La Federazione CNOS-FAP diventa “Fondazione CNOS-FAP ETS – Impresa Sociale”

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP nazionale sulla trasformazione dell’ente in Fondazione.

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Assistiti dallo Studio Montanelli, alla presenza del Notaio Tuccari, la Federazione CNOS-FAP, fino ad oggi Associazione non riconosciuta, si trasforma in Fondazione denominata “CNOS-FAP – Centro Nazionale Opere Salesiane Formazione Aggiornamento Professionale – Ente di Terzo Settore, Impresa Sociale”; in forma breve: “Fondazione CNOS-FAP ETS – Impresa Sociale”), con sede in Roma, via Appia Antica 78.

Con la Fondazione i Salesiani affermano la volontà di sostenere il “servizio della Formazione Professionale, l’educazione, l’istruzione e, più in generale, le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa, perseguito anche promuovendo rapporti di collaborazione su base continuativa con soggetti imprenditoriali e non, in particolare non profit” (art. 3 dello Statuto).

A guidare la Fondazione saranno salesiani indicati dall’Ente promotore CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane) e operanti su tutto il territorio nazionale.

La Fondazione, oggi, opera, con i suoi 63 Centri di Formazione Professionale, in 16 Regioni italiane, formando più di 25 mila allievi, di quali 16 mila sono giovani che assolvono il diritto-dovere. Con gli oltre 1.500 corsi e le oltre 850 mila ore di formazione compre i settori dell’agricoltura, del manifatturiero e del terziario avanzato. Per facilitare l’inserimento lavorativo ha attivato in tempi recenti 40 sportelli c.d. SAL (Servizi al Lavoro).

La Fondazione, che ha ereditato i punti di forza della Federazione, registra che il 92% gli allievi, ad un anno dal conseguimento dalla qualifica o il diploma professionale, è in “successo formativo”.

Fedeli allo spirito del fondatore, i Salesiani oggi ripetono quanto avevano scritto – con una espressione programmatica – i Salesiani dopo la morte di don Bosco: operare in ogni periodo storico “coi tempi e con don Bosco”.

 

Avvenire – La formazione professionale in udienza dal Papa: «Troppi giovani sfruttati»

Pubblichiamo un articolo da Avvenire, a firma di Paolo Ferrario.

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«Una valida formazione professionale è un antidoto alla dispersione scolastica e una risposta alla domanda di lavoro in diversi settori dell’economia. Il lavoro è fondamentale della nostra vita e della nostra vocazione. Eppure, oggi assistiamo a un degrado del senso del lavoro, che viene sempre più interpretato in relazione al guadagno piuttosto che come espressione della propria dignità e apporto al bene comune.

Un «incontro storico» – promosso in occasione del 25° di fondazione di Forma e del 50° di Confap – perché, per la prima volta, il Papa incontrerà esclusivamente i rappresentanti di questa importante espressione del sistema italiano di istruzione, composto da circa 160mila allievi tra i 14 e i 18 anni. Ragazzi che vogliono lasciare la propria «impronta nel mondo» attraverso il lavoro. « Noi non formiamo manodopera ma persone in opera», sottolinea don Massimiliano Sabbadini, presidente di Confap. «È motivo di grande gioia poterci presentare al Papa nella nostra specificità – aggiunge – che è aiutare i ragazzi a sviluppare tutte le loro caratteristiche e potenzialità. E siamo orgogliosi di accogliere nei nostri centri di formazione anche giovani che sono stati espulsi dalla scuola, dando loro una nuova dignità». Ragazzi con alle spalle «storie complicate che da noi ritrovano la propria strada», interviene Paola Vacchina, presidente di Forma e amministratore delegato di Enaip (Ente nazionale impresa sociale), fondato negli anni Cinquanta su iniziativa delle Acli. «Abbiamo il desiderio di sentirci abbracciati e incoraggiati da papa Francesco – aggiunge Vacchina – e sappiamo quanto il Santo Padre sia attento alla formazione dei giovani e alla costruzione di una società migliore in cui ciascuno, attraverso il proprio lavoro, possa contribuire al bene comune».

«Una valida formazione professionale è un antidoto alla dispersione scolastica e una risposta alla domanda di lavoro in diversi settori dell’economia. Il lavoro è fondamentale della nostra vita e della nostra vocazione. Eppure, oggi assistiamo a un degrado del senso del lavoro, che viene sempre più interpretato in relazione al guadagno piuttosto che come espressione della propria dignità e apporto al bene comune.

Pertanto, è importante che i percorsi di formazione siano al servizio della crescita globale della persona». Sono le parole con cui questa mattina, in Aula Nervi, Francesco s’è rivolto agli allievi e insegnanti nel corso di un’udienza «straordinaria ed esclusiva», promossa in occasione del 50° di fondazione di Confap e del 25° di Forma. «Questo incontro riveste un significato particolare poiché sottolinea il continuo impegno di Forma e Confap nel promuovere una formazione che non solo trasmetta competenze tecniche, ma anche valori di solidarietà, giustizia sociale e rispetto per la dignità umana. Inoltre, conferma l’importanza cruciale della formazione professionale nel contesto contemporaneo e l’impegno costante nel promuovere un’economia al servizio dell’umanità». Così, Forma e Confap sottolineano l’importanza dell’appuntamento di questa mattina in Aula Nervi, in Vaticano, dove è in programma un’udienza straordinaria ed esclusiva concessa da papa Francesco al mondo della formazione professionale.

Un «incontro storico» – promosso in occasione del 25° di fondazione di Forma e del 50° di Confap – perché, per la prima volta, il Papa incontrerà esclusivamente i rappresentanti di questa importante espressione del sistema italiano di istruzione, composto da circa 160mila allievi tra i 14 e i 18 anni. Ragazzi che vogliono lasciare la propria «impronta nel mondo» attraverso il lavoro. « Noi non formiamo manodopera ma persone in opera», sottolinea don Massimiliano Sabbadini, presidente di Confap. «È motivo di grande gioia poterci presentare al Papa nella nostra specificità – aggiunge – che è aiutare i ragazzi a sviluppare tutte le loro caratteristiche e potenzialità. E siamo orgogliosi di accogliere nei nostri centri di formazione anche giovani che sono stati espulsi dalla scuola, dando loro una nuova dignità». Ragazzi con alle spalle «storie complicate che da noi ritrovano la propria strada», interviene Paola Vacchina, presidente di Forma e amministratore delegato di Enaip (Ente nazionale impresa sociale), fondato negli anni Cinquanta su iniziativa delle Acli. «Abbiamo il desiderio di sentirci abbracciati e incoraggiati da papa Francesco – aggiunge Vacchina – e sappiamo quanto il Santo Padre sia attento alla formazione dei giovani e alla costruzione di una società migliore in cui ciascuno, attraverso il proprio lavoro, possa contribuire al bene comune».

Già 180 anni fa, nel 1842, don Giovanni Bosco seguiva i giovani apprendisti nelle botteghe di Torino e da quel seme è nata l’esperienza salesiana nel campo della formazione professionale. Porta la firma di don Bosco, infatti, il primo contratto di apprendistato della storia, siglato l’8 febbraio del 1852 tra lo stesso don Bosco, il datore di lavoro, il giovane apprendista e suo padre. Dal 1977, inoltre, la Federazione Cnos Fap è la struttura associativa che attualizza in Italia l’esperienza formativa di don Bosco e dei Salesiani. Una rete oggi composta da 63 centri, 16 sedi regionali, 1.593 operatori su tutto il territorio nazionale, 1.541 corsi, 23.332 allievi e 865.527 ore di formazione erogate. Inoltre, il tasso di occupazione dei diplomati Its (Istituti tecnici superiori) è del 94,2% per il sistema meccanica, dell’89,9% per la Mobilità sostenibile e dell’88,5% per l’Efficienza energetica. « Al Papa – dice don Giuliano Giacomazzi, direttore del Cnos-Fap nazionale – offriamo il nostro impegno per i ragazzi in maggiore difficoltà, il lavoro fatto con loro per collaborare alla costruzione del loro futuro, la collaborazione con le aziende per rispondere con la formazione professionale a un bisogno sempre più urgente nella nostra nazione, cercando di fare un match fra bisogni del mondo del lavoro, le esigenze dei ragazzi, le opportunità della formazione».

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Avvenire – La formazione professionale dal Papa: «Il lavoro dei giovani cambia il mondo»

Dal quotidiano Avvenire, di Paolo Ferrario.

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«Questo incontro riveste un significato particolare poiché sottolinea il continuo impegno di Forma e Confap nel promuovere una formazione che non solo trasmetta competenze tecniche, ma anche valori di solidarietà, giustizia sociale e rispetto per la dignità umana. Inoltre, conferma l’importanza cruciale della formazione professionale nel contesto contemporaneo e l’impegno costante nel promuovere un’economia al servizio dell’umanità». Così, Forma e Confap sottolineano l’importanza dell’appuntamento di questa mattina in Aula Nervi, in  Vaticano, dove è in programma un’udienza straordinaria ed esclusiva concessa da papa Francesco al mondo della formazione professionale. Un «incontro storico» – promosso in occasione del 25° di fondazione di Forma e del 50° di Confap – perché, per la prima volta, il Papa incontrerà esclusivamente i rappresentanti di questa importante espressione del sistema italiano di istruzione, composto da circa 160mila allievi tra i 14 e i 18 anni. Ragazzi che vogliono lasciare la propria «impronta nel mondo» attraverso il lavoro. «Noi non formiamo manodopera ma persone in opera», sottolinea don Massimiliano Sabbadini, presidente di Confap. «È motivo di grande gioia poterci presentare al Papa nella nostra specificità – aggiunge – che è aiutare i ragazzi a sviluppare tutte le loro caratteristiche e potenzialità. E siamo orgogliosi di accogliere nei nostri centri di formazione anche giovani che sono stati espulsi dalla scuola, dando loro una nuova dignità». Ragazzi con alle spalle «storie complicate che da noi ritrovano la propria strada», interviene Paola Vacchina, presidente di Forma e amministratore delegato di Enaip (Ente nazionale impresa sociale), fondato negli anni Cinquanta su iniziativa delle Acli. «Abbiamo il desiderio di sentirci abbracciati e incoraggiati da papa Francesco – aggiunge Vacchina – e sappiamo quanto il Santo Padre sia attento alla formazione dei giovani e alla costruzione di una società migliore in cui ciascuno, attraverso il proprio lavoro, possa contribuire al bene comune». Un assaggio delle competenze apprese nei centri di formazione professionale e della passione dei giovani allievi saranno i doni presentati al Papa durante l’udienza.

«Simboli dell’impegno dei ragazzi capaci di produrre cose buone», aggiunge la presidente di Forma. Tra le opere donate al Pontefice, una lampada in legno realizzata dagli allievi del Cfp di Tesero, in Trentino, con i rami e i tronchi schiantati dalla tempesta Vaia dell’autunno 2018, «simbolo della vita che rinasce e della luce che si accende nche dopo le difficoltà». Un allievo ucraino porterà in dono alcune colombe, messaggere di pace, realizzate unendo legno dolce e duro, «simbolo di speranza e riconciliazione, richiamo potente all’importanza di costruire ponti di comprensione e solidarietà, affinché possiamo tutti vivere in un mondo di pace e armonia». «Nella cultura dello scarto in cui oggi viviamo, come dice papa Francesco – si legge nella presentazione dell’udienza pubblicata sul sito di Forma – i doni portati dai ragazzi ci raccontano un’altra realtà: il valore sta nelle mani di chi sa produrre e nelle menti di chi sa concepire. Ognuno restituisce al mondo il proprio valore, con un’impronta che rimane indelebile attraverso artefatti, opere e strumenti che raccontano il meraviglioso universo che risiede in ognuno di noi. L’unicità dei doni è l’unicità dei ragazzi che li hanno creati, il valore più grande che i centri di formazione professionale hanno: i propri allievi».

Già 180 anni fa, nel 1842, don Giovanni Bosco seguiva i giovani apprendisti nelle botteghe di Torino e da quel seme è nata l’esperienza salesiana nel campo della formazione professionale. Porta la firma di don Bosco, infatti, il primo contratto di apprendistato della storia, siglato l’8 febbraio del 1852 tra lo stesso don Bosco, il datore di lavoro, il giovane apprendista e suo padre. Dal 1977, inoltre, la Federazione Cnos Fap è la struttura associativa che attualizza in Italia l’esperienza formativa di don Bosco e dei Salesiani. Una rete oggi composta da 63 centri, 16 sedi regionali, 1.593 operatori su tutto il territorio nazionale, 1.541 corsi, 23.332 allievi e 865.527 ore di formazione erogate. Inoltre, il tasso di occupazione dei diplomati Its (Istituti tecnici superiori) è del 94,2% per il sistema meccanica, dell’89,9% per la Mobilità sostenibile e dell’88,5% per l’Efficienza energetica. «Al Papa – dice don Giuliano Giacomazzi, direttore del CnosFap nazionale – offriamo il nostro impegno per i ragazzi in maggiore difficoltà, il lavoro fatto con loro per collaborare alla costruzione del loro futuro, la collaborazione con le aziende per rispondere con la formazione professionale a un bisogno sempre più urgente nella nostra nazione, cercando di fare un match fra bisogni del mondo del lavoro, le esigenze dei ragazzi, le opportunità della formazione».

Esposizione dei Capolavori 2024: la vetrina del talento della Formazione Professionale a Sesto San Giovanni

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS FAP nazionale.

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Il Centro di Formazione Professionale dei Salesiani di Sesto San Giovanni ospiterà l’Esposizione dei Capolavori 2024 dei settori Elettrico-Automazione, Elettrico Domotico e Energia, un evento che celebra l’innovazione, la creatività e l’impegno dei giovani che si stanno formando nei centri CNOS-FAP di tutta Italia.

L’Esposizione dei Capolavori, intitolata quest’anno “I Giovani Talenti di Oggi, la Nostra Scommessa per il Domani”, nasce nel 2008 dall’eredità educativa di Don Bosco e rappresenta uno strumento educativo profondamente radicato nei valori salesiani in quanto si propone di valorizzare l’apprendimento pratico, stimolare la creatività e promuovere un legame solido tra il mondo della formazione e quello del lavoro grazie al coinvolgimento di tante aziende.

Sono circa 40 gli allievi salesiani di tutta Italia che dal 6 al 10 maggio trascorreranno le loro giornate nel Campus Salesiano più grande d’Europa, mettendo in pratica le loro competenze nella costruzione di “capolavori” che verranno giudicati da una giuria composta da formatori e rappresentanti di importanti aziende del settore. I migliori elaborati verranno poi premiati nell’evento finale aperto al pubblico il 10 maggio 2024 alle ore 10 alla presenza  dell’Assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro della Regione Lombardia Simona Tironi, del direttore generale del CNOS-FAP don Giuliano Giacomazzi e di oltre 30 aziende che sostengono il progetto.

Francesco Cristinelli, Direttore di CNOS-FAP di Sesto San Giovanni, esprime grande soddisfazione nell’ospitare un evento così significativo: “È un onore per noi accogliere l’Esposizione dei Capolavori di due settori di fondamentale importanza per la nostra sede. Questa è un’occasione unica per i Salesiani di Sesto di testimoniare l’eccellenza e l’innovazione nel campo della formazione professionale nel Territorio anche grazie al profondo legame con le aziende e le istituzioni.”

Fabrizio Tosti, Direttore Generale di CNOS-FAP Italia, aggiunge: “Ringraziamo Sesto San Giovanni per aver ospitato questa importante manifestazione. L’Esposizione dei Capolavori non è solo una vetrina di talento, ma anche la dimostrazione di come i valori salesiani possano guidare i giovani verso un futuro professionale brillante e significativo.”

CNOS-FAP, Esposizione Nazionale dei Capolavori dei Settori Professionali 2024

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP sulla prossima Esposizione Nazionale dei Capolavori dei Settori Professionali.

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Dopo l’evento lancio “I giovani talenti di oggi, la nostra scommessa di domani” che si è tenuto a Milano lo scorso 29 febbraio alla presenza del Cardinale Ángel Fernández Artme, Rettor Maggiore Superiore dei Salesiani, di Simona Tironi Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia e Giovanni Brugnoli, Vicepresidente di Confindustria con delega al Capitale Umano, al via l’Esposizione Nazionale dei Capolavori dei Settori Professionali edizione 2024 che quest’anno coinvolgerà quasi 200 allievi provenienti da oltre 40 Centri di Formazione Professionale della Federazione CNOS-FAP nell’appuntamento che celebra l’innovazione, la creatività e l’impegno dei giovani in un evento che promuove e valorizza il legame tra il mondo della formazione e quello del lavoro, grazie anche al coinvolgimento di tante aziende nazionali e multinazionali.

L’Esposizione Nazionale dei Capolavori dei Settori Professionali, la cui prima edizione risale al 2008, si è dimostrata nel tempo una delle esperienze di maggior interesse per la vita della Federazione, un momento di collaborazione e scambio tra i CFP ed un’esperienza unica di condivisione e confronto per gli allievi. Il Capolavoro è lo strumento educativo che nella tradizione salesiana rappresenta la modalità migliore per stimolare gli allievi, il loro apprendimento, la loro creatività, il loro essere protagonisti del proprio processo formativo.

Il Capolavoro è il terreno di gioco in cui i giovani si misurano con il mondo delle imprese e del lavoro che a breve dovrà accoglierli e inserirli nei processi produttivi e valorizzarli nei propri talenti. L’Esposizione dei Capolavori è l’ambiente per eccellenza dove le aziende entrano in gioco da leader, protagoniste nel misurare il livello di preparazione professionale degli allievi e l’evento in cui si rafforza e consolida la sinergia tra il mondo del lavoro e il Centro di Formazione Professionale. Per ogni settore le aziende sostenitrici hanno collaborato alla realizzazione della prova e saranno presenti nelle commissioni esaminatrici che valuteranno i capolavori.

I primi Settori professionali coinvolti saranno l’Automotive a Torino Rebaudengo, la Ristorazione e i Servizi Al Lavoro ad Arese che si incontreranno dal 06 al 09 maggio inaugurando l’edizione 2024. Seguiranno il Settore della Meccanica Industriale a Vigliano Biellese e i Settori Energia ed Elettrico a Sesto San Giovanni dal 06 al  10 maggio. L’Esposizione del Settore Grafico avrà luogo a Verona dal 13 al 17 maggio, seguiranno il Settore Benessere, alla sua prima edizione, e Servizi al Lavoro a Fossano dal 14 al 16 maggio ed infine le Aree trasversali a Firenze dal 14 al 17 maggio. Per seguire l’Esposizione Nazionale dei Capolavori dei Settori professionali edizione 2024, conoscere le
aziende sostenitrici, il programma e i vincitori è possibile consultare il sito dedicato capolavori.cnos-fap.it/ e i canali social della Federazione CNOS-FAP.

Mattarella visita il Centro “Don Bosco” di Ashaiman: “Qui si respira anzitutto lo spirito salesiano”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Ashaiman) – “Avevamo a cuore di passare da qui, per visitare questo centro, per vedere quel che c’era stato illustrato, l’attività che concretamente qui si svolge e, soprattutto, per il modello che presenta, per la formula, che costituisce un modello anche per altre realtà che possono seguire questa formula”: così si è espresso il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, sabato 6 aprile 2024, nel corso della sua visita Centro di Formazione Professionale salesiano “Don Bosco” ad Ashaiman, non lontano dalla Capitale, Accra, in una delle ultime tappe della sua Visita di Stato in Africa Occidentale.

Accompagnato dalla figlia Laura e dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, il Capo dello Stato Italiano ha osservato i laboratori e gli spazi di formazione del centro salesiano, sede di un’importante sperimentazione di cooperazione internazionale, sviluppata in collaborazione tra la “Confindustria – Alto Adriatico”, l’agenzia per il lavoro “Umana – SpA”, la Regione Friuli-Venezia Giulia, l’ONG salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS), sindacati ed altri partner.

“Sono lietissimo di essere qui” ha esordito dopo i saluti e i ringraziamenti ufficiali, il Presidente Mattarella. “Ho visitato alcuni reparti potendo vedere concretamente l’attività che si svolge e la grande perizia che hanno questi ragazzi grazie alla formazione” ha aggiunto Mattarella.

Forte della sua conoscenza diretta del mondo salesiano, passata anche attraverso i molteplici contatti con le realtà salesiane intrattenuti nei suoi oltre nove anni di Presidenza, il Capo dello Stato ha percepito immediatamente il calore e il clima tipici delle case di Don Bosco. “Ho visto, come mi aspettavo, che qui si respira anzitutto lo spirito salesiano. È ben espresso da questa immagine qui: Don Bosco seguito da una moltitudine di giovani. E qui, come in tanti altri luoghi, in ogni continente, vi è questo rapporto strettissimo, costante, intenso, volto alla formazione dei giovani che, dall’insegnamento di Don Bosco, viene recepito”.

Mattarella ha parlato ai ragazzi da vero conoscitore e ammiratore di Don Bosco, presentando lui stesso il Santo piemontese ai giovani presenti: “Vedete ragazzi, Don Bosco ha iniziato così in Italia: c’erano moltitudini di ragazzi, alle volte senza neppure famiglia, senza preparazione, senza possibilità di futuro, senza opportunità di lavoro. Il suo impegno è stato allora in Italia questo, e ha avuto grande successo”.

Successivamente, ha rimarcato il valore del progetto di cooperazione internazionale che coinvolge il centro: un percorso di educazione e formazione tecnica rivolto ai giovani allievi ghanesi per migliorare la loro formazione professionale in Italia, creando opportunità di interscambio lavorativo e rafforzando i rapporti esistenti tra i due Paesi. Nello specifico, grazie a questo progetto 250 giovani ghanesi dei percorsi tecnico-professionali verranno selezionati dall’Ufficio di Servizi per il Lavoro del centro (il “Don Bosco Job Service Office”) in collaborazione con “Umana Spa” e dopo avere frequentato un corso di lingua curato dal VIS, saranno successivamente inseriti nel tessuto lavorativo delle aziende del Friuli-Venezia Giulia, in ambiti quali la cantieristica, l’edilizia e le infrastrutture, la logistica e la movimentazione delle merci, ma anche l’alberghiero e il terziario.

Ecco perché parlando di quest’iniziativa Mattarella ha parlato di una “formula di straordinaria efficacia per la formazione qui di giovani che aspirano al lavoro e l’addestramento, poi, nelle industrie del nostro Nord Est” rimarcando che “i giovani possono decidere se continuare a lavorare in quelle aziende in Italia o investire qui con la preparazione conseguita”.

“È una formula felice – ha sottolineato ancora il Capo dello Stato italiano – ed è importante che il nuovo Presidente della Confindustria italiana, Orsini, abbia assunto nel suo programma nazionale questa formula, perché venga ripetuta nelle altre organizzazioni del nostro Paese, in Italia”.

Già a partire dal mese di maggio i primi 30 ragazzi inizieranno i corsi di lingua italiana e di educazione civica organizzati dal VIS in collaborazione con l’Università per gli Stranieri di Siena. I corsi, dalla durata di due mesi e mezzo, consentiranno agli studenti di sostenere l’esame di certificazione linguistica in Lingua Italiana di livello A1 e di sviluppare la conoscenza e la comprensione delle strutture sociali, economiche, giuridiche e civili della società italiana – un’attività che mira ad agevolare un’integrazione graduale e positiva nel contesto sociale e culturale italiano.

Prima di congedarsi dal personale e dagli allievi del centro salesiano, Mattarella ha rimarcato ancora la bontà di questo progetto e il suo significato più importante, con un messaggio e una visione tipicamente salesiani: “Qui, come in altre iniziative, si respira lo spirito di questa collaborazione fra Ghana e Italia: quella di avere la consapevolezza che il nostro futuro è comune e che viene affidato ai giovani, e abbiamo quindi la responsabilità della loro formazione per il loro futuro”.

“Sto per ripartire per l’Italia, lasciando a malincuore questo magnifico Paese – ha concluso, infine –. Sono lieto di trascorre queste ultime ore qui in Ghana, in questa realtà, con i giovani ghanesi, con la collaborazione che per loro intendiamo svolgere e che concretamente qui viene svolta”.

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Mattarella in Costa D’Avorio e Ghana in visita al «modello Italia» di Avsi, Salesiani e Sant’Egidio

Da Avvenire.

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Un “modello Italia” che tiene insieme il nostro sistema produttivo, con Eni e Confindustria in prima fila, la cooperazione internazionale e la presenza missionaria della Chiesa. In grado di fornire sbocchi nuovi al nostro fabbisogno energetico, ma senza intenti neo-colonialisti. C’è tutto questo nella visita di Sergio Mattarella, che sarà in Costa d’Avorio, prima visita ufficiale di un capo di Stato italiano, da martedì 2 a giovedì 4 aprile e, poi, in Ghana, fino a sabato. Mattarella, che è già stato in Etiopia nel 2016 e in Mozambico e Zambia nel luglio 2022, torna nel continente africano, entrato tra le priorità della politica estera italiana del governo Meloni, visitando anche tre iniziative della cooperazione italiana, sostenute da Avsi, Salesiani e Comunità di Sant’Egidio.

Due democrazie africane a ridosso della turbolenta area del Sahel attraversata da conflitti e colpi di Stato. Energia e istruzione sono al centro della visita in Costa d’Avorio dove Mattarella arriva accompagnato dalla figlia Laura – mentre il governo sarà rappresentato dal viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli -, a seguito dell’invito formale del presidente Alassane Ouattara, in visita a Roma nel settembre 2022. Domani giornata di incontri istituzionali, con la significativa cerimonia della consegna delle chiavi del distretto di Abidjian, che si concluderà con un incontro con la comunità italiana e un pranzo di Stato. La giornata di giovedì, prima di ripartire, sarà dedicata invece alle esperienze ”sul campo”. In mattinata la visita al giacimento di Baleine – un impianto off shore, di grosse potenzialità, ancora tutte da sviluppare -, cruciale nel nostro piano di autosufficienza energetica, il primo in Africa a “emissioni zero” gestito da Eni in partnership con la società nazionale di estrazione (Petroci). Ma a suggellare il rapporto con il Paese ivoriano c’è anche, sul versante della formazione, un piano di grossa portata sostenuto da Eni e Petroci e gestito da Avsi: Mattarella si recherà in visita al complesso scolastico Vidri Canal , una scuola che si inserisce in un piano nazionale di consolidamento delle istituzioni scolastiche che saranno implementate nel quadro delle iniziative finanziate dal “piano Mattei”, che riguarda ben 20 scuole pubbliche. Il solo complesso di Vidri Canal comprende 4 scuole e conta 1.450 alunni, avvalendosi anche di altri contributi, fra cui quello del governo americano. Una collaborazione con il governo, attraverso il ministero dell’Educazione nazionale e alfabetizzazione, che toccherà anche 3mila biblioteche e finanzierà mense scolastiche per 125mila allievi delle zone rurali. «Siamo orgogliosi di questa collaborazione», dice Giampaolo Silvestri, segretario generale di Fondazione Avsi. Il piano prevede il coinvolgimento di 8.500 studenti, 2mila genitori e circa 150 insegnanti e consulenti pedagogici. «Un esempio di successo della cooperazione italiana, un modello che funziona solo se si costituisce davvero una partnership alla pari, e che ora – conclude Silvestri – potrà essere implementato mobilitando fondi a effetto moltiplicatore della Global Partership for Education».

Ultima visita, giovedì, alla casa della Comunità di Trechville (Abidjan), sede centrale della Comunità di Sant’Egidio, presenza storica nel Paese ivoriano, impegnata fin dagli anni Ottanta nei quartieri più poveri, con i ragazzi di strada e gli anziani, e per promuovere le “scuole di pace”, un percorso pedagogico di prevenzione dei conflitti che valorizza un’antica vocazione della Comunità, nel continente africano, in grado di promuovere lo storico processo di pace in Mozambico, nel lontano ottobre 1992.

Nel pomeriggio di giovedì Mattarella si sposterà in Ghana, ad Accra, dove il presidente Nana Addo Dankwa Akufo-Addo lo aveva invitato e dove, prima di lui, era stato in visita di Stato il solo Giorgio Napolitano, nel luglio 2007. Il capo dello Stato visiterà una nave italiana, la “Bettica”, parte di una missione di monitoraggio per combattere la pirateria e altre forme di criminalità in mare, nel golfo di Guinea. Evocativa anche la visita al castello di Christiansborg, sulla costa dell’Atlantico, da cui partivano le navi degli schiavi.

In Ghana, Mattarella visiterà anche, sabato, una scuola dei salesiani volta alla formazione professionale di operai e cuochi realizzata d’intesa con Confindustria Alto Adriatico (vedi intervista qui sotto) che sarà in grado di generare, in Friuli Vnezia Giulia, un flusso migratorio regolare e qualificato. Una presenza radicata, quella di Confindustria in Africa, che nel solo arco di tempo fra il 2016 e il 2022 ha visto aumentare l’interscambio commerciale del 105 per cento. I principali prodotti importati dall’Africa, manco a dirlo, sono il gas naturale (39,4%) e il petrolio (27,5%), costituendo l’Africa una crescente opportunità per la nostra autosufficienza energetica. Ma sempre rispettando il “modello Italia”. Quello di Enrico Mattei, l’ex partigiano cattolico fattosi petroliere che, ricorda Massimo Dal Checco, presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, «lasciava ricchezze nei territori. Sappiamo bene che il modello cinese non lascia nulla, ma oggi non bisogna essere predatori».

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Il Ministro del Lavoro, on. Calderone incontra i Salesiani nell’Opera Borgo Don Bosco a Roma

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP nazionale sulla visita del ministro Calderone al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma.

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Nella mattinata del 25 marzo 2024, il Ministro del Lavoro, on. Marina Elvira Calderone si è immersa nella realtà dell’attività educativa del mondo salesiano, svolta attraverso la Formazione Professionale e l’attività di contrasto al disagio giovanile, recandosi presso l’Opera del Borgo Ragazzi don Bosco a Roma, realtà in cui sono presenti sia il Centro di Formazione Professionale del CNOS-FAP, sia il Centro di Accoglienza Minori.

Una ricca mattinata di confronto e di dialogo, prima con i responsabili del Centro Minori e poi con la direzione nazionale della Federazione CNOS-FAP. Accolta da don Daniele Merlini, direttore dell’Opera, nel visitare i vari ambienti, il Ministro si è soffermata con diversi ragazzi e ragazze presenti nei laboratori per conoscere le loro esperienze e incoraggiarli nel percorso intrapreso, valorizzando il loro operato e definendo i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale come la chiave di volta per il Sistema Paese Italia.

In un clima di cordialità si è poi tenuto un confronto con don Giuliano Giacomazzi, direttore generale del CNOS FAP e con Paola Vacchina, presidente di FORMA. Il Ministro ha espresso il suo forte apprezzamento per l’intero mondo della Formazione Professionale definendola la risposta alla confusione dei giovani, utile strumento di inserimento nel mondo del lavoro e nella vita.

 

Fiera Didacta, incontro con il ministro Valditara: Ci mettiamo in gioco per un forte progetto educativo

Ieri mattina, al termine dell’inaugurazione dell’edizione 2024 della Fiera DIDACTA Italia si è tenuto un confronto fra il Ministro del Ministero dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara e il Direttore Generale del CNOS FAP don Giuliano Giacomazzi. L’incontro, fortemente voluto dal presidente di Firenze Fiere spa,  dott. Lorenzo Becattini,  si è sviluppato intorno a diverse sfide della Scuola e della Formazione Professionale: la riforma e la sperimentazione “4+2” delle scuole tecniche e professionali, l’AI e la scuola, la proposta educativa di don Bosco a cui quest’anno è dedicata DIDACTA Italia.

“Sulla questione del rapporto fra lavoro e scuola – interviene don Giacomazzi – la questione di fondo è la visione del lavoro che noi abbiamo. Se esso rappresenta un ambito proprio della persona per esprimere i propri talenti e propensioni, le proprie competenze e progetti di vita, scuola e lavoro sono forti alleati dove il lavoro stesso può diventare strumento efficace per la scoperta di sé, per mettersi alla prova e fare esperienza della propria crescita”.

Il confronto si è poi spostato su quali siano i tempi giusti per le scelte dei giovani. Non si corre forse il rischio nella scuola di anticipare troppo le scelte? “In realtà – riprende don Giacomazzi – la questione sembra paradossale, chiediamo ai giovani di fare scelte importanti e impegnative per la loro vita senza aver proposto a loro un cammino educativo: a scegliere si impara, ci si sperimenta, ci si abilita. È necessario che un giovane possa provare che cosa vuol dire scegliere, che cosa questo metta in moto nella propria vita, che cosa funziona o cosa no nelle proprie scelte. Scegliere di rimandare le proprie scelte rischia di essere contraddittorio e di non attivare le potenzialità di un giovane.”

Un ultimo confronto si è tenuto sulla persona del docente che vive in questi ultimi anni una forte esposizione al burn-out. Sembra che questo, nelle scuole salesiane, non succeda: “Don Bosco effettivamente ha messo al centro della propria missione un principio educativo e preventivo. Costruire un’esperienza scolastica, di formazione professionale, di accoglienza di giovani in difficoltà mettendo al centro l’educazione preventiva aiuta non solo i ragazzi ma i docenti, i formatori, gli educatori. Arrivando prima alle questioni della crescita degli alunni, mettendo in gioco le risorse di un forte progetto educativo, il docente si trova con molti strumenti in più per affrontare le sfide delle nuove generazioni, e, pur nella stanchezza e nella fatica, l’esperienza didattica diventa un motivo di soddisfazione e di crescita personale. È l’entusiasmo e l’allegria salesiana, fondamentale oggi per una scuola che vuole accogliere tutti.”

Didacta 2024 quest’anno è stata dedicata a Don Bosco, e come Salesiani siamo presenti con uno stand allestito e animato da CNOS Scuola e CNOS FAP, prevedendo la partecipazione di tanti studenti delle nostre realtà, accompagnati dai loro docenti e formatori.

Certamente, questa attenzione ci onora, ma allo stesso tempo ci sprona ad un impegno sempre maggiore per la questione educativa propria del Sistema Preventivo, con tutte le sue caratteristiche proprie legate all’attenzione educativa e formativa che il CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane) SCUOLA e FAP (Formazione Aggiornamento Professionale) applicano quotidianamente nelle 150 scuole e 63 Centri di Formazione Professionale agli oltre 40.000 studenti/allievi.

 

“Guardando al futuro con don Bosco”: i Salesiani alla Fiera Didacta Italia 2024

“Guardando al futuro con don Bosco” è questo lo slogan scelto dai Salesiani presenti alla Fiera Didacta Italia 2024 che si svolgerà a Firenze dal 20 al 22 marzo, con uno stand al Padiglione  Spadolini, Piano attico.

Lo slogan esprime pienamente tutta l’attenzione educativa e formativa che il CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane) SCUOLA e FAP (Formazione Aggiornamento Professionale) applicano quotidianamente nelle 150 scuole e 63 Centri di Formazione Professionale agli oltre 40.000 studenti/allievi. Con don Bosco oggi si guarda al futuro stando pienamente nel presente: è questa la motivazione che ci ha spinto, per il secondo anno consecutivo, ad essere presenti alla Fiera Didacta con un nostro stand dove, ogni giorno, saranno protagonisti allievi e studenti provenienti dalle diverse realtà scolastiche e formative d’Italia per mostrare i loro progetti didattici e le loro attività formative in cui il futuro – tecnologie e robotica – è già il presente. Con questi presupposti non si può non confrontarsi sull’Intelligenza Artificiale, tema del convegno Competenze per il futuro – l’Intelligenza Artificiale come Alleato Educativo in programma il 20 marzo. Da sempre la scelta della Scuola e Formazione Professionale salesiana è quella di educare i giovani all’innovazione e ai cambiamenti dei tempi, conoscendo e utilizzando la tecnologia. L’avvento dell’Intelligenza Artificiale spaventa molti perché non se ne comprende ancora completamente quale sarà il suo sviluppo finale; tuttavia, non possiamo ignorarla e rischiare di esserne travolti: da questa motivazione la scelta di ingaggiare l’Intelligenza Artificiale come Alleato Educativo.

Ci accompagneranno in questa riflessione Marco Bentivogli, Stefano Moriggi, Enrica Ottone e Luca Oliva e soprattutto l’evento diventerà uno spazio interattivo di confronto, dialogo operativo, scambio d’idee e buone pratiche. Una prima tappa per un percorso di crescita e di formazione da riprendere successivamente alla Fiera. Didacta 2024 è dedicata alla figura di don Bosco così come ricordato dal Ministro del MIM Giuseppe Valditara nel suo messaggio d’inaugurazione riportando una frase da sempre al centro dell’azione educativa di ogni formatore/insegnante degli istituti salesiani: in ognuno di questi ragazzi vi è un punto accessibile al bene, compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare. Partendo da quest’atteggiamento, che don Bosco aveva per ciascun giovane, il Ministro ha fatto proprio un altro tema caro all’istruzione e alla formazione salesiana, il tema dei talenti insiti in ciascun giovane; compito di ogni educatore è aiutare il giovane a scoprirli, coltivarli e farli crescere per realizzare i propri sogni e il proprio progetto di vita.

Oltre allo stand e al convegno, diversi sono gli appuntamenti in cui sarà possibile incontrare formatori, docenti e allievi; ricco è il programma di presentazione di progetti sia presso lo stand, sia
nei diversi workshop: in particolare segnaliamo Green in Now – la sostenibilità ambientale nella didattica quotidiana. Significativa è la collaborazione con lo stand di C&C in cui ogni giorno sarà raccontata la decennale storia del percorso formativo, metodologico e didattico dal tema: Costruire l’Educativo Digitale. Tutti i giorni, infine, nello stand gli allievi di diversi Centri di Formazione Professionale si cimenteranno nella programmazione di un braccio robotico Fanuc.