Scegliere, con una Luce dentro

Dalla rubrica “Voci dal mondo interiore” a cura del MGS su Note di Pastorale Giovanile.

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di Benedetta Visca (23 anni, nata e cresciuta nell’oratorio di Latina e ora fuorisede abbastanza “fake” che vive a Roma. Frequenta la Luiss, ormai agli sgoccioli e vicinissima alla Laurea Magistrale in economia, e sta lavorando in una società di consulenza). 

Come tanti giovani della mia età, rincorro un obiettivo dopo l’altro, ho mille paure per il mio futuro, cerco sempre di soddisfare le aspettative di chi mi circonda, sto cercando il mio posto nel mondo e ho un calendario strapieno di impegni. E ovviamente, vorrei tutto e subito senza fare un minimo di fatica. (Immagino che su questo siamo tutti d’accordo.)
Puoi trovarmi in discoteca il sabato sera, in giro con gli amici, ad una cena di famiglia o ad un’adorazione eucaristica. Ho un bellissimo gruppo di amicizie coltivate con cura in oratorio, amici che hanno rinchiuso il segno della croce in qualche stanza impolverata del loro cuore e altri che lo stanno un po’ rispolverando.
“Strano” diresti, che vita incasinata! Quanta poca coerenza, quante strade diverse e contrastanti… prendi una decisione figlia mia!
Tutti pensieri legittimi, vi perdono 🙂
Ma sapete il bello qual è?
È la serenità con cui coltivo tutte queste cose nella mia vita, quel famoso “filo rosso” che mi permette in ogni ambiente in cui mi trovo e con qualunque persona con cui sono, di essere la Benedetta che ha conosciuto il Signore! E che prova (spesso con scarsissimi risultati) a testimoniarlo ogni giorno nella sua vita.
Il motivo per cui mi sento tanto fortunata è che in un mondo così frenetico e decisamente pieno di cose e persone in crisi, io ho una Luce che illumina i miei passi. E che nessuno può togliermi! Ovviamente non perché io sia chissà quanto brava, ma perché nella mia vita ho incontrato persone straordinarie che mi hanno insegnato ad esserlo… e non esagero nel dire che la maggior parte di loro sono Salesiani e Fma. Loro sono stati la testimonianza più chiara ed evidente di come i cristiani non siano gente noiosa, vecchia e con il dito pronto a giudicare… ma persone felici!
Ci sono almeno mille motivi per cui i vostri amici vi diranno che essere cristiani al giorno d’oggi non è conveniente (per dirla in tono elegante)… ma voglio darvene almeno uno buono per esserlo, che li batte tutti.
La mia vita spirituale mi aiuta nell’affrontare l’attività che tutti noi riteniamo essere la più difficile in assoluto: scegliere.
Scegliere le relazioni, scegliere l’università, scegliere il lavoro, scegliere il servizio, scegliere come investire il proprio tempo, scegliere dove andare, cosa fare, scegliere chi essere. Scegliere è il vero problema e la vera difficoltà di questa vita. È la scelta che manda in crisi noi giovani, che spesso ci sentiamo naufraghi in un mare sempre in tempesta, alla disperata ricerca di coordinate che il mondo non sa darci.
Avete presente la paura di scegliere?
Vi è mai capitato di cavalcare bene un’onda, ma di non fare in tempo a gioire che siete già travolti dalla successiva?
La mia vita a 23 anni è una scelta continua, già da un bel po’ di anni. Ogni volta che devo fare una scelta importante sono terrorizzata! Ho paura di sbagliare, di pentirmi, di non essere abbastanza. La benedizione più grande per me è sapere di non scegliere mai da sola.
È nella preghiera che ho scelto la mia università, che ho trovato il coraggio di far nascere delle amicizie e di abbandonarne di altre, che ho selezionato le persone da avere accanto e quelle da lasciar andare, che ho attraversato i momenti più bui e reso grazie in quelli più luminosi. È nella preghiera che affido ogni giorno le sofferenze grandi di chi mi circonda, che pongo tutte quelle domande troppo grandi per avere risposta, che chiedo di avere abbastanza forza per affrontare la giornata quando proprio non mi va. È soltanto grazie al mio rapporto con il Signore che riesco a guardare a tutti i “se” e i “ma” per il mio futuro non come pesi schiaccianti, ma come opportunità. Come evoluzione di un filo rosso che qualcuno che mi ama ha pensato per me.
Niente di tutto questo fa sconti ai momenti di ansia e di sconforto, ma è essenziale per lasciarmi risollevare e “camminare con i piedi per terra, consapevole che il mio cuore è in cielo.”
Una cosa che mi fa soffrire è vedere come tanti miei coetanei siano terrorizzati dall’idea di scegliere, al punto quasi da diventare più spettatori che protagonisti della loro vita.
Ecco, la mia fede mi permette di essere protagonista. Ho assolutamente ben chiari nel mio cuore i volti delle persone che hanno aiutato ad esserlo: avevano (casualmente!) tutti quanti Gesù nel loro sguardo. Non si tratta di una frase fatta, per il compiacimento di qualcuno, ma soltanto di una confortante e bellissima esperienza personale!
Quando la vita di un giovane è abitata da una Luce divina, ecco che la scelta non è più un dirupo. Ecco che sbagliare non è più una condanna. Ecco che le cose che fai acquistano senso!
Ecco che riconosci la bellezza nelle cose che fai e nella persona che sei, perché sai che sei stato tu il primo ad essere amato, in maniera totalmente gratuita.
Ecco che Qualcuno si affaccia nella tua vita a darti le istruzioni! E quanto ne abbiamo bisogno!
Ecco che il peso e l’orizzontalità del mondo che ci circonda viene ribaltato.
Ecco che assapori la bellezza di trasformare quello che credevi essere un punto di non ritorno in un nuovo trampolino di lancio.
Il Signore abita la mia vita, in tutti gli spazi e i tempi che la riguardano. Abita i miei alti e bassi, le mie ansie da studio e da lavoro, i miei incontri in oratorio, le mie birre con gli amici, i miei workout, i momenti di riposo, il mio desiderio di mettermi a servizio del prossimo tanto quanto quello fare carriera.
Lui per me c’è sempre. Sono io che devo scegliere di esserci per Lui.
E quando lo faccio, la mia vita diventa una roba pazzesca.