Viaggio nelle Sale della Comunità in occasione dei 75 anni di ACEC – Famiglia Cristiana

Si riporta di seguito l’articolo apparso su Famiglia Cristiana.

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Cinema parrocchiali? Siamo luoghi d’incontro

Il Don Bosco nella capitale ha riqualificato un intero quartiere; il Busan nel Trevigiano è un riferimento per l’intera provincia; la città lombarda vanta un primato di sale per numero di abitanti

Come nella sceneggiatura di un film. Scena: Roma, periferia Sud-Est, quartiere Tuscolano dove sorge Cinecittà, epicentro della cultura cinematografica italiana dai primi del ‘900 a oggi.

“A poche centinaia di metri da dove ti parlo, il maestro Sergio Leone passeggiava per i viali di Cinecittà, prima come aiuto regista in grandi produzione internazionali come Ben-Hur e Quo vadis? e poi ultimando film cult come Il buono, il brutto, il cattivo o C’era una volta il West. E non solo lui, qui ha battuto e batte ancora il cuore del cinema italiano. Nonostante ciò, per anni nel quartiere non abbiamo avuto una sala cinematografica”.

A spiegarlo, è Fabio Zenadocchio, direttore del Centro Culturale Salesiano, che per ovviare a questa grave lacuna ha ristrutturato e riaperto a fine anni ’80 la Sala della Comunità Don Bosco.

“Da allora le attività cinematografiche e teatrali non si sono più interrotte. Anzi, sono andate in crescendo sia le iniziative culturali sia la risposta del pubblico”

aggiunge Zenadocchio. Che ricorda:

“Oltre che un presidio culturale, il nostro cinema è un punto di riferimento per i giovani del quartiere, che non hanno mai visto il Colosseo e non vivono immersi nella bellezza dei palazzi rinascimentali del centro di Roma, ma crescono di fianco a una delle piazze di spaccio più grandi della capitale. Per loro gli eventi e le proiezioni sono aria fresca. Sono salvezza“.

E anche un’occasione di lavoro:

“Negli anni”, dice il direttore del Don Bosco, “abbiamo costruito un gruppo di giovani progettisti in ambito culturale che sono stati assunti dalla Sala della Comunità per pensare alle proposte e coordinare i volontari”.

Perché “la qualità va pagata, ma ripaga. Sempre. E la nostra proposta punta a quello“, afferma don Elio Girotto, parroco a Mogliano Veneto e coordinatore della Sala Busan. Lui, che è anche presidente ACEC Triveneto, ha ben chiara la missione delle sale della comunità:

“Portiamo il cinema, quello che fa pensare una comunità cristiana, alle persone. Offriamo un luogo dove confrontarsi sui grandi temi insieme ai registi, attori e critici, ma anche con la persona che vive sul tuo stesso pianerottolo. Il Busan è anche uno spazio dove divertirsi e, mi lasci dire, l’unico cinema di un territorio che è molto ricco, ma povero di occasioni culturali. Basti pensare che pur essendo a pochi chilometri dal Lido, celebre location di uno dei festival di cinema più importanti al mondo, nella nostra sala vengono da tutto il Triveneto, anche da Treviso”.

E il bello è che la proposta culturale

“è accessibile a buon prezzo per le famiglie: mamma, papa e due figli con 20 euro di domenica possono entrare in sala a pochi passi da casa. Una bella differenza economica rispetto ai 60 euro da tirar fuori in un multisala, dove la proposta di visione non è ragionata con cura e si è solo “un cliente”.

L’idea di cinema del Busan va oltre il semplice intrattenimento: il film è un pretesto per creare un legame“, chiosa don Elio, “e per costruire una comunità“.

Questo accade a Busto Arsizio, città lombarda tra Milano e Varese, che vanta un numero record di sale ACEC. E come per ogni allenatore che si rispetti, l’abbondanza non è mai un problema:

“Questa situazione di straordinaria vivacità poteva essere un pretesto per farsi una concorrenza spietata, una corsa per conquistarsi gli spettatori delle altre sale, sovrapponendo eventi, incontri e proiezioni. È stata, invece, l’occasione per creare una rete collaborativa e progettuale tra i cinema Lux, Fratello Sole, Manzoni e San Giovanni Bosco”

testimonia Silvia Salvetti, volontaria responsabile per la sala Lux della gestione e della programmazione.

“Le sale della comunità di Busto si sono unite per offrire una variegata proposta di cinema d’essai “spalmata” durante l’intera settimana, sia al pomeriggio che alla sera. E per tutto l’anno, anche d’estate”, aggiunge Salvetti che coordina un gruppo di circa quaranta volontari attivi nella sala della frazione Sacconago. “Con un programma che va da martedì a domenica, ogni cinema propone una selezione di film, tra cineforum e nuove uscite, senza mai sovrapporre le proiezioni. Questo approccio consente agli appassionati di godere di un’ampia varietà di opere, con un’offerta che si traduce in ben quattro film diversi ogni settimana, per un totale di 270 proiezioni stagionali. Questa proposta culturale è un valore aggiunto che rende la città di Busto Arsizio un punto di riferimento per gli amanti del cinema e, di fatto, la capitale della sale della comunità per concentrazione in rapporto agli abitanti e spirito di collaborazione”.

Missioni Don Bosco: l’impegno dei salesiani per i più poveri fra i giovani in Argentina

Si riporta di seguito il Comunicato Stampa di Missioni Don Bosco del 4 novembre 2024.

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Viaggio di Missioni Don Bosco nella prima metà di novembre

Tra storia e attualità, l’impegno dei salesiani per i più poveri fra i giovani in Argentina

La delegazione prepara il terreno alla celebrazione dei 150 anni dalla prima partenza missionaria
diretta alla capitale sudamericana. L’aiuto ai migranti italiani e l’evangelizzazione ai confini del mondo

Arriva oggi in Argentina la delegazione di Missioni Don Bosco Onlus, guidata dal presidente don Daniel Antùnez, per incontrare i salesiani e i loro collaboratori in quattro importanti località: Buenos Aires, Rio Grande, Viedma e Ushuaia.

L’iniziativa costituisce l’avvio di una ricerca di informazioni e di documentazione audio-video in relazione all’arrivo in Argentina dei primi salesiani nel 1875. Fu lo stesso Don Bosco a destinare lì il primo gruppo dei suoi missionari, seguendo l’impegno della Congregazione da lui fondata a occuparsi di giovani in tutto il mondo, soprattutto di quelli nelle situazioni più difficili anche nei territori più lontani da Torino. Rispondendo inizialmente alla richiesta delle autorità civili e religiose di sostenere spiritualmente gli italiani in Sud America, i suoi giovani collaboratori pre-sto si resero conto dell’importanza di evangelizzare la vasta regione della Patagonia.

Guidati da uno dei più fedeli protagonisti dell’oratorio di Valdocco, Giovanni Cagliero, la presenza salesiana si spinse sempre più a Sud, fino a raggiungere la fin del mundo, come usualmente viene definita l’estremità del cono sudamericano che si affaccia sull’Antartide. Missioni Don Bosco calcherà i principali percorsi di quei pionieri per leggere con gli occhi di oggi il passato eroico di decine e centinaia di missionari, alcuni dai quali hanno lasciato un’impronta riconosciuta anche sul piano civile e culturale. La delegazione cercherà gli elementi che permettano di valorizzare in Italia la ricorrenza dei 150 anni dalla prima partenza missionaria, in considerazione anche dei forti legami fra Argentina e Italia che tuttora persistono attraverso i numerosissimi discendenti dei nostri migranti.

Quello della delegazione di Missioni Don Bosco non sarà solo un viaggio che guarda al passato: fedele al suo mandato di sostegno i progetti di sviluppo, incontrerà gli attuali responsabili dei vari interventi educativi realizzati sia attraverso le scuole (la più prestigiosa fra quelle visitate, è la Scuola tecnico agraria di Rio Grande, dove fu direttore lo stesso don Antùnez) sia attraverso le presenze significative nei quartieri della vasta periferia della capitale (come nella baraccopoli di Villa Itati dove la povertà assume molteplici valenze). Le tappe sono segnate dal valore sociale della presenza salesiana, arricchita in Argentina dalla forte corresponsabilità di donne e uomini laici, ma anche da ciò che hanno lasciato le persone più eminenti sul piano della santità, come Ceferino Namuncurà, Laura Vicuña e Artemide Zatti.

Non marginale sarà infine l’attenzione di Missioni Don Bosco ai percorsi del giovane Jorge Bergoglio, che con la sua famiglia e poi in autonomia frequentò i luoghi salesiani di Buenos Aires, maturando la sua vocazione e facendosi permeare dello spirito gioioso e intraprendente dei maestri di spiritualità che lì incontrò.

Il viaggio verrà documentato sui social di Missioni Don Bosco, Facebook Instagram.

Missioni Don Bosco

 

Il 1° novembre torna la Corsa dei Santi

Da Roma Sette.

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Si corre venerdì 1° novembre a Roma la “Corsa dei Santi”, arrivata alla XVI edizione. 4mila i runner iscritti, da 53 nazioni. Percorreranno 10 chilometri che li porteranno da piazza Pio XII – dove il ritrovo è per tutti alle 8 – ai luoghi più significativi della città, dal Colosseo ai Fori Imperiali, fino ad arrivare in piazza San Pietro, per ricevere, al termine dell’Angelus, la benedizione di Francesco.

Il progetto associato a questa edizione è promosso da Missioni Don Bosco e si intitola: “Subito in campo per ripartire”. Si può contribuire inviando un sms solidale al numero 45594, attivo fino al 5 novembre. Il progetto è destinato alla realizzazione di una infrastruttura sportiva a Leopoli, in Ucraina: si prevede di ristrutturare un campo di calcio del centro Don Bosco di Leopoli. La struttura  sarà utilizzata dai circa 600 giovani, tra cui 70 bambini e ragazzi, accolti nella casa famiglia Prokova, di età compresa tra i 6 e i 19 anni. Si tratta di orfani o minori sfollati dalle zone più colpite della guerra. A beneficiare del campo di calcio saranno anche 45 ragazzi che hanno subito lesioni agli arti a causa del conflitto. «Il 45594 non è solo un numero. Dietro quel numero ci sono delle persone, i volti di bambini e di ragazzi che chiedono un segno di speranza», dichiara presentando l’iniziativa don Daniel Antùnez, presidente di Missioni don Bosco.

A gareggiare con il pettorale numero 1 sarà la primatista italiana di maratona Sofia Yaremchuk, una degli atleti di elite in gara. «Questa manifestazione – commenta – è un messaggio di sport e solidarietà in un periodo così tragico che sta vivendo la mia Ucraina e la mia Leopoli, città nella quale sono nata e sono cresciuta. Fa male sentire le cose terribili che sta vivendo il mio popolo a causa della guerra. E il pensiero va soprattutto ai bambini che hanno diritto di futuro, hanno diritto di vivere liberi e felici. Grazie allo sport possono crescere migliori perché lo sport apre porte e unisce le persone».

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Il Cardinale Ángel Fernández Artime testimone d’eccezione al pellegrinaggio dei giovani alla Vergine del Rocío

Dall’agenzia ANS.

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Almonte, Spagna – ottobre 2024 – Sabato 26 ottobre si è svolto il pellegrinaggio dei giovani al Santuario della Vergine del Rocío, situato nella Provincia di Huelva, nel sud della Spagna. L’evento, giunto alla sua ventesima edizione e organizzato dalla Delegazione per la Gioventù della Confraternita Matriz, ha riunito oltre 3.500 giovani di ottanta confraternite e ha visto la partecipazione di un pellegrino d’eccezione, il Cardinale Ángel Fernández Artime. Tra i momenti salienti condivisi dal Rettor Maggiore emerito della Congregazione salesiana, che ha guidato i giovani da Almonte ai piedi della Vergine del Rocío, ci sono stati la recita dell’Angelus nella zona cosiddetta del Pastorcito e l’Eucaristia che ha concluso il pellegrinaggio al Santuario, da lui presieduta e concelebrata dal Vescovo di Huelva, Mons. Santiago Gómez Sierra. A ricordo della sua partecipazione, il Cardinale Fernández Artime ha poi apposto la sua firma nel Libro d’Onore della Confraternita Matriz.

XIV Meeting Annuale dei Progettisti Salesiani d’Europa: un’esperienza di crescita e collaborazione per il “DBTech Europe”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – St. Julian’s) – Dal 16 al 18 ottobre 2024, la città di St. Julian’s, a Malta, ha ospitato il XIV Meeting Annuale dei Progettisti della Famiglia Salesiana d’Europa, un evento di rilevanza internazionale dedicato alla formazione professionale e alle scuole tecniche salesiane. Con oltre 100 partecipanti e ospiti provenienti da 13 Paesi — Belgio, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Kenya, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Spagna e Ungheria — l’incontro ha rappresentato un momento cruciale di riflessione e sviluppo per la rete salesiana, in Europa e anche oltre.

Un’inaugurazione istituzionale e di alto profilo

I lavori sono stati aperti il pomeriggio di mercoledì 16 ottobre con un video messaggio augurale inviato direttamente dalla Commissione Europea, a dimostrazione del forte legame tra l’organizzazione e le istituzioni europee. Successivamente, l’Onorevole Clayton Bartolo, Ministro del Turismo di Malta, ha offerto un caloroso benvenuto, sottolineando l’importanza della collaborazione internazionale nella formazione dei giovani.

Piero Fabris, Direttore Esecutivo di “Don Bosco Tech Europe APS”, ha portato i saluti del Presidente, don Miguel Angel García Morcuende, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile salesiana, e ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto, delineando successivamente i principali obiettivi dell’organizzazione. Fabris ha anche ricordato i progressi ottenuti nei primi dieci mesi di attività, con 24 missioni completate presso varie Ispettorie partner ed istituzioni pubbliche e private.

Interventi di esperti e visionari da tutto il mondo

Nel corso delle tre giornate si sono poi susseguiti interventi di figure di spicco nel panorama dell’istruzione e della formazione professionale.

Tra questi, il prof. Joachim Calleja, Presidente di EFVET, il Forum Europeo sull’Istruzione e la Formazione Professionale, ha condiviso le sue riflessioni sul futuro della formazione tecnica in Europa; mentre il dott. Theodor Grassos, Segretario Generale di EVBB, l’Associazione Europea degli Istituti di Istruzione e Formazione Professionale, ha presentato le opportunità offerte dai partenariati europei per migliorare le competenze professionali dei giovani.

Da parte sua don Maximus Okoro, Direttore Generale del “Don Bosco Tech Africa”, ha portato una prospettiva internazionale, evidenziando come la collaborazione con il Don Bosco Tech Europe possa aprire nuove strade per l’educazione tecnica in Africa e per la mobilità degli studenti.

I progressi di Don Bosco Tech Europe APS: un’organizzazione giovane, ma in forte crescita

In soli dieci mesi dalla sua fondazione, Don Bosco Tech Europe APS ha raggiunto traguardi significativi. Oltre alle missioni già completate, l’organizzazione ha presentato numerosi progetti europei, attualmente in fase di valutazione, e ha stabilito partenariati aziendali volti a creare facilitazione per i propri associati e nuove opportunità di studio-lavoro per i giovani della Famiglia Salesiana. Questi progetti mirano non solo a facilitare la mobilità degli studenti in Europa, ma anche a offrire esperienze internazionali al di fuori del Continente.

L’augurio del Direttore è di poter offrire sempre maggiori opportunità a tutte le Ispettorie salesiane, in modo che qualora ritengano interessanti le iniziative, possano trarne il maggior beneficio generando una ricaduta positiva locale e globale.

Una rete in espansione ed un nuovo spazio a Bruxelles

Un altro importante risultato annunciato durante l’evento è la recente collaborazione tra Don Bosco Tech Europe APS e l’EVBB.

Grazie a questo partenariato, gli associati di Don Bosco Tech Europe APS possono ora prenotare sale riunioni ed utilizzare uno spazio di rappresentanza presso la sede del partner, situata in Boulevard Charlemagne, esattamente di fronte alla sede della Commissione Europea a Bruxelles. Questo rappresenta un significativo passo avanti per rafforzare la visibilità dell’organizzazione a livello istituzionale e per facilitare la presenza delle Ispettorie associate a livello comunitario.

Uno spirito di famiglia che continua a crescere

Il XIV Meeting Annuale dei Progettisti della Famiglia Salesiana d’Europa ha fornito un’opportunità unica per creare e consolidare relazioni tra le diverse Ispettorie rappresentate e per raccogliere le esigenze dei territori rappresentati. Il dott. Fabris, nell’occasione ha sottolineato che la prima natura della rete continentale è quella di facilitare e farsi portavoce dei territori dell’Europa e del Nord Africa, chiedendo continui riscontri e spunti di miglioramento.

Il clima di collaborazione, scambio e crescita ha caratterizzato l’evento, confermando la centralità dello spirito salesiano nella missione educativa.

Al termine dell’evento, il team di Don Bosco Tech Europe APS ha voluto ringraziare tutti i partecipanti ed i collaboratori interni ed esterni che hanno reso possibile l’incontro, organizzato con grande cura e caratterizzato da un’atmosfera di vera Famiglia Salesiana, in linea con lo spirito di Don Bosco.

Per coloro che non l’avessero ancora fatto, è possibile restare aggiornati sulle attività e i progetti di Don Bosco Tech Europe anche attraverso i suoi contatti su FacebookInstagram e LinkedIn.

Gran Finale del DBGYFF 2024: una celebrazione del talento globale di tanti giovani sognatori

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – New York) – L’attesissimo Gran Finale della III edizione del “Don Bosco Global Youth Film Festival” (DBGYFF) si è svolto in grande stile e con un significato globale il 18 ottobre 2024, presso il “Loreto Theatre”, dello Sheen Center di New York. Questo vibrante evento ha segnato il culmine di un festival di cortometraggi che ha riunito giovani registi, personalità internazionali e pubblico di tutto il mondo per celebrare la creatività e la visione senza limiti dei giovani. Più che una semplice vetrina dell’eccellenza cinematografica giovanile, il Gran Finale del DBGYFF 2024 ha rappresentato un emblema dell’impegno per lo sviluppo dei giovani, della collaborazione e dell’urgente necessità di affrontare le sfide ambientali attraverso l’arte cinematografica.

Con proiezioni che si sono svolte simultaneamente in oltre 330 sedi in 57 Paesi, il DBGYFF 2024 si è rivelato uno straordinario evento globale. I 120 film in lizza per la finale, accuratamente selezionati tra ben 1.287 candidature, hanno affrontato il potente tema del festival, “Ho un sogno: i giovani e il cambiamento climatico – rendere la Madre Terra più pulita e più verde”. Questi film hanno rappresentato non solo un’efficace narrazione creativa, ma anche un appello ad agire, che incoraggia tutti gli spettatori ad impegnarsi nell’urgente necessità della cura dell’ambiente.

Il Gran Finale è iniziato con la proiezione di alcuni dei film di maggior impatto, dando il via a una serata ricca di ispirazione e riflessioni. È seguita la Cerimonia Inaugurale, che ha visto riunirsi personalità di spicco provenienti da diversi settori, ognuno dei quali rifletteva l’importanza globale del festival.

Don Harris Pakkam, Direttore del DBGYFF, ha accolto calorosamente il pubblico, condividendo le dinamiche del festival e sottolineando la sua missione di responsabilizzare i giovani attraverso gli strumenti cinematografici.

Don Hugo Orozco, SDB, Consigliere Regionale per l’Interamerica, ha portato i calorosi saluti del Cardinale Ángel Fernández Artime, X Successore di Don Bosco, e del suo Vicario, don Stefano Martoglio. Poi, nel suo discorso, ha sottolineato la portata globale del DBGYFF, descrivendola come un’“eco globale” che unisce i giovani in centinaia di località del mondo, e ha ribadito l’impegno costante della Congregazione Salesiana nel sostenere i giovani registi nel loro percorso creativo, incarnando il sogno di Don Bosco di sostenere e guidare i giovani.

Don Michael Conway, Responsabile della Procura Missionaria salesiana di New Rochelle, ”Salesian Missions”, ha parlato con passione del sogno vocazionale di Don Bosco, sottolineando come il DBGYFF fornisca una piattaforma ai giovani per trasformare i loro sogni in realtà. Si è congratulato con i partecipanti e i vincitori, riconoscendo il ruolo vitale dei loro film nell’affrontare i cambiamenti climatici e promuovere la responsabilità ambientale.

La dott.ssa Nataša Govekar, del Dicastero Vaticano per la Comunicazione, ha aggiunto una profonda dimensione spirituale alla serata. Ha ricordato al pubblico il messaggio di Papa Francesco secondo cui “tutto è interconnesso” e ha elogiato i giovani registi per il loro lavoro coraggioso nel sostenere un futuro sostenibile. Li ha incoraggiati a continuare i loro sforzi, sottolineando che la loro creatività non è solo un mezzo di narrazione, ma anche uno strumento di trasformazione e di tutela del Creato.

Il compositore e polistrumentista Jeremy Earnest si è rivolto ai giovani cineamatori con entusiasmo, esortandoli a perseverare nella collaborazione e nella creatività. Ha parlato dell’importanza del gioco e della sperimentazione nel processo creativo, incoraggiandoli a rimanere curiosi e aperti di mente mentre esplorano nuovi orizzonti.

Jude Elie, Presidente degli Exallievi di Haiti, ha sottolineato che la missione di aiutare i giovani a diventare buoni cristiani e onesti cittadini è sempre stata al centro della visione di Don Bosco. Quindi, ha rivolto un caloroso augurio e apprezzamento a tutti i partecipanti.

Ad aggiungere ulteriore prestigio all’occasione, don Dominic Tran, SDB, Superiore dell’Ispettoria salesiana “San Filippo Apostolo” degli Stati Uniti Est e Canada (SUE), è stato affiancato da don Roland Minsta, SDB, Superiore della Visitatoria “Nostra Signora dell’Africa” dell’Africa Tropicale Equatoriale (ATE). La loro presenza ha sottolineato ulteriormente il significato globale del festival e la dedizione della Congregazione salesiana nel promuovere la creatività giovanile.

Collegata da remoto è intervenuta anche Christine Arena, presidente di “Generous Films” e della “Gran Giuria” del DBGYFF, la quale ha riflettuto sulla profondità e sulla diversità dei film presentati. Ha lodato i registi per la loro audacia nell’affrontare la crisi climatica e ha sottolineato l’importanza di raccontare storie con un significato e uno scopo. Il suo messaggio è stato un invito all’azione per tutti i partecipanti, incoraggiandoli a continuare ad usare il loro talento per ispirare il cambiamento e avere un impatto duraturo.

Il momento più atteso della serata è arrivato con l’annuncio dei vincitori dei premi del DBGYFF. L’atmosfera era carica di attesa mentre i vincitori, che erano stati informati della loro selezione, ma non delle categorie specifiche che avevano vinto, partecipavano virtualmente all’evento tramite Zoom. Trenta partecipanti si sono uniti alla chiamata da 19 Paesi: Argentina, Bolivia, Cile, Ecuador, El Salvador, Guatemala, India, Indonesia, Italia, Madagascar, Nigeria, Papua Nuova Guinea, Filippine, Polonia, Russia, Serbia, Thailandia, Togo e Turchia. All’annuncio di ogni premio, i vincitori hanno avuto l’opportunità di esprimere in tempo reale le loro emozioni e la loro gratitudine, aggiungendo un elemento profondamente personale e toccante alla celebrazione. Le loro reazioni, piene di gioia e orgoglio, hanno ulteriormente sottolineato il significato di questo riconoscimento globale.

I premi della giuria sono stati annunciati con grazia dalla dottoressa Nataša Govekar, aggiungendo un senso di onore e distinzione al momento. In seguito, i premi di categoria sono stati consegnati da don Orozco e don Campoli, riconoscendo l’eccellenza dei registi nei vari generi. L’energia ha continuato a crescere quando i premi “Miglior Giovane” sono stati presentati da Jeremy Earnest e Jude Elie, per celebrare gli incredibili giovani talenti che usano la loro creatività per ispirare il cambiamento. Infine, i prestigiosi Migliori Premi a livello Globale sono stati presentati da don Dominic Tran e don Roland Minsta, SDB, segnando l’apice dei riconoscimenti della serata e il miglior omaggio ai migliori film tra quelli pervenuti da tutto il mondo.

Al termine dell’annuncio dei premi, sono stati proiettati i film vincitori, offrendo al pubblico l’opportunità di assistere alla straordinaria creatività, visione e dedizione dei giovani cineasti. Queste proiezioni sono servite a ricordare l’impatto che i giovani possono avere quando viene data loro la possibilità di condividere le proprie storie.

La serata si è conclusa con un sentito ringraziamento da parte di Pradeep Anthony, coordinatore dell’evento del Gran Finale del DBGYFF, che ha espresso profonda gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere il festival un successo globale, e con l’esecuzione dell’inno nazionale degli Stati Uniti. L’atto ha segnato così la fine di una celebrazione indimenticabile che ha lasciato un’impressione duratura su tutti coloro che hanno partecipato, sia di persona, sia da remoto.

Il Gran Finale del DBGYFF è stata una serata che non solo ha celebrato i successi cinematografici, ma ha anche rafforzato la speranza collettiva in un mondo più pulito, più verde e più giusto, guidato dalla creatività e dalla passione delle giovani generazioni. Il futuro è luminoso e i giovani visionari del DBGYFF hanno dimostrato di essere pronti a fare da apripista, portando con sé le speranze e i sogni di un domani migliore.

Il nostro annuale regalo: messaggio del vicario del Rettor Maggiore

IL MESSAGGIO DEL VICARIO DEL RETTOR MAGGIORE,
Don Stefano Martoglio

Tradizionalmente come Famiglia Salesiana riceviamo ogni anno la Strenna; un regalo di inizio anno, ed in queste poche righe mi è caro guardare dentro a questo dono per accoglierlo come merita, senza perder nulla della freschezza del dono.

Un dono, perché prima di tutto, strenna vuol dire: ti faccio un regalo! Ti regalo una cosa importante per celebrare un tempo nuovo, un anno nuovo. Così la pensò Don Bosco e la consegnò a tutti i giovani e gli adulti che stavano con lui.

Questo dono, la Strenna, voglio consegnartela per l’inizio dell’anno nuovo, di un tempo nuovo.

Bello ed importante questo: un anno nuovo, un tempo nuovo, è un contenitore in cui staranno tutti gli altri contenuti. L’anno che verrà non è uguale a quelli che hai vissuto fin ora, l’anno nuovo necessita uno sguardo nuovo per viverlo in pienezza; perché l’anno nuovo non tornerà! Ogni tempo è unico perché noi siamo diversi dallo scorso anno, da come eravamo l’anno scorso.
La Strenna è prepararsi a questo tempo nuovo, cominciando a guardare dentro a questo nuovo anno, mettendo in luce alcune cose che di questo anno saranno parte importante.

Il filo rosso

Il dono del tempo, della vita; nella vita il dono di Dio e tutti gli altri doni dentro: persone situazioni, occasioni, relazioni umane. Dentro questo provvidenziale modo di vedere il dono del tempo e della vita, la Strenna – dono che Don Bosco, e dopo di lui i suoi successori fanno ogni anno a tutta la Famiglia Salesiana – è uno sguardo sull’anno nuovo, sul tempo nuovo, per vederlo con occhi nuovi.

La strenna è un aiuto a vedere il tempo che verrà mettendo a fuoco un filo rosso che guida questo tempo nuovo: il filo rosso che la Strenna ci dona è la Speranza. Importante anche questo! L’anno nuovo sicuramente avrà moltissime cose, ma tu non disperderti! Comincia a pensare su quanto è importante… Non disperderti, raccogli!

La strenna che il nostro Don Ángel ci ha imbastito, come un abito nuovo, mette in luce degli eventi che tutti vivremo, e li unisce con un filo rosso, la Speranza!

Gli eventi che la Strenna del 2025 mette in risalto sono eventi globali o particolari che ci coinvolgono, perché li viviamo bene:

Il Giubileo ordinario dell’anno 2025: un Giubileo è un evento di Chiesa che, nella tradizione Cattolica, il Santo Padre ci dona. Vivere il Giubileo è vivere questo pellegrinaggio che la Chiesa ci offre per rimettere al centro della nostra vita e della vita del Mondo la presenza del Cristo. Il giubileo che Papa Francesco ha indetto ha un tema generatore: Spes non confundit! La Speranza non delude! Che meraviglia di tema generatore! Se di una cosa ha bisogno il Mondo in questo momento difficile è proprio la Speranza. Ma non la speranza di quanto crediamo di poter fare da soli noi stessi, con il rischio che diventi una illusione. La Speranza della ri-scoperta della Presenza di Dio. Scrive Papa Francesco: “La Speranza ricolmi il cuore!” Non solo scaldi il cuore, lo riempia. Lo riempia in una misura traboccante! La Speranza ci rende pellegrini, il Giubileo è pellegrinaggio! Ti mette in moto dentro, altrimenti non è Giubileo. Dentro questo evento di Chiesa che ci fa sentire Chiesa noi, come Congregazione Salesiana e come Famiglia Salesiana, abbiamo un anniversario importante: nel 2025 ricorre il 150° della prima spedizione missionaria in Argentina.

Don Bosco, a Valdocco, butta il cuore oltre ogni confine: manda i suoi figli dall’altra parte del mondo! Li manda, oltre ogni sicurezza umana, li manda quando non ha nemmeno quelli che gli servirebbero per portare avanti ciò che aveva cominciato.

Li manda e basta! Alla Speranza si obbedisce, perché la Speranza guida la Fede e mette in moto la Carità. Li manda ed i primi confratelli partono e vanno, dove nemmeno loro sapevano! Da li siamo nati tutti noi, dalla Speranza che ci mette in cammino e ci rende pellegrini.

Questo anniversario va celebrato, come ogni anniversario, perché ci aiuta a riconoscere il Dono, (non è una tua proprietà, ti è stato dato in dono), ci aiuta a ricordare e a dare forza per il tempo che verrà dell’energia della Missione.

La Speranza fonda la Missione, perché la Speranza è una responsabilità che non puoi nascondere, né tenere per te! Non tenere nascosto quanto ti è donato; riconosci il donatore e consegna con la tua vita quanto ti è stato donato alle generazioni successive! Questa è la vita della Chiesa, la vita di ciascuno di noi.

San Pietro, che sapeva vedere lungo, nella sua prima lettera scrive: “Siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi chieda conto della speranza che è in voi!” (1 Pt, 3,15). Dobbiamo pensare che rispondere non sono parole, è la vita che risponde!

Con la speranza che è in te, vivi e prepara questo nuovo anno che verrà, un cammino con i giovani, con i fratelli per rinnovare il Sogno di Don Bosco ed il Sogno di Dio.

Il nostro Stemma

«Sul mio labaro brilla una stella» si cantava un tempo. Sul nostro stemma oltre alla stella, campeggiano una grande ancora e un cuore infiammato.

Ecco alcune immagini semplici per cominciare a muovere il nostro cuore verso il tempo che verrà, “Ancorati nella speranza, pellegrini con giovani”. Ancorati è un termine molto forte: l’ancora è la salvezza della nave nella tempesta: dunque, fermi, forti, radicati nella Speranza!

Dentro questo tema generatore ci sarà tutta la nostra vita quotidiana: persone, situazioni, decisioni… Il “micro” di ognuno di noi che si salda con il “macro” di quanto tutti insieme vivremo, consegnando a Dio il dono di questo tempo che ci è donato. Perché alla Strenna che tutti riceveremo devi aggiungere la tua parte, il tuo quotidiano, che saprai illuminare con quanto abbiamo scritto e riceveremo: altrimenti non è una Speranza, non è ciò su cui si fonda la tua vita e non ti mette in “movimento” rendendoti Pellegrino.

Questo cammino lo affidiamo alla Madre del Signore, Madre della Chiesa e Ausiliatrice nostra; Pellegrina di Speranza insieme a noi.

Riunioni del Consiglio Direttivo e dell’Assemblea dell’Istituto Storico Salesiano (ISS)

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Venerdì 11 ottobre, presso le strutture dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma, si è svolta la seduta del Consiglio Direttivo dell’Istituto Storico Salesiano (ISS) e del Consiglio di Redazione della rivista storiografica “Ricerche Storiche Salesiane”. Il giorno seguente si è invece tenuta, presso la medesima sede, l’Assemblea dell’ISS.

Durante le due riunioni sono stati analizzati numerosi argomenti riguardanti le diverse attività dell’ISS, a partire dal rinnovo della Convenzione dell’Istituto Storico Salesiano (ISS) con la Sede Centrale Salesiana, la Visitatoria “Maria Sede della Sapienza” e l’Università Pontificia Salesiana (UPS). A sette anni dal trasferimento dell’ISS nei locali del campus universitario dell’UPS, sono stati ridefiniti alcuni punti. Tale decisione è stata integrata con il “Protocollo di Intenti”, documento che definisce la fattiva collaborazione, già in corso a vari livelli (culturali, informativi, tecnologici, logistici), tra le singole istituzioni operanti nel campus, nel pieno rispetto della legittima autonomia statutaria.

È stata, inoltre, presentata all’Assemblea la “Relazione al Capitolo Generale 29°”, preparata dai Membri Stabili dell’ISS, per il periodo 2020-2024/5, richiesta dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, dove si elencano lo scopo e le attività dell’ISS, previste dallo Statuto, e quali sono stati i relativi ambiti di azione: nodi problematici dell’ISS; impegni dell’ISS; pubblicazione di volumi; organizzazione di convegni; presentazione dei volumi dell’ISS e dell’ACSSA e della mostra su don Alberto Maria De Agostini; pubblicazione semestrale della rivista “Ricerche Storiche Salesiane”; aggiornamento del sito; collaborazione ISS-ACSSA; pubblicazioni edite per conto dell’ACSSA; organizzazione dei cinque Seminari continentali dell’ACSSA, che si terranno nell’anno 2025, e del Convegno internazionale fissato per il 2027; obiettivi da raggiungere; ed, infine, ringraziamenti al Consiglio Generale della Congregazione per il continuo sostegno economico, spirituale e morale.

Si è passato, quindi, ad informare i presenti sull’incontro avuto con il Cardinale Ángel Fernández Artime, nella Sede Centrale Salesiana, il 26 luglio 2024, durante il quale è stato espresso il “Grazie” al Rettor Maggiore per la continua e attenta premura dimostrata verso l’ISS. Sono stati anche illustrati la lettera dei Membri Stabili inviata al Rettor Maggiore e la sua comunicazione fatta pervenire al superiore della Visitatoria e al Rettor dell’UPS riguardante gli ambienti per l’ISS da organizzare in forma definitivo.

Sono state fornite diverse informazioni sui recenti interventi effettuati per il sito iss-acssa.org, la cui gestione è stata trasferita dal Brasile in Italia. Non è mancato l’invito a riflettere sul bilancio preventivo per l’anno 2025, ed è stato fatto l’invito ad individuare il nuovo segretario di coordinamento.

Alcune informazioni hanno riguardato i preparativi del Convegno internazionale che, organizzato dall’ISS, commemorerà il 150° anniversario della prima Spedizione Missionaria Salesiana, i cui lavori si terranno a Roma – UPS nei giorni 2-3 maggio 2025.

L’incontro è continuato con la programmazione della presentazione di diversi volumi dell’ISS:

  • Giovanni Bosco, Predicazione. Edizione critica a cura di Aldo Giraudo e Massimo Schwarzel. (= ISS – Fonti, Serie prima, 18). Roma, LAS 2024, che si terrà il 22 novembre 2024, a Roma-UPS;
  • Giovanni Bosco, Epistolario. Introduzione, testi critici e note a cura di Francesco Motto. Volume decimo (1887-1888), lett. 4425-4682. (= ISS – Fonti, Serie prima, 17). Roma, LAS 2024, in programma il 28 gennaio 2025 a Roma-UPS e il 2 aprile 2025 a Torino nell’Archivio di Stato.

La programmazione ha riguardato anche la presentazione di altri volumi:

  • Cinzia Angelucci e Stanisław Zimniak, Percorsi ragionati di storiografia per la storia salesiana (1971-2022) – Reasoned paths of historiography for Salesian History (1971-2022). (= ISS – Bibliografie, 5). Roma, LAS 2024 (febbraio/marzo 2025);
  • Paolo Pieraccini, Salesiani in Terra Santa: dall’“Opera Don Belloni” al Mandato Britannico (1863-1920): questioni politico-diplomatiche e istituzionali, attività pastorale ed educativa, problemi d’identità nazionale. (= ISS – Studi, 35). Roma, LAS 2024 – (da programmare);
  • Hendry Selvaraj Dominic, The Formation of Indian Seminarians at Sacred Heart Seminary, Poonamallee, Tamit Nadu – A Salesian Contribution (1935-1965). (= ISS – Studi, 36). Roma, LAS 2024 – (da programmare).

Prima di concludere è stata effettuata la verifica della programmazione dei lavori il triennio 2024-2026; sono state discusse alcune norme editoriali per l’edizione critica delle fonti salesiane; è stata analizzata la situazione della “Biblioteca ISS-DB”; ci si è confrontati sull’organizzazione dei Cinque seminari continentali, organizzati dall’ACSSA, da tenersi nell’anno 2025, e del Convegno internazionale, in programma per il 2027.

Per la rivista “Ricerche Storiche Salesiane”, la presentazione degli indici relativi all’edizione del secondo semestre del 2024, ad entrambi i numeri del 2025 (che avranno come argomento principale il tema della missione), e a quelli del 2026, ha anticipato la richiesta di una maggiore disponibilità per la recensione dei volumi e per l’analisi del repertorio bibliografico, aspetti su cui il caporedattore ha sollecitato la segnalazione delle pubblicazioni da inserire.

Don Stanisław Zimniak,
Segretario di Coordinamento dell’ISS

Famiglia Cristiana – Il prete missionario che ha abbracciato il mondo

Da Famiglia Cristiana.

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Diceva Giuseppe Allamano che «ogni sacerdote è missionario di natura sua; la vocazione ecclesiastica e quella missionaria non si distinguono essenzialmente; non si richiede che un grande amore per Dio, e zelo per le anime». È la sintesi del la sua vita. Sacerdote diocesano di Torino (era nato a Castelnuovo d’Asti, poi ribattezzato Castelnuovo Don Bosco, il 21 gennaio 1851), Allamano fa parte di quella lunga schiera di preti sociali piemontesi divenuti santi come don Giuseppe Cottolengo, di Bra, «uomo prodigioso» secondo il laicissimo Cavour, fondatore della città del dolore che porta il suo nome, don Giuseppe Cafasso, monferrino di Castelnuovo (e zio di Allamano per parte di madre), che accompagnava i condannati sulla forca coprendoli alla vista della folla con un quadro della Madonna, don Giovanni Bosco, anch’egli di Castelnuovo, fondatore dei Salesiani e venerato in tutto il mondo. Allamano – beatificato nel 1990 da Giovanni Paolo II e ora canonizzato da Francesco – è consapevole che alla Chiesa torinese mancasse un istitu to che si occupasse specificatamente delle missioni ad gentes. Vede uscire dai seminari molti preti entusiasti di farsi missionari, ma ostaco lati dalle diocesi, che danno volentieri alle missioni l’offerta, ma non gli uomini. E decide: i missionari se li farà lui. Fon derà un istituto apposito, ci ha già lavorato molto. Il suo progetto è apprezzato a Roma, ma poi ostacoli e contrattempi lo bloccano per dieci anni. Pazientissimo, lui aspetta e lavora. Nel 1901 arriva poi il primo nulla osta vescovile per il suo Istituto dei Missionari della Consolata e l’anno dopo parte per il Kenya la prima spedizione. Otto anni dopo nascono le Suore Missionarie della Consolata. Oggi i missionari della Consolata sono presenti in trentasei Paesi del mondo . L’anno scorso a Torino è stato inaugurato il Polo culturale “CAM – Cultures and Mission” , un allestimento multimediale con l’esposizione di oggetti e testimonianze dagli oltre 100 anni di presenza missionaria nel mondo e dove è possibile farsi un’idea di dove è arrivata l’intuizione di Allamano al quale, da vivo, rimproveravano di pensare troppo al lavoro “materiale”, di curare più l’insegnamento dei mestieri che le statisti che sul numero di battesimi.

Per lui, Vangelo e promozione umana vanno di pari passo. «Fare bene il bene», è il suo motto. Un esempio concreto, tra i tantissimi scaturiti dall’opera di questo sacerdote indomito, è l’Allamano Makiungu Hospital che si trova in una zona poverissima della Tanzania, nell’Africa orientale, circondato da un terreno di sabbia e sassi impossibile da coltivare. Padre Alessandro Nava, 73 anni, originario di Cernusco Lombardone, nel Lecchese, vive in questo Paese da quarantasei anni e ora lavora nell’ospedale le cui origini risalgono alla fine dell’Ottocento quando i missionari, seguendo le piste carovaniere degli schiavi, giunsero sulle sponde del Lago di Singida. L’ospedale nasce nel 1956 grazie alle suore Medical Missionaries of Mary. Dopo decenni di sviluppo, va in rovina. Nel maggio 2021 i Missionari della Consolata lo ricostruiscono, pratica mente da zero, e in meno di quattro anni concludono i lavori grazie anche a un generoso contributo della Cei. «Il nostro fondatore è stato un pioniere», dice Nava, «la promozione umana è fondamentale per l’annuncio del Vangelo. Questa è una zona poverissima, si rischia di morire anche per il morso di un serpente». L’ospedale è un prodigio di carità organizzata e tecnologia. Ci sono nove reparti, sei sale operatorie, due reparti di terapia intensiva (una neonatale) che funzionano grazie alla collaborazione del Policlinico Gemelli di Roma. « Abbiamo anche la clinica mobile », racconta padre Nava, «che va in giro nei villaggi più sperduti per curare le donne in gravidanza e vaccinare i bambini. Nella stagione delle piogge è impossibile muoversi». I numeri dicono l’importanza dell’ospedale dove si svolgono dalle 400 alle 600 visite al giorno, ci sono 500 posti letto per i pazienti (molti dei quali arrivano anche da villaggi distanti mille chilometri) e ogni giorno nascono dai 15 ai 30 bambini. la scheda la scheda Oltre al beato Giuseppe Allamano, il 20 ottobre, nella Giornata missionaria mondiale, papa Francesco canonizza in piazza San Pietro anche la religiosa canadese Marie-Léonie Paradis (1840-1912), fondatrice della Congregazione delle Piccole Suore della Santa Famiglia; la religiosa toscana Elena Guerra (1835-1914), fondatrice della Congregazione delle Oblate del Santo Spirito e gli 11 “martiri di Damasco” , otto frati francescani e i tre laici siriani Francesco, Mooti e Raffaele Massabki, uccisi nel 1860 in una persecuzione contro i cristiani.

“Parlami dell’amore. L’educazione socio-affettiva sessuale nei bambini e adolescenti a scuola e in famiglia”: webinar all’UPS

Riprendono i webinar all’Università Salesiana dell’Istituto di Psicologia.

Il prossimo sarà venerdì 25 ottobre dalle ore 18.00 alle ore 19.00 dal titolo “Parlami dell’amore. L’educazione socio-affettiva sessuale nei bambini e adolescenti a scuola e in famiglia”.

Interverranno Prof. Alberto PELLAI – Prof. Alessandro Ricci – Dott. Marco Maggi.