TGS Eurogroup presenta: TGS18+ London 2024 il Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto in viaggio studio nella capitale della Gran Bretagna

Si è appena conclusa l’esperienza TGS18+ London per la classe V del Liceo Linguistico del Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto (Treviso), accompagnati dall’associazione di promozione sociale TGS Eurogroup, promossa dall’Ispettoria Salesiana San Marco Italia Nord-Est, alla scoperta delle istituzioni britanniche. Il viaggio studio, che si è svolto dal 27 al 30 Novembre 2024, rientra nel programma TGS for Schools, grazie al quale scuole ed enti di formazione chiedono la collaborazione della associazione quale partner per attività specifiche e progetti su misura nel settore del turismo giovanile.

Il Progetto TGS18+ si propone come un percorso di educazione alla Cittadinanza Europea, nella forma di viaggi studio che possano offrire l’occasione di un incontro/confronto con le istituzioni nazionali ed europee. Tale progetto ha visto nel 2015 la sua prima attuazione con la prima visita al Parlamento Europeo e alle altre istituzioni europee presenti a Bruxelles, tappa ormai fissa nel calendario di attività dell’associazione. Londra è stata nel luglio 2017 la prima capitale europea, dopo Bruxelles, ad essere stata coinvolta nel Progetto TGS18+; la proposta TGS18+ London è proseguita anche nel 2018 e nel 2019. Nel frattempo, si sono aggiunte anche Madrid (2017), Malta (2023) e Dublino (2023). Quest’anno l’associazione TGS Eurogroup è tornata finalmente nel Regno Unito per riproporre l’esperienza TGS18+ London, preludio al ritorno in Gran Bretagna dei Corsi estivi di lingua inglese, già programmato per l’estate 2025.

Anche per la più recente esperienza a Londra, conclusasi nei giorni scorsi, sono state sottolineate alcune caratteristiche peculiari di ogni esperienza TGS18+.

Gli incontri con la comunità locale e le visite guidate, perseguendo l’ideale di turismo relazionale, hanno portato gli studenti coinvolti a vivere numerosi momenti a diretto contatto con le realtà ospitanti. L’ospitalità è stata assicurata dalla casa salesiana di Londra Battersea e il caloroso benvenuto del direttore Fr. John e del suo vicario Fr. David ha messo subito a proprio agio il gruppo, che ha potuto così respirare fin da subito un clima di famiglia. La visita alla scuola salesiana locale, il St. John Bosco’s College di Battersea, dove ci ha accolto il preside Paul, è stata guidata da giovani studenti residenti a Londra, coetanei dei nostri ragazzi del Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto. In più occasioni sono stati proposti incontri tra gli studenti italiani e inglesi, sia sotto forma di dialogo o dibattito, con la presentazione delle rispettive realtà scolastiche e un confronto tra i sistemi scolastici e accademici italiano ed inglese, sia attraverso modalità di educazione non formale e informale, quali ad esempio momenti di riflessione e preghiera, condivisione e di attivazione, o ancora passeggiate guidate alla scoperta del quartiere di Battersea.

Anche il dialogo con le istituzioni politiche e diplomatiche e il confronto con la società civile sono stati introdotti da alti funzionari, esperti, volontari o guide del luogo e ciò ha consentito ai nostri studenti di conoscere i luoghi di visita attraverso gli occhi di chi li vive quotidianamente.

Il gruppo è stato accolto presso l’Ambasciata d’Italia a Londra nella magnifica sede di Grosvenor Square dal giovane Niccolò, Primo Segretario e Capo Segreteria dell’Ambasciatore, il quale ci ha raccontato dei rapporti tra Italia e Regno Unito, tra diplomazia economica, culturale e scientifica, e ha condiviso con i presenti il suo personale percorso accademico e professionale che l’ha condotto a questo ruolo importante, invitando gli studenti stessi a mettersi in gioco per una possibile e futura carriera diplomatica!

In visita alla prestigiosa Central Hall Westminster, in posizione privilegiata proprio davanti al Parlamento, il gruppo è stato accolto dalla volontaria Judith, membro della comunità metodista locale, che con passione ha raccontato le vicende storiche di questo edificio di culto da sempre aperto alla società civile per occasioni di aggregazione e di comunità. Fin dall’inaugurazione nell’Ottobre 1912 la “Methodist Central Hall” si è messa in luce come luogo primario nel panorama londinese per eventi internazionali, dibattiti e concerti: è qui che si è svolta la prima assemblea in assoluto delle Nazioni Unite nel 1946.

Ma il momento più significativo per gli studenti è stata la visita guidata alle Houses of Parliament, storica sede del Parlamento britannico, affacciata sul Tamigi. Qui sono stati coinvolti da Luke, guida esperta e membro dello staff del Parlamento, in un racconto appassionante che ha attraversato secoli di storia, di tradizioni, di riti istituzionali che ancora oggi regolano i rapporti interni alla monarchia parlamentare del Regno Unito. Accompagnandoci per i vasti e preziosi ambienti che compongono l’edificio, dalla antica Westminster Hall alla Central Lobby, dalla House of Commons Chamber alla House of Lords Chamber, Luke ha guidato gli studenti con competenza, professionalità e simpatia.

Ciascuno di questi incontri è stato per i nostri giovani una vera e propria lezione di educazione civica. Una lezione di vita che li rende più ricchi e consapevoli del proprio ruolo di cittadini del mondo.

“Avere l’opportunità di entrare in una scuola inglese è stato veramente interessante. Il direttore e i ragazzi che ci hanno guidato sono stati veramente gentili ed è stata dunque un’ottima opportunità di dialogo e confronto”. Alessandro

“Mi porto a casa sicuramente più consapevolezza della situazione europea e mondiale in generale, poi anche l’opportunità di mettermi in gioco di più nelle esperienze, non avere paura e soprattutto sfruttare al meglio le mie conoscenze”. Anna

“L’aspetto che mi è piaciuto di più di questo viaggio è stato sicuramente l’ospitalità dei ragazzi nella scuola salesiana. Sono stati gentili e molto coinvolgenti. Inoltre, questo viaggio mi ha fatto scoprire Londra come una città piena di culture, dove tutte le persone sono uniche e diverse”. Marco

“Rispetto alle previsioni iniziali, il viaggio ha incontrato le mie aspettative perché avendo già viaggiato con TGS Eurogroup sapevo che la gita sarebbe stata molto bella”. Riccardo

“Ho praticato molto il mio inglese anche grazie alle attività con gli studenti della scuola salesiana locale”. Adele

“Mi è piaciuto molto aver potuto conoscere e interagire con alcuni ragazzi inglesi, scoprendo le principali differenze tra il loro sistema scolastico e quello italiano. Grazie a questo viaggio ho preso maggiore sicurezza nella lingua, ho imparato molte nozioni riguardo l’educazione civica e ho trascorso del tempo di qualità con i miei compagni”. Arianna

“Il viaggio a Londra è stata un’esperienza di crescita, divertimento, formazione, orientamento e cultura. La visita dei luoghi istituzionali ha permesso ad alcuni di noi di comprendere che strada intraprendere nel proprio futuro. Dunque, l’ultima tappa del percorso iniziato due anni fa con il viaggio a Malta, seguito da quello a Bruxelles, non ha fatto altro che chiudere un cerchio. È stata un’esperienza meravigliosa che porterò sempre nel cuore”. Alessandro

 

 

Venezia, l’assessore regionale Mantovan incontra “Forma Veneto” nella sede della S.F.P. San Marco e di Salesiani Don Bosco Mestre

Venerdì 15 novembre presso la Scuola di formazione professionale San Marco, gestita da Salesiani don Bosco Mestre (via dei Salesiani, 15, Venezia Mestre) l’Assessore regionale all’istruzione, lavoro, formazione e pari opportunità, Valeria Mantovan, di recente nomina, e la dirigenza del suo Assessorato al completo, guidata dal direttore generale Santo Romano, hanno incontrato il presidente dell’associazione FORMA Veneto, Matteo Roncarà insieme al vicepresidente e direttore della scuola ospitante, Alberto Grillai, e al consiglio direttivo al completo.

L’associazione rappresenta oltre il 90 per cento dell’attività formativa rivolta a ragazze e ragazzi dai 14 ai 18 anni realizzata in regione attraverso percorsi triennali di qualifica professionale e quarti anni di diploma professionale. Gli enti di formazione professionale che fanno parte dell’associazione operano in 90 sedi formative dislocate capillarmente su tutto il territorio, ospitano ogni anno circa 20.000 allieve/i in 1000 percorsi formativi, impiegano circa 3.000 operatori, intrattengono rapporti di collaborazione su più livelli con circa 15.000 imprese.

“Il sistema regionale di Iefp (istruzione e formazione professionale) è lo strumento, fortemente sostenuto dalla Regione con oltre 100 milioni di investimento ogni anno, grazie al quale, ogni mattina, oltre 20 mila ragazzi veneti si recano in una delle 100 scuole della formazione professionale per crescere come cittadini  in un sistema sociale in evoluzione e pronti ad inserirsi in un mercato del lavoro sempre più veloce ed esigente – ha spiegato l’Assessore Valeria Mantovan – Un’eccellenza a livello nazionale, che ha il merito di consentire un percorso su misura per ogni ragazzo, con uscite dopo tre anni, con una qualifica, al quarto anno con un diploma di formazione professionale, dopo un quinto anno di specializzazione tecnica e fino al biennio ITS Academy. Un sistema flessibile e accogliente che si sviluppa in una logica di rete tra Regione, Organismi di formazione, imprese, e pronto ad affrontare le sfide dell’inverno demografico e della necessità di una specializzazione sempre più accurata”.

«L’incontro tra l’Assessore Valeria Mantovan, gli studenti e i docenti di una delle scuole professionali curate da FORMA Veneto – ha dichiarato Matteo Roncarà, presidente dell’associazione – ci ha permesso di instaurare relazioni significative, presentare la qualità dell’offerta formativa che mette al centro la persona e pone al suo servizio un supporto didattico tecnologico proiettato verso il futuro, e fare emergere l’importanza di un sistema educativo fondato sul dialogo e sull’inclusione».

 

San Zeno Verona, targa in onore di don Bettin, salesiano fautore della scuola del marmo

Dal sito dei Salesiani del Nord Est.

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A Sant’Ambrogio di Valpolicella, quest’anno, la festa dei Santi Coronati, patroni di scalpellini, cavatori e marmisti, si è trasformata in un’occasione speciale per celebrare i giovani e il loro percorso formativo all’interno del settore lapideo, sotto la guida educativa e spirituale dell’Istituto salesiano San Zeno. L’evento ha unito la tradizione, il valore della formazione e il ricordo di una figura salesiana fondamentale, don Romano Bettin, che ha dedicato la propria vita all’educazione dei giovani, lasciando un segno indelebile nella comunità locale. Dopo la messa presieduta da monsignor Domenico Pompili, vescovo di Verona, le celebrazioni si sono spostate presso il Laboratorio dell’Istituto salesiano San Zeno Arte e automazione del marmo, situato nell’area dove, 60 anni fa, nacque la fiera Marmomac. È stata qui inaugurata una targa in onore di don Bettin, sacerdote salesiano nato a Montegrotto Terme (Padova) e recentemente scomparso all’età di 94 anni. Don Bettin, ex direttore dell’Istituto, fu uno dei fautori della nascita della scuola del marmo negli anni Ottanta, con il supporto di alcuni imprenditori locali. La sua visione lungimirante ha permesso di creare una realtà educativa dedicata alla preparazione professionale dei giovani nel settore lapideo, un’iniziativa che ancora oggi forma molti ragazzi per il lavoro nelle aziende locali, coniugando competenze pratiche e valori umani. 

La ricorrenza è stata organizzata dalla parrocchia di Sant’Ambrogio e dal Comune, coinvolgendo non solo la comunità, ma anche una vasta rappresentanza di istituzioni e autorità. Presenti, infatti, una quindicina di sindaci del distretto marmifero veronese, il presidente della Provincia Flavio Pasini, diversi rappresentanti politici tra cui l’europarlamentare Paolo Borchia e il deputato Marco Padovani, oltre a figure delle forze dell’ordine e rappresentanti delle associazioni di categoria, come il consorzio dei marmisti Asmave e lo Snodar.

Nel corso della cerimonia, il sindaco di Sant’Ambrogio, Roberto Zorzi, ha espresso gratitudine verso don Bettin, descrivendolo come “un uomo di fede e di umiltà, punto di riferimento per la comunità e per il distretto del marmo”. Il sindaco ha anche sottolineato l’importanza del legame tra istituzioni, aziende e scuola per favorire lo sviluppo territoriale: “Solo insieme, in sinergia, possiamo fare il bene del territorio, costruendo legami solidi e proficui”. Paolo Borchia ha ricordato il valore della tradizione che i giovani, attraverso la scuola del marmo, portano avanti con impegno, mentre Padovani ha augurato che la targa dedicata a don Bettin sia “di buon auspicio per il lavoro di questi ragazzi, in un settore che ha portato sviluppo e ricchezza nel Veronese”.

Il vescovo Pompili ha concluso la celebrazione con un messaggio rivolto agli studenti e alla comunità: “Il denaro non deve mai essere il fine, ma un mezzo capace di innescare opportunità e di fare da collante sociale”. Queste parole riflettono l’approccio salesiano, che pone al centro la crescita integrale della persona, unendo la preparazione professionale con l’educazione ai valori di solidarietà e servizio alla comunità.

La cerimonia di Sant’Ambrogio si è così trasformata in un evento di forte significato per i giovani, i salesiani e l’intera comunità. La targa dedicata a don Bettin non solo celebra il passato, ma rappresenta un simbolo per il futuro dei ragazzi che, seguendo l’insegnamento salesiano, potranno contribuire alla crescita del territorio con competenza e valori umani.

Salesiani Nord Est, professioni perpetue di suor Federica e Antonino

Sabato 28 settembre 2024, presso il Collegio Don Bosco di Pordenone, si è svolta una solenne celebrazione in cui Antonino Mazara e suor Federica Zof hanno emesso la loro Professione Perpetua, promettendo di consacrare definitivamente la loro vita a Dio e al servizio della missione salesiana. La frase guida della celebrazione, tratta dal Vangelo di Matteo, era “Date loro voi stessi da mangiare” (Mt 14,16), un invito a rendersi pane spezzato per il prossimo, nella logica del dono e del servizio.

Alla celebrazione hanno partecipato circa 600 persone provenienti da tutto il Triveneto, testimoniando un clima di gioia e di fraternità. Il rito è stato presieduto da don Silvio Zanchetta, ispettore del Triveneto, il quale, durante l’omelia, ha posto l’accento sull’importanza dell’amicizia e del dono di sé.

La festa è poi proseguita fino alla sera con un prezioso spettacolo sulla vita di don Bosco portata in scena dai giovani dell’Oratorio di Chioggia.

Suor Federica Zof: un percorso di fede e servizio

Nata nel 1990, suor Federica Zof ha sviluppato fin da giovane un forte legame con la parrocchia di Santa Maria la Longa, dove ha prestato servizio come animatrice. Durante gli anni delle scuole superiori, frequentate all’istituto Deganutti di Udine, ha coltivato il desiderio di dedicarsi agli altri, il che l’ha portata successivamente a trasferirsi a Mestre per frequentare l’università salesiana IUSVE. Qui ha continuato a collaborare con i salesiani presso l’oratorio di Mogliano Veneto.

Dopo un’esperienza lavorativa come educatrice all’oratorio di Pavia di Udine, suor Federica ha iniziato il cammino di discernimento vocazionale, un percorso che l’ha condotta dapprima a Trieste, poi a Torino per l’anno di postulato e infine a Roma, dove ha vissuto due anni di noviziato, professando per la prima volta il 6 agosto 2018. Nei primi cinque anni ha prestato servizio a Villanova di Fossalta di Portogruaro, mentre attualmente è da un anno impegnata nella comunità di Lendinara, in provincia di Rovigo. Suor Federica proviene da una famiglia fortemente legata alla spiritualità salesiana: suo fratello Emanuele, infatti, è anch’egli salesiano e sacerdote, e attualmente ricopre il ruolo di responsabile della Pastorale giovanile dell’Ispettoria del Nord-est.

In una intervista in merito alla Professione Perpeuta afferma: “La Professione perpetua per me è dire questo: dove sono io c’è anche Lui! Dirò un “sì” a Dio che mi chiede se ci sto a vivere con Lui tutta la vita. Dirò un “per sempre” a Dio perché “fino all’ultimo respiro” non mi basta, voglio essere Sua anche dopo”.

Antonino Mazara: una vita salesiana tra educazione e testimonianza

Antonino Mazara, classe 1993, proviene da una famiglia di origini siciliane ma saldamente radicata in Friuli. Cresciuto nella parrocchia di Santa Maria la Longa, Antonino ha maturato la sua vocazione salesiana attraverso l’esperienza “Live” a La Viarte. Dopo il noviziato a Torino, dove ha celebrato la sua prima professione l’8 settembre 2017, Antonino ha proseguito il suo percorso con due anni di studi filosofici a Brescia. Successivamente, ha vissuto tre anni di tirocinio nelle case salesiane di Verona e Castello di Godego, dove ha insegnato religione nelle scuole e animato gli oratori.

Il cammino formativo lo ha riportato a Torino, dove ha completato il secondo anno di teologia e si appresta ora a concludere il terzo. Le estati di Antonino sono state spesso caratterizzate dal servizio a Pordenone, città in cui, il 28 settembre, ha emesso la sua Professione Perpetua come salesiano, sigillando un cammino di fedeltà e dedizione.

Anche Antonino, in merito alla Professione Perpetua ha affermato: “Credo di aver intuito che la Professione Perpetua è due cose:1. Scegliere una volta per tutte a chi appartengo! Di chi sono!; 2. Rendere evidente agli occhi di tutti l’amore di Dio: nonostante io sia un poveretto, vedi la mia fragilità e i miei peccati, Dio mi vuole per sè, per fare grandi cose nella mia vita e per chi avrò vicino! Sono felice di poter mostrare l’azione di Dio a tutti”.

La celebrazione delle Professioni Perpetue di suor Federica Zof e Antonino Mazara ha rappresentato un momento di grande gioia e testimonianza per la comunità salesiana del Triveneto. Le loro vite, offerte con amore e generosità, sono un segno tangibile di speranza e un richiamo alla vocazione come servizio agli altri, in risposta alle parole del Vangelo.

IUSVE, nuova collaborazione con l’Università di Trondheim nell’ambito della pedagogia

Un nuovo fronte di collaborazione tra l’Area di Pedagogia dell’Istituto Universitario salesiano di Venezia (IUSVE) e la Norwegian University of Science and Technology (NTNU) di Trondheim (Norvegia) è stato avviato in occasione di un incontro tenutosi a Venezia Mestre il 25 e 26 settembre 2024.

A confrontarsi allo stesso tavolo i docenti IUSVE Enrico Miatto, Marco Emilio, Claudia Andreatta, Davide Girardi, Emanuele Balduzzi insieme a Tatek Abebe e Ingvild Kvale Sørenssen, entrambi docenti del dipartimento di Education and lifelong learning della NTNU di Trondheim. Sono state esplorate alcune possibilità di lavoro comune riguardanti, in particolare, l’utilizzo delle tecnologie in ambito educativo e i metodi di indagine qualitativa con bambini e giovani.

«Per la nostra Area di competenza, organizzare scambi su pratiche didattiche e di ricerca, oltre i confini nazionali -ha commentato Enrico Miatto, responsabile dell’Area di Pedagogia dello IUSVE- consente di alimentare il dialogo culturale  e scientifico sugli studi che approfondiscono la condizione dei giovani, le pratiche degli educatori e dei pedagogisti nei servizi e nelle istituzioni in cui operano, i metodi con cui lo scambio sul piano della ricerca è possibile. La dimensione dell’internazionalità dà modo di arricchire anche i contenuti della nostra offerta formativa ampliando sguardi e prospettive dei professionisti che IUSVE forma».

L’incontro ha reso concrete anche alcune prospettive di collaborazione tra l’Osservatorio Giovani e futuro dello IUSVE, di recente costituzione di cui è responsabile Davide Girardi, e il dipartimento di Education and lifelong learning della NTNU; nello specifico, la collaborazione consentirà di lavorare sul concetto di Futuro e Futuri, secondo una prospettiva che si apre tanto al mondo dei bambini quanto a quello dei giovani e sulla regola di vita Ubuntu e sui family group conference.

Meeting Giovani MGS Triveneto – Pellegrini di Speranza

Il 22 settembre 2024, l’Istituto Salesiano Don Bosco di Mestre ha ospitato un evento straordinario che ha coinvolto  circa un migliaio di giovani provenienti dalle realtà salesiane del Triveneto. Un’occasione speciale, rivolta ai ragazzi dalla 1^ alla 5^ superiore, per vivere una giornata di festa, ascolto, riflessione e divertimento, in  preparazione all’anno del Giubileo.

Don Emanuele Zof, salesiano e Delegato di Pastorale Giovanile, ha commentato: “Ogni anno diamo l’occasione ai giovani delle nostre opere salesiane di potersi incontrare all’inizio di settembre, dopo l’estate ricca di attività di  animazione, in questo meeting. È un modo per riprendere con entusiasmo le attività di servizio in oratorio e parrocchia a favore dei più piccoli.”

La giornata è iniziata alle 9:00 con l’arrivo e l’accoglienza dei partecipanti, che hanno subito respirato un clima di  gioia attraverso l’animazione fatta di danze e gioco libero. Successivamente, la giornata è stata introdotta da un momento di preghiera per iniziare con lo spirito giusto il meeting, prima di entrare nel vivo dell’evento con il momento formativo sulla Speranza, tenuto da Lorenzo Tiengo. In modo simpatico e coinvolgente, Tiengo ha saputo far riflettere i giovani sull’importanza di vivere la Speranza da cristiani. Durante questo spazio di riflessione, quattro giovani hanno condiviso le loro toccanti testimonianze su come essere pellegrini di speranza nei contesti più difficili: Sofia ha raccontato la sua esperienza con i ragazzi in carcere, Sara ha parlato della missione tra i giovani poveri, Francesco ha affrontato il tema dei NEET, e Leandro ha condiviso la sua esperienza con i Minori Stranieri non Accompagnati. I giovani hanno poi avuto un tempo di riflessione e condivisione in piccoli gruppi, così da poter trovare un impegno per essere pellegrini di speranza nei loro ambienti.

Suor Paola Vendrame, Figlia di Maria Ausiliatrice e Consigliera di Pastorale Giovanile, ha sottolineato l’importanza di questo cammino di riflessione, dicendo: “Il papa e la  chiesa ci stanno preparando a vivere il Giubileo del 2025 all’insegna della Speranza. Per questo, al Meeting, abbiamo invitato i giovani a comprendere meglio cosa significhi essere Pellegrini di Speranza per gli altri: a casa tra i familiari, a scuola tra i compagni, e in oratorio tra i più piccoli.”
Dopo il pranzo al sacco delle 12:00, la giornata è proseguita con tornei e giochi di animazione nel cortile, momenti di gioia e socializzazione. Alle 14:00, tutti si sono cimentati nel Grande Gioco, una competizione a squadre che ha visto i partecipanti sfidarsi su tre cortili, con prove logiche, pratiche e di fortuna, unendo il divertimento allo spirito di squadra.

Il momento centrale della giornata è stata la Santa Messa delle 15:30, presieduta da don Luca Bernardello, animatore vocazionale, che – partendo dalle letture della Domenica – ha saputo trasmettere parole profonde e ispiranti ai giovani presenti, invitandoli a prendere una posizione nella loro vita, di servizio a favore del prossimo. La giornata si è conclusa alle 16:30 con i saluti e l’invito a partecipare ai cammini del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) durante l’anno, per continuare questo viaggio di fede e speranza. Francesco, uno dei giovani presenti all’evento coinvolto nella presentazione del Meeting ha detto: “Sono contento di essere al Meeting MGS perché è l’occasione per incontrare molti giovani, che hanno desiderio di vivere la loro vita in maniera piena”.

Questo evento ha rappresentato un’opportunità unica per tutti i ragazzi di sentirsi parte di una grande famiglia, uniti dallo spirito salesiano, e di avvicinarsi con entusiasmo al prossimo Giubileo!

Vicenza – In Africa e Ucraina le bici riparate dai pensionati

Da Il Giornale di Vicenza.

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Una catena di solidarietà che fa “girare” le biciclette. Potrebbe sembrare un gioco di parole, invece è un volano inclusivo e virtuoso che unisce il Bassanese all’Africa e all’Ucraina portando vecchie biciclette rimesse a nuovo da pensionati e inviate nelle zone disagiate o di guerra. Promotori Mariagiovanna Attanasi e Albertino Martignon, volontari salesiani ex allievi delle scuole don Bosco e delle Figlie di Maria Ausiliatrice.«Abbiamo iniziato la raccolta a maggio nel Marosticense – racconta Attanasi – ed è subito stato un record con 140 biciclette usate arrivate in dono. Dobbiamo ringraziare la forza empatica di don Ernesto Cabrele, della parrocchia di Mason di Colceresa, e di don Giuseppe Secondin, della parrocchia di Marostica, che hanno aderito con l’entusiasmo di chi si è speso in terra di missione e sa quanto possa essere d’aiuto un mezzo di trasporto».Dopo la raccolta, le bici sono state inviate a Martellago, nel Veneziano, sede di Maniverso, associazione capofila dell’iniziativa, dove ex alunni salesiani in pensione provvedono alla manutenzione e rimessa in strada delle due ruote da spedire in Africa.

Le utilizzeranno i bambini e i giovani che ogni giorno devono coprire lunghe distanze per andare a scuola. La raccolta nel Marosticense si è conclusa, ma ne è partita un’altra nel Bassanese, grazie anche alla disponibilità di Michela Campagnolo, che presso lo spaccio aziendale di via Merlo a Romano d’Ezzelino ha realizzato un hub di conferimento delle bici usate. «Avevo notato un volantino affisso sulla porta di una chiesa a Bassano. Ho verificato la serietà dell’iniziativa e abbiamo deciso di aderire fornendo uno spazio per ospitare le donazioni – racconta l’imprenditrice -. Quando saranno abbastanza, organizzeremo il trasporto nel Veneziano». «La seconda campagna – fa sapere Mariagiovanna Attanasi, legale rappresentante della Federazione Mornese Padova- sarà destinata all’Ucraina ed è partita grazie a una corposa donazione di pezzi di ricambio e accessori da parte di Livio Costacurta. Suo padre Valter, deceduto recentemente, per una vita si è dedicato alla riparazione di biciclette a Vallonara». Viste le zone alle quali vengono destinate le due ruote, continua Attanasi, «sono da preferire vecchie mountainbike, più adatte agli sterrati africani o alle strade ucraine bombardate». Per tutte le informazioni sulle modalità di raccolta di biciclette, telefonare al 3476637514.

INE – Assemblea di inizio anno pastorale e insediamento del nuovo Ispettore dei Salesiani dell’Italia Nord-Est, don Silvio Zanchetta

Dall’agenzia ANS.

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Mestre, Italia – luglio 2024 – Il 20 luglio presso l’opera salesiana Don Bosco di Mestre, si è svolta l’assemblea ispettoriale di inizio anno pastorale 2024-25, un evento di grande rilevanza per l’Ispettoria salesiana dell’Italia Nord-Est (INE). La giornata è stata arricchita dalla presenza di don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea, che ha tenuto una conferenza sulla situazione attuale della Regione Mediterranea e sulla preparazione al prossimo Capitolo Generale 29. Le sue parole hanno offerto una prospettiva chiara e incoraggiante sulle sfide e le opportunità che attendono la Congregazione Salesiana. Durante l’assemblea sono stati celebrati gli anniversari di consacrazione e ordinazione di alcuni salesiani. La giornata ha raggiunto il suo culmine con la messa di insediamento del nuovo Ispettore INE, don Silvio Zanchetta, celebrata nella chiesa parrocchiale di Maria Ausiliatrice a Mestre. La cerimonia ha visto la partecipazione di numerosi giovani e laici, testimoniando la vivacità e l’unità dell’Ispettoria salesiana. Don Igino Biffi, già Ispettore INE, ha rivolto un caloroso saluto e parole di incoraggiamento al suo successore, trasmettendo un senso di continuità e speranza. Don Zanchetta è chiamato a guidare l’Ispettoria INE, che vede la presenza di 280 salesiani distribuiti in 32 opere, di cui 29 sparse tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige, 2 opere in Romania e 1 in Moldavia. I salesiani, con la collaborazione di numerosi laici, svolgono un prezioso servizio per l’educazione dei giovani nelle Scuole, nei Centri di Formazione Professionale, negli Oratori, nelle Parrocchie e nelle Opere Sociali tra cui diverse Comunità per Minori.

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Italia – Il Progetto Fede e Cultura coinvolge un centinaio di docenti delle scuole salesiane del Triveneto

Dall’agenzia ANS.

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Venezia – Mestre, Italia – giugno 2024 – Il Progetto Fede e Cultura ha coinvolto quest’anno circa un centinaio di docenti delle scuole salesiane del Triveneto, suddivisi in tre appuntamenti distinti: il 20 giugno per i docenti della scuola primaria; il 26 giugno per i formatori delle scuole professionali e il 27 giugno per i docenti delle scuole secondarie. Don Emanuele Zof, Delegato per la Pastorale Giovanile dell’Ispettoria salesiana Italia-Nord-Est (INE), ha preso la parola per riprendere il progetto e illustrare il senso del lavoro svolto. Ha ricordato ai presenti che il progetto è stato avviato un anno fa e ha già visto un incontro a settembre, seguito da un lavoro costante a livello locale. È seguito poi un momento di formazione a cura di don Lorenzo Teston, Delegato Scuola, che ha approfondito il contesto culturale attuale, fortemente influenzato dal digitale e dall’Intelligenza Artificiale, e ha utilizzato esempi concreti della vita scolastica per ribadire l’importanza di educare alla verità e alla libertà. Successivamente ogni opera salesiana ha raccontato il proprio progetto locale realizzato durante l’anno, fornendo spunti di riflessione e condivisione. I partecipanti sono stati suddivisi in gruppi misti per una revisione dei progetti, permettendo uno scambio di idee e suggerimenti tra diverse realtà educative. In ultimo si è dato spazio alla revisione per case, favorendo un confronto interno tra colleghi della stessa istituzione per fare il punto della situazione e rilanciare il progetto il prossimo anno scolastico. Il Progetto Fede e Cultura si conferma un importante strumento di crescita professionale e spirituale per i docenti delle scuole salesiane del Triveneto.

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Salesiani ad Este: il sogno di Don Bosco continua, con alcune novità

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Este) – Sabato 1° giugno 2024 all’opera “Manfredini” di Este si è svolta una giornata di ringraziamento per la comunità salesiana e tutti coloro che tengono a cuore questa realtà scolastica ed educativa. Si è parlato del Manfredini ieri, oggi e domani, con uno sguardo rivolto ai 150 anni che si celebreranno nel 2028. La mattinata, iniziata alle ore 11, è stata l’occasione per presentare alcune novità, tra cui la nuova gestione dell’ente che passa a una famiglia dell’Operazione Mato Grosso; e i laboratori rinnovati del Centro di Formazione Professionale (che offre corsi in ristorazione, grafica, meccanica ed energia) e uno spazio dedicato alla memoria salesiana.

“La comunità salesiana – racconta don Paolo De Cillia, il Direttore – sospende la sua presenza a Este e per questo abbiamo vissuto questa giornata di ringraziamento. Nulla però cambia nella realtà del Manfredini, anzi guardiamo avanti e in particolare puntiamo ai 150 anni che festeggeremo nel 2028”. Il programma della giornata riflette proprio questo sguardo positivo al futuro e sono state invitate le aziende partner, le associazioni di categoria e gli amministratori locali per discutere sul tema “Ieri, oggi, domani. Il Manfredini per l’innovazione e il lavoro”.

Per l’occasione è stato inaugurato il rinnovato laboratorio CAD-CAM con computer all’avanguardia e nuove tecnologie introdotte grazie a un progetto finanziato dalla Regione Veneto.

Alle 12:15 si è svolta la celebrazione della Messa solenne, animata dal Coro Pilastro di Este, e presieduta da don Igino Biffi, Superiore dell’Ispettoria salesiana dell’Italia Nord-Est (INE). Al termine, l’inaugurazione del Parco “Memoria Salesiana” in vista del 150° anniversario dell’opera, uno spazio all’interno del parco della villa dedicato a coloro che hanno fatto la storia del Manfredini e lasciato un segno: tra i primi ad essere ricordati il sig. Luigi Fumanelli, fondatore del Centro di Formazione Professionale “Manfredini”; don David Facchinello, giovane sacerdote salesiano scomparso in Perù e per diversi anni animatore pastorale della scuola; e don Luigi Boscaini, sacerdote salesiano già direttore tra il 1975-1981 e 1988-1994.

La mattinata si è convlusa con un buffet nel Parco della Villa.

La presenza dei salesiani viene sospesa, ma l’opera continua, la scuola continua. “Sono modelli di gestione – chiarisce don De Cillia – che stiamo applicando anche in altri luoghi e che affidano alcune attività educative e scolastiche a laici. Guardiamo quindi avanti, al futuro dei ragazzi, ma anche del territorio nel quale siamo inseriti. Qui a Este sarà una famiglia a prendere in mano la gestione. Un nucleo familiare originario di Cittadella, che ha vissuto una lunga esperienza in Perù, a San Luís, vicino a Chacas, nella parrocchia di don Ugo De Censi, salesiano fondatore dell’‘Operazione Mato Grosso’, svolgendo lo stesso compito in una scuola professionale sulle Ande. Christian e Marta Marchiori, insieme alle loro tre figlie, dopo una decina d’anni in Sud America, sono rientrati in Italia con la voglia, anche vocazionale, di mettersi in gioco e al servizio. Loro coordineranno l’attività di tutti i laici, ma l’obiettivo è andare oltre. Lo sguardo dell’Opera Manfredini si allarga quindi anche a tutto il territorio estense”.

Prima del Manfredini, già a Mezzano di Primiero, in Trentino Alto Adige, è stato fatto un passaggio di consegne simile, così come a Bardolino. L’affidamento ai laici è molto diffuso anche in Spagna e Sud America. “Lo spirito salesiano rimane – sottolinea don Paolo De Cillia –. Spesso ci è facile pensare che il carisma sia patrimonio esclusivo di chi porta il nome, invece si parla di Movimento Salesiano proprio perché il carisma appartiene anche ai laici. Ci sarà un accompagnamento da parte dell’Ispettoria INE, quindi un salesiano, Delegato dell’Ispettore, farà parte del Consiglio dell’opera e accompagnerà il cammino dei vari tavoli di animazione e governo e nella riflessione pastorale sul territorio. È un modo di essere presenti in maniera diversa come salesiani. Per la nostra realtà padovana questa novità si inserisce bene anche nel cammino del sinodo della Diocesi: questa sensibilizzazione all’attenzione ai laici è un esempio di come si possa andare avanti affidandosi alla loro collaborazione”.

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