La storia di Fatima, giovane figlia di migranti e della sua rinascita grazie all’incontro con Don Bosco

Su “La voce e il tempo” del 30/06/2019 viene riportata la storia di Fatima, giovane musulmana studentessa del CNOS Fap di Valdocco, raccontata da un’insegnante. Una storia di migrazione, di accoglienza, di difficile integrazione e poi, con la scuola, di rinascita.

“La nostra vita è come un viaggio, una strada ora in salita, ora in discesa, tortuosa o dritta”. È il titolo di un tema assegnato a Fatima S. durante questo anno scolastico e non poteva essere più calzante, perché la sua vita è un viaggio e non certo turistico…

Ho incontrato Fatima presso una biblioteca civica torinese, dove svolgo servizio di volontariato per insegnare l’italiano agli stranieri e mentre le davo una mano nello studio ho conosciuto la sua tormentata storia di figlia di migranti. Il primo viaggio l’ha portata a Torino dal Marocco, suo paese di origine, dove ha frequentato per due anni la scuola elementare. Poi nuovamente in Marocco, dove è rimasta per sette anni con il rammarico di lasciare Torino, la scuola, i compagni e le maestre con cui si trovava bene, cosa facile quando si è bambini . Nel 2017 un terzo viaggio, ancora per motivi di lavoro del padre, l’ha riportata a Torino: tutto più è stato difficile, una strada in salita e piena di sassi. Si iscrive presso un istituto tecnico solo con una connazionale sua vicina di casa (se casa si può definire una stanza a piano terra, ex bottega, senza riscaldamento e con i servizi nel cortile, dove Fatima viveva con la sua numerosa famiglia). Presto si è resa conto che quella scuola scelta era troppo difficile a partire dalla lingua e anche farsi degli amici era diventato difficile. Era isolata, alcuni compagni le dicevano di tornarsene al suo paese: si sentiva morire dentro, senza più fiducia in se stessa, perdente. Poi l’incontro in biblioteca dove ho capito che il problema non era solo la lingua ma la ricostruzione di un sé smarrito ed insieme abbiamo iniziato un percorso di conoscenza.

La solidarietà e l’empatia ci aiutano ad allargare i nostri orizzonti; confrontarci con lingue e  culture nuove, ci cambia interiormente ed è proprio quello che mi è capitato con Fatima. Ho iniziato ad ascoltarla e lei si è sentita accolta, è riuscita a dire ciò che provava e parlare delle sue paure. Insieme abbiamo deciso di scegliere una scuola più adatta a lei ed Fatima si è iscritta ad una corso di formazione professionale salesiana presso il Cnos-Fap di Valdocco di Torino. E a Fatima si è aperto un mondo. Lo stile educativo di don Bosco è stato per lei, ragazza musulmana, terapeutico sotto tutti i punti di vista. Ha iniziato il primo anno con speranze e paure, poi le speranze sono diventate certezze e la paura è scomparsa. Ha conosciuto professori che hanno saputo accoglierla, guardando oltre le sue reali difficoltà e quello di dare conoscenze, ma introdurre cambiamenti migliorativi, attraverso la complessità, come attenzione a tutto l’essere umano e l’ascolto sensibile, basato sull’empatia per ottenere il cambiamento.

Fatima si è impegnata molto nel cercare di migliorarsi ed ha raggiunto nei giorni scorsi il traguardo della qualifica. Ora la sua strada è più facile, ci sono meno salite ed ha imparato a guardare al futuro con fiducia ed anch’io sono cresciuta con lei.

Rosarina Spolettini, insegnante

Industria manufatturiera, l’esperienza del CNOS Fap fa scuola alle aziende

Quest’anno, alla fiera MECSPE – l’evento di riferimento per l’industria manufatturiera – è stato affrontato il tema delle competenze e delle professionalità che servono all’industria per poter continuare a produrre e a crescere ma che sono difficili da reperire sul mercato e anche nel mondo della scuola.

L’esperienza  di Meusburger con i salesiani è in controtendenza. Lo scrive Gaia Fiertler su Subfornitura News.

Una solida e diffusa esperienza di ponte tra formazione e impresa è offerta dalla Federazione Cnos-Fap (Centro nazionale opere salesiane – formazione aggiornamento professionale), quella dei salesiani, presenti sul territorio italiano con 43 centri di formazione professionale coordinati da 17 delegazioni regionali, che formano 26mila giovani all’anno. “Lo sforzo di far evolvere la nostra offerta formativa con l’innovazione tecnologica, capacità che ci riconoscono da più parti, è favorita da collaborazioni strette con alcune grandi aziende, come Dmg Mori, Eni, Heidenhain, Meusburger, Sandvik Coromant, Siemens e Istituto Italiano della Saldatura, che ci forniscono materiali, strumentazione e anche docenza tecnica, oltre a offrire stage e ad assorbire la grande maggioranza degli studenti”, commenta Maurizio Todeschini, segretario nazionale Settore meccanico della Federazione. È stata presentata l’esperienza con Meusburger, azienda che produce in Austria normalizzati per stampi, la quale durante l’estate ha ospitato per una settimana docenti salesiani per formarli sulle tecniche di costruzione degli stampi. Come ha spiegato Davide De Letteriis, sales manager di Meusburger, «In Italia le nostre aziende clienti rischiano di chiudere per mancanza di stampisti, figura professionale che non viene più formata. In Austria, invece, nel corso del triennio i ragazzi vengono accolti nella nostra scuola interna, dove al termine del corso di meccanica possono essere assorbiti direttamente. Così, per sopperire alla carenza di tecnici in Italia, si è deciso di investire nella formazione dei docenti di sette istituti salesiani da Udine a Bra, passando per Arese e Torino, per fornire le competenze di base per la formazione di stampisti. Abbiamo anche predisposto materiali didattici di esperti, adattandoli al nostro target di operatori specializzati”. I tempi non sono stati brevissimi, come vorrebbe il mondo delle imprese sempre affamato di competenze pronte ma, come ha spiegato Todeschini, ogni cambiamento e ogni novità richiedono tempi fisiologici di assimilazione e accettazione da parte del corpo docenti e degli studenti.

CNOS-Fap Umbria, il card. Bassetti incontra i ragazzi: “Il lavoro produce pace”

Il Presidente della Cei, cardinal Gualtiero Bassetti, ha incontrato tutti gli studenti dei CFP salesiani dell’Umbria, riunitisi per la celebrazione di Maria Ausiliatrice, elogiando ed incoraggiando l’operato dell’attività di Formazione Professionale. “Il lavoro produce la pace e se non c’è lavoro, c’è discordia e divisione. Sul lavoro è costruita la possibilità di farsi una famiglia e attraverso il lavoro l’uomo ha la possibilità di esprimere le proprie attitudini, quindi, la propria vocazione”, ha detto il cardinale ai giovani e ai salesiani presenti. Bassetti ha poi ringraziato i salesiani, “presenti a Perugia da quasi cento anni, per aver sempre creduto in questo tipo di formazione offerta alle giovani generazioni. Negli Istituti Salesiani viene formato l’uomo, perché, come diceva Don Bosco, ognuno sia un onesto cittadino fedele della propria religione”.

 

“Il futuro dipende da ciò che facciamo oggi”: la sfida (vinta) degli studenti del “San Zeno” di Verona

“Il futuro dipende da ciò che facciamo oggi”: è una delle frasi che i 140 studenti di sei istituti scolastici e centri di formazione professionale di Verona hanno inciso sui davanzali delle finestre del monolocale costruito grazie al progetto “100+100”. Tra questi, anche l’istituto “San Zeno” di Verona.

Il progetto, avviato a ottobre 2018, ha visto i ragazzi impegnati in team nella realizzazione di un monolocale ad alta efficienza energetica e tecnologica. L’obiettivo del progetto è stato quello di far dialogare le diverse professionalità per arrivare a un lavoro finito all’altezza della qualità richiesta dal mercato del lavoro. Competenze che i ragazzi potranno poi mettere da parte per entrare nel mondo del lavoro ancora più preparati.

Il progetto nasce da una iniziativa dell’Associazione scaligera ANCE Costruttori Edili, in collaborazione con ESEV-CPT, organismo bilaterale dell’edilizia veronese.

Queste le scuole coinvolte: Scuola della Formazione Professionale Salesiani San Zeno, Istituto Tecnico Tecnologico Salesiani San Zeno, Istituto Tecnico Cangrande della Scala, Istituto Tecnico Ferraris, Istituto Tecnico Fermi, Istituto Tecnico Marconi.

Un percorso innovativo e sperimentale raccontato nel docufilm “Smettiamola di chiamarli sogni, è ora di chiamarli progetti” realizzato da Patrizia Adami e Riccardo Canovai e presentato alla Camera di commercio di Verona a testimonianza di come scuola e impresa hanno saputo rispondere alla responsabilità collettiva della formazione dei giovani, e cioè alla costruzione del futuro.

Il progetto “100+100” ha impegnato i giovani in due fasi: la prima è stata dedicata alla progettazione esecutiva, sia edilizia che impiantistica, di un monolocale; la seconda ha visto l’organizzazione di un effettivo cantiere nel laboratorio di ESEV-CPT, dove è stato realizzato il monolocale completo di impianti ad alta efficienza energetica e tecnologica, da parte dei gruppi classe di ogni singola scuola coinvolta. Il percorso ha assunto inoltre una grande importanza anche dal punto di vista della sicurezza: i ragazzi hanno infatti dimostrato non solo di conoscere le regole ma anche di saperle rispettare durante l’iter di realizzazione del monolocale.

 

 

Cnos-FAP Piemonte con il protocollo TechPro2 fa rivivere il mito delle Tute Bianche della Fiat 500

L’Associazione CNOS-FAP Regione Piemonte attraverso il protocollo TechPro2 sarà presente negli eventi “457 Stupinigi Experience”, le kermesse dedicate alla vera sede natia della FIAT 500: gli attuali meccanici in tuta bianca faranno rivivere il mito degli storici tecnici che accompagnarono la nascita del Cinquino.

Il primo prototipo della futura Nuova 500 venne infatti presentato per la prima volta a Stupinigi il 18 ottobre 1955 come progetto 400, poi re-ingegnerizzato come 450 ed infine messo in vendita nel 1957: la sequenza dei codici nativi dell’iconica utilitaria italiana è stata raccolta dal toro nell’ingranaggio di Ruzza Torino, nel dedicato progetto 457 Stupinigi ed è proprio nelle fasi natie che nacque la leggenda delle tute bianche.

Quando nel 1957 fu finalmente pronta ad essere messa in vendita, la FIAT 500 venne svelata il primo luglio all’allora capo del governo italiano Adone Zoli, nei giardini del Viminale, quindi venne affidata alle tute bianche dei meccanici FIAT: il giorno seguente, 2 luglio 1957, furono loro a gestire le auto alla prima presentazione pubblica, organizzata in una serata mondana a porte chiuse a Torino, in cui le tute bianche assistettero alle prime guide del Cinquino tanti nomi di spicco, fra cui il campione del mondo di Formula 1 Nino Farina.

FIAT 500 tornerà ad avere presentazioni tecniche live negli eventi “457 Stupinigi Experience”, grazie ai contributi del CNOS-FAP del Piemonte, e verranno realizzati progetti esperienziali mirati alla conoscenza della storia del Cinquino. In questo senso sarà fondamentale l’apporto della LGR del docente di motorismo Ludovico Gonella, che interverrà come direttore tecnico ed organizzatore delle risorse.

Il debutto del primo progetto tecnico è fissato a Parco Valentino  e porterà alla ricostruzione di un leggendario prototipo del passato, facendo richiamo al fatto che FIAT lanciò nel 1958 la versione Sport della 500.  CNOS-FAP ed LGR ne riporteranno in vita il prototipo, ricreando da zero una 500 storica con motore motociclistico: il progetto durerà 4 anni ed evolverà in 8 tappe, all’interno degli eventi “457 Stupinigi Experience”, sotto la concezione e la direzione tecnica di LGR e l’intervento di CNOS-FAP tramite la sede operativa di Fossano (Cuneo). 

Il progetto 457 Experience prosegue nella propria vocazione di raccogliere tutti i grandi nomi che hanno scritto la storia di FIAT 500 e il ritorno delle tute bianche si va ad unire ad un altro grande ritorno, ricordando che nel 2018 Mirella Rovatti si è prestata ad essere madrina della nascita degli appuntamenti dopo essere stata madrina del lancio della FIAT 500 nel 1957.

In estate andrà in scena la “457 Stupinigi Pop Experience”, con cui verranno celebrate le storiche date di aperture alle vendite: il turno estivo scatterà il 15 giugno (Facendo richiamo alla data del 1936 in cui venne messa in vendita la prima FIAT 500, che la storia volle poi venir soprannominata popolarmente “Topolino”) e si concluderà il 4 luglio (Ricordando la data del 1957 in cui vennero aperte le vendite della Nuova 500, poi popolarmente “Cinquino”).

In autunno andrà invece in scena la “457 Stupinigi Sweet Home Experience”, in cui si celebreranno le origini di FIAT 500, ricordando che il primo modello venne presentato a Stupinigi il 18 ottobre 1955 e venne presentato insieme a tante altre auto di origine torinese divenute poi leggendarie, quali la 1100, la 600 Multipla e la Bianchina. La tappa autunnale scatterà sabato 5 ottobre con la presentazione e terminerà proprio il 18 Ottobre a Stupinigi, con il 457 Season Debriefing, appuntamento in cui tutti i protagonisti della stagione si raccoglieranno per organizzare nuove idee e progetti per la stagione successiva.

 

ICP, entusiasmo, amicizia e sana competizione tra i 2400 studenti al CFP Day

Entusiasmo, amicizia e sana competizione.  Questi i valori centrali della giornata che, mercoledì 10 aprile 2019, si è svolta nella casa salesiana di Rivoli Cascine-Vica dove ben 2400 allievi dei 13 Centri di Formazione Professionale del Piemonte e Valle d’Aosta si sono ritrovati per dare vita ad una moltitudine di tornei e stand per la promozione della salute e delle attività fisiche e motorie.

Ritrovo alle 9 della mattina e poi via con tornei di calcio, pallavolo, basket, soccer human ball e calcio balilla. E poi ancora un toro meccanico, una pista per go-kart a pedali e le sale del cinema-teatro don Bosco Rivoli che hanno trasmesso film per tutta la giornata. Insomma una giornata in puro stile salesiano in cui lo spirito di Don Bosco, attraverso i 400 formatori dei vari centri, ha più che mai fatto emergere un clima di gioia piena in cui riscoprire amicizie e sentire sulla pelle il bene che si cerca di trasmettere a questi giovani.

 

Perché organizzare questa giornata? Ecco le parole di don Stefano Mondindelegato della Pastorale Giovanile Salesiana, che sintetizzano la risposta:

Educarli a stare assieme, dirgli che gli si vuole bene in modo speciale. Organizzare con loro per farli sentire protagonisti e ridirci che c’è un alleanza che va nella formazione in classe – laboratorio – tempo libero. Questi ragazzi ci chiedono di restituirgli un po’ di speranza anche negli affetti, in persone che si dedicano a loro e con le quali avere un confronto per crescere. 

Lucio ReghellinDirettore generale del Cnos-Fap Regione Piemonte, commenta cosi:

Una grande festa per tutti i ragazzi dei centri della Formazione Professionale.

Una giornata che vuole evidenziare come la FP salesiana si distingua dalle altre, in quanto punta a formare tutta la persona del giovane che compie il percorso. Non solo dal punto di vista formativo, fornendo competenze utili per proiettarsi nel mondo del lavoro, ma guarda anche la formazione della persona e la sua crescita.

 

Franco Dessì, Sindaco di Rivoli, invece, dice:  

Vedere tanti giovani in questo ambiente, impegnati in giochi riempie il cuore e dà buonissime prospettive per il futuro.

 

Spazio Fratto Tempo: come Don Bosco, dalla parte dei ragazzi nell’orientamento al lavoro

Spazio fratto tempo è un progetto di accompagnamento all’inserimento lavorativo rivolto ai giovani dell’area metropolitana di Torino  di età compresa tra i 15 e i 29 anni con un ISEE al di sotto dei 25 mila euro”. A spiegare il progetto è Alessandro Brescia, referente della progettazione per la parte della pastorale giovanile e AGS.

“È la risposta salesiana e di altri entri che fanno parte del nostro partnerariato, come ciofs e l’Enaip, insieme con AGS per il territorio e insieme con l’Università di Torino IUSTO Rebaudengo, al bando della Compagnia di san paolo “Articolo +uno” che prevedeva la possibilità di presentare dei progetti per sperimentare modalità innovative di ingresso nel mondo del lavoro rivolto ai giovani più vulnerabili, i famosi “NEET”, e  quelli con ancora meno possibilità.

Abbiamo messo insieme questi enti ed elaborato dei percorsi dove gli operatori dei Servizi al lavoro, gli orientatori e i responsabili imprese collaborano con i nostri educatori. L’obiettivo è creare un’alleanza educativa, sullo stile del primo contratto educativo di Don Bosco, tra educatore, orientatore e tutor aziendale. Nel famoso contratto, Don Bosco firmò insieme con il padre del ragazzo e con l’impresario il contratto di apprendistato.

Qui, stiamo provando a fare la stessa cosa: agganciare i ragazzi dei nostri oratori, ma anche oltre i cancelli, per proporgli un percorso di accompagnamento, fatto di presa in carico individuale da parte dell’educatore, per elaborare con l’orientatore della formazione professionale, quello che è il percorso più adatto al ragazzo. È una cosa nuova che stiamo provando a spiegare alle aziende: anziché fare normali selezioni, con questa modalità potrebbero avere delle figure adulte di riferimento – l’educatore e l’orientatore di formazione professionale – che insieme a lui accompagnano il ragazzo in un tirocinio o inserimento lavorativo”.

CNOS-Fap Genova, la Engineering pronta ad assumere 200 giovani: il sistema di rete con le aziende funziona

Si è svolto il 21 marzo a Genova, nell’opera di Sampierdarena, il convegno “Un ponte per il futuro” – organizzato in collaborazione con l’Associazione Nazionale CNOSFAP, e con il patrocinio di Regione Liguria e del Comune di Genova – per accendere i riflettori su “giovani, formazione e mondo del lavoro”. La metafora del ponte che collega il mondo della formazione giovanile con quello del lavoro richiama la tragedia del 14 agosto 2018: il crollo del ponte Morandi divide in maniera tragica la storia di Genova in un prima e un dopo ma allo stesso tempo rilancia l’idea che la fragilità dell’uomo e del suo operato possa trasformarsi nello stimolo ad affrontare le sfide contemporanee. In particolare, l’insicurezza giovanile, verso la quale l’Opera Don Bosco si rivolge, se adeguatamente elaborata può rappresentare la fonte di nuove energie costruttive da immettere nella società.

Al convegno hanno partecipato Mons. Nicolò Anselmi, della Diocesi di Genova, don Mario Tonini, Direttore amministrativo del CNOS-FAP Nazionale, Roberto Cingolani, Direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia, Marco Bentivogli, Segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici CISL, don Fabio Attard, Delegato mondiale della Pastorale giovanile, il sindaco di Genova Marco Bucci, gli assessori regionali Ilaria Cavo e Giovanni Berrino,  Giovanni Mondini, Presidente di Confindustria di Genova. Infine, Paolo Pandozy A.D. di Engineering; Roberto Cavanna di RINA, Irma Belardi di Ansaldo Energia e Marco Beltrami di AMT.

Proprio Paolo Pandozy ha annunciato che la sua azienda, che “assume tre persone al giorno, abbiamo un grandissimo bisogno di tecnici informatici”, a Genova potrebbe assumere 200 giovani usciti dai corsi con un accordo con Comune di Genova e Regione Liguria, purché formati adeguatamente. Sui numeri della formazione ha risposto don Fabio Attard: “Abbiamo 830 centri in tutto il mondo, formiamo 30mila ragazzi all’anno in Africa, lo stesso numero in Italia. Finiti i corsi la percentuale di occupati è di 85 su 100: a quattro anni, il 65% risulta ancora impiegato nella stessa azienda”. Anche la Regione Liguria, con l’assessore alla Formazione, Ilaria Cavo dice: “Dobbiamo utilizzare sempre di più gli enti di formazione come cinghia di trasmissione tra le risorse che formiamo e le aziende, per andare a intercettare le loro reali esigenze. Avere un’azienda come Engineering che oggi dice ‘abbiamo bisogno di 200 persone in Liguria’ e ha già avuto un contatto con il CNOS per fare un accordo vuol dire che il sistema può funzionare”.

 

Cnos-Fap, offerta formativa per oltre 26mila studenti. Don Peretti: “Formiamo alla responsabilità e alla cittadinanza attiva”

L’attività di formazione professionale in Italia si svolge attraverso 1.581 corsi, 26.606 allievi e 822.322 ore di formazione: questi i numeri contenuti nel “Catalogo delle attività formative 2018/2019″, arrivato alla 20ma edizione.

Il Catalogo racconta le iniziative e i percorsi proposti dal Cnos-Fap: in particolare, la Formazione professionale Iniziale (FPI) che trova nei percorsi formativi di istruzione e Formazione Professionale (IeFP) di durata triennale e quadriennale la sua espressione migliore. La IeFP riguarda il 70% delle attività di formazione professionale svolta nei CFP della Federazione. I destinatari di questi percorsi sono giovani che al termine della scuola secondaria di primo grado, scelgono di adempiere al diritto-dovere d’istruzione e formazione in un percorso di durata triennale, ma anche studenti che lasciano istituti secondari di secondo grado e che scelgono la IeFP perché la trovano più idonea alle loro attese di professionalità e inserimento nel mondo del lavoro. Molti sono anche gli immigrati di prima e seconda generazione.

“La nostra formazione professionale è una formazione alla responsabilità e alla cittadinanza attiva, per formare buoni cristiani e onesti cittadini – dice don Enrico Peretti, direttore generale del CNOS-Fap -. Nei nostri centri i numeri sono crescenti, dimostrazione del fatto che la nostra proposta formativa risponde alle richieste, agli interessi e alla disponibilità dei giovani”.

La formazione professionale si conferma quindi “una risposta efficace contro la  dispersione scolastica e per l’inserimento lavorativo. Il 40 per cento dei nostri ragazzi proviene da una situazione di disagio, per cui continuiamo quell’accoglienza che aveva pensato Don Bosco”. Crescono i numeri, ma cresce anche la qualità: “Sono sempre di più i ragazzi che scelgono il Cfp in prima battuta. Con noi si ha la possibilità di approfondire l’educazione, le competenze e di arrivare alla maturità per raggiungere l’autonomia e l’autoimprenditorialità”. I ragazzi diventano quindi “responsabili del loro lavoro: formiamo ottimi e qualificati artigiani e operai che hanno anche delle capacità imprenditoriali“.

Uno dei punti di forza del Cfp sono sicuramente gli accordi con le imprese. “Le aziende con le quali stringiamo accordi – spiega don Enrico Peretti – riconoscono come punti di forza le caratteristiche proprie della formazione professionali. Le aziende in Italia stanno iniziando a capire il loro ruolo formativo: se vogliono un certo tipo di dipendenti, devono collaborare alla loro formazione”. 

 

CNOS-Fap, da 40 anni “Ingaggiàti per il futuro”

Si è svolto nella mattinata di  giovedì 15 novembre 2018, il tanto atteso convegno per il festeggiamento dei 40 anni di storia delCNOS-FAP – Centro Nazionale Opere Salesiani – Formazione e Aggiornamento Professionale al Collegio Carlo Alberto di Torino. L’incontro ha visto il susseguirsi di molte autorità, che hanno avuto modo di riportare ed esporre tutte le azioni inerenti al mondo della Formazione professionale, il tutto accompagnato dalla presenza del celebre monologhista Eugenio Allegri, che ha scandito il tempo con alcune delle sue celebri interpretazioni come: Novecento, Chiave a Stella ed il Cyrano.

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