Il VIS presenta Cabby, la cabina telefonica che racconta il viaggio dei migranti

La XXª edizione di Territori diVini, la degustazione enosolidale di vini italiani e palestinesi organizzata dal VIS, quest’anno ha ospitato una novità particolare. Infatti, chi ha partecipato alla serata ha trovato nei giardini del complesso Callistiano, Cabby il Telefono Viaggiatore, all’apparenza una semplice cabina telefonica stile inglese a grandezza naturale. In realtà si tratta di un dispositivo multimediale e sollevando il ricevitore potrete ascoltare le storie di viaggio dei migranti direttamente dalla loro voce, oltre che interagire con i diversi contenuti multimediali.

Cabby nasce nell’ambito del progetto VIS “Humanitarian Corridors finanziato dal fondo europeo AMIF (Asylum, Migration and Integration Fund) con capofila la comunità Papa Giovanni XXIII, e il cui scopo è far sì che le persone migranti da Libano ed Etiopia che hanno bisogno di protezione umanitaria possano pienamente godere del diritto di asilo. Gli obiettivi di Humanitarian Corridors sono: tracciare un percorso regolare per i migranti; preparare le comunità ospitanti all’arrivo dei migranti; preparare i migranti pre e post partenza. Tutti passaggi utili all’integrazione futura. Il VIS in questo progetto è maggiormente coinvolto nella formazione che precede la partenza dall’ Etiopia, un Paese in cui è presente e opera dal 1998. Una componente importante del progetto è quella di educazione alla cittadinanza globale e di sensibilizzazione, portato avanti dal VIS anche con attività nelle scuole.

Proprio in questo ultimo segmento di progetto si inserisce Cabby – Telefono Viaggiatore. A settembre molti studenti  lo ritroveranno nelle  scuole, entrandoci e alzando la cornetta potranno ascoltare le voci e le storie di chi ha viaggiato dal proprio Paese d’origine fino in Italia. Gli studenti, tramite Cabby, potranno inoltre interagire con i contenuti multimediali, giocare al quiz, consultare il kit didattico e vedere i video con situazioni precedentemente affrontate da alcuni migranti, il tutto accompagnato dalla loro voce alla cornetta. Cabby quindi non solo viaggerà per le scuole italiane, ma farà viaggiare chi vi entrerà.

“Quale paternità oggi per una maturazione affettiva dei salesiani?”: il corso per i formatori salesiani

Dall’ANS

“Quale paternità oggi per una maturazione affettiva dei salesiani?” è stato lo sfidante titolo di un corso di formazione promosso dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) e rivolto ai formatori delle case salesiane delle Ispettorie d’Italia. L’evento, tenutosi a Roma, all’Istituto Salesiano “San Tarcisio”, dal 1° al 3 luglio, ha radunato circa 25 salesiani.

Ogni anno il Settore Formazione della CISI organizza nei primi giorni di luglio un seminario per i formatori salesiani, dedicato ad approfondire alcuni temi specifici. Quest’anno la scelta è stata quella di approfondire il tema della “paternità” dei salesiani, a partire dall’esperienza di paternità vissuta nella propria famiglia, proseguendo poi con quanto sperimentato nelle tappe della formazione iniziale e con lo sguardo proiettato infine sulla paternità educativa che ciascun Figlio spirituale di Don Bosco, di oggi e di domani, è chiamato a vivere con e per i giovani.

Nella prima giornata, guidata da padre Giovanni Salonia, OFMcapp., Responsabile della Scuola di Specializzazione post lauream in Psicoterapia della Gestalt, i partecipanti hanno esaminato il processo del discernimento vocazionale, a partire dalle Scritture e con dei focus specifici sulla maturità affettiva dei religiosi e dei candidati e sulle patologie incompatibili con la vita fraterna.

A coordinare i lavori della seconda giornata è stata invece un laico, il dott. Tonino Solarino, Psicoterapeuta e docente di Pastoral Counseling presso l’Istituto Teologico “San Tommaso” di Messina. Nelle sue riflessioni il dott. Solarino ha parlato di come creare un clima familiare nel discernimento e nell’accompagnamento formativo e di come procedere nella correzione paterna e nella gestione del conflitto nella fase formativa.

Infine, nella terza e ultima giornata, don Silvio Roggia, del Dicastero per la Formazione della Congregazione Salesiana, coadiuvato anche dal salesiano filippino Raymond Callo, Coordinatore della Formazione salesiana nella regione Asia Est – Oceania, ha illustrato i principali risvolti emersi dalla grande ricerca internazionale del 2018 su “Giovani salesiani e accompagnamento” (a cura del Salesiano Coadiutore Marco Bay); e quindi ha indicato alcune piste di lavoro in risposta alla domanda: “Che tipo di fraternità è richiesta dai giovani confratelli?”.

Salesiane Oblate del Sacro Cuore, aperto il Capitolo Generale a Tivoli

Dall’ANS:

Il 6 luglio mons. Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli-Palestrina, ha presieduto la celebrazione eucaristica di apertura del Capitolo Generale XI delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore sul tema “Con Maria, vera oblata, scelte per essere sante e immacolate…inviate nel mondo per essere profezia di gioia, speranza, carità”. I lavori si protrarranno fino al prossimo 28 luglio e costituiscono un prezioso tempo di ricerca, sincera e gioiosa, di ciò che lo Spirito chiede oggi alle Salesiane Oblate del Sacro Cuore per rispondere con fedeltà creativa alla missione di far conoscere agli uomini di oggi l’amore e la salvezza di Gesù.

L’Imperatore del Giappone conferisce l’Ordine del Sol Levante al card. Raffaele Farina

Il salesiano card. Raffaele Farina, archivista e bibliotecario emerito della Chiesa, è stato insignito dell’Ordine del Sol Levante, stella d’oro e d’argento, conferito dall’Imperatore del Giappone, durante una cerimonia che si è svolta il 27 giugno nell’Ambasciata giapponese presso la Santa Sede.

Lo riporta l’ANS:

Erano presenti per l’occasione l’Ambasciatore Yoshio Matthew Nakamura e la Signora Ambasciatrice Reiko Nakamura; la dott.ssa Teruyo Shimasaki, consigliere e Membri dell’Ambasciata; il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernandez Artime; don Francesco Cereda, suo Vicario; mons. Piero Marini, già Maestro delle Cerimonie Pontificie; e il neo-vescovo salesiano mons. Alberto Lorenzelli, vescovo ausiliare di Santiago del Cile.

Il card. Farina è stato premiato per il suo “contributo al rafforzamento dei rapporti amichevoli tra Giappone e Santa Sede”. E tra le motivazioni specifiche dell’onorificenza viene specificata la sua preziosa opera in favore del “riordino dei documenti storici del periodo Edo raccolti dal missionario salesiano don Mario Marega”, relativi cioè al periodo di proibizione del cristianesimo nella regione giapponese di Bungo.

È nel “periodo Edo” (1603-1868), infatti, che la famiglia Tokugawa raggiunse la fase di massimo potere politico-militare, la quale corrispose ad una politica di isolamento durante la quale si assistette a vere e proprie carneficine di cristiani, soprattutto nell’area di Nagasaki.

Il riordino di quei documenti è di grandissimo valore, perché permette di inquadrare la presenza cristiana in Giappone sin dalle origini (il più antico testo tra gli oltre 10.000 raccolti da don Marega riporta addirittura l’arrivo del cristianesimo in Giappone, nel 1549) e poi nei periodi dei “kakure kirishitan” (Cristiani nascosti).

Nel suo discorso di ringraziamento per il conferimento di una così pregiata onorificenza, il card. Raffaele Farina ha elencato diversi episodi che lo hanno legato al mondo della cultura nipponica e ha parlato di alcuni importanti personalità giapponesi con cui negli anni ha sviluppato relazioni sempre più strette – tra cui, in primis, il comm. Tatsuro Takatsu, grande benefattore dell’Università Pontificia Salesiana.

Inoltre, ha citato anche quanto disse già nel 2013, alla presenza dell’Imperatore del Giappone, in occasione del Centenario della Sophia Univiersity di Tokio: “Ho passato la mia vita nella docenza e soprattutto nella direzione di una Università; mi sono occupato di Biblioteche e Archivi, ma anche di Istituzioni culturali, l’ambiente dove si opera la felice sintesi tra scienza e arte, tra ricerca della verità e della bellezza. Ho sperimentato così come la scienza, il sapere, la cultura, l’arte costituiscono un ponte tra le diverse culture, le religioni, le nazioni: un ponte di amicizia e di pace che aiuta i popoli a capirsi, aiutarsi a vicenda e a rendere la convivenza internazionale più umana.

In questo contesto vorrei dirvi che sono felice di essere qui con voi e di confessarvi con semplicità e sincerità che io amo il Giappone e ammiro i Giapponesi.

Roma, mons. Enrico Dal Covolo ha ordinato diaconi dieci salesiani provenienti da 4 continenti

Sabato 22 giugno, nella Basilica del Sacro Cuore a Roma, mons. Enrico dal Covolo, SDB, ha ordinato diaconi 10 salesiani di 9 Paesi e 4 continenti. Presente l’arcivescovo Savio Hon Tai-Fai, SDB, nunzio apostolico in Grecia.

Siria, a Damasco iniziano i lavori per un nuovo centro giovanile

Da ANS

In Siria l’inizio dell’estate vede i Salesiani di Damasco e i loro collaboratori impegnati a realizzare i primi passi della creazione del nuovo centro che sorgerà nella periferia della città, nel quartiere di Jaramana, dopo che nello scorso mese di gennaio è stato finalizzato l’acquisto del terreno.

Al momento sono in corso i lavori di recinzione del terreno e di creazione della strada di accesso. Nei prossimi mesi si procederà alla preparazione, pulizia e livellamento del terreno, e contemporaneamente, con il supporto di una squadra di progettisti, verrà redatto il progetto architettonico, che includerà il centro giovanile/oratorio, il cortile, la casa della comunità, la chiesa e un centro di formazione professionale.

I salesiani accompagnano e servono la comunità cristiana a Damasco dal 1992, con particolare attenzione all’educazione dei giovani e dei bambini. Tale presenza è diventata ancora più significativa, nelle estreme difficoltà, a partire dal 2012, ed oggi circa 1.200 minori prendono regolarmente parte alle attività del centro.

E tuttavia per molte persone oggi raggiungere il centro salesiano è molto problematico: il viaggio richiede tempo e comporta spesso rischi per la sicurezza, mentre la distanza fisica dalle famiglie rende difficile per i salesiani la loro opera di sostegno umano e solidale a chi ha bisogno di maggiore aiuto.

Con la creazione del nuovo centro nel quartiere di Jaramana, i salesiani saranno in grado di amplificare il loro contributo allo sviluppo sociale, spirituale ed educativo della comunità cattolica di Damasco e di tutta la cittadinanza.

“Un ringraziamento speciale va ai nostri benefattori che stanno sostenendo lo sforzo dell’Ispettoria MOR nel raccogliere risorse a favore di quest’opera, e alla Nunziatura Apostolica in Siria, che ha recentemente formalizzato il suo supporto all’iniziativa in una significativa lettera; invochiamo poi sempre la Provvidenza, perché continui a portare il suo prezioso aiuto nel raccogliere le risorse ancora necessarie per il terreno e per avviare finalmente le prossime fasi” concludono i Salesiani della Siria.

Tutta l’Ispettoria del Medio Oriente (MOR) continua a pregare perché la pace torni finalmente e stabilmente in Siria, e che questo progetto possa giungere presto a termine ed essere motivo di gioia per le migliaia dei bambini e dei giovani che ogni giorno prendono parte alle attività nel centro di Damasco, e per quelli che ne potranno beneficiare in futuro.

Il Papa ai missionari digitali: Dire le cose con tenerezza

Il 13 giugno, a Madrid, si è svolta la Giornata di “iMission” per la formazione gratuita dei missionari digitali di lingua spagnola. Per l’occasione, il Papa ha registrato un breve videomessaggio che è stato diffuso sull’account Twitter degli organizzatori dell’evento invitandoli a “compromettersi” nell’evangelizzazione attraverso la tenerezza. Un messaggio che coinvolge tutti.

Il servizio di Vatican News – Gabriella Ceraso

Evangelizzazione del continente digitale: è questo il cuore dell’interesse di ” iMission” un’associazione senza scopo di lucro che riunisce persone e istituzioni cattoliche che lavorano su questo tema sin dal 2012 con l’obiettivo di creare una rete di missionari impegnati in internet e di dar loro una formazione sistematica.

A  Madrid si è svolta la Giornata per la formazione gratuita dei missionari digitali di lingua spagnola, cui ha partecipato con un saluto inviato tramite un videomessaggio su Twitter, anche Papa Francesco. Il suo innanzitutto è stato un incoraggiamento:

La prossimità, fondamento dell’annuncio 

“Avanti!” ha detto e ripetuto a tutti i presenti il Papa, entrando quindi nel merito del suo messaggio dedicato alle modalità della comunicazione.

“Il problema che abbiamo oggi non è tanto quello che dici o quello che non dici, ma come”. Ci sono parole che possono essere dette – spiega Francesco – “all’interno di un laboratorio totalmente asettico e inutile”; parole dette “a distanza”, non di “grande utilità” e che forse “ispirano qualcosa”. Ma l’importante è “dire le cose con prossimità, con vicinanza”:

E quando si è in grado di dire le cose con vicinanza e con “prossimità” si esprime la tenerezza. La tenerezza di una carezza, la tenerezza di uno sguardo sereno e semplice. La tenerezza di una parola di incoraggiamento, la tenerezza dell’accompagnare chi resta indietro. La tenerezza di chi soffre gli effetti di questa civiltà dello scarto. Non abbiate paura della tenerezzaLa tenerezza nobilita, la tenerezza è il linguaggio di Dio.

Con la tenerezza costruirete il futuro

Così infatti, ricorda il Papa, si presenta il “Padre” “al popolo d’Israele, come “un Padre che porta in braccio il suo bambino. Si presenta con un’immagine di tenerezza”. Quindi rimarca:

Non abbiate paura della tenerezza, andate avanti! Impegnatevi con il cuore, allora sì che andrete a “dire” cose di verità, ma non cose asettiche, non cose solo dichiaratorie, non cose di compromesso, ma cose che costruiscono il futuro. 

E così il Papa chiude il suo videomessaggio con la benedizione e affidando i nuovi missionari digitali al cuore di Maria.

Giornata del bambino africano. Don Felice Molino: La vera urgenza è educare il cuore

Beatificata Edvige Carboni, Salesiana Cooperatrice

Sabato 15 maggio è stata beatificata Edvige Carboni (1880-1952), mistica e Salesiana Cooperatrice di Pozzomaggiore. Si riporta l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS il 17 giugno 2019.

(ANS – Pozzomaggiore) – Sabato 15 maggio 2019 a Pozzomaggiore, Sardegna, il cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha beatificato, a nome del Santo Padre, Edvige Carboni, una donna umile e forte, con una “vita intrisa di Dio”, che visse una vita di lavori manuali e di servizio, in famiglia e verso tanti bisognosi che incontrò, ma che fu eletta in modo misterioso e ricolmata di grazie e doni soprannaturali straordinari.

Nata a Pozzomaggiore il 3 maggio del 1880, desiderava farsi religiosa, ma dovette restare accanto alla madre, molto malata. Da allora trascorse la sua vita domestica in maniera sobria e raccolta, alternando le faccende di casa ai momenti di preghiera. Il 14 luglio 1911 le si manifestarono sul corpo i segni della Passione di Gesù. Questo e altri fenomeni mistici che le venivano attribuiti furono indagati nel processo canonico del 1925, cui lei si sottopose in completa obbedienza. Si trasferì quindi a Roma col resto della famiglia, proprio negli anni in cui stava per esplodere la seconda guerra mondiale.

Da quando prese domicilio a Roma, fino alla morte (1938-1952), Edvige appartenne alla parrocchia dei salesiani “Santa Maria Ausiliatrice” su via Tuscolana. Lì si recava quasi ogni mattina per la Messa e Comunione; lì si raccoglieva in preghiera, solitamente nella cappella di sant’Anna; lì avvennero gran parte delle estasi e fatti prodigiosi. Il 25 Settembre 1941, inoltre, divenne Salesiana Cooperatrice.

Devotissima della Madonna, che le apparve più volte, ottenne da Lei numerose grazie. Tanti i Santi di cui ebbe apparizioni, in modo particolare san Giovanni Bosco e san Domenico Savio. Nel suo diario si segnalano ben 20 apparizioni di Don Bosco, spesso insieme a Maria Ausiliatrice o a Domenico Savio. In tali apparizioni Don Bosco le dava suggerimenti intorno alle virtù, la invitava alle devozioni alla Madonna, la incoraggiava nelle difficoltà, le chiedeva preghiere e sacrifici per la pace nel mondo, le mostrava il gran bene che facevano i Salesiani, di molti dei quali elogiava la santità, e la invitava a pregare e ad amare le suore salesiane.

Come ha detto il cardinale Becciu nell’omelia del rito di beatificazione:

“Umile e forte, generosa e paziente, laboriosa e fiera, la Beata Edvige incarna le più belle virtù della donna sarda dell’epoca. Eppure dal suo vissuto umano e cristiano, emergono dati che rendono più che mai attuale la sua testimonianza: Edvige è un valido riferimento per le donne di oggi, di ogni età e di ogni estrazione sociale. La sua semplice e profonda esperienza spirituale, contrassegnata da carità senza limiti, umiltà smisurata e preghiera incessante, è un modello ancora attuale, perché dimostra che anche in una vita semplice e ordinaria è possibile sperimentare una solida comunione con Dio e un apostolato caratterizzato dalla passione per l’umanità ferita e disagiata”.

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Nuove nomine per i superiori delle Ispettorie delle Filippine Nord e Colombia Bogotà

Oltre alla nomina di don Giovanni D’Andrea come superiore dell’Ispettoria della Sicilia, nell’ambito dei lavori del Consiglio Generale, e con il consenso degli altri membri del Consiglio, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha nominato anche i Superiori delle Ispettorie Filippine Nord (FIN) e Colombia-Bogotà (COB) rispettivamente don Gerardo Martin e don John Jairo Gómez Rúa.

Don Martin è nato a Makati (Manila) il 3 ottobre 1964 e dopo alcuni anni di professione come dottore commercialista ha frequentato il Noviziato salesiano di Bacolod nell’anno 1994-1995; ha quindi emesso la prima professione il 24 maggio 1995 e la professione perpetua il 24 marzo 2001.

Ordinato sacerdote nel 2002, a Parañaque-Manila, ha servito per cinque anni (2005-2010) nella casa di formazione “Seminario ng Don Bosco”, dedita alla formazione specifica per il sacerdozio, e negli ultimi nove (2010-2019), nella grande comunità del Prenoviziato e Aspirantato di Canlubang.

È stato membro delle Commissioni Economica (2005-2010) e di Pastorale Giovanile (2008-10) e dal 2013 svolge l’incarico di Delegato Ispettoriale per la Formazione.

La cerimonia d’insediamento è prevista per sabato 15 giugno 2019 nel Santuario Nazionale di Maria Ausiliatrice a Parañaque – Manila.

Don Gómez Rúa è nato il 27 dicembre 1963 a Medellín. Dopo aver frequentato il noviziato salesiano di Rionegro, tra il 1983 e il 1984, ha emesso i primi voti il 31 gennaio 1984 e i voti perpetui il 9 gennaio 1990 a La Ceja.

Ordinato sacerdote nella città di Medellín il 17 ottobre 1992, è stato Vicario dell’opera di Tuluá (1993-95) e Vicario e poi Direttore di Rionegro (1995-97; 97-98), quindi Direttore e Maestro dei Novizi presso La Ceja, dal 1999 al 2006.

Per l’Ispettoria COM è stato Vicario ispettoriale (2006-2010) e Delegato per la Formazione e per la Famiglia Salesiana (2007-2011), prima di assumere l’incarico di Ispettore, nel 2012.

Attualmente è Direttore del Postnoviziato interispettoriale “Filippo Rinaldi” di Copacabana.

Don Gómez Rúa assumerà l’incarico dell’Ispettoria COB, per il sessennio 2019-2025, il prossimo 28 luglio, durante l’Eucaristia che sarà presieduta dal Consigliere Regionale per l’Interamerica, don Timothy Ploch, presso il Santuario Nazionale di Nostra Signora del Monte Carmelo – Istituto Leone XIII, a Bogotà.