Vaticano – “Bee Heroes”: l’Estate Ragazzi in Vaticano

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Per il quarto anno consecutivo si sta rinnovando all’ombra del Cupolone di San Pietro quello che avviene anche in moltissimi altri oratori e centri estivi salesiani di tutto il mondo: l’Estate Ragazzi. A coordinare quello che non è solo un tempo di gioco e di svago, ma anche di formazione, socializzazione e di amicizia, è, come negli anni scorsi, il salesiano don Franco Fontana, cappellano della Direzione dei servizi di sicurezza e di protezione civile e dei Musei Vaticani, colui che Papa Francesco, nell’agosto scorso, definì “l’anima spirituale del Vaticano”.

In un’epoca in cui è faticoso vivere le relazioni in presenza – a causa dei tanti impegni quotidiani, della tecnologia… – l’Estate Ragazzi “salesiana” in Vaticano vuole costruire un percorso volto alla ri-scoperta della bellezza del rapporto tra le persone, per allenare i più piccoli a riconoscere nell’altro un fratello, al di là delle distanze o delle differenze.

E lo fa attraverso i suoi tradizionali strumenti: giochi, laboratori e momenti formativi, che messi insieme formano un viaggio attraverso i diversi ambiti di vita del ragazzo (famiglia, scuola, piazza, mondo), e in cui l’enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti” serve da bussola per arrivare a generare una fraternità “contagiosa” tra le persone.

Il tema di quest’anno è infatti “Bee heroes – squadre di eroi”, che con un gioco di parole e un richiamo al mondo delle api, invita ragazzi e ragazze a riflettere i ragazzi su come modificare i propri atteggiamenti e le mentalità per diventare eroi quotidiani della fraternità. “Attraverso il gioco di squadra, ascoltando i consigli di famosi allenatori, i ragazzi si confrontano sul campo per vincere un’unica grande sfida: scoprirsi fratelli” spiega don Fontana.

All’edizione 2023 partecipano 250 ragazzi, divisi in 3 gruppi in base alle fasce di età: dai 5 ai 7 anni, dagli 8 ai 10 e dagli 11 ai 13. Ad accompagnarli ci sono 35 animatori e 5 educatori salesiani (tre Salesiani di Don Bosco e due Figlie di Maria Ausiliatrice) in collaborazione con la società “Play It”, e l’agenzia di animazione “Tutto in una Festa”, oltre a 20 ragazzi che hanno partecipato all’Estate in Vaticano negli anni scorsi, ma che essendo troppo grandi per partecipare da “animati”, si sono resi disponibili a fare da aiuto-animatori.

Le attività vengono realizzate nell’Aula Paolo VI e all’aperto, dietro i Musei Vaticani, dove ci sono le piscine e i campi da tennis, dal 3 luglio al 4 agosto. La giornata tipo prevede accoglienza e giochi di gruppo, con la colazione offerta a tutti. Poi, si canta l’inno, con il quale si inizia la giornata, si prega e si presenta il programma. Alle 10 cominciano le attività sportive, il bagno in piscina e i laboratori artistici. “Abbiamo laboratori dove si può creare qualcosa con le proprie mani: un gioco o un ricordo da portare a casa. Proviamo a coinvolgere i ragazzi nel tornare a prendere in mano carta, colla, pennelli per sviluppare la creatività. Scoprono così il riciclo, le tecniche di pittura, il collage, la manipolazione con pasta di sale” racconta ancora don Fontana.

Dopo il pranzo, alle 14 sono previsti giochi e mini-tornei, seguiti da alcune attività formative, e dove ogni giorno c’è una nuova storia. “Per esempio, abbiamo avuto lo spettacolo di un mago, mentre un’altra volta c’erano gli esperti dell’Accademia del gelato, che hanno spiegato come si prepara il dolce estivo amato dai bambini” aggiunge il salesiano.

Alle 17 viene poi offerta la merenda e i ragazzi iniziano a tornare a casa, con la chiusura delle attività alle 18.

La sintesi di tutte queste attività tipicamente salesiane don Fontana la individua in un cartello posto vicino al cancello di ingresso delle piscine, dove davanti c’è scritto “Estate Ragazzi”, ma dietro è segnato “Oratorio Estivo”.

Portogallo – GMG di Lisbona 2023: partecipazione salesiana al Festival della Gioventù e alla Fiera Vocazionale

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Lisbona) – WYD DON BOSCO 23, l’organizzazione responsabile della partecipazione del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Lisbona 2023, sarà presente in due diversi ambiti della GMG, tra il 1° e il 4 agosto: il Festival della Gioventù, con attività dislocate in vari luoghi di Lisbona; e la Fiera Vocazionale, nel quartiere di Belém.

La presenza di WYD DON BOSCO 23 in queste attività ha lo scopo di far conoscere ai giovani il Movimento Giovanile Salesiano e Don Bosco, patrono di questa edizione della GMG Lisbona 2023.

Festival della Gioventù

Il Festival della Gioventù presenta un insieme di eventi culturali, religiosi e sportivi, che avranno per protagonisti i giovani pellegrini della GMG Lisbona 2023, in una condivisione di esperienze cristiane fatte da ragazzi e ragazze di tutto il mondo, frutto della loro creatività e generosità.

WYD DON BOSCO 23 sarà presente e organizzerà diverse attività nell’ambito del Festival della Gioventù, nell’arco di quattro giorni.

Musical “Dom Bosco”

Dove? Casino di Lisbona
Quando? Giorno 1, alle 21:30; giorno 2 alle 19:30; giorno 3 e 4 alle 21:00

Presentato per la prima volta nel 2015, nell’ambito del Bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, il musical “Don Bosco” sarà ora presentato ai giovani pellegrini della GMG di Lisbona 2023. Lo spettacolo, che vede Ana de Morais come direttrice artistica e coreografica e Luís Peleira come direttore musicale, si avvale della collaborazione di oltre 40 giovani, 33 dei quali fanno parte del cast. “È un musical molto bello che racconta la storia di uno dei patroni della GMG. Inoltre, i giovani spettatori potranno vedere uno spettacolo presentato da altri giovani. Penso che sarà molto gratificante per coloro che hanno avuto l’opportunità di prepararlo e per coloro che ne godranno”, afferma il direttore musicale.

“Arruada”

Dove? Centro di Lisbona e Belém
Quando? Giorno 1, alle 15.00; giorno 3, alle 14.00

L’”Arruada”, preparata dal “Musicentro” dei salesiani di Lisbona, ha lo scopo di riunire il maggior numero possibile di giovani per le strade di Lisbona, per portare gioia a tutti con la loro musica.

Concerto “Pray with us” (Prega con noi)

Dove? Chiesa di San Paolo, Santos
Quando? Giorno 3, alle 14:00

Il concerto “Prega con noi” si propone di unire musica e preghiera in un unico momento. L’idea, come racconta suor Mafalda Monteiro, Figlia di Maria Ausiliatrice e tra le responsabili dell’équipe che organizza gli eventi di WYD DON BOSCO 23, è stata quella di “proporre qualcosa alla GMG internazionale” e poi è nata l’idea di “riunirsi per pregare in diverse lingue”. “Sarà anche un’opportunità per gli altri per partecipare e conoscere la nostra spiritualità”, sottolinea. Allo stesso tempo, sarà possibile “l’incontro con Gesù e la comunione tra diversi gruppi che vivono la stessa spiritualità salesiana”.

Flashmob

Dove? Terreiro do Paço
Quando? Giorno 4, alle 14:00.

Il 4 giugno un gruppo di 60 giovani dei Salesiani di Funchal animerà la zona del Terreiro do Paço con un flashmob. Il gruppo sta registrando in anticipo il video e la musica, che saranno poi inviati a tutti i gruppi MGS, permettendo così a tutti di partecipare. Nélio Teles, responsabile dell’attività, afferma che l’obiettivo principale è realizzare questo flashmob con “il maggior numero possibile di giovani, facendo festa insieme”.

Tambóra

Dove? Belvedere di Portas do Sol
Quando? Giorno 4, alle 14:00

Il progetto “Tambóra”, un gruppo di percussioni formato da 15 elementi, dagli 8 ai 24 anni, della Ludoteca da Galicia, presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice, si esibirà presso il belvedere di Portas do Sol e rallegrerà i presenti. Si tratta di un progetto che mira a “promuovere lo spirito di gruppo attraverso la condivisione delle responsabilità, la valorizzazione dell’autonomia e lo spirito di aiuto reciproco tra i membri del gruppo”, rivela Pablo Fortes, responsabile del progetto.

Fiera Vocazionale

La fiera vocazionale avrà luogo all’interno della Città della Gioia, uno degli eventi della GMG di Lisbona 2023, e mira a mettere in contatto le diverse congregazioni e i movimenti con i giovani, per aiutarli nella ricerca della loro vocazione. Al suo interno sarà possibile trovare anche luoghi di silenzio per l’incontro personale con Dio.

WYD DON BOSCO 23 sarà presente alla Fiera Vocazionale per far conoscere il Movimento Giovanile Salesiano e la Famiglia Salesiana. I giovani potranno partecipare a diverse attività, lasciare la loro testimonianza e prendere parte ai momenti di conversazione alla pari denominati “one2one”, momenti di conversazione rilassata tra giovani. I giovani saranno anche invitati a scoprire di più su Don Bosco, su alcune delle missioni dei diversi gruppi che compongono la Famiglia Salesiana e sui principali pilastri della spiritualità salesiana.

“La Fiera Vocazionale, incorniciata nella Città della Gioia, è un luogo privilegiato per incontrare i giovani. Ci permetterà di mostrare il carisma salesiano in azione e di far conoscere l’enorme diversità di vocazioni all’interno della nostra Famiglia”, conclude suor Monteiro.

Vatican News – La gioia del mondo Salesiano per la porpora al Rettor Maggiore

Dal sito di Vatican News.

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di Elisa Molinari

È stata una vera scossa di adrenalina per chi delle realtà salesiane del mondo, domenica 9 luglio, stava seguendo l’Angelus di Papa Francesco, sentire il nome di don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, nella lista dei futuri cardinali che saranno creati nel Concistoro del 30 settembre.

Gli Ex allievi di Don Bosco: segno di affetto da parte del Papa

Diverse sono state le espressioni di affetto e di sostegno verso il decimo successore di Don Bosco, “Padre e Centro di Unità” dei 32 gruppi che compongono le realtà salesiane. Valerio Martorana, consigliere per l’Europa e della Confederazione Mondiale degli Ex allievi di Don Bosco, si è fatto portavoce della “grande gioia per tutti gli Ex allievi e le Ex allieve dislocati nel mondo. È stato motivo di gioia, gratitudine ma anche di temporaneo ‘smarrimento’ perché è la prima volta che un Successore di Don Bosco viene creato cardinale. Noi siamo certi, come Ex allievi, che la Chiesa ha bisogno del profumo di Don Bosco per la sua opera evangelizzatrice in tutto il mondo”.

Martorana ha poi espresso con Vatican News la convinzione che “Don Ángel, nostro Padre, Maestro ed Amico, continuerà a lavorare, nella Chiesa universale, con e per i giovani, ed in particolar modo operando per gli ultimi”. E ha sottolineato il significato profondo della porpora quale segno di “affetto ed attenzione da parte del Santo Padre. Per noi significa sempre ricordarci, come facciamo giornalmente nella preghiera a Don Bosco, di continuare ‘ad amare Gesù sacramentato, Maria Ausiliatrice e il Papa’, e continueremo a servire la Chiesa, con spirito e gioia salesiana”.

Salesiani Cooperatori: un impegno nella Chiesa di questo tempo

“La notizia che il Papa ha annoverato tra i prossimi cardinali anche il nostro amatissimo Rettor Maggiore si è diffusa subito tra i Salesiani Cooperatori di tutto il mondo”, racconta il coordinatore mondiale Antonio Boccia. “Allo stupore dei primi momenti si è poi aggiunta una gioia immensa personale e di tutta l’Associazione dei Salesiani Cooperatori. Il primo pensiero è andato alle volte in cui i Papi hanno chiesto aiuto a Don Bosco per questioni riguardanti la Chiesa. Oggi Papa Francesco chiede a don Ángel un impegno nella Chiesa di questo tempo. Come Salesiani Cooperatori non faremo mancare il sostegno con la nostra preghiera”.

Le Figlie di Maria Ausiliatrice: sostegno e preghiera 

“Ci uniamo alla gioia di tutta la Famiglia Salesiana e come Figlie di Maria Ausiliatrice assicuriamo la nostra fraterna e intensa preghiera, perché don Ángel possa esprimere nel cuore della Chiesa il cuore di Don Bosco, e portare la Luce ai credenti, soprattutto ai giovani”, è stata invece la reazione immediata della superiora generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, madre Chiara Cazzuola, pubblicata sul sito Cgfmanet.org.

L’atmosfera di festa riecheggia anche sui social, soprattutto da parte dei più giovani, che fin da subito hanno espresso l’esultanza mutando le immagini di stati e profili e pubblicando post e stories con il suo volto e le foto dei momenti più belli vissuti con il Rettor Maggiore.

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Religiose in dialogo su migranti e rifugiati

Dal sito infoANS.

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Un network internazionale guidato da suore di tutto il mondo, con l’obiettivo di fare rete e trovare insieme risposte a sfide urgenti e complesse della nostra epoca: questo, nelle parole di suor Patricia Murray, Segretaria Esecutiva dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali, è stato il senso del “Sister-led Dialogue on Migration”, che ha visto le suore dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG) riunirsi lo scorso 4 luglio a Roma con nuovi partner per dare spazio al dialogo sulle migrazioni, analizzandone esigenze e potenzialità. Al panel ha preso parte anche suor Nieves Crespo, Figlia di Maria Ausiliatrice, missionaria in Etiopia.

I “Sister-led Dialogues”, come spiegano dalla UISG, permettono di portare al medesimo tavolo esperienze e competenze diverse e trasversali, per sostenere le comunità vulnerabili nell’affrontare alcune delle sfide di sviluppo più urgenti del nostro tempo, come quelle legate ai fenomeni migratori. Sono appuntamenti molto importanti perché, attraverso il confronto di diversi vissuti e il ricco scambio di riflessioni, consentono di conoscere bisogni, istanze ed esperienze da tutto il mondo, così da modellare le conversazioni sullo sviluppo internazionale attorno ai bisogni delle comunità locali.

Il Sister-led dialogue on migration del 4 luglio ha riunito, nella sede della UISG, suore da tutto il mondo, rappresentanti delle organizzazioni delle Nazioni Unite e del terzo settore, esperti accademici e comunicatori. L’incontro, che si inserisce all’interno dell’iniziativa UISG Sisters Advocating Globally, realizzata in collaborazione con il Global Solidarity Fund, è stato un prezioso momento di confronto e ha preso le mosse da tre tematiche chiave: l’analisi delle cause profonde della migrazione in un’economia globale, il ruolo dell’assistenza umanitaria e dei diritti umani e, infine, quello dello sviluppo umano integrale e della coesione sociale nei Paesi di arrivo. La giornata si poi è conclusa con la visita al progetto d’accoglienza Chaire Gynai (dal greco, “Benvenuta, donna”), nato da una richiesta di Papa Francesco e abbracciato dalla Fondazione Scalabriniana della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo, rivolto a donne rifugiate con bambini e a donne migranti che si trovano in situazione di vulnerabilità.

Nel corso della giornata è intervenuta anche suor Nieves Crespo, FMA, che ha raccontato la sua esperienza di collaborazione nel progetto portato avanti dal Global Solidarity Fund a favore di migranti, rifugiati e sfollati interni, che vede coinvolte cinque congregazioni, ciascuna con il proprio apporto specifico. “Come suore salesiane, ci concentriamo sull’educazione – ha sottolineato suor Nieves – L’educazione è la chiave per cambiare la mentalità, per cambiare il modo di guardare le persone che sono diverse”.

La missione delle Figlie di Maria Ausiliatrice è infatti dare ai giovani che accolgono, specialmente alle ragazze, una formazione “su misura per loro”, al lavoro e alla vita.

“La maggior parte di loro viene dalle zone rurali nella ricca Addis Abeba, per cercare una vita migliore. Ma il più delle volte soffrono la divisione dalla famiglia – prosegue suor Nieves – diamo una formazione tecnica e poi cerchiamo loro un lavoro. In questo momento, più del 90% ne ha uno. E ci siamo rese conto che nel momento in cui hanno ottenuto le competenze tecniche e le abilità di vita, queste ragazze, attraverso il lavoro, recuperano la loro dignità, perché hanno sofferto e lottato molto”.

Da questo incontro, dunque, suor Nieves porta due convinzioni: una è la necessità di cambiare mentalità, il modo di guardare alle persone, mentre l’altra è cambiare la narrazione, le parole che si usano “dentro a una cittadinanza globale e in un mondo in cui tutti abbiamo gli stessi diritti, gli stessi doveri e siamo chiamati a costruire insieme”.

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Ricerche Storiche Salesiane n°80

Dal sito InfoANS.

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È stato pubblicato il numero 80, relativo al semestre gennaio-giugno 2023, di “Ricerche Storiche Salesiane” (RSS), la rivista semestrale di Storia religiosa e civile, pubblicata dall’Istituto Storico Salesiano (ISS).

La rivista accoglie, nel settore STUDI di questo numero, tre saggi:

Il primo contributo è dello studioso spagnolo Alberto Payá Rico che esamina un argomento sotto alcuni aspetti di una certa attualità per oggi: Don Bosco nell’opera di Cesare Lombroso (1896-1900): criminologia e sistema educativo salesiano. L’opzione decisiva del sacerdote Giovanni Bosco per i giovani poveri a rischio, che si aggirano per Torino senza fissa dimora, senza famiglia e senza occupazione, è inquadrata in questo studio di Criminologia. E si seguirà tale approccio, proprio perché la Criminologia nasce come scienza nell’Italia settentrionale, nella seconda metà del XIX secolo, di pari passo con la Scuola Positivista, focalizzando l’interesse del delitto sull’autore del reato. L’avanzamento, il consolidamento e lo sviluppo dell’opera di don Bosco sono stati testimoni dei grandi passi avanti che, parallelamente, hanno fatto la Criminologia, la “scienza penitenziaria”, il Diritto Penale, ecc. La fase creativa e la maturità dottrinale di Cesare Lombroso, “padre della criminologia”, coincise nel tempo con il decennio in cui don Bosco, “padre della gioventù”, completò la creazione dell’opera salesiana e iniziò la sua grande espansione. Lo studio si propone di “unire” nel tempo l’opera educativo-preventiva di don Bosco con l’allora “nuova scienza” della Criminologia. Il famoso criminologo Lombroso e il santo dei giovani hanno lavorato con passione nei rispettivi ambiti nella città di Torino. Benché diverse le loro visioni circa i criminali, Lombroso riconobbe nella sua grande opera “L’uomo delinquente”, il valore indiscutibile della figura di don Bosco e dell’opera salesiana quando si tratta di prevenire e curare la criminalità.

Segue il saggio della ricercatrice Silvia OmenettoPer una “Geografia delle missioni” salesiane: una prima sistematizzazione scientifica dei contributi geografici compiuti in Argentina. La sua indagine prende le mosse dallo scritto Missioni salesiane: contributi geografici edito all’interno del volume Missioni Salesiane 1875-1975. Studi in occasione del centenario. L’intento principale è di riflettere sulla descrizione compiuta dall’autore, nonché curatore del volume, Eugenio Pietro Scotti, e sulla sua affermazione riguardo la dubbia scientificità̀ attribuita alle attività̀ non strettamente religiose ed educative svolte dai Salesiani nel primo centenario della loro opera oltreoceano. Tale considerazione appare controversa e ancora irrisolta. In altre parole, necessita di essere affrontata con uno sguardo attento alla Geografia nazionale e ai suoi studi sull’attività missionaria. Pertanto, unitamente alla rassegna delle relazioni sul tema presentate nell’ufficialità dei XXXII Congressi Geografici italiani avvicendati dal 1892 al 2017, si approfondiranno alcuni degli esempi riportati da Eugenio Pietro Scotti grazie ad un lavoro di ricerca storico-geografica svolto dal 2014 al 2017 tra Italia e Argentina. In conclusione si dimostrerà come l’apporto geografico dei Salesiani fatto di esplorazioni, di annotazioni sulla morfologia dei territori attraversati e di disegni cartografici – ma non solo – possieda un contenuto scientifico e costituisca un campo di ricerca geografico consolidato, ancora aperto a nuove indagini.

Questo settore chiude l’articolo di Angelo Giuseppe Dibisceglia dedicato a Don Antonio Palladino a Cerignola: nel centenario della nomina (1922-2022) a “direttore diocesano dei Cooperatori salesiani”. Lpo studioso rilegge, dal punto di vista storico, l’impegno del venerabile Antonio Palladino (1881-1926), sacerdote delle allora diocesi unite di Ascoli Satriano e Cerignola e parroco nella chiesa di San Domenico, fra il 1896, anno dell’ammissione fra i Cooperatori salesiani, e il 1922, anno della nomina a direttore diocesano dell’associazione. Sfogliando le pagine del “Bollettino Salesiano” emerge una profonda sintonia fra l’impegno profuso dal presbitero per la promozione umana dei suoi parrocchiani e le iniziative suggerite dal periodico, che costituì l’organo di coordinamento “per i cooperatori delle opere e missioni di don Bosco”.

Nel settore FONTI è presentato un testo originale:

Lo studioso salesiano don Aldo Giraudo ha elaborato criticamente il Discorso di don Bosco all’Accademia dell’Arcadia (Roma, 14 aprile 1876). La sera del Venerdì Santo 1876, nella sede dell’accademia romana dell’Arcadia, don Bosco tenne un discorso sulle sette ultime parole di Cristo sulla croce. Erano presenti “non meno di quattrocento persone”, appartenenti all’élite della Capitale. I manoscritti superstiti documentano l’estrema cura dedicata alla preparazione del testo e il suo faticoso processo creativo, che la presente edizione critica restituisce. Il santo si ispirò ad una fonte – le Annotazioni sopra le feste di nostro Signore del card. Lambertini – ma impresse al discorso un suo stile inconfondibile. Nel corpo della conferenza, dopo un’introduzione sul significato del termine Golgota e la rievocazione scenica della crocifissione, vengono commentate le singole parole del Cristo morente e i prodigi avvenuti alla morte del Salvatore. L’ampia perorazione finale, che è specchio dei sentimenti dell’oratore e della compagine cattolica in quella precisa temperie storica, si conclude con un appassionato appello a schierarsi compatti “intorno al degno successore di Pietro… l’incomparabile Pio IX”.

Nel settore PROFILI sono presentati due tratteggi:

Il primo è di Stanisław Zimniak, realizzato In memoriam di don José Manuel Prellezo García (1932-2023). Questi fu docente all’Università Pontificia Salesiana e stretto collaboratore dell’Istituto Storico Salesiano, nonché il suo direttore. Invece il secondo è di Giorgio Rossi che presenta un personaggio di rilevante valenza per la vita della Congregazione Salesiana: Francesco Tomasetti (1868-1953): da “caro Franceschino” di don Bosco a Procuratore Generale.

Nel settore NOTA:

Vi è solo un contributo di David Franco Córdova: La edición conmemorativa por el centenario de la Basílica de María Auxiliadora de Lima (1921-2021).

Nel settore RECENSIONI:

Sono state recensite pubblicazioni sugli argomenti relativi alle personalità ed all’attività salesiane: Kamila Novosedlِíková, Le suore salesiane Slovacche. S.l., Jafin s.r.o. 2018; Zlatko Kubanovič, Historický náhľad do dejín slovenských saleziánov. Od dona Bosca do roku 1924 [Uno sguardo alla storia dei Salesiani slovacchi. Da Don Bosco all’anno 1924]. Bratislava, Vydavateľstvo Don Bosco, 2019; Ana María Fernández – Iván Ariel Fresia (coords.), Cultura, Sociedad e Iglesia. Figuras históricas significativas e innovadoras en la Argentina, siglo XX. Buenos Aires – Rosario, Ediciones Don Bosco & Prohistoria Ediciones 2020; Jarosław Wąsowicz, Ksiądz Piotr Głogowski SDB (1904-1996), organizator parafii w Kobylance i jej wieloletni duszpasterz, kapłan wierny Prymasowi Tysiąclecia [Don Piotr Głogowski SDB (1904-1996), organizzatore della parrocchia di Kobylanka e suo parroco di lungo corso, sacerdote fedele al Primate del Millennio]. (= Seria biograficzna pod patronatem Archiwum Salezjańskiego Inspektorii Pilskiej, t. 6). Piła 2021; Juan Antonio Lázara, Ernesto Vespignani y la arquitectura sagrada. Buenos Aires, Ediciones Don Bosco 2021; Bruno Bertelli – Sandro Samaritani, Mons. José Borgatti. Vescovo della Patagonia, figlio della terra renazzese. Prefazione di don Ángel Fernández Artime, Rettor maggiore dei Salesiani. Cento, Baraldi Editore 2022; María Andrea Nicoletti – Marisa Malvestitti, Salesianos lingüistas en la Patagonia y Tierra del Fuego. Buenos Aires, Ediciones Don Bosco 2022.

Nel settore SEGNALAZIONI si presentano i seguenti volumi:

Pedro Poza Morillo (coord.), Salesianos Linares. 50 años contigo (1964-2014). Vol. I-II. Linares 2020, 1368 p. + Separata y fe de erratas, 4 p. (autoedición); Pierluigi Cameroni, Esteban Sándor. Mártir del Evangelio de la alégria. Madrid, Editorial CCS 2020.

A cura di don Stanisław Zimniak, caporedattore delle RSS

 

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Portogallo – I simboli dalla GMG sono arrivati a Lisbona

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Lisbona) – I simboli della Giornata Mondiale della Gioventù, la croce pellegrina e l’icona della Madonna Salus Populi Romani, sono arrivati lo scorso 1° luglio nel Patriarcato di Lisbona, in Portogallo, luogo che ospiterà l’evento internazionale in agosto. I simboli saranno ora in pellegrinaggio, fino al prossimo 23 luglio, attraverso 18 vicariati del Patriarcato, che comprendono un totale di 22 comuni.

Nei mesi che precedono la GMG, i simboli svolgono un pellegrinaggio attraverso tutte le Diocesi del Paese ospitante, per annunciare il Vangelo e accompagnare i giovani, in modo speciale, nelle realtà in cui vivono.

La croce pellegrina e l’icona della Madonna Salus Populi Romani erano state consegnate ai giovani portoghesi il 22 novembre 2020, nel giorno della Solennità di Cristo Re, nella Basilica di San Pietro, in Vaticano.

Con 3 metri e 80 centimetri di altezza, la croce pellegrina, costruita per l’anno santo nel 1983, fu affidata da Giovanni Paolo II ai giovani la Domenica delle Palme dell’anno successivo, in modo che potesse essere portata in giro per il mondo.

Nel 2000, Papa Giovanni Paolo II ha introdotto anche l’icona Salus Populi Romani come simbolo della presenza di Maria tra i giovani. L’immagine, alta 1,20 metri e larga 80 centimetri, accompagna ora la croce nei pellegrinaggi. Si tratta di una replica dell’icona della Basilica di Santa Maria Maggiore che, secondo la tradizione, è stata dipinta da San Luca.

Giunti ora nel Patriarcato di Lisbona, i simboli della GMG sono stati accolti con una messa celebrata dal Cardinale Manuel Clemente, patriarca di Lisbona, nel monastero di Alcobaça. Il patriarca ha ricordato che Lisbona sarà l’ultima tappa per la croce e l’icona mariana prima della GMG, che si svolgerà dal 1° al 6 agosto. “Ovunque, dal nord al sud del Paese, terraferma e isole, dove sono giunti i simboli, sono successe e continuano a succedere tante cose – ha sottolineato – perché i segni della presenza di Dio sono stati accolti”.

Dopo la Messa, il Cardinale Manuel Clemente si è unito ad alcuni giovani per portare la croce per le strade di Alcobaça, passando davanti al mercato e al Municipio. Poi, saliti su un’auto con tetto panoramico, si sono diretti verso la loro prossima destinazione.

Per conoscere tutte le tappe dell’itinerario dei simboli della GMG in Portogallo, è possibile accedere al sito web lisboa2023.org 

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RMG – Consiglio Generale: due giorni di distensione e fraternità

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Cogne) – Dal 30 giugno al 2 luglio, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime e il Consiglio Generale si sono recati in Valle d’Aosta, a Cogne, ospiti della casa alpina “Villaggio Alpino Don Bosco di Cogne”. Situata nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, questa casa è coordinata dai salesiani della Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta (ICP), e offre campi scuola, esercizi spirituali, incontro e orientamento, corsi di studio, vacanze per il clero e incontri formativi per i laici.

Il Rettor Maggiore e i membri del Consiglio Generale, immersi in questo meraviglioso luogo, hanno potuto vivere questi giorni di distensione e fraternità a metà dei lavori della sessione estiva del Consiglio. Hanno potuto visitare anche la casa salesiana di Les Combes, nel comune di Introd, dove hanno soggiornato i due papi, San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Durante il soggiorno a Cogne hanno potuto incontrare un gruppo di ragazzi della scuola media della casa Salesiana “Edoardo Agnelli” di Torino, con i loro animatori; nella visita a Les Combes hanno conosciuto ed incontrato un gruppo di ragazzi della scuola media della casa Salesiana di Torino – Valsalice con i loro animatori. Due incontri belli e famigliari che sono stati molto graditi da tutti.

Un grazie grande a don Leonardo Mancini, Superiore ICP, e don Giorgio Degiorgi, Economo ICP, per questa splendida possibilità.

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Don Bosco Global Youth Film Festival: aperte le iscrizioni

Si pubblica di seguito il comunicato stampa d’apertura delle iscrizioni alla seconda edizione del Don Bosco Global Youth Film Festival.

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Vi invitiamo a partecipare alla seconda edizione del Don Bosco Global Youth Film Festival! Il festival si rivolge ai giovani tra i 14 e i 25 anni. Il motto è “L’amore costruisce pace e solidarietà“.

Vi presentiamo alcuni punti più importanti:

  • I concorrenti di qualsiasi istituzione appartenente alla Famiglia Salesiana del mondo salesiano possono presentare i loro film per la seconda edizione del DBGYFF.
  • I film presentati non devono essere stati creati prima del 1° gennaio 2022 e non devono essere stati proiettati o diffusi online.
  • Il DBGYFF 2023 accoglie tutte le opere cinematografiche di qualsiasi genere che si adattano al tema del festival.
  • Le opere non devono superare i 5 minuti.
  • È possibile presentare un solo film al festival. Non sono ammesse iscrizioni multiple da parte della stessa persona. Ogni iscrizione deve essere presentata individualmente e accompagnata dal proprio modulo completo di registrazione online compilato.
  • I film selezionati, di tutti i generi, saranno proiettati al pubblico, in particolare ai giovani, in occasione dell’annuale Don Bosco Global Youth Film Festival, in programma quest’anno venerdì e sabato 13 e 14 ottobre 2023 a livello globale.
  • I prestigiosi premi del DBGYFF sono assegnati da giurie di esperti che decidono i vincitori. L’elenco dei premi comprende i migliori film a livello mondiale e i migliori film a livello regionale. I Migliori Globali sono i premi assegnati ai migliori lavori provenienti da ogni regione. Saranno assegnati dieci premi globali: cinque migliori per la categoria Junior e cinque migliori per la categoria Senior. I Migliori Regionali sono i premi assegnati ai 10 migliori cortometraggi di ogni Regione. Le candidature sono classificate in base alle sette regioni: Asia Sud, Asia Est-Oceania, Africa-Madagascar, Interamerica, America Cono Sud, Europa Centro-Nord, Mediterranea. I 10 migliori Regionali di ogni Regione saranno distribuiti equamente tra le due categorie: 5 migliori Regionali Junior e 5 migliori Regionali Senior.

Il termine ultimo per la registrazione e il caricamento dei cortometraggi per il DBGYFF è lunedì 31 luglio 2023.

Troverete tutte le informazioni necessarie sul nostro sito web: https://www.dbgyff.com/it

Vi invitiamo a seguire i nostri social media:

Facebook: https://www.facebook.com/DBGYFFIT

Instagram: https://www.instagram.com/dbgyff/?igshid=MzRlODBiNWFlZA%3D%3D

YouTube: https://youtube.com/@dbgyffdonboscoglobalyouthf7648

Per qualsiasi domanda, siamo a disposizione via e-mail: dbgyffsocial@gmail.com

Non esitate a trasmettere le informazioni ai giovani con cui siete in contatto. Fateci sapere se possiamo contare sulla vostra partecipazione.

Cordiali saluti,

Ola Stankiewicz , Team Don Bosco Global Youth Film Festival

Scopri di più sul Festival

Lutto per il Rettor Maggiore: si è spenta la mamma di Don Ángel Fernández Artime

Da infoANS la notizia della morte di Isabel Artime Garcia, mamma del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

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Il 24 giugno, ricorrenza di San Giovanni Battista e commemorazione mensile di Maria Ausiliatrice, nelle prime ore del mattino, Isabel Artime Garcia, mamma del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, è tornata alla casa del Padre dopo lunghi mesi di silenziosa sofferenza. Nata il 15 marzo 1936 a Luanco (Asturie) in Spagna, se n’è andata dopo 87 anni di vita. Nello stesso giorno in cui la Congregazione celebra la memoria dell’onomastico di San Giovanni Bosco e la festa del Rettor Maggiore, la sua mamma si è spenta delicatamente in serenità e pace.

 Il Rettor Maggiore, e sua sorella, hanno dato conforto alla sofferenza della loro mamma, cui erano profondamente legati, per oltre un anno. Questa mattina, il Rettor Maggiore, dopo aver ricevuto la notizia della morte della sua mamma, ha scritto questa lettera, condividendo i suoi pensieri e sentimenti:

“Ai miei fratelli salesiani sdb, alla Famiglia Salesiana,

A tanti laici e giovani che ci sono sempre vicini

Miei cari fratelli e sorelle sdb, amici tutti, scrivo queste righe perché mia madre, Elisabetta, oggi è andata incontro al Signore, e noi che le sopravviviamo, tutta la mia famiglia e coloro che l’hanno amata e curata, ma soprattutto mia sorella e io, non possiamo far altro che ringraziare profondamente il Signore nostro Dio per aver concesso a lei e a mio padre una vita così bella come quella che hanno vissuto.

Nostra madre, Isabel Artime García, è nata il 15 marzo 1936 a Luanco (Asturie) in Spagna. Ci ha lasciato all’età di 87 anni. Ha iniziato a lavorare molto presto, dopo aver frequentato per qualche anno la scuola del paese. È nata nell’anno in cui è iniziata la guerra civile spagnola e quindi ha patito la fame durante tutta l’infanzia. Come molte famiglie dell’epoca, la sua famiglia era numerosa. Aveva sette fratelli. Ha sempre lavorato tra reti e pesci in una famiglia di pescatori da cinque generazioni. Lavorava anche nel conservificio di pesce del villaggio. Sposatasi a 24 anni, aveva imparato a prendersi cura della famiglia, ad accudire e curare la casa, a cucinare (entrambi i miei genitori erano ottimi cuochi!), a lavorare tra i pesci e a dedicarsi instancabilmente a tutto ciò che la vita le chiedeva.

Soprattutto si prendeva cura di noi tutti con grandi affetto e amore. L’affetto, l’amore, la cura degli altri, il rispetto per le persone, il non parlar mai male di nessuno, il praticare sempre il bene e l’evitare accuratamente il male, l’avere Dio presente nella propria vita, ci è stato inculcato nel profondo del nostro essere proprio dalla nostra amata mamma. Questo era il modo di fare della nostra famiglia in cui era evidente anche il pieno impegno di papà.

Oggi mia sorella e io ringraziamo Dio per averci dato dei meravigliosi genitori e una madre eccezionale, che aveva i doni della semplicità, della gentilezza e della carità verso gli altri.

Oggi ringraziamo Dio perché entrambi i nostri genitori ci hanno trasmesso una profonda fede cristiana in modo semplice: l’esempio della loro vita è stata la migliore catechesi che potessimo avere.

Oggi ringraziamo Dio perché entrambi i nostri genitori si sono sempre impegnati affinchè i loro figli si formassero, si preparassero alla vita e facessero quello che desideravano fare per il proprio bene. Attenendosi  a questi saldi principi hanno risposto, ad esempio, quando ho detto loro che volevo diventare salesiano.

Oggi ringraziamo semplicemente perché il Signore della Vita ci ha riconosciute continue benedizioni concedendoci questi genitori e questa madre. La nostra mamma ha vissuto gli ultimi cinque anni accompagnata dalla malattia in grande pace fino all’ultimo istante della sua esistenza terrena.

E oggi ringraziamo profondamente il Signore per il dono che ha fatto a mia sorella e a me chiamando nostra madre a incontrarlo in pace, con tanta serenità, senza sofferenza e senza dolore. Indubbiamente la Madonna del Carmine-Madre Ausiliatrice, a cui era così devota, l’ha presa per mano per farle incontrare il suo Figlio prediletto.

Mamma, offriamo per te le preghiere nostre e quelle di tante persone che ci vogliono bene. Riposa in pace nel Signore. In Lui di nuovo ci incontreremo”.

I funerali si svolgeranno il 26 giugno, nella parrocchia “Santa Maria” di Luanco – Gozòn. È prevista la partecipazione di molti salesiani delle Ispettorie spagnole e di molti membri del Consiglio Generale. Dopo l’ultimo congedo verrà deposta al cimitero municipale di Sant’Anna – Luanco.

Sono numerosissimi i messaggi di condoglianze e cordoglio, le preghiere che raggiungono da ogni angolo del mondo il Rettor Maggiore in questo momento di lutto. Tutta la Famiglia Salesiana offre le sue preghiere per il riposo eterno di mamma Isabel, con la consolante speranza che Lei resterà serenamente accanto al suo caro marito Ángel Fernández Fernández.

Il Rettor Maggiore ringrazia tutti coloro che gli sono vicini con la preghiera e con l’affetto.

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Vaticano: Mons. Antônio de Almeida Lustosa è Venerabile

Dal sito infoANS.

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Il 22 giugno 2023, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, e durante l’Udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato il medesimo Dicastero a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Antônio de Almeida Lustosa, della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, Arcivescovo di Fortaleza; nato l’11 febbraio 1886 a São João del Rei (Brasile) e morto il 14 agosto 1974 a Carpina (Brasile).

Antônio de Almeida Lustosa nasce nella città di São João del Rei, nello Stato del Minas Gerais, in Brasile, l’11 febbraio 1886, nell’anniversario della prima apparizione dell’Immacolata a Lourdes, circostanza questa che lo segna profondamente, offrendogli una filiale devozione alla Madonna, tanto da essere definito, ormai sacerdote, come il poeta della Vergine Maria.

Dai suoi genitori riceve una buona formazione cristiana e umana. A 16 anni entra nell’istituto salesiano di Cachoeira do Campo, Minas Gerais, e tre anni dopo è a Lorena come novizio e assistente dei suoi compagni. Dopo la prima professione religiosa, avvenuta nel 1906, diventa anche insegnante di filosofia, studiando nel frattempo teologia. La professione perpetua ha luogo tre anni dopo, mentre il 28 gennaio 1912 riceve l’ordinazione sacerdotale.

Dopo alcuni incarichi all’interno della sua Congregazione religiosa, nel 1916 è Direttore e Maestro dei Novizi a Lavrinhas, nel Colégio São Manoel. Dopo il compito di Direttore svolto a Bagé nel ginnasio Maria Ausiliatrice e l’incarico di Vicario della parrocchia annessa, l’11 febbraio 1925 viene consacrato Vescovo di Uberaba, giorno da lui scelto per ricordare la presenza della Madonna nella sua vita. Nel 1928 viene trasferito a Corumbá, nello Stato del Mato Grosso, e nel 1931 viene promosso Arcivescovo di Belém do Pará, dove rimane 10 anni.

Il 5 novembre 1941 assume l’incarico di Arcivescovo di Fortaleza, capitale dello Stato del Ceará. Unitamente ad un numero elevato di iniziative e azioni di natura sociale e caritativa, egli erige più di 30 nuove parrocchie, 45 scuole per bisognosi, 14 centri sanitari alla periferia di Fortaleza, la Scuola di Servizi Sociali, gli ospedali “São José” e “Cura d’Ars”, per ricordare solo alcune delle più rilevanti opere attribuite al suo episcopato.

La sua azione pastorale si articola in particolare nel campo della catechesi, dell’istruzione, delle visite pastorali, nell’incremento delle vocazioni, nella valorizzazione dell’azione cattolica, nel miglioramento delle condizioni di vita dei più poveri, nella difesa dei diritti dei lavoratori, nel rinnovamento del clero, nell’istituzione di nuovi ordini religiosi nel Ceará, per non parlare poi della sua ricca e fruttuosa attività di poeta e scrittore.

Fonda due Congregazioni religiose, quali l’Istituto dei Cooperatori del Clero e la Congregazione delle Josefinas.

Undici anni dopo le sue dimissioni dall’Arcidiocesi, in seguito alle quali si ritira nella casa salesiana a Carpina, e costretto sulla sedia a rotelle per una rovinosa caduta che gli causa la frattura del femore, egli muore il 14 agosto 1974, dimostrando, anche durante la malattia e la sofferenza, un esemplare atteggiamento di piena e incondizionata accettazione della volontà di Dio. La sua sepoltura diviene a tutti gli effetti una vera e propria consacrazione popolare di una vita, quale quella vissuta da Mons. Lustosa, interamente votata a Dio e al bene del prossimo.

“Mons. Lustosa – commenta don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana – fu un grande asceta. Fu dotato di una volontà adamantina che tradiva il fuoco che gli bruciava dentro. Visse poveramente: ‘Non ho nulla’, aveva scritto nel suo testamento. Fu un uomo di preghiera, umile, dedito alla penitenza. Seppe accostare tutti, specialmente i più bisognosi, totalmente dedito alla causa del Regno di Dio: ‘Continuerei qui semplicemente a lavorare per il Padre Nostro: Santificato sia il Vostro nome! Venga a noi il Vostro Regno; il programma di un vescovo è sempre lo stesso: compiere il proprio dovere!’”.

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