Il Convegno per la Formazione Professionale 2020 – Terzo giorno: La creatività con ago, filo e…

“A che può servire questa stoffa?
Formazione Professionale, Pastorale ed Educazionale”

Pratiche – La creatività con ago, filo e…

Giornata conclusiva del Seminario sulla Formazione Professionale "A che può servire questa stoffa?"

Giornata conclusiva del Seminario sulla Formazione Professionale "A che può servire questa stoffa?"

Publiée par Salesiani Don Bosco Italia sur Jeudi 20 février 2020

Dopo la preghiera della mattina, il direttore del centro di Arese, Mauro Colombo, ha presentato la realtà del centro professionale, che ha 780 allievi divisi in sette settori. Il centro di Arese ha due tipi di organizzazione: quella diffusa, con catechisti e consiglieri, che comprende uno sportello di assistenza al lavoro, una segreteria e una amministrazione con quattro persone. E poi l’organizzazione apparecchiata, con riunioni, tavoli: si inizia con il tavolo di governo, il consiglio della CEP, quello allargato della CEP. “A queste persone io voglio bene e mi sento voluto bene, c’è affetto: siamo in tanti, ma viviamo una relazione in cui c’è affetto, c’è un rapporto personale. Questo è un privilegio enorme, una grazia con la maiuscola”, ha detto. Poi passato a indicare gli obiettivi: “Portare ogni ragazzo dove può arrivare, non un metro di meno e questo vuol dire seguire ognuno dei 780 ragazzi personalmente. Non è semplice, non sempre si riesce ma dobbiamo provarci sempre”.

La mattinata è proseguita con la presentazione delle Buone pratiche messe in atto da diversi territori e condivise nei tavoli di lavoro:

  • Il Buongiorno: Alessandro Cappelletto, San Donà
  • Il laboratorio: Sergio Bessone, Rebaudengo  
  • I gruppi formativi e missionari: Fabio Fantauzzi, Valdocco  
  • Il cortile (ricreazione e assistenza):  Claudio Baretta, Arese
  • L’accompagnamento delle famiglie: Sergio Barberio, Forlì
  • Percorsi sull’affettività: Paola Pepino, Fossano   
  • L’Equipe educativo-pastorale: Daniele Zanutto, San Donà
  • Ritiri e campi formativi – EESS: Gioacchino Passafari, Roma-Gerini
  • Accompagnare all’inserimento lavorativo: Angela Castelli, Milano
  • La vita spirituale, Eucaristia – confessione : don Bartolomeo Pirra, Fossano 
  • Disciplina e Provvedimenti: Alberto Grillai, Mestre
  • La sintesi delle materieEleonora Pesce, Mestre

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I volti e le storie della lotta alla povertà educativa minorile: il convegno di Salesiani per il Sociale APS

Il prossimo 11 Marzo 2020 si terrà presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma l’evento di chiusura di IN.S.I.E.ME un progetto di Salesiani per il Sociale APS avviato nel 2018 per contrastare i fenomeni di povertà educativa minorile in alcune città italiane.

Nel nostro Paese sono i minori i più colpiti dalla povertà assoluta. Nel 2005 era assolutamente povero il 3,9% dei minori di 18 anni, un decennio dopo la percentuale di bambini e adolescenti in povertà si è triplicata e oggi supera il 12% (dati tratti dal secondo Rapporto sulla povertà educativa minorile in Italia).

La povertà non riguarda solo la condizione economia del bambino/adolescente ma interessa anche il suo futuro, la possibilità, anche per chi nasce in una famiglia povera, di avere a disposizione gli strumenti per sottrarsi da adulto alla marginalità sociale. Si chiama povertà educativa minorile e pur essendo in parte collegata a quella economica rappresenta un fenomeno molto più ampio. Secondo “Save the Children”, nel nostro Paese 1 minore su 7 lascia prematuramente gli studi, quasi la metà dei bambini e adolescenti non ha mai letto un libro, quasi 1 su 5 non fa sport.

Salesiani per il Sociale APS, ente non profit promosso dai Salesiani in Italia, lo scorso 15 settembre 2018 ha avviato il progetto “IN.S.I.E.ME – Iniziative di sostegno inclusivo e mediazione per un’educazione di qualità e il contrasto ai fenomeni di marginalità ed esclusione sociale” per prevenire e contrastare i fenomeni di povertà educativa minorile nel nostro Paese. Il progetto sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha coinvolto 850 minori di un’età compresa tra 11 e i 16 anni, 255 docenti e 340 genitori individuati dalle 17 sedi di attuazione in 15 regioni italiane.

A conclusione del progetto, il prossimo 11 marzo 2020 l’Università Pontificia Salesianaospiterà il seminario di studio “Contrastare la povertà educativa minorile. Volti, storie e proposte” occasione per presentare le buone pratiche attivate nelle singole città italiane in cui si è svolto il progetto. Interverranno Walter Nanni del Centro Studi Caritas Nazionale, Keti Lelo docente di Economia Urbana presso l’Università Roma Tre e Pierpaolo Triani, docente di Pedagogia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nella seconda parte della mattinata, ragazzi e operatori dialogheranno con le stesse Istituzioni sul tema della povertà educativa: alla tavolta rotonda interverranno Filomena Albano (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza), Stanislao Di Piazza(Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali) Matteo Biffoni (sindaco di Prato e referente ANCI per l’immigrazione), Giovanna Boda (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e Carlo Borgomeo (presidente dell’Impresa Sociale “Con i bambini”). Concluderà Don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS.

È possibile iscriversi all’evento inviando i propri dati all’indirizzo marta@salesianiperilsociale.it preferibilmente entro il 29 febbraio 2020.

I colleghi giornalisti che si iscriveranno al corso otterranno 4 crediti formativi non deontologici (è necessario prenotarsi sulla piattaforma Sigef entro il 9 marzo 2020).

Specializzazione in Logistica 4.0, accordo tra CNOS-FAP di Treviglio e Bomi Group

Pubblichiamo un articolo di “Public” sull’accordo tra il Cnos FAP di Treviglio in Lombardia e Bomi Group per un corso di alta formazione sulla Logistica 4.0.

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Al via il nuovissimo Corso di Alta Formazione sulla Logistica 4.0 organizzato dall’istituto CNOS-FAP Lombardia di Treviglio in collaborazione con Bomi Group, nell’ambito del progetto Lombardia Plus.

Inaugurato nel dicembre 2019, il percorso in via di svolgimento prevede un’articolata full immersion nel contesto professionale e tecnologico della Logistica 4.0 sia per gli aspetti pratici, che per quelli più teorici. Cuore pulsante del percorso di formazione è il fitto calendario di lezioni teorico-pratiche tenute dal corpo docenti della School of Talentsdi Bomi, coordinato da Giovanni Crocco e formato da dipendenti e manager esperti del settore Logistico e di tematiche legate a Risorse Umane, Innovazione e Sicurezza. Il primo banco di prova, oltre che di constante apprendimento, è il tirocinio curriculare conclusivo di 80 ore in Bomi Group, in quanto parte integrante e garantita del Corso di Alta Formazione.

Rivolto ai ragazzi tra i 16 ed i 35 anni residenti in Lombardia in cerca di nuovi stimoli professionali, un corso di specializzazione di tale struttura è finalizzato a proiettare il giovane protagonista nel mondo del lavoro in un settore – quello della logistica e trasporti – sempre più caratterizzato da processi innovativi e dalla trasformazione digitale.

Massima importanza è attribuita alla metodologia formativa utilizzata: attraverso un approccio basato su lezioni d’aula di taglio estremamente pratico, analisi di situazioni reali, training on-the-job e coinvolgimento attivo dei partecipanti, i docenti trasferiscono ai corsisti la propria esperienza professionale, immediatamente applicabile e spendibile in ogni contesto lavorativo.

Un percorso di grande valore ed orgoglio, come sottolineato da Giovanni Crocco – People&Culture Business Partner Bomi Group, e Coordinatore del Progetto:

‘Sono anni che collaboriamo con il CNOS/FAP di Treviglio per la realizzazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro e tirocini formativi con i loro studenti. Quando ci è stato chiesto di co-progettare un intero percorso di formazione su un tema così innovativo ed attuale la nostra risposta non è tardata ad arrivare. Non solo perché Bomi Group è un convinto sostenitore dell’innovazione e della trasformazione digitale, ma anche perché riteniamo che il ‘sapere’ debba necessariamente essere messo a disposizione di chi incontra tutti i giorni difficoltà a trovare un lavoro affine alle sue capacità o in linea con le sue aspirazioni. L’obiettivo di Bomi è proprio questo: trasmettere know-how e conoscenza, ma soprattutto favorire la crescita di giovani talenti’.

Il Convegno per la Formazione Professionale 2020 – Secondo giorno: La qualità della stoffa

“A che può servire questa stoffa?
Formazione Professionale, Pastorale ed Educazionale”

Antropologia – La qualità della stoffa

Seminario Formazione Professionale II giorno

Dal Colle don Bosco | Seminario Formazione Professionale II giorno

Publiée par Salesiani Don Bosco Italia sur Mercredi 19 février 2020

Don Vincenzo Salerno ha presentato l’intervento “L’orizzonte antropologico cristiano che intendiamo proporre nel contesto delle sfide della modernità”.
“Educativamente una grande domanda è: qual è la vita degna di essere vissuta? In questa domanda posso intercettare tutti, a chi non interessa una domanda così?”. E poi prosegue: “A furia di pulire qualcosa non è rimasto nulla nel cuore delle persone: a Messa non posso andare e non fa nulla, posso pregare da solo, c’è la Liturgia della Parola anche se non c’è il prete, non mi confesso perché parlo con lui.
La domanda sulla vita degna di essere vissuta intercetta tutti, serve iniziare un dialogo con le persone: Don Bosco ha iniziato così, con un dialogo semplice. Con Domenico Savio ha iniziato facendogli leggere una pagina, quando lui la sa già, dice: c’è stoffa. Non: c’è stoffa per farsi prete; c’è stoffa.
Il Papa ci sta insegnando a chiedere scusa dopo essersi arrabbiati, lì c’è spazio per dire cosa mi muove.
Chi fa un po’ di direzione spirituale e mi auguro che lo facciate tutti, non è appannaggio dei preti, è uno spazio che mi viene aperto per il dialogo.
Il dialogo confidente è parlare e chiedere spiegazioni, informarsi. Non c’è una conoscenza del ragazzo in terza persona, c’è solo il dialogo: ne abbiamo un po’ paura. Avete mai chiesto a un collega: perché insegni matematica? Cosa ti appassiona? Insieme facciamo l’atto educativo ma ci conosciamo poco. E chiedo: il dialogo è una capacità, una competenza o una virtù?”.

Il Prof. Dario Nicoli è intervenuto sul tema: “Introdurre i giovani al mondo del lavoro”
“A cosa servono i giovani? essi apportano calore e futuro alla società, che senza di loro muore di freddo e manca di futuro, non ha lo sguardo in avanti, si limita a conservare quello che ha.
La civiltà è un corpo vivente, con un carattere fondamentalmente generativo: mettendo i giovani in stand by, la civiltà di fatto smette di vivere. Inserire i giovani al lavoro al contrario significa permettere loro di aggiungere la loro novità alla nostra società. “Lavoro” infatti non è solo produrre beni e servizi, ma procedere nel cammino della civiltà, il portare avanti la promessa/missione che ogni civiltà ha, la manifestazione peculiare dell’amore per la vita.
Migliorare il mondo, mettendo ordine alle cose e procedendo nell’avventura della civiltà, non è l’ultima operazione di saggezza. Nel disordine e nell’incompletezza del reale, nel riposo e nella festa, è nascosto un segreto della realtà e della nostra corretta disposizione nel mondo”.

Don Ettore Guerra ha affrontato il tema “L’ABC del profilo in uscita per la Formazione Professionale e l’educazione all’esercizio della Libertà”
“Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose :«Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!». (Mt 17, 20-21)
Inizierei da qui. Posso dire solo di ciò che so, che ho vissuto e che vivo da cui sono stato istruito, dove sono stato e sono condotto. In questi anni ho potuto veramente sperimentare quanto il mondo della Formazione Professionale manifesti e realizzi il regno di Dio in mezzo a voi. Un luogo di Dio dove si realizza il dover essere di ciò che è, di ciò che è proprio del Regno.
I nostri giovani sono bene identificati: I giovani degli ambienti popolari che si avviano al lavoro e i giovani lavoratori. A noi è affidata una vocazione: renderli idonei e ad aiutarli a prendere coscienza del loro ruolo. Se le parole hanno un peso e se i testi costituzionali non sono stilati così a caso devo dire che il compito che ci viene affidato è molto specifico. Il compito salesiano che oggi ci è affidato è quello di accompagnare la libertà dei nostri giovani mantenendola nella verità. Ci viene affidato un compito di formatori (renderli idonei) che accompagnano a corrispondere ad una Vocazione (prendere coscienza del loro ruolo). Stare nella vita con una specifica vocazione. Tutto ciò per noi passa dentro i nostri cammini formativi fatti di proposte di fede, di amorevolezza, di ragionevolezza, nell’orizzonte concreto della professionalità, della vita e della cultura del mondo del lavoro. Aiutare i nostri giovani ad essere capaci di libertà, noi diremmo acquisire le competenze della libertà”.

La mattinata è proseguita con lo spostamento presso Chieri per la visita guidata a partire dalla chiesa di San Domenico, a cura di don Eligio Caprioglio.

Ritornati al Colle Don Bosco per il pranzo, presso il ristoro Mamma Margherita, il convegno è poi ripreso alle ore 16.00, con una breve presentazione a cura di don Moreno Filipetto dei video cartolina realizzati per i Centri di Formazione Professionale di tutta Italia.

Successivamente, don Enrico Peretti, Direttore Generale CNOS-FAP, ha presentato la relazione di Mario Becciu, “Stili di vita e benessere nei giovani dei Centri di Formazione Professionale: un’indagine esplorativa”, assente dal convegno per motivi di salute. Il lavoro presentato concerne un’indagine esplorativa volta a monitorare gli stili di vita degli adolescenti che frequentano il primo anno dei Centri di Formazione Professionale (CNOS-FAP) al fine di valutare la presenza o meno di corrette abitudini salutari o di comportamenti di rischio. Il campione che ha preso parte alla ricerca (N=1831), a prevalenza maschile (82,3%), ha un’età media pari a 14,4 (DS=0,87) ed appartiene a 32 centri distribuiti nel territorio nazionale.

Da quanto rilevato, si evince che le aree che presentano maggiore problematicità riguardano le abitudini alimentari e l’atteggiamento nei confronti del proprio sé fisico, il comportamento sessuale, il fumo, la guida (in particolare per quanto riguarda la mancanza di utilizzo del casco e delle cinture di sicurezza). Inoltre, i ragazzi avvertono il bisogno di ricevere supporto per le difficoltà inerenti la scuola, la famiglia e i problemi affettivo-sentimentali. I bisogni educativi emergenti nel campione esaminato afferiscono dunque alle aree dell’educazione all’affettività e alla sessualità e dell’educazione alla salute.

In sintesi, i bisogni educativi emergenti nel campione esaminato afferiscono a due grandi aree, per altro centrali per il superamento dei compiti di sviluppo in adolescenza: l’area dell’educazione all’affettività e alla sessualità e l’area dell’educazione alla salute. Per quanto concerne, invece, la percezione di problematicità da parte dei ragazzi, si evidenziano difficoltà connesse alla famiglia e alla scuola, il che implica la necessità di azioni formative che coinvolgano non solo i ragazzi, ma anche gli adulti significativi.

Credo che i dati che sono qui presenti e che sono stati raccolti in maniera molto chiara possono aiutarci ad impostare molta parte dei nostri cammini educativi
(don Enrico Peretti)

Si è poi entrati nel cuore della terza area di riflessione – l’Organizzazione come “Arte della Sartoria” – a partire dalla presentazione di don Michal Vojtas “L’importanza di una CEP che redige un PEPS e lo attua con una Programmazione”.

Per approfondire tale tematica, è stata presentata la testimonianza di tre realtà: da parte del Centro di Formazione Professionale di Valdocco, a cura del direttore Marco Gallo e del catechista Fabio Fantauzzi, da parte del CFP di Mestre a cura del direttore Alberto Grillai,  da parte del nuovo CFP di Napoli a cura di don Domenico Sandivasci del professor Pasquale Calemme, i quali hanno mostrato come è organizzato il proprio centro dal punto di vista della progettazione educativa, condividendo alcune esperienze in merito.

L’ultima parte del convegno di questa giornata ha poi visto la suddivisione tra le varie ispettorie, le quali hanno potuto così condividere e riflettere sui punti trattati nel pomeriggio.

In serata, da Valdocco sono arrivati a portare il saluto gli ispettori dell’Italia e gli altri salesiani che stanno partecipando al Capitolo Generale 28 per un momento di condivisione e fraternità: è stato don Enrico Stasi, ispettore dell’ICP, a dare la buonanotte.

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Il Convegno per la Formazione Professionale 2020 – Primo giorno

È iniziato ufficialmente il Convegno della Formazione Professionale al Colle Don Bosco.

“A che può servire questa stoffa?
Formazione Professionale, Pastorale ed Educazionale”

 

Come benvenuto a tutti  i partecipanti, il video di presentazione delle giornate di formazione sul tema dedicato al Convegno:

 

Teaser Convegno Cnos-Fap – "A che può servire questa stoffa?"

Tutto pronto per la tre giorni che si svolgerà al Colle don Bosco da mercoledì 19 febbraio a venerdì 21 febbraio 2020 per il Convegno della Formazione Professionale, Pastorale ed Educazione dal titolo: "A che può servire questa stoffa?". L'evento sarà possibile seguirlo in diretta presso la pagina Facebook Salesiani Don Bosco Italia e sul sito www.donboscoitalia.it. Il primo momento sarà mercoledì 19 alle ore 15.30.STAY TUNED!

Publiée par Salesiani Don Bosco Italia sur Mardi 18 février 2020

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Don Roberto Dal Molin, il Presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane, ha così introdotto il Convegno con il benvenuto alle 16 delegazioni regionali CNOS-FAP d’Italia (una buona parte dei 58 Centri CFP del Paese). Ulteriore saluto di accoglienza è stato quello di don Gianni Rolandi, Direttore del Colle Don Bosco:

Benvenuti al Colle Don Bosco. Penso che questo luogo non abbia bisogno di presentazioni in quanto culla di tutto.

Siamo tutti nelle mani di Don Bosco e di Mamma Margherita.

Successivamente la parola è passata a don Luigi Enrico Peretti, Direttore Generale CNOS-FAP, il quale ha voluto spiegare ciò che sta alla base di questo incontro nazionale che si è organizzato:

Vogliamo andare oltre a quello che stiamo facendo, ossia organizzare l’anima del nostro servizio educativo. Partiremo proprio da dove quest’anima ha trovato corpo, nell’esperienza di Giovannino Bosco. Proprio qui siamo dove lui ha vissuto la sua esperienza di bambino che lo ha segnato, che ha visto il sogno dei 9 anni. Siamo veramente alle radici di quello che stiamo facendo.

Perché un incontro di questo genere all’interno di una esperienza educativa come la nostra? Perché ogni esperienza educativa è “dare anima alla vita”, è dare significato alle cose, è dare orizzonte di futuro a tutte le attività che noi facciamo […]. Penso che sia importante comprendere come nulla di quello che noi facciamo a livello educativo può esistere se non ha un’anima che lo sostiene, che lo motiva e che gli da orizzonte […]. Mi auguro che l’esperienza di questi giorni ci “commuova”, non nel senso sentimentale (anche quello), ma che ci “muova insieme” a rendere concreta l’esperienza dell’educazione che stiamo facendo a servizio di tutti i ragazzi che ci incontrano.

La Formazione Professionale appare sempre di più una necessità, prima di tutto per i nostri ragazzi che hanno bisogno di trovare un successo formativo che li porti ad un successo nei confronti della vita che devono vivere […]; in secondo luogo rappresenta una necessità di tutto il mondo del lavoro. Noi vogliamo che la Comunità in cui viviamo trovi le risposte che cerca […].

Vi invito a vivere con passione e professionalità queste giornate.

Dopo l’intervento di don Peretti, la parola è nuovamente passata a don Roberto Dal Molin per la specifica delle giornate del Convegno e del loro svolgimento.

Il pomeriggio è poi proseguito spostandosi presso la Basilica Superiore del Colle per vivere la prima area di riflessione “SPIRITUALITA’ – Il talento del sarto“, mettendo a fuoco ciò che “motiva” a fare formazione professionale in un centro di Don Bosco, andando alla sorgente, dove il Sarto (don Bosco) ha ricevuto un carisma (un talento) che ha ben impiegato e ci ha partecipato. Per questa parte, è intervenuto don Mario Fissore, Vicario parrocchiale presso la Chiesa Santi Pietro e Paolo il quale ha introdotto il sogno dei nove anni di don Bosco, l’incontro con Bartolomeo Garelli e Domenico Savio, il tutto letto dai novizi. Don Mario ha così voluto approfondire la realtà del sogno dei nove anni, evidenziando l’attualità del campo indicato a don Bosco.

Passando all’incontro con Bartolomeo Garelli, ha chiesto ai presenti: “Come mai Bartolomeo è arrivato nella chiesa in quell’8 dicembre ? Chissà perché i nostri ragazzi arrivano nei nostri Cfp? C’è un circolo provvidenziale che li porta in casa nostra e noi invece di dimostrare un volto duro, cupo della società e degli adulti, accogliamo un ragazzo così com’è”.

Bartolomeo è povero, immigrato, senza cultura, senza religione: è questa la tipologia di ragazzi sui quali Don Bosco investe.
Don Bosco ha voluto dare il pane spirituale e i mezzi per il pane del tempo, proprio con i primi laboratori professionali.

Quando incontra san Domenico Savio, Don Bosco riceve la richiesta di fare “un bell’abito per il Signore”, è questa la missione che Domenico Savio gli affida. Don Mario Fissore sottolinea come in quella richiesta ci sia un appello esplicito, e come invece, dai ragazzi dei centri professionali arrivi un appello implicito di ricerca di adulti testimoni significativi. Questo induce tutti a “Riconoscere la nostra enorme responsabilità nei confronti di questi ragazzi, soprattutto se come Bartolomeo non hanno grandi mezzi”.

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Convegno CISI Cnos-Fap “A che può servire questa stoffa?”

Convegno Formazione Professionale 2020
“Dunque io sono la stoffa: lei ne sia il sarto; dunque mi prenda con sé e farà un bell’abito per il Signore”

Oscar Don Bosco al CFP “T. Gerini” di Roma

Pubblichiamo da ANS l’articolo sul CFP “T.Gerini” e il premio Oscar Don Bosco

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Vicino al quartiere periferico di San Basilio, nella città di Roma, si erge il Centro di Formazione Professionale “Teresa Gerini” che offre a 650 giovani, provenienti da 27 Stati e appartenenti a 11 confessioni religiose, la possibilità di vivere una esperienza formativa e professionale nel classico stile educativo salesiano. Quest’anno, in occasione dei festeggiamenti per il Santo dei Giovani, si è svolto l’“Oscar Don Bosco”, una gara a quiz sulla vita e sugli insegnamenti profusi dal fondatore della Famiglia Salesiana. L’adrenalina, l’entusiasmo e la partecipazione dei ragazzi ha reso speciale l’evento. Ad aggiudicarsi l’“Oscar Don Bosco 2020” è stata Azzurra, allieva italiana di religione cattolica, appartenente al settore Elettro-Benessere, mentre al secondo posto è arrivato Madhub, allievo marocchino di religione musulmana, appartenente al settore Meccanici-Carrozzieri.

Progetto TGS18+, per il sesto anno il percorso di educazione alla cittadinanza europea

“Progetto TGS18+” è il percorso di educazione alla Cittadinanza Europea proposto per il sesto anno consecutivo da TGS Eurogroup. Il viaggio studio a Bruxelles, nell’edizione 2020, si è da poco concluso con il rientro in Italia dei 33 giovani partecipanti (21 del Triveneto, 12 dal Piemonte). Un programma ricco di impegni quello proposto da TGS Eurogroup dal 25 al 29 gennaio nella capitale europea.

Il giorno stesso dell’arrivo a Bruxelles, Sabato 25 Gennaio, era programmato un incontro con la comunità cattolica italiana, in occasione della Santa Messa celebrata da Don Claudio Visconti presso il Foyer Catholique Européen.

Il giorno seguente, Domenica 26 Gennaio, il gruppo è stato accolto nel Parlamentarium, il Centro Visitatori del Parlamento Europeo, dove attraverso un appassionante “Role Play Game” gli studenti si sono immedesimati nel ruolo di Membri del Parlamento Europeo per imparare a conoscere e a sperimentare il processo legislativo dell’Unione Europea.

Lunedì 27 Gennaio era organizzata la visita ufficiale al Parlamento Europeo, momento centrale del viaggio studio, comprendente una conferenza e dibattito introduttivo con un rappresentante della direzione visite e seminari del Parlamento e, a seguire, una emozionante visita dell’Emiciclo all’interno del Palazzo Paul Henri Spaak. A conclusione della giornata una visita alla Casa della Storia Europea, istituzione culturale nata per iniziativa del Parlamento Europeo per promuove una migliore comprensione della storia e dell’integrazione europee.

Il gruppo di studenti ha visitato nella mattinata di Martedì 28 Gennaio i Palazzi Justus Lipsius e Europa, sedi del Consiglio dell’Unione Europea, novità 2020 del Progetto TGS18+. La pausa pranzo al ristorante di Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Europea, ha riservato al gruppo di studenti un inatteso quanto gradito incontro con Paolo Gentiloni, Commissario agli Affari Economici, che si è gentilmente prestato per un breve scambio di parole con gli studenti e una foto ricordo. La visita alla Commissione Europea è proseguita nel pomeriggio al vicino Palazzo Charlemagne.

La giornata di mercoledì 29 Gennaio, con il sostegno e il coordinamento di Don Bosco International, ha visto i partecipanti a colloquio con alcune organizzazioni della società civile impegnate a portare la voce dei cittadini, in particolare i giovani, all’attenzione delle istituzioni europee: oltre a Renato Cursi, segretario esecutivo dello stesso Don Bosco International, erano presenti anche Aubérie Samson, segretario generale di Don Bosco Youth-Net, la rete giovanile salesiana presente in tutta Europa e della quale fa parte la stessa associazione TGS, Giulia Bordin, project officer dello European Volunteer Centre (CEV), oltre a Markus Vennewald, in rappresentanza della Commissione delle conferenze episcopali dell’Unione Europea (COMECE) che ospitava l’incontro.

Tutti i ragazzi che hanno partecipato al Progetto TGS 18+ edizione 2020 sono tornati a casa entusiasti dell’esperienza, arricchiti e ispirati per ciò che anno vissuto e toccato con mano a Bruxelles. Esperienze come questa possono aiutare i nostri ragazzi a mettere in luce le proprie potenzialità e a crescere come giovani adulti, “buoni cristiani e onesti cittadini”, nel segno di don Bosco.

Prossimi appuntamenti con il Progetto TGS18+ ad Aprile, con un gruppo di studenti dell’Istituto Don Bosco di Verona in visita a Bruxelles, e a Novembre, con un doppio appuntamento aalla capitale europea per gli studenti del Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto (Treviso) e per gli studenti dell’istituto Opere Sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni (Milano), nell’ambito del programma “TGS for Schools” dedicato alle scuole.

Per ulteriori informazioni contattare la Segreteria TGS Eurogroup ai seguenti recapiti:

TGS Eurogroup
Via Marconi 22
31021 – Mogliano Veneto TV
tel. 041.5904717 – fax 041.5906702
e-mail: info@tgseurogroup.it
sito web: www.tgseurogroup.it

“A che può servire questa stoffa?” il seminario di formazione per gli educatori dei CFP

“A che può servire questa stoffa? Formazione Professionale Pastorale ed Educazione” è il seminario organizzato dai Salesiani d’Italia unitamente alla Sede Nazionale CNOS-FAP, che si terrà al Colle don Bosco dal 19 al 21 febbraio 2020.  Il convegno è rivolto a catechisti/animatori e/o coordinatori pastorali/insegnanti di Religione/Etica, direttori di Centri di Formazione professionale (CFP), membri delle équipe di Pastorale Giovanile che hanno a cuore nei CFP salesiani (e/o membri della Federazione CNOS-FAP) delle Regioni in Italia la dimensione educativo-pastorale; consacrati salesiani e laici che in una strategia di comunione “condividono spirito e missione” nella complementarietà tra stati di vita, tra professionalità teologiche e civili. 

La Formazione professionale dei Salesiani è presente con 58 sedi in 16 delegazioni regionali: l’attività formativa si volge attraverso 1.581 corsi e coinvolge 26.606 allievi (dati 2019). 

Il seminario si svolgerà attraverso quattro aree tematiche, partendo dall’immagine del sarto, al centro del dialogo tra Don Bosco e Domenico Savio:

1) SPIRITUALITÀ – il talento del Sarto: mettiamo a fuoco ciò che ci muove ad agire partendo dal riconoscimento del carisma (Talento), che il Sarto (Don Bosco) ha ricevuto e ci ha partecipato.

2) ANTROPOLOGIA – la qualità della Stoffa: indaghiamo le sfide educative guardando le concrete situazioni (stoffe) dei nostri formandi.

3) ORGANIZZAZIONE – l’Arte della Sartoria: trattiamo di come ci organizziamo come ambiente sinergico.

4) PRATICHE – La creatività di ago, filo e…: affrontiamo la propositività pastorale (esperienze e stimoli) intrecciata nell’offerta formativa. 

A guidare i lavori saranno: il prof. don Vincenzo Salerno (“L’orizzonte antropologico cristiano che intendiamo proporre nel contesto delle sfide della modernità”), il prof. Dario Nicoli (“Introdurre i giovani al mondo del lavoro oggi”); don Ettore Guerra (“L’ABC del proflo in uscita per la FP e l’educazione all’esercizio della libertà”);  prof. Mario Becciu (“Lettura ragionata dei dati della realtà della FP in Italia”); don Michal Vojtas (“L’importanza di una CEP che redige un PEPS e lo attua con una  Programmazione”) e don Mario Fissore (“Dal sogno all’opera”)

Il programma

 

Guarda la pagina del progetto

IUSVE, nuove lauree nel dipartimento di Comunicazione

Pubblichiamo il comunicato stampa dello IUSVE sull’istituzione di  nuove lauree nel dipartimento di Comunicazione a Verona e Venezia.

Sono 158 a Mestre e 157 a Verona i nuovi studenti del primo anno delle triennali in «Advertising & Marketing» e «Digital & Graphic design» per un totale di 315 nuove matricole. IUSVE ha iniziato il nuovo anno accademico con una novità tutta legata alla comunicazione. Sono partite in ottobre infatti le nuove lauree del Dipartimento di Comunicazione nelle due sedi di Verona e Venezia. I nuovi corsi si vanno ad inserire in un’offerta, quella del Dipartimento di Comunicazione, già molto ampia e che vede un totale di 958 studenti frequentanti di cui 696 nelle triennali e 222 (142 a Venezia, 80 a Verona) nelle magistrali (circa una quarantina, invece, i frequentanti dei Master).