Italia – Oratorio salesiano di Foggia: il pallone contro la mafia

Di seguito l’articolo di ANS, Agenzia Informativa Salesiana, che riporta le attività educative di promozione sportiva all’interno dell’Oratorio Salesiano del quartiere Candelaro di Foggia.

(ANS – Foggia) – Sono ripartiti dal calcio all’oratorio salesiano nel quartiere Candelaro di Foggia. E in campo, qui per la prima volta, sono scese bambine e ragazze. Una squadra “rosa”. “Don Bosco diceva di partire da quello che piace ai ragazzi per dare poi una valenza educativa – spiega Massimo Marino, 47 anni, Presidente dell’associazione sportiva “Sacro Cuore” –. E le ragazze quello ci chiedevano, di giocare a calcio”.

Lo spazio non manca di certo all’oratorio della comunità salesiana, frequentato da circa 400 minori. Da 50 anni è il cuore del quartiere “dormitorio” sorto negli anni ’60 per dare una risposta all’emergenza abitativa. Il più popoloso, ma privo di servizi. Un quartiere complicato nella città della quarta mafia (il Comune è commissariato da un anno). L’11 luglio, a due passi dall’oratorio e in pieno giorno – in molti stavano entrando in chiesa per un funerale e il campo sportivo era affollato per le iniziative dell’“Estate Ragazzi” – è stato ucciso un pregiudicato. Il giorno dopo, davanti alla parrocchia, i salesiani del Sacro Cuore, con il Presidio dell’associazione antimafia “Libera”, hanno organizzato un sit-in. “La mafia uccide, il silenzio pure”, recitavano i cartelli. Perché la risposta contro il pericolo della rassegnazione, chiariscono, deve essere immediata.

L’oratorio del Candelaro è una piccola scuola di vita, dove le regole sono uguali per tutti, per il figlio del boss e per quello del piccolo imprenditore. Perché qui arrivano tutti. “Stiamo lavorando per generare servizi sistematici per i ragazzi. Non basta immaginare – continua Marino – un progetto di doposcuola di due anni, qui il doposcuola dovrà esserci sempre”.

Per questo sta prendendo corpo una convenzione con l’Università di Foggia. “Studenti e studentesse dei diversi Dipartimenti, come Scienze Motorie e della Formazione, faranno il loro tirocinio all’oratorio e daranno il loro contributo alle attività educative e a quelle sportive”.

Il parroco, don Antonio Carbone, SDB, è ancora più esplicito: “In questi quartieri oltre ad un esercito di militari c’è bisogno di un esercito di educatori. Bisogna dare speranza e costruire speranza, e quello che cerchiamo di fare è attività educativa. Diamo sostegno scolastico, perché senza un minimo di cultura non si può uscire dalla sub-cultura della illegalità, dell’ignoranza e della criminalità”.

Don Carbone è arrivato a Foggia da Torre Annunziata, un anno fa. “Provengo da una realtà molto simile. Sappiamo che Foggia è tra le ultime città come qualità della vita. E il Candelaro è una zona a forte presenza criminale. Quello di luglio è stato solo l’ultimo di quattro omicidi nella zona dall’inizio dell’anno. Occorre un forte impegno, tutti i pomeriggi si fanno i laboratori per valorizzare l’espressività, e attività sportive. Niente come lo sport educa al senso delle regole, del rispetto degli altri”.

Nell’oratorio è nato un laboratorio di pensiero che aggrega scuola, università, genitori. “Otto adolescenti su dieci mi dicono che se ne vogliono andare da Foggia. Vogliono crearsi un futuro altrove. Ma non possiamo permettere di privare delle energie migliori questo territorio e lasciarlo in mano alla criminalità” prosegue il salesiano.

In pochi mesi sono state messe le basi per una “comunità educante”. Spiega ancora Marino: “Crediamo che siano necessarie alleanze educative per essere più vicini ai giovani del quartiere e abbiamo fatto passi concreti per formalizzare un patto educativo che tiene insieme le famiglie, consolida il rapporto con le scuole, che sono un presidio di legalità oltre che educativo nel quartiere, e poi abbiamo allargato la rete ad altre associazioni, alla parrocchia e all’università”.

Il Centro di Servizio per il Volontariato (CSV) di Foggia ha sostenuto il progetto di “Un calcio alla pandemia”. “L’Associazione di Promozione Sociale ‘Sacro Cuore’ sta operando con grande generosità – conclude il Presidente, Pasquale Marchese – e senso di comunità in un quartiere complicato come Candelaro. Il progetto, così come le altre attività che i volontari stanno realizzando, offre momenti di serenità e di sana aggregazione, sottraendo i ragazzi e le ragazze del quartiere alla strada, spesso ‘cattiva maestra’”.

Foggia, sit-in antimafia. Massimo Marino (APS Sacro Cuore): “Dobbiamo fare fronte comune”

Dopo l’uccisione di un giovane in strada, avvenuta a Foggia l’altro ieri, pubblichiamo la testimonianza di Massimo Marino, presidente dell’APS Sacro Cuore e di don Antonio Carbone, che è intervenuto nel sit-in antimafia organizzato in città.
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Il fatto accaduto ieri, dimostra ancora una volta come la mafia, a Foggia, è presente con arroganza e con sempre più violenza, in piena luce, a pochi passi da un incrocio trafficato, a pochi passi dalla chiesa del Sacro Cuore e dall’oratorio dove si stava svolgendo l’estate ragazzi.
Una situazione non più sostenibile, in un territorio e in un quartiere già fragile. C’è bisogno di una maggiore e quotidiana  presenza delle istituzioni, delle forze dell’ordine che con forza presidino il territorio ed accanto a questo, c’è bisogno del coraggio e impegno di tutti i cittadini nel denunciare e operare per il bene comune: è necessario essere attivi sul territorio, senza rassegnarsi,  facendo prevenzione un impegno a cui tutte le agenzie educative sono chiamate in primis le famiglie.
Nel nostro piccolo, come associazione Sacro Cuore, insieme alla parrocchia-oratorio del Sacro Cuore di Gesù, realtà dove siamo nati e con la quale condividiamo la nostra missione educativa, con lo stile di don Bosco  stiamo lavorando a Candelaro in questa direzione. Abbiamo realizzato in questi anni attraverso il progetto Rigenerazioni e con il concreto contributo di tanti partner, una comunità educante, un patto educativo di comunità, un comitato di quartiere, ma questo non è ancora sufficiente è necessario crescere generando progettualità e azioni sempre più sistematiche ed inclusive capaci di coinvolgere i ragazzi e tutte le realtà e le persone che desiderano nella quotidiano promuovere il bello, il buono nel nostro territorio e nella nostra città, questo perché siamo fortemente  convinti che da soli, non si va da nessuna parte. È necessario  che le realtà del territorio: scuole, parrocchia, oratorio,  associazioni, famiglia, università, dialoghino facciano un fronte comune, superando il pericolo della autoreferenzialità, collaborando su temi importanti come la povertà educativa, problematica crescente nella nostra realtà luogo dove facilmente si annida e cresce il disagio e la devianza, un terreno fertile per la mafia che per affermarsi ha sempre bisogno di nuove leve.
Nonostante le difficoltà noi continuiamo, con le nostra attività, a sperare e ad incoraggiare un cambiamento sociale culturale per la nostra città (laddove forse qualcuno colpevolmente ha già smesso di farlo), lo dobbiamo ai nostri figli a quanti come noi ancora credono e non si rassegnano a vedere la nostra città, con grandi potenzialità: la prima sono le persone, sempre più maltrattata e offesa.
Massimo Marino
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 Il video è di Foggia Città Aperta con l’intervento di don Antonio Carbone:
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Bari, al quartiere Libertà un murales per l’inclusione sociale

Dal sito di BariToday.

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Al quartiere Libertà un murale dedicato all’inclusione sociale: completata l’opera in piazza Redentore Realizzato dalle giovani artiste Ember e Serena Grassi sul muro dell’oratorio dell’omonima chiesa, rappresenta la conclusione del progetto “Freedoors”, patrocinato e co-finanziato dal Comune di Bari. Un murale per raccontare il tema dell’inclusione sociale, nato e ispirato dalle testimonianze dei residenti del quartiere Libertà. E’ stata completata in questi giorni l’opera di street art di circa 15 mq realizzata dalle giovani artiste, Ember e Serena Grassi – formatesi presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce – che hanno utilizzato pittura Sikkens e vernice spray. «Il muro – hanno spiegato le autrici – è stato progettato per il quartiere Libertà di Bari in base alle testimonianze di alcuni abitanti del luogo. Abbiamo analizzato quanto prodotto dall’indagine di Learning Cities. Ciò che è emerso è il legame tra la diversità che popolano il quartiere e che lo caratterizzano. Gli elementi visivi del murale rimandano ai temi di unione, accoglienza e condivisione, come ad esempio il mare che lega tutte le persone che sono arrivate in questa area geografica e quelle che ci sono nate».

Il murale che abbellisce il muro dell’oratorio della Chiesa del Redentore nella nuova piazza pedonale rappresenta l’ultima tappa di un percorso di attività laboratoriali e culturali che ha visto cooperare comunità di migranti, associazioni e parrocchie che operano nel sociale e nel campo delle politiche di integrazione nel Libertà, provando a trasformare l’area muovendo passi verso il dialogo e la condivisione di valori incrementando il senso di appartenenza e alimentando una visione di sviluppo fondata sulle aspirazioni e le necessità di chi vive il territorio. «Questo – ha commentato l’assessore del Comune di Bari alle Politiche giovanili, Pubblica Istruzione, Università, Ricerca e Fondi comunitari, Paola Romano, che ha visitato il murale mentre era in fase di realizzazione – è uno degli 86 progetti finanziati dal bando Urbis – basato sull’idea che l’Amministrazione da sola non può andare incontro ai nuovi bisogni dei nostri quartieri ma necessita di fare un patto con le realtà del terzo settore per far emergere i bisogni e dare risposte nuove proprio nell’ottica dell’innovazione sociale. Il quartiere Libertà è stato quello che meglio ha risposto a questa chiamata con ben 26 progetti, molti dei quali proprio rivolti alla popolazione dei migranti e dei giovani. Questo progetto ha trasformato le idee e i bisogni dei ragazzi e dei migranti del quartiere in un messaggio artistico di inclusione – ecco, appunto, l’immagine delle due persone stilizzate che si abbracciano -.»

L’iniziativa è sviluppata nell’ambito del progetto “Freedoors”, patrocinato e co-finanziato dal Comune di Bari, che ha lo scopo di contribuire al miglioramento del quartiere Libertà mediante azioni culturali, artistiche e di social innovation tramite un partenariato composto da Learning Cities Impresa Sociale, l’associazione Periplo e l’associazione capofila Dioubo, con sede in Bari. Nello specifico, con l’azione “Libertà in arte” Learning Cities ha realizzato un percorso partecipativo coinvolgendo giovani e migranti del quartiere per far emergere tematiche di loro interesse, con il duplice beneficio di stimolare l’inclusione sociale e la riqualificazione dello spazio urbano – mettendo in atto una pratica innovativa sul tema dell’integrazione, adottando sia l’approccio delle “comunità che apprendono” sia i princìpi del “design thinking” -. «L’arte, in questo senso, diventa – ha concluso il presidente di Learning Cities, Antonio Massari, – veicolo di ascolto e rappresentazione tra ragazzi della stessa generazione con background culturali differenti, e anche oggetto di identità e visibilità di un quartiere che non vuole essere ghettizzato e citato solo negli articoli di cronaca, ma che cerca riscatto con un simbolo di apertura e richiamo. Certo, l’emergenza Covid ha reso tutto più lungo e complesso, ma la disponibilità a mettersi in gioco su questi temi, del quartiere e dei migranti ivi residenti, si è ben percepita». Diverse organizzazioni sono state coinvolte, tra le quali: la scuola di italiano per stranieri Penny Wirton, che ha supportato la realizzazione dei laboratori, anche mettendo a disposizione le proprie sedi; la Parrocchia Salesiana del SS. Redentore, che ha prima coinvolto alcuni ragazzi (del centro di formazione e aggiornamento professionale CNOS Fap Regione Puglia sede di Bari) nei laboratori e ha poi offerto il muro del proprio oratorio per la realizzazione del murale; il Distretto Produttivo dell’Industria Culturale Dialogo che ha creato una connessione con le artiste formatesi presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce; e AkzoNobel Coatings SpA (con sede a Castelletto Sopra Ticino in provincia di Novara), a cui va un particolare ringraziamento per aver fornito le pitture Sikkens, usate dalle artiste per la realizzazione del murale.

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Salesiani Italia Meridionale – Estate Ragazzi a Scutari

Dal sito di Don Bosco al Sud.

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Il 20 giugno scorso è iniziata l’Estate Ragazzi a Scutari, Albania, con il tema ispirato dal film Luca. A colpo d’occhio l’attenzione cade sulla bellezza della presenza di 780 bambini, tutti insieme, dalla scuola elementare fino alla scuola media, di tutte le religioni, e 240 animatori della scuola superiore, guidati dallo Staff composto da salesiani, animatori e adulti.
Ma, al di là dei numeri, ciò che ci sprona di più è l’impatto e la risonanza di questa attività nella città. é entusiasmante trovare tanti genitori interessati ai giochi estivi. Alcuni giustificano la richiesta di partecipazione dei propri figli alle attività, sostenendo di volerli allontanare dall’ozio, altri perché tutti gli amici e conoscenti del quartiere fanno parte dell’esperienza. Ma quello che ha colpito di più è stato il sentir dire “siete l’unica proposta educativa e affidabile per i nostri figli durante l’estate”. Uno degli elogi, per noi più belli, che una comunità educativa possa ricevere. Merito dei salesiani che hanno dato vita e forma a questa esperienza e, in modo molto speciale, degli animatori ‘esperti’, che sono ancora il cuore e l’anima dei giochi.
La canzone scelta come tema dell’attività, ‘Il gatto e la volpe’, invita all’ascoltatore a fidarsi della società creata dal gatto e la volpe, perché “non capita tutti i giorni di avere due consulenti che si fanno in quattro per te”. La canzone esprime in poche parole ciò che i genitori trovano nel nostro cortile: una comunità di giovani, anche se diversi, molto affidabili, perché generosi nel lavoro e nell’amore, ed impegnati in una ‘salesiana educazione’, offrendo ai piccoli della nostra città uno spazio di gioia sana attraverso i giochi e la preghiera.
Più che un evento, l’Estate Ragazzi a Scutari è un grande esempio di come un’opera d’amore messa in atto, condivisa in tante generazioni, può diventare segno di comunione e tradizione nel cuore di una città, per il bene dei più piccoli; ricordi che lasciano un segno di felicità e di amore nella vita di tutti.

don Giuseppe Liano

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Con don Bosco un’estate al sud

La proposta estiva dell’Ispettoria Meridionale, dal sito Don Bosco al Sud.

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Un lungo cartellone di appuntamenti scandisce l’estate della Pastorale Giovanile da giugno a settembre con campi, feste, esperienze e convegni per fasce d’età e destinatari diversi della Famiglia Salesiana dell’Ispettoria Meridionale. Proposte variegate che consentiranno di trascorrere questa stagione non solo all’insegna del divertimento ma anche della formazione, condivisione, rigenerazione per il corpo e lo spirito nello stile salesiano.
A giugno Grumento Nova sarà la location del Campo Lavoro (dal 9 al 14) e del Campo Savio (dal 15 al 19 per ragazzi e ragazze della scuola media) con attività ricreative, laboratoriali e momenti di preghiera che guideranno i destinatari a costruire una relazione più solida e personale tra loro e con Dio.
Durante la prima settimana di luglio, con gli oratori attivi nei campi estivi, per regione saranno radunati centinaia di bambini, ragazzi e animatori delle case salesiane per la consueta Festa dell’Estate Ragazzi.
Dal 17 al 24 luglio, al culmine del percorso formativo della Scuola di Mondialità, i giovani coinvolti vivranno un’Esperienza missionaria di fede, comunità e di servizio nei contesti di povertà e disagio di Taranto.
A cavallo tra luglio e agosto ritornano i Campi formativi del Movimento Giovanile Salesiano a Santeramo in Colle: dal 26 al 29 luglio per la fascia adolescenti (1°-2° superiore), dal 29 al 3 agosto per gli animatori (3°-5° superiore).
Ad agosto, dall’8 al 16, una trentina di giovani pellegrini in compagnia dei delegati di PG Sdb e FMA partiranno per la penisola iberica, per un cammino personale e naturalistico che li condurrà a Santiago di Compostela.
Durante l’ultimo fine settimana, a Roma, l’annuale Convegno di PG riunirà salesiani e laici delle Comunità Educativo-Pastorali per la presentazione della proposta pastorale 2022-23 e degli obiettivi dei settori di animazione ispettoriale.
Il Campo Biblico, dal 29 al 2 settembre, proporrà a ragazzi e ragazze dai 18 anni ai 30 anni, un’esperienza comunitaria alla luce della Parola di Dio nella suggestiva scenografia paesaggistica di Righio (Calabria).
A settembre i delegati locali del Movimento Giovanile Salesiano, con il nuovo coordinatore dell’Italia Meridionale, durante l’Assemblea Territoriale (2-4 settembre) programmeranno gli obiettivi e le azioni da condurre per il nuovo anno di animazione, sia a livello ispettoriale che regionale.
L’estate si concluderà, infine, con il Campo vocazionale itinerante che farà tappa a Roma, a Genova e a Torino. Sarà un’esperienza dedicata a giovani dai 18 ai 29 anni che vorranno sperimentare il discernimento spirituale.

Consulta la locandina con tutti gli appuntamenti, cliccando QUI, e dedicati del tempo prezioso scegliendo la proposta più adatta a te per vivere con don Bosco un’estate al sud.

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Ispettoria Meridionale, online il nuovo sito per una comunicazione più efficace e immediata

Da qualche giorno è online il nuovo sito dell’Ispettoria Meridionale. Questa la presentazione:

La piattaforma digitale dell’Ispettoria Salesiana Meridionale è completamente rinnovata riprendendo e valorizzando l’identità visiva istituzionale.
Il restyling grafico e strutturale è stato elaborato per rendere più efficace ed immediata la comunicazione della missione salesiana, dei settori di animazione proposti e una più facile comprensione da parte dell’utente della nostra presenza nel sud Italia, Albania e Kosovo.

Particolare importanza assume la sezione News accompagnata dal servizio di newsletter, che aggiorna costantemente la Famiglia Salesiana con approfondimenti tematici, attività di rilevanza ispettoriale e attività educative perseguite. Così come la sezione del Servizio Civile Universale, con tutte le procedure di partecipazione ai bandi ministeriali. Particolare novità, allo scopo di sensibilizzare i potenziali benefattori, è la presenza del servizio di Raccolta fondi allo scopo di sostenere la realizzazione di progetti locali e contribuire con donazioni a particolari situazioni di emergenza.

L’inserimento in homepage de nostri profili social Facebook, Instagram e YouTube, consente di potenziare la comunicazione istituzionale la narrazione quotidiana dell’operato salesiano nei sei territori pastorali.

Il sito web, infine, è confezionato graficamente con un layout progettato per vivere un’esperienza visuale ottimale su tutti i dispositivi tecnologici.

Buona navigazione!

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Ispettoria Meridionale, la Comunicazione Sociale lancia il WKIME 2022: “The WebEdition: comunicare in formato web”

L’Ufficio di Comunicazione sociale dell’Ispettoria Meridionale organizza il WKIME Online 2022 Workshop delle Comunicazioni Sociali “The WebEdition: comunicare in formato web”, dal 2 al 3 Maggio dalle ore 15:00 alle 18:00.

I destinatari sono i Delegati Locali di CS e giovani delle case salesiane, i lavori si svolgeranno in tre laboratori in modalità ONLINE:

WEB CREATOR: Creare un sito web professionale facile da progettare e modificare. Senza programmazione.

WEB DESIGN: Determinare l’aspetto grazie a una combinazione di elementi estetici e funzionali, quali colori, caratteri e grafica, dando così forma alla struttura del sito.

CONTENT CREATOR: Creare contenuti in base ad un preciso progetto comunicativo, per presentarli nella forma più idonea ed efficace.

La finalità dei WKIME2022 sarà di elaborare un SITO PROFESSIONALE per la casa salesiana. Si tratta di un’opportunità, sperimentata con successo negli anni precedenti, dove giovani e laici dei nostri ambienti, coinvolti in una full-immersion esperienziale si formano e si aggiorneranno sulle tecniche e le prassi attuali della comunicazione nello stile salesiano.

Al Candelaro giovani e forze dell’ordine insieme. Don Antonio: “Qui più difficile scegliere tra il bene e il male”

Dal sito Foggia Today.

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Ieri pomeriggio i giovani dell’oratorio centro giovanile dei Salesiani Don Bosco di Foggia, al rione Candelaro, hanno incontrato le forze di polizia. Un appuntamento che, non a caso, è ricaduto nel giorno in cui in Italia si è celebrata la XXVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. In un quartiere difficile, spesso teatro di gravi episodi di cronaca. Secondo don Antonio Carbone, “bisogna creare una forte alleanza educativa, una rete tra chi come il nostro oratorio è impegnato nella prevenzione, e chi, invece, è chiamato a controllare il territorio attraverso le forze dell’ordine“. Perché, ha aggiunto ai microfoni di Foggiatoday, “confrontarsi con loro e scendere in campo vuol dire conoscersi meglio”. Il parroco di Torre Annunziata – da sette mesi a Foggia – fissa l’obiettivo, in un territorio in cui è difficile schierarsi dalla parte del bene o del male: “Il nostro sforzo è creare nei ragazzi la consapevolezza di poter scegliere liberamente da che parte stare”.

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Italia Meridionale, al via il secondo anno della formazione per Salesiani e laici

Dal sito dell’ispettoria Meridionale.

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Studia di farti amare: è don Bosco a chiedercelo in ogni momento della nostra azione educativa, sempre più al passo con le esigenze del tempo. Ciò da fondamento alla formazione biennale per Salesiani e Laici che è ripartita nel suo secondo anno il 19 febbraio, con un importante partecipazione da tutte le case dell’Ispettoria. La peculiarità di questo percorso formativo è la presenza congiunta di consacrati e persone coinvolte nell’animazione delle Case salesiane al sud Italia: un modo per concretizzare la corresponsabilità alla missione in ambito pastorale, educativo e salesiano. La chiamata ad essere volto vivo di don Bosco per i giovani meridionali diventa, per ognuno di noi partecipanti, una scelta vocazionale dal valore inestimabile. I confratelli salesiani scelgono di aggiornarsi con un atteggiamento di formazione permanente e i laici si impegnano a supportare le proprie Opere di appartenenza nel coordinamento e nella condivisione di settori e attività.

A seguito di riscontri positivi del primo anno, per questa annualità sono previsti 3 weekend formativi online e 2 weekend in presenza. Al termine dei quali, i partecipanti sono chiamati a produrre elaborati personali o per gruppi di provenienza. I contenuti della formazione si sviluppano su tre aree principali: ecclesiale, pedagogica e salesiana. Il filo rosso che le lega parte da una riflessione sull’amorevolezza, legata all’educazione alle emozioni e al desiderio, e una rilettura della Lettera da Roma con un focus sulla relazione educativa. Prosegue con laboratori di gestione comunionale della leadership e delle dinamiche di gruppo. Ai weekend in presenza, sono riservati temi legati alla Pastorale Giovanile Salesiana, alla dottrina sociopolitica della Chiesa e all’Evangelii Gaudium, sia in termini laboratoriali che prettamente contenutistici. Il cammino di questo secondo anno termina con una riflessione condivisa e partecipata del processo sinodale sui giovani.

Il tema pastorale 2021-2022 racchiude perfettamente quello che i nostri cuori stanno vivendo all’inizio di questo secondo anno: Fate tutto per amore, nulla per forza. San Francesco di Sales ci ricorda di quanto sia importante mettere cuore, passione e amorevolezza nelle nostre azioni, senza sentirci costretti, ma chiamati. Questa formazione biennale ci ha reso profondamente consapevoli del nostro servizio, donandoci ulteriori strumenti, per essere in comunione e in clima di corresponsabilità e familiarità con la comunità salesiana. C’è un momento, nel cammino all’interno dei nostri ambienti, settori, gruppi e associazioni, in cui bisogna dare valore concreto all’esperienza salesiana nella propria vita, sporcandosi le mani e mettendosi in gioco: per noi, impegnarci con costanza in questo cammino significa dire si all’essere parte del progetto di Dio della realtà salesiana, inserendosi armoniosamente con la nostra vita familiare.

Marco e Francesca

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Salesiani a Taranto, un secolo di storia nel libro di Guadagnolo. La presentazione

Giovedì 24 febbraio, Mario Guadagnolo, presenterà il suo nuovo libro Quelle tonache impolverate, 1921-2021, un secolo di presenza salesiana a Taranto” , all’interno dell’aula magna della sede universitaria di via Duomo a Taranto.

Di seguito l’articolo di “La Ringhiera”.

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Quelle tonache impolverate, 1921-2021, un secolo di presenza salesiana a Taranto” è il titolo del nuovo libro di Mario Guadagnolo, edito da Scorpione.

La presentazione è prevista per giovedì 24 febbraio, alle 18, nell’aula magna della sede universitaria di via Duomo, in Città Vecchia, a Taranto. Coordinerà il dibattito Walter Baldacconi, direttore del Tg di Studio100. Porteranno il loro saluto il prof Riccardo Pagano a nome dell’Universita’, il prof Piero Massafra editrice Scorpione, don Angel Fernandez Artime Rettore Maggiore dei salesiani e Xmo successore di don Bosco, mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto, don Angelo Sant’Orsola, Ispettore salesiano per l’Italia meridionale, la direttrice dell’istituto delle suore Figlie di Maria Usilitrice di Via Umbria, don Peppino Resta responsabile della Casa Salesjana di Taranto, il signor Mimmo Mastillone coordinatore del Gruppo Amici di don Bosco di Taranto.

Parleranno del libro il cardinale Salvatore De Giorgi arcivescovo emerito di Palermo e di Taranto, don Franco Semeraro gia’ segretario particolare di mons Guglielmo Motolese e il Vittorio De Marco ordinario di Storia moderna nella Universita’ del Salento. Ingresso secondo prescrizioni covid.

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