Auguri di Pasqua 2020
Il primo giorno della settimana, al mattino presto le donne si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto».
Lc 24,1-5
In quella “prima pasqua” le donne trovarono un sepolcro vuoto.
Gesù, collocatovi cadavere tre giorni prima, non era sparito o scappato… se n’era andato… aveva finito di essere morto, era vivo, precisamente risorto.
Lo rivedranno in tanti nei giorni successivi camminare, parlare e addirittura mangiare con loro.
I nostri sepolcri in questo periodo sono pieni, non vuoti.
I nostri occhi sono ancora bagnati dalle lacrime per chi abbiamo “perso”; i nostri cuori sono in apprensione per chi sta male e rattristati per le “distanze sociali”; i nostri pensieri intrecciati di paura e di preoccupazione per il domani.
Eppure sale invincibile dal cuore la consapevolezza che su quella Risurrezione possiamo contare, che anche i nostri sepolcri si svuoteranno, che alle lacrime daremo un senso, che i cuori riprenderanno vigore e affetto, che i pensieri si volgeranno all’intraprendenza dando alle cose di prima un senso nuovo.
Quel Gesù Cristo è vivo e in circolazione. Ne abbiamo scorto i segni anche in questo periodo: nella fede e nella compostezza di chi pregava, nella speranza e nella tenacia di chi non si scoraggiava, nell’amore e nel sacrificio di chi donava se stessa/o.
Lo sentiamo bussare alla nostra porta, vuole entrare in casa nostra.
O forse sta bussando da dentro, chiede di metterci a tavola con Lui… abbiamo un sacco di cose da dirgli, ha un sacco di cose da dirci… “Ora siete nel dolore, ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia” (Gv 16,22).
Buona Pasqua nel Signore Risorto,
“la gioia del Signore è la nostra forza” (Ne 8,10)