Don Antúnez, neo-Presidente di “Missioni Don Bosco” si presenta

Il 1° settembre scorso, il salesiano argentino don Daniel Antúnez iniziava ufficialmente il suo nuovo incarico da Presidente di “Missioni Don Bosco” (e Procuratore missionario dell’Italia). Oggi don Antúnez si presenta: “Vivo questa nuova esperienza come un regalo, felice di essere salesiano”. Di seguito l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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Era il 18 maggio scorso quando il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, nominava don Daniel Antúnez, salesiano argentino, come Procuratore di “Missioni Don Bosco”, la Procura Missionaria salesiana di Torino. Il 1° settembre don Antúnez ha iniziato ufficialmente il suo incarico e oggi si presenta.

Finora il suo primo impegno è stato conoscere la realtà e la cultura italiana, in cui è stato catapultato dall’Argentina – a ben vedere, quasi un “ritorno a casa”: dalla prima terra di missione salesiana alla culla del carisma e delle missioni di Don Bosco.

Don Antúnez, oggi 61enne, conobbe i salesiani a 13 anni e ne rimase folgorato: incontrò dei giovani studenti di Teologia carichi di voglia di stare con i giovani e si chiese se quell’entusiasmo di cui era testimone, e che sentiva nascere anche in sé, potesse trasformarsi in vocazione, e in quale forma dovesse esprimersi. La prima risposta la diede il 31 gennaio 1983, a 24 anni, quando emise i primi voti.

Trascorsero altri 12 anni prima che la partecipazione al carisma salesiano si concretizzasse nell’ordinazione sacerdotale: era un felice coadiutore che insegnava materie ai ragazzi quando decise di dedicarsi al servizio pastorale. Fu destinato a Puerto Desiado, Provincia di Santa Cruz, per quattro anni; successivamente venne inviato più a Sud, fino a Rio Grande e a Ushuaia, dove, su mandato dell’allora Rettor Maggiore, Don Pascual Chávez, ricevette l’incarico di rilanciare la presenza salesiana nella città.

In tutto è rimasto 18 anni in Patagonia, affrontando principalmente il tema della massiccia emigrazione giovanile: uno strappo per qualsiasi progetto educativo, una sofferenza per chi vuole costruire relazioni durature. Richiamato poi a Buenos Aires, ha collaborato con l’allora Ispettore ARS, diventandone Vicario e poi anche Economo ispettoriale.

Ho sempre seguito quel che Dio mi ha chiesto attraverso la Congregazione – commenta oggi –. Ora sono qui per portare la mia esperienza a servizio di ‘Missioni Don Bosco’, certamente. Ma probabilmente anche per rileggere il mio percorso spirituale”.

“La Patagonia ha formato il mio cuore – prosegue – perché ho vissuto il carisma della Congregazione con grandi salesiani e direttamente a contatto con i giovani. Oggi ho la possibilità di ‘passare’ a trovare Don Bosco tutti i giorni. Quando mi hanno proposto il nuovo incarico ho pensato subito: ‘Ora vado a vivere con lui!’”.

Animato da questo pensiero, don Daniel ragiona sul carisma:

“Ciò che deve identificarci è il tema della paternità: la salesianità è questo. Si realizza in una disponibilità permanente ad accompagnare, a stare con gli altri, ad ascoltare. Essere amico, compagno, padre, pastore”.

E con la fiducia di chi crede nella Provvidenza, e con la tipica letizia salesiana, conclude:

“Vivo questa nuova esperienza come un regalo, felice di essere salesiano. Guardo la mia storia e mi dico che non è possibile che sia stato io a scriverla: l’ha scritta Dio!”

Ulteriori informazioni su: www.missionidonbosco.org

Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano, conclusione del primo modulo – ANS

ANS, dedica un articolo sulla conclusione del primo modulo della Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano, iniziata a metà mese di agosto e durata per un intero mese. Durante la formazione, i partecipanti hanno potuto vivere un turno di esercizi spirituali personalmente guidati.

Riportiamo l’articolo completo pubblicato dall’ Agenzia di informazione salesiana ANS.

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Si è concluso, al Colle Don Bosco, il primo modulo della Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano, iniziata a Valdocco il giorno 16 agosto. Durante un intenso mese, 18 salesiani da 11 Paesi diversi – Perù, Ecuador, Portogallo, Slovenia, Croazia, Italia, Egitto, Etiopia, Gabon, Repubblica Democratica del Congo, Angola – hanno sperimentato e imparato la ricchezza dell’accompagnamento spirituale, vissuto secondo lo spirito della tradizione salesiana.

Questo dono è stato lasciato in eredità alla Congregazione da Don Bosco, che fu un grande accompagnatore di giovani e di tante persone che si sono affidate alla sua guida. E questa sua fecondissima forma di carità pastorale non nasce dal nulla, bensì è il frutto di una lunga gestazione: fin da piccolo, e soprattutto nelle fasi fondamentali del suo discernimento vocazionale, e non di meno durante la sua vita sacerdotale, Giovanni Bosco si è sempre lasciato guidare da persone sapienti, che lo hanno sostenuto nel sintonizzarsi sempre di più con il cuore di Dio. Durante i giorni della Scuola, i partecipanti hanno potuto vivere un turno di esercizi spirituali personalmente guidati, che hanno costituito la base che ha fatto da fondamento a tutta la scuola. Poi hanno affrontato vari temi, sia come riflessione, sia come esercizi pratici di apprendimento: Don Bosco accompagnatore perché accompagnato; l’accompagnamento spirituale nelle origini e lungo la storia; le virtù e le competenze di un accompagnatore spirituale; tecniche di guida e di conversazione nell’accompagnamento; ascolto e supervisione contemplativa.

“Tutti partiamo con il cuore grato per quanto abbiamo ricevuto, e ringraziamo lo sforzo e l’investimento di energie della Congregazione in quest’area così fondamentale della nostra missione di apostoli e pastori dei giovani ha manifestato uno dei partecipanti. E ringraziamo anche l’équipe che ci ha accompagnato in questi giorni, per l’impegno generoso e la loro presenza fraterna nell’animazione di questa scuola”.

Da parte degli organizzatori, inoltre, un grazie sincero è stato rivolto anche alle comunità di Valdocco e del Colle don Bosco, per l’accoglienza e l’amicizia con cui hanno fatto sentire a casa tutto il gruppo, dal primo all’ultimo giorno.

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“Don Bosco Global Youth Film Festival”, prorogata la scadenza per la partecipazione

Prorogate le iscrizioni per partecipare al “Don Bosco Global Youth Film Festival” (DBGYFF), la rassegna cinematografica salesiana globale. Al festival, promosso dai Salesiani di Don Bosco attraverso la Fondazione DON BOSCO NEL MONDO, potranno pertanto essere accolti tutti i video caricati sul sito entro il 15 di ottobre, termine esteso di due settimane in più rispetto alla data precedentemente annunciata.

Riportiamo, per maggiori informazioni, l’articolo pubblicato su ANS.

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Centinaia di video giunti in neanche due mesi, da tutto il mondo, e richieste di partecipazione che vanno dai preadolescenti agli adulti: attorno al “Don Bosco Global Youth Film Festival” (DBGYFF) c’è un entusiasmo crescente e contagioso, che sta già centrando in pieno il primo obiettivo del festival, quello di fomentare tra i giovani un messaggio di speranza che infiammi il mondo intero. Per questo gli organizzatori della prima rassegna cinematografica salesiana globale hanno deciso di prolungare i tempi per la presentazione dei lavori. Al festival, promosso dai Salesiani di Don Bosco attraverso la Fondazione DON BOSCO NEL MONDO, potranno pertanto essere accolti tutti i video caricati sul sito entro il 15 di ottobre – con una proroga di oltre due settimane rispetto alla data precedentemente annunciata. Ma non è questa l’unica novità, quando mancano meno di due mesi allo svolgimento del festival – in programma in contemporanea in varie località di tutto il mondo nei giorni 18-19 novembre 2021. Avanzano, infatti, a ritmo spedito anche i lavori “dietro le quinte”. Spiega il responsabile tecnico del DBGYFF, don Maria Lawrence: “Il portale del film www.dbgyff.com ha avviato un nuovo capitolo dei nostri servizi alla gioventù. Il front-end del sito web del portale facilita l’accesso degli utenti, mentre l’applicazione web back-end, costruita su misura, utilizza la tecnologia cloud da molteplici risorse per ricevere automaticamente i profili degli utenti, i film di varie categorie presentati dai giovani di tutto il mondo; e, in più, assiste la giuria sparsa in tutto il mondo per valutarli”. Quindi, ha aggiunto: “È un sistema robusto, costruito per garantire la pluralità di lingue, culture e paesi sia per i partecipanti che per la giuria, facendo in modo che la tecnologia favorisca la partecipazione”. In questi giorni, inoltre, si sta completando la nomina dei membri della Giuria Preliminare, selezionati su indicazione dei Delegati di Comunicazione Sociale di tutto il mondo. Tali giurati, divisi per gruppi, hanno il compito di visionare un set di video ciascuno e di effettuare una prima selezione in favore della Gran Giuria che, successivamente, stilerà le classifiche e assegnerà i premi. I giurati – i cui nomi verranno tutti pubblicati sul sito – avranno un compito non facile: perché la partecipazione da parte di tutto il mondo salesiano, e non solo, è davvero elevata, in termini di numeri, ma anche di coinvolgimento, e non sarà facile procedere al lavoro di selezione. Fino ad oggi sulla piattaforma del festival – www.dbgyff.com – sono pervenuti video di tutte le categorie (corti dal vivo, di animazione, video musicali) da Italia, Spagna, India, Perù, Francia, Corea del Sud, Irlanda, Guatemala, Belgio, Uganda, Pakistan e Armenia. E che l’interesse suscitato sia davvero vasto è confermato anche da altri particolari: come, ad esempio, le diverse candidature ricevute da bambini e ragazzi al di sotto dei 15 anni o da adulti al di sopra dei 30. Anche se per regolamento tali lavori non potranno essere accolti, stanno spingendo gli organizzatori a prevedere nuove categorie di concorso per eventuali successive edizioni. Parlando della risposta dei giovani, il Direttore del festival, don Harris Pakkam, ha dichiarato: “In generale abbiamo ricevuto feedback da più di 100 Paesi, c’è stata una risposta davvero entusiasta da parte dei nostri giovani! È molto motivante vederli così coinvolti nella creazione di qualcosa per il festival ed esprimere il loro desiderio di essere ambasciatori di speranza. Questa piattaforma del festival è stata concepita proprio per far sentire la loro voce e riunirli per questa nobile causa”. Anche all’interno stesso della Congregazione l’iniziativa del DBGYFF ha acceso la voglia di partecipare: numerosi sono i video realizzati grazie all’accompagnamento di salesiani, istituzioni salesiane e Ispettorie, che hanno sostenuto i propri giovani in un percorso che è soprattutto una forma di presenza e di vicinanza ai ragazzi. Un caso a sé è quello dei corti realizzati da salesiani giovani, Figli di Don Bosco che rispettano i requisiti anagrafici per inviare delle loro creazioni multimediali: si contano già una decina di video presentati da giovani salesiani in formazione, e infatti gli organizzatori del festival stanno pensando di istituire un premio onorifico, una menzione speciale, ai migliori corti appartenenti a questa nuova “categoria”. Conclude don Ricardo Campoli, Responsabile della Promozione del DBGYFF,: “I giovani di America, Africa, Asia, Europa e Oceania si sono uniti positivamente per dare vita e vigore a questo festival. Circa 20 giovani dei nostri ambienti, di varie località geografiche, stanno promuovendo il festival sulle reti sociali, in 4 lingue: italiano, inglese, spagnolo e portoghese. Sento che questa sarà veramente una grande festa per i nostri giovani”.

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“Responsabilità”: è questo il tema del nuovo video di “CaglieroLIFE”

Il nuovo portale “CaglieroLIFE”, dedicato e promosso dal Settore per le Missioni e collegato all’intenzione salesiana, per il mese di settembre, ha pubblicato un nuovo video dedicato al tema della “Responsabilità”, sensibilizzando sull’importanza di tenere dei comportamenti collettivi corretti per la sopravvivenza del mondo in cui viviamo.
A seguire riportiamo l’articolo completo riportato su ANS.
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“Responsabilità” è il tema portante del nuovo video di “CaglieroLIFE”, la serie di video promossi dal Settore per le Missioni e collegati all’intenzione salesiana del mese.

Per questo mese di settembre si pone l’accento appunto sulla responsabilità, ricordando che “il modo in cui vivo conta”. Nel video, sempre della durata di un minuto, viene sottolineato che il nostro mondo sta soffrendo, per le conseguenze di comportamenti errati. Molte persone, purtroppo, pensano di non poter fare nulla per cambiare le cose. Come cristiani, invece, dobbiamo rispondere: “Sì, possiamo”.

Il video di questo mese ci pone dunque un interrogativo fondamentale: cosa posso fare per vivere in modo più responsabile?

Il “CaglieroLIFE” di settembre è realizzato dal team “DBIEM” di Parigi ed è disponibile in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese sul canale YouTube del Settore per le Missioni.

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“Fate tutto quello che Egli vi dirà”: inizia il Capitolo Generale XXIV delle FMA

Il 17 settembre 2021 l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice celebra l’Apertura Ufficiale del Capitolo Generale XXIV che si svolge dall’11 settembre al 24 ottobre 2021 presso la Casa Generalizia Maria Ausiliatrice a Roma. L’apertura è avvenuta con una celebrazione eucaristica presieduta dal Rettor Maggiore Emerito, don Pascual Chavez.

Il Capitolo è un’esperienza di fede e di discernimento per ascoltare le chiamate di Dio presenti nell’oggi della storia e costruire con i giovani e le giovani comunità generative di vita nel cuore della contemporaneità.

All’esperienza capitolare collaborano tutte le FMA, Comunità Educanti, laici e giovani della Famiglia Salesiana con una partecipazione di preghiera, di studio e di proposte. Lo scopo del Capitolo Generale è trattare argomenti rilevanti per la missione dell’Istituto «per una sempre più efficace presenza nella Chiesa e nel mondo» (136).

Il tema del CG XXIV: «Fate tutto quello che Egli vi dirà» (Gv 2,5). Comunità generative di vita nel cuore della contemporaneità”, rende esplicito l’obiettivo che l’Istituto FMA si propone: Risvegliare la freschezza originaria della fecondità vocazionale dell’Istituto FMA.

Il 14 settembre 2021, Festa dell’Esaltazione della Croce, le Capitolari hanno invece vissuto la prima Giornata di preghiera nel silenzio e nell’ascolto della Parola.

Al mattino, nella preghiera delle Lodi, Don Erino Andrea Leoni SDB, ha suscitato nelle Capitolari il desiderio e l’impegno di entrare nel tabernacolo del proprio cuore per risvegliare la consapevolezza della propria identità che “nel Battesimo ci ha rese figlie dell’amato che da sempre ci ha scelto, per vivere l’esperienza del servizio, rafforzando la speranza e l’impegno a fare ciò che Egli ci dice, ascoltando la sua voce nella quotidianità”.

Don Erino ha offerto la prima meditazione sul tema “Profezia di una presenza coraggiosa“, soffermandosi sull’identità del Profeta, colui che parla per annunciare la volontà di Dio sul suo popolo.

Chiamati ad essere profeti. Don Erino fa l’analisi dell’esserci di Maria alle nozze di Cana, una presenza attiva, attenta, vicina: “la Madre di Gesù era lì”, “Maria è presente, cammina, è nelle nostre case e questo è il dono più grande per noi, un dono di serenità e di profezia”.  

Chiamati a essere in mezzo. Maria è vicina, anticipa le necessità per assicurare la gioia della festa. Quel “non hanno vino”è l’invito “ad essere presenti e ad essere sacramento della presenza di Gesù, ad essere sensibili nella nostra visione, nel nostro ascolto e nelle nostre parole, al grido dei giovani”.

Chiamati alla profezia del Tu. Maria si fida di suo figlio e genera la profezia del tu, “fate quello che vi dirà”. “La profezia non è soltanto una presenza significativa, neppure una visione e lettura della realtà, ma è coraggiosa presenza operosa, è decisione conseguente, è passione che diventa azione”. Siamo chiamate a vivere insieme la profezia, a “essere un DONO per gli altri, un soffio di Dio”.

 

Per seguire i lavori del Capitolo:

Sito web
Pagina Facebook

 

RMG – Un libretto per condividere “Le novità del Regno di Dio emerse nei gruppi della Famiglia Salesiana” durante la pandemia

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Alle soglie dell’anno 2021, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha invitato tutta la Famiglia Salesiana a ravvivare la virtù della speranza, e lo ha fatto attraverso il tradizionale messaggio della Strenna, intitolato per l’occasione: “Mossi dalla speranza. Ecco, Io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5). L’espressione riflette il profondo spirito di fede di Don Bosco basato sul Dio sempre fedele, creatore e provvidente, coinvolto nella salvezza dell’umanità. Ma è stata anche una risposta alla difficile situazione mondiale derivante dalla pandemia del Covid 19, che ha colpito, e colpisce ancora, milioni di persone e ha evidenziato tante altre emergenze nel mondo, che rischiano di rimanere radicate, molte delle quali colpiscono direttamente i giovani più poveri.

Come ha vissuto e continua a vivere questo tempo la Famiglia Salesiana?

Inoltre, quale “Novità del Regno di Dio” sta attualmente emergendo nei vari gruppi della nostra larga famiglia?

Questa è stata la riflessione proposta ai Responsabili mondiali dei Gruppi riuniti per la Consulta della Famiglia Salesiana, svoltasi online nei giorni 21, 22 e 23 maggio dell’anno in corso.

Senza dubbio valeva la pena di approfondire il senso della speranza cristiana in tempi così drammatici come quelli attuali, di scoprire il volto di Dio in essi, aprendo un altro modo di guardare la realtà, aiutandosi a vicenda per sperimentare da vicino la presenza e l’azione creatrice del Signore, e a seguire con Lui i nuovi sentieri che la Provvidenza ci sta mostrando.

Per questo motivo il Segretariato per la Famiglia, guidato dal Delegato Centrale del Rettor Maggiore, don Joan Lluís Playà, ha pensato bene di raccogliere e dare alle stampe una pubblicazione che vuole far conoscere il frutto di ciò che è stato condiviso alla Consulta Mondiale.

Tale pubblicazione vuole essere un esercizio di comunicazione, non solo di ciò che è stato fatto, ma anche di ciò che è stato vissuto e imparato. Nella semplicità di queste pagine si possono scoprire molti tratti della Grande Novità del Regno, che il Signore sta facendo germogliare e fruttificare nei diversi Gruppi della Famiglia Salesiana e negli ambienti dove essi svolgono la loro missione, ognuno con le caratteristiche del proprio carisma.

In queste pagine sono inclusi i contributi che un buon numero di Gruppi ha inviato al Segretariato della Famiglia Salesiana. Conclude l’opuscolo l’intervento “Speranza e cura del presente” che don Gustavo Cavagnari, Professore di Teologia Pastorale presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma, ha rivolto all’assemblea della Consulta Mondiale, la cui lettura potrà stimolare tutti a vivere con vera passione “la speranza, avendo cura del presente”.

Il libretto, realizzato in cinque lingue – italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese – è pensato come strumento di animazione dei vari gruppi della Famiglia Salesiana, e per questo raggiungerà prossimamente i Delegati per la Famiglia Salesiana di tutto il mondo.

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Riflessioni post-capitolari: la quarta linea programmatica spiegata dal Rettor Maggiore

“È ora di Capitolo 28”. La quarta Linea Programmatica del Sessennio spiegata dal Rettor Maggiore. Di seguito l’articolo pubblicato da parte dell’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – Nel documento “Riflessioni post-capitolari” che il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha consegnato alla Congregazione, la quarta Linea Programmatica sviluppa il tema: “La formazione per essere SALESIANI PASTORI OGGI”. Da oggi è disponibile in rete il quarto video della serie “È ora di Capitolo 28”, nel quale Don Á.F. Artime illustra brevemente proprio cosa significhi tutto questo.

Dalla cappella di San Francesco di Sales, nel cuore di Valdocco, dove Don Bosco pregava con i suoi primi ragazzi, il Rettor Maggiore, attorniato da giovani salesiani in formazione di tutto il mondo, parla del “grande dono, ma anche grande sfida” che è la formazione salesiana.

“La formazione è anzitutto un processo lungo, che dura tutta la vita…” in cui “il vero protagonista è lo Spirito Santo” e che si sviluppa attraverso “un processo di grande personalizzazione”, “veramente un lavoro artigianale”. Sono, questi, alcuni degli spunti offerti dal Rettor Maggiore nel video, insieme ad alcune sottolineature sulle caratteristiche della Congregazione oggi: una congregazione giovane, dove un salesiano su quattro si trova nelle tappe iniziali della formazione, e sempre più globale, con comunità sempre più internazionali.

Il video è disponibile in italiano e in spagnolo e sottotitolato in inglese, francese e portoghese, nei rispettivi canali linguistici di ANSChannel.

Info ANS

RMG – Lutto per il Rettor Maggiore: si è spento il padre di Don Ángel Fernández Artime

(ANS – Roma) – Alle 7 del mattino di oggi, 15 settembre, è venuto a mancare, dopo una lunga malattia, Ángel Fernández Fernández, il padre del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime. Nato a Luanco, nelle Asturie, in Spagna, il 12 giugno del 1932, se n’è andato dopo 89 anni di vita e 61 anni di matrimonio accanto alla mamma di Don Ángel.

 Il Rettor Maggiore, che gli era profondamente legato, così ne ha ricordato con affetto alcuni tratti significativi: “Ogni giorno, quando il tempo lo permetteva, andava a vedere il ‘suo mare’. Aveva iniziato a lavorare come pescatore all’età di 13 anni e fino ai 78 aveva continuato ad accompagnare e ad aiutare un altro giovane pescatore”.

“Era un uomo sereno e tranquillo, doti forse che gli saranno venute dallo stare tante ore da solo in mare; semplice, di buon cuore, era un uomo di famiglia e non necessitava di molto per essere felice. Lavoratore instancabile, al suo confronto mi sento come un novizio davanti al maestro” ha aggiunto Don Ángel.

Che poi conclude; “Da quando era pensionato, andava a fare una visita in Chiesa per fare un saluto al Signore e a dare il suo euro quotidiano per la carità ai poveri. Andava a Messa quasi ogni giorno e anche lo scorso 30 agosto era presente con me all’Eucaristia e alla Novena alla Vergine di Covadonga”.

I funerali si svolgeranno domani, 16 settembre, nella parrocchia “Santa Maria” di Luanco – Gozòn, ed è prevista la partecipazione di molti salesiani delle Ispettorie spagnole.
Il Rettor Maggiore ringrazia sin da ora quanti gli sono vicini con la preghiera e con l’affetto.

 

L’Italia Salesiana si unisce alle preghiere di suffragio della Congregazione per la morte del papà del nostro Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime. Dopo una vita di fede e laboriosa vissuta in riva al mare, Il Signore lo ricompensi rendendolo partecipe della sua vita eterna. Maria Ausiliatrice consoli la famiglia in questo momento di dolore.

don Roberto Dal Molin – segretario generale Conferenza degli Ispettori d’Italia

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Italia – Convegno Internazionale su Don Paolo Albera

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – In occasione dell’anno che il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha dedicato a Don Paolo Albera – II Successore di Don Bosco alla guida della Congregazione – nel primo centenario della sua morte (Torino-Valdocco, 29 ottobre 1921), l’Istituto Storico Salesiano (ISS) e l’Università Pontifica Salesiana (UPS) organizzano un convegno internazionale dedicato a riscoprirne e approfondirne la figura e l’eredità. L’appuntamento è previsto per i giorni di sabato 30 e domenica 31 ottobre 2021, presso la sede UPS e con diretta streaming e traduzione in inglese.

I lavori si apriranno nel primo pomeriggio di sabato 30 (ore 14:00 – UTC+2) con i saluti del Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, a cui farà seguito l’introduzione del coordinatore, don Francesco Motto, membro dell’ISS.

Successivamente don Thomas Anchukandam, Direttore dell’ISS; don Stanislav Zimniak; il già citato don Motto; suor Grazia Loparco, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, docente alla Facoltà “Auxilium”; e il sig. Ariel Fresia – tutti membri dell’ISS – illustreranno attraverso i loro interventi diverse sfaccettature della vita e dell’operato di Don Albera: analizzeranno i contesti in cui visse, il suo impegno di trasmissione del carisma, lo sviluppo della Congregazione durante il suo rettorato, il rapporto con le FMA, la crescita delle missioni in America…

Dopo un approfondimento su Don Paolo Albera nel difficile contesto della Prima Guerra Mondiale, la prima giornata si concluderà con un dibattito assembleare e il saluto conclusivo di don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione.

Nel secondo giorno di lavori, che si aprirà anch’esso alle ore 14 (UTC+1, con il ritorno all’ora solare), nuovi autorevoli studiosi approfondiranno altri aspetti rilevanti inerenti questo personaggio fondamentale della storia della Congregazione e della Famiglia Salesiana: don Joe Boenzi, docente alla Dominican School of Philosophy & Theology di Berkeley (Stati Uniti), parlerà di Don Albera come formatore e Direttore Spirituale; don Aldo Giraudo, docente dell’UPS, del suo Manuale del Direttore; suor Eliane Petri, FMA, dell’Auxilium, del contributo formativo offerto all’Istituto FMA; don J. Pudumai Doss, docente alla “St. Paul’s University” di Ottawa (Canada), di Don Albera e del Primo Codice di Diritto Canonico; il signor Giovenale Dotta, CSI, dell’Archivio Centrale Giuseppino di Roma, dell’immagine di Don Albera sul Bollettino Salesiano; il sig. Paolo Vaschetto, SDB, dell’UPS, degli scatti fotografici inerenti il II Successore di Don Bosco; don Petr Zelinka, dell’Archivio Salesiano Centrale, tratterà, infine, delle fonti di e su Don Albera.

Dopo il consueto dibattito, le conclusioni saranno affidate allo storico Andrea Riccardi, professore emerito dell’Università “Roma Tre”, con i saluti finali di don Andrea Bozzolo, Rettore Magnifico dell’UPS.

Per ulteriori informazioni, monitorare i siti: www.unisal.it e http://iss.sdb.org

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AVVENIRE – Leggere per crescere insieme

Dal quotidiano Avvenire, la cronaca della Lectio Magistralis del Rettor Maggiore a Pordenone, in occasione dell’apertura della XV rassegna “Ascoltare, Leggere, Crescere”.

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di Gianni Cardinale

Si apre sotto il segno e la protezione di don Bosco la XV rassegna “Ascoltare, Leggere, Crescere” che si svolgerà a Pordenone tra il 23 settembre e il 2 ottobre. Ospite d’onore della giornata in cui viene presentato l’evento è il rettor maggiore dei salesiani don Ángel Fernández Artime.

Siamo nel Collegio Don Bosco della città friulana dove la presenza salesiana è ben radicata e risale al 1924. Non sorprende quindi che il sindaco Alessandro Ciriani approfitti della presenza del decimo successore di don Bosco per conferirgli, «con gioia e gratitudine», il Sigillo della Città. Nell’occasione, alla presenza di numerose autorità e del vescovo di Concordia-Pordenone Giuseppe Pellegrini, il rettor maggiore tiene una vibrante lectio magistralis su “La sfida educativa in tempo di pandemia”. Don Ángel ricorda che questa fase storica segnata dal Covid «ha messo ancora più in luce l’importanza dell’educazione, che insieme alla salute ed al lavoro sono stati temi cruciali». Infatti la crisi sanitaria nella sua drammaticità «ha permesso di rendersi conto che l’educazione è molto più dell’insegnamento: è relazione, comunione ed accoglienza». Per il rettor maggiore il futuro, «che non conosciamo» perché «le nostre sicurezze non sono così grandi come credevamo»,  non si può affrontare con «l’individualismo» ma con «la condivisione», con la condivisione «anche del sapere». E un segnale di speranza don Angel l’ha colto dai suoi salesiani che durante questo periodo hanno sviluppato una «creatività inedita, meravigliosa e solidale».

Il rettor maggiore partecipa anche alla conferenza stampa di presentazione del tradizionale evento che da 15 anni, in collaborazione con la Libreria Editrice Vaticana (Lev), fa il punto sulla editoria religiosa in Italia. Un evento che gode del patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia e del sostegno di Banca Intesa-San Paolo. Intervengono il curatore della rassegna, Sandro Sandrin, che legge il messaggio di incoraggiamento inviato dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin «affinché questi incontri con l’editoria religiosa siano e continuino ad essere momenti di crescita umana ed occasione di evangelizzazione».

Il coordinatore scientifico don Giuseppe Costa (salesiano anche lui e già direttore della Lev con Benedetto XVI e papa Francesco), garantisce una ripartenza «con slancio e impegno» dopo la parentesi Covid e sottolinea che quest’anno l’evento è abbinato al centenario del Seminario diocesano, rappresentato in conferenza stampa dal rettore don Roberto Tondato. Quest’anno il programma di “Ascoltare, leggere, crescere” è particolarmente ricco. Oltre 40 gli eventi in programma, una novantina i relatori ospiti, dieci gli incontri in video-conferenza (trasmessi sul circuito Corallo Sat e in streaming sul sito www.euro-eventi.it) e 26 i libri in presentazione. Si parlerà di “femminicidio e razzismo” con Francesca Di Giovanni, sottosegretario nella Sezione Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato vaticana. Di emigrazione e povertà con padre Fabio Baggio e suor Alessandra Smerilli del Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale.

Di lavoro con il coordinatore di Base Italia Marco Bentivogli e di miracoli con l’attrice-scrittrice Martine Brochard. Di “Pio XII e gli ebrei” con Johan Ickx, direttore dell’Archivio storico di quella che era la Congregazione per gli affari straordinari della Segreteria di Stato. Del ruolo dei cattolici in politica col vescovo di Faenza-Modigliana Mario Toso e il professor Christoph Cornelissen. Dell'”economia di Francesco” e anche del debito dei Paesi poveri e del suo impatto sul sistema economico mondiale con il premio Nobel per la pace 2020 Manoj Juneja e Lord John Eatwell del Queens’ College di Cambridge. Di Venezia con il patriarca Francesco Moraglia e di Concilio Vaticano II con l’arcivescovo Agostino Marchetto.

Tra il 30 settembre e il 1° ottobre la rassegna ospiterà poi il Convegno nazionale del Coordinamento Teologhe Italiane. In videoconferenza verranno inoltre intervistati il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi e lo scrittore Vittorio Messori. Particolarmente atteso è infine l’appuntamento nel pomeriggio del 25 settembre in cui don Costa dialogherà con il cardinale australiano George Pell per presentare il suo toccante Diario di prigionia.