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RMG – Sinodo Salesiano dei Giovani 2024, in occasione del Sogno dei nove anni

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – In occasione del 200° anniversario del Sogno dei nove anni di Don Bosco, il Settore per la Pastorale Giovanile promuove la celebrazione del Sinodo Salesiano dei Giovani, dall’11 al 16 agosto 2024 al Colle Don Bosco.

Don Bosco era un sognatore a occhi aperti, come tutti i profeti che vedono lontano e guardano al futuro con speranza. A cominciare dal Sogno dei nove anni, in cui immaginava la sua futura missione di sacerdote ed educatore. Sogni che si sono miracolosamente avverati, con l’aiuto della Provvidenza, dei suoi salesiani e di tanti benefattori che hanno sempre sostenuto e continuano a sostenere la sua Opera.

Il Sinodo Salesiano dei Giovani vuole essere un modo per i giovani delle Ispettorie salesiane di valorizzare e approfondire il Sogno dei nove anni, riscoprendone il significato per la spiritualità, il discernimento e la realizzazione della propria vocazione. Suppone il coinvolgimento e la partecipazione diretta dei giovani.

Sono invitati al massimo due giovani per ciascuna Ispettoria dei Salesiani di Don Bosco e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, impegnati nell’animazione pastorale nelle realtà locali e ispettoriali e nelle attività del Movimento Giovanile Salesiano. L’età dei partecipanti va dai 18 ai 30 anni. Insieme a loro, due Salesiani e due Figlie di Maria Ausiliatrice per Regione.

Ci saranno tre fasi. La prima fase preparatoria, di ascolto e dialogo, avrà luogo in ogni Ispettoria. La partecipazione di “tutti” viene attivata attraverso la consultazione nel processo di preparazione del Sinodo, al fine di riunire tutte le voci che sono espressione dei giovani del mondo. Per questo motivo, viene proposto un questionario preliminare per ogni Ispettoria, con l’obiettivo di redigere l’Instrumentum Laboris. Una seconda fase sarà quella celebrativa al Colle Don Bosco, che verrà vissuta con la metodologia sinodale, in un clima spirituale e curando i momenti dei piccoli gruppi (gruppi linguistici), che garantiranno una maggiore partecipazione e l’Assemblea plenaria. L’ultima fase, di azione, prevedrà il lavoro sul documento finale.

È prevista anche la pubblicazione di un “Coffee Table Book” contenente 200 sogni di giovani di tutto il mondo. È stato costituito un Core Group, o Commissione centrale, composto da 12 giovani di tutto il mondo, e un gruppo pre-sinodale di diverse persone per la redazione dell’Instrumentum Laboris.

Durante questi giorni di incontri sinodali, sarà possibile vedere la diversità delle culture, delle realtà giovanili e della Chiesa, ma anche l’unità che il carisma salesiano regola. Sarà motivo di grande gioia vedere la partecipazione, la comprensione e l’intesa, la capacità di lavoro e di discernimento e la condivisione di molti momenti di riflessione, preghiera e proposta.

Il logo prescelto per il Sinodo Salesiano dei Giovani rappresenta il prato del sogno di Don Bosco, sullo sfondo verde; la proposta di camminare insieme e di fare rete; i simboli che ricordano il dialogo, la riflessione e la partecipazione; e la croce, tutto nella ricerca spirituale, nella fede, nella cura della relazione con Gesù risorto.

Premessa e orizzonti della rubrica “Dove i giovani possono incontrare oggi il Signore?”

Dalla nuova newsletter di NPG.

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di Ariela Ligato

La domanda mi sembra che lasci inequivocabilmente tra parentesi un prerequisito essenziale: i giovani oggi cercano il Signore, lo vogliono incontrare e si interrogano, insieme ai loro educatori e all’intera comunità cristiana, riguardo ai “luoghi” in cui questa relazione si possa dare.

Si tratta in prima battuta di rendere ragione al punto di partenza della nostra riflessione, per evitare di vanificare ogni discorso che si farà successivamente. Per non parlare di giovani in generale mi riferirò ai giovani che in questi anni ho avuto modo di incontrare, raccontando in particolare un’esperienza, per me significativa. Anche il recente sinodo sui giovani, si è fatto queste stesse domande e ha interagito con molti giovani, da tutto il mondo; sarà necessario passare anche da lì per avvalorare la nostra ipotesi.

Alcuni anni fa sono stata invitata ad una tavola rotonda sul tema “Fidarsi è bene. Essere giovani nella terra di mezzo”. Ogni relatore aveva il compito di interagire con i giovani su un ambito della loro vita. Il tema a me assegnato riguardava la dimensione spirituale e mi aveva benevolmente sorpreso la concordanza tra una mia profonda convinzione, sperimentata durante gli anni di insegnamento e il loro feedback: i giovani non hanno spento la loro sete di Dio, il loro desiderio di incontrarlo. Nello stesso tempo, però, i toni con i quali hanno descritto questo loro anelito erano principalmente fatti di paura, inquietudine e solitudine.

Troviamo un riscontro analogo anche nel documento finale della XV assemblea generale ordinaria del sinodo dei Vescovi I giovani, la fede e il discernimento vocazionale (27 ottobre 2018): «In tanti modi anche i giovani di oggi ci dicono: “Vogliamo vedere Gesù” (Gv 12,21), manifestando così quella sana inquietudine che caratterizza il cuore di ogni essere umano: “L’inquietudine della ricerca spirituale, l’inquietudine dell’incontro con Dio, l’inquietudine dell’amore”» (n. 50).

 

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