Vaticano – Il Concerto di Natale in Vaticano 2023 a sostegno del centro “Don Bosco Fambul” di Freetown

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Registrato sabato 16 dicembre 2023 all’Auditorium della Conciliazione, il Concerto di Natale in Vaticano andrà in onda lunedì 25 dicembre su Canale 5 in prima serata. Gli artisti, presentati da Federica Panicucci, hanno lanciato l’appello a sostenere un progetto della Procura Missionaria salesiana “Missioni Don Bosco” di Torino che offre alle ragazze che vivono in strada a Freetown, in Sierra Leone, un percorso educativo di recupero e di reinserimento sociale.

La manifestazione canora ha visto esibirsi sul palco dell’Auditorium della Conciliazione grandi artisti nazionali e internazionali, da Al Bano e Orietta Berti a Joss Stone Christopher Stone, passando per Riccardo Cocciante, Alex Britti, Alexia e tante altre voci melodiose e virtuosi suonatori, senza dimenticare la presenza sempre suggestiva e trascinante dei due cori: il “Virginia State Gospel Choir” e il Piccolo Coro “Le dolci note”.

Durante la manifestazione è stato continuamente richiamato il fine benefico dell’iniziativa, che sarà possibile continuare a sostenere fino al 3 gennaio, donando con sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45594.

La sede beneficiaria del progetto di solidarietà legato al Concerto di Natale quest’anno è la Sierra Leone, uno dei Paesi africani più poveri al mondo, dove il 38% dei bambini soffre di malnutrizione cronica. Una condizione disperata che minaccia ogni giorno la loro salute e la loro stessa sopravvivenza. Miseria, vulnerabilità e mancanza di fonti di reddito per le famiglie sono solo alcuni dei fattori scatenanti di questa piaga che colpisce i più piccoli e i più fragili, ai quali si aggiungono le gravi conseguenze di 11 anni di una sanguinosa guerra interna, di disastri naturali, come inondazioni, smottamenti o incendi, e della tragica epidemia di Ebola, che hanno avuto un impatto terribile sulla popolazione di questa terra.

Nel Paese i Salesiani di Don Bosco operano in tre comunità: Bo, dove si dedicano a progetti agricoli e pastorali; Lungi, dove gestiscono diverse scuole; e Freetown, dove sono divisi in due presenze e si occupano della parrocchia, della scuola, del centro giovanile e del “Don Bosco Fambul”.

Il loro impegno è volto allo sviluppo sociale e umano dei giovani, professionalizzandoli attraverso il lavoro per fronteggiare le situazioni di maggiore vulnerabilità. L’obiettivo è educare i giovani e dare loro un’autonomia, indirizzandoli verso un percorso di vita e di crescita come cittadini produttivi.

Nel 2016 il centro “Don Bosco Fambul” ha attivato il programma “Girls Shelter” (Rifugio per Ragazze) attraverso la costruzione e l’avvio di un rifugio temporaneo per le ragazze di età compresa tra i 9 e i 17 anni vittime di sfruttamento sessuale. Il progetto offre un ambiente sicuro e accogliente volto a proteggere, riabilitare e reintegrare le ragazze nella società, utilizzando un approccio olistico per rispondere alle loro esigenze fisiche, psicologiche, spirituali, morali e sociali.

L’obiettivo è proteggere, riabilitare e reintegrare le ragazze fuori da contesti di prostituzione. Dalla sua fondazione nel 2016, “Girls Shelter” ha riunito con successo oltre 550 ragazze alle loro famiglie e ha fornito loro opportunità educative (formali e informali) e sostegno. I risultati sono stati eccellenti poiché pochissime ragazze sono tornate in strada.

Ad indirizzare le ragazze al “Don Bosco Girls Shelter” sono un’apposita linea telefonica – la Don Bosco Child Line 323, il dipartimento gemello “Don Bosco Mobil” e i principali partner istituzionali: il Ministero del Welfare Sociale, il Ministero degli Affari di Genere e dell’Infanzia, l’Unità di Supporto alle Famiglie della Polizia della Sierra Leone. Inoltre, gli assistenti sociali del programma visitano i luoghi dove la prostituzione è più diffusa, avvicinano le ragazze, conquistano la loro fiducia e, presentando loro un’opportunità di vita differente, le invitano a raggiungere il rifugio.

Grazie alla solidarietà promossa dal “Concerto di Natale in Vaticano 2023” i salesiani intendo accrescere il numero delle ragazze assistite: se nel 2020 sono state 36 e nel 2021 invece 115, per l’anno prossimo l’obiettivo è aiutare 180 giovani, potenziando le seguenti attività: individuazione e accoglienza delle ragazze abusate; riabilitazione attraverso un percorso di guarigione fisica, emotiva e psicologica e un accompagnamento che integra vitto, alloggio e formazione al lavoro; e infine, rintracciamento e ricongiungimento famigliare, per il pieno reinserimento sociale delle giovani. Inoltre, verranno sviluppati anche gli ambiti del sostegno legale in favore delle minori e dei loro diritti violati, e il lavoro in rete, per rendere il supporto alle giovani il più efficace possibile.

 

Appello Missionario 2024 del Rettor Maggiore

Si riporta di seguito l’Appello Missionario per il 2024 del Rettor Maggiore, Card. Ángel Fernández Artime.

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Torino Valdocco, 18 dicembre 2023

Carissimi confratelli,
Un saluto fraterno dalla nostra Casa Madre a Valdocco.

Come ormai tradizione da alcuni anni, oggi, 18 dicembre, nel giorno in cui nel 1859 Don Bosco fondo la nostra “Pia Società di San Francesco di Sales”, é una bella occasione per sottolineare lo spirito missionario come elemento essenziale del carisma di Don Bosco, inviandovi il mio appello missionario annuale.

Nel 2024 celebreremo il secondo centenario del sogno dei nove anni di Giovannino Bosco. Don Pietro Stella diceva che è il sogno che “condizionò tutto il modo di vivere e di pensare di Don Bosco”. Per noi oggi seguire la riflessione sul sogno dei nove anni di Don Bosco richiede di sottolineare la sua fiducia nella Provvidenza: «A suo tempo tutto comprenderai».

Il sogno dei nove anni ci insegna che Dio parla in tanti modi, opera grandi cose con “strumenti semplici”, anche nel profondo del nostro cuore, attraverso i sentimenti che si muovono dentro di noi. Oggi il sogno di nove anni continua a farci sognare e a invitarci a pensare chi siamo e per chi siamo.

E interessante notare che nel quinto sogno missionario, che ha avuto luogo mentre era in visita ai confratelli a Barcellona nella notte tra il 9 e il 10 aprile 1886, Don Bosco ha visto un profondo legame con il suo sogno dei nove anni. Nel suo quinto ed ultimo sogno missionario vide una grande folla di ragazzi che correvano verso di lui gridando: “Ti stavamo aspettando. Ti abbiamo aspettato cosi a lungo. Ora finalmente sei qui. Sei tra noi e non ci sfuggirai!

La pastorella che conduceva un immenso gregge di agnelli lo aiutò a comprenderne il significato chiedendogli: “Ti ricordi il sogno che hai fatto quando avevi dieci anni?”, poi ha tracciato una linea da Valparaíso a Pechino per sottolineare l’immenso numero di giovani che attendono i salesiani.

Effettivamente, oggi in tutti i continenti ci sono giovani che hanno bisogno di essere trasformati da “lupi” in “agnelli”. Oggi Don Bosco ha bisogno dei Salesiani che si rendono disponibile come “strumenti semplici” per realizzare il suo sogno missionario.

Con questa lettera faccio appello ai confratelli che sentono nel profondo del loro cuore, attraverso i sentimenti che si muovono dentro di loro, la chiamata di Dio, dentro la nostra comune vocazione salesiana, a rendersi disponibili come missionari con un impegno per tutta la vita (ad
vitam), dovunque il Rettor Maggiore li invierà.

Al mio appello del 18 dicembre 2022 scorso 42 salesiani hanno risposto inviandomi la lettera della loro disponibilità missionaria. Dopo un attento discernimento, 24 sono stati scelti come membri della 154a spedizione missionaria di settembre scorso. Gli altri continuano il loro discernimento. Auspico che altrettanti, o anche di più, si mettano generosamente a disposizione quest’anno.

Invito gli Ispettori, con loro Delegati per l’animazione missionaria (DIAM), ad essere i primi ad aiutare i confratelli a facilitare il loro discernimento, invitandoli, dopo il dialogo personale, a mettersi a disposizione del Rettor Maggiore per rispondere ai bisogni missionari della Congregazione. Poi il Consigliere Generale per le Missioni, a nome mio, continuerà il discernimento che porterà alla scelta dei missionari per la 155a spedizione missionaria che si terrà, Dio volendo, domenica 29 settembre 2024, nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, come si e fatto sin dal tempo di Don Bosco.

Il dialogo con il Consigliere Generale per le Missioni e la riflessione condivisa all’interno del Consiglio Generale mi permette di precisare le urgenze individuate per il 2024, dove vorrei che un numero significativo di confratelli potesse essere inviato:

  • nelle nuove frontiere del continente africano: Botswana, Niger, Nordafrica, ecc…
  • nelle nuove presenze che inizieremo in Grecia e a Vanuatu;
  • in Albania, Romania, Germania, Slovenia e in altre frontiere del Progetto Europa;
  • in Azerbaijan, Nepal, Mongolia, Sudafrica e Yakutia;
  • nelle presenze con i popoli indigeni del continente americano.

Affido questo mio ultimo appello missionario all’intercessione della nostra Madre Immacolata e Ausiliatrice affinché noi salesiani manteniamo vivo l’ardore missionario di Don Bosco.

Vi saluto, cari confratelli, con vero affetto,

Card. Ángel Fernández Artime, SDB

Rettore Maggiore

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RMG – Giornata Missionaria Salesiana 2023: Gli indigeni come custodi del creato

Dal sito infoANS.

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Ultimo appuntamento nella rubrica degli 11 del mese dedicati alla Giornata Missionaria Salesiana 2023Cura del creato – la nostra missione”: don Gaudencio Campos, salesiano dell’Ispettoria brasiliana di Manaus (BMA), indigeno della tribù Dessano, ci regala una riflessione sul ruolo degli indigeni nella cura del Creato.

Nell’esperienza indigena, la natura è composta da animali, foreste, fiumi, uccelli, esseri umani, ecc. e contiene elementi fisici e spirituali, poiché tutto nasce dallo spirito creatore, considerato per gli popoli indigeni come il nonno dell’universo. Secondo, gli indigeni del popolo Dessano di Rio Negro, il nonno dell’universo ha creato il mondo in armonia e ha bisogno di essere mantenuto così dai suoi nipoti, che siamo noi. Pertanto, lo sforzo quotidiano è inteso a mantenere in ordine l’equilibrio, attraverso benedizioni o altre cure fondamentali in vista del bene della natura e dell’umanità.

La cura del creato è essenziale per mantenere il benessere e il futuro delle persone, poiché la natura fornisce tutto. È inconcepibile comprendere l’essere umano senza natura o estraneo alla creazione. C’è, nella comprensione indigena, una relazione sacra o spirituale, una vera simbiosi, perché tutto ciò che riguarda la natura riguarda anche l’umanità.

Ricordo che in passato e anche oggi, quando si lavora nei campi, gli uomini e le donne benedicono il luogo o il territorio, perché ritengono che quel luogo abbia una storia, quindi ha vita.

La salvezza di ciascuno passa anche attraverso la salvezza della natura o della creazione, e la custodia della casa comune come bene di tutti, non solo dei popoli indigeni, ma di tutte le umanità.

L’articolo integrale è disponibile sul libretto della GMS 2023, in italianoinglesespagnolofrancese e portoghese.

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Una storia che si scrive ancora: raduno dell’equipe di Animazione Missionaria a Genova

“Siamo parte di un sogno d’amore”. Un sogno che ha preso forma l’11 novembre 1875, prima spedizione missionaria Sdb, e il 14 novembre 1877, prima spedizione missionaria Fma, e che continua a scorrere e a scriversi nei suoi dettagli più particolari ancora oggi coinvolgendoci come famiglia salesiana tutta.

Lo scorso 10 e 11 novembre si è riunita a Genova Sampierdarena l’Equipe Nazionale di Animazione Missionaria, ovvero un gruppo di Sdb, Fma e giovani appartenenti alle varie realtà territoriali di Animazione Missionaria d’Italia per continuare una riflessione comunitaria, avviata lo scorso anno a Valdocco, in vista dell’anniversario dei 150 anni dalle prime spedizioni.

Durante la prima giornata abbiamo visitato gli ambienti del futuro Museo delle spedizioni missionarie (salesiane) che verrà realizzato all’interno dell’opera di Sampierdarena e poi ci siamo diretti verso il Museo delle Emigrazioni: una vera realtà di confronto con tante storie di uomini e donne che si sono trovati, per svariate ragioni, a partire e lasciare la propria casa. È stato bello ritrovare tra di loro anche figure della nostra famiglia: Artemide Zatti, Don Piperni (sdb) e suor Maddalena Inzaghi (fma). Una delle particolarità del museo è che si viene associati ad un passaporto per simulare dialoghi in lingua con persone di altri paesi. Sono anche presenti monitor per scoprire quale lavoro sarebbe stato affidato in determinate epoche in base al proprio genere e alla propria età. Davvero un museo toccante e che fa porre domande su tematiche sicuramente molto attuali.

Ci siamo poi spostati per un momento di riflessione e preghiera nella Chiesa di San Sisto, in cui don Bosco celebrò la sua prima Messa a Genova, nel 1857. Davvero un regalo della provvidenza. Qui abbiamo riletto le parole donate da don Bosco e Madre Mazzarello ai primi missionari e missionarie e ci siamo chiesti cosa possano dire a noi oggi. Dopo un cammino che ci ha condotti fino al porto antico, da cui salparono i primi missionari, in serata siamo rientrati a Sampierdarena dove ci aspettava la buonanotte di don Stefano Aspettati, ispettore dell’ICC e di sr Elide Degiovanni, ispettrice della ILS, che ci hanno incoraggiati alla gioia, all’affidamento e al riconoscerci tutti fratelli.

Il sabato mattina abbiamo riflettuto su alcuni cammini che potrebbero aiutare l’Italia salesiana a prepararsi al 150° anniversario delle prime spedizioni SDB e FMA. Quanto emerso, sarà condiviso con Delegati e Consigliere di PG e con Ispettori e Ispettrici per poter procedere all’avvio dei lavori.

È stata un’occasione di incontro bella, segno della presenza e della guida dello Spirito che siamo sicuri abbia illuminato le nostre riflessioni e che speriamo possano essere belle idee di condivisione e fraternità per tutto il territorio nazionale.

Sono stati giorni intensi e soprattutto intrisi dell’amore di quel sogno di cui siamo parte anche noi oggi come Italia salesiana.

Gaia Greco

Corsa dei Santi 2023: a sostegno dei ragazzi della Guinea Conakry

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Una corsa di 10 km con partenza e arrivo nei pressi di Piazza San Pietro e un itinerario che attraversa le più celebri vie della Città Eterna: si tratta della “Corsa dei Santi”, evento podistico giunto quest’anno alla 15a edizione, in programma mercoledì 1° novembre 2023, con partenza e arrivo in Piazza San Pietro in Vaticano. La manifestazione sportiva, che da sempre mira anche a recuperare la tradizione della Festa di Ognissanti e a sostenere opere di beneficenza, quest’anno è legata ad un progetto di sviluppo sociale da realizzare attraverso lo sport nella città di Kankan, in Guinea. A proporlo è “Missioni Don Bosco”, la Procura Missionaria salesiana e onlus di Torino-Valdocco, che sostiene i missionari salesiani nel mondo.

La conferenza stampa di presentazione della manifestazione sportiva, in cui si parlerà anche del progetto benefico, si terrà martedì 31 ottobre alle ore 11:00 nella Sala Benedetto XVI del Pontificio Collegio Teutonico Vaticano (nei pressi dell’Aula Nervi). Alla conferenza stampa saranno presenti don Daniel Antúnez, Presidente di Missioni Don Bosco, e Roberto De Benedittis, Presidente di “ACSI Italia Atletica”, ente organizzatore della manifestazione sportiva.

Mentre all’evento del 1° novembre, cui sono attesi circa 3 mila corridori, parteciperanno anche le campionesse di atletica Fiona May (testimonial di Missioni Don Bosco), Sara Simeoni e Danielle Madam. A sostegno del progetto sarà attivo il numero telefonico 45594 per l’invio di un SMS solidale dal 29 ottobre al 5 novembre.

Il programma “Mattino Cinque” (su Canale 5), condotto da Federica Panicucci, si collegherà a più riprese con Piazza San Pietro per seguire l’andamento della Corsa e per ascoltare le interviste di Paolo Capresi.

La Guinea, chiamata anche Guinea Conakry, si trova in Africa Occidentale e possiede un’economia prevalentemente agricola, un sistema sanitario fragilissimo e un sistema scolastico molto carente, e ha un tasso di alfabetizzazione estremamente basso: risulta infatti fra i Paesi poveri più al mondo, al 182° posto su 191 nell’Indice di sviluppo umano. Nel 1990 i salesiani hanno fondato una presenza missionaria nella diocesi di Kankan, in una delle zone più svantaggiate del paese, la cui maggiore ricchezza è rappresentata dal gran numero di ragazzi e bambini.

Il Centro di Formazione Professionale di Kankan svolge un ruolo fondamentale garantendo un’istruzione di qualità attraverso corsi adeguati alle esigenze del mercato del lavoro e alla popolazione locale, oltre ad attività sportive, socio-educative e socio-culturali molto preziose. Il progetto dei salesiani vuole migliorare la qualità dei servizi del centro realizzando nuove infrastrutture sportive per 640 giovani (320 frequentano il centro, 300 l’oratorio e 20 formatori e allenatori), servizi igienici adeguati, potenziare le competenze didattiche degli educatori e sensibilizzare i ragazzi e i bambini a una vita sana, ricca di sport e inclusione, attraverso corsi e tornei anche con ragazzi con disabilità.

I missionari vogliono costruire un piccolo stadio con delle tribune, campi da calcio, da pallacanestro, da pallavolo e da pallamano, gestire attività sportive e socio-culturali per tutti i giovani senza distinzione di cultura, religione o sesso, che permetta anche di realizzare incontri socio-educativi sullo sport, l’ambiente e la pace. Inoltre, vogliono acquistare palloni, divise, fischietti, scarpe, reti e tutto il materiale necessario per dare l’opportunità ai giovani e a tutta la popolazione locale di giocare e crescere in un luogo sicuro e sereno. Un progetto che ha un grande potenziale: lo sport è un importante mezzo per accrescere lo sviluppo personale e sociale, lavorare sulle capacità relazionali, l’inclusione e il rispetto del prossimo.

Per ulteriori informazioni sulla gara del 1° Novembre visitare il sito: https://www.corsadeisanti.it

Per ulteriori informazioni sul progetto visitare il sito www.missionidonbosco.org

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Italia – “Osare Condividere”: alla “Fraterna Domus” di Sacrofano, l’incontro delle Procure Missionarie ispettoriali salesiane 2023

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Sacrofano) – “Osare Condividere” è stato il tema dell’incontro tenutosi presso il centro per ritiri “Fraterna Domus” di Sacrofano, alle porte di Roma, dal 19 al 23 ottobre scorsi. All’evento hanno partecipato salesiani e laici che sono impegnati nelle proprie Ispettorie a reperire risorse per i programmi di animazione missionaria ed evangelizzazione. Un totale di ottanta partecipanti, provenienti da 42 Ispettorie che servono la popolazione di 69 diversi Paesi, hanno preso parte all’incontro, per discutere su come concentrarsi sulla mobilitazione di risorse locali, riducendo la dipendenza dalle donazioni estere.

In apertura, don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni, ha chiarito l’identità della Procura Missionaria, il suo ruolo all’interno delle Ispettorie e le sue relazioni con tutti gli altri organismi e strutture dell’Ispettoria. “Lavoriamo in sinergia con loro – ha spiegato il Consigliere – evitando qualsiasi confusione o duplicazione del lavoro a livello ispettoriale”.

Don Eric Mairura, del Kenya, nominato nuovo Coordinatore Generale delle Procure ha presentato una riflessione sul concetto salesiano di sviluppo, risultato di un processo in corso da alcuni anni. “Tutti i nostri sforzi devono essere strettamente allineati alla missione e al carisma di Don Bosco e della Congregazione”, ha affermato.

Nel suo intervento, invece, il sig. Filip Lammens, del Belgio, ha proposto modi e mezzi per contribuire all’evangelizzazione, attraverso l’educazione. Ha sottolineato quindi come una rete più stretta, l’apprendimento reciproco, la valorizzazione delle risorse specifiche di ogni nazione e Ispettoria potrebbero favorire il lavoro di mobilitazione delle risorse.

Successivamente è intervenuto Jan Rešutík, della Slovacchia, primo laico responsabile delle missioni dei salesiani operanti nei Paesi in via di sviluppo. Rešutík ha spiegato la necessità e i vantaggi della gestione delle relazioni con i clienti (CRM – Customer Relationship Management) e ha proposto di adattare questo sistema anche alle Ispettorie che sono disposte ad adottarlo.

I partecipanti hanno poi avuto l’opportunità di prendere parte a dei brevi corsi, che hanno suscitato un vivo interesse. Ognuno ha scelto un argomento che desiderava approfondire, spaziando dai livelli di base a quelli avanzati. Hanno avuto a disposizione un totale di sei ore, due ore al giorno per tre giorni, e hanno trovato i corsi concreti, pratici e realizzabili.

Don Joy Nedumparampil (India) e don Gunter Mayer (Austria) hanno tenuto un corso su come avviare una Procura Missionaria da zero e come costruirla passo dopo passo. Angel Gudiña (Spagna) e don Victor Mora (Cile), hanno invece concentrato il loro intervento sul reperimento delle risorse attraverso aziende e società locali, nazionali e internazionali. Sulla mobilitazione delle risorse online e sul crowdfunding si è concentrato invece il corso tenuto da Maria Pearson, dell’Argentina. Infine, Markus Burri ha aiutato i partecipanti a capire l’importanza di misurare i risultati raggiunti, di raccogliere dati concreti e ad utilizzarli per fidelizzare i donatori; mentre il dottor Nelson Penedo ha evidenziato quanto sia fondamentale mantenere standard alti in tutto ciò che si fa, indipendentemente dalle dimensioni delle operazioni.

Si è poi tenuta una conferenza sulle “Best Practice”, le migliori pratiche, di alcune Ispettorie, che possono essere replicate, con le necessarie modifiche, da chiunque.

L’incontro ha anche offerto l’occasione di evidenziare l’importanza della responsabilizzazione dei collaboratori laici, grazie all’intervento di don Krzysztof Nizniak, del Ghana. Sono stati forniti, poi, esempi pratici di come organizzare un evento di raccolta fondi. Per questo, don Boedirahardjo, dell’Indonesia, ha raccontato tutto il processo messo in atto per dar vita a un torneo di golf nella sua Ispettoria, al fine di raccogliere fondi.

Dal Myanmar è intervenuto don Bosco Nyi Nyi, Superiore della Visitatoria MYM, che ha mostrato gli eccellenti esempi “del modo in cui i più poveri tra i poveri possono offrirci e ci offrono risorse”. Dall’India, invece, ha parlato don Angel Kuldeep Nayak, che ha messo in luce la bella e proficua collaborazione con la “State Bank of India Foundation”.

Sono stati, in conclusione, giorni di riflessione, condivisione e apprendimento, la cui preparazione e organizzazione sono state guidate da don George Menamparampil, sotto la guida del Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla, con il supporto di tutta l’équipe del Settore Missioni a Roma.

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Il “Nobel dei missionari” a don Antonio Polo, SDB; e il premio “Carlo Marchini” a suor Giuseppina Carnovali, FMA

(ANS – Brescia) – La 33a edizione “Premio Cuore Amico” – il cosiddetto “Premio Nobel” dei missionari – è stato consegnato come da tradizione a Brescia, alla vigilia della Giornata Missionaria Mondiale – sabato 21 ottobre 2023. Grande è stato il riconoscimento offerto quest’anno alla Famiglia Salesiana, con il “Premio Cuore Amico” assegnato a don Antonio Polo, SDB, missionario in Ecuador; e con un’ulteriore attestazione, la quinta edizione del “Premio Carlo Marchini”, assegnata nella stessa occasione a suor Giuseppina Carnovali, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Brasile.

Il Premio Cuore Amico è stato istituito nel 1991 dal sacerdote bresciano don Mario Pasini, fondatore della “Associazione Cuore Amico Fraternità Onlus”, per richiamare l’attenzione sull’attività missionaria, silenziosa ma grandiosa opera della Chiesa per la promozione dei poveri del mondo.

Ogni anno vengono scelte figure esemplari che, nel nome del Vangelo, abbiano saputo tutelare e promuovere la dignità della persona, il rispetto dei diritti umani di libertà e di giustizia, il superamento del razzismo. Dunque: missionari che si sono donati interamente alla costruzione della “civiltà dell’amore” – per usare l’espressione coniata da Papa Paolo VI.

Il premio ha una dotazione complessiva di 150mila euro: ogni premiato riceve 50mila euro per rendere possibili progetti significativi nelle zone in cui opera.

Nell’auditorium “Mons. Capretti” di via Piamarta 6, a Brescia, in una cerimonia condotta da Claudio Baroni, giornalista ed editorialista, sono stati premiati:

–       Nella sezione “laici”: Maurizio Barcaro dal 1994 dedito all’aiuto, in termini di alimentazione e formazione, di bambini e giovani in Haiti, Paese da anni in profonda crisi politica e sociale.

–       Nella sezione “religiose”: suor Adele Brambilla, missionaria comboniana, dal 1984 in Giordania dove, nell’Italian Hospital di Karak, assiste tutti i pazienti senza distinzione di etnia o di religione, lavorando per la pace e la riconciliazione tra musulmani e cristiani;

–       Nella sezione “religiosi”: don Antonio Polo, sacerdote salesiano impegnato dal 1970 in Ecuador dove ha avviato una trasformazione spirituale, sociale ed economica nella zona rurale di Salinas, sulle Ande.

Con il fondo in denaro ricevuto:

–        Maurizio Barcaro curerà l’avvio di un centro nutrizionale per i tanti bambini malnutriti di Port-au-Prince. Un altro passo in avanti nell’impegno che oggi, in collaborazione col Pime e i Camilliani, lo vede sostenere oltre tremila bambini e ragazzi in due scuole.

–        Suor Brambilla intende per acquistare medicinali, attrezzature per la dialisi e materiale sanitario che aiutino l’“Italian Hospital” di Karak, nella zona più povera della Giordania, a restare al passo con gli standard chiesti dal governo giordano.

–        Don Polo, infine, userà il premio per attuare programmi di educazione nutrizionale con la coltivazione di orti per contrastare la malnutrizione cronica ancora presente nella zona di Salinas. Nei suoi 53 anni di missione fra queste comunità andine, oltre ad animare le comunità cristiane con l’Eucaristia e la Parola di Dio, il salesiano ha combattuto analfabetismo e mortalità infantile e ha aiutato a nascere cooperative di risparmio e prestito, caseifici comunitari, gruppi forestali, esperienze di artigianato femminile.

Come detto, invece, Suor Carnovali, Figlia di Maria Ausiliatrice originaria di Rescalda, in Provincia di Milano che dal 1979 condivide la sua vita missionaria con le popolazioni indigene del Rio Negro, nell’Amazzonia brasiliana, è stata insignita del premio “Carlo Marchini”, premio giunto alla quinta edizione e assegnato dall’Associazione “Carlo Marchini onlus” da oltre trent’anni impegnata al sostegno dell’infanzia disagiata in Brasile. Il premio, accompagnato da una dotazione di 10mila euro, è stato attribuito significativamente nel 100° anniversario di presenza delle FMA nello Stato di Amazonas.

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Ufficio Animazione Missionaria, preghiera e affidamento della Terra Santa

Dall’Ufficio Animazione Missionaria dei Salesiani in Italia.

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Carissimi,
in queste ore stiamo seguendo con attenzione le notizie che giungono dalla Terra Santa, notizie che ci presentano delle immagini che non vorremmo mai vedere.

Il pensiero va anche e soprattutto alle nostre Comunità dell’Ispettoria MOR presenti in Terra Santa e a tutti i nostri confratelli, laici e giovani ai quali, attraverso queste parole, vogliamo farci vicini per mostrare loro tutto il nostro sostegno e vicinanza. Come sappiamo, all’interno della strutturazione regionale, la Regione Mediterranea è stata istituita nel 2014 e l’Ispettoria MOR, che ne fa parte, è stata definita la sua “Frontiera Missionaria”. Con il Progetto MOR da quasi dieci anni siamo vicini a questa ispettoria attraverso vari progetti di sostegno economico e di condivisione della missione anche con i giovani. Questo è il momento di farci ancora più presenti con la preghiera.

Esprimo la mia vicinanza alle famiglie delle vittime, prego per loro e per tutti coloro che stanno vivendo ore di terrore e di angoscia. Gli attacchi e le armi si fermino, per favore!, e si comprenda che il terrorismo e la guerra non portano a nessuna soluzione, ma solo alla  morte e alla sofferenza di tanti innocenti. “La guerra è una sconfitta: ogni guerra è una sconfitta! Preghiamo perché ci sia pace in Israele e in Palestina!”.

Sono le parole e l’esortazione rivolta ai fedeli da Papa Francesco al termine dell’Angelus dell’8 ottobre, in piazza San Pietro.

Come Ufficio Nazionale di Animazione Missionaria sentiamo quindi l’urgenza di proporre un appuntamento di preghiera comunitaria per chiedere insieme il dono della Pace, preghiera che vogliamo risuoni in tutti i nostri ambienti educativi come un’unica voce per questo conflitto e per le altre guerre in atto, in particolare in Ucraina. Invitiamo quindi le Comunità SDB di Italia a unirsi  nella giornata di mercoledì 11, memoria di San Giovanni XXIII, per invocare di nuovo insieme “Pacem in Terris”, celebrando l’Eucarestia con il Formulario “Per la pace e la giustizia” o “In tempo di guerra o di disordini”. A conclusione della Messa, esortiamo a invocare il dono la Pace con il testo della preghiera per la Pace che Papa Francesco ha già utilizzato in altre occasioni.

A Maria Regina della Palestina, venerata presso il Santuario dedicato a Deir Rafat, salga la nostra supplica e la richiesta di intercessione per il dono della Pace.

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Minori migranti, organizzazioni preoccupate: “Possibili gravi violazioni dei diritti fondamentali”

Pubblichiamo la nota di Salesiani per il Sociale sul comunicato delle Organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti dei minorenni migranti sul Decreto-legge immigrazione e sicurezza.

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4 ottobre 2023 –  Chiunque abbia meno di 18 anni è un minorenne e ha diritto a vivere e ad essere protetto e accolto come tale, difeso dai rischi di abusi, sostenuto nel proprio sviluppo. Senza condizioni e senza distinzioni. La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza non fa alcun distinguo: siano italiani o stranieri, maschi o femmine, con o senza documenti, i minorenni sono tutti uguali davanti al diritto internazionale, come per la nostra Costituzione e il nostro diritto interno. Per tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti che abbiano meno di 18 anni, nessuno escluso, la stessa Convenzione, la più firmata al mondo e parte integrante del nostro diritto pubblico inviolabile di rango costituzionale, prevede un’accoglienza in affidamento in famiglia o in strutture loro dedicate, mai in promiscuità con adulti e certamente non in sezioni di centri destinati a questi ultimi, dei quali peraltro è nota la realtà di profonda inadeguatezza per un minorenne.

“Come Salesiani per il Sociale operiamo ogni giorno affinché i diritti dei minorenni migranti, sanciti dalla Convenzione Onu così come dalla nostra Costituzione vengano rispettati. La nostra rete di accoglienza e di sostegno ai minori stranieri, soprattutto ai non accompagnati, da anni lavora perché le garanzie del diritto internazionale vengano rispettate: istruzione, lavoro, casa e protezione sono i cardini del nostro lavoro quotidiano”, dichiara don Francesco Preite, presidente nazionale di Salesiani per il Sociale a margine della nota congiunta della Organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti dei minorenni migranti. “Il nostro impegno continuerà per garantire a ogni giovane un futuro solido e lontano dai pericoli”, conclude.

Nota completa

Italia – Visita di don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, ai nuovi missionari e agli studenti del primo anno in casa Zeffirino Namuncurà a Roma

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Molto gradita è stata la visita di don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, martedì 22 agosto, alla casa Zeffirino Namuncurà, in via della Bufalotta 550, Roma. In questo periodo la comunità salesiana ospita il gruppo di nuovi missionari che si preparano al mandato da parte del Rettor Maggiore, con la consegna del crocifisso, l’ultima domenica di settembre a Valdocco, nella 154ª spedizione missionaria. Il loro corso è iniziato il 20 agosto e dal 2 settembre continuerà sui luoghi salesiani del Piemonte.

Insieme a loro, don Martoglio ha incontrato i confratelli della comunità, dove c’è già un nutrito gruppo che sta studiando la lingua italiana in vista dell’anno formativo e accademico che inizierà tra poco più di un mese, in questa stessa comunità e all’UPS. I nuovi arrivati provengono dalle seguenti Ispettorie e Visitatorie: AFC, AFE, AGL, BBH, BMA, HAI, INN, INS, KOR, MDG, POR, TZA, ZMB.

Nel momento di dialogo con gli oltre 40 giovani confratelli, il Vicario del Rettor Maggiore ha messo in evidenza l’universalità della Congregazione che i due gruppi insieme rappresentano: da una parte chi si prepara a iniziare la vita missionaria in tanti Paesi all’interno delle 7 Regioni e dall’altra chi, da tanti Paesi di queste stesse Regioni, è qui a Roma per un tempo di formazione specifica. Questa universalità della Chiesa e della Congregazione è già in sé un grande dono e un aspetto originale e imprescindibile dell’essere salesiani di Don Bosco, mentre ci si avvicina all’assemblea del sinodo sulla sinodalità nella Chiesa, al 200° anniversario del sogno dei nove anni nel 2024 e al Giubileo del 2025, che sarà anche l’anno del 29° Capitolo Generale e il 150° della prima spedizione missionaria. Non sono soltanto ricorrenze: sono segni del cammino verso cui ci guida lo Spirito e che i giovani, la Chiesa e il mondo si attendono dai salesiani, che hanno per carisma questa apertura a tutti. Un’apertura che Papa Francesco ha fortemente richiamato durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona, che ha visto una presenza forte e attiva del Movimento Giovanile Salesiano, altro segno di questa stessa universalità.

Don Martoglio ha anche evidenziato come qualcosa di nuovo, potenzialmente ricco per far crescere e diffondere il carisma salesiano, è la compresenza sotto lo stesso tetto di Postulazione e Comunità studenti di Teologia. La casa Zeffirino Namuncurà è infatti la sede della Postulazione per le cause dei Santi. Una delle ragioni della sua visita è stata la supervisione dei lavori in corso per la sistemazione definitiva dei locali che ospiteranno qui in via della Bufalotta 550 uffici, archivi e biblioteca della Postulazione a partire dal prossimo autunno.  Avere qui studenti di Teologia da 26 Ispettorie, in una comunità che conta 27 Paesi di provenienza è una grazia notevolissima. È sinodalità, è camminare insieme tra chi ha vissuto fino all’eroismo il suo amore per Dio e per i fratelli e chi ora si focalizza proprio sul mistero di questo amore: una sintonia che può produrre frutti di grande valore già qui in Roma e ancor più quando si ritornerà in patria.

Nel tempo dedicato a domande e risposte si è avuto modo di comprendere meglio quale sarà il cammino della Congregazione dei prossimi mesi, dopo la creazione a Cardinale del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

Don Martoglio ha avuto modo di visitare anche un altro settore al terzo piano, in fase di ristrutturazione per consentire alla comunità di avere quegli ambienti necessari per le attività della casa di formazione ancora mancanti.  Oltre alle due finalità a cui già ci si è riferiti, cioè Postulazione e comunità internazionale di studenti di Teologia, la casa Zeffirino Namuncurà si sta attrezzando per offrire un servizio di ospitalità, limitatamente a camere e ambienti disponibili, come ora sta facendo per il corso dei nuovi missionari.