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Mattarella in visita al Bearzi di Udine per ricordare Lorenzo Parelli: «È un segno di speranza» – Messaggero Veneto

Venerdì 29 aprile, il Capo dello Stato Sergio Mattarella si recherà in visita all’Istituto salesiano G. Bearzi di Udine per ricordare Lorenzo Parelli, il diciottenne che il 21 gennaio scorso perse la vita in un incidente nello stabilimento della Burimec di Pavia. Di seguito l’articolo riportato sul Messaggero Veneto a cura di Christian Seu con l’intervista al direttore dell’istituto don Lorenzo Teston.

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Parla il direttore della scuola che frequentava il 18enne morto durante lo stage «Il Quirinale ci ha chiesto materiale per organizzare l’arrivo del presidente»
«Mattarella qui al Bearzi per onorare Lorenzo È un segno di speranza»

Sul display del telefono di don Lorenzo Teston, direttore dell’istituto Bearzi, venerdì pomeriggio ha lampeggiato un numero con prefisso 06, quello di Roma. «Ho pensato a un call center», racconta il giorno dopo il sacerdote, ripercorrendo quei momenti. Dall’altra parte della cornetta, invece, gli uffici del cerimoniale della Presidenza della Repubblica, che annunciavano la volontà del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, di recarsi in visita all’istituto salesiano venerdì 29 aprile.

Il presidente della Repubblica sarà a Udine per ricordare Lorenzo Parelli, il diciottenne che il 21 gennaio scorso perse la vita in un incidente nello stabilimento della Burimec di Pavia, nell’ultimo giorno di tirocinio del sistema duale previsto nella formazione professionale.

Don Teston, come è avvenuto il contatto con il Quirinale?

«Hanno cercato la preside Lucia Radicchi, poi si sono messi in contatto con me. C’è stata una prima chiamata di pochi minuti, alla quale ha fatto seguito una telefonata di una decina di minuti, per approfondire alcuni aspetti, diciamo così, logistici. Ci hanno fornito le coordinate temporali della visita del presidente Mattarella e ci hanno richiesto materiale per organizzarla».

Vi è stato comunicato qualche dettaglio in più?

«No, al momento no. A parte la data, il 29 aprile, nulla di più: probabilmente avremo qualche indicazione ulteriore nei prossimi giorni. I docenti sono sorpresi, contenti e al tempo stesso un po’ preoccupati, perché non è certamente facile organizzare un appuntamento del genere».

Cosa rappresenta la visita del Capo dello Stato?

«È un gesto alto, nobile, di grande vicinanza alla scuola. Siamo felici che il presidente possa visitare il nostro istituto, toccare con mano il modello della formazione professionale. Organizzeremo quel momento facendo in modo che Mattarella possa incontrare la nostra comunità educativa, per fargli capire il desiderio di bene che cerchiamo di concretizzare con i nostri percorsi professionali indirizzati a ragazzi che fanno fatica nel mondo dell’istruzione tradizionale o che, magari, hanno altre abilità sulle quali costruire un futuro».

Inevitabilmente la visita del presidente sarà dedicata a Lorenzo Parelli.

«È anzitutto un gesto di vicinanza alla famiglia, che è stata contattata dal Quirinale. Una perdita come quella di Lorenzo non si può colmare, ha rappresentato per noi un dolore lacerante, profondo, una situazione umanamente irrimediabile. Da un evento tragico come questo bisogna però trovare un seme di speranza per altre persone. E anche la visita del presidente così va letto: un segno di speranza».

Avete immaginato iniziative per ricordare Lorenzo?

«Ci sono tante proposte, che abbiamo però girato alla famiglia: la titolarità della memoria di Lorenzo è della famiglia. Noi come istituto li appoggiamo e siamo stati impegnati, in queste settimane difficili, a collaborare con Regione, enti e parti datoriali per avviare una riflessione organica sul percorso duale e sui percorsi degli studenti in azienda. Onoriamo così Lorenzo, ci sembra il modo più concreto e corretto».

Dalla scomparsa del ragazzo sono passati poco più di due mesi. Come avete gestito il lutto con i compagni di scuola di Lorenzo?

«È stato un evento deflagrante. A partire dal giorno della tragedia abbiamo riflettuto sul senso della vita, avviato percorsi di supporto psicologico ad hoc per il gruppo classe e per i ragazzi che lo richiedevano. Quanto accaduto ha suscitato tante domande, dialogo, riflessione, soprattutto tra gli studenti più grandi».

Morte di Lorenzo Parelli, CNOS FAP: “Vicini alla famiglia nel loro dolore”

Pubblichiamo il comunicato stampa della Federazione Nazionale CNOS – FAP in seguito alla morte di Lorenzo Parelli, giovane studente dell’istituto “Bearzi” di Udine.

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La Federazione Nazionale CNOS-FAP esprime le più sentite condoglianze alla famiglia di Lorenzo Parelli, ai formatori e ai corsisti del Centro di Formazione Professionale Bearzi di Udine per la grave perdita. “Tutta la Federazione vuole essere vicina alla famiglia di Lorenzo e a tutti coloro che lo hanno conosciuto durante il suo percorso formativo – dichiara don Fabrizio Bonalume, direttore generale del CNOS FAP -. Quando si incontra un giovane desideroso di affrontare il proprio cammino per diventare adulto, è nostro stile cercare di aiutarlo a prevenire i pericoli che dovrà affrontare passo dopo passo, cercando di intravedere la meta che è chiamato a raggiungere. Per Lorenzo questo cammino si è interrotto all’improvviso e sulla vita di coloro che lo hanno conosciuto è calato il silenzio. È rispettando questo silenzio che vorremmo rimanere vicini a chi sta soffrendo.

Per questo abbiamo  chiesto a tutti i nostri CFP di vivere con gli allievi un momento di preghiera in ricordo di Lorenzo. Al nostro cordoglio si unisce il Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi che contattandoci ha sottolineato la sua vicinanza alla famiglia e al CFP Bearzi, e il dolore che prova in questo momento”.

Il direttore generale e la Federazione CNOS FAP si uniscono alle parole di Paola Vacchina, presidente nazionale di Forma, associazione italiana degli enti di formazione professionale.

“Siamo molto addolorati per la morte del giovane Lorenzo Parelli, che frequentava il quarto anno di un percorso duale nel settore della meccanica industriale, deceduto a seguito di un incidente presso l’azienda che lo ospitava. La tragedia ha visto la presa di posizione di alcuni soggetti che hanno messo in dubbio la qualità e la bontà della tipologia formativa che il giovane stava svolgendo. Per questo, ci troviamo costretti a precisare che il sistema duale è una modalità per realizzare percorsi scolastici/formativi che coinvolge due attori, la Scuola/Ente di formazione e l’Azienda per favorire il passaggio al mondo del lavoro e sottrarre i giovani al limbo della disoccupazione. E’ una preziosa alleanza tra scuola e lavoro”, dichiara Paola Vacchina.
“Le riforme del mercato del lavoro (D. Lgs. 81/15) e della scuola (L. 107/15) hanno introdotto in Italia questo modello di apprendimento, già applicato con successo in altri Paesi Ue, che raggiunge ottimi risultati nel recupero della dispersione scolastica e in termini di inserimento lavorativo. Realizzare questi percorsi nel periodo dell’adolescenza è complesso, ma non ci possiamo sottrarre ad assicurare con responsabilità un futuro ai giovani – aggiunge – La formazione e il rispetto della normativa prevista per la sicurezza sul lavoro sono parte integrante dei corsi ed elementi imprescindibili nella formazione pratica. Come enti di formazione siamo i primi a chiedere alle aziende il massimo rispetto delle norme di sicurezza e alle istituzioni di rafforzare la vigilanza”, aggiunge Vacchina che conclude: “Ci sono migliaia di aziende che ogni anno mettono a disposizione la loro professionalità ed esperienza per concretizzare i percorsi formativi ed educativi dei nostri studenti, dimostrando passione e competenza. Gli enti di formazione e le aziende vanno
sostenuti in questo momento di difficoltà. Di fronte alla tragedia non ci si dimentichi di quanto bene viene fatto con passione educativa e competenza per i nostri giovani, per il loro futuro e il futuro del nostro Paese”.

Confartigianato Udine regala cinquanta tute da lavoro al Bearzi

Confartigianato-Imprese Udine rinsalda simbolicamente il legame con il mondo della formazione regalando agli studenti del Centro professionale del Bearzi 50 tute da lavoro. Destinatari dell’omaggio, che è stato consegnato nel corso di una cerimonia a scuola, sono gli studenti del corso di meccanica industriale.

“E’ un modo per ringraziare il Bearzi per prezioso lavoro che la scuola sta facendo a supporto dell’artigianato – ha detto nel consegnare le tute il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti -. Questa realtà è tra le eccellenze della formazione professionale in regione e siamo felici di poter collaborare per il bene dei nostri giovani e delle nostre aziende”. Realtà come il Bearzi si stanno più che mai oggi rivelando fondamentali nel mismatch tra domanda e offerta di lavoro, nell’offrire al mercato profili professionali che sono sempre più difficili da trovare. Tilatti ha quindi ringraziato anche i ragazzi, “per la scelta che hanno fatto e per l’investimento che le famiglie fanno sul loro futuro. Gli artigiani e le imprese del territorio hanno bisogno di collaboratori formati e specializzati”. Profili che da sempre il Bearzi contribuisce a formare. Da quest’anno anche con un percorso in più, quello per conseguire il diploma di tecnico della saldatura, figura tra le più ricercate dalle aziende in questo momento.

Il mondo della formazione – ha detto dal canto suo il direttore del Bearzi, don Lorenzo Teston, ringraziando Confartigianato per l’iniziativa – è al servizio del territorio per il bene dei giovani e siamo ben contenti di lavorare insieme con altre agenzie del territorio che condividono con noi da tempo gli stessi obiettivi”. Alla cerimonia, che segue quella recente al Civiform di Cividale, hanno preso parte oltre a Tilatti e al direttore dell’Istituto, don. Lorenzo Teston, anche il coordinatore del coordinatore del CNOS-FAP Bearzi, Giulio Armano, il coordinatore del settore meccanico, Guerrino Castellani, e alcuni allievi in rappresentanza delle classi terze.