Articoli

#acasAnonacasO: festa ragazzi MGS Sicilia

Pubblichiamo il comunicato stampa dei Salesiani in Sicilia sulla Festa Ragazzi MGS.

***

La Festa Ragazzi MGS, vissuta da 500 ragazze e ragazzi provenienti da tutti gli oratori di Sicilia, si è svolta nella città di San Cataldo domenica 16 aprile 2023. E’ stata una giornata piena di gioia, divertimento, riflessione e preghiera: nel vero spirito di Movimento Giovanile Salesiano, del quale tanti di questi ragazzi hanno fatto esperienza per la prima volta.

L’evento, infatti, è stato rivolto ai ragazzi delle scuole medie, che iniziano ad entrare nel vivo dell’esperienza di incontrare tantissimi coetanei in giro per la Sicilia sapendo di condividere il carisma di Don Bosco, con il desiderio di essere e rimanere felici e santi.

L’accoglienza da parte della grande e calorosa comunità di San Cataldo, insieme agli animatori dell’oratorio di Mazzarino, ha dato il via a una giornata di vera festa dal titolo “Dove c’è CORTILE c’è CASA!” #acasAnonacasO presentata dai coordinatori Marika e Raffaele che hanno introdotto il tema attraverso un piccolo sketch realizzato da Elia, Gaia ed Enza, tre amici che si chiedevano se davvero è più bello vivere nel mondo virtuale o forse la gioia di una vita piena di relazioni vere è insostituibile e si può trovare in oratorio.

Proprio a partire dalla certezza che solo quando stai in cortile ti senti a casa, è seguito uno spazio di intervista doppia per ascoltare le testimonianze di vita di Giuseppe e Miriam: grazie ai loro incontri veri e pieni di amore, hanno incontrato Gesù in tati modi; attraverso una partita di calcio, un salesiano o una suora che ascoltandoli con compassione li ha fatti sentire amati.

Il dono di incontrare Gesù Risorto l’abbiamo accolto nel cuore, ancora di più, con la Celebrazione Eucaristica, nell’occorrenza della II Domenica di Pasqua e Festa della Divina Misericordia, ascoltando la Parola di Dio che parlava direttamente a noi – “che stavamo insieme e avevamo ogni cosa in comune” (At 2, 42 – 47) – anche se tante volte capita che ci sentiamo come San Tommaso, vacillanti nella fede, troppo chiusi nelle nostre paure o insicurezze e siamo bisognosi di misericordia e allora Dio ce ne fa dono e viene rassicurandoci, dicendo “Pace a voi!”: è stata questa la Parola condivisa dall’Ispettore Don Giovanni D’Andrea, che ci ha ricordato la bellezza di vivere il Battesimo nel nostro quotidiano, non solo in oratorio ma anche a scuola, con gli amici, in famiglia ed essere “cristiani credibili” come diceva il Beato Rosario Livatino, coltivare la nostra interiorità ricaricandoci di Gesù Eucarestia che ci mette la pace nel cuore e ci fa diventare missione in ogni luogo della nostra vita, che sia a Casa, in Cortile o in Città.

L’ispettrice sr Angela Maria Maccioni ha augurato ad ognuno di custodire e coltivare il dono dell’amicizia con i compagni, con una persona più grande di noi e che può guidarci nel cammino e con Gesù.

Carichi di questa felicità nel cuore e pieni di tante energie, dopo il pranzo abbiamo giocato insieme con i tanti giochi a stand, che permettevano di raccogliere punti bonus per il prossimo appuntamento insieme: il Campo Savio in estate!

Al termine, abbiamo riempito con le nostre emozioni tanti cuori per poi riunirli insieme su una grande CASA: simbolo di accoglienza, in cui sentirsi in famiglia, in cui puoi incontrare amici… è questo l’ORATORIO di Don Bosco che vive ancora oggi e dove #noicis(T)iamo!

 

 

Italia – Porte e cuore aperti all’oratorio “San Luigi” di San Cataldo

Dall’agenzia salesiana ANS.

***

(ANS – San Cataldo) – I ragazzi dei gruppi formativi dell’oratorio salesiano “San Luigi” di San Cataldo hanno vissuto nei giorni scorsi una significativa esperienza di conoscenza e riflessione, accogliendo nei loro spazi due giovani detenuti dell’Istituto Penale per i Minorenni (IPM) di Caltanissetta, con i quali si sono intrattenuti in un intenso confronto.

Ammessi ad un permesso premio, accompagnati dal Direttore, da due educatrici dell’IPM, da Padre Alessandro Giambra, cappellano del medesimo istituto, e da don Francesco Bontà, salesiano, Direttore dell’oratorio di San Cataldo, i due giovani hanno trascorso la prima parte dell’incontro in un percorso culturale di conoscenza del territorio sancataldese, concludendo la loro giornata all’oratorio dove hanno avuto la possibilità di vivere un momento di incontro con circa 60 ragazzi e animatori della realtà salesiana.

Inevitabile l’imbarazzo iniziale dall’una e dall’altra parte, in un totale silenzio che il Direttore dell’IPM ha invitato ad apprezzare come “dono” in quanto proprio nel silenzio ci si ascolta e ci si comprende.

Diverse le riflessioni scaturite nel corso del confronto in uno stimolante scambio di domande e di testimonianze tra i presenti che ha reso questo incontro emozionante, in particolar modo quando si è affrontato il tema della libertà, così poco apprezzata nella vita ordinaria e così tanto desiderata quando se ne è privati.

Ai ragazzi dell’oratorio è stata offerta la possibilità di conoscere la vera realtà della vita carceraria che è ben diversa da quella romanzata e presentata da alcune serie tv; ai ragazzi dell’IPM è stata data la possibilità di conoscere un’altra realtà, fatta di ragazzi che coltivano il desiderio di essere “buoni cristiani e onesti cittadini”.

Dall’incontro è scaturito il desiderio di avviare una collaborazione tra oratorio salesiano e Istituto Penale.

Al momento di confronto ha fatto seguito un breve momento di fraternità vissuto in clima salesiano: quattro calci al pallone, chiacchiere fra amici, non poche risate… il tutto condito dal tempo del ristoro.

Se l’incontro si è concluso con il rientro all’IPM dei due giovani, la riflessione è a lungo proseguita sui vari gruppi WhatsApp con delle belle e profonde riflessioni da parte dei ragazzi: E’ stato bello conoscere la loro storia, e vedere nei loro occhi la luce di essere liberi per un po’”; “Non è detto che visto che stanno in carcere sono cattive persone, perché la maggior parte delle volte si entra in carcere per uno sbaglio che ti segna la vita”; “Prima di essere dei carcerati sono delle persone come noi”…

Il bel momento vissuto insieme è stata un’occasione per ricordare che l’ambiente carcerario è vicino all’esperienza salesiana perché proprio dall’incontro di Don Bosco con i giovani della “Generala”, l’allora carcere minorile di Torino, e dall’incontro con le loro storie di vita e con la loro sofferenza, è emerso l’antico e sempre nuovo appello: “Se qualcuno si fosse preso cura di loro…”.

“E se, per ovvi motivi, nessuna foto resta a ricordo di questo incontro, abbiamo la certezza che nel cuore dei ragazzi resteranno impresse le belle emozioni vissute. Non solo le porte e i cancelli sono stati aperti, ma anche e soprattutto i cuori!” ha commentato Luciano Arcarese, educatore di San Cataldo, Salesiano Cooperatore.

Vai alla notizia