Gressoney – Esercizi Spirituali delle famiglie

Dal 31 luglio al 12 agosto 2022 sono tornati gli Esercizi Spirituali delle famiglie, per la prima volta svolti nel soggiorno alpino Casa Gino Pistoni di Gressoney, in Valle d’Aosta. Quasi 300 persone hanno partecipato ad un’esperienza di famiglia a 360° a tema “La tua grazia vale più della vita“.

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Quest’anno, dopo il tempo di pandemia che ci ha molto provati, è ripartita con gioia l’esperienza degli Esercizi Spirituali delle famiglie, animate dall’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA) Primaria di Torino.

Il ritiro, che per la prima volta si è svolto nel soggiorno alpino Casa Gino Pistoni di Gressoney, in Valle d’Aosta, ha raccolto l’adesione di quasi 300 persone, nel periodo compreso tra domenica 31 luglio a venerdì 12 agosto 2022, attraverso tre turni di quattro giornate ciascuno. Don Alejandro Guevara Rodriguez e don Roberti Carelli si sono alternati alla guida delle catechesi e dei momenti di condivisione.

Si tratta di un’esperienza di famiglia a 360°: i principali protagonisti sono infatti le famiglie che si ritrovano insieme dove ogni generazione ha un suo modo di vivere con intensità questi giorni e fare esercizi per rinnovare la propria vita spirituale personale, familiare, ecclesiale e associativa.

I genitori hanno tempo e spazio per la preghiera liturgica e silenziosa seguendo un cammino di meditazione che quest’anno ha avuto come tema “La tua grazia vale più della vita” (Sal 63,4), ispirato da tre meditazioni:

  1. Pensieri nuovi: ritrovare la Parola e la Preghiera
  2. Vita nuova: rilanciare la crescita delle virtù, particolarmente l’Umiltà e Carità
  3. Relazioni nuove: le “due colonne” sognate da Don Bosco, le persone di Gesù e Maria, i due Risorti

La concretezza dell’Eucarestia e del Rosario, i Sacramenti della Comunione e della Confessione. Riflessioni, queste, che hanno poi trovato consigli e spunti in alcuni brani della Filotea di San Francesco di Sales. Le giornate sono scandite da intensi momenti di catechesi, riflessione e preghiera.

Di particolare valore è il tempo della condivisione dove alla luce dei temi proposti vengono comunicate esperienze di vita fatti gioiosi e dolorosi in un clima di grande ascolto, rispetto e profonda partecipazione. Si sperimenta la gioia di camminare insieme e condividere il cammino della fede centrando la propria vita in Gesù Eucarestia e affidati a Maria ausiliatrice.

Mentre i genitori vivono l’esperienza degli esercizi spirituali, i bambini i ragazzi e i giovani, sotto la guida degli animatori, figli più grandi di queste stesse famiglie, trascorrono giornate con percorsi distinti e ben curati di gioco, preghiera e formazione, frutto di una preparazione attenta portata avanti durante l’anno e vivendo nel concreto il precetto di San Francesco di Sales “fate tutto per amore, nulla per forza”.

Il Tempo del Creato sta per cominciare: dal 1° settembre al 4 ottobre un periodo speciale per prendersi cura della Creazione

Dal 1 settembre al 4 ottobre si terrà l’annuale celebrazione Il Tempo del Creato, per ascoltare e rispondere insieme al grido del Creato e porre attenzione ai gridi della Terra e dei Poveri. Il tema della celebrazione per il 2022 è Ascolta la Voce del Creato”.

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Il Papa invita anche quest’anno a celebrare il Creato e a porre attenzione al grido della Terra e al grido dei Poveri. Il Tempo del Creato è la celebrazione annuale cristiana per ascoltare e rispondere insieme al grido del Creato: la famiglia ecumenica nel mondo si unisce per pregare e proteggere la nostra casa comune, l’Oikos di Dio. Il Tempo della “Celebrazione” inizia il 1° settembre, Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, e si conclude il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia, amato da molte confessioni cristiane.

Nel messaggio di quest’anno, Papa Francesco scrive così:

“È un momento speciale per tutti i cristiani per pregare e prendersi cura insieme della nostra casa comune. Originariamente ispirato dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, questo tempo è un’opportunità per coltivare la nostra ‘conversione ecologica’, una conversione incoraggiata da San Giovanni Paolo II come risposta alla ‘catastrofe ecologica’ preannunciata da San Paolo VI già nel 1970”.

Durante il Tempo del Creato, la preghiera e l’azione comune possono aiutare ad ascoltare le voci di coloro che sono stati messi a tacere. Nella preghiera piangiamo gli individui, le comunità, le specie e gli ecosistemi che sono andati perduti e coloro i cui mezzi di sussistenza sono minacciati dalla perdita di habitat e dal cambiamento climatico.

Tema 2022

Il Movimento Laudato Si’ guida nel riflettere sulla tematica, che quest’anno sarà Ascolta la Voce del Creato”:

“Durante la pandemia di COVID-19, molti hanno acquisito familiarità con l’essere silenziati durante le conversazioni. E così anche molte voci sono silenziate nel discorso pubblico sul cambiamento climatico e sull’etica della conservazione della Terra: sono le voci di coloro che subiscono gli impatti dei cambiamenti climatici; le voci di persone che detengono una saggezza generazionale su come vivere con gratitudine entro i limiti della terra. È la voce della Terra. Il tema del Tempo del Creato 2022 aumenta la consapevolezza del nostro bisogno di ascoltare la voce del creato.”

L’ascolto della voce del creato offre ai membri della famiglia cristiana un ricco punto di ingresso per il dialogo e la pratica interreligiosa e interdisciplinare. Ascoltando la voce di tutto il creato, gli esseri umani di tutte le culture e di tutti i settori della vita possono unirsi alla nostra vocazione alla cura della nostra casa comune (oikos). Le Ispettorie e opere salesiane sono tutte invitati a prendere parte alle celebrazioni.

Nelle prossime settimane, il Settore per la Pastorale Giovanile della Sede Centrale Salesiana lancerà un nuovo documento per tutta la Congregazione e alcune proposte concrete. Intanto è già possibile iniziare a pensarci.

È inoltre possibile anche scaricare la guida alle celebrazioni, disponibile in varie lingue ai seguenti link:

ITA: Guida alla celebrazione 2022

ENG – CELEBRATION GUIDE 2022 

ESP – Guía de celebración 2022 

POR – GUIA DE CELEBRAÇÃO 2022

FRA – Guide de Célébration 2022

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Una giornata dedicata a Giovanni Massaglia, allievo di Don Bosco e amico di Domenico Savio

Lo scorso 15 agosto, nella Chiesa della Madonna della Neve a Marmorito Santa Maria di Aramengo (Asti), si è tenuto un pomeriggio dedicato al Chierico Giovanni Massaglia, allievo di San Giovanni Bosco e amico di San Domenico Savio.

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Lo scorso 15 agosto, nella frazione di Marmorito Santa Maria di Aramengo (Asti), suo luogo d’origine, si è svolto un pomeriggio dedicato al Chierico Giovanni Massaglia (1° maggio 1838 – 20 maggio 1856), Testimone della Fede, allievo di San Giovanni Bosco e amico di San Domenico Savio.

L’evento, svoltosi nella Chiesa della Madonna della Neve, è stato avvalorato dalla presenza e dall’intervento di don Giovanni Rolandi, SDB, Direttore del Colle Don Bosco e organizzato e patrocinato dalla Parrocchia S. Antonio Abate di Aramengo (rappresentata dal Parroco Don Giovanni Villata, coadiuvato dallo storico locale Beppe Moiso), e dal Comune di Aramengo (rappresentato dal  Sindaco Giuseppe Marchese), realtà comunitarie che hanno custodito e tramandato fino ad oggi la fama di santità di Giovanni Massaglia. Ovviamente, il cuore della tradizione locale consiste nelle memorie della Famiglia Massaglia (rappresentata dalle sorelle Angela e Maria Teresa Massaglia), che, a livello di archivio storico privato, ne custodisce il materiale scolastico e le reliquie.

I vari momenti commemorativi, che hanno messo in luce il suo ritratto pittorico, la chiesa in cui sbocciò la sua vocazione ed il caseggiato in cui nacque e morì, dove è stata inaugurata una targa commemorativa, hanno accompagnato la proiezione del cortometraggio “Vita di Giovanni Massaglia e Domenico Savio secondo la storia”, curato da Ornella Ceruti di Nebbiuno (NO). Premesso che la tradizione salesiana resta quella fondamentale ed insostituibile, nell’ultimo decennio, la Ceruti ha raccolto, documentato, restaurato e coniugato tutte le tradizioni che raccontano la vita di Giovanni Massaglia e Domenico Savio, amici inseparabili. Il risultato editoriale sono tre libri (pro-manoscritto, edizione extra commerciale), più un opuscolo che li riassume in poche pagine ricche di illustrazioni, dal quale è stato tratto il cortometraggio.

La rigorosa ricostruzione storica, svelando l’inedita biografia del suo “vero amico per le cose dell’anima”, arricchisce la biografia di Domenico Savio e, in definitiva, riporta in primo piano la Compagnia dell’Immacolata Concezione, personificazione dell’apostolato dei giovani tra i giovani, che costituisce il frutto maturo e duraturo della loro amicizia umanamente e cristianamente perfetta.

Giovanni era il primogenito dei coniugi Pietro Massaglia di Marmorito (frazione e parrocchia di Santa Maria) e Maria Garesio di Mondonio, contadini benestanti e distinti, perché proprietari ed istruiti. Nel 1853, all’età di 15 anni, avrebbe potuto passare dall’Educandato di Cocconato, sede del ginnasio inferiore, al Collegio di Chieri, sede del ginnasio superiore. Invece, manifestando il suo indirizzo vocazionale, suscitò la contrarietà paterna, che lo spogliò di tutto e lo portò a Torino, in cerca di un benefattore disposto ad accasarlo e a patrocinare i suoi studi in direzione del sacerdozio. L’incontro con Don Bosco decise in positivo anche il futuro di Domenico Savio, perché gli procurò l’amicizia sostenitrice, grazie alla quale riuscì a “farsi santo, e presto santo”. Infatti, essendo più avanti di quattro anni nell’età e negli studi ed essendo entrato nel Convitto dell’Oratorio un anno prima, il Massaglia fu per il Savio un provvidenziale fratello maggiore. Si conobbero nel 1853 a Mondonio, terra comune. A Valdocco, convissero nell’anno scolastico 1854/55 e nella prima metà del successivo. Ad accomunarli, fu “l’innocenza della vita e la perseveranza nel bene sino all’ultimo respiro”, attestata da Don Bosco, coronata da doni carismatici, registrati e resi noti da Don Michele Molineris in una pubblicazione del 1971:

“Avevano le stesse disposizioni morali, volevo dire mistiche, che creano appunto un santo da altare”.

Giovanni era un bel giovane, di buona statura e costituzione forte, molto promettente negli studi. Il 30 settembre 1855, fu rivestito dell’abito da chierico, da Don Bosco in persona, ai Becchi. Lasciò incompiuto il primo anno del corso seminaristico di filosofia. Appena diciottenne, morì in famiglia, a tre mesi dal rientro per malattia polmonare. Domenico, debole di polmoni fin dall’infanzia, lo raggiunse in Paradiso una decina di mesi dopo, quasi quindicenne.

 

Vivere il cambiamento come opportunità per migliorare: verso l’“SDB Change Congress”

Di seguito l’articolo di ANS, Agenzia Informativa Salesiana, che riporta l’evento “SDB Change Congress”, che si svolgerà a Roma dal 19 al 23 settembre 2022.

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(ANS – Roma) – Manca meno di un mese e mezzo all’evento “SDB Change Congress” (Roma, 19-23 settembre 2022), l’appuntamento fortemente voluto dall’Economato Generale della Congregazione Salesiana per “potenziare la capacità di fare rete in campo economico attraverso la promozione della connessione e la condivisione tra gli Economi”. La ricca e variegata platea di relatori ed esperti chiamati ad intervenire intende assicurare un’opportunità di formazione di alto livello, in grado di condurre tutta la Congregazione verso un’economia sostenibile e nella comprensione di un mondo sempre più complesso, in cui i Figli di Don Bosco devono poter continuare ad accompagnare i giovani.

L’interesse verso l’SDB Change Congress è già molto elevato, tant’è che i posti disponibili sono andati già tutti esauriti. Gli Economi ispettoriali, i Responsabili degli Uffici di Pianificazione e Sviluppo (PDO), delle Procure Missionarie, delle ONG salesiane e di organizzazioni internazionali e del terzo settore – cioè i destinatari privilegiati del congresso – hanno aderito in massa alla proposta, e durante il congresso, oltre a ricevere una valida formazione su temi di grande attualità, verranno anche sfidati a creare reti collaborative, poiché tutta la Congregazione si deve preparare per il futuro.

L’obiettivo ultimo dell’“SDB Change Congress”, infatti, è concepire e vivere il cambiamento come opportunità per migliorare. In particolare, l’appuntamento ideato dal sig. Jean Paul Muller, SDB, Economo Generale della Congregazione, assieme ai suoi collaboratori, intende focalizzare cinque macroaree di interesse, allo scopo di fornire soluzioni e linee guida per affrontare al meglio i cambiamenti sociali, economici e ambientali che il mondo sta vivendo. Esse sono, nel dettaglio: l’Economia sostenibile, la Spiritualità e la leadership salesiana, l’Intelligenza Artificiale, la Comunicazione del futuro, e la Prevenzione della corruzione.

Se la realizzazione effettiva dell’evento avrà luogo a Roma, come ha spiegato proprio il sig. Muller, “molte cose stanno già accadendo, perché i cinque temi sono stati presi sul serio in molte Ispettorie. E dopo il Congresso continueremo a perfezionare i temi fino al prossimo Capitolo generale, per migliorare la qualità del nostro lavoro per i giovani”.

Anche sulle reti sociali si può dire che le attività siano iniziate già da mesi, con interessanti stimoli e contributi su diversi temi che sono stati resi disponibili dai vari relatori e ospiti che interverranno.

“Stiamo dando risposte che non sono più convincenti, a domande che nessuno pone più” è la provocazione che rivolge Annette Schavan, già Ministra Federale Tedesca per l’Istruzione e la Ricerca e Ambasciatrice della Germania presso la Santa Sede, che sarà chiamata ad esprimersi sul tema della leadership salesiana nei tempi che cambiano.

Da parte sua Ángel Gudiña, Responsabile delle Relazioni Aziendali di “Misiones Salesianas”, la Procura Missionaria di Madrid, osserva: “Ci piaccia o no la parola, la Congregazione Salesiana è una multinazionale di Educazione e Pastorale Giovanile. In effetti siamo molto bravi a farlo. Ma per mantenere la nostra ‘competitività’ dobbiamo aggiornare le nostre strutture e le nostre relazioni interpersonali al 21° secolo per continuare a raggiungere i giovani più vulnerabili. E tutto questo, senza buttare via la nostra spiritualità e il Carisma Salesiano”.

“Sommersi da uno scoraggiante eccesso di informazione, nella scomoda posizione di bersagli permanenti di abili strateghi della disinformazione, mai come oggi abbiamo bisogno di scegliere quale giornalismo consumare, perché ci aiuti davvero a leggere il mondo” ha condiviso da parte sua Pietro Saccò, giornalista di Avvenire e docente di giornalismo all’Università Pontificia Salesiana, che interverrà ad una sessione su economia e media.

“Di fronte alla globalizzazione dell’indifferenza e alla cultura dello scarto si evidenzia l’urgenza di un’alternativa veramente umana. A livello economico, partendo dal magistero sociale di Papa Francesco, questa prospettiva si traduce nella proposta di ‘un’economia dal volto umano’ orientata preferenzialmente agli ultimi e alla promozione dell’ecologia integrale” è invece la considerazione del salesiano economista don Renato Tarcizio de M. Rocha, che parlerà di Economia Sostenibile.

“Forse vi starete chiedendo: il cambiamento è davvero rilevante per noi? Beh, il cambiamento avverrà e metterà alla prova i giovani di cui i Salesiani si occupano, quindi i Salesiani devono trovare delle risposte per loro” conclude, in estrema sintesi, Janko Jochimsen, avvocato e consulente, collaboratore di lungo corso dei salesiani.

Per conoscere gli altri protagonisti dell’SDB Change Congress e restare aggiornati su tutti gli ultimi sviluppi, visitare il sito del congresso o i relativi account sulle reti sociali: la pagina Facebook, il profilo Instagram e il canale YouTube.

Missioni Don Bosco nei due Congo: Viaggio per sostenere i progetti che formano i nuovi cittadini

Di seguito il Comunicato Stampa di Missioni don Bosco relativo alla visita del presidente di Missioni don Bosco, don Daniel Antúnez, nella Repubblica democratica del Congo.

La visita del cardinale Parolin a luglio ha suscitato molte attese – I salesiani in prima fila per istruzione e difesa dei diritti dei minori

Domani 5 agosto partono per i due Congo, Kinshasa e Brazzaville, il presidente di Missioni don Bosco, don Daniel Antúnez, e la fotoreporter della stessa Onlus, Ester
Negro. Saranno ospiti della comunità salesiana, che li accompagnerà a conoscere da vicino, e a documentare per le migliaia di benefattori, le opere sostenute nei due
Paesi.

È una prima risposta all’invito del cardinale Pietro Parolin il quale a inizio dello scorso luglio ha compiuto la visita pastorale a nome di papa Francesco (bloccato in
Vaticano dall’acutizzarsi del male al ginocchio) nella Repubblica Democratica del Congo: “pace, fratellanza, gioia” sono state le parole chiave dell’omelia rivolta ai
centomila partecipanti alla celebrazione eucaristica di Kinshasa.

La stabilità del Paese africano è compromessa da numerosi mali nella società, nell’economia, nell’ambiente. I salesiani sono uno dei punti di forza per uscire
dall’attuale situazione in cui “la brama di materie prime, la sete di denaro e di potere chiudono le porte della pace e rappresentano un attacco al diritto alla vita e
alla serenità delle persone”, come ha denunciato il segretario di Stato vaticano. Le punte avanzate delle missioni dei figli di Don Bosco operano in territori dove
esistono lo sfruttamento minorile nelle miniere, il pregiudizio ancestrale verso chi nasce con anomalie fisiche, la violenza sulle giovani donne. Vivono ai confini con le
aree soggette all’azione di gruppi armai antigovernativi: pochi giorni prima della sua uccisione il 22 febbraio 2021, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio era andato a
salutare i salesiani e i cooperanti di Goma, nella regione “calda” del Kivu.

Sullo sfondo del Congo di oggi cade l’ombra scura della ricerca senza remore morali di nuovi giacimenti di coltan (la materia prima essenziale per l’elettronica)
che vede coinvolte le multinazionali della telefonia e delle grandi migrazioni a causa dei combattimenti nel nord-est.

I missionari si dedicano alla crescita delle nuove leve per lo sviluppo del Paese con le loro scuole, i centri giovanili e le parrocchie. Sono radicati da 110 anni nel Congo democratico, da oltre 60 in quello repubblicano. Il viaggio di don Antúnez va a confermare dall’Italia salesiana l’impegno di far crescere le opere avviate e di affrontare nuove sfide: come quella della missione di Tshikapa di costruire, a ridosso dell’area diamantifera, una scuola primaria che dia opportunità di alfabetizzazione a quella metà di bambini che non può frequentare le scuole in città. Così come Missioni Don Bosco andrà a manifestare tutto il sostegno all’azione di p. Mario Perez che è il padre adottivo di centinaia di bambini accusati di stregoneria, e per questo sono perseguitati nei loro villaggi.

La descrizione del programma del viaggio del presidente Antúnez è nel sito https://www.missionidonbosco.org/news/il-primo-viaggio-missionario-di-padredaniel-in-africa/

Alleghiamo qui la sintesi di un dossier sui due Congo, realizzato con la collaborazione delle volontarie del servizio civile presso la nostra Onlus, che potremo inviare a parte ai giornalisti interessati.

Grazie per l’attenzione.

Comunicato stampa 4 agosto 2022

Antonio R. Labanca, Ufficio Stampa Missioni Don Bosco

Francesco Besucco – Un santo in casa… da conoscere e da imitare

Il sito dei Salesiani di Cuneo ricorda l’importanza di un giovane, Francesco Besucco, nel percorso di formazione e sviluppo del Sistema Preventivo di don Bosco.
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“Francesco Besucco è un fiore di santità della Valle Stura, eppure il suo ricordo si è affievolito nel tempo e in Valle e non solo, sono poche le persone che, sentendolo nominare, dichiarano di averne sentito parlare e più poche ancora quelle che ne conoscono le angeliche virtù”.
Così ha scritto don Aurelio Martini nel suo libro sulla vita del giovane “Pastorello di Argentera”: scritto perchè considerava utile rinverdire il suo ricordo e anche perchè fosse sempre vivo tra le persone il suo esempio e sempre vivo il vanto della Valle Stura per aver dato ai credenti in Cristo un giovane che, morto a soli 14 anni in concetto di santità, costituisce
“un fiorellino d’incanto al pari dei variopinti fiorellini che la montagna presenta a chi la frequenta e l’ama”.
Quest’anno in suo ricordo la parrocchia di Argentera con la collaborazione dei Salesiani Don Bosco e con il sostegno del Comune e della Pro Loco di Argentera ha programmato due eventi:
  •  La sera dell’8 agosto, alle 21, nella chiesa parrocchiale di Argentera si terrà un importante incontro con il salesiano don Aldo Giraudo, professore di spiritualità salesiana presso l’Università Pontificia a Roma, sul rapporto educativo e spirituale tra don Bosco e Besucco. il quale ha vissuto gli ultimi mesi della sua vita Torino Valdocco.  Seguirà la proiezione del film “Aiga d’en viage”.
  • Il giorno seguente, 9 agosto, sempre nella chiesa parrocchiale di Argentera verrà celebrata alle ore 10 una Messa solenne presieduta da Mons. Piero Delbosco vescovo di Cuneo con la partecipazione delle Confraternite della Santa Croce a cui seguirà una preghiera presso la lapide che ricorda il luogo ove nacque Francesco. Sarà una buona occasione per tutta la nostra Valle Stura e per quanti vogliono unirsi per meglio conoscere e voler bene all’angelico giovane di Argentera, ma anche per proporlo come esempio da imitare e come protettore da invocare soprattutto per i giovani.

Italia – Secondo Seminario sulla centralità dell’Eucarestia nel carisma salesiano

Di seguito l’articolo di ANS, Agenzia Informativa Salesiana, che riporta il seminario di approfondimento sulla centralità dell’Eucaristia nel carisma salesiano, a Roma.

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(ANS – Roma) – Dal 28 al 30 luglio, presso l’opera “San Tarcisio” a Roma, 17 salesiani sacerdoti e 2 coadiutori si sono incontrati per la seconda edizione del seminario di approfondimento sulla centralità dell’Eucaristia nel carisma salesiano, a partire dagli scritti e dalla testimonianza della Serva di Dio Vera Grita, Salesiana Cooperatrice, di cui quest’anno si è celebrata l’Inchiesta diocesana della Causa di Beatificazione. L’incontro, coordinato da don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha concluso l’iniziativa online di approfondimento del Capitolo Generale 28° della Congregazione sul “sacramento salesiano della Presenza”, organizzata dal Centro Studi “Opera dei Tabernacoli Viventi” e dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) settore Formazione.

Nella giornata introduttiva, valorizzando la ricorrenza del quarto centenario della morte di San Francesco di Sales, don Morand Wirth SDB, grande esperto del Dottore dell’Amore di Dio, ha presentato il tema “San Francesco di Sales e la spiritualità dei ‘Tabernacoli viventi’ in Vera di Gesù”. Nel confronto tra la spiritualità di san Francesco e quella dei Tabernacoli Viventi l’intuizione di fondo risiede in entrambi i casi sull’amore di Gesù, così centrale in entrambe le esperienze mistiche. “Altra via non c’è che l’Amore ‒ dice Gesù in uno dei suoi messaggi dettati a Vera Grita ‒. Scomparite nell’abisso del mio immenso Amore”. E tra tanti punti di possibile confronto don Wirth ha scelto quelli che appaiono più significativi: la chiamata d’amore, l’unione con Gesù nell’Eucaristia, la necessità della purificazione, l’esercizio della carità, il combattimento spirituale e la missione apostolica.

Don Silvio Roggia, del Dicastero della Formazione, ha condotto la giornata di venerdì 29. Partendo da alcuni testi biblici e dei Padri della Chiesa, e da alcuni messaggi di Gesù a Vera Grita, ha guidato un laboratorio di approfondimento e di interiorizzazione della spiritualità eucaristica nella propria vita, nella vita delle comunità, nel desiderio di alimentare la crescita della consapevolezza della Presenza eucaristica nell’opera di educazione ed evangelizzazione. Tale metodologia è stata molto apprezzata, perché dalla riflessione e contemplazione personale e nel confronto fraterno sono emersi diversi spunti di ispirazione e di suggerimenti pratici per dare consistenza al “Portami con te”, tipico dell’esperienza mistica di Vera Grita.

Il pellegrinaggio nella Basilica vaticana con l’Eucarestia celebrata nelle grotte vaticane presso la Tomba di San Pietro e la preghiera presso la tomba di San Paolo VI hanno impreziosito l’incontro. Paolo VI, come ha ricordato Mariarita Scrimieri, Coordinatrice del Centro Studi Opera dei Tabernacoli Viventi, occupa un posto centrale nell’Opera dei Tabernacoli Viventi non solo perché la sua benedizione come Sommo Pontefice era indispensabile per la realizzazione dell’Opera, ma anche perché fu chiamato ad essere il primo Tabernacolo Vivente, la prima “pietra” dell’Opera.

Italia – Le attività del Consiglio Generale nell’ultima sessione plenaria estiva

Di seguito la notizia pubblicata dalla Agenzia Informativa Salesiana (ANS) relativa alla sessione plenaria estiva del Consiglio Generale dal 1° giugno al 22 luglio).

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(ANS – Torino) – Nuova sede, ma stessi impegni e stessa premurosa cura verso l’intera Congregazione: presso la Casa Madre di Torino-Valdocco, si è da poco conclusa la sessione plenaria estiva del Consiglio Generale (1° giugno – 22 luglio). Per il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e gli altri membri del suo Consiglio, sono state giornate ricche di ascolto, confronto e dialogo, e di importanti decisioni per realizzare la missione affidata di animare e governare la Congregazione a livello globale.

Nei quasi due mesi di attività i membri del Consiglio Generale hanno lavorato ad un ritmo molto elevato, realizzando complessivamente 41 sessioni.

Sono stati nominati i Superiori di due Circoscrizioni:

– don Clive Telles, come Superiore dell’Ispettoria “San José Vaz” di India-Panjim (INP);

– e don Anacleto Pires, come Superiore della Visitatoria “San Callisto Caravario” di Timor Est (TLS).

Al tempo stesso, sono stati nominati anche:

– 68 Consiglieri Ispettoriali

– 235 Direttori

– e 5 Maestri dei Novizi.

A livello di opere salesiane, sono state erette canonicamente 6 opere ed è stata aperta una nuova presenza.

Infine, sono state studiate e approfondite ben 13 relazioni sulle Visite Straordinarie, relative a:

– La Visitatoria Africa Congo Congo (ACC)

– L’Ispettoria Africa Est (AFE)

– L’Ispettoria di Brasile-San Paolo (BSP)

– L’Ispettoria di Colombia-Medellin (COM)

– L’Ispettoria dell’Ecuador (ECU)

– L’Ispettoria delle Filippine Nord (FIN)

– L’Ispettoria di India-Dimapur (IND)

– L’Ispettoria di Italia-Sicilia (ISI)

– La Visitatoria di Malta (MLT)

– L’Ispettoria del Medio Oriente (MOR)

– La Visitatoria di Papua Nuova Guinea-Isole Salomone (PGS)

– L’Ispettoria della Polonia-Cracovia (PLS)

– L’Ispettoria di Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX)

Durante le attività della sessione plenaria estiva non sono mancati, poi, altri momenti ricchi di valore spirituale, simbolico e di fraternità. Meritano di essere ricordati, in tal senso:

–     la giornata del 17 giugno, durante la quale il Rettor Maggiore e diversi altri membri del Consiglio Generale si sono recati presso il monastero delle Suore della Visitazione a Moncalieri, per venerare la reliquia del cuore di San Francesco di Sales, durante una speciale peregrinazione organizzata per il 400° anniversario della morte del santo savoiardo;

–     l’incontro congiunto con il Consiglio Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), nella giornata del 23 giugno, che ha rappresentato il primo incontro tra i due Consigli Generali a Torino.

–     nella giornata del 24 giugno, la Festa della Riconoscenza al Rettor Maggiore, in occasione della Festa onomastica di Don Bosco;

–     e la settimana di Esercizi Spirituali (26 giugno – 3 luglio) vissuta dal Consiglio Generale sulle orme di san Francesco di Sales, con meditazioni proposte da don Morand Wirth, SDB – insigne studioso della spiritualità salesiana e per anni docente presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma (UPS) – e varie tappe in alcuni tra i luoghi spirituali più significativi della Francia, come: Ars, la città del celebre Santo Curato Giovanni Maria Vianney; Paray-le-Monial, nota come la città del Sacro Cuore di Gesù, perché fu lì che la Visitandina Santa Margherita Maria Alacoque ebbe le visioni di Gesù in seguito alle quali venne istituita tale festa; e Taizé, sede di un centro di spiritualità ecumenica di rilevanza mondiale.

Consegna della “Positio super martyrio” dei Servi di Dio Giovanni Świerc e VIII Compagni

Il 21 luglio 2022 è stato consegnato presso il Dicastero delle Cause dei Santi in Vaticano la Positio super martyrio dei Servi di Dio Giovanni Świerc e VIII Compagni, Sacerdoti Professi della Società di San Francesco di Sales. Di seguito l’articolo ANS.

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La Positio ha avuto come relatore Fr. Szczepan Tadeusz Praśkiewicz OCD, come Postulatore don Pierluigi Cameroni e come Collaboratrice la dott.ssa Mariafrancesca Oggianu. Elementi strutturali della “Positio” – che presenta in modo articolato ed approfondito tutto l’apparato probatorio documentale e testificale riguardante il martirio dei Servi di Dio – sono: una breve presentazione da parte del Relatore; l’Informatio super martyrio, ossia la parte teologica nella quale viene dimostrato il martirio materiale e formale dei Servi di Dio; i due Summarium con le prove testificali e documentali; le Sessioni ultime e l’apparato iconografico.

Dopo la consegna, la Positio sarà esaminata dai Consultori storici, quindi dai Teologi. Quindi sarà studiata dai Cardinali e Vescovi del Dicastero delle Cause dei Santi: queste articolate tappe di studio e valutazione permetteranno al Sommo Pontefice, in caso di esito positivo, di dichiarare don Giovanni Świerc e VIII Compagni “Martiri” e quindi di procedere alla loro Beatificazione.

Al numero dei presunti martiri del nazismo appartengo anche nove Salesiani sacerdoti polacchi. Si tratta dei Servi di Dio don Jan Świerc e gli VIII Compagni: don Ignacy Antonowicz, don Karol Golda, don Włodzimierz Szembek, don Franciszek Harazim, don Ludwik Mroczek, don Ignacy Dobiasz, don Kazimierz Wojciechowski e don Franciszek Miśka. Come sacerdoti, tutti i Servi di Dio furono impegnati in Polonia in diverse attività pastorali e di governo e nell’insegnamento. Furono del tutto estranei rispetto alle tensioni politiche che agitarono la Polonia durante l’occupazione bellica. Ciononostante, furono arrestati e martirizzati in odium fidei per il fatto stesso di essere sacerdoti cattolici.

Il 27 giugno 1941 nel campo di concentramento di Auschwitz morirono per mano delle SS don Jan Świerc, don Ignacy Dobiasz, don Franciszek Harazim e don Kazimierz Wojciechowski. Questi ultimi due Servi di Dio, nello specifico, furono uccisi, l’uno al fianco dell’altro, nello stesso momento. Il Servo di Dio don Ignacy Antonowicz morì tre settimane dopo, ovvero il 21 luglio 1941, in conseguenza dei maltrattamenti subiti proprio in quel 27 giugno 1941. Il 5 gennaio 1942 morì nel campo di concentramento di Auschwitz anche il Servo di Dio don Ludwik Mroczek a causa delle torture subite e delle numerose operazioni chirurgiche che ne conseguirono. Pochi mesi più tardi, il 14 maggio 1942, nello stesso campo venne fucilato don Karol Golda, accusato di aver amministrato il sacramento della confessione a due soldati tedeschi al solo fine di estorcere con l’inganno importanti segreti del regime nazista. Il 7 settembre 1942 nel campo di Auschwitz morì anche il Servo di Dio Włodzimierz Szembek: anche nel suo caso furono i maltrattamenti a causarne la morte. Tutti i Servi di Dio citati appartenevano all’Ispettoria di San Giacinto di Cracovia. Il Servo di Dio don Franciszek Miśka, appartenente invece all’Ispettoria salesiana di S. Adalberto di Piła, morì nel campo di concentramento di Dachau (Germania) il 30 maggio 1942 a seguito di maltrattamenti e torture.

La fama di santità e di martirio dei Servi di Dio don Jan Świerc e VIII Compagni, sebbene ostacolata durante il periodo comunista, si diffuse già a partire dalla loro morte e si manifesta viva ancora oggi. Furono considerati sacerdoti esemplari, dediti alla pastorale ed alle opere di carità, affabili, sempre disponibili, in tutto interessati a rendere gloria solo a Dio, per amore del quale furono fedeli fino all’effusione del sangue.

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Come lievito nella Famiglia umana d’oggi: la dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco

Presentate le linee guida della Strenna 2023 da parte del Rettor Maggiore. Di seguito la notizia pubblicata dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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“COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”. Presentati il titolo e le linee guida della Strenna 2023

Il Rettor Maggiore dei Salesiani e Padre e Centro d’Unità della Famiglia Salesiana, Don Ángel Fernández Artime, dopo una fase di consultazione e discernimento con i Responsabili della Famiglia Salesiana, i membri del Consiglio Generale e altri esperti, ha reso noti oggi il titolo e le linee guida del suo messaggio della Strenna per il 2023: “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”.

Nel documento di presentazione Don Á.F. Artime specifica subito che questa Strenna avrà due gruppi di destinatari: non solo tutti i gruppi della Famiglia Salesiana, ma anche “i bambini, gli adolescenti e i giovani di tutte le presenze della Famiglia di Don Bosco nel mondo”, perché, spiega, “alla luce di ciò che caratterizza maggiormente la nostra pedagogia e la nostra spiritualità, intendiamo aiutare i bambini e le bambine, soprattutto gli adolescenti e i giovani, a scoprire che ognuno di loro può essere come il lievito di cui parla Gesù”.

Al tempo stesso, per la Famiglia di Don Bosco essa “vuole essere un messaggio chiaro e provocatorio orientato a scoprire la sua dimensione laicale”; e specificamente per i consacrati della Famiglia Salesiana, è un invito ad essere “lievito nella pasta del pane dell’umanità” e “a vivere gli uni accanto agli altri, lasciandoci arricchire dalla laicità evangelica”.

Il lievito, elemento usato metaforicamente da Gesù per presentare il Regno di Dio agli apostoli, è “l’unico ingrediente vivo”, quell’elemento che viene utilizzato in piccole quantità, ma che “ha la capacità di influenzare, condizionare e trasformare l’intera pasta” afferma il Rettor Maggiore.

Per questo il testo propone ad ogni membro della Famiglia Salesiana e ai giovani di essere lievito nel mondo, diffondendo la Parola e il Regno di Dio così come il lievito trasforma la pasta del pane.

La riflessione del Rettor Maggiore richiama anche l’attenzione sull’importanza del lavoro dei laici nelle opere della Congregazione salesiana, ricordando che “la Chiesa è formata ben oltre il 99% da laici… Immaginiamo come aumenti la proporzione se si considera e si abbraccia il mondo intero: i laici sono la pasta, oltre che lievito, del Regno”.

Il testo completo con le prime linee guida per il messaggio della Strenna del Rettor Maggiore per il 2023 è disponibile in italiano, inglese, spagnolo, portoghese e francese a fondo pagina.

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