60mila giovani ministranti da tutto il mondo per incontrare Papa Francesco

Sono giunti a Roma, nella cornice del XII Pellegrinaggio Internazionale dei “servitori dell’altare”, oltre 60mila ministranti da tutto il mondo per incontrare Papa Francesco. Sono bambini e bambine, ragazzi e ragazze che dal 30 luglio al 3 agosto ascoltano le parole del Papa in Piazza San Pietro. “Trasformate il mondo con l’amore di Cristo” ha ripetuto Papa Francesco fino a porgere ai suoi giovani una domanda imprevista: “Cosa posso fare io, oggi, per venire incontro ai bisogni del mio prossimo?”. I ministranti o chierichetti si dedicano, infatti, al servizio liturgico della Messa e il Papa con le sue parole ha voluto precisare che il servizio all’altare è un incontro con Gesù che deve estendersi anche oltre la celebrazione eucaristica, ovvero nella carità e nel servizio ai bisognosi.

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Con “Stop tratta” i Salesiani contrastano la migrazione illegale dall’Africa

«Siamo consapevoli che il nostro progetto sia una goccia nell’oceano ma se non ci fosse – come diceva madre Teresa di Calcutta – l’oceano avrebbe una goccia un meno. Noi non vogliamo far mancare la nostra goccia». Così dice a Vatican Insider Giampietro Pettenon, 53 anni, salesiano, presidente di Missioni don Bosco, la onlus torinese che sostiene i missionari salesiani nel mondo. La “goccia”, il progetto cui fa riferimento, è denominato Stop Tratta: si propone di informare capillarmente chi intende emigrare dall’Africa sub-sahariana per ragioni economiche dei gravi rischi che il viaggio comporta e offrire opportunità di lavoro a chi decide di restare in patria: «Il progetto è cominciato nell’autunno del 2015», racconta Pettenon: «Nel giugno di quell’anno Papa Francesco venne in visita a Torino e, incontrando la famiglia religiosa salesiana, parlò della “vocazione alla concretezza” dei figli e delle figlie di don Bosco. Inoltre, durante quella visita, manifestò le sue preoccupazioni per la sorte di migliaia di giovani che cercavano di raggiungere l’Europa rischiando la vita. Ci sentimmo interpellati da quelle parole e capimmo di dover agire per offrire alle giovani generazioni africane un’alternativa concreta e credibile all’emigrazione illegale. Così demmo vita a Stop Tratta chiedendo ai missionari salesiani presenti in Africa la disponibilità a portare avanti il progetto nelle loro zone di residenza: noi, in collaborazione con il Vis (Volontariato internazionale per lo sviluppo) li avremmo supportati economicamente fornendo anche consulenza e attrezzature».

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Le riflessioni di Don Fabio Attard sulla Pastorale Giovanile in vista del Capitolo Generale

Don Fabio Attard, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana, ha esposto le sue riflessioni su temi e questioni emersi dagli incontri con il Rettor Maggiore e il Consiglio Generale sulla pastorale.

In vista del Capitolo Generale, Don Fabio ci dice che sono mesi di preparazione per la Pastorale Giovanile che vuole investire in un campo di azione più vasto che arriva a toccare il Sinodo dei Giovani e la formazione salesiana dei laici: “i laici condividono con noi la missione salesiana. Il loro è un grandissimo contributo”, spiega Don Fabio. Sul piano ispettoriale ritiene che ci sia bisogno di una cooperazione affinché si ottenga “un lavoro collaborativo tra tutti quelli che hanno una responsabilità pastorale: l’animazione missionaria, la comunicazione, l’animazione vocazionale”.

 

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L’organo più bello di tutta l’Argentina

“Un oratorio senza musica è come un corpo senz’anima” queste sono le parole di Don Bosco che considerava la musica un elemento chiave in una casa salesiana. Gli scritti che ci raccontano la sua vita ci fanno comprendere che lui sapeva suonare discretamente pianoforte e organo.

Per questo il Santuario di Maria Ausiliatrice di Rodeo del Medio ospita il miglior organo di tutta l’Argentina. Venne donato dal generale Rufino Ortega (padre), fabbricato in Germania dalla casa “Ibach” di Barmen, e utilizzato per la prima volta nel 1909.

L’organo conta 1.214 canne, 2 tastiere da 60 note ciascuna, una pedaliera di 30 note, 28 registri, cinque combinazioni libere e una fissa. L’organo del santuario è stato completamente restaurato già quattro volte: nel 1979, nel 1994, nel 2004 e nel 2014. Le decorazioni sono opera dell’artista spagnolo Antonio Estruch e dei suoi fratelli, che conclusero il lavoro pittorico il 22 febbraio 1916.

Lucila Barrionuevo de Bombal, invece, fu colei che donò il terreno e sostenne la costruzione dell’edificio del santuario, 109 anni fa. Il progetto venne affidato all’architetto salesiano don Ernesto Vespignani.

La parrocchia è responsabile per la cura delle cappellanie nella zona di Rodeo del Medio e dintorni e lavora per i bisognosi e la formazione religiosa attraverso diversi gruppi.

 

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