Lutto per il Rettor Maggiore: si è spenta la mamma di Don Ángel Fernández Artime

Da infoANS la notizia della morte di Isabel Artime Garcia, mamma del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

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Il 24 giugno, ricorrenza di San Giovanni Battista e commemorazione mensile di Maria Ausiliatrice, nelle prime ore del mattino, Isabel Artime Garcia, mamma del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, è tornata alla casa del Padre dopo lunghi mesi di silenziosa sofferenza. Nata il 15 marzo 1936 a Luanco (Asturie) in Spagna, se n’è andata dopo 87 anni di vita. Nello stesso giorno in cui la Congregazione celebra la memoria dell’onomastico di San Giovanni Bosco e la festa del Rettor Maggiore, la sua mamma si è spenta delicatamente in serenità e pace.

 Il Rettor Maggiore, e sua sorella, hanno dato conforto alla sofferenza della loro mamma, cui erano profondamente legati, per oltre un anno. Questa mattina, il Rettor Maggiore, dopo aver ricevuto la notizia della morte della sua mamma, ha scritto questa lettera, condividendo i suoi pensieri e sentimenti:

“Ai miei fratelli salesiani sdb, alla Famiglia Salesiana,

A tanti laici e giovani che ci sono sempre vicini

Miei cari fratelli e sorelle sdb, amici tutti, scrivo queste righe perché mia madre, Elisabetta, oggi è andata incontro al Signore, e noi che le sopravviviamo, tutta la mia famiglia e coloro che l’hanno amata e curata, ma soprattutto mia sorella e io, non possiamo far altro che ringraziare profondamente il Signore nostro Dio per aver concesso a lei e a mio padre una vita così bella come quella che hanno vissuto.

Nostra madre, Isabel Artime García, è nata il 15 marzo 1936 a Luanco (Asturie) in Spagna. Ci ha lasciato all’età di 87 anni. Ha iniziato a lavorare molto presto, dopo aver frequentato per qualche anno la scuola del paese. È nata nell’anno in cui è iniziata la guerra civile spagnola e quindi ha patito la fame durante tutta l’infanzia. Come molte famiglie dell’epoca, la sua famiglia era numerosa. Aveva sette fratelli. Ha sempre lavorato tra reti e pesci in una famiglia di pescatori da cinque generazioni. Lavorava anche nel conservificio di pesce del villaggio. Sposatasi a 24 anni, aveva imparato a prendersi cura della famiglia, ad accudire e curare la casa, a cucinare (entrambi i miei genitori erano ottimi cuochi!), a lavorare tra i pesci e a dedicarsi instancabilmente a tutto ciò che la vita le chiedeva.

Soprattutto si prendeva cura di noi tutti con grandi affetto e amore. L’affetto, l’amore, la cura degli altri, il rispetto per le persone, il non parlar mai male di nessuno, il praticare sempre il bene e l’evitare accuratamente il male, l’avere Dio presente nella propria vita, ci è stato inculcato nel profondo del nostro essere proprio dalla nostra amata mamma. Questo era il modo di fare della nostra famiglia in cui era evidente anche il pieno impegno di papà.

Oggi mia sorella e io ringraziamo Dio per averci dato dei meravigliosi genitori e una madre eccezionale, che aveva i doni della semplicità, della gentilezza e della carità verso gli altri.

Oggi ringraziamo Dio perché entrambi i nostri genitori ci hanno trasmesso una profonda fede cristiana in modo semplice: l’esempio della loro vita è stata la migliore catechesi che potessimo avere.

Oggi ringraziamo Dio perché entrambi i nostri genitori si sono sempre impegnati affinchè i loro figli si formassero, si preparassero alla vita e facessero quello che desideravano fare per il proprio bene. Attenendosi  a questi saldi principi hanno risposto, ad esempio, quando ho detto loro che volevo diventare salesiano.

Oggi ringraziamo semplicemente perché il Signore della Vita ci ha riconosciute continue benedizioni concedendoci questi genitori e questa madre. La nostra mamma ha vissuto gli ultimi cinque anni accompagnata dalla malattia in grande pace fino all’ultimo istante della sua esistenza terrena.

E oggi ringraziamo profondamente il Signore per il dono che ha fatto a mia sorella e a me chiamando nostra madre a incontrarlo in pace, con tanta serenità, senza sofferenza e senza dolore. Indubbiamente la Madonna del Carmine-Madre Ausiliatrice, a cui era così devota, l’ha presa per mano per farle incontrare il suo Figlio prediletto.

Mamma, offriamo per te le preghiere nostre e quelle di tante persone che ci vogliono bene. Riposa in pace nel Signore. In Lui di nuovo ci incontreremo”.

I funerali si svolgeranno il 26 giugno, nella parrocchia “Santa Maria” di Luanco – Gozòn. È prevista la partecipazione di molti salesiani delle Ispettorie spagnole e di molti membri del Consiglio Generale. Dopo l’ultimo congedo verrà deposta al cimitero municipale di Sant’Anna – Luanco.

Sono numerosissimi i messaggi di condoglianze e cordoglio, le preghiere che raggiungono da ogni angolo del mondo il Rettor Maggiore in questo momento di lutto. Tutta la Famiglia Salesiana offre le sue preghiere per il riposo eterno di mamma Isabel, con la consolante speranza che Lei resterà serenamente accanto al suo caro marito Ángel Fernández Fernández.

Il Rettor Maggiore ringrazia tutti coloro che gli sono vicini con la preghiera e con l’affetto.

Vaticano: Mons. Antônio de Almeida Lustosa è Venerabile

Dal sito infoANS.

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Il 22 giugno 2023, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, e durante l’Udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato il medesimo Dicastero a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Antônio de Almeida Lustosa, della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, Arcivescovo di Fortaleza; nato l’11 febbraio 1886 a São João del Rei (Brasile) e morto il 14 agosto 1974 a Carpina (Brasile).

Antônio de Almeida Lustosa nasce nella città di São João del Rei, nello Stato del Minas Gerais, in Brasile, l’11 febbraio 1886, nell’anniversario della prima apparizione dell’Immacolata a Lourdes, circostanza questa che lo segna profondamente, offrendogli una filiale devozione alla Madonna, tanto da essere definito, ormai sacerdote, come il poeta della Vergine Maria.

Dai suoi genitori riceve una buona formazione cristiana e umana. A 16 anni entra nell’istituto salesiano di Cachoeira do Campo, Minas Gerais, e tre anni dopo è a Lorena come novizio e assistente dei suoi compagni. Dopo la prima professione religiosa, avvenuta nel 1906, diventa anche insegnante di filosofia, studiando nel frattempo teologia. La professione perpetua ha luogo tre anni dopo, mentre il 28 gennaio 1912 riceve l’ordinazione sacerdotale.

Dopo alcuni incarichi all’interno della sua Congregazione religiosa, nel 1916 è Direttore e Maestro dei Novizi a Lavrinhas, nel Colégio São Manoel. Dopo il compito di Direttore svolto a Bagé nel ginnasio Maria Ausiliatrice e l’incarico di Vicario della parrocchia annessa, l’11 febbraio 1925 viene consacrato Vescovo di Uberaba, giorno da lui scelto per ricordare la presenza della Madonna nella sua vita. Nel 1928 viene trasferito a Corumbá, nello Stato del Mato Grosso, e nel 1931 viene promosso Arcivescovo di Belém do Pará, dove rimane 10 anni.

Il 5 novembre 1941 assume l’incarico di Arcivescovo di Fortaleza, capitale dello Stato del Ceará. Unitamente ad un numero elevato di iniziative e azioni di natura sociale e caritativa, egli erige più di 30 nuove parrocchie, 45 scuole per bisognosi, 14 centri sanitari alla periferia di Fortaleza, la Scuola di Servizi Sociali, gli ospedali “São José” e “Cura d’Ars”, per ricordare solo alcune delle più rilevanti opere attribuite al suo episcopato.

La sua azione pastorale si articola in particolare nel campo della catechesi, dell’istruzione, delle visite pastorali, nell’incremento delle vocazioni, nella valorizzazione dell’azione cattolica, nel miglioramento delle condizioni di vita dei più poveri, nella difesa dei diritti dei lavoratori, nel rinnovamento del clero, nell’istituzione di nuovi ordini religiosi nel Ceará, per non parlare poi della sua ricca e fruttuosa attività di poeta e scrittore.

Fonda due Congregazioni religiose, quali l’Istituto dei Cooperatori del Clero e la Congregazione delle Josefinas.

Undici anni dopo le sue dimissioni dall’Arcidiocesi, in seguito alle quali si ritira nella casa salesiana a Carpina, e costretto sulla sedia a rotelle per una rovinosa caduta che gli causa la frattura del femore, egli muore il 14 agosto 1974, dimostrando, anche durante la malattia e la sofferenza, un esemplare atteggiamento di piena e incondizionata accettazione della volontà di Dio. La sua sepoltura diviene a tutti gli effetti una vera e propria consacrazione popolare di una vita, quale quella vissuta da Mons. Lustosa, interamente votata a Dio e al bene del prossimo.

“Mons. Lustosa – commenta don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana – fu un grande asceta. Fu dotato di una volontà adamantina che tradiva il fuoco che gli bruciava dentro. Visse poveramente: ‘Non ho nulla’, aveva scritto nel suo testamento. Fu un uomo di preghiera, umile, dedito alla penitenza. Seppe accostare tutti, specialmente i più bisognosi, totalmente dedito alla causa del Regno di Dio: ‘Continuerei qui semplicemente a lavorare per il Padre Nostro: Santificato sia il Vostro nome! Venga a noi il Vostro Regno; il programma di un vescovo è sempre lo stesso: compiere il proprio dovere!’”.

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Nomina del nuovo Superiore della Visitatoria dell’UPS

Dal sito infoANS.

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Nell’ambito dei lavori della sessione plenaria estiva 2023 del Consiglio Generale, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, con il consenso degli altri membri del suo Consiglio, ha nominato come prossimo Superiore della VisitatoriaMaria Sede della Sapienza” dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) don Josè Anibal Milhais Mendonça Pinto, attualmente Ispettore del Portogallo. Egli succederà in questo compito, nel prossimo mese di settembre, a don Maria Arokiam Kanaga, che ha terminato l’incarico triennale che il Rettor Maggiore gli aveva richiesto al termine del Capitolo Generale 28° (CG28).

Josè Anibal Mendonça è nato a Murça, in Portogallo, il 10 luglio 1967. Ha svolto il noviziato salesiano a Vilarinho, emettondovi i primi voti l’8 settembre del 1985. Completata la formazione iniziale tra il Portogallo e l’Italia, con studi teologici presso Torino-Crocetta, ha emesso i voti perpetui il 18 luglio 1992 a Vila do Conde, ed è stato ordinato sacerdote a Porto il 10 luglio 1994.

I suoi primi incarichi pastorali da neo-sacerdote sono stati quelli di Consigliere dell’opera di Manique (1994-95) e Vicario (1995-97) e poi Economo (1998-2000) presso il Prenoviziato di Porto. Di nuovo Consigliere a Manique (2000-03), ha servito poi come Direttore sia a Poiares da Régua (2003-09), sia a Manique (2014-2017).

Negli anni ha servito anche l’Ispettoria “Sant’Antonio” del Portogallo (POR) con diverse responsabilità: Consigliere ispettoriale per due trienni (2009-15), Delegato per la Pastorale Giovanile (2009-15), l’Animazione Sportiva (2009-11) e la Pastorale Vocazionale (2011-15), infine Ispettore, venendo insediato a tale incarico nel luglio del 2017.

Nel comunicare la notizia della nomina di don Mendonça ai salesiani dell’UPS, il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, ha tenuto ad omaggiare don Kanaga per il suo servizio:

“Il ringraziamento a don Maria Arokiam è grande, per l’impegno profuso e la disponibilità dimostrata al Rettor Maggiore nell’accogliere questo servizio e portarlo avanti. Lo accompagniamo con la preghiera riconoscente e la fraterna cordialità”.

Da parte sua anche don Kanaga ha voluto salutare i suoi confratelli dell’UPS con un’accorata lettera, nella quale scrive tra l’altro:

“Alla conclusione del CG28, il Rettor Maggiore mi aveva chiesto di assumere tale incarico per un periodo di tre anni. Dopo due sessenni di lavoro come Consigliere Regionale per l’Asia Sud, non è stato facile accettare subito un’altra responsabilità impegnativa. Ma in obbedienza al Rettor Maggiore, sono venuto con gioia in mezzo a voi. Ho trovato un’accoglienza gioiosa e piena di fede da parte vostra. Qui, in mezzo a voi, sono stato felice e sereno… Sono venuto in semplicità e speranza, senza alcuna pretesa di competenza. Ora me ne vado con sincera gratitudine e gioia. Qui ho ricevuto dal Signore grazie incalcolabili e inaspettate, soprattutto l’opportunità di vivere in mezzo a grandi confratelli salesiani, sostenuto dal vostro amore e apprezzamento con la comprensione verso i miei limiti. I ruoli cambiano, ma le relazioni continuano. Mi affido alla vostra preghiera e aiuto”.

Ora don Kanaga potrà godere di un tempo di formazione, non rientrando subito nella sua Ispettoria d’origine.

“Nella sua bontà il Rettor Maggiore mi ha concesso, su mia richiesta, un tempo per la formazione permanente personale. Non ho avuto tale opportunità dal momento della mia ordinazione nel lontano 1986. Considero questo breve periodo una grazia”

conclude don Kanaga.

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L’Assemblea Generale del “Don Bosco Network” 2023 a Valdocco

Dal sito infoANS.

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Dal 12 al 15 giugno, 20 rappresentanti delle organizzazioni aderenti al “Don Bosco Network” (DBN) si sono riuniti a Valdocco per celebrare l’Assemblea Generale annuale dell’istituzione e la riunione del Gruppo di Lavoro sulla Cooperazione allo Sviluppo, al fine di monitorare i progressi della rete e aumentare il coordinamento nelle iniziative che la rete sta sviluppando.

Martedì 13 giugno, l’Assemblea Generale, presieduta da Peter Annegarn, ha approvato i rapporti sulle attività e finanziari, ha fornito i riscontri sugli strumenti di comunicazione e ha analizzato i progressi del Piano Strategico 2023-2026, concludendo che la rete sta avanzando con successo lungo i percorso tracciati. Stefano Di Maria, dell’ONG “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS), è stato eletto nuovo Tesoriere, in sostituzione di Alessandro Brescia, che ha prestato questo servizio per oltre 10 anni.

Don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni, si è rivolto all’Assemblea Generale con un intervento, sottolineando il contributo dei membri del DBN alla Congregazione Salesiana e la necessità di continuare a promuovere l’identità salesiana e l’animazione missionaria tra i suoi membri, aiutando le Ispettorie Salesiane a gestire al meglio le loro risorse. Inoltre, la “Fondazione Don Bosco” di Malta, la “Fondazione Don Bosco” di Parigi e la Procura MissionariaDon Bosco” in Austria sono entrate a far parte della rete come membri osservatori.

Successivamente, le organizzazioni membri hanno potuto condividere tra loro i progressi compiuti e i principali programmi realizzati durante l’anno precedente, nonché confrontarsi e approvare i servizi della rete per i suoi membri.

Inoltre, è stato preparato un momento di condivisione fraterna con gli Ispettori di recente nomina presenti al corso di formazione e orientamento a loro dedicato, che nella maggior parte dei casi hanno programmi e progetti in corso con le organizzazioni aderenti al DBN.

Mercoledì 14 i partecipanti hanno potuto analizzare i progressi del Meccanismo di Risposta alle Emergenze, che sta reagendo efficacemente agli sforzi di soccorso umanitario di molte istituzioni salesiane in diversi Paesi, come l’Ucraina, la Siria, l’Etiopia, la Repubblica Democratica del Congo, ecc… Sono stati studiati e convalidati nuovi strumenti, ed è stato rivisto il coordinamento tra il coordinatore delle Procure Missionarie, don George Menamparampil, e il coordinatore delle organizzazioni del DBN, sottolineando l’efficacia del lavoro svolto insieme.

Infine, c’è stato tempo per riflettere sulle iniziative di rafforzamento delle competenze degli Uffici ispettoriali per la Pianificazione e lo Sviluppo (PDO) che molti membri della rete stanno portando avanti, e per trovare un approccio coordinato a sostegno di queste istituzioni cruciali in molte Ispettorie del mondo, concentrandosi in particolare sul supporto alla progettazione e all’implementazione del Piano Organico Ispettoriale (POI) e del Progetto Educativo e Pastorale Salesiano Ispettoriale (PEPSI) delle rispettive Ispettorie e Visitatorie, mantenendo sempre l’attenzione sui bambini e i giovani più vulnerabili.

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Giornata Missionaria Salesiana 2023: Ecologia Ambientale

Dal sito InfoANS.

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All’interno degli approfondimenti mensili per la Giornata Missionaria Salesiana 2023Cura del creato: la nostra missione”, il professor Luca Fiorani offre una prospettiva scientifica del cambiamento climatico, inserendola in un’ottica di ecologia integrale.

Il dato meteorologico e climatico più importante è la temperatura. Spesso i climatologi, per dare evidenza del riscaldamento globale, mostrano il grafico dell’anomalia della media annuale globale della temperatura superficiale o, brevemente, anomalia della temperatura globale.

Perché è così importante questo aumento di temperatura? In primo luogo, ricorda che stiamo parlando di aumento medio. Sui continenti, è quasi 2 °C, sugli oceani è meno di 1 °C, a causa della proprietà dell’acqua di assorbire molto calore a parità di aumento di temperatura. In secondo luogo, bisogna ricordare tutti gli effetti negativi diretti e indiretti dell’aumento di temperatura. Tra quelli diretti ricordiamo: desertificazione, inondazioni, sprofondamento di zone abitate… tra quelli indiretti: guerre, migrazioni, tensioni sociali

Che fare? Cadere in depressione? No. L’umanità si sta muovendo nella giusta direzione, cominciando dal Protocollo di Montreal del 1987 che ha messo al bando i clorofluorocarburi. Come forse ricorderai, negli anni ‘80 del secolo scorso gli scienziati avevano scoperto che quei gas provocavano il buco dell’ozono. Oggi, il buco si sta chiudendo. Nel 2015, è stato adottato l’Accordo di Parigi che prevede una riduzione delle emissioni di gas serra, in modo da non far aumentare la temperatura del pianeta più di 2 °C. Il 2 marzo 2022, l’Assemblea ONU per l’ambiente ha istituito un Comitato intergovernativo di negoziazione (INC) per elaborare entro il 2024 un trattato per la riduzione della plastica.

E tu? Puoi fare molto con gli stili di vita, le opzioni di consumo, la scelta dei governanti e le campagne di opinione. Per convincerti che le tue azioni sono importanti, ti racconto una storia (vera) scientifica. 2.5 miliardi di anni fa, l’ossigeno non era presente nell’atmosfera e la vita umana non sarebbe stata possibile. Poi, grazie al piccolo contributo di innumerevoli e (apparentemente) insignificanti organismi unicellulari – i cianobatteri – l’aria si è arricchita di ossigeno fino ad assumere la sua composizione attuale. Grandi tra uno e dieci milionesimi di metro, sono talmente semplici da non avere organelli e da riprodursi per mera scissione ma… contengono clorofilla e producono ossigeno grazie alla fotosintesi.

L’articolo integrale è disponibile sul libretto della GMS 2023, in italianoinglesespagnolofrancese e portoghese.

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I giovani come protagonisti sui social media

Dal sito InfoANS.

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Nell’ultimo decennio i social media sono diventati isole di evangelizzazione, dove fioriscono sempre più iniziative; e, al tempo stesso, le nuove tecnologie stanno aprendo la strada a forme innovative di comunicazione, contribuendo a influenzare l’evangelizzazione in acque inesplorate. Le generazioni più giovani stanno naturalmente familiarizzando con le possibilità che la comunicazione digitale offre e diventano sempre più protagoniste di azioni concrete.

Di questo protagonismo giovanile all’interno del mondo digitale ne parla, approfonditamente, don Maciej Makuła, SDB, membro del Settore Comunicazione Sociale, che in questi mesi sta offrendo originali contributi per analizzare i diversi aspetti della comunicazione, nella Chiesa e nella Famiglia Salesiana.

Nel suo articolo per il mese di giugno, don Makuła si concentra appunto sui giovani e sulla loro capacità di muoversi tra i social media, acquisendo sempre maggiore esperienza, una cultura mediatica rilevante e imparando i principi etici.

“Scoprire i segni dei tempi, creare strumenti e lanciare progetti con i giovani nel campo dei media sta diventando una sfida urgente per la Chiesa del XXI secolo – spiega l’autore del testo –. I social media stanno fermentando come un lievito per l’azione pastorale e persino per la proclamazione del kerigma. Da qui l’importanza di una formazione adeguata, di una rete di contatti con i giovani di tutto il mondo e di evangelizzare con i giovani online”.

Come afferma ancora don Makuła,

“questo articolo, partendo dall’esortazione Christus Vivit, presenterà alcune riflessioni relative all’insegnamento della Chiesa sul coinvolgimento dei giovani nei progetti mediatici –. […] Dal momento che si muovono così bene nelle reti sociali, bisogna coinvolgerli perché le riempiano di Dio, di fraternità, di impegno”.

Un ampio spazio, poi, è dedicato alla Famiglia Salesiana e al modo in cui si avvicina ai giovani nel mondo digitale.

“La Famiglia Salesiana e i suoi singoli membri hanno molte predisposizioni uniche per salpare verso il continente digitale missionario, come abbiamo potuto osservare per anni in tutti i continenti – prosegue l’autore –. Questo è diventato particolarmente evidente durante la pandemia, quando sono state mobilitate enormi forze salesiane per contattare i giovani digitalmente. Molte istituzioni salesiane avevano attività professionali da presentare a questo proposito, che hanno avuto e hanno ancora oggi risultati tangibili”.

Il testo completo dell’articolo, in formato PDF, può essere scaricato CLICCANDO QUI.

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Le giornate di Esercizi Spirituali del Consiglio Generale

Dal sito InfoANS.

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Dal 1° all’8 giugno, nell’ambito delle attività della sessione plenaria estiva del Consiglio Generale, il Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, e i membri del suo Consiglio Generale, partecipano ad una settimana di Esercizi Spirituali. A predicarli è don Giuseppe Roggia, SDB.

Il luogo scelto per gli Esercizi Spirituali del Consiglio Generale quest’anno è stato la casa rosminiana di Domodossola – Monte Calvario. Storicamente, dal febbraio 1828, con la venuta del Beato Antonio Rosmini, la casa divenne culla dell’Istituto della Carità (Padri Rosminiani) da lui fondato. Il complesso di edifici costruito sulla sommità del monte, con il passare di quei primi decenni dell’Ottocento, ritrovò in parte la sua vitalità di casa per ritiri spirituali e luogo di preghiera, diventando soprattutto casa di formazione dell’Istituto.

Il predicatore degli esercizi, don Giuseppe Roggia, SDB, ha impostato, con profonda conoscenza e con molta saggezza il cammino degli Esercizi sulla lectio continua della lettera di San Paolo ai Filippesi e sulla lectio salesiana del sogno delle 10 colline.

Gli Esercizi Spirituali sono coordinati da don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore.

“È la prima volta che il Rettor Maggiore con il suo Consiglio comincia la sessione del plenum con gli Esercizi Spirituali: un modo per cominciare guardando all’interiorità e alla cura spirituale che prepara ogni servizio di animazione e governo”

ha sottolineato don Martoglio.

Le giornate di Esercizi Spirituali sono momenti privilegiati di preghiera, riflessione e condivisione fraterna. Come affermano le Costituzioni Salesiane, “gli Esercizi Spirituali sono per la comunità e per ogni salesiano occasioni particolari di ascolto della Parola di Dio, di discernimento della sua volontà e di purificazione del cuore” (Cost. 91).

Al termine della settimana di Esercizi Spirituali il Rettor maggiore ed il suo Consiglio rientrano a Torino-Valdocco, per cominciare le sessioni di lavoro.

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La Congregazione Salesiana partecipa alla Settimana Laudato Si’

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Nel corso della Settimana Laudato Si’, lanciata da Papa Francesco dal 21 al 28 maggio 2023 si sono svolti diversi eventi a livello locale per celebrare il Creato e diffondere il messaggio della Laudato Si’ sull’ascolto del grido della terra e del grido dei poveri. Anche la Congregazione Salesiana ha partecipato attivamente.

In particolare, segnaliamo che si è tenuta a Roma la presentazione dell’opuscolo La nostra casa comune prodotto congiuntamente dallo “Stockholm Environmental Institute” (www.sei.org) e dal Vaticano. La presentazione è stata organizzata dal Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede, presso l’Istituto di Studi Classici Svedese; sono intervenuti il Cardinale Michael Czerny, S.J., Prefetto del Dicastero, il Direttore dell’Istituto, Måns Nilsson, l’ambasciatore di Svezia presso la Santa Sede, on. Andrés Jato, il Direttore esecutivo del Movimento Laudato Si’, Tomás Insua, VIS e Salesiani di Don Bosco, rappresentati da Emanuela Chiang, e Caritas Internationalis.

Il libretto che è stato presentato mette insieme scienza e fede in modo molto semplice e adatto a qualsiasi lettore, per comunicare sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista della fede quanto sia importante riconoscere le interconnessioni e – partendo dai dati scientifici – attingere alla fede per assumere un atteggiamento di cura reale verso la Creazione.

Il testo è disponibile in diverse lingue (Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo e Portoghese) a questo link.

“Invitiamo tutti a scaricare ed utilizzare questo prezioso strumento” ha commentato la dott.ssa Chiang, Referente del Settore per la Pastorale Giovanile per l’ambito dell’ecologia integrale.

Il 26 maggio, inoltre, si è svolta a Bruxelles la Giornata di Riflessione sulla Laudato Si’, organizzato dalla European Laudato Si’ Alliance (ELSIA), di cui i salesiani sono membro attraverso il Don Bosco International (DBI). Il tema di quest’anno era: “Quali competenze per la conversione ecologica?”

Il 2023, infatti, è l’Anno europeo delle competenze. Affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dall’aumento delle disuguaglianze sociali richiede una serie di competenze, e non solo tecniche. Ci vogliono: visione, “saper pensare fuori dagli schemi”, disponibilità all’ascolto, empatia, narrazione e determinazione a metterle tutte al servizio del cambiamento radicale che Papa Francesco ha chiamato ad innescare attraverso tutto il suo magistero. Per il Settore Pastorale Giovanile ha partecipato Emanuela Chiang.

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Ansa – Artime (Salesiani), lavoriamo per una pace giusta in Ucraina

Dall’agenzia ANSA.

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(ANSA) – CITTA DEL VATICANO, 30 MAG – “Sono pienamente d’accordo con il Santo Padre e credo che lui ci offre su questo tanta luce e tanta fortezza”: lo ha detto il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Angel Fernandez Artime, parlando della missione di pace tra Ucraina e Russia voluta dal Papa.

“Penso che anche quando i movimenti politici e le nazioni vanno per una strada, noi dobbiamo continuare ad offrire questi elementi di speranza, di cercare l’incontro e il dialogo quando è possibile”, ha aggiunto il decimo successore di Don Bosco.

Il salesiano parla anche della giustizia: “Credo che dobbiamo fare un cammino di dialogo e, se possibile, come il Santo Padre cerca, un cammino per la pace nella giustizia”. Fernandez Artime ha parlato del conflitto in Ucraina a margine della presentazione del libro “Il carisma della presenza e della speranza”, a cura di don Giuseppe Costa, che ripercorre i viaggi del Rettor Maggiore negli ultimi quindici mesi. “Sono stato in Ucraina e in Russia prima della guerra, ora è difficile una visita, continuiamo ad accompagnarli diversamente”. “Questa realtà della guerra è un grande dolore, per me è incredibile che oggi stiamo di nuovo vivendo una guerra”.
I Salesiani sono in Russia con alcune presenze: “Lavoriamo in mezzo a quella gente con i ragazzi e le famiglie e la guerra non è l’espressione di quelle famiglie. In Ucraina abbiamo una presenza molto forte. Sedici opere salesiane tra l’Ucraina greco-cattolica e quella latina: accogliamo le famiglie e già prima della guerra avevamo una casa per orfani e ragazzi abbandonati, parrecchie scuole e spazi per i giovani. Ci sono anche i salesiani che quotidianamente vanno sulla linea del conflitto per portare gli aiuti. La nostra idea è continuare ad aiutare l’Ucraina salesianamente”.
“Le case salesiane hanno accolto i profughi ucraini scappati dalla guerra nei loro centri in Polonia, Slovacchia, in Italia e anche nella stessa Valdocco”, il cuore dei luoghi di don Bosco.
“E’ stata una grande emozione ricevere, un anno fa, nella casa di Don Bosco, le prime 84 persone che erano venute lì per poter vivere. La maggior parte di loro sono tornati in Ucraina”. (ANSA).

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Vaticano – Un libro che dà conto della vitalità salesiana nel mondo: “Il Carisma della Presenza e della Speranza. Un anno viaggiando con Don Ángel Fernández Artime”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Cardinali e vescovi salesiani, giornalisti internazionali, personalità del mondo dell’editoria, della comunicazione, dei sindacati, religiosi e religiose e persone interessate hanno partecipato con vera attenzione e vivo coinvolgimento alla presentazione del libro “Il Carisma della Presenza e della Speranza. Un anno viaggiando con Don Ángel Fernández Artime”, avvenuta al mattino di martedì 30 maggio presso il Collegio Teutonico in Vaticano. Un testo che, “attraverso i viaggi del Rettor Maggiore, rivela l’unicità del carisma e della missione salesiana”, come ha affermato il curatore del libro e Co-portavoce della Congregazione, don Giuseppe Costa.

Parlando di fronte alla circa 60 persone presenti in sala don Costa ha ringraziato il Rettor Maggiore per aver dato l’opportunità di questo libro, i vari relatori che hanno accettato di presentarlo, così come tutti gli ospiti convenuti, a partire dai Cardinali Tarcisio Bertone e Raffaele Farina; ed i vescovi Calogero La Piana ed Enrico dal Covolo. Una menzione speciale è stata fatta anche per la presenza in sala di Don Pascual Chávez, IX Successore di Don Bosco, “segno che c’è un bagaglio di tradizione che ci spinge in avanti”, come ha affermato don Costa; e tra i presenti vanno segnalati anche il Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes, così come il Superiore della Visitatoria dell’UPS, don Maria Arokiam Kanaga.

Nell’introdurre i lavori la Direttrice di ACIstampaAngela Ambrogetti, ha definito il volume “un nuovo annuario, con nomi, date, cifre, luoghi, persone” che, accompagnate dalle vivaci immagini dei viaggi, raccontano l’attualità del carisma salesiano in tante presenze di tutto il mondo.

Da parte sua il primo dei relatori, Domenico Agasso, giornalista de La Stampa, ha gettato uno sguardo piemontese alla lettura del libro. Anche in un contesto di costante secolarizzazione, nelle terre che furono del Santo dei Giovani, “Don Bosco è ancora un punto di riferimento intoccabile” ha precisato. Poi, addentrandosi tra le pagine del testo, ha parlato del libro come di un “volume prezioso e avvincente, che ci fa esplorare il mondo attraverso gli occhi di Don Ángel, e testimonia quanta vitalità c’è sul pianeta che spesso ignoriamo”. Sfogliandolo, il giornalista ha saputo rintracciare l’attualità del paradigma di Don Bosco che in ogni giovane ricercava “quel punto accessibile al bene”. E ha lodato l’impegno del Rettor Maggiore a proseguire la sua missione nel mondo, cercando il giovane lontano e il bisognoso per dargli riscatto sociale e lavorativo, attraverso la dignità, educazione, allegria… e senza mai dimenticare che il senso vero dell’esistenza richiede un’apertura al trascendente.

Da parta sua, Eva Fernández, corrispondente di Cadena Cope per l’Italia – la piattaforma mediatica della Conferenza Episcopale Spagnola – ha indicato di due verbi chiave che riassumono tutti i viaggi: “Sostenere e animare”, con riferimento a quelle presenze “che contiunano a soffiare lo spirito di Don Bosco”. Ha elencato i tanti luoghi toccati dal Rettor Maggiore e illustrati nel libro, dalle semplici “visite di famiglia” alle tappe emotivamente più significative: con gli orfani dello Tsunami in Thailandia, al carcere minorile “Ferrante Aporti” di Torino, a Budapest tenendo tra le mani il reliquario del martire salesiano Stefano Sandor, o in Zimbabwe, con l’incontro con il piccolo Sean Cayd, in grado di regalare solo un sasso, ma di farlo con tutto il cuore. Il valore del testo, ha sottolineato la giornalista, sta nel fatto che le immagini davvero parlano della forza di un carisma dell’“incrollabile e instancabile entusiasmo” e della presenza continuata di tanti salesiani, così che si può dire che “dalle opere dei figli conosciamo il padre”. La giornalista ha quindi concluso affermando: “La lettura di questo libro non vi lascerà indifferenti, perché ci fa vedere che in qualche angolo del mondo ci sarà sempre qualche figlio di Don Bosco a dare lezioni di speranza”.

È stata la volta poi dell’exallievo Gianni Cardinale di dire la sua sul libro. Con riferimenti alla sua esperienza giovanile e a quella giornalistica, questi ha ricordato la presenza salesiana a Roma e l’influsso dei salesiani sulla città e nella sua vita. Ha lodato l’sperimento coraggioso e interessante citato nel testo della scuola di Alassio, a conduzione laicale; e i tanti dettagli e aneddoti che si evincono dalla lettura del volume: dalla presenza del mappamondo salesiano di Valdocco che riporta i 136 Paesi in cui i salesiani si trovano, alle curiosità inerenti al Rettor Maggiore: che ama la chitarra, che voleva fare il medico, che gioca a pallacanestro, che è figlio di pescatori…

Da ultimo è intervenuto Javier Martínez-Brocal, corrispondente di ABC per il Vaticano, che ha osservato come la lettura del libro è uno stimolo di riflessione per chiunque faccia comunicazione, perché parla di tante storie di grande vitalità spesso ignorate e sottaciute nel flusso dominante della comunicazione: “Dove stiamo guardando? La realtà della comunicazione è la realtà vera? È quella che fa andare avanti, che ci dà speranza, che ci fa essere presenti…” ha affermato. Quindi, ha evidenziato l’entusiasmo dei salesiani e la loro capacità di “essere pieni di Dio e di trasmetterlo con tutta la gioia”. E ha rimarcato come il carisma della presenza testimoniato dal libro sia una testimonianza fondamentale per il post-pandemia che stiamo vivendo. Per questo, ha concluso rivolto al Rettor Maggiore: “Continui a viaggiare!”

In conclusione, ha preso la parola lo stesso Don Á.F. Artime, che ha ringraziato per la presentazione simpatica e familiare e ha dichiarato di aver accettato la proposta di un simile libro da don Costa solo a patto che servisse a mostrare, come voleva Don Bosco, le cose buone che si fanno. O, come suole dire lui tanti “miracoli dell’educazione salesiana” che avvengono silenziosamente nel mondo ogni volta che a un giovane viene cambiata la vita nel nome di Don Bosco.

“Questo libro raccoglie tanta vita che è bello rendere visibile” ha detto dando la perfetta sintesi del testo.

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