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Visita a Sondrio del Rettor Maggiore, in occasione del centenario della nascita di Don Viganò

Pubblichiamo da ANS il resoconto della visita del Rettor Maggiore a Sondrio, in occasione dei centenario della nascita di don Egidio Viganò.

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(ANS – Sondrio) – A motivo dei 100 anni dalla nascita di Don Egidio Viganò, (1920 – 26 luglio – 2020) VII Successore di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, attuale Rettor Maggiore, si è recato a Sondrio, città natale di Don Viganò, per rendergli omaggio.

La visita è iniziata ufficialmente nella giornata di sabato 25, con un saluto alla comunità salesiana sondriese. Nel fraterno incontro, alla presenza anche di don Giuliano Giacomazzi, Superiore dell’Ispettoria Italia Lombardo-Emiliana (ILE), il direttore della comunità salesiana di Sondrio, don Giacinto Panfilo, ha omaggiato Don Á.F. Artime con un calice commemorativo della visita.

Successivamente il Rettor Maggiore e i suoi accompagnatori – don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Vanoli, Segretario del Consiglio Generale, e il sig. Hilario Seo, in rappresentanza del Dicastero per la Comunicazione Sociale – hanno visitato la chiesa salesiana, dove per l’occasione è stata esposta una foto che ritrae un giovanissimo Egidio Viganò con Don Filippo Rinaldi, II Successore di Don Bosco.

La giornata si è conclusa con una visita familiare alla comunità locale delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Gli atti centrali della visita, tuttavia, hanno avuto luogo ieri, domenica 26 luglio, giorno esatto del centenario.

Dopo una visita privata al cimitero di Sondrio, con soste e preghiere sulla tomba dei salesiani della comunità locale e su quella della famiglia Viganò, nel pomeriggio ha avuto luogo un ricordo pubblico del VII Successore di Don Bosco, presso Piazza Egidio Viganò. A quest’atto commemorativo civile hanno preso parte il vicesindaco di Sondrio, Lorenzo Grillo della Berta, il Prefetto, Salvatore Rosario Pasquariello, altri rappresentanti delle istituzioni locali, membri della Famiglia Salesiana e simpatizzanti dell’opera di Don Bosco.

Nella circostanza, oltre a deporre una corona di fiori ai piedi del busto che ritrae Don Viganò, è stato sottolineato soprattutto il legame che questi sempre mantenne con la sua terra, con le sue amate montagne, “con quelle radici che non vanno perse” come ha sottolineato Don Á.F. Artime.

Mons. Oscar Cantoni, vescovo di Como – la cui diocesi comprende anche tutta la provincia di Sondrio – ha infatti inviato un messaggio nel quale ha scritto: “Don Egidio ha portato nel suo ministero quelli che sono i tratti tipici della gente di Valtellina: fede profonda, generosità e grande laboriosità. Qui a Sondrio, nell’oratorio, ha mosso i primi passi ed ha ricevuto quegli insegnamenti che lo hanno accompagnato per tutta la vita”.

Mentre il vicesindaco Grillo della Berta ha messo in luce il legame di Sondrio con i salesiani, così come la gratitudine della città verso il carisma di Don Bosco. “I salesiani, Don Egidio Viganò e tutti coloro che proseguono la sua opera concorrono a rendere migliore questo nostro mondo così pieno di problemi e spesso così sordo alle esigenze più vere dell’essenza della vita” ha affermato.

A seguire, nel cortile dell’opera salesiana e nel rispetto delle misure di sicurezza imposte per contenere Covid-19, il Rettor Maggiore ha presieduto l’Eucaristia domenicale. Nell’omelia, traendo spunto dal Vangelo e dall’esempio della rete piena di ogni genere di pesci, il X Successore di Don Bosco ha osservato come Don Viganò, nel suo lungo servizio alla guida della Congregazione (dal 1977 al 1995) abbia saputo vagliare bene, nei difficili anni del post-concilio, le cose che erano da tenere e quelle che erano da lasciare; ha ricordato la grande intuizione del Progetto Africa; e ha sottolineato l’impegno di don Viganò perché i salesiani fossero uomini autentici https://www.infoans.org/sezioni-eventi/item/10897-italia-visita-a-sondrio-del-rettor-maggiore-in-occasione-del-centenario-della-nascita-di-don-viganonel rapporto con Dio e gli altri.

Oggi, lunedì 27 luglio, il Rettor Maggiore è impegnato nella visita al grande complesso dell’opera salesiana di Sesto San Giovanni, sempre nell’Ispettoria ILE.

Cento anni dalla nascita di don Egidio Viganò, Sondrio in festa domenica 26 luglio

Pubblichiamo un articolo de Il settimanale della Diocesi di Como sui festeggiamenti che si svolgeranno domenica 26 luglio a Sondrio, in occasione del centesimo anniversario della nascita di don Egidio Viganò. A celebrare l’Eucaristia sarà don Àngel Fernàndez Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani.

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Domenica 26 luglio la famiglia salesiana di Sondrio si appresta a vivere una giornata di festa in memoria di don Egidio Viganò, settimo successore di don Bosco, nel centesimo anniversario della nascita e nel venticinquesimo anniversario di morte. Per sottolineare l’importanza di tale evento, con il quale si vuole fare viva memoria di una figura così significativa per la Congregazione salesiana e rendere grazie a Dio per il dono di don Viganò, sarà presente a Sondrio il rettor maggiore dei Salesiani, don Àngel Fernàndez Artime , decimo successore di don Bosco.

La giornata prevede due momenti pubblici a cui tutta la comunità sondriese è invitata. Alle17.15 la cerimonia civile con saluto delle Autorità e omaggio floreale al busto di don Egidio Viganò nella piazza a lui intitolata, quindi, alle 18, la Messa presieduta dal Rettor maggiore nel cortile dell’Istituto salesiano. In caso di maltempo, la celebrazione sarà
all’oratorio Sacro Cuore. In ottemperanza alle attuali disposizioni in materia di prevenzione covid-19, sarà fondamentale la collaborazione di tutti nel rispetto delle regole sul distanziamento fisico e delle indicazioni che verranno date dal servizio di accoglienza. Pur essendo all’aperto, sarà necessario essere dotati di mascherina.

Nato il 26 luglio 1920 a Sondrio, da genitori operai, don Egidio Viganò era l’ottavo di 10 figli – di cui altri due salesiani sacerdoti, Angelo, scomparso nel 2010, e Francesco, oggi nella comunità di Sesto San Giovanni -. È in casa che ricevette la prima, autentica testimonianza cristiana: «Papà e mamma avevano riservato il primo posto a Dio, non alle cose, non al lavoro, non al risparmio, non alla salute, non al guadagno», raccontò una volta don Angelo Viganò. Cresciuto all’oratorio salesiano di San Rocco, dove c’erano alcuni salesiani che avevano conosciuto direttamente don Bosco, frequentò l’aspirantato di Chiari e poi il noviziato di Montodine, diventando novizio poco più che sedicenne. La svolta decisiva e imprevista giunse al termine degli studi filosofici a Torino, quando apprese dai suoi superiori che la sua domanda di partire per le missioni era stata accettata, e che era destinato al Cile. Ma lui questa domanda non l’aveva mai presentata. Espresse le sue perplessità ai suoi superiori, ma gli venne richiesta la
disponibilità comunque. La sua risposta fu semplicemente: «Se voi mi mandate, vado». A Santiago del Cile, don Viganò realizzò la sua formazione teologica, quindi svolse il ruolo di direttore del Teologato, fu professore di Teologia dogmatica all’Università cattolica del Cile, partecipò al Concilio Vaticano II svolgendo un prezioso servizio come teologo perito delcardinale Raúl Silva Henríquez, che era professo salesiano. Fu nominato ispettore del Cile nel 1968 e consigliere generale per la formazione nel 1971, prima di essere eletto rettor maggiore sei anni più tardi. Un incarico che manterrà fino alla sua morte il 23 giugno 1995, per ben 18 anni.