Breve informazione e messaggio del Rettor Maggiore alla Famiglia Salesiana nel mondo: “Quando è possibile solo la fede, il silenzio e la preghiera …”

Si riporta il breve messaggio del Rettor Maggiore in merito all’uccisione, in Africa, del confratello missionario P. Fernando Hernandez appartenente all’Ispettoria dell’Africa Francofona Occidentale (AFO).

Carissimi fratelli e sorelle della Famiglia Salesiana nel mondo,

vi scrivo per condividere una triste notizia e per invitarvi nuovamente a porre la vostra vita e la vostra missione nelle mani dell’Unico nel quale risiede il significato pieno di ogni avvenimento: il Dio dell’Amore e suo Figlio Gesù Cristo, il Signore risorto.

Stavo giungendo a Brazzaville (Repubblica del Congo) per la visita questa nuova Visitatoria quando l’Ispettore dell’Ispettoria dell’Africa Francofona Occidentale (AFO) mi ha comunicato che, pochi minuti prima, il confratello missionario P. Fernando Hernández è stato crudelmente assassinato e che il P. Germain Plakoo-Mlapa è stato gravemente ferito e si trova ora all’ospedale. Il P. Germain Plakoo-Mlapa era al fianco di P. César Antonio Fernández, che è stato assassinato proprio tre mesi fa come ieri.

Il motivo di questa tragedia è legato alla vendetta. Sembra infatti che il vecchio cuoco della comunità, che è stato licenziato circa un anno fa, sia entrato durante l’ora di pranzo nel refettorio dei confratelli e con un machete abbia consumato la propria vendetta.

In tre mesi due confratelli missionari hanno perso la vita in questa Ispettoria. Preghiamo intensamente per la guarigione del P. Germain e anche per le ferite che rimarranno impresse nella sua anima, poiché deve essere terribile sopportare tutto ciò che ha vissuto in questo tempo.

Cari fratelli e sorelle della nostra cara Famiglia Salesiana, condivido con tutti voi il dolore che i confratelli condividono con le famiglie e per chiedervi il ricordo nella preghiera in quest’ora così drammatica.

Stiamo vivendo il tempo di Pasqua e in questo momento io posso solo aggrapparmi e ancorarmi nella fede al Signore, tacere e pregare affinché Lui trasformi in vita e bene per il popolo africano e per tutti i popoli il sangue di questi martiri versato crudelmente e innocentemente.

I nostri due confratelli, il P. César Antonio e il P. Fernando, hanno vissuto amando profondamente il popolo africano, i giovani africani e le loro famiglie, cercando sempre il loro bene nel nome del Signore.

La nostra preghiera di oggi sia di intercessione per loro, di intensa preghiera per il P. Germain e di richiesta di perdono per i loro assassini, come ha fatto il Signore.

La nostra Madre Ausiliatrice ci prende per mano e ci conduce davanti a Dio Padre. Lei ci accompagna e si prende cura di tutti noi, figli e figlie, su questa terra.

Con queste parole intendo esprimere le nostre condoglianze e la nostra vicinanza a P. José Elegbede e ai confratelli dell’Ispettoria di AFO, molto provata da questi tragici avvenimenti.

Don Bosco dal cielo non ci abbandona, cari confratelli.

Con vero affetto nel Signore e in Don Bosco,

D. Ángel Fernández Artime, sdb

Rettor Maggiore

Maggio, mese mariano: tutti i titoli di Elledici

#aggrappatialei 

“Aggrappatevi al rosario come l’edera si attacca all’albero, perché senza la Vergine non possiamo reggerci in piedi” 

(Madre Teresa)

Con l’inizio di maggio, mese mariano, l’editrice Elledici desidera aiutarti a trovare le parole giuste per diffondere la bellezza della devozione a Maria, per raccontare al mondo quanto sia importante aggrapparsi a Lei, e lo fa con una proposta di libri capaci di accompagnarti nel cammino personale ed in quello pastorale.

“Dare casa al futuro”: il convegno di Pastorale Giovanile della CEI e l’invito a guardare alle “cose alte”

“Tutti parlano di tutto”. 

Il XVI Convegno Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della CEI – Dare casa al futuro – è cominciato con queste parole di Silvano Petrosino ed io non so che altro potrei dire rispetto a quanto giornalisti autorevoli, grandi filosofi e teologi hanno già detto durante e alla luce questo convegno. Vorrei però condividere, da giovane, da appartenente al Movimento Giovanile Salesiano, la bellezza di questa esperienza di Chiesa.

Sì, di Chiesa. A volte noi giovani ci dimentichiamo che nei nostri oratori, nei nostri gruppi, siamo parte di questa grande famiglia.
Noi, Cristiani, siamo chiamati a un compito incredibile: annunciare che c’è dell’Altro.
Noi, salesiani, in particolare ad annunciarlo ai giovani.

Cos’è che abbiamo visto e ascoltato? Cos’è che ha cambiato il nostro cuore così tanto da farci innamorare di Cristo? Ecco, questo dobbiamo annunciare: l’Infinitamente Bello che abbiamo incontrato.

Molte sono state le provocazioni ispirate dall’attenta analisi del percorso sinodale.

Si è parlato di giovani e ai giovani.

Abbiamo parlato di vocazione, una vocazione di cui non bisogna avere paura, perché possiamo starne certi, Dio ci chiama al Bene. Compito degli educatori, compito nostro, parlare della ricerca della volontà del Padre, parlarne con coraggio! Rendendo coscienti i nostri giovani che si diventa uomini e donne adulti nel limite, nella sofferenza, nella fatica della ricercaTutto questo tenendo a mente il vero significato di educare, ovvero rendere capace il prossimo di compiere scelte libere e buone.

Questo sinodo ci ha donato tre documenti, l’Instrumentum Laboris, il Documento Finale e l’esortazione apostolica Christus Vivit. In essi gli strumenti per il cammino dei prossimi anni. Abbiamo gettato le fondamenta, ora dobbiamo costruire, per dare davvero casa al futuro. Per costruire servono basi, che devono aiutarci a sviluppare identità, identità di Chiesa secondo il modello della vera giovinezza, quella di Gesù.

Le nostre parrocchie, scuole, oratori, devono essere casa. In una generazione di orfani, come dice Papa Francesco, noi dobbiamo essere casaPer imparare a esserlo il consiglio è uno solo: convivere con i giovani. Sono loro che con il loro essere ci rimettono al nostro posto, danno il senso al nostro essere per loro.

Non dobbiamo avere paura di parlare di cose alte, ogni giovane contiene in sé la grandezza, grandi sogni e grandi speranze. In questo tempo ricco di novità, di scoperte, di avanzamenti tecnologici, manca qualcuno che parli di Vangelo, che parli di Dio, d’Amore. Noi Educatori non dobbiamo avere paura.

Chiediamo ai giovani cosa pensano, chiedeteci cosa sogniamo!

Cari Adulti, aiutateci a creare nuove strade! Sapete, noi corriamo veloci, ma spesso non sappiamo dove andare. Guidateci, così che quando arriveremo alla meta, lì vi aspetteremo con gioia.

Elena S. Marcandella
Coordinatrice Nazionale MGS

Dal ‘like’ all’amen: VIII giornata di comunicazione per i salesiani in formazione

 “‘Siamo membra gli uni degli altri’ (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana”. Da quando il Santo Padre ha lanciato il tema della 53a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, le équipe di Comunicazione Sociale e Formazione dei Salesiani di Don Bosco (SDB), delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) e Cancão Nova, con il sostegno dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) e della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale (FSC) hanno iniziato la preparazione alle Giornate Salesiane di Comunicazione, un incontro di approfondimento con i giovani SDB e FMA nella fase di formazione iniziale.

Circa 133 giovani, con i loro rispettivi formatori, hanno preso parte all’appuntamento, svoltosi nei giorni 26-27 aprile, all’UPS di Roma. Don Filiberto González, Consigliere Generale per le Comunicazioni Sociali, ha sottolineato che oggi più che mai è necessario “educare alla grammatica cristiana di Internet, basata sulla nostra testimonianza, sulla nostra autenticità di vita, senza spegnere il nostro senso etico, estetico, evangelico”.

Rossana Virgili, Biblista dell’Istituto Teologico Marchigiano, e la prof.ssa Cecilia Costa, sociologa, hanno presentato i temi centrali, e sottolineato che la Chiesa dovrebbe sempre più “approfondire i nuovi linguaggi comunicativo-relazionali ed educare le nuove generazioni ad un senso critico delle reti sociali, promuovendo uno stile cristiano di presenza sul web”.

Nel corso dell’evento si è fatto riferimento ad uno dei grandi problemi dello scenario attuale, e cioè che: le comunità nelle reti sociali non sono automaticamente sinonimo di comunità; inoltre, “alimentano gruppi che escludono l’eterogeneità, che favoriscono, anche in ambiente digitale, un individualismo sfrenato, finendo talvolta per alimentare spirali di odio”, come ha sottolineato Papa Francesco.

Durante le giornate si sono svolte attività con i e le giovani in formazione, che hanno potuto partecipare a vari laboratori: il sig. Tommaso Sardelli ha tenuto quello su “Community e comunità nelle reti sociali”; Ermanno Giuca ha sviluppato il tema “Una comunità per le reti sociali”; don Pierluigi La Notte ha approfondito l’argomento “Facebook e l’animazione pastorale”; Jaime Guisado e don Silvio Zanchetta hanno illustrato “Community-comunità-comunicazione”; mentre don Fabio Pasqualetti, Decano della FSC, ha presentato: “Dalle sfide educative dell’informazione, comunicazione, tecnologia e società alla formazione della vita consacrata”.

A questa VIII Giornata Salesiana di Comunicazione hanno preso parte le Novizie di Via Appia (FMA) e di Castel Gandolfo (FMA), i Novizi di Genzano (SDB) e di Pinerolo (SDB), le Comunità Gerini (SDB), San Tarcisio (SDB), Casa Valsé (FMA), Auxilium (FMA), Eusebia Palomino (FMA) i Salesiani di diverse Ispettorie, le Religiose Francescane Missionarie di Cristo, e diversi rappresentanti di Cancão Nova.

Possiamo passare dal ‘mi piace’ all’‘amen’, possiamo aprire percorsi di relazioni più umani passando attraverso “la via del dialogo, dello sguardo, dell’incontro, del sorriso, della carezza, della comunità, dell’altro. Questa è la rete che vogliamo”, ha sottolineato don González.

(Fonte: ANS)

Vaticano, Papa Francesco nomina suor Alessandra Smerilli Consigliere di Stato

Papa Francesco ha nominato suor Alessandra Smerilli Consigliere di Stato della Città del Vaticano, il 17 aprile, per i prossimi cinque anni. Insieme con la professoressa Smerilli – Docente ordinario di Economia Politica alla Facoltà «Auxilium» di Roma – è stato nominato anche l’avvocato Antonio Rizzi, professore ordinario di Diritto privato presso l’Università degli Studi “Tor Vergata” a Roma. Il ruolo di Consigliere di Stato è quello di prestare assistenza nell’elaborazione delle Leggi Vaticane e in altre materie di particolare importanza: la Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano, composta da un Consigliere generale e da cinque Consiglieri di Stato, è l’organismo che esercita il potere legislativo nello Stato della Città del Vaticano.

Suor Alessandra che, oltre alla docenza nella Facoltà «Auxilium», ha incarichi di insegnamento in altre istituzioni universitarie, è membro del Comitato scientifico ed organizzativo delle Settimane Sociali dei Cattolici, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, ed è tra gli esperti del Consiglio nazionale del Terzo settore, organismo istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

La Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice – si legge sul sito delle FMA – si rallegra per questa nuova nomina e ringrazia Papa Francesco per la fiducia che dona alle Figlie di Maria Ausiliatrice attraverso la scelta di uno dei suoi membri.

 

150° di fondazione dell’ADMA, il messaggio del Rettor Maggiore: “Maria modello di fede per tutti”

In occasione del 150° di fondazione dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, ha rivolto un saluto e un messaggio ai soci dell’ADMA e a tutti i membri della Famiglia Salesiana, ricordando il valore dell’Eucaristia e dell’affidamento all’Ausiliatrice nella spiritualità salesiana.

Significativamente il Rettor Maggiore invia questa messaggio dalla Basilica del Sacro Cuore a Roma, davanti all’altare dell’Ausiliatrice, ricordando come in quel luogo Don Bosco ricevette la conferma della sua missione compiuta sotto la guida e la protezione di Maria.

Infine annuncia la pubblicazione di una lettera in occasione di tale anniversario e insieme ricorda la celebrazione dell’VIII Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice, che si terrà a Buenos Aires, Argentina, dal 17 al 10 novembre di quest’anno.

Il CIOFS-FP da 50 anni forma, guida e accompagna i giovani nel mondo del lavoro

La storia della Formazione Professionale delle Figlie di Maria Ausiliatrice è antica quanto l’Istituto stesso: nelle prime case fondate, accanto all’oratorio, sorgeva sempre il “Laboratorio Familiare” per giovani e fanciulle in cui si insegnava l’arte del cucito nei vari livelli: dal ricamo alla sartoria, dalla camiceria alla maglieria.

Nel 1950 esistevano ben 600 di questi laboratori! Contemporaneamente sorsero le “Scuole Serali” per le giovani precocemente inserite nel lavoro delle fabbriche. Fu poi la volta delle scuole per massaie rurali e poi vere e proprie “Scuole agricole”. Alla fine degli anni 60, esistendo già “Scuole artigiane”, “Scuole aziendali” e “Scuole di Avviamento Professionale”, Suor Anita della Ricca diede vita al CIOFS, di cui fu la prima Presidente Nazionale, per dare un volto civilistico a tutte queste presenze. Nacquero così i Centri di Formazione Professionale CIOFS.

Il 3 aprile si è svolta una cerimonia per commemorare il 50° anniversario, la mattina con la partecipazione all’Udienza del Papa e, nel pomeriggio, con un convento al quale hanno partecipato Michele Pellerey (significato pedagogico del Ciofs-fp), Grazia Loparco (significato storico – carismatico), e alcune personalità per spiegare che cos’è oggi il CIOFS-FP e la Madre Generale Sr Yvonne Reungoat.
L’obiettivo è stato quello di esprimere un immenso grazie ricco di affetto e di commozione a tutte le persone che hanno dato un contributo, con la propria dedizione, la propria passione e il proprio lavoro alla costruzione di quello che il CIOFS-FP è oggi.

“Christus vivit”, d. Rossano Sala: “La presenza di Cristo nella storia passa attraverso la vita dei giovani”

Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita. Perciò, le prime parole che voglio rivolgere a ciascun giovane cristiano sono: Lui vive e ti vuole vivo!. Inizia così l’esortazione apostolica “Christus vivit” che Papa Francesco ha firmato lo scorso 25 marzo a Loreto.

Il documento è composto da nove capitoli oltre a una breve introduzione:  Lui è in te, Lui è con te e non se ne va mai», scrive il Papa. «Per quanto tu ti possa allontanare, accanto a te c’è il Risorto, che ti chiama e ti aspetta per ricominciare. Quando ti senti vecchio per la tristezza, i rancori, le paure, i dubbi o i fallimenti, Lui sarà lì per ridarti la forza e la speranza.

Don Rossano Sala, segretario speciale del Sinodo di ottobre, presenta così l’Esortazione:

Per acquistare l’edizione Elledici, con l’Invito alla lettura don Michele Falabretti, direttore del Servizio nazionale di pastorale giovanile della CEI, l’introduzione (Guida alla lettura) e la postfazione (Rilancio del cammino) a cura di padre Giacomo Costa e don Rossano Sala:

Oppure, per acquistare più copie con uno sconto, scarica questo modulo

Consulta Mondiale delle Opere e Servizi Sociali Salesiani: la sfida dei Salesiani per i giovani a rischio

Dal 27 al 31 marzo, all’istituto Sacro Cuore di Roma, si è svolta la Consulta Mondiale delle Opere e Servizi Sociali Salesiani, composta da trenta persone provenienti dalle diverse Regioni della Congregazione: Africa-Madagascar, Asia Est-Oceania, Asia Sud, Interamerica, America Cono Sud, Europa Centro e Nord e Mediterranea.

I lavori si sono aperti con la presentazione del tema: “Il cammino della Congregazione e della Chiesa”, che è stato approfondito da don Fabio Attard, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile. Nel suo intervento don Attard ha ricordato le priorità del Capitolo Generale 27, e le ha riferite all’identità dei salesiani come “servi dei giovani”. Don Daniel García, del medesimo Dicastero, ha presentato il processo, gli obiettivi e la metodologia della Consulta Mondiale. “Questo incontro è il frutto di un processo che raccoglie le esperienze delle nostre Ispettorie e Regioni. Abbiamo riconosciuto le sfide, le risposte, le opportunità e i processi che dobbiamo attivare nella missione salesiana, nelle opere e nei servizi sociali a favore dei giovani a rischio”.

I partecipanti si sono poi incontrati in gruppi linguistici, hanno ascoltato e condiviso le sfide vissute da ciascuno, le opportunità e i processi, producendo poi una sintesi delle diverse realtà e condividendole poi nell’assemblea generale.

Da parte sua, la sig.ra Nele Louauge, belga, ha sottolineato “la ricchezza del lavoro salesiano tra i giovani a rischio”. Mentre don Giovanni d’Andrea ha evidenziato che a colpirlo maggiormente nella prima giornata sono stati “la condivisione mondiale del lavoro dei salesiani con i più poveri… La speranza di poter servire, come fece Don Bosco, i più poveri, e il processo di realizzazione di questo progetto con maggiore consapevolezza in ogni nostra opera”.

Don Juan Carlos Quirarte, da Guadalajara, Messico, ha affermato che in tutte le Ispettorie “abbiamo sfide, opportunità e processi da attivare e tra i nostri Salesiani troviamo la forza per raggiungere questi obiettivi… È importante recuperare il nostro carisma di stare in mezzo ai più bisognosi”.

Don Thomas Padinjarayil, da Bangalore, India, ha invece sottolineato l’importanza del fatto che a questo incontro si rifletta sul lavoro in rete e la difesa dei minori.

“Durante questa giornata ho sperimentato la ricchezza di una Congregazione che è viva nel servizio dei più poveri – ha infine concluso don García – e ho notato che in tutto il mondo ci sono migliaia di salesiani e di laici che dedicano la loro vita a salvare i giovani”.

(Fonte: ANS)

 

 

30 anni di web, Pasqualetti (FSC): La comunicazione deve umanizzarci

In occasione del 30mo anniversario della nascita del web, Radio Vaticana ha intervistato il prof. Fabio Pasqualetti, decano della Facoltà di Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana.

Prof. Pasqualetti, come è cambiata invece la comunicazione della Chiesa in questi decenni? Mi riferisco sia all’annuncio della Parola che proprio all’essere in rete.

La Chiesa è stata innanzitutto sfidata principalmente a livello di struttura comunicativa. La Chiesa, potremmo facilmente riconoscere, ha sempre avuto una struttura comunicativa top down, cioè dai massimi vertici verso la base. Internet implica invece una modalità di comunicazione totalmente opposta: tutti a tutti, è orizzontale, non ha centro. Per cui la Chiesa ha dovuto accettare la sfida di entrare nella rete dovendo accogliere il fatto che è una delle voci fra tante voci. Credo che questa sia la sfida più grande, nel senso che effettivamente devi aver qualcosa di interessante da dire perché qualcuno venga a visitare i tuoi siti, faccia riferimento ai tuoi contenuti e quindi in un certo senso trovi anche uno spazio di confronto. Tuttavia non sono ancora molte le istituzioni e i siti ecclesiali che accolgono ancora un confronto diretto; molti accolgono magari dei contributi, ma sempre molto regolati; altri sono dei portali di informazione. Credo che però a lungo andare stia entrando l’idea che la modalità comunicativa – se si accetta di stare in questi ambienti digitali, nei social ad esempio – comporti inevitabilmente l’interazione diretta.

Sicuramente la Chiesa ha saputo, anche profeticamente, richiamare nei suoi documenti magisteriali il ruolo che deve avere la comunicazione internet.

Il principio fondamentale della Chiesa che riguarda tutti i mezzi di comunicazione è che questi dovrebbero aiutarci ad umanizzarci sempre di più; questa è anche la grande sfida. La si può porre in un altro parametro simbolico tratto dal Vangelo: o il sabato è al servizio dell’uomo o l’uomo rischia di esser schiavo del sabato. Oggi, quali sono i nuovi sabati? Potremmo partire dall’economia, dallo sviluppo, dalla tecnologia che se orientate nelle nuove forme al servizio dell’uomo diventano davvero liberanti e si può progredire e crescere come umanità; nel momento in cui invece diventano strumenti di controllo, di potere, di sottomissione degli altri ovviamente schiavizzano. Allora, credo che anche qui la grande sfida è capire oggi in che direzione stiamo andando; capire, ad esempio, tutta la problematica degli algoritmi, del machine learning, di chi li usa, di chi li controlla, di che cosa si sta facendo, proprio per avere una maggiore conoscenza e coscienza di quale direzione stiamo prendendo come società e come umanità.