“Signore, il tuo amore è per sempre”: professioni perpetue in Sicilia e a Conegliano

“Signore, il tuo amore è per sempre” questo il claim scelto dai giovani salesiani che lo scorso 14 ottobre hanno emesso la loro Professione Perpetua trai Salesiani di Don Bosco, nella casa salesiana di San Matteo nel quartiere Giostra di Messina.

Durante la Celebrazione Eucaristica, presieduta da don Giovanni D’Andrea, Ispettore dei Salesiani di Sicilia, hanno detto il loro si per sempre cinque salesiani tre siciliani e due provenienti dall’Angola.

Si tratta di Danilo Finocchiaro (ISI), Oliver Makoroka (AGL), Privat Nizeyimana (AGL), Giuseppe Priolo (ISI) e Alessio Tavilla (ISI).

“Il per sempre – ha sottolineato l’Ispettore nell’omelia – è una parola che potrebbe far tremare i polsi, perché viviamo in una società che è a tempo, precaria e sospesa. Questa espressione “per sempre” fa tremare se noi non ci affidiamo a Gesù Cristo, perché come ci ricorda San Paolo è in Lui che possiamo fare tutto. La professione religiosa verrà proclamata con le parole e con la bocca, ma quello che proclamiamo va poi verificato, concretizzato e vissuto con con la vita”.

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Conegliano, Italia – ottobre 2023 – Domenica 15 ottobre, a Conegliano, due giovani consacrati hanno detto il loro “Sì, per sempre”: Marco Canciani, Salesiano di Don Bosco, residente nell’opera salesiana di San Donà di Piave e studente di Teologia presso il “Laurentianum” di Venezia; e suor Giada Gazziola, attualmente residente nella Comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Conegliano. I due giovani hanno emesso la loro Professione Perpetua all’interno di una Celebrazione Eucaristica presieduta da don Igino Biffi, Superiore dell’Ispettoria salesiana dell’Italia Nord Est (INE), e alla presenza dell’Ispettrice FMA, suor Antonella Franchini.

Italia – Professione perpetua di due giovani consacrati: Marco Canciani, SDB, e Giada Gazziola, FMA

Guerra in Medioriente: l’appello di don Alejandro Leon, ispettore del MOR, per la pace

“Voglio ringraziare di cuore tutti gli amici della Famiglia Salesiana e i giovani del MGS soprattutto per la vostra preghiera”: don Alejandro Leon, ispettore del MOR, attraverso un video rivolge un appello e un ringraziamento alla Famiglia Salesiana, ai giovani del MGS per la vicinanza e la preghiera di questi giorni.
“La nostra è in una situazione di tensione ma vi sentiamo vicini: affidiamoci a Don Bosco e a Maria Ausiliatrice perché possa arrivare presto la pace”.

 

Sesto, l’istituto Salesiani Don Bosco è la prima scuola con certificazione ‘Give’

Da Sesto Notizie.

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L’istituto Salesiani ‘Don Bosco’ di Sesto San Giovanni è la prima scuola d’Italia certificata Grohe Installer Vocational Training and Education (Give), il programma con cui il brand leader nel settore idrosanitario promuove a livello internazionale la formazione della nuova generazione di idraulici. Creando un ambiente in cui gli studenti possono beneficiare della vasta esperienza dell’azienda, Give supporta gli istituti tecnici nella creazione di un approccio uniforme con attrezzature e materiale didattico all’avanguardia per promuovere una formazione altamente qualificante.

Dopo essere stato tappa delle prime due edizioni del Give Truck Tour, la versione itinerante del progetto che dal 2022 arriva negli istituti professionali d’Italia a bordo di un truck equipaggiato per un totale a oggi di oltre 800 studenti coinvolti, la scuola professionale di Sesto San Giovanni ha deciso di ampliare la propria offerta didattica, integrando Give nel programma scolastico.

Grazie alla rinnovata collaborazione con Grohe, gli aspiranti idraulici del Don Bosco possono ora contare su un’aula tecnica completamente attrezzata per il training pratico oltre a corsi teorici suddivisi in due sessioni e tenuti dai tecnici formatori Grohe, che accompagneranno gli studenti fino alla fine dell’anno. Al termine del calendario scolastico è previsto un esame, che stabilirà nuovi standard di settore.

Massimiliano Boracchi, referente settore elettrico-energia dell’istituto Salesiano Don Bosco di Sesto San Giovanni, ha commentato: «La proficua collaborazione con Grohe in questi anni ci ha portato a essere la prima scuola in Italia certificata Give: un tragurado importante che ci permette di aumentare ulteriormente la qualità dei nostri percorsi per la formazione dei ragazzi, che saranno gli installatori professionisti del futuro».

Stefano Tarabbia, responsabile servizio tecnico e formazione Italia Grohe, ha dichiarato: «Siamo entusiasti di questo nuovo percorso formativo, fiduciosi di poter offrire agli studenti un’esperienza educativa arricchita e all’avanguardia, in grado di prepararli a diventare idraulici esperti e a guidarli ulteriormente nella loro carriera. Con il progetto GIVE vogliamo essere parte attiva nel settore, offrendo stimoli per promuovere la professione. L’istituto di Sesto San Giovanni è la prima tappa in Italia di questo grande progetto e stiamo già lavorando affinché ne segua presto una seconda».

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Ufficio Animazione Missionaria, preghiera e affidamento della Terra Santa

Dall’Ufficio Animazione Missionaria dei Salesiani in Italia.

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Carissimi,
in queste ore stiamo seguendo con attenzione le notizie che giungono dalla Terra Santa, notizie che ci presentano delle immagini che non vorremmo mai vedere.

Il pensiero va anche e soprattutto alle nostre Comunità dell’Ispettoria MOR presenti in Terra Santa e a tutti i nostri confratelli, laici e giovani ai quali, attraverso queste parole, vogliamo farci vicini per mostrare loro tutto il nostro sostegno e vicinanza. Come sappiamo, all’interno della strutturazione regionale, la Regione Mediterranea è stata istituita nel 2014 e l’Ispettoria MOR, che ne fa parte, è stata definita la sua “Frontiera Missionaria”. Con il Progetto MOR da quasi dieci anni siamo vicini a questa ispettoria attraverso vari progetti di sostegno economico e di condivisione della missione anche con i giovani. Questo è il momento di farci ancora più presenti con la preghiera.

Esprimo la mia vicinanza alle famiglie delle vittime, prego per loro e per tutti coloro che stanno vivendo ore di terrore e di angoscia. Gli attacchi e le armi si fermino, per favore!, e si comprenda che il terrorismo e la guerra non portano a nessuna soluzione, ma solo alla  morte e alla sofferenza di tanti innocenti. “La guerra è una sconfitta: ogni guerra è una sconfitta! Preghiamo perché ci sia pace in Israele e in Palestina!”.

Sono le parole e l’esortazione rivolta ai fedeli da Papa Francesco al termine dell’Angelus dell’8 ottobre, in piazza San Pietro.

Come Ufficio Nazionale di Animazione Missionaria sentiamo quindi l’urgenza di proporre un appuntamento di preghiera comunitaria per chiedere insieme il dono della Pace, preghiera che vogliamo risuoni in tutti i nostri ambienti educativi come un’unica voce per questo conflitto e per le altre guerre in atto, in particolare in Ucraina. Invitiamo quindi le Comunità SDB di Italia a unirsi  nella giornata di mercoledì 11, memoria di San Giovanni XXIII, per invocare di nuovo insieme “Pacem in Terris”, celebrando l’Eucarestia con il Formulario “Per la pace e la giustizia” o “In tempo di guerra o di disordini”. A conclusione della Messa, esortiamo a invocare il dono la Pace con il testo della preghiera per la Pace che Papa Francesco ha già utilizzato in altre occasioni.

A Maria Regina della Palestina, venerata presso il Santuario dedicato a Deir Rafat, salga la nostra supplica e la richiesta di intercessione per il dono della Pace.

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Il Cardinale Ángel Fernández Artime concittadino onorario di San Zatti a Boretto

Pubblichiamo il comunicato dell’Ispettoria Lombardo Emiliano sulla cittadinanza onoraria concessa al Card. Ángel Fernández Artime, Rettor maggiore dei Salesiani da parte della città di Boretto, i luoghi natali di Artemide Zatti.

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Il 9 ottobre 2022 Papa Francesco ha affermato in piazza San Pietro in Vaticano nel giorno della canonizzazione: “Il fratello salesiano Artemide Zatti, con la sua bicicletta, è stato un esempio vivente di gratitudine: guarito dalla tubercolosi, dedicò tutta la vita a gratificare gli altri, a curare gli infermi con amore e tenerezza”. Del programma della due giorni di festa organizzata a Boretto dall’unità pastorale la stampa locale ha ampiamente parlato nel paginone de La Libertà. Il cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor maggiore dei Salesiani è giunto nella splendida basilica di San Marco Sabato accompagnato da numerosi confratelli a partire dall’Ispettore don Roberto Dal Molin, presenti i sindaci di Boretto, Matteo Benassi, e di Brescello, Carlo Fiumicino. Tante energie, in stragrande maggioranza laiche, certo con la gioiosa regia del parroco don Giancarlo Minotta, sono state spese per diffondere la figura di questo santo reggiano canonizzato un po’ a sorpresa e che con tempo e pazienza sarà conosciuto sempre meglio, sperando che raggiunga nella terra in cui ha trascorso infanzia e adolescenza almeno un decimo della popolarità che lo circonda in Argentina. Basta elencare le iniziative in campo: un libro realizzato con il contributo dei bambini delle scuole primarie di Boretto e Brescello, “Artemide giocava a campana”, il sito web artemidezatti.it, la mostra permanente allestita nella basilica di San Marco, il colloquio con il cardinale Artime e l’Eucarestia festiva presieduta dallo stesso, fresco della porpora ricevuta lo scorso 30 settembre in Concistoro, e ancora la camminata “Color Zatti”, catechesi itinerante nei luoghi dove Artemide è nato nel 1880, è diventato cristiano e ha vissuto l’esperienza della miseria
che lo vide precoce bracciante e successivamente indusse la famiglia a emigrare a Bahía Blanca, nella provincia di Buenos Aires. Scriviamo di getto, mischiando cronaca e vita di Zatti, perché davvero – come ha detto don Giancarlo aprendo gli incontri del sabato pomeriggio – i santi non sono personaggi da museo delle cere, ma camminano al nostro fianco e sono operanti in quest’oggi che ha bisogno di tante guarigioni; così sapere che nella schiera dei santi c’è anche un nostro infermiere, specializzato nell’assistenza materiale e spirituale ai poverissimi, che senza risparmiarsi girava in bici tra l’ospedale missionario di Viedma e i tuguri delle periferie attorno al rio Negro per portare il conforto di Cristo, con i farmaci in tasca e il rosario sulle labbra, beh è una risorsa potente. Il più è rendersene conto. Per presentare i diciassette pannelli della mostra su sant’Artemide il curatore don Erino Leoni (vicario dell’ispettore dei Salesiani di Lombardie ed Emilia) ha usato proprio tutte le parti della bici per una spiegazione appassionata, tra teologia e vita spirituale, che ha catturato l’attenzione della comunità radunata in basilica: dalla catena di trasmissione al manubrio, dal freno alla dinamo, fino alle ruote.

All’incontro di presentazione è intervenuto anche il postulatore generale della Congregazione salesiana, don Pierluigi Cameroni, biografo di Zatti, che della santità di Artemide ha messo in luce due aspetti su tutti: la sua attenzione integrale alla persona e il suo essere un grande uomo di comunione. Con il coordinamento di Daniela Artoni, la mostra è stata immediatamente collaudata, con successo, subito dopo la conclusione del primo incontro del sabato pomeriggio. Ogni pannello è in effetti una pro-vocazione: i quadri non seguono una struttura documentaria, bensì le tre azioni del motto più famoso che san Zatti ci ha consegnato sulla sua pelle: “Credetti, promisi, guarii”. Finite le viste guidate, in chiesa ha avuto luogo un secondo momento di ascolto, edificante e informale, con il cardinale Artime, che interromperà il suo servizio di Rettor maggiore – ricoperto già dal 2014 e nel 2020 rinnovato per un altro sessennio – per la chiamata a un altro ministero per la Chiesa universale, ma soprattutto si è messo in dialogo con la comunità pastorale, sfoderando le qualità di un educatore di lungo corso, anche se è “solo” della classe 1960. Rispondendo alle
domande di alcuni laici – Giulia, Susanna, Patrizia, Anna, Alessandro, Marco – il cardinale ha affrontato un ventaglio di argomenti che toccano da vicino la nostra esistenza: l’insegnamento scolastico, l’oratorio che cambia, la malattia oncologica, il volontariato, il rapporto con i figli, con i colleghi di lavoro, con le nuove tecnologie. Del colloquio distilliamo solo, con licenza giornalistica, alcuni consigli davvero saggi: continuiamo a praticare il faccia a faccia, la presenza sorridente, la cultura della tenerezza e dell’amorevolezza.

Dall’intervento del Sindaco di Boretto Matteo Benassi:
Oggi è festa per la nostra comunità, oltre che cristiana, anche per quella civile che ho l’onere e l’onore di rappresentare. È festa perché celebriamo un borettese che si è fatto onore nel mondo, lasciando la sua terra d’origine per motivi economici, come fanno in tanti anche oggi, e finendo con l’imprimere un segno dall’altra parte dell’oceano, senza mai dimenticare la sua terra natale, come emerge dalle espressioni colme d’affetto con la quale la descrive nelle sue lettere. È festa perché Sant’Artemide Zatti era un uomo di gioia, pronto alla battuta spiritosa e col sorriso sempre sulle labbra. È festa perché ci ritroviamo insieme per camminare, mangiare, bere e stare bene insieme, come faceva Zatti. E’ una festa nella festa poi per la comunità cattolica locale, riunita nella S. Messa sino a pochi minuti fa e che ringrazio per aver invitato me e tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza. Ricordo con emozione i momenti passati a Roma lo scorso anno in sala Nervi e sul sagrato di San Pietro, con Papa Francesco, Don Artime e la Chiesa Universale. Ma ricordo con entusiasmo anche le celebrazioni qui a Boretto la settimana successiva.

Una preghiera e una festa con tante persone venute da vicino e da lontano. Già allora parlammo di questa cittadinanza onoraria. E oggi finalmente celebriamo questa festa, con un ringraziamento particolare, consentitemelo, ai curatori del meraviglioso libro “Artemide giocava a campana”, in particolare l’autrice Maria Rosa Zambini che vorrei abbracciare idealmente qui con voi e tutti i bambini e le bambine che hanno contribuito alla realizzazione con le loro opere d’arte. Ringraziare tutti è impossibile, associazioni, comitati, singoli cittadini, parrocchia. Dimenticherei certamente
qualcuno. Ma vedo i vostri volti e ripenso ai tanti con cui ci siamo incontrati in quest’ultimo bellissimo anno. E rivedo oggi come allora tanti amici: Don Erino, Don Pierluigi, le scuole salesiane, gli amici di San Salvatore, le associazioni, le istituzioni civili, militari e religiose e naturalmente tanti cittadini dei nostri paesi accorsi, appunto, per fare festa. Il conferimento della cittadinanza onoraria al Cardinale don Angel Fernandez Artime vuole essere un riconoscimento al rettore maggiore dei Salesiani in continuità coi suoi predecessori, sempre vicini alla nostra comunità, a partire dal compianto don Juan Vecchi, anche lui di origini borettesi. Ma vuole essere altrettanto un segno di partecipazione e amicizia verso tutto il mondo Salesiano: la cittadinanza al Rettore a significare che ogni Salesiano che viene a Boretto sarà considerato un cittadino, un amico e un fratello della nostra comunità. A questo punto ci si potrebbe chiedere: perchè ha senso che un’amministrazione comunale celebri un santo? Perchè non separare nettamente gli ambiti, lasciando alla Chiesa il compito di festeggiare i suoi santi? Perchè abbiamo bisogno, anche come cittadini giovani o adulti, di incontrare persone che ci  mostrino che è possibile vivere in modo significativo, che è possibile lavorare unendo competenza e passione, che è possibile accogliere l’altro e rispettarlo, che è possibile emigrare e inserirsi nel nuovo contesto, che è possibile affrontare la malattia, che è possibile cullare dei sogni, vederli svanire e ripartire, che curare è più importante che guarire, che il sorriso è una medicina e che le ferite dell’anima fanno più male di quelle del corpo. E Zatti era questo. Per tutte queste motivazioni non potevamo come amministrazione non porre in evidenza una persona così! Abbiamo bisogno tutti di conoscere persone che, non con le parole ma con la loro vita, mostrino esempi positivi! Come sarebbe bello se tutti ci trattassimo con la delicatezza che aveva Zatti, se tutti a Boretto fossimo prodighi nell’aiutarci come faceva Zatti quando sapeva di qualcuno ammalato. Come sarebbe più bello e più leggero! Per questo, riconoscendo che Zatti traeva linfa per vivere questo nella sua fede senza la quale non si può comprendere la sua persona ma lasciando alla Chiesa il compito di approfondire questo aspetto così da rispettare i compiti di ciascuno, non possiamo non riconoscere e non valorizzare una persona così positiva, auspicando di aiutarci sempre più ad essere, ciascuno con il proprio accento, originali come lui per costruire realmente una società migliore per noi e per i nostri figli e nipoti. Carissimo Cardinale Artime è quindi per un grande onore per me, in rappresentanza della mia Comunità, conferirLe la CITTADINANZA ONORARIA DEL COMUNE DI BORETTO, a suggellare, come dicevo, il patto d’amicizia con il mondo Salesiano che plasmò il carattere di Zatti e insieme alla sua
fede e, mi permetta, ad un po’ di “emilianità e borettesità”, lo ha reso il grande Santo che oggi ci fa fare festa.

Dal messaggio di benvenuto del Parroco don Giancarlo Minotta:

Come Betlemme, piccolo villaggio sconosciuto, è diventato inconsapevolmente, per mera volontà di Dio, meta di pellegrinaggio, così, molto più in piccolo ma con la stessa dinamica, Boretto sta pian piano diventando meta di pellegrinaggio. Per esempio Venerdì avremo 130 bambini che verranno a farci visita. Questo fatto ci aiuta a comprendere meglio chi sia Dio: non è un anziano signore con la barba – sulle nuvole – disinteressato al mondo, ma è il protagonista indiscusso e geniale della storia. L’ingeniosità di Picasso e di Gaudì, l’imprevedibilità di Maradona, l’estro di Michelangelo, piuttosto che l’arte cinematografica di don Camillo e Peppone, quella pittorica di Ligabue e Ghizzardi, sono esempi spagnoli, argentini e italiani assimilabili a Brescello, Gualtieri e Boretto. Esempi della genialità delle creature, che ci fa intuire la genialità del loro Creatore: Dio è infatti il più grande artista di sempre e per sempre: un fantasista al servizio della squadra, IL numero 10 per eccellenza, che sempre stupisce con le sue sorprese! E Artemide Zatti rientra tra queste sorprese di Dio. Un santo nostro, perchè nato e cresciuto qui. Un santo vostro, perchè nella realtà salesiana ha riconosciuto lo stato di vita al quale Dio lo chiamava. Un santo che non è in modo esclusivo di nessuno, ma appartiene a tutti perchè ha scelto di appartenere solo a Dio tramite la Chiesa. Un santo, dunque: non un uomo perfetto, non un uomo impeccabile, ma un uomo consapevole di essere salvato e amato. Per questo un uomo grato e ironico, la cui vita parla al cuore di ogni persona imperfetta, ma desiderosa di felicità. Un cristiano che ha vissuto con una umanità e competenza professionale tale da risultare autorevole e affascinante anche per la società civile, come la presenza delle autorità civili e militari della nostra terra e di S. Salvatore Monferrato testimonia. A tutte voi autorità un grande benvenuto nella nostra bellissima basilica per questa divina liturgia e un sincero grazie per la vostra presenza! Ed è la gratitudine ciò che ci caratterizza quest’oggi, perchè in realtà in questo anno ci sono stati tanti miracoli. Ne cito uno su tutti. In un mondo alle prese con una terza guerra mondiale combattuta a pezzi, che porta la crescita di individualismi e muri nei paesi, in un momento storico dove il divisore è chiaramente all’opera, S. Artemide ha unito! Realtà che normalmente non lavorano insieme si sono messe in rete! Si tratta di un numero di persone così elevato che non sono riuscito a identificarlo e alle quali va un profondo grazie! E grazie a tutti e a ciascuno per aver risposto alla chiamata alla gioia che Dio ci rivolge. In un mondo che sempre si lamenta, è stato bellissimo incontrare persone contente di spendersi gratuitamente ciascuno secondo le proprie capacità e i propri tempi, ma tutti con il sorriso e una parola buona e bella per tutti. Bambini, adolescenti, adulti e anziani veramente rivoluzionari nel mondo di oggi. Per questo grazie a tutti e ciascuno per aver risposto chiamata alla comunione che Dio ci ha rivolto tramite S. Artemide, ma che anche oggi la cosa più bella al mondo è camminare insieme e camminare insieme con Gesù, appartenere a Cristo tramite la Chiesa! Per questo miracolo di bellezza che è accaduto e sta accadendo tra noi, che è una carezza sulle ferite della vita nostra e di coloro che incontriamo nei luoghi quotidiani, Le chiediamo, eminenza, di guidarci in questa eucaristia, perché sia veramente un rendimento di grazie a Dio, ai fratelli e alle sorelle!

Inaugurazione di una nuova struttura sportiva ai Salesiani della Salette a Catania

Pubblichiamo il comunicato stampa dei Salesiani di Sicilia.

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I Salesiani di Don Bosco sono presenti a Catania in via Santa Maria della Salette, nel quartiere san Cristoforo, da oltre 75 anni. Qui nel tempo hanno avviato percorsi formativi, educativi, spirituali e culturali al servizio dei giovani e delle famiglie del quartiere. Per celebrare il 75mo della presenza dei salesiani nel quartiere si è pensato di fare un regalo al territorio.

Sarà, infatti, inaugurato il 10 ottobre alle 17.30 una nuova struttura sportiva al servizio dei giovani che ogni giorno frequentano le mattonelle del cortile della Salette. L’idea di un nuovo campo da gioco nasce dell’esigenza di garantire più attività in contemporanea. Infatti l’Oratorio Salesiano godeva di un solo cortile, in cui svolgere tutte le attività sportive e ricreative. Qui spiega don Andrea Palma, incaricato dell’Oratorio, “venivano accolte sia le attività sportive tramite le varie squadre di calcio delle varie categorie, sia il gioco libero dei ragazzi e delle ragazze che ogni giorno frequentano l’oratorio. Questo creava non pochi problemi gestionali e organizzativi, oltre a limitare di molto l’offerta sportiva ed educativa per il territorio”.

Da questa esigenza nasce l’idea di sfruttare al massimo le aree dell’Istituto Salesiano, in particolare quelle poco usate, con l’obiettivo di fornire non solo una seconda struttura sportiva ma anche per garantire attività formative e sportive per l’intero quartiere.

“L’obiettivo – sottolinea don Marcello Mazzeo, direttore dell’Opera – è quello di fornire all’Oratorio Salesiano un secondo campetto per poter così aumentare le attività sportive ed educative offerte ai ragazzi e ai giovani, tramite l’associazione PGS Santa Maria della Salette che agisce da decenni nella promozione dello sport e dell’educazione dei minori e dei giovani”.

I lavori sono iniziati nel mese di marzo 2023 e si sono conclusi a settembre di quest’anno, con il superamento di non pochi cavilli burocratici e documentali. La realizzazione del nuovo campetto è stato possibile grazie al finanziamento di AVSI e a un cofinanziamento dei Salesiani di Don Bosco della Sicilia.

L’AVSI è un’organizzazione no-profit con sede a Milano, la quale realizza progetti di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario in oltre 40 paesi nel mondo. In Italia l’associazione realizza progetti in cui ogni persona sia protagonista dello sviluppo integrale suo e della sua comunità, anche in contesti di emergenza. Negli ultimi anni AVSI ha avviato diverse  collaborazioni con i Salesiani di Sicilia. Realizzando molteplici progetti ed azioni educative nel territorio siciliano. Grazie al dialogo costante tra i due enti è nata questa esigenza di mettere a disposizione del quartiere di san Cristoforo e dell’Oratorio Salesiano una nuova struttura sportiva.

La manifestazione di inaugurazione del “Campetto Don Bosco” avrà inizio alle 17.30 con un momento di accoglienza e di ballo curato dal gruppo danza della PGS dell’Oratorio. Per l’occasione saranno presenti diverse autorità civili e religiose. Durante la cerimonia sarà consegnata ai rappresentanti di AVSI una targa commemorativa e altri doni simbolici. Don Giovanni D’Andrea, Ispettore dei Salesiani di Sicilia svelerà la targa di dedicazione del nuovo campo. Dopo seguirà la benedizione e il momento di preghiera presieduto da don Marcello Mazzeo, direttore della casa salesiana e infine don Andrea Palma taglierà il nastro e tirerà il primo pallone in porta. Previsto anche il saluto del dott. Enrico Trantino, sindaco di Catania e la presenza di alcuni elementi della giunta: Bruno Bucchieri, assessore alle politiche sociali e Sergio Parisi, assessore allo sport. All’avvio della nuova struttura prenderanno parte anche Massimo Motta, presidente regionale PGS Sicilia e Nino Cacia, presidente provinciale PGS Catania. Un momento di festa e di gioia per la Comunità Educativa Pastorale dell’Oratorio Salesiano della Salette e di tutto il quartiere di San Cristoforo.

La presenza di un doppio campetto renderà possibile uno spazio completamente dedicato per gli allenamenti e le gare dei vari sport  (calcio a 5, pallavolo, basket) per diverse categorie sportive (mini, propaganda, under 15, under 17, libera). In questo modo lo storico cortile della Salette sarà a disposizione per il gioco libero dei ragazzi e delle ragazze che frequentano le varie attività dell’oratorio (doposcuola, laboratori, gruppi formativi, catechesi…) o per chi viene trascorrere qualche ora insieme in fraternità e divertimento.

RMG – Visita d’Insieme alla Regione Mediterranea: “Costruire un Futuro di Speranza”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Si aprono martedì 3 ottobre, ad Ariccia, alle porte di Roma, i lavori della Visita d’Insieme alla Regione Mediterranea. Guidati dalla presenza del Rettor Maggiore, il neo-Cardinale Ángel Fernández Artime, del suo Vicario, dei Consiglieri di Settore e del Consigliere Regionale, i Consigli Ispettoriali di tutta la Regione trascorreranno quattro giornate piene di ascolto, riflessione, discernimento, preghiera e fraternità, uniti nella ricerca delle migliori soluzioni per “Costruire un Futuro di Speranza” per la Mediterranea.

Dopo gli appuntamenti già realizzati lungo il 2023 e relativi alle realtà salesiane delle Regioni Asia Sud, America Cono Sud, Interamerica ed Europa Centro Nord, l’appuntamento della Visita d’Insieme – strumento di animazione del Rettor Maggiore e del Consiglio Generale per verificare il cammino in corso nelle diverse realtà salesiane, assicurandone convergenza ed unità – giunge ora alla Regione Mediterranea.

La regione Mediterranea comprende i salesiani e le presenze diffusi 16 nazioni (Italia, Spagna, Portogallo, Svizzera, San Marino, Lituania, Albania, Kosovo, Romania, Moldavia, Capo Verde, Libano, Siria, Israele, Palestina ed Egitto), e articolati in 10 Ispettorie (le sei dell’Italia, le due della Spagna, il Portogallo e il Medio Oriente), cui però vanno aggiunte anche le realtà inerenti alla Visitatoria dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) e la Comunità della Sede Centrale salesiana (RMG).

A livello numerico la Mediterranea è la casa di circa 2.500 salesiani, anche se attualmente il numero dei novizi è tra i più bassi delle sette regioni.

Il tema guida dei lavori riguarda la “Costruzione di un Futuro di Speranza” per questa Regione e di Ringraziamento per la Fedeltà Carismatica e il Senso di Appartenenza alla Congregazione, nella prospettiva di ciò che da essa può essere offerto a tutta la Congregazione.

Tale tema, a livello dei contenuti che verranno condivisi, si articolerà poi attraverso altri tre sotto-temi:

–        UN CAMMINO DI FEDELTÀ E DI FECONDITÀ VOCAZIONALE, che deve curare la vita personale di ogni salesiano, la significatività della vita fraterna, il rinnovamento e il rilancio dell’azione pastorale salesiana;

–        UN CAMMINO DI SPIRITO E MISSIONE CONDIVISI TRA SALESIANI E LAICI, riconoscendo e valorizzando il contributo di tanti impegnati al servizio della missione e in particolare quello dei gruppi laicali della Famiglia Salesiana; ciò richiederà anche cammino di conversione, di cambiamento di mentalità, un percorso comune di formazione tra salesiani e laici, un cammino di spirito e missione condivisi, nella consapevolezza dei diversi ruoli e nella gestione corresponsabile di incarichi e mansioni.

–        UN CAMMINO VERSO UN NUOVO MODELLO DI ANIMAZIONE E DI GOVERNO, da progettare con creatività, sfruttando tutte le opzioni giuridiche e canoniche. Tale cammino mirerà in particolare al ripensamento dell’organizzazione e il governo a livello di Regione, delle Ispettorie e dei Centri Regionali o Interispettoriali; e anche a livello delle case di formazione.

A livello operativo, i lavori si aprono nella giornata di martedì con l’Eucaristia mattutina, i primi interventi introduttivi, il saluto del Rettor Maggiore e la relazione del Consigliere Regionale per la Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy, sulla realtà attuale della Congregazione. Nel pomeriggio della prima giornata è atteso l’intervento di don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, con argomento: “Un cammino di fedeltà e di fecondità vocazionale: La vita dei confratelli e delle comunità”, seguito poi dal tempo per il dibattito e la formulazione finale di alcune proposte.

Mercoledì 4 ottobre sarà don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, ad offrire la relazione fondamenta della giornata, dal titolo: “Un cammino di fedeltà e di fecondità vocazionale: La nostra missione”. Dopo le condivisioni per gruppi e poi in assemblea, seguite anch’esse dalla stesura di alcune proposte concrete per il futuro, il pomeriggio sarà riservato ad un momento di ricarica spirituale e comunitaria con il pellegrinaggio all’abbazia greca di San Nilo, a Grottaferrata.

“Continuare a costruire insieme un percorso condiviso di Spirito e Missione tra salesiani e laici” è il tema della riflessione che verrà sviluppata nella giornata di giovedì 5 ottobre, a cura di don Fernando García Sánchez, Superiore dell’Ispettoria di Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM); mentre nel pomeriggio il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, introdurrà ai presenti i suoi spunti riguardo “un nuovo modello di animazione e governo”.

I lavori termineranno, infine, nella mattinata di venerdì 6 con la sessione conclusiva e di sintesi e l’Eucaristia finale presieduta dal Rettor Maggiore.

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Servizio Civile all’Estero con Salesiani per il Sociale: 66 volontari in partenza dopo circa 70 ore di formazione

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Venerdì 29 settembre 2023, con l’ultimo gruppo in partenza, si è concluso il ciclo di formazione per i volontari del Servizio Civile Universale all’Estero di Salesiani per il Sociale. Ventidue giorni, divisi in quattro sessioni per i 66 volontari, che raggiungeranno ora le sedi in Brasile (Sao Leopoldo, nel Rio Grande do Sul), Albania e Spagna, e iniziare così l’esperienza di volontariato annuale.

Il loro servizio consisterà in attività di animazione e sostegno allo studio, gruppi formativi.

I giovani presteranno servizio accanto a bambini e giovani in situazione di marginalità, nei centri giovanili, scuole, case di accoglienza, servizi per migranti.

A Roma, nella sede di Salesiani per il Sociale, i giovani operatori volontari, suddivisi in due contingenti, hanno partecipato alla formazione organizzata per sostenerli nel loro servizio. L’obiettivo è stato quello di fornire conoscenze che andassero dalle nozioni tecniche (normative, sicurezza) a quelle specifiche, attraverso con il coinvolgimento di formatori interni ed esterni all’Ufficio Nazionale, per un totale di 35 risorse umane impiegate. Alla formazione ha partecipato anche don Santiago Domínguez Fernandez, che coordina questo progetto dal 2002 per conto dei Salesiani di Spagna.

Sistema Preventivo, gestione di gruppi, comunicazione efficace, progettazione sociale, competenze relazionali ed educative, gestione delle situazioni di crisi, sono invece i contenuti affrontati nell’arco delle giornate, e che hanno fornito ai giovani volontari strumenti per poter affrontare la loro esperienza.

“Per Salesiani per il Sociale, il Servizio Civile è un asse fondamentale delle attività gestite dall’Ufficio Nazionale. Educare i giovani al servizio, al volontariato, alla pace è un modo per accompagnare i ragazzi a una cittadinanza attiva, accanto agli ultimi – ha dichiarato nella circostanza don Francesco Preite, Presidente di Salesiani per il Sociale. “Con la formazione offerta in questo mese abbiamo voluto fornire ai nostri volontari gli strumenti per affrontare al meglio quest’anno di servizio”.

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Ideato a Chioggia lo stemma del nuovo cardinale don Ángel Fernández Artime

Da La nuova Venezia e Mestre

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Ideato a Chioggia lo stemma del nuovo cardinale don Angel Fernandez Artime, spagnolo, rettore maggiore dei Salesiani. A curarne l’esegesi il noto araldista chioggiotto, Giorgio Aldrighetti, mentre il disegno è firmato da Enzo Parrino, famoso grafico di Monterotondo (Roma). Don Artime è uno dei ventuno nuovi cardinali proclamati da papa Francesco il 30 settembre. Dopo l’annuncio della chiamata a un ruolo così prestigioso, monsignor Artime si è rivolto al grand’ufficiale chioggiotto perché si occupasse dello stemma cardinalizio. Dopo lo studio di rito, Aldrighetti ha proposto la sua idea. Nello stemma, ormai ufficiale, compaiono tre figure che simboleggiano la pietà, le origini e la missione del nuovo cardinale: il monogramma incoronato di Maria Ausiliatrice; l’ancora; il Buon Pastore. Sotto il motto “Sufficit tibi gratia mea” come espressione di massima fiducia in Dio. Il monogramma fa riferimento alla Madonna di Don Bosco, punto cardine dei salesiani; l’ancora simboleggia le radici marinare della famiglia del nuovo cardinale; il Buon Pastore la missione tra il gregge di Dio. Per Aldrighetti, socio ordinario dell’Istituto araldico genealogico italiano e socio onorario dell’Istituto romeno di Araldica e genealogia “Sever Zotta”, decorato pontificio e dell’Ordine di Malta, non si tratta del primo incarico per blasonatura e esegesi di stemmi ecclesiastici. In precedenza ha ideato lo stemma del cardinale Giovanni Cheli, del cardinale Renato Corti, dell’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, del patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, del cardinale Raniero Cantalamessa. predicatore della casa pontificia. Al momento dell’elezione Papa Francesco, nel 2013, dopo le indicazioni fornite da Aldrighetti alla segreteria di Stato del Vaticano, lo stemma papale è stato modificato, scegliendo una stella a 8 raggi, al posto di quella originaria, a 5 punte.

La Nuova di Venezia

 

Istituto Teologico “S. Tommaso d’Aquino”, inaugurazione dell’anno accademico con il Vescovo Giombanco

Pubblichiamo il comunicato dell’istituto teologico San Tommaso sull’inaugurazione dell’anno accademico.

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È stato inaugurato lunedì 25 settembre, con la messa presieduta dal vescovo di Patti mons. Guglielmo Giombanco, il nuovo anno accademico dell’Istituto Teologico “S. Tommaso d’Aquino”, alla presenza del direttore della facoltà don Giovanni Russo e della comunità don Giuseppe Cassaro, delle religiose e dei religiosi, dei rettori dei seminari di Messina e Patti, dei docenti e degli studenti. Un anno di nuove consapevolezze, da vivere attraverso nuove prospettive: così mons. Giombanco ha sottolineato l’attualità della teologia, “capace di offrire la verità che il mondo cerca anche quando la rifiuta”. Uno studio aperto a tante sollecitazioni, attraverso il quale comprendere meglio non solo le istanze di fede ha spiegato il pastore – membro del consiglio di direzione del San Tommaso – ma anche leggere i segni dei tempi, le grandi questioni esistenziali, il senso della vita, la lotta fra il bene e il male, la responsabilità sociale e l’apertura a nuovi scenari culturali. All’inizio della messa, animata dai giovani salesiani del S. Tommaso diretti da Ignazio Coniglio e Emanuele Geraci, don Russo ha richiamato la responsabilità educativa legata alla formazione dei giovani che scelgono di intraprendere il percorso di studi teologici, per il raggiungimento di obiettivi che siano confacenti alla missione prefissata. L’Istituto Teologico “S. Tommaso d’Aquino” (ITST) è sorto a Messina nel 1932 per iniziativa dell’Ispettoria salesiana sicula, come realtà destinata alla formazione e alla preparazione spirituale e teologica dei giovani salesiani candidati al sacerdozio. Nell’anno accademico 1966/67 la sede fu trasferita dal S. Luigi al nuovo complesso del S. Tommaso e nel 1968, grazie a una convenzione tra l’arcidiocesi di Messina, la provincia messinese dei padri cappuccini e l’ispettoria salesiana sicula vennero unificati i rispettivi studi teologici costituendo l’odierno istituto aperto alle diocesi siciliane e calabresi. L’anno successivo, con decreto del 24 ottobre 1969 della Sacra Congregazione per l’Educazione Cattolica, il San Tommaso venne affiliato alla facoltà di teologia del Pontificio ateneo salesiano di Roma. Oltre a un primo ciclo quinquennale di studi filosofici e teologici e un biennio specialistico per la formazione culturale e teologica dei candidati al sacerdozio e dei laici, l’offerta formativa dell’ITST è arricchita da altri percorsi di studio, quali il master in bioetica e sessuologia (giunto quest’anno alla 26ma edizione) e il diploma universitario di primo livello in Catechesi liturgica, musica, Arte sacra e turismo religioso.

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