“So-stare nel disagio. Riconoscere, sostenere e accompagnare i ragazzi”: webinar dell’UPS

Il 15 novembre, ore 18.30 – 19.30,  l’Istituto di Psicologia dell’Università Pontificia Salesiana di Roma organizza un webinar dal titolo: “So-stare nel disagio. Riconoscere, sostenere e accompagnare i ragazzi”.

Parteciperanno:

Prof. Zbigniew Szczepan Formella – direttore Istituto Psicologia, UPS
Prof. Alessandro Iannini – psicologo, professore università Salesiana, incaricato Emarginazione e disagio giovanili Ispettoria Italia Centrale
Prof. Giovanni Tagliaferro – psicologo, psicoterapeuta
Modera: prof. Alessandro Ricci – UPS

Il webinar potrà essere seguito in diretta sulla pagina YouTube dell’Istituto di psicologia al seguente link So-stare nel disagio – YouTube

Italia – Una fonte preziosa per l’identità: la “Cronichetta” di don Giulio Barberis, SDB

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – La “Cronichetta” di don Giulio Barberis, SDB, è documento di grande rilevanza storica e carismatica. Copre il periodo che va da maggio 1875 a giugno 1879, anni determinanti per l’opera salesiana, che iniziava la sua espansione mondiale. I quindici quaderni del primo Maestro dei Novizi salesiani mettono a diretto contatto con il Don Bosco reale e con la vita quotidiana dell’Oratorio, con lo spirito che l’animava e con i problemi e le fatiche di una comunità in rapidissima crescita. Massimo Schwarzel ne ha curato l’edizione critica in un corposo volume di 770 pagine pubblicato dall’Istituto Storico Salesiano (ISS) e presentato al pubblico lunedì 24 ottobre, presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS).

L’incontro, organizzato dall’ISS e dal Centro Studi Don Bosco, è stato moderato dal Segretario dell’ISS, don Stanisław Zimniak, ed ha visto un’ampia partecipazione di pubblico.

Dopo il saluto iniziale di don Thomas Anchukandam, Direttore dell’ISS, si sono succeduti tre relatori che hanno illustrato il valore dell’opera di don Barberis. I loro interventi sono disponibili online a questo link.

Nella prima relazione don Massimo Schwarzel, editore del volume, ha messo in evidenza la figura di don Barberis e l’importanza storiografica del suo lavoro. Nato nel 1847, Barberis entrò nel ginnasio di Valdocco nel 1861. Ordinato sacerdote nel 1870, completò la sua formazione nel 1873 con la laurea in Teologia presso l’Università di Torino. Don Bosco gli affidò la formazione dei novizi nel 1875. Aveva appena 28 anni. Mantenne tale carica per venticinque anni. Poi fu Ispettore e direttore spirituale della Congregazione. Lavoratore instancabile e preciso, fortemente attaccato a Don Bosco, ebbe opportunità di dialogare frequentemente e a lungo con il Fondatore. Frutto di tali colloqui sono i quaderni della Cronichetta, ispirati dalla preoccupazione di tener memoria “dei fatti e delle parole di Don Bosco”, dello stile educativo di Valdocco e dello spirito che animava la prima casa della Congregazione. Don Giovanni Battista Lemoyne, SDB, primo biografo del santo, attinse ampiamente a questo ricco materiale, ma lo filtrò in prospettiva agiografica ed edificante. La lettura diretta della Cronichetta invece permette un accostamento diretto al Don Bosco storico, all’uomo concreto, con la sua mentalità, il suo stile di azione, le sue prospettive ideali.

Nel secondo intervento don Aldo Giraudo ha illustrato alcune particolarità della vita quotidiana di Valdocco. Quelli erano anni di costante incremento numerico. La casa traboccava: 700 ragazzi poveri interni, dai 12 ai 20 anni, più un centinaio di salesiani, tutti giovanissimi. L’ambiente era connotato da un fervore operativo frenetico, caratteristica propria dello spirito della Congregazione. Tale laboriosità scaturiva dal desiderio di consumare sé stessi per la maggior gloria di Dio e il bene dei giovani. Una seconda peculiarità della casa di Valdocco è l’intenso clima spirituale in cui giovani e salesiani erano immersi, in modo naturale, senza alcuna costrizione. Ne derivava un vissuto spirituale fervido, fecondo di eccellenti frutti. Uno di questi è l’impressionante fioritura vocazionale. Il relatore ha fatto notare che la Cronichetta non mette in rilievo fatti “soprannaturali”. Don Barberis non presenta Don Bosco come taumaturgo. Descrive l’uomo intelligente e intraprendente; il prete zelante e coraggioso; la persona virtuosa e devota, ma normalissima, senza fenomeni straordinari evidenti. Si premura, però, di narrare ciò che gli appare straordinario nella vita della comunità, per dimostrare la protezione di Dio e l’assistenza di Maria Ausiliatrice sull’opera salesiana.

Il terzo relatore, don Samuel Amaglo, si è soffermato sulle spedizioni missionarie del 1875 e 1877, illustrate ampiamente nelle Cronichetta. La missione salesiana dalle origini coinvolse tutta la nascente Congregazione. Don Barberis descrive in modo dettagliato la preparazione della Prima Spedizione e testimonia il fervore suscitato dall’evento. Era un progetto a lungo coltivato da Don Bosco, il quale seppe creare nell’ambiente uno stato permanente di missione. Il personale fu accuratamente selezionato, a cominciare dal capo-spedizione don Giovanni Cagliero, preferito “per la sua indole dolce, carattere conciliato, fare amabile”. La solenne funzione di addio ebbe forte impatto sui giovani e sull’opinione pubblica. Don Bosco valorizzò in prospettiva educativa, spirituale e vocazionale tale entusiasmo, suggerendo ai ragazzi: “Cominciate a prepararvi colla preghiera, collo stare veramente buoni, col servirvi da missionari gli uni per gli altri, dandovi buon esempio; poi anche collo studiare alacremente, facendo bene i vostri doveri di studio e di scuola”. Il fervore ispirato dal santo, e in modo particolare il clima da lui predisposto per coltivare vocazioni missionarie e formare i partenti, sono elementi che servono ancora di lezione per una missionarietà rinnovata secondo il carisma di don Bosco.

A conclusione dell’evento don Michal Vojtáš, Vicerettore dell’UPS, ha offerto alcuni spunti di riflessione sulla fecondità pedagogica, spirituale e identitaria di documenti come questo per un ripensamento operativo nell’oggi dell’identità e della missione salesiane.

Portogallo – Apertura della Consulta Mondiale sulla comunicazione con omaggi e lancio di un libro

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Lisboa) – Si sta svolgendo a Lisbona, in Portogallo, la Consulta Mondiale della Comunicazione Sociale che riunisce, presso la Casa Ispettoriale dei salesiani, una ventina di rappresentanti del Settore della Comunicazione, del Bollettino Salesiano e delle case editrici salesiane, per un incontro di lavoro e di condivisione di esperienze.

L’apertura ufficiale dell’incontro è avvenuta lo scorso 29 ottobre, durante un momento che ha riunito i partecipanti e alcuni ospiti, tra cui il Superiore dell’Ispettoria “Sant’Antonio” del Portogallo, don Aníbal Mendonça, in una serata di festa.

Dopo alcune parole di benvenuto, con le quali don Mendonça ha sottolineato la grande gioia di ospitare questo incontro in Portogallo, hanno fatto seguito due momenti musicali, con Wilson dos Santos, che studia pianoforte da tre anni presso il “Musicentro” dei Salesiani di Lisbona, e Anaís Dias, anche lei exallieva della scuola di musica dei Salesiani di Lisbona, che ha interpretato una canzone che fa parte del suo primo album.

Sottolineando il grande lavoro compiuto da ciascuno dei partecipanti nell’ambito della comunicazione, don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, ha colto l’occasione per rendere omaggio a ciascuno dei rappresentanti del settore della comunicazione e del Bollettino Salesiano delle diverse regioni. Sono stati premiati undici membri provenienti da diverse regioni del mondo. Al termine di questo momento, Zaida Navarrete, Delegata alla comunicazione della regione Interamerica, ha ringraziato, a nome di tutti: “È una gioia poter dedicare il mio lavoro alla missione salesiana”.

La serata di sabato 29 ha anche offerto l’occasione propizia per la presentazione del 23° libro da parte di don Mendes. Il testo, “Eu Confio em Ti” (Confido in Te), vuole presentare la fiducia come fondamento delle relazioni umane e allo stesso tempo si chiede quale sguardo potrebbero darci i fondatori della Famiglia Salesiana su una vita affidata al servizio degli altri. Quali strategie avranno seguito per superare le difficoltà e mantenere viva la speranza? “Il tema della fiducia è molto importante per le nostre relazioni umane e per il nostro lavoro, in tutti i settori della nostra vita. La fiducia è la base per stabilire fedeltà, sicurezza e perseveranza in tutto ciò che facciamo”, ha sottolineato l’autore del libro, don Mendes.

È un libro che presenta la fiducia come esperienza di spazio sacro per l’essere umano e che mostra il suo significato per l’educazione salesiana. “Per Don Bosco la fiducia è al centro dell’educazione. In questo libro presento cosa sia la fiducia nelle relazioni umane e nell’educazione salesiana, con riferimento a San Giovanni Bosco e a Madre Mazzarello”, ha concluso Don Mendes.

La serata si è conclusa con le parole del Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, che ha sottolineato l’importanza dell’arte e della comunicazione, e poi ha anche ringraziato tutti per la generosità dell’accoglienza e per la loro presenza.

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“Cara Scuola ti scrivo…L’attualità di Lettera a un professoressa” – Il nuovo libro di Marco Pappalardo, Salesiano Cooperatore

Si segnala il nuovo libro edito da Edizioni San PaoloCara Scuola ti scrivo…L’attualità di Lettera a un professoressa” di Marco Pappalardo, Salesiano Cooperatore di Catania.

Di seguito le principali informazioni e il rimando alla scheda del libro sul sito di Edizioni San Paolo.

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Il testo nasce in vista dei 100 anni dalla nascita di Don Milani (maggio 2023) e per mettere al centro, in un tempo complesso, la centralità della scuola come luogo in cui crescere culturalmente, nelle relazioni, come onesti cittadini grazie all’interazione tra docenti, studenti e famiglie.

Il libro è stato scritto dopo la lettura condivisa con una classe di quinto anno del Liceo ScientificoMajorana-Arcoleo” di Caltagirone, in cui l’autore insegna.

Sono passati più di cinquant’anni dalla pubblicazione di Lettera a una professoressa, ma nessuno ha mai risposto agli studenti che l’hanno scritta a Barbiana. A parte importanti e significativi articoli e saggi, non esiste una lettera di risposta ufficiale e completa. Così Marco Pappalardo ha provato a rispondere in queste pagine: quasi fosse un testo a fronte, dopo ogni paragrafo della lettera originale si trovano le sue riflessioni. Certo, l’autore è figlio di un altro tipo di scuola, ma crede che gli studenti di Barbiana e le loro parole, con gli insegnamenti di don Milani, abbiano moltissimo da dire oggi. Questo lavoro nasce dall’esperienza di ascolto che da anni Pappalardo vive a scuola con gli alunni, dalle loro mille e varie domande, dai tanti temi scritti e letti, dai dialoghi in aula, nei corridoi, sui social. Non sempre si hanno le risposte, sicuramente non quelle pronte o per l’occasione, però si cerca di ascoltare, di dedicare tutto il tempo necessario, di dare a ciascuno lo spazio richiesto, di “essere” scuola tra passione per lo studio e per la vita.

DETTAGLI

  • Formato: 14 x 21 cm
  • Pagine: 256
  • Prezzo: € 13,00
  • ISBN/EAN: 9788892229525
  • CDU: 95A 249
  • Collana: ATTUALITÀ E STORIA

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50° della Beatificazione di Don Michele Rua, SDB

Il 29 ottobre 2022 si celebra il 50° della Beatificazione di Michele Rua, reso venerabile da Papa Paolo VI, oggi santo, il 29 ottobre 1972.

Egli ha fatto della sorgente un fiume

Paolo VI

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(ANS – Roma) – Il 29 ottobre 1972 Paolo VI, oggi santo, con la sua autorità apostolica inscriveva nell’albo dei beati il venerabile Servo di Dio Michele Rua. Quando il Papa lesse la formula di beatificazione, nella gloria del Bernini dentro la Basilica di San Pietro apparve la figura scarna ed esile di Don Rua, e un applauso lungo, scrosciante, incontenibile, proruppe dai trentamila fedeli stretti nella basilica. Le telecamere passarono dalla figura di Don Rua a quella imponente di Don Bosco, collocata nelle nicchie dei fondatori di ordini, sulla verticale della famosa statua in bronzo di San Pietro. Anche Don Bosco era presente all’esaltazione del suo “Michelino”, che a metà con lui fece proprio tutto, anche la santità. Come il profeta Elia lasciò il suo spirito e il suo mantello in eredità ad Eliseo, Don Bosco trasmise a Don Rua il suo spirito e la sua eredità carismatica, come ben illustrò la magistrale omelia di Paolo VI.

Don Luigi Ricceri, Rettor Maggiore all’epoca della beatificazione, parlava di Don Rua come di colui che aveva guardato Don Bosco: “Don Rua è stato il secondo padre della Congregazione salesiana: dove si trova la radice della sua paternità? La foto che i confratelli di Barcellona, con un’idea geniale, hanno ricavato da un particolare di un vecchio dagherrotipo è la risposta viva e palpitante a questa domanda. Guardate bene quel volto, quel sorriso, quel senso eminente di confidenza, di fiducia. Guardate quel senso di affetto filiale, tenero. Don Rua deve tanta parte di quello che è stato a questo fatto: ha guardato sempre e con quel volto a Don Bosco. Don Rua, se viveva in Dio, viveva non meno in Don Bosco e di Don Bosco. Basta leggere le sue circolari, i suoi discorsi. Parla di Don Bosco, si riferisce a Don Bosco, si appoggia a Don Bosco, ricorda l’esempio di Don Bosco. Sempre Don Bosco. È come innestato, impastato, una sola cosa con Don Bosco. È impossibile immaginare la figura di Don Rua senza quella di Don Bosco”.

Don Francis Desramaut, insigne storico salesiano evidenziò come Paolo VI beatificando Don Rua abbia esaltato le sue virtù e le ha proposte all’attenzione del popolo cristiano. In particolare, una lo ritrae in modo singolare: l’umiltà. “Don Rua fu un umile. L’umiltà dei poveri e dei piccoli ci viene direttamente dal Vangelo. Essa rende capaci di prendere l’ultimo posto il giorno in cui si avrebbe voglia di scegliere il primo. Suo modello è il fanciullo senza pretese. Don Rua non si è mai messo in primo piano, nemmeno quando gli sarebbe stato facile farlo. Basta pensare: il capo di una Congregazione mondiale, un altro Don Bosco, un ‘santo’ prete… Il Vangelo di Gesù Cristo fa germogliare nella Chiesa degli umili. Molti rimangono sepolti nel nascondimento dal quale non hanno mai voluto uscire. È bene che alcuni tra di loro siano esaltati dal Dio del Magnificat. Essi costituiscono per i vivi un richiamo di salvezza: l’orgoglio inaridisce la terra, l’umiltà la fa rifiorire”.

Tra i presenti quel 29 ottobre c’era anche il Rettor Maggiore emerito Don Renato Ziggiotti, che testimonia: “Io Don Rua lo ricordo bene. Ero salesiano da tre mesi soltanto. Lui era già molto ammalato, e chiesi di vegliarlo una notte. Dovette venire l’infermiere per una medicazione dolorosa. Alla fine, vedendolo sveglio, gli domandai: ‘Ha sofferto, Don Rua?’ Rispose: ‘Un poco’. E io, con il fervore di un neo-professo: ‘Anche il Signore ha sofferto sulla croce’. Don Rua mi guardò, sorrise, e mi disse: ‘Bravo, Ziggiotti!’ Mi viene da ridere a pensare a quella mia ‘disinvoltura’: dare buoni consigli a un santo che sta morendo! Ma spero che anche quando arriverò in Paradiso, Don Rua mi dica: ‘Bravo, Ziggiotti!’”.

E c’era anche don Josè Vandor, oggi Venerabile, un salesiano anziano, missionario da 35 anni a Cuba e originario dell’Ungheria, che porta nel cuore la sofferenza per una comunità cristiana provata e perseguitata.

Erano presenti ancora Benedetta Vaccarino e don Andrea Pagliari, i due destinatari dei miracoli che hanno portato Don Rua sugli altari. La prima guarita improvvisamente da epilessia jacksoniana dopo essere stata portata presso la tomba di Don Rua nella cripta di Maria Ausiliatrice; il secondo, salesiano prete, guarito improvvisamente sempre per intercessione di Don Rua da versamento pleurico.

All’Angelus susseguente la Messa, Papa Paolo VI ricordò ancora Don Rua e lasciò un messaggio ancor oggi attuale: “Abbiamo nell’animo il grande gaudio della beatificazione di Don Michele Rua, e non possiamo immaginare la gloria di questi cittadini del Cielo senza ripensarli in mezzo alla nostra gioventù, piena anch’essa di gioia per aver trovato in tali uomini saggi e buoni i propri amici migliori, i propri maestri di vita. Godiamone tutti, ringraziando il Signore e raddoppiando il nostro amore per i nostri ragazzi, i nostri giovani, i nostri figli della scuola e del lavoro”.

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Online il PSD del poster della Strenna 2022

È stato pubblicato il poster della Strenna 2022 del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime in formato PSD.

La Strenna è un momento che coinvolge tutta la Famiglia Salesiana nell’accogliere il dono, da parte del Rettor Maggiore, Padre e Centro di unità, del tema ispiratore dell’anno pastorale, che quest’anno è “Fate tutto per amore, nulla per forza“.

Sul sito SDB.org è possibile scaricare il poster in più lingue e il font utilizzato.

Scarica il poster
SDB.org

La Corsa dei Santi – I runner a Roma per far correre voce: “Il diamante più prezioso è l’istruzione”

Il 1° novembre a Roma si terrà la 14° edizione della Corsa dei Santi sostenuta da Missioni Don Bosco. Quest’anno i fondi saranno devoluti alla scuola di Tshikapa in Congo.

Testimonial  della gara i campioni sportivi Marcell Jacobs e Chiara Vingione.

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Tshikapa, sul fiume Kasai a circa 950 km dalla capitale Kinshasa, è uno dei centri minerari più importanti della Repubblica Democratica del Congo. La ricerca dei diamanti, che avviene anche con minatori-bambini in condizioni di schiavitù, è il miraggio che confonde le famiglie, che preferiscono mandare i figli a lavorare piuttosto che a scuola. Il sistema educativo del Paese è inadeguato, e la distanza dei plessi scolastici dai quartieri poveri scoraggia la frequenza.

Per questo i salesiani hanno deciso di aprire un centro formativo nella periferia di quella città. In pochi mesi hanno eretto la struttura in muratura che ospiterà la scuola primaria e in queste settimane sono iniziate le lezioni. Missioni Don Bosco lo ha incoraggiato e si propone di sostenerlo fino a che non riesca a “correre con le sue gambe”.

Per informazione di questo progetto e della relativa raccolta fondi, la Corsa dei Santi che si svolge a Roma il 1° novembre – alla sua 14° edizione – è stata destinata quest’anno a sensibilizzare i partecipanti e gli spettatori sulla necessità di contrastare l’analfabetismo, conseguenza e causa dello sfruttamento minorile in atto. Il numero telefonico 45594 consentirà di inviare dal 30 ottobre al 5 novembre un SMS solidale per il completamento della struttura e l’avvio dei corsi scolastici.

Saranno testimonial della gara il campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs e la campionessa mondiale con la Nazionale italiana di pallacanestro FISDIR Chiara Vingione. La manifestazione sarà seguita dalla trasmissione di Mediaset “Mattino Cinque”. I partecipanti, che provengono dai cinque continenti, faranno “correre voce” sull’impegno dei salesiani congolesi e di Missioni Don Bosco.

La Corsa dei Santi vede la partecipazione dell’Opera Romana Pellegrinaggi, ed è organizzata da ACSI Italia Atletica in collaborazione con l’Assessorato allo Sport del Comune di Roma, su licenza della Prime Time Promotions.

Lunedì 31 ottobre alle ore 10 si terrà la conferenza stampa.

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Scuola di Tshikapa

Portogallo – Incontro internazionale di preparazione alla GMG di Lisbona 2023: presentate le novità

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Lisbona) – Più di 300 delegati provenienti da circa 100 Paesi si sono ritrovati in Portogallo dal 17 al 19 ottobre per un incontro internazionale di preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Lisbona 2023. In vista dell’apertura delle iscrizioni, che avverrà entro la fine di questo mese, tra Fatima e Lisbona si è svolto un appuntamento che ha svelato alcune delle novità della Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Lisbona il prossimo anno.

Il Cardinale Manuel Clemente, patriarca di Lisbona, ha manifestato nell’occasione: “È assolutamente necessario fornire non solo alla Chiesa e ai giovani cattolici, ma anche alla società portoghese, un’opportunità di ringiovanimento: un altro modo di essere, di vivere insieme, di parlare, di dare opinioni, di creare un futuro. E una Giornata Mondiale della Gioventù è un’ottima occasione per farlo, come abbiamo visto in tutte quelle che si sono tenute a partire dagli anni ‘80”, ha dichiarato.

Il prefetto del Dicastero vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita, il Cardinale Kevin Farrell, ha sottolineato l’importanza di questa GMG, la prima dopo la pandemia di Covid-19. “È forse una delle più importanti degli ultimi 30 anni, perché si tratta di rinascere, dopo tanto tempo, dalla Giornata di Panama 2019”.

Alla riunione preparatoria internazionale ha partecipato anche l’on. Augusto Santos Silva, Presidente dell’Assemblea della Repubblica Portoghese, il quale da parte sua ha dichiarato che il Portogallo è pronto a ospitare l’incontro, che si prevede riunirà più di un milione di giovani a Lisbona, e ritiene che l’appuntamento sarà un successo. “Abbiamo già espresso il nostro pieno sostegno alla Giornata, e in particolare alle iniziative della GMG che sono direttamente collegate alla partecipazione e all’educazione civica dei giovani”, ha detto.

Il coordinamento internazionale salesiano per la GMG di Lisbona 2023 – WYD Don Bosco 23 – pure ha partecipato alle attività, venendo rappresentato da suor Alzira Sousa, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, membro dell’équipe di coordinamento, da Don José Lorbeth Vivo, SDB, membro del settore Pastorale Giovanile dei Salesiani di Don Bosco, che accompagna il Movimento Giovanile Salesiano (MGS) mondiale, e da Carina Baumgartner, giovane dell’MGS.

Durante l’incontro, il Comitato Organizzatore Locale (COL) della GMG di Lisbona 2023, ha offerto diverse informazioni utili: sull’iscrizione, sui costi, sul programma della settimana, sul volontariato, sulla Fiera delle Vocazioni e su altre attività che si svolgeranno durante la settimana della GMG (1-6 agosto).

Inoltre, ha presentato le diverse opzioni disponibili di iscrizione alla GMG: per i pellegrini che partecipano al programma completo, con la Messa di apertura, l’accoglienza del Papa, la Via Crucis, la Veglia e la Messa di Invio; per quelli che parteciperanno solo al fine-settimana conclusivo; e per i volontari. Per tutti, nelle rispettive opzioni, sono compresi: vitto, alloggio, trasporti, ingresso agli eventi, assicurazione e la dotazione contenuta nel kit del pellegrino.

L’ultimo giorno dell’incontro, i partecipanti hanno visitato i luoghi della città di Lisbona legati alla preparazione e allo svolgimento della GMG Lisbona 2023.

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Penitenzieria Apostolica: seminario di formazione “Celebrare il sacramento della Confessione oggi”

Il Seminario di formazioneCelebrare il sacramento della Confessione oggi“, promosso dalla Penitenzieria Apostolica e svoltosi al Palazzo della Cancelleria di Roma il 13 e 14 ottobre, è stato rivolto a tutti i fedeli, particolarmente i laici.

L’iniziativa voleva essere un’occasione per affrontare alcune difficoltà che si possono incontrare nell’accostarsi al confessionale e per riscoprire la bellezza liberante dell’incontro sacramentale con il Padre misericordioso, anche attraverso la voce di chi ha sperimentato in prima persona la gioia del perdono.

Riportiamo i video degli interventi principali, partendo dalla giornata del 13 ottobre, con gli interventi di Card. Piacenza, don Fabio Rosini e prof. Mario Polia, antropologo.
Il 14 ottobre mattina è stato invece il turno di Mons. Krzysztof Nykiel con l’intervento “10 (buoni) motivi per non confessarsi“, la discussione “Dal dovere di confessarsi alla grazia della confessione nella gioia del Sacramento della Riconciliazione” e don Marco Panero, SDB con “A confessarsi si impara. Per una pedagogia della confessione“.
A concludere, nel pomeriggio del 14 ottobre, “Disciplina ignaziana dell’esame di coscienza” e testimonianze su come si è approdati alla confessione.

Don Á.F. Artime: “Il tesoro dell’esperienza e del carisma di Don Bosco si offre con la stessa affidabilità per il successo educativo dei giovani di oggi”

In occasione del conferimento della laurea honoris causa in Scienze Pedagogiche, ricevuta dall’Università di Palermo giovedì scorso, 13 ottobre, il Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime ha toccato diversi punti della pedagogia salesiana nella sua lectio magistralis dal titolo “La pedagogia salesiana tra attualità e futuro”. Di seguito la notizia apparsa sul sito ANS.

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“La pedagogia salesiana oggi è in se stessa, e vuole essere dappertutto, una pedagogia che prepara e arricchisce per la vita”.

Lo afferma Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, nella sua lectio magistralis dal titolo “La pedagogia salesiana tra attualità e futuro” elaborata in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Scienze Pedagogiche, ricevuta dall’Università di Palermo giovedì scorso, 13 ottobre.

Don Á.F. Artime, omaggiato per l’impegno dei Salesiani e suo personale nel campo dell’educazione e dello sviluppo integrale della persona, sottolinea che

“Molti giovani hanno incontrato un’immagine di Dio che li ha allontanati da Dio vero della gioia, della vita buona. Ciò spesso è avvenuto mediante una serie di divieti e di regole che mostrano Dio con il volto di un giudice severo. Questo non ha permesso un incontro profondo e significativo con Gesù”.

“Un migliore punto di partenza – indicato il Rettor Maggiore – è “la presentazione di un’esperienza di vita gioiosa e simpatica a livello umano, affettivo, relazionale”. Poi proporre, partendo dal punto di vista educativo e pastorale, “itinerari adeguati di conoscenza e confronto” con le “ragioni della nostra fede”. “Don Bosco rispettava la situazione di partenza, anche del punto di vista della fede, e proponeva itinerari personalizzati di crescita. È esemplare il caso di Michele Magone e di Domenico Savio. Il punto di arrivo era lo stesso, ma il cammino era quello proprio di ognuno”.

Quindi, l’invito ad “accompagnare lungo il cammino” per “far crescere quel fuoco del cuore che nasce nella relazione equilibrata fra fede, vita, ragione e senso di vita”. E la via indicata è quella di “ricercare insieme ai giovani un percorso mirato a compiere scelte definitive”.

Sul tema dell’educazione e delle sfide odierne il Rettor Maggiore annota poi:

“La realtà virtuale, che ha enormi potenzialità come strumento, finisce per indurre una sorta di apatia dopaminergica che sfocia nei ragazzi in una incapacità di discernimento, di vita piena, di contemplazione della realtà, di bellezza o di incontrare gli altri”.

“Educare, offrire idee di vita personale, progetti di vita per il futuro, un’identità forte, sono compiti importanti e molto presenti oggi, come ai tempi di Don Bosco” osserva, poi, prima di aggiungere: “Il Sistema Preventivo salesiano, basato sulla ragionevolezza, sulla religione e sull’amorevolezza, non ha perso la sua attualità, perché, adattato ai nuovi tempi, ha ancora un’eccellente e ineguagliabile essenza pedagogica che permetterà all’educatore di affrontare le sfide del mondo di oggi”.

Il riferimento è ai “giovani sempre più presenti nel mondo digitale e online, lontani dalla dimensione dell’incontro, della condivisione, della vita significativa”.

Ma nonostante questo contesto, “il tesoro dell’esperienza e del carisma di Don Bosco si offre con la stessa affidabilità per il successo educativo dei giovani di oggi”, ribadisce il X Successore di Don Bosco.

Che aggiunge ancora:

“La dimensione digitale della vita dei giovani rappresenta una sfida educativa più che in passato, perché interessa la vita dei giovani: è il loro mondo, lo spazio dove scorre e si realizza la loro vita, il luogo in cui diventa evidente come la realtà virtuale stia sempre più assorbendo i giovani nativi digitali”.

Si tratta, a ben vedere, di “un nuovo areopago, cortile, ambito di vita dove i giovani devono essere accompagnati per non cadere nelle trappole e pericoli (solitudine, manipolazione, sfruttamento, violenze, cyberbullismo, pornografia) che sempre di più li inibiscono impedendo loro di riconoscere il confine tra reale e virtuale, e facendoli precipitare, non raramente, in una solitudine estrema e in quell’incapacità di stabilire relazioni vere e reali con altri”.

Il testo completo della Lectio Magistralis è disponibile qui.

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