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Ispettoria Lombardo Emiliana, formazione per giovani salesiani e FMA: Fermarsi per formarsi

Fermarsi per formarsi: con queste parole l’Ispettore, anche a nome dell’Ispettrice e dei Vicari ispettoriali, introduce la formazione rivolta ai giovani SDB e FMA delle Ispettorie ILE e ILO. Non è uno slogan, ma l’espressione di un preciso proposito: ritagliare in una quotidianità esigente e talvolta fagocitante un tempo prezioso destinato a lasciarsi potentemente rafforzare dallo Spirito nell’interiorità (cfr. Ef 3,16). 

Tema centrale è la nuova evangelizzazione: accompagnati dal sapiente testo L’anima di ogni apostolato di Dom Jean Baptiste Gustave Chautard, i formandi intuiscono che l’annuncio del Vangelo “non si riduce all’esposizione delle verità da credere, delle virtù da praticare e dei sacramenti da ricevere”, ma “impegna tutta la persona”; infatti, “ogni conversazione, ogni scritto, ogni azione deve essere preceduta da un lavoro serio dello spirito e del cuore”. Ed è proprio in questo “lavoro serio” che i giovani SDB e FMA sono accompagnati da Luca Crivellari e Arianna Scalabrin dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE).

Il training si propone di affinare alcune competenze importanti per lo sviluppo personale, l’empowerment e l’esercizio della leadership e di aiutare a creare alcune condizioni necessarie per l’annuncio del Vangelo come la costruzione di relazioni significative, il dialogo tra reale e ideale, la concezione di sé come possibilità, il coraggio di osare e sperimentare. Le attività si susseguono a ritmo serrato e permettono ai partecipanti di lavorare su tutte le dimensioni della persona umana che entrano in gioco nell’evangelizzazione: corporea, cognitiva, spirituale ed emotiva.

A conclusione del training ciascun partecipante ha potuto raccogliere una molteplicità di stimoli per migliorare la relazione con sé, con gli altri e con Dio per un’azione evangelizzatrice più generativa. Ogni intuizione merita di essere passata al vaglio dello Spirito e non c’è occasione migliore per farlo del ritiro collocato a coronamento delle giornate formative. Come Chautard insegna, le virtù necessarie all’evangelizzazione si formano nel contatto intimo con Gesù: “per parlare di Cristo bisogna vivere di Lui” e “mettersi in stretta comunione con i suoi sentimenti”. La predicazione di suor Katia Roncalli aiuta a immergersi nelle Scritture per focalizzare quei punti fermi che permettono alla Parola di Dio, tanto fragile quanto efficace e tanto scandalosa quanto sapiente, di far breccia nel mondo di oggi e nel cuore degli uomini del nostro tempo. Una lettura illuminante della pericope lucana dedicata all’invio dei settantadue (Lc 10,1-11) rilancia nel quotidiano i partecipanti alla formazione. Certamente in loro arde più forte il desiderio di annunciare ad altri la Buona Notizia che ha cambiato loro la vita. Tornano perciò alle loro case rafforzati e grati anche per la bella esperienza di fraternità vissuta. È stato prezioso condividere questo tempo insieme, FMA e SDB; è stato ancor più bello farlo nella Casa di Carisolo dove si respira aria di Famiglia Salesiana grazie all’accoglienza di Simona e Gilberto, Salesiani Cooperatori.

Ispettoria Lombardo-Emiliana, formazione congiunta per SDB e FMA a Carisolo

Dal 27 al 30 ottobre, presso la casa alpina per ferie “don Bosco” di Carisolo, si è svolto il primo degli incontri formativi dell’anno 2023-2024 dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice in formazione iniziale sul tema: “Identità ri-conosciute”. L’incontro è stato strutturato principalmente in giornate residenziali di studio,  accompagnate dagli interventi del sig. Paolo Zini. Erano presenti l’Ispettore don Roberto Dal Molin e l’Ispettrice suor Stefania Saccuman che hanno offerto importanti chiavi di lettura per la fruttuosità dell’esperienza. Il programma ha previsto anche un momento di lavoro in gruppi, di condivisione in seduta plenaria e di ritiro spirituale. Non sono mancati, ovviamente, spazi di fraternità e una passeggiata fino all’eremo di San Martino e alle cascate Nardis in Val di Genova, grazie al tempo atmosferico  favorevole.

Le tematiche affrontate, secondo una scansione progressiva, vertevano sul tema dell’identità sessuale, autentica sfida educativa, imprescindibile per accompagnare giovani e meno giovani provocati dalla cultura attuale a vivere sperimentalmente e pulsionalmente ogni  esperienza di sé, degli altri e del mondo.

Una prima serie di interventi è stata dedicata al fondamento antropologico delle diverse dimensioni dell’identità, prendendo le mosse dalla chiarificazione del significato specifico dei termini affettività, sessualità e genitalità.

In un secondo ciclo di interventi, il sig. Paolo Zini ha analizzato da un punto di vista psico–sociale i condizionamenti contemporanei che segnano la riflessione e l’esperienza circa le questioni dell’identità, considerando l’analfabetismo affettivo, il riduzionismo che comprende i dinamismi sessuali assolutizzandone il riverbero psichico, l’erotizzazione dell’esperienza e il narcisismo,  assurto ormai a “tratto di civiltà”.

Un terzo intervento è stato dedicato all’inquadramento teologico-biblico della sfida identitaria, a partire dalla lettura del brano di Rom 1, quale testo scritturistico illuminante per la comprensione della dottrina cristiana della creazione, del peccato originale, della redenzione, con le loro proiezioni storiche ed escatologiche. Per un Cristiano non è tematizzabile il senso dell’identità personale sessuata fuori dal progetto d’amore di Dio, ferito dalla colpa originale e personale, riscattato dal mistero Pasquale nella sua fontalità storica e attualizzazione sacramentale, orientate al fulgore escatologico.

L’ultimo ciclo di interventi è stato dedicato alla dimensione pastorale e a quella carismatico-salesiana, per accennare ad alcune linee d’azione e di approfondimento personale di temi che, certamente, non possono essere esauriti in un primo incontro di formazione annuale.

Di grande arricchimento reciproco si è rivelata la piena condivisione dell’esperienza tra salesiani di don Bosco e figlie di Maria Ausiliatrice, in una comunione che è autentica profezia di futuro.

Ha caratterizzato fortemente questa esperienza formativa la presenza della famiglia Bonalda: Simona e Gilberto, salesiani cooperatori, che si dedicano ai loro tre figli proprio regalando clima, spazio e parole di famiglia a chi raggiunge la casa alpina salesiana di Carisolo, hanno testimoniato la bellezza semplice e persuasiva dell’amore Cristiano, che plasma l’identità di ogni Figlia e Figlio di Dio nella gioia del dono di sé.