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Centenario della nascita di Vera Grita, intervista a Maria Rita Scrimieri

In occasione del centenario della nascita della Serva di Dio Vera Grita, Laica, Salesiana Cooperatrice, avvenuta il 28 gennaio 1923, il Centro Studi “Opera dei Tabernacoli Viventi” (OTV), la Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) e i Salesiani Cooperatori hanno proposto come momento di Famiglia Salesiana un’intervista online a Maria Rita Scrimieri, Coordinatrice del Centro Studi “OTV”, sabato 21 gennaio in onda sui canali di ANS e sulla pagina Faceebook di Don Bosco Italia. A condurre l’intervista, don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana. L’intervista è disponibile anche in Inglese – Francese – Spagnolo – Portoghese.

“Le tappe fondamentali della vita di Vera Grita le distinguo in tre momenti – ha spiegato  Maria Rita Scrimieri -: il primo, la formazione umana con la famiglia, il secondo dai 21 anni fino a quando inizia l’insegnamento e poi l’ultimo periodo della sua vita, la sua esperienza mistica nella quale il Signore le comunica l’opera dei Tabernacoli Viventi”. Una vita breve, quella di Vera Grita, morta a soli 46 anni, attraversata però da episodi significativa che l’hanno segnata, condizionato anche il suo decorso: “Nella prima parte della sua vita cresce in una famiglia di fede, che però vive la crisi economica del ’29, che provocherà lo spostamento della famiglia da Roma a Savona, e Vera con la sorella andranno ospiti nella casa di due zie paterne in Sicilia, per aiutare la famiglie. Qui entrambe frequenteranno le FMA di Modica”, racconta ancora Scrimieri. Quando la famiglia si riunisce a Savona, il lutto della perdita del padre rimette in discussione la sua vita, deve lasciare gli studi e lavorare per aiutare la famiglia. “A 21 anni Vera incontra la croce: durante il bombardamento del 1944 di Savona, viene travolta dalla folla che scappa, rimarrà a terra per ore e le conseguenze di questo schiacciamento le porterà per sempre sul suo corpo, con febbri e polmoniti frequenti e altre malattie che sopravverranno negli anni successivi”.

Inizia quindi una fase di sofferenza fisica che forgia però la fiducia, la fede, la speranza e la carità in Vera Grita, anche quando frequenterà gli ospedali. Un’esperienza mistica, quella di Vera, che la porterà a scrivere tredici quaderni di pensieri e appunti, che sono conservati a Savona e sono stati anche pubblicati in un volume, “Portami con te”.

“Portami con te esprime – aggiunge Scrimieri – in modo semplice l’invito di Gesù fatto a Vera. Dove portami con te? Dove vivi, Vera viene educata e preparata da Gesù a vivere in unione con Lui e lei con Lui. Gesù vuole entrare nella vita di Vera, nella sua famiglia, nella scuola dove insegna. Un invito rivolto a tutti i cristiani, Gesù vuole uscire dalla Chiesa di pietra e vuole vivere nel nostro cuore con l’Eucaristia, con la grazia della permanenza eucaristica nell’anima. Vuole venire con noi dove andiamo, per vivere la nostra vita familiare, e vuole raggiungere vivendo in noi le persone che vivono lontane da lui”.

“Quali salesiani per i giovani di oggi?”: intervista a don Angel Fernandez Artime

Sabato 10 dicembre dalle ore 9 alle ore 10, 15 il Rettor Maggiore Don Angel Fernandez Artime verrà intervistato da don Silvio Roggia sull’urgenza del “Da mihi animas cetera tolle”. L’intervista, appuntamento ormai annuale, fa parte del ciclo di incontri organizzato dalla Conferenza delle Ispettorie d’Italia (CISI) e dal Centro Studi “Opera dei Tabernacoli Viventi” sul tema “Quali salesiani per i giovani di oggi?”. Quest’anno viene approfondita la seconda linea della proposta del Rettor Maggiore alla Congregazione Salesiana per il sessennio 2019-2025. L’intervista verrà trasmessa in diretta in lingua italiana sul canale YouTube e sulla Pagina Facebook dell’agenzia ANS e prevede la traduzione in inglese, spagnolo, francese e portoghese.

Il Rettor Maggiore rispondendo alle domande, a partire dalla visione di oggi e dalla conoscenza della realtà salesiana mondiale, ribadirà con forza: “per noi è necessario e urgente che la nostra Congregazione viva, respiri e cammini cercando di fare del “Da mihi animas, cetera tolle” una realtà nell’annuncio del Vangelo, a favore dei nostri giovani e per il bene di noi stessi”. Don Angel approfondirà quanto da lui espresso dopo il CG 28 con la sottolineatura di quattro urgenze: 1. dare priorità assoluta all’impegno per l’evangelizzazione dei giovani con proposte consapevoli, intenzionali ed esplicite. Siamo invitati a far conoscere loro Gesù e la Buona Novella del Vangelo per la loro vita; 2. aiutare i giovani (e le loro famiglie) a scoprire la presenza di Cristo nella loro vita come chiave per la felicità e il significato dell’esistenza; 3. accompagnare i bambini, gli adolescenti e i giovani nel loro processo di educazione alla fede, affinché possano aderire personalmente alla persona di Cristo; 4. essere “veri educatori” che, per esperienza personale, accompagnano il giovane nel dialogo con Dio nella preghiera e nella celebrazione dei sacramenti.

Sarà bello ascoltare di nuovo dire dal successore di don Bosco che senza il “da mihi animas, cetera tolle”, gli sforzi titanici della Congregazione tenderanno alla bontà della promozione umana e all’assistenza sociale – sempre necessari e appartenenti alla nostra identità carismatica – ma non ci porteranno alla prima ragione per cui lo Spirito Santo ha suscitato il carisma salesiano in Don Bosco: «Fedeli agli impegni che Don Bosco ci ha trasmesso, siamo evangelizzatori dei giovani» (C. 6). La prima finalità della nostra pastorale giovanile è la conversione delle persone al vangelo di Gesù Cristo.

L’intervista andrà alla radice del nostro essere salesiani: “non c’è nulla di più solido, di più profondo, di più sicuro, di più consistente e di più saggio dell’annuncio di Gesù Cristo” (ChV, 214).

Intervista a Lodovica Zanet: “Dal Mihi animas un ‘commercio’ di anime per la salvezza dei giovani”

Dammi le anime! La scritta a Valdocco fa capire a Domenico Savio che c’è un ‘commercio’ di anime, ma Don Bosco non le vuole solo per sé, è bensì il tifoso che vuole la salvezza delle anime della loro squadra”: Lodovica Zanet, intervistata da don Flaviano D’Ercoli nell’ambito della terza edizione degli incontri di approfondimento delle Linee Programmatiche del Rettor Maggiore dopo il Capitolo Generale 28, organizzati dalla CISI Formazione dai Tabernacoli Viventi, spiega il motto che Don Bosco aveva messo a Valdocco e che aveva suscitato la curiosità di Domenico Savio da punto di vista della santità salesiana.

Nell’intervista, è stato forte il richiamo a San Francesco di Sales, punto di riferimento per Don Bosco che aveva l’obiettivo della salvezza delle anime: “I Santi salesiani non hanno goduto di condizioni favorevoli per il loro cammino di santità però come Don Bosco hanno spinto l’amore al massimo, anche in circostanze difficili sono riusciti a fare cose incredibili”.

Per guardare l’intervista completa:

 

 

 

 

La profezia della vita consacrata e le sfide moderne: intervista con il sig. Paolo Zini per “Quali salesiani per i giovani d’oggi?”

L’identità dei Salesiani di don Bosco nasce dalla consacrazione religiosa: furono i giovani che accettarono di fare i loro voti con don Bosco a dare la forma originaria dell’identità salesiana. Tornare alla radice della vita consacrata salesiana è il compito implicato nel cammino di riscoperta della nostra identità indicato dal Rettor Maggiore per questo sessennio. Papa Francesco ha più volte richiamato i consacrati tutti, e i salesiani in particolare, ad assumere la fatica della profezia del loro carisma.
Il quarto incontro del ciclo “Quali salesiani per i giovani d’oggi?” promosso dal Centro Studi Opera Tabernacoli Viventi in collaborazione con la CISI formazione vedrà l‘intervista al signor Paolo Zini, salesiano, filosofo e preside del Centro Studi Paolo VI affiliato all’UPS,  sulla profezia della vita consacrata nella Chiesa e sulle sfide odierne per la vita consacrata salesiana di fronte ai giovani di tutto il mondo. Un percorso misterioso e accidentato dentro al quale ci può condurre un salesiano coadiutore, da sempre impegnato a studiare e comprendere il rapporto tra la fede cristiana e la vita moderna, tra l’idea di educazione di don Bosco e la giovinezza del nostro tempo, tra la coscienza credente e l’umanità secolarizzata.
L’appuntamento, in diretta, sarà per sabato 19 febbraio dalle ore 9 alle ore 10,15 sulla pagina Facebook di don Bosco Italia.

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“San Francesco di Sales e l’Eucaristia”: nuovo appuntamento di “Quali salesiani per i giovani di oggi?”

Il Rettor Maggiore da pochi giorni ha inaugurato a Torino, nel museo casa don Bosco, l’anno dedicato a San Francesco di Sales nel 400° anniversario della sua morte. Il contenuto della strenna e l’approfondimento della figura del santo vescovo savoiardo durante le giornate di spiritualità della Famiglia Salesiana vissute a Torino dal 13 al 16 gennaio hanno dato il “La” all’inizio dell’anno a Lui dedicato.

In continuità con queste iniziative il Centro Studi Opera dei Tabernacoli Viventi in collaborazione con la Conferenza delle Ispettorie Salesiane dell’Italia (CISI) settore formazione promuove sabato 22 gennaio dalle ore 9 alle 10,15 in diretta sulla pagina Facebook “Don Bosco Italia” il terzo incontro del percorso “Quali Salesiani per i giovani di oggi?” sul tema “San Francesco di Sales e l’Eucaristia”.

Don Silvio Roggia intervisterà don Morand Wirth attraverso alcune domande centrali nella spiritualità salesiana: qual è il tesoro nel campo, la perla preziosa che questo centenario può regalare alla chiesa e in particolare alla famiglia salesiana? Qual è stato il posto dell’Eucaristia nella missione di Francesco di Sales? Cosa è stata l’Eucarestia per lui, per il suo cammino di vita cristiana? Come l’Eucaristia ha che fare anche con l’amore del prossimo per Francesco? Nei suoi scritti, in sintesi quali sono le luci più importanti che offre per vivere di eucaristia? Quale parentela spirituale tra Francesco di Sales e la serva di Dio salesiana cooperatrice Vera Grita?

Oltre a queste domande, ci sarà la possibilità in diretta di rivolgerne altre da parte di coloro che seguiranno l’intervista on line.
Per seguire la diretta

 

“Crescere nell’identità salesiana”: intervista al Rettor Maggiore per il secondo incontro di “Quali salesiani per i giovani d’oggi?”

Sarà Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei salesiani, il protagonista del secondo incontro del ciclo “Quali salesiani per i giovani d’oggi?”, organizzato dal “Centro studi Opera Tabernacoli Viventi”, in collaborazione con la Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) – Settore Formazione. Sabato 11 dicembre, dalle ore 10:30 alle ore 11:45 (UTC+1), il X Successore di Don Bosco approfondirà la prima linea programmatica del sessennio: “Crescere nell’identità salesiana” e i suoi interventi saranno visibili per tutti in diretta sulla pagina Facebook di “Don Bosco Italia”.

Nell’intervista, che verrà condotta da don Silvio Roggia, del Settore Formazione, Don Á.F. Artime risponderà alle domande sul perché è fondamentale per un salesiano tornare sempre a Gesù, su come farlo, su cosa significa essere innamorati di lui e imparare a vivere, attimo per attimo, la propria giornata con il Signore.

L’unione con Dio è stata la forza propulsiva di San Giovanni Bosco e continuerà ad esserlo anche per tutti coloro che, chiamati da Dio, vogliono seguirlo nell’evangelizzazione e nell’educazione dei giovani. Inoltre: come è possibile oggi vivere il duplice movimento di ascoltare il soffio dello Spirito e nello stesso tempo di essere “esperti di umanità”, fino a lasciarsi commuovere dal dolore e dai bisogni dei giovani? Perché la nostra Galilea passa per Valdocco? In che modo? E ancora: le ultime cause di beatificazione sono tutte di mistici, cosa dice questo dato significativo ai salesiani? E infine i mali: l’autonomia, l’autogestione, l’indipendenza, la gestione di sé e delle risorse economiche, il potere sono forme di malattia possibili nella vita salesiana, quali medicine consiglia il Rettor Maggiore?

Ecco le domande che si rivolgeranno in diretta; ma anche da casa, nell’ultima parte dell’intervista, si potranno rivolgere al Rettor Maggiore altre domande affinché “ogni salesiano possa diventare ciò che è chiamato ad essere”.

Non resta altro che restare sintonizzati sulla pagina Facebook di “Don Bosco Italia”.

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“Affettività ed eucarestia: per un itinerario di educazione all’amore”: intervista a don Andrea Bozzolo

La celebrazione eucaristica è questione che riguarda il Corpo e i corpi, che si incontrano (Questo è il mio corpo: prendetene…); anche i nostri affetti si condensano intorno all’esperienza del matrimonio “consumato” che genera vita. Come entrare nei percorsi educativi che preparano alla donazione fisica di sé? Cosa c’entra l’Eucaristia con questi percorsi? Quali difficoltà dobbiamo affrontare per tenere insieme le due cose?

Queste domande troveranno risposta nell’intervista a don Andrea Bozzolo, docente di teologia del matrimonio e della famiglia nell’Istituto Giovanni Paolo II di Roma e a Torino Crocetta. L’intervista, il cui obiettivo è approfondire il CG28, è parte di un ciclo di incontri organizzati dal Centro Studi “Tabernacoli Viventi” in collaborazione con la CISI formazione.

Per partecipare all’incontro previsto per sabato 20 marzo dalle ore 9 alle ore 10.15, ci si può collegare alla pagina Facebook di Don Bosco Italia.

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Sabato 23 gennaio, per l’approfondimento del CG28 intervista a padre François-Marie Léthel

Continuano gli incontri di approfondimento del CG 28 organizzati dal Centro Studi “Tabernacoli Viventi” in collaborazione con la CISI formazione attraverso un’intervista a padre François-Marie Léthel carmelitano sul sacramento della Presenza Eucaristica, sabato 23 gennaio 2021 dalle ore 9 alle 10,15.

Padre Léthel è uno dei massimi esperti mondiali della teologia spirituale, consultore per la Congregazione delle Cause dei Santi, docente di spiritualità al Teresianum e predicatore degli esercizi spirituali a papa Benedetto XVI e alla Curia Romana nel 2011. Dopo aver ascoltato Lodovica Zanet sull’antropologia della santità salesiana, il Rettor Maggiore don Angel Artime sul sacramento salesiano salesiano della presenza il terzo incontro approfondirà il tema della presenza eucaristica. Padre Lethel parlerà della profonda “ferita eucaristica” causata dalla pandemia del covid 19, delineerà il cammino storico della Chiesa attraverso il Magistero e i santi riguardo alla Presenza Reale di Gesù nell’Eucaristia, per renderla sempre più vicina ai fedeli, farà riferimento al Magistero eucaristico dei santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II e infine ricorderà alcuni testimoni recenti che hanno vissuto una relazione viva con Gesù Eucaristia: Chiara Lubich, il Cardinale Van Thuan, Vera Grita e Carlo Acutis. Padre Lethel verrà intervistato da don Silvio Roggia, membro del dicastero mondiale per la Formazione. Per partecipare all’incontro occorre collegarsi alla pagina Facebook di Don Bosco Italia.