La Repubblica – Quel centro virtuoso dei Padri Salesiani che fa scuola sul lavoro

Da La Repubblica, edizione Bologna, di Ilaria Venturi

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Alice non ha paura a raccontarsi, ha 18 anni, grinta e talento (in pittura) da vendere, d’altra parte lei e Khadija sono le uniche giovani donne a voler studiare con pialla e cacciavite quassù, al centro di formazione professionale di Castel dei Britti: «Andavo male, malissimo a scuola, in un istituto professionale. Mi sentivo abbandonata, mi hanno bocciata. Ho ripetuto l’anno, ma quando entri in una classe da bocciata sei scartata in partenza: ho rifatto tre volte la prima. Poi ho capito che una scuola strutturata così non poteva andare bene per me. Ed eccomi qui a fare quello che mi piace. E lo faccio anche bene». Al Cnos-Fap dei Salesiani, nel paesino patria di Alberto Tomba tra le prime colline dopo San Lazzaro, ci sono loro: migranti arrivati col barcone come Amadou, ragazzi stranieri di seconda generazione e i tanti che la scuola superiore ha perso per strada. Mirco, 24 anni, è un ex alunno ora operaio, parla con il datore di lavoro a fianco, perché qui l’incontro tra ragazzi e imprese è virtuoso: «Se tornassi indietro vorrei un diploma, è che ero uno che non aveva voglia di studiare». Alzi la mano chi ce l’ha, in tutta la sala. È il giorno in cui i Salesiani celebrano don Bosco, la vicepresidente della Regione Elly Schlein e il vescovo Matteo Zuppi incontrano i settanta ragazzi che qui spendono due anni e arrivano alla qualifica di operatore del legno e termo-idraulico. Il laboratorio di falegnameria è super attrezzato e tecnologico, i rapporti sono con un centinaio di aziende della provincia. «Accogliamo i ragazzi dando priorità alle relazione. Poi c’è la parte educativa: rispetto per se stessi e per gli altri. E il saper fare – racconta il direttore Carlo Caleffi, 43 anni – Fai formazione fornendo loro competenze tecnico-professionali, capacità critica e consapevolezza dei loro diritti, per non lasciarli in strada, dispersi dal sistema scolastico. L’obiettivo non è darli in pasto al mondo del lavoro, ma evitare che diventino sfruttati». Sullo sfondo il dramma della morte di Lorenzo, ucciso da una putrella a 18 anni in un’azienda a Udine in cui faceva lo stage in un modello di formazione professionale. Zuppi osserva: «Il lavoro che fanno qui è aiutare i tanti che cercano futuro, che hanno vissuto difficoltà, che portano delle ferite dentro: a loro insegni non solo il mestiere, ma il senso di fare qualcosa per gli altri. Nell’emergenza dei giovani, nelle tante fatiche accentuate da due anni di pandemia, l’impegno dei Salesiani è da facilitare. Quella di Lorenzo è una tragedia, ma come sempre bisogna capire cosa va migliorato senza perdere il rapporto scuola lavoro che è importantissimo». Elly Schlein non ha dubbi: «Non esistono storie perse, qui i ragazzi hanno trovato un percorso su misura grazie anche alla buona relazione con imprese del territorio, sono percorsi che danno dignità, libertà dallo sfruttamento. La formazione professionale è fondamentale». Ai ragazzi dice: «Importante è la sicurezza economica, ma anche quella sui luoghi di lavoro, e serve consapevolezza dei vostri diritti». Selman, arrivato da clandestino dall’Albania, ha studiato da falegname. Ha un lavoro, ora. Il suo sogno? Portare qui i genitori. Realizzato.

 

Morte di Lorenzo Parelli, CNOS FAP: “Vicini alla famiglia nel loro dolore”

Pubblichiamo il comunicato stampa della Federazione Nazionale CNOS – FAP in seguito alla morte di Lorenzo Parelli, giovane studente dell’istituto “Bearzi” di Udine.

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La Federazione Nazionale CNOS-FAP esprime le più sentite condoglianze alla famiglia di Lorenzo Parelli, ai formatori e ai corsisti del Centro di Formazione Professionale Bearzi di Udine per la grave perdita. “Tutta la Federazione vuole essere vicina alla famiglia di Lorenzo e a tutti coloro che lo hanno conosciuto durante il suo percorso formativo – dichiara don Fabrizio Bonalume, direttore generale del CNOS FAP -. Quando si incontra un giovane desideroso di affrontare il proprio cammino per diventare adulto, è nostro stile cercare di aiutarlo a prevenire i pericoli che dovrà affrontare passo dopo passo, cercando di intravedere la meta che è chiamato a raggiungere. Per Lorenzo questo cammino si è interrotto all’improvviso e sulla vita di coloro che lo hanno conosciuto è calato il silenzio. È rispettando questo silenzio che vorremmo rimanere vicini a chi sta soffrendo.

Per questo abbiamo  chiesto a tutti i nostri CFP di vivere con gli allievi un momento di preghiera in ricordo di Lorenzo. Al nostro cordoglio si unisce il Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi che contattandoci ha sottolineato la sua vicinanza alla famiglia e al CFP Bearzi, e il dolore che prova in questo momento”.

Il direttore generale e la Federazione CNOS FAP si uniscono alle parole di Paola Vacchina, presidente nazionale di Forma, associazione italiana degli enti di formazione professionale.

“Siamo molto addolorati per la morte del giovane Lorenzo Parelli, che frequentava il quarto anno di un percorso duale nel settore della meccanica industriale, deceduto a seguito di un incidente presso l’azienda che lo ospitava. La tragedia ha visto la presa di posizione di alcuni soggetti che hanno messo in dubbio la qualità e la bontà della tipologia formativa che il giovane stava svolgendo. Per questo, ci troviamo costretti a precisare che il sistema duale è una modalità per realizzare percorsi scolastici/formativi che coinvolge due attori, la Scuola/Ente di formazione e l’Azienda per favorire il passaggio al mondo del lavoro e sottrarre i giovani al limbo della disoccupazione. E’ una preziosa alleanza tra scuola e lavoro”, dichiara Paola Vacchina.
“Le riforme del mercato del lavoro (D. Lgs. 81/15) e della scuola (L. 107/15) hanno introdotto in Italia questo modello di apprendimento, già applicato con successo in altri Paesi Ue, che raggiunge ottimi risultati nel recupero della dispersione scolastica e in termini di inserimento lavorativo. Realizzare questi percorsi nel periodo dell’adolescenza è complesso, ma non ci possiamo sottrarre ad assicurare con responsabilità un futuro ai giovani – aggiunge – La formazione e il rispetto della normativa prevista per la sicurezza sul lavoro sono parte integrante dei corsi ed elementi imprescindibili nella formazione pratica. Come enti di formazione siamo i primi a chiedere alle aziende il massimo rispetto delle norme di sicurezza e alle istituzioni di rafforzare la vigilanza”, aggiunge Vacchina che conclude: “Ci sono migliaia di aziende che ogni anno mettono a disposizione la loro professionalità ed esperienza per concretizzare i percorsi formativi ed educativi dei nostri studenti, dimostrando passione e competenza. Gli enti di formazione e le aziende vanno
sostenuti in questo momento di difficoltà. Di fronte alla tragedia non ci si dimentichi di quanto bene viene fatto con passione educativa e competenza per i nostri giovani, per il loro futuro e il futuro del nostro Paese”.

Cnos Fap, in Liguria via allla formazione per “Child Play specialist” con l’istituto “Gaslini”

Dal Secolo XIX.

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Ha preso via la selezione per il corso di formazione in “Child Play specialist” che, a partire dall’Istituto pediatrico Gaslini di Genova, deriva dall’idea e dall’esperienza sul campo di oltre 16 anni di attività dell’Associazione Il Porto dei piccoli. Si tratta di una nuova figura professionale, riconosciuta per la prima volta in Italia dalla Regione Liguria, che facilita il rapporto tra i giovani pazienti, le famiglie e il team sanitario durante il percorso della malattia. Una professionalità che, su ispirazione del “Child Life Specialist” inglese e americano, usa la cultura del mare tipica delle attività del Porto dei piccoli, il gioco, la musica, il teatro e la pet therapy come strumenti di dialogo e di cura. “Come Regione Liguria non possiamo che accogliere con soddisfazione la nascita di un corso come questo che crea una figura nuova – dice l’assessore alla Formazione di Regione Liguria Ilaria Cavo – Si tratta di un profilo che ha una grande funzione sociale in un settore in cui c’è sempre bisogno di nuove professionalità. E’ significativo che si arrivi a tutto questo grazie a ‘Match Point’, misura innovativa lanciata da Regione nel luglio scorso a cui abbiamo complessivamente destinato 4 milioni di euro.

Quella dello ‘Specialista in Terapia Ricreativa’ è una delle oltre 90 domande che abbiamo soddisfatto proponendo la formula del 50% della formazione in aula e del 50% sul campo. La proposta, nel caso specifico, risulta trasversale e ancora più efficace: si utilizzano le leve dell’inclusione sociale per creare occupazione” Al termine del corso progettato dal centro di formazione salesiano di Sampierdarena CNOS FAP Liguria e superato l’esame finale, gli allievi conseguiranno la qualifica in Child Play specialist per operare con il Porto dei piccoli nelle principali pediatrie e strutture sociosanitarie liguri. Iscrizioni: entro il 15 gennaio 2022 La domanda di iscrizione può essere scaricata a questo link. Il corso si rivolge a disoccupati, inoccupati e inattivi di età compresa tra i 18 e i 30 anni non compiuti in possesso di una laurea prioritariamente ad indirizzo psico-educativo, artistico sanitario (della riabilitazione) e prevede una durata di 600 ore, così suddivise: 1. Modulo di base: motivazione-orientamento e conoscenza di base (205 ore) 2. Modulo professionalizzante (95 ore); 3. Tirocinio curriculare (300 ore). Il tirocinio si terrà presso l’Istituto Giannina Gaslini di Genova, le pediatrie dei principali ospedali e le strutture sociosanitarie pubbliche e private liguri.

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Italia – I giovani del CNOS Fap del “Borgo Ragazzi Don Bosco” nella sede dell’ambasciata di Francia presso la Santa Sede

Dal sito dell’agenzia ANS.

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Roma, Italia – dicembre 2021 – Il 6 dicembre a Villa Bonaparte, sede dell’ambasciata di Francia presso la Santa Sede, è stato particolarmente apprezzato l’intervento degli studenti del Centro Nazionale Opere Salesiane del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma.

L’Ambasciatrice, S.E. Signora Elisabeth Beton Delègue, nel corso della celebrazione della festività di San Nicola di Mira, patrono della Lorena, alla presenza del Cardinale S.E. Jean-Claude Hollerich, Arcivescovo di Lussemburgo, ha donato agli ospiti i “Boxemaennchen”, offerti da S.E. Signora Michèle Pranchère – Tomassini, Ambasciatrice del Granducato del Lussemburgo a Roma. Presente anche Jean Paul Muller, SDB, Economo Generale della Congregazione Salesiana. I tipici biscotti per la festa di San Nicola sono stati realizzati dagli studenti del corso “Tecnici di cucina” della Scuola di Formazione Professionale del Borgo Ragazzi Don Bosco, che si sono esercitati ed hanno sperimentato la loro produzione per settimane. Il fatto che abbiano potuto incontrare un mondo di diplomatici e dignitari a loro sconosciuto, nell’ambasciata di Francia, è stata una sfida straordinaria che hanno padroneggiato molto bene, grazie ai loro insegnanti che li hanno accompagnati.

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Confartigianato Udine regala cinquanta tute da lavoro al Bearzi

Confartigianato-Imprese Udine rinsalda simbolicamente il legame con il mondo della formazione regalando agli studenti del Centro professionale del Bearzi 50 tute da lavoro. Destinatari dell’omaggio, che è stato consegnato nel corso di una cerimonia a scuola, sono gli studenti del corso di meccanica industriale.

“E’ un modo per ringraziare il Bearzi per prezioso lavoro che la scuola sta facendo a supporto dell’artigianato – ha detto nel consegnare le tute il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti -. Questa realtà è tra le eccellenze della formazione professionale in regione e siamo felici di poter collaborare per il bene dei nostri giovani e delle nostre aziende”. Realtà come il Bearzi si stanno più che mai oggi rivelando fondamentali nel mismatch tra domanda e offerta di lavoro, nell’offrire al mercato profili professionali che sono sempre più difficili da trovare. Tilatti ha quindi ringraziato anche i ragazzi, “per la scelta che hanno fatto e per l’investimento che le famiglie fanno sul loro futuro. Gli artigiani e le imprese del territorio hanno bisogno di collaboratori formati e specializzati”. Profili che da sempre il Bearzi contribuisce a formare. Da quest’anno anche con un percorso in più, quello per conseguire il diploma di tecnico della saldatura, figura tra le più ricercate dalle aziende in questo momento.

Il mondo della formazione – ha detto dal canto suo il direttore del Bearzi, don Lorenzo Teston, ringraziando Confartigianato per l’iniziativa – è al servizio del territorio per il bene dei giovani e siamo ben contenti di lavorare insieme con altre agenzie del territorio che condividono con noi da tempo gli stessi obiettivi”. Alla cerimonia, che segue quella recente al Civiform di Cividale, hanno preso parte oltre a Tilatti e al direttore dell’Istituto, don. Lorenzo Teston, anche il coordinatore del coordinatore del CNOS-FAP Bearzi, Giulio Armano, il coordinatore del settore meccanico, Guerrino Castellani, e alcuni allievi in rappresentanza delle classi terze.

 

Opere Sociali Don Bosco, inaugurazione di un nuovo laboratorio per ampliare l’offerta formativa del Cnos Fap

Pubblichiamo l’annuncio dell’inaugurazione del nuovo Laboratorio di Refrigerazione industriale delle Opere Sociali Don Bosco.

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I processi di innovazione in atto nel sistema occupazionale italiano stanno aumentando il fabbisogno di profili con competenze tecniche specializzate, sollecitando la formazione scolastica ad allineare le skill possedute dalle nuove generazioni con le richieste delle aziende. Alla luce di ciò il CNOS-FAP di Sesto San Giovanni sta ampliando la propria offerta formativa per essere sempre al passo coi tempi. 

Il nuovo corso di Refrigerazione industriale «ha caratteristiche di taglio operativo, molto centrate sulla comprensione del lavoro del tecnico del freddo e l’applicazione delle regole fondamentali del ciclo frigorifero per ottenere il funzionamento corretto della macchina e della centrale frigorifera – commenta il professor Massimiliano Boracchi – ma siamo anche perfettamente consci che ci stiamo addentrando in un campo dove problematiche come il risparmio energetico e l’impatto ambientale offriranno la possibilità di ampliare il terreno formativo». 

In questo contesto, di stretto legame tra imprese, scuola e territorio, verrà inaugurato il nuovo “Laboratorio di Refrigerazione industriale” delle Opere Sociali Don Bosco, realizzato grazie alla collaborazione con S.C.A.R. Refrigerazione. 

MARTEDÌ 9 NOVEMBRE 2021 alle ore 11,00 Opere Sociali Don Bosco – Palazzo Falck 

Viale Giacomo Matteotti, 425 – Sesto San Giovanni 

Interverranno: 

Don Elio Cesari, Direttore delle Opere Sociali Don Bosco 

Roberta Pizzochera, Assessore alle Politiche Giovanili di Sesto San Giovanni

Maria Gabriella Fumagalli, Assessore al Lavoro e alla Formazione di Cinisello Balsamo

Rosa Nigro, Assessore alle Attività Produttive di Nova Milanese 

Francesco Cristinelli, Direttore del Centro di Formazione Professionale CNOS-FAP

Massimiliano Boracchi, Referente del Settore Elettrico del CFP CNOS-FAP 

Al termine sarà offerto un aperitivo ai presenti 

L’invito è riservato ai giornalisti e agli operatori della Stampa
INGRESSO SOLO CON CERTIFICAZIONE VERDE (GREEN PASS)

Aula didattica tecnologica per minori a rischio a Bari: ecco il progetto

Dal sito del Corriere del Mezzogiorno.

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Un’aula didattica è stata resa tecnologica per realizzare all’interno dell’istituto salesiano «Redentore», nel quartiere Libertà di Bari, un corso gratuito di operatore elettrico a cui parteciperanno 20 minori a rischio abbandono scolastico. È l’iniziativa realizzata da Cnos Fap Puglia, l’associazione attiva nel rione barese, con il sostegno di Unicredit. La banca ha supportato il progetto «Rinascita ragazzi», attraverso un contributo finalizzato a rendere tecnologica un’aula didattica all’interno dell’Istituto. Il progetto prevede anche il coinvolgimento di 14 aziende che ospiteranno i ragazzi per i successivi tirocini formativi. Parallelamente al corso gratuito, è intenzione dell’associazione mettere l’aula riammodernata tecnologicamente a disposizione dei ragazzi e ragazze del quartiere per altre attività. «Dare sempre il meglio ai nostri ragazzi – commenta don Francesco Preite, direttore generale Cnos-Fap Puglia – è una priorità per la nostra comunità che soffre di una evasione e dispersione scolastica molto alta. La formazione professionale rappresenta per molti di questi ragazzi l’ultimo baluardo di futuro prima del baratro. Ringrazio UniCredit, perché ha mostrato attenzione e cura per le giovani generazioni che sono il presente ed il futuro della società». «Poter dare un segnale concreto della nostra vicinanza al territorio – afferma Annalisa Areni, Regional manager Sud di UniCredit – ci riempie di orgoglio, soprattutto quando riusciamo ad affiancarci alle associazioni che giorno per giorno sono dalla parte della comunità. La dispersione scolastica, infatti, è una piaga presente in diversi quartieri difficili».

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Vallecrosia: l’associazione “La mia città” ospite del nuovo polo formativo del CNOS FAP

Dal sito di notizie Sanremo news.

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Nel corso della mattina di lunedì alcuni membri dell’Associazione “La mia città” di Vallecrosia, hanno visitato gli ambienti didattici appena inaugurati, del nuovo polo formativo del centro di formazione professionale salesiano CNOS FAP.

Accompagnati dagli allievi del corso turistico per Operatore ai servizi di promozione e accoglienza, gli ospiti hanno potuto apprezzare l’importante opera di ristrutturazione che ha interessato l’immobile dell’Opera salesiana di Vallecrosia, già in passato utilizzato per ospitare la scuola media “Don Bosco”. L’associazione “La mia città”, attiva dal 2015 nella promozione del territorio e della valorizzazione dei luoghi e delle tradizioni di Vallecrosia, sostiene già da molto tempo l’operato dei Salesiani e del CNOS FAP, e rappresenta un’occasione preziosa di sinergia tra l’Opera e il tessuto sociale della città.

La mattinata è stata anche l’occasione per incontrare alcuni componenti dell’Associazione ex-allievi salesiani, che a vario titolo hanno contribuito negli anni alla cura dell’Opera. Tutti i partecipanti hanno ricordato il valore fondamentale del sistema educativo di Don Bosco nel percorso di crescita dei ragazzi, in funzione dell’acquisizione delle competenze umane e professionali per l’inserimento efficace nel mondo del lavoro.

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L’Arena – Formazione e lavoro, sostegno dai Comuni

Dal quotidiano L’Arena della città di Verona.

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Occupazione giovanile e primo impiego: problemi dell’economia quotidiana. Eppure a Sant’Ambrogio di Valpolicella c’è, dal 1986, il centro di formazione professionale «Arte e Automazione del Marmo», conosciuto comunemente come scuola del marmo. Dalle sue porte rimbalza un dato rilevante. Il 70 per cento dei diplomati, terminato il triennio di studi, fino al 2019 ha trovato impiego nel settore lapideo entro pochi mesi; l’altro 30 per cento ha proseguito gli studi fino alla maturità. Il centro è gestito dai salesiani del centro di formazione professionale San Zeno di Verona; è finanziato, in parte, con contributi regionali. Al termine del triennio di studi, l’allievo consegue la qualifica professionale di operatore meccanico con valenza di programmatore ed utilizzatore di macchine a controllo numerico oppure operatore delle lavorazioni artistiche orientato alla progettazione e realizzazione di opere in marmo. A questo punto può continuare gli studi, ottenendo il diploma professionale di tecnico di automazione industriale o tecnico delle lavorazioni artistiche. Ulteriore opzione è rappresentata dal passaggio all’istituto tecnico San Zeno o in altri istituti per completare il quinquennio e conseguire il diploma di maturità. Con una apposita deliberazione, condivisa dai 16 sindaci dei Comuni appartenenti al Distretto del Marmo di Verona, è stato approvato il sostegno al Distretto del Marmo ed alla scuola. «I numeri occupazionali sono di assoluto rilievo», sottolinea il sindaco di Sant’Ambrogio, Roberto Albino Zorzi, nell’illustrare la deliberazione; «sosteniamo una realtà che plasma figure fondamentali per le aziende, alla ricerca di personale specializzato nel funzionamento di frese e macchine a controllo numerico, conoscenza di prodotti e di materiali trattati e lavorati». La richiesta dei sindaci è quella di istituire, dopo il triennio obbligatorio, un quarto anno cosiddetto «duale». In sintesi: gli studenti frequentino contemporaneamente le lezioni e lavorino nelle ditte del settore. Il tutto in sinergia con i territori del distretto. Rappresentati dal Verona Stone District presieduto da Filiberto Semenzin, Consorzi Asmave da Donato Larizza e Valpantena da Renato Dal Corso. Fondamentale la prosecuzione dell’attività formativa. «Il Comune di Sant’Ambrogio ha sottoscritto una convenzione di gestione della scuola con l’istituto San Zeno fino al 2025», conclude Dario Marconi, coordinatore della scuola del marmo.

Vallecrosia, riaperte le nuove aule del CNOS Fap: ospiteranno 150 studenti

Sul Secolo XIX si riporta l’inaugurazione del nuovo centro Cnos Fap di Vallecrosia. L’articolo è di Loredana Demer.

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Vallecrosia – Sono state inaugurate ieri a mezzogiorno per dare nuove speranze ai ragazzi di famiglie in difficoltà e non solo. Sono sei le nuove aule aperte nell’istituto Cnos Fap Don Bosco (Centro nazionale opere salesiane di formazione professionale) di Vallecrosia. Il plesso e l’oratorio ospitano 150 studenti che frequentano corsi per operatore elettrico, operatore di servizi di promozione e accoglienza turistica e della ristorazione finanziati dalla Regione, iscrizioni possibili a tutti coloro che non abbiano ancora compiuto 16 anni entro il 31 dicembre. Si tratta soprattutto di ragazzi che, per svariati motivi, non riescono o non possono frequentare le altre scuole superiori del territorio. I Salesiani, recuperando i vecchi locali un tempo adibiti a scuole medie, offriranno così ora una possibilità
in più a chi vuol studiare per apprendere una professione e inserirsi nel mondo del lavoro. «Le nuove aule, composte ciascuna da diciotto studenti, verranno utilizzate a rotazione per rispettare le restrizioni anti-Covid – spiega Andrea Floris, uno dei dieci docenti, venti i formatori esterni dell’istituto presieduto da Francesca Figini – Tutti gli studenti della struttura hanno la possibilità, completato il terzo anno di studi, di aggiungerne un quarto per poter accedere, se promossi, alla quinta classe di qualunque delle scuole superiori della provincia per ottenere il diploma». Anche nelle nuove aule collocate nei pressi del parcheggio della scuola i ragazzi potranno apprendere diverse materie. «La nostra struttura – aggiunge il docente – dispone di laboratori elettrico e informatico, una cucina e una vasta sala per consentire agli studenti di fare pratica sulle tecniche acquisite in classe». Il Cnos è in attività da oltre vent’anni, ma l’opera salesiana in città risale al 9 febbraio del 1876 quando tre rappresentanti e altrettante suore di Maria Ausiliatrice partirono da Valdocco e da Mornese per fondare la Casa Don Bosco che non si limita ad educare i ragazzi ma fornisce anche servizio spirituale, sociale ed educativo all’intera popolazione.

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