“Il Traghetto” compie 15 anni: a La Spezia un porto sicuro per contrastare la povertà educativa
Dal sito di Salesiani per il Sociale.
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Un “Traghetto” per andare oltre la tempesta e navigare con più serenità: da 15 anni il centro diurno “Il Traghetto” di La Spezia fa questo lavoro con minori dai 6 ai 18 anni, tutti bambini e ragazzi con situazioni familiari difficili. “Il Traghetto” è il nome del Centro diurno per minori, sognato e fondato nel 2009 da don Antonio Integlia, salesiano, oggi missionario in Patagonia. Il centro diurno nasce all’interno dell’Opera salesiana di La Spezia ed è gestito dall’Associazione Il Galeone APS, associato a Salesiani per il sociale APS.
Nel 2010, dopo la ristrutturazione degli ambienti nell’opera salesiana di La Spezia inizia l’attività, grazie anche al sostegno della dottoressa Stefania Branchini, direttrice del Distretto Sociosanitario, della fondazione Carispezia che finanzia i primi due anni, dalla Regione Liguria e dal Comune di La Spezia che sostiene i primi tre anni per poi valutare il quarto, una espansione importante, realizzata grazie anche a don Fabrizio Di Loreto, arrivato a La Spezia dopo don Antonio Integlia. “In questo momento – spiega Luca Vergassola, coordinatore del centro diurno – stiamo nel quarto anno, perché l’amministrazione comunale ha valutato positivamente la nostra attività. Un centro diurno così nella città non c’era”.
“Il Traghetto” accoglie venti minori e altri cinque posti sono per i ragazzi del progetto “Navigare soli”: “Si tratta di un progetto individuale rivolto a quei ragazzi che sono in uscita dal centro diurno, li accompagniamo verso l’autonomia”, spiega ancora Luca Vergassola.
Come tutti, anche “Il Traghetto” ha dovuto reinventarsi nel periodo del Covid e del post Covid: “Nel 2021, su base volontaria, abbiamo aperto anche la mattina per permettere a chi non aveva strumenti di poter seguire le lezioni: abbiamo abbattuto lo scalino tra chi aveva una stanza, un computer, una connessione a disposizione e chi no. I ragazzi venivano qui dalla mattina, facevano colazione e poi potevano seguire le lezioni a distanza”. Oltre a Luca Vergassola, psicologo e psicoterapeuta, al Traghetto lavorano quattro educatori professionisti: Daniela Fioravanti, Giorgia Lenzi, Simone Lobina e Marco Ramonini.
Oltre ai venti ragazzi inseriti a tempo pieno e i cinque posti del progetto “Navigare soli”, “Il Traghetto” si prende cura anche di quei giovani passati di lì ma che ogni tanto hanno bisogno di tornare: “Il porto sicuro” è il nome di questo progetto che permette di accogliere di tanto in tanto chi è partito da “Il Traghetto” ma che ha bisogno di tornare, per una parola, per un piccolo aiuto: ci prendiamo cura di chi è passato da qui per accompagnare i nostri giovani anche nell’autonomia”, prosegue Luca Vergassola.
Durante la festa di don Bosco del 28 gennaio sono stati festeggiati i 15 anni de “Il Traghetto”. Don Giorgio Mocci, direttore dell’Oratorio e presidente dell’Associazione “Il Galeone”, si mostra felice della ricorrenza: “Lo straordinario lavoro educativo quotidiano che si svolge nel Centro diurno è frutto di una volontà condivisa dalla Comunità Educativa Pastorale di “La Spezia” e della passione educativa degli educatori del Centro diurno, ai quali vanno gli auguri ed il grazie di tutti noi”. All’evento è intervenuto anche don Francesco Preite, Presidente di Salesiani per il sociale APS, che associandosi al grazie espresso da don Giorgio per gli educatori ha dichiarato: “Il Centro diurno rappresenta un presidio di contrasto alla povertà educativa e di prevenzione educativa fondamentale in un Paese come l’Italia che purtroppo conta circa 1 milione e 400 mila minori in povertà assoluta. Promuovere presidi come “Il Traghetto” è garanzia di futuro e crescita di una comunità e dell’intero Paese”.