Film The Oratory (L’Oratorio) – Teatro Valdocco

Giovedì 21 ottobre, alle ore 20.45 si terrà la visione del film The Oratory presso il teatro di Valdocco. Il Film nasce dalla volontà di raccontare in modo semplice come la Famiglia Salesiana in Nigeria, dopo quasi quarant’anni di presenza, continui ad essere segno e portatore dell’amore di Dio ai giovani più poveri, in modo particolare ai ragazzi di strada. Si tratta dunque di una storia ispirata alla vita di San Giovanni Bosco, incentrata sui problemi di giustizia sociale dei giovani nelle strade di Lagos, in Nigeria. 

Un film da non perdere, in anteprima nazionale a Valdocco, il primo Oratorio di Don Bosco, da dove tutto ha avuto inizio!

Informazioni e prenotazioni:

  • Giovedì 21 ottobre alle ore 20.45 presso il teatro di Valdocco.
  • L’ingresso è a offerta libera e il ricavato sarà devoluto ai progetti che vogliono ricostruire le vite dei ragazzi che proprio oggi vivono per le strade di Lagos.
  • Occorre iscriversi al seguente form: https://forms.gle/87AG4eWhjPDRKyYn7
  • Per accedere al teatro è necessario possedere il Green pass, dai dodici anni di età.

“ A suo tempo…tutto comprenderai”

E’ una frase a cui siamo abituati. Giovannino Bosco, il sogno dei 9 anni…I lupi trasformati in agnelli.

Una frase che cambia la storia dei ragazzi di Torino, del Piemonte, dell’Italia…di tutto il mondo.

Don Bosco sogna di avere accanto a sé i ragazzi di tutti i paesi del mondo. Viaggia molto, invia missionari, raccoglie fondi per costruire nuovi oratori. Tutto per salvare le anime di tanti giovani in cerca di speranza.

Non riesce in vita a raggiungere anche la Nigeria, ma i suoi amati Salesiani sì. 

(D. THEOPHILUS EHIOGHILEN – Incaricato Animazione Missionaria)

I Salesiani, oggi presenti in oltre 130 paesi del mondo, continuano a realizzare il sogno di don Bosco di trasformare i lupi in agnelli. E anche nella lontana Africa, sono nati oratori, scuole, corsi di formazione professionale, laboratori Mamma Margherita, case di accoglienza. A Lagos, in Nigeria, sono tanti i problemi di malavita, giustizia negata e spesso sono proprio i giovani i primi ad essere coinvolti. La presenza dei Salesiani è fiducia, speranza, futuro, là dove i bambini e i ragazzi non parlano piemontese, ma in perfetto inglese urlano al mondo la loro rabbia.

 

TRAMA DEL FILM

Una storia ispirata alla vita di San Giovanni Bosco, fondatore dei salesiani e incentrata sui problemi di giustizia sociale dei giovani nelle strade di Lagos, in Nigeria. I Salesiani oggi presenti in oltre 130 paesi del mondo continuino a realizzare il sogno di don Bosco di trasformare i lupi in agnelli. Questo film è un modo semplice di raccontare come la famiglia salesiana in Nigeria, dopo quasi quarant’anni di presenza, continui ad essere segno e portatore dell’amore di Dio ai giovani più poveri in modo particolare ai ragazzi di strada!

Rev. Fr. Michael Simmons, (Rich Lowe Ikenna) è un salesiano prete americano inviato da Torino, in Italia, in una parrocchia per le élite di Ikoyi, Lagos. All’arrivo, il giovane prete, mosso dalla carità pastorale per i giovani più poveri ed abbandonati, si interessa in particolare alle condizioni dei bambini di strada della vicina baraccopoli chiamato Makoko. Tuttavia, per raggiungere questi ragazzi dispersi dalla scuola e senza alcuna famiglia di riferimento, deve pestare i piedi ai suoi parrocchiani che non condividono la sua missione perché considerano una vergogna che il loro prete debba avere a che fare con questi ragazzi di bassa condizione sociale. Fr. Michael deve affrontare anche Shuga, il pericoloso boss di Makoko che ha intrappolato i ragazzi di strada in un sistema di servitù criminale. Traendo ispirazione da San Giovanni Bosco (1815 – 1888) e dai missionari salesiani, fr. Michael deve rischiare tutto, compresa la propria vita, fondare l’oratorio e trovare lo scopo della sua vita in uno strano e precario ambiente.

Campo 4 e assemblea MGS al Colle Don Bosco

Dal 23 al 26 settembre presso l’opera del Colle don Bosco si è svolto il Campo 4: un momento di ritiro e riflessione per i giovani neo-maturati sino ai 29 anni.

A questo appuntamento hanno partecipato più di 100 giovani che si sono confrontati con le tematiche educative relative alla comunità educativa pastorale, secondo la proposta del quadro di riferimento della pastorale giovanile: gli interventi di Don Alberto Martelli e Don Matteo Rupil hanno guidato ed aiutato i giovani nella riflessione.

Un’altra tematica affrontata è stata quella del discernimento. Grazie all’ incontro avvenuto a Chieri, luogo simbolico del discernimento di Giovanni Bosco, con tre testimoni che hanno raccontato i diversi aspetti di questo fondamentale elemento della vita di ogni persona: Don Tiziano Baracco, missionario per 20 anni in Romania, ha raccontato la sua esperienza di consacrato missionario; Melisenda Mondini, direttrice della scuola dell’opera di Ivrea, ha illustrato l’impegno di un laico nel mondo del lavoro e nella concretezza del quotidiano secondo lo stile Salesiano; Fabrizio Gambaro, ha sottolineato l’importanza della relazionalità all’ interno degli ambienti sociali e lavorativi.

I giovani partecipanti, che hanno gestito da protagonisti anche i più piccoli aspetti organizzativi del campo, hanno sottolineato nelle diverse condivisioni l’ importanza di un discernimento concreto da vivere nella vita quotidiana, nelle occupazioni e nel lavoro, nell’impegno a vantaggio dei più svantaggiati.

La giornata del 25 settembre è stata invece dedicata all’assemblea MGS. I giovani del Movimento Giovanile Salesiano si sono confrontati con le esperienze di vita e con le provocazioni di Renato Cursi, segretario esecutivo di Don Bosco international, e Andrea Farina, coordinatore dell’Osservatorio salesiano per i diritti dei minori.

L’Europa ci invidia per la nostra gioia nella fede e per il nostro coraggio di proposte nella pastorale giovanile e per la nostra capacità di essere presenti nei territori con le nostre opere.
Renato Cursi

 

Fondamentale è la convenzione dell’infanzia sui diritti dell’adolescenza come strumento capace di promuovere politiche attive ed educative mettendo al centro il loro protagonismo.
Andrea Farina

Foto della giornata

 

 

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E se la Fede avesse Ragione? 2021/2022 – Le ragioni della SPERANZA

Riprendono gli appuntamenti di “E se la fede avesse ragione?” per l’anno 2021-2022: sei incontri rivolti ai giovani per un percorso autentico di fede, organizzati in collaborazione con la Pastorale Giovanile Diocesana. In particolare, in questa nuova edizione, gli incontri avranno come tema “L’amor che move il sole e l’altre stelle” – Le ragioni della SPERANZA.

L’appuntamento sarà sempre presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Valdocco dalle ore 20.45 alle 22.30, con possibilità, per chi lo desidera, di una cena condivisa alle ore 19.45. Il primo appuntamento sarà giovedì 14 ottobre.

Per non perdere tutti gli incontri aggiungili sul tuo calendario Google:

eselafede.it

Animazione Missionaria Piemonte: presentazione del percorso “Nel Cuore del Mondo” 2021-2022

Dal sito dell’Ispettoria del Piemonte, la presentazione del percorso di animazione missionaria.

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Percorso Missionario – Percorso Nel Cuore del Mondo.

L’edizione 2021 – 2022 organizzato dall’équipe dell’Animazione Missionaria Salesiana.

Un percorso che aiuta a comprendere ciò che conta: il mondo, Dio e gli altri. Un percorso che permette di vivere ciò che diceva Don Bosco, ovvero essere “buoni cristiani e onesti cittadini“. Un percorso rivolto ai giovani tra i 20 e i 30 anni di età che desiderano mettersi in gioco in una esperienza forte di fede in terra di missione, dove il gruppo e la destinazione saranno un dono di Dio.

Di seguito il video di presentazione del percorso da parte dell’équipe AM con Suor Carmela Busia, Don Marco Cazzato e Don Theophilus Ehioghilen.

Ti aspettiamo nel percorso “Nel Cuore del Mondo!”

Nel Cuore del Mondo 2021 - 2022

CS – Istituto Internazionale Edoardo Agnelli: Il Rettor Maggiore visita e benedice i nuovi laboratori

Il Comunicato Stampa dell’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli di Torino relativo all’inaugurazione dei nuovi laboratori parte del progetto di rinnovamento “Insieme Costruiamo Futuro”, al quale parteciperà il Rettor Maggiore dei Salesiani don Ángel Fernández Artime.

– Comunicato Stampa –

Progetto #InsiemeCostruiamoFuturo

Il Rettor Maggiore dei Salesiani visita e benedice

i nuovi laboratori dell’Istituto Edoardo Agnelli

Sabato 11 settembre 2021

A pochi giorni dalla ripresa della scuola dopo la pausa estiva, e terminati i lavori dell’ambizioso progetto di rinnovamento “Insieme Costruiamo Futuro”, in occasione dell’inaugurazione dei nuovi laboratori di meccatronica, elettronica, informatica ed energia, l’Istituto Agnelli è lieto di annunciare la presenza del Rettor Maggiore dei Salesiani don Ángel Fernández Artime.

Sabato 11 settembre alle ore 17.00, accolto dal Direttore dell’Istituto Don Claudio Belfiore, dalla famiglia salesiana, dai laici corresponsabili, dai genitori e dai giovani, il Rettor Maggiore taglierà il nastro e benedirà le nuove aule dell’Istituto Tecnico Tecnologico, frutto di un’innovativa riqualificazione edilizia e riorganizzazione didattica.

Alla conferenza di presentazione prenderanno inoltre parte:

  • la Fondazione Agnelli,
  • i consulenti che hanno progettato i laboratori: lo Studio Tavella Marco, il perito Mauro Racca e l’ing. Alessandro Apolloni
  • le ditte costruttrici: la D’Engineering di Marco D’Elia e la IET di Alessandro Marchesi
  • i rappresentanti delle aziende partner dei progetti di formazione e lavoro che collaborano abitualmente con l’Istituto Tecnico
  • il presidente di Missioni Don Bosco, con cui l’Edoardo Agnelli collabora da diversi anni
  • i docenti e gli studenti dell’Istituto Tecnico

    La cerimonia di inaugurazione si svolgerà in presenza nel rispetto delle normative covid vigenti, pertanto gli accessi saranno contingentati. Sarà possibile seguire l’evento in diretta attraverso il canale facebook dell’Istituto.

Insieme costruiamo futuro” è il progetto di innovazione e potenziamento dell’ITT che l’Edoardo Agnelli ha lanciato nell’aprile 2021.

In tempo di pandemia e di tanto parlare su importanza e investimenti per la Scuola, l’Istituto salesiano che da più di 80 anni si trova a Torino Mirafiori Nord ha deciso di agire, con un intervento innovativo e di notevole impatto ambientale e didattico.

«Noi crediamo nei giovani, crediamo nella Scuola, crediamo negli studenti. E investiamo», così si esprime il direttore dell’Edoardo Agnelli, don Claudio Belfiore. «In due anni abbiamo dato fondo alle nostre casse, riqualificando e migliorando le aule e i laboratori dell’Istituto Tecnico. Sono luoghi in cui i nostri studenti imparano, apprendono, sperimentano, vivono. E devono essere ambienti belli, sicuri, innovativi, che guardano al futuro. Questi giovani, segnati dalla pandemia, ma non ad essa sottomessi, meritano questi investimenti, hanno diritto di ricevere di più».

A coronamento di questi lavori, iniziati il 24 maggio 2021 e completati in tempo record il 31 agosto 2021, la presenza del Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, rappresenta un momento unico e di grande valore per tutta la Comunità.

Superiore Maggiore dei Salesiani, decimo successore di Don Bosco, è il Padre della Famiglia Salesiana nel Mondo. La sua visita, breve per i numerosi impegni e pertanto intrisa di attesa, è testimonianza concreta del valore e dell’importanza di questo momento e dei lavori attuati dall’Istituto salesiano.

La compresenza del Rettor Maggiore e della Fondazione Agnelli, che ha dato un apporto ai lavori di questa estate con un contributo, si ricollega idealmente a quanto avvenuto nel 1938, quando il Senatore Giovanni Agnelli, fondatore della FIAT, e don Pietro Ricaldone, allora Rettor Maggiore dei Salesiani, posero la prima pietra, che fu l’inizio dell’Istituto Edoardo Agnelli.

Allora come oggi il senso e l’orizzonte verso cui ci si intende muovere è il medesimo: «Formare buoni cristiani e onesti cittadini», ribadisce con vigore don Ángel Fernández Artime, «così come ci ha insegnato Don Bosco: li prepariamo ad essere ottimi operai, periti competenti, professionisti appassionati e innovativi. E Perché questo sia vero e permanente, è importante che il cuore dei giovani, le loro mani, la loro intelligenza siano mossi dalla speranza, che non è illusione, non è semplice ottimismo, non vive di slogan e frasi ad effetto, ma si nutre di fiducia, di relazioni, di collaborazione, di sacrificio e di amicizia don Dio».

Alle 18 il Rettor Maggiore presiederà la Santa Messa, che verrà celebrata nei cortili dell’Istituto per garantire il distanziamento. Sarà possibile seguire la diretta streaming sul canale youtube dell’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli, rilanciata sui propri canali social.

Ufficio Comunicazione dell’Edoardo Agnelli

Michele Dettoni

Telefono: 011-6198311

Email: ufficiostampa@istitutoagnelli.it                                                                                                                                                                                                                                                                                                     

COMUNICATO STAMPA - VISITA DEL RETTOR MAGGIORE DEI SALESIANI DON BOSCO - SCARICA

Inaugurazione della mostra temporanea “Lock art” e delle Sale della Famiglia Salesiana

Nel pomeriggio di mercoledì 8 settembre 2021 presso Museo Casa Don Bosco si è svolta l’inaugurazione delle Sale dedicate alla Famiglia Salesiana e della mostra temporanea “Lock art, realizzata in collaborazione con ArtFullFrame: la visione del tempo della pandemia da parte di 15 fotografi di tutto il mondo.

L’inaugurazione ha visto la presenza del Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime; il Direttore Artistico e Capo progetto Lock Art Chiara Candellone Sticca; Don Leonardo Mancini, Ispettore Salesiani Piemonte Valle D’Aosta e Lituania; Don Cristian Besso, Responsabile progetto museologico Museo Casa don Bosco; i fotografi torinesi Claudio Gottardo e Gabriele Zago con loro testimonianza.

A moderare l’incontro di inaugurazione, la dottoressa Stefania De Vita – Direttrice del Museo Casa Don Bosco.

Foto - Inaugurazione Mostra Lock Art e Sale della Famiglia Salesiana

Per l’occasione il Rettor Maggiore ha presentato i nuovi spazi del Museo Casa Don Bosco dedicati alle figure più significative della missione educativa salesiana: i gruppi della Famiglia Salesiana con ciascuno dei Santi/e e Beati/e di riferimento, rappresentati nella loro origine carismatica al fine di trasmettere quel clima di famiglia che don Bosco dedicava ai proprio figli.

Oggi è il giorno nel quale possiamo dire che la realtà del Museo Casa Don Bosco finisce tutti i suoi lavori e impegni. Mancava infatti una parte molto importante, ovvero quella di mostrare la vita e la realtà di tanti che hanno preso il carisma di Don Bosco e lo hanno trasmesso in tutto il mondo. Siamo riusciti dopo 11 mesi a riempire le due stanze dedicate alla Famiglia Salesiana di una grande significatività.

Don Ángel Fernández Artime

Al termine dell’evento, i partecipanti hanno potuto effettuare il tour della mostra e la visita dei nuovi ambienti del Museo.

RIVIVI L’EVENTO:

Mostra Lock Art
Articolo Museo Casa Don Bosco

Pandemia anno terzo, come dare speranza ai giovani: intervista a don Domenico Ricca

Da La Voce e il Tempo, intervista di Marina Lomunno a don Domenico Ricca, cappellano dell’Istituto penale per minorenni «Ferrante Aporti» di Torino sul tema delle fragilità giovanili alla luce della pandemia.

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Don Domenico Ricca, salesiano, sacerdote dal 1975, dal 1978 è cappellano dell’Istituto penale per minorenni «Ferrante Aporti» di Torino. Ha ricoperto per la sua congregazione numerosi incarichi nazionali e regionali a favore dei ragazzi più fragili. Presidente dell’associazione «Amici di don Bosco» onlus che si occupa di adozioni internazionali, è anche consigliere ecclesiastico delle Acli della Provincia di Torino.

Don Ricca, lei ha dedicato tutta la sua vita di prete ai giovani più deboli secondo il carisma salesiano «diamo di più ai giovani che hanno avuto di meno». La pandemia ha svelato fragilità nuove anche nei giovani più «fortunati» e da più parti si afferma che saranno le nuove generazioni a pagarne il prezzo più alto. Dal suo osservatorio condivide questa analisi?

Se c’è una categoria di persone su cui non si dovrebbe mai generalizzare sono proprio i giovani: solitamente siamo noi adulti dediti a quest’arte, perché li conosciamo troppo poco, è troppa la distanza di anni fra noi e loro, e così ci affidiamo agli analisti del mestiere. Mi piace partire da alcune testimonianze dirette, colte sul campo, che ho letto in questi mesi sui giornali. «Ho 12 anni, mi vaccino perché sono stufo della Dad e non voglio fare tamponi su tamponi»; «La rinuncia più grande nel periodo del Covid forse è lo sport. Pratico basket e nuoto e non sono riuscito a fare nulla per quasi due anni. Spero di rifarmi adesso. Per non restare troppo fermo ho fatto ginnastica con papà a casa. Esercizi a corpo libero, papà mi dice come si faceva una volta in palestra. Era l’unico modo per muovermi un po’». E altri giovanissimi: «Ci vacciniamo per tornare a stare con gli amici».

Mostrano fieri il cerotto sul braccio: sono giovani e adolescenti che non pensano solo alla vacanza in libertà. Scelgono il vaccino per ritrovare la normalità, rientrare in classe e superare l’incubo della Dad, riprendere le attività sportive, ma anche per tornare a vivere in sicurezza l’università o il lavoro. Tra i ventenni, c’è anche la spinta ad ottenere il Green pass per i concerti e per «uscire con gli amici e feste». Ma non solo: «Paola guarda il cerotto sul braccio e si rivolge a mamma: ‘Quando torneremo a trovare nonna, finalmente potrò abbracciarla?».

I «suoi» giovani al Ferrante Aporti sperimentano la reclusione, la sottrazione della libertà e fondamentale, nel percorso di riabilitazione, è l’incontro con adulti significativi che rimotivino a ripartire. In questi due anni anche i giovani «liberi» in qualche modo hanno vissuto «ristretti» non potendo andare a scuola in presenza, frequentare gli amici, fare sport ecc. Secondo lei il mondo degli adulti (genitori, educatori, insegnanti, politici…) cosa deve fare per aiutare ragazzi e le ragazze a guardare oltre il Covid che ci ha gettato in un clima di pessimismo e progettare il futuro?

Qui il tema rimanda a quale tipo di comunicazione va innestata tra gli adulti e i giovani. Noi adulti siamo ancora troppo legati alla comunicazione verbale fatta di buone parole, piena di «mi raccomando». Ma forse non è giunto il tempo di avviare segnali e possibili percorsi di incontro? Perché tutti sperimentiamo la ricchezza di un incontro prolungato, senza fretta, non guardando l’orologio ma trasmettendo la vera sensazione di essere lì solo per loro. Occorre condivisione di esperienze: ci abbiamo provato un po’ nel tempo del lockdown, ma poi la Dad per i ragazzi, il lavoro in remoto per gli adulti hanno di nuovo ridotto le possibilità di incontro. Dice un ragazzo «E il resto della giornata: Dad e play station, che d’altronde erano gli unici due modi per stare in contatto con i miei amici». Il tema del guardare oltre va trasmesso con segnali di speranza. Non possiamo consegnare ai giovani ciò che a noi adulti per primi manca. Mi sembra che siamo incapaci di manifestare passione, vicinanza, empatia con chi ci sta accanto, fosse anche nostro figlio. È quanto scriveva san Giovanni Bosco nel 1884 da Roma in una lettera inviata ai salesiani di Torino Valdocco: «Non basta che i giovani siano amati ma che capiscano di essere amati!». Con questo li invitava a stare in mezzo ai ragazzi, a giocare con loro, a seguirli in ogni loro attività, a praticare la vicinanza… Erano questi per don Bosco i veri segnali d’incontro. Adulti arrabbiati nelle piazze per le proteste «No Green Pass» con lo slogan di «Potere al popolo» non so cosa possano trasmettere ai giovani…

Qual è il ruolo della pastorale giovanile delle nostre diocesi?

La Pastorale giovanile ha  grandi opportunità, educatori e preti giovani che stanno in mezzo ai ragazzi. Li favorisce la vicinanza di età, le tante occasioni, anche quelle estive: Estate ragazzi, campi scuola, oratori aperti e accoglienti al di là del colore della pelle e dell’appartenenza religiosa. Ma anche qui – e io sono nessuno per insegnare agli altri – sembra ovvio che queste occasioni di incontro bisogna giocarsele a tutto campo, non aver paura, ma viverle con gioia: perché se i ragazzi vedono che noi ci crediamo, non saranno mai spettatori.

Il presidente Mattarella intervenendo al Meeting di Rimini ha invitato tutti, soprattutto i credenti, al coraggio della responsabilità: «la nostra responsabilità è immaginare il domani» ha detto. Come possiamo aiutare i nostri giovani ad immaginare il loro domani?

Rispondo con le parole di Mattarella: «Il mondo ‘globale’ viene percepito, e diviene in realtà, sempre più piccolo, le distanze si accorciano, comunichiamo on line, con immediatezza, non soltanto parole e immagini, ma speranze e paure, modelli di vita e comportamenti sociali. Un virus temibile e sconosciuto ha propagato rapidamente i suoi effetti sull’uomo, sulle società, sulle economie, diffondendo morte e provocando una crisi ancor più pesante delle altre di questo primo scorcio di millennio. Avere il coraggio ‘di dire io’ richiama la necessità di rivolgersi ad altri, a uno o a tanti tu. Si tratta, anche per i credenti, della chiave del rapporto con Dio. La pandemia ci ha dimostrato quanto ci sia bisogno di responsabilità. L’io responsabile e solidale, l’io che riconosce il comune destino degli esseri umani, si fa pietra angolare della convivenza. E, nella società civile, nella democrazia.

Lo sviluppo integrale della persona si è arricchito di ulteriori implicazioni e coerenze, connesse anche all’irrinunciabile principio di pari dignità e uguaglianza. La persona è più dell’individuo: è un io pienamente realizzato. Vive nel ‘noi’, cerca il ‘noi’. Sentiamo che cresce la voglia di ripartire: il motore è la fiducia che sapremo migliorarci, che riusciremo a condurre in avanti il nostro Paese».

Nel chiudere vorrei rivolgere a tutti l’invito a tradurre queste grandi parole in un costante, anche se faticoso, esercizio della responsabilità, ma, e ancor più in quello, tutto da inventare, del trasmettere ai giovani gli strumenti adatti per non restarne fuori.

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Museo Casa Don Bosco: “Lock art” – Inaugurazione della Mostra: 8 settembre 2021

Mercoledì 8 settembre 2021 alle ore 17.00, presso Museo Casa Don Bosco, verrà inaugurata la mostra temporanea “Lock art – Viaggio attraverso il mondo passando tra salotto e cucina, realizzata in collaborazione con ArtFullFrame: la visione speciale di 15 fotografi di tutto il mondo che raccontano il tempo della pandemia

L’inaugurazione della mostra vedrà la presenza del Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, e il Direttore Artistico e Capo progetto Lock Art Chiara Candellone Sticca.

– La partecipazione in presenza all’evento è su invito –

Di seguito il programma e le informazioni utili.

PROGRAMMA

Inaugurazione – Mercoledì 8 settembre 2021 – Ore 17.00
presso Museo Casa Don Bosco

Modera e illustra il progetto espositivo la dottoressa Stefania De Vita, Direttrice del Museo Casa Don Bosco. A seguire:

  • Il benvenuto istituzionale e la presentazione dei nuovi spazi del Museo Casa Don Bosco dedicati alla famiglia salesiana a cura di Don Ángel Fernàndez Artime, Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana;
  • Il saluto di Don Leonardo Mancini, Ispettore Salesiani Piemonte Valle D’Aosta e Lituania;
  • L’illustrazione del progetto storico e scientifico dei materiali raccolti a cura di Don Cristian Besso, Responsabile progetto museologico Museo Casa don Bosco;
  • L’introduzione alla mostra a cura di Chiara Candellone Sticca, Direttore Artistico e Capo progetto Lock Art;
  • La testimonianza artistica del Fotografo torinese Claudio Gottardo.

Al termine dell’evento, i partecipanti potranno effettuare il tour della mostra e la visita dei nuovi ambienti del Museo dedicati alle figure più significative della missione educativa salesiana.

PER PARTECIPARE ALL’EVENTO

La partecipazione in presenza all’evento è su invito.

I giornalisti e gli operatori della comunicazione possono partecipare all’appuntamento richiedendo l’accredito inviando l’email a media@buonastampa.net oppure telefonando al numero 329.845.55.64.

L’evento sarà seguibile online sulla Pagina Facebook del Museo @museocasadonbosco a partire dalle ore 17.00 e in diretta TV dal Gruppo RETE 7 su PIEMONTE+ (canale 110 del digitale terrestre).

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Torino Agnelli – Visita del Rettor Maggiore

Sabato 11 settembre 2021, in occasione dell’inaugurazione dei nuovi ambienti dell’Istituto Tecnico, il Rettor Maggiore dei Salesiani don Ángel Fernández Artime verrà in visita ed inaugurerà di persona le nuove sale. Ecco tutto il programma pubblicato sul sito ufficiale della casa salesiana di Torino agnelli.it e le parole di don Claudio Belfiore, direttore dell’opera.

Un caro saluto a voi, genitori, allievi e docenti!

Sono felicissimo di darvi ufficialmente la notizia della visita del Rettor Maggiore dei Salesiani alla nostra Casa. Don Angel è il successore di Don Bosco. A lui guarda tutta la Famiglia Salesiana nel mondo e da lui si lascia ispirare e guidare.

Verrà da noi per poche ore, una breve ma graditissima visita, sabato 11 settembre 2021. In allegato vi mando la locandina con il programma.

Purtroppo le norme sanitarie e la prudenza ci obbligano a dover limitare le adesioni. Per partecipare alla Messa è obbligatorio FARE RICHIESTA di INVITO, utilizzando l’apposito modulo google inviato tramite il registro elettronico, e attendere l’accettazione della richiesta, perché dovremo fare in modo che siano rappresentati tutti gli ambienti dell’Agnelli (scuole, cfp, parrocchia, oratorio, housing, famiglia salesiana, ospiti, autorità).

Faremo in modo che sia possibile seguire la Messa in diretta streaming sul canale youtube dell’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli, rilanciato sui canali social. Dopo l’inaugurazione ufficiale degli ambienti rinnovati realizzeremo anche una “ripresa video social” dei laboratori e delle aule dell’ITT.

Chi è interessato e può partecipare alla Messa (massimo 1000 persone), è pregato di compilare il modulo entro venerdì 3 settembre, per darci la possibilità di organizzarci. Invece l’inaugurazione e la cena sono riservati a un gruppo ancora più ristretto, sempre per motivi di sicurezza.

Vi ringrazio per la comprensione e la disponibilità.

don Claudio Belfiore

Direttore

Agnelli.it
Scarica la locandina

La commemorazione del 206° compleanno di Don Bosco

Quest’anno il 206° compleanno di San Giovanni Bosco è stato festeggiato nel suo luogo di origine con la solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, con la partecipazione di molti sacerdoti, tra i quali don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione. Presenti anche gli Ispettori don Giuliano Giacomazzi (ILE), don Leonardo Mancini (ICP) e don Stefano Aspettati (ICC). Di seguito un estratto dell’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana in merito ai festeggiamenti del Santo presso Colle Don Bosco.

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Sono stati numerosi, inoltre, i giovani provenienti da diversi oratorio della zona che hanno preso parte ai festeggiamenti per omaggiare Don Bosco.

Nel corso della celebrazione, don Martoglio, dopo aver portato ai presenti i saluti del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha iniziato tracciando alcune linee biografiche di Giovanni Bosco, per poi passare al commento del Vangelo secondo Matteo, che si profila come una difesa dell’innocenza dei fanciulli e dei bambini.

Come ogni anno, la celebrazione della nascita di Don Bosco è anche l’occasione per ricordare la dinamica del carisma salesiano che, sviluppatosi su questo colle all’epoca quasi sconosciuto, si è poi ampliato e diffuso in tutto il mondo, portando beneficio a tanti giovani. Ancora oggi, dopo tanti anni, migliaia di ragazzi crescono ricevendo il tratto educativo di Don Bosco.

I festeggiamenti, inoltre, sono stati animati dal gruppo dei prenovizi d’Europa, che si trovano a Torino, alcuni per frequentare un corso di italiano e altri per il loro incontro, terminato proprio nella giornata di ieri. I prenovizi hanno animato con il canto e con il servizio liturgico questa bella celebrazione. Presente all’evento anche il sindaco di Castelnuovo, Antonio Rago, che si è unito ai festeggiamenti insieme a tanti altri amici dell’opera.

Colle Don Bosco

Info ANS