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Ultimo appuntamento del ciclo “Quali salesiani per i giovani di oggi?” dedicato alla presenza femminile a Mamma Margherita

Siamo ormai giunti all’ultimo appuntamento della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, sulle Linee Programmatiche per la Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28°. Solo nel corso di questo anno le visualizzazioni dei diversi incontri hanno raggiunto circa 10.000 persone.

Nella giornata di sabato 13 aprile 2024, don Flaviano D’Ercoli, direttore della casa salesiana di Roma Gerini, intervisterà la dottoressa Anna Sansoni, salesiana cooperatrice dell’oratorio salesiano di Siena. Il tema dell’incontro sarà La presenza delle donne nelle comunità: Mamma Margherita oggi. A proposito di formazione salesiana, che è un lavoro artigianale, non possiamo trascurare la figura della donna negli ambienti educativi salesiani. Infatti, «la presenza della donna in molte nostre opere è un dato di fatto, sia per quanto riguarda i destinatari che i corresponsabili dell’educazione». Come ha detto il Rettor Maggiore nella quarta linea programmatica del sessennio citando Papa Francesco: «Che ne sarebbe di Valdocco senza la presenza di Mamma Margherita? Sarebbero state possibili le vostre case senza questa donna di fede? […] Senza una presenza reale, effettiva ed affettiva delle donne, le vostre opere mancherebbero del coraggio e della capacità di declinare la presenza come ospitalità, come casa. Di fronte al rigore che esclude, bisogna imparare a generare la nuova vita del Vangelo. Vi invito a portare avanti dinamiche in cui la voce della donna, il suo sguardo e il suo agire – apprezzato nella sua singolarità – trovino eco nel prendere le decisioni; come un attore non ausiliare ma costitutivo delle vostre presenze». L’intervista cercherà di interrogarsi su come la presenza della donna arricchisce le nostre case e tutti gli ambienti educativi. Qual è il suo apporto specifico in termini di sensibilità, di attenzione educativa, di tenerezza, di accoglienza e come il suo sguardo, profondamente originario nel carisma, riesce a rendere vivo lo spirito di Don Bosco.

Per assistervi basterà collegarsi dalle ore 9 alle 10:15 (UTC+1) su ANSChannel (il canale YouTube di ANS) o sulla pagina Facebook di donboscoitalia, dove la trasmissione resterà disponibile per essere rivista anche successivamente.

Quello attualmente in corso è il quarto ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, tutti promossi dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) – Settore Formazione, e dal Centro Studi dell’Opera “Tabernacoli Viventi”. In quest’anno pastorale 2023-2024 gli incontri sono dedicati ad approfondire la quarta Linea Programmatica “la formazione per essere salesiani pastori oggi” e, al tempo stesso, considerato il tema del Capitolo Generale 29, a ragionare su cosa significhi formare salesiani “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”.

“Di fronte ai cambiamenti culturali che tipo di vita fraterna e di missione salesiana per l’oggi?”

Prosegue il ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, sulle Linee Programmatiche per la Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28°. Nella giornata di sabato 17 febbraio 2024, ad intervenire sarà don Silvio Roggia, direttore della comunità Zefirino Namuncurà di Roma chiamato ad offrire spunti e intuizioni a partire dal tema “Di fronte ai cambiamenti culturali che tipo di vita fraterna e di missione salesiana per l’oggi?”. Mentre le ispettorie stanno celebrando i loro capitoli ispettoriali e la Congregazione si sta preparando al CG 29 è fondamentale fare memoria non solo del sogno dei nove anni, ma anche di quanto i capitoli precedenti hanno detto riguardo il carisma salesiano. Ad esempio al termine del CG 28 nelle otto linee il Rettor Maggiore ha evidenziato che la comunità è il primo luogo di formazione. Senza buone relazioni tra i salesiani, tra i salesiani e laici e con i giovani è impossibile mettere in atto il carisma di don Bosco. Proprio nella lettera da Roma don Bosco ricordava: “la familiarità porta l’affetto e l’affetto porta confidenza”.

Accettando di essere immersi in un tempo di cambiamento cosa significa rinnovare il nostro stile formativo, pensandolo in forma personalizzante, olistica, relazionale, contestuale e interculturale. Qual è la sfida più grande nel formare giovani salesiani oggi e laici appassionati all’educazione dei giovani? Come realizzare una formazione che sia un’opera di artigianato? Queste sono le domande che cercheranno una risposta nell’intervista a don Silvio Roggia, che oltre ad occuparsi della formazione di circa 50 giovani salesiani provenienti da tutto il mondo, in stretta collaborazione con il Consigliere mondiale della Formazione, è anche colui che ha coordinato il lavoro di stesura della nuova Ratio. Per assistervi basterà collegarsi dalle ore 9 alle 10:15 (UTC+1) su ANSChannel (il canale YouTube di ANS) o sulla pagina Facebook di donboscoitalia al seguente link (ITA) dove la trasmissione resterà disponibile per essere rivista anche successivamente. Quello attualmente in corso è il quarto ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, tutti promossi dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) – Settore Formazione, e dal Centro Studi dell’Opera “Tabernacoli Viventi”. In quest’anno pastorale 2023-2024 gli incontri sono dedicati ad approfondire la quarta Linea Programmatica “la formazione per essere salesiani pastori oggi” e, al tempo stesso, considerato il tema del Capitolo Generale 29, a ragionare su cosa significhi formare salesiani “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”.

 

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RMG – La sfida della Formazione nell’oggi della Congregazione. Intervista al Cardinal Ángel Fernández Artime

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Prosegue il ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, sulle Linee Programmatiche per la Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28°. Nella giornata di sabato prossimo, 9 dicembre 2023, ad intervenire sarà direttamente il Cardinal Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, chiamato ad offrire spunti e intuizioni a partire dal tema “La sfida della Formazione nell’oggi della Congregazione”.

Durante l’intervista don Giuliano Giacomazzi, Presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane-Formazione Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP), rivolgerà al Rettor Maggiore diverse domande, che serviranno ad investigare la materia: quali sono le condizioni essenziali perché una comunità salesiana possa essere il primo luogo di formazione? E quali gli elementi di forza della formazione salesiana? E ancora: quali sono i rapporti della formazione salesiana con la missione salesiana, e della formazione con l’esercizio del governo?

Su questi e su molti altri temi, dunque, sarà l’autorevole voce del Cardinale Fernández Artime a gettare luci e traiettorie per il futuro.

Inoltre, anche chi assisterà online all’intervista potrà sottoporre al X Successore di Don Bosco i propri interrogativi, ricorrendo alla consolidata modalità delle domande condivise durante la diretta nelle chat delle trasmissioni.

L’intervista avrà luogo in italiano, ma per rendere accessibile il contributo a tutto il mondo salesiano è prevista anche la traduzione simultanea in inglese, spagnolo, francese e portoghese.

Per assistervi basterà collegarsi dalle ore 9 alle 10:15 (UTC+1) su ANSChannel (il canale YouTube di ANS) ai link seguenti (ITA – ENG – SPA – FRA – POR) dove la trasmissione resterà disponibile per essere rivista anche successivamente.

Quello attualmente in corso è il quarto ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, tutti promossi dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) – Settore Formazione, e dal Centro Studi dell’Opera “Tabernacoli Viventi”. In quest’anno pastorale 2023-2024 gli incontri sono dedicati ad approfondire la quarta Linea Programmatica “la formazione per essere salesiani pastori oggi” e, al tempo stesso, considerato il tema del Capitolo Generale 29, a ragionare su cosa significhi formare salesiani “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”.

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Centenario della nascita di Vera Grita, intervista a Maria Rita Scrimieri

In occasione del centenario della nascita della Serva di Dio Vera Grita, Laica, Salesiana Cooperatrice, avvenuta il 28 gennaio 1923, il Centro Studi “Opera dei Tabernacoli Viventi” (OTV), la Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) e i Salesiani Cooperatori hanno proposto come momento di Famiglia Salesiana un’intervista online a Maria Rita Scrimieri, Coordinatrice del Centro Studi “OTV”, sabato 21 gennaio in onda sui canali di ANS e sulla pagina Faceebook di Don Bosco Italia. A condurre l’intervista, don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana. L’intervista è disponibile anche in Inglese – Francese – Spagnolo – Portoghese.

“Le tappe fondamentali della vita di Vera Grita le distinguo in tre momenti – ha spiegato  Maria Rita Scrimieri -: il primo, la formazione umana con la famiglia, il secondo dai 21 anni fino a quando inizia l’insegnamento e poi l’ultimo periodo della sua vita, la sua esperienza mistica nella quale il Signore le comunica l’opera dei Tabernacoli Viventi”. Una vita breve, quella di Vera Grita, morta a soli 46 anni, attraversata però da episodi significativa che l’hanno segnata, condizionato anche il suo decorso: “Nella prima parte della sua vita cresce in una famiglia di fede, che però vive la crisi economica del ’29, che provocherà lo spostamento della famiglia da Roma a Savona, e Vera con la sorella andranno ospiti nella casa di due zie paterne in Sicilia, per aiutare la famiglie. Qui entrambe frequenteranno le FMA di Modica”, racconta ancora Scrimieri. Quando la famiglia si riunisce a Savona, il lutto della perdita del padre rimette in discussione la sua vita, deve lasciare gli studi e lavorare per aiutare la famiglia. “A 21 anni Vera incontra la croce: durante il bombardamento del 1944 di Savona, viene travolta dalla folla che scappa, rimarrà a terra per ore e le conseguenze di questo schiacciamento le porterà per sempre sul suo corpo, con febbri e polmoniti frequenti e altre malattie che sopravverranno negli anni successivi”.

Inizia quindi una fase di sofferenza fisica che forgia però la fiducia, la fede, la speranza e la carità in Vera Grita, anche quando frequenterà gli ospedali. Un’esperienza mistica, quella di Vera, che la porterà a scrivere tredici quaderni di pensieri e appunti, che sono conservati a Savona e sono stati anche pubblicati in un volume, “Portami con te”.

“Portami con te esprime – aggiunge Scrimieri – in modo semplice l’invito di Gesù fatto a Vera. Dove portami con te? Dove vivi, Vera viene educata e preparata da Gesù a vivere in unione con Lui e lei con Lui. Gesù vuole entrare nella vita di Vera, nella sua famiglia, nella scuola dove insegna. Un invito rivolto a tutti i cristiani, Gesù vuole uscire dalla Chiesa di pietra e vuole vivere nel nostro cuore con l’Eucaristia, con la grazia della permanenza eucaristica nell’anima. Vuole venire con noi dove andiamo, per vivere la nostra vita familiare, e vuole raggiungere vivendo in noi le persone che vivono lontane da lui”.

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“Quali salesiani per i giovani di oggi?”: intervista a don Angel Fernandez Artime

Sabato 10 dicembre dalle ore 9 alle ore 10, 15 il Rettor Maggiore Don Angel Fernandez Artime verrà intervistato da don Silvio Roggia sull’urgenza del “Da mihi animas cetera tolle”. L’intervista, appuntamento ormai annuale, fa parte del ciclo di incontri organizzato dalla Conferenza delle Ispettorie d’Italia (CISI) e dal Centro Studi “Opera dei Tabernacoli Viventi” sul tema “Quali salesiani per i giovani di oggi?”. Quest’anno viene approfondita la seconda linea della proposta del Rettor Maggiore alla Congregazione Salesiana per il sessennio 2019-2025. L’intervista verrà trasmessa in diretta in lingua italiana sul canale YouTube e sulla Pagina Facebook dell’agenzia ANS e prevede la traduzione in inglese, spagnolo, francese e portoghese.

Il Rettor Maggiore rispondendo alle domande, a partire dalla visione di oggi e dalla conoscenza della realtà salesiana mondiale, ribadirà con forza: “per noi è necessario e urgente che la nostra Congregazione viva, respiri e cammini cercando di fare del “Da mihi animas, cetera tolle” una realtà nell’annuncio del Vangelo, a favore dei nostri giovani e per il bene di noi stessi”. Don Angel approfondirà quanto da lui espresso dopo il CG 28 con la sottolineatura di quattro urgenze: 1. dare priorità assoluta all’impegno per l’evangelizzazione dei giovani con proposte consapevoli, intenzionali ed esplicite. Siamo invitati a far conoscere loro Gesù e la Buona Novella del Vangelo per la loro vita; 2. aiutare i giovani (e le loro famiglie) a scoprire la presenza di Cristo nella loro vita come chiave per la felicità e il significato dell’esistenza; 3. accompagnare i bambini, gli adolescenti e i giovani nel loro processo di educazione alla fede, affinché possano aderire personalmente alla persona di Cristo; 4. essere “veri educatori” che, per esperienza personale, accompagnano il giovane nel dialogo con Dio nella preghiera e nella celebrazione dei sacramenti.

Sarà bello ascoltare di nuovo dire dal successore di don Bosco che senza il “da mihi animas, cetera tolle”, gli sforzi titanici della Congregazione tenderanno alla bontà della promozione umana e all’assistenza sociale – sempre necessari e appartenenti alla nostra identità carismatica – ma non ci porteranno alla prima ragione per cui lo Spirito Santo ha suscitato il carisma salesiano in Don Bosco: «Fedeli agli impegni che Don Bosco ci ha trasmesso, siamo evangelizzatori dei giovani» (C. 6). La prima finalità della nostra pastorale giovanile è la conversione delle persone al vangelo di Gesù Cristo.

L’intervista andrà alla radice del nostro essere salesiani: “non c’è nulla di più solido, di più profondo, di più sicuro, di più consistente e di più saggio dell’annuncio di Gesù Cristo” (ChV, 214).

Intervista a Lodovica Zanet: “Dal Mihi animas un ‘commercio’ di anime per la salvezza dei giovani”

Dammi le anime! La scritta a Valdocco fa capire a Domenico Savio che c’è un ‘commercio’ di anime, ma Don Bosco non le vuole solo per sé, è bensì il tifoso che vuole la salvezza delle anime della loro squadra”: Lodovica Zanet, intervistata da don Flaviano D’Ercoli nell’ambito della terza edizione degli incontri di approfondimento delle Linee Programmatiche del Rettor Maggiore dopo il Capitolo Generale 28, organizzati dalla CISI Formazione dai Tabernacoli Viventi, spiega il motto che Don Bosco aveva messo a Valdocco e che aveva suscitato la curiosità di Domenico Savio da punto di vista della santità salesiana.

Nell’intervista, è stato forte il richiamo a San Francesco di Sales, punto di riferimento per Don Bosco che aveva l’obiettivo della salvezza delle anime: “I Santi salesiani non hanno goduto di condizioni favorevoli per il loro cammino di santità però come Don Bosco hanno spinto l’amore al massimo, anche in circostanze difficili sono riusciti a fare cose incredibili”.

Per guardare l’intervista completa:

 

 

 

 

La profezia della vita consacrata e le sfide moderne: intervista con il sig. Paolo Zini per “Quali salesiani per i giovani d’oggi?”

L’identità dei Salesiani di don Bosco nasce dalla consacrazione religiosa: furono i giovani che accettarono di fare i loro voti con don Bosco a dare la forma originaria dell’identità salesiana. Tornare alla radice della vita consacrata salesiana è il compito implicato nel cammino di riscoperta della nostra identità indicato dal Rettor Maggiore per questo sessennio. Papa Francesco ha più volte richiamato i consacrati tutti, e i salesiani in particolare, ad assumere la fatica della profezia del loro carisma.
Il quarto incontro del ciclo “Quali salesiani per i giovani d’oggi?” promosso dal Centro Studi Opera Tabernacoli Viventi in collaborazione con la CISI formazione vedrà l‘intervista al signor Paolo Zini, salesiano, filosofo e preside del Centro Studi Paolo VI affiliato all’UPS,  sulla profezia della vita consacrata nella Chiesa e sulle sfide odierne per la vita consacrata salesiana di fronte ai giovani di tutto il mondo. Un percorso misterioso e accidentato dentro al quale ci può condurre un salesiano coadiutore, da sempre impegnato a studiare e comprendere il rapporto tra la fede cristiana e la vita moderna, tra l’idea di educazione di don Bosco e la giovinezza del nostro tempo, tra la coscienza credente e l’umanità secolarizzata.
L’appuntamento, in diretta, sarà per sabato 19 febbraio dalle ore 9 alle ore 10,15 sulla pagina Facebook di don Bosco Italia.

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“San Francesco di Sales e l’Eucaristia”: nuovo appuntamento di “Quali salesiani per i giovani di oggi?”

Il Rettor Maggiore da pochi giorni ha inaugurato a Torino, nel museo casa don Bosco, l’anno dedicato a San Francesco di Sales nel 400° anniversario della sua morte. Il contenuto della strenna e l’approfondimento della figura del santo vescovo savoiardo durante le giornate di spiritualità della Famiglia Salesiana vissute a Torino dal 13 al 16 gennaio hanno dato il “La” all’inizio dell’anno a Lui dedicato.

In continuità con queste iniziative il Centro Studi Opera dei Tabernacoli Viventi in collaborazione con la Conferenza delle Ispettorie Salesiane dell’Italia (CISI) settore formazione promuove sabato 22 gennaio dalle ore 9 alle 10,15 in diretta sulla pagina Facebook “Don Bosco Italia” il terzo incontro del percorso “Quali Salesiani per i giovani di oggi?” sul tema “San Francesco di Sales e l’Eucaristia”.

Don Silvio Roggia intervisterà don Morand Wirth attraverso alcune domande centrali nella spiritualità salesiana: qual è il tesoro nel campo, la perla preziosa che questo centenario può regalare alla chiesa e in particolare alla famiglia salesiana? Qual è stato il posto dell’Eucaristia nella missione di Francesco di Sales? Cosa è stata l’Eucarestia per lui, per il suo cammino di vita cristiana? Come l’Eucaristia ha che fare anche con l’amore del prossimo per Francesco? Nei suoi scritti, in sintesi quali sono le luci più importanti che offre per vivere di eucaristia? Quale parentela spirituale tra Francesco di Sales e la serva di Dio salesiana cooperatrice Vera Grita?

Oltre a queste domande, ci sarà la possibilità in diretta di rivolgerne altre da parte di coloro che seguiranno l’intervista on line.
Per seguire la diretta

 

“Crescere nell’identità salesiana”: intervista al Rettor Maggiore per il secondo incontro di “Quali salesiani per i giovani d’oggi?”

Sarà Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei salesiani, il protagonista del secondo incontro del ciclo “Quali salesiani per i giovani d’oggi?”, organizzato dal “Centro studi Opera Tabernacoli Viventi”, in collaborazione con la Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) – Settore Formazione. Sabato 11 dicembre, dalle ore 10:30 alle ore 11:45 (UTC+1), il X Successore di Don Bosco approfondirà la prima linea programmatica del sessennio: “Crescere nell’identità salesiana” e i suoi interventi saranno visibili per tutti in diretta sulla pagina Facebook di “Don Bosco Italia”.

Nell’intervista, che verrà condotta da don Silvio Roggia, del Settore Formazione, Don Á.F. Artime risponderà alle domande sul perché è fondamentale per un salesiano tornare sempre a Gesù, su come farlo, su cosa significa essere innamorati di lui e imparare a vivere, attimo per attimo, la propria giornata con il Signore.

L’unione con Dio è stata la forza propulsiva di San Giovanni Bosco e continuerà ad esserlo anche per tutti coloro che, chiamati da Dio, vogliono seguirlo nell’evangelizzazione e nell’educazione dei giovani. Inoltre: come è possibile oggi vivere il duplice movimento di ascoltare il soffio dello Spirito e nello stesso tempo di essere “esperti di umanità”, fino a lasciarsi commuovere dal dolore e dai bisogni dei giovani? Perché la nostra Galilea passa per Valdocco? In che modo? E ancora: le ultime cause di beatificazione sono tutte di mistici, cosa dice questo dato significativo ai salesiani? E infine i mali: l’autonomia, l’autogestione, l’indipendenza, la gestione di sé e delle risorse economiche, il potere sono forme di malattia possibili nella vita salesiana, quali medicine consiglia il Rettor Maggiore?

Ecco le domande che si rivolgeranno in diretta; ma anche da casa, nell’ultima parte dell’intervista, si potranno rivolgere al Rettor Maggiore altre domande affinché “ogni salesiano possa diventare ciò che è chiamato ad essere”.

Non resta altro che restare sintonizzati sulla pagina Facebook di “Don Bosco Italia”.

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“Affettività ed eucarestia: per un itinerario di educazione all’amore”: intervista a don Andrea Bozzolo

La celebrazione eucaristica è questione che riguarda il Corpo e i corpi, che si incontrano (Questo è il mio corpo: prendetene…); anche i nostri affetti si condensano intorno all’esperienza del matrimonio “consumato” che genera vita. Come entrare nei percorsi educativi che preparano alla donazione fisica di sé? Cosa c’entra l’Eucaristia con questi percorsi? Quali difficoltà dobbiamo affrontare per tenere insieme le due cose?

Queste domande troveranno risposta nell’intervista a don Andrea Bozzolo, docente di teologia del matrimonio e della famiglia nell’Istituto Giovanni Paolo II di Roma e a Torino Crocetta. L’intervista, il cui obiettivo è approfondire il CG28, è parte di un ciclo di incontri organizzati dal Centro Studi “Tabernacoli Viventi” in collaborazione con la CISI formazione.

Per partecipare all’incontro previsto per sabato 20 marzo dalle ore 9 alle ore 10.15, ci si può collegare alla pagina Facebook di Don Bosco Italia.

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