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Don Ciotti incontra i giovani di Genzano in occasione della festa di Don Bosco: “La legalità è lo strumento per arrivare alla giustizia”

“Dobbiamo fare in modo che la legalità non diventi un idolo. La legalità è un elemento importante per lo sviluppo umano e sociale, ma dobbiamo fare in modo che la legalità si possa tradurre nella quotidianità, dobbiamo educarci al rispetto delle regole: Don Bosco diceva che dobbiamo essere buoni cristiani e onesti cittadini”. Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, il 31 gennaio ha incontrato i giovani di Genzano grazie al convengo “Giovani e legalità” organizzato dalla Casa Salesiana di Genzano per la festa di Don Bosco.

“Ho conosciuto don Luigi Ciotti più di trent’anni fa in montagna durante un incontro di formazione di giovani preti salesiani. Mi ricordo che mi trasmise il suo grande amore a don Bosco come prete torinese. Non ho mai dimenticato il suo racconto della sua ordinazione sacerdotale dove erano presenti i tanti esclusi dalla città di Torino. Un’assemblea davvero originale che ben rappresentava il popolo delle periferie. Quanto diversa quella celebrazione da quella vissuta da noi neosacerdoti dove tutto era definito è programmato, dove l’assemblea era composta da gente per bene – spiega don Maurizio Verlezza, direttore dell’Opera salesiana di Genzano -. Da quel giorno non l’ho più perso di vista, con lui è nata una bellissima amicizia. In tutte le case in cui sono stato l’ho inviato a parlare ai giovani”.

Accolto nel cinema teatro Cynthianum, don Ciotti ha dialogato con i giovani e con le autorità presenti. “Siamo chiamati a saldare la terra con il cielo, impegnarsi per costruire con la nostra assunzione di impegno una cittadinanza vera. Però la legalità non può essere l’obiettivo, ma lo strumento per raggiungere la giustizia, quella sociale e ambientale. La legalità è lo strumento per raggiungere l’obiettivo”.

Giovani dell’associazionismo, giovani scout e studenti delle scuole del territorio: con loro, don Ciotti ha affrontato il tema della fragilità dei nostro adolescenti, la paura, il diritto dello stare male. “Dobbiamo cogliere questo segnale, perché c’è un dato nuovo: dall’adolescenza ribelle agli adolescenti di oggi che chiedono il diritto di fragilità, di essere accolti e riconosciuti in questa fragilità”. E ancora, la necessità di scegliere e prendere una posizione: scuola e lavoro, educazione e formazione sono basi solide per la coscienza civica del giovane cittadino.

“C’è troppa gente che parla di giovani ma non con i giovani e soprattutto non ascolta i giovani: abbiamo bisogno di creare una nuova forza generatrice, adulti e giovani insieme”, dice ancora don Ciotti.

 

“Biglietto d’oro” al Cinema Cynthianum di Genzano: la storia di un sogno di famiglia

Ha iniziato nonno Gino, oggi 93 anni, a lavorare in quella Sala della Comunità dei Salesiani di Genzano, nata nel 1935  per tenere lontano dalla strada i ragazzi di Genzano. Nel 1945 il primo salto di qualità: diventa il cinema Cynthianum. Oggi, quella piccola sala dopo oltre 70 anni, è diventata un Multisala e ha vinto un premio importante, che corona una storia di famiglia, quella Consalvi e quella Salesiana di Genzano: “Biglietto d’oro” per aver conseguito il maggior numero di spettatori nella stagione cinematografica 2018-19 in un multisala (2-4 schermi) di un comune fino a 50.000 abitanti.

La storia della famiglia Consalvi è intrecciata con quella del cinema dei Salesiani. Nel 1978, con l’avvento della televisione, il cinema entra in crisi. Gino allora si mette a lavorare nell’edilizia e tiene duro col cinema: apre solo il fine settimana per portare avanti il progetto di una sala che non è solo cinema, ma anche un luogo educativo.

Oggi il multisala è gestito da Franco Consalvi, nipote di Gino, dalla sua famiglia e da alcuni giovani. “Avevo un sogno, di un cinema multisala, e grazie alla costanza, al lavoro e ai Salesiani di Genzano che hanno creduto in quel sogno ci siamo riusciti, come Nuovo cinema Paradiso“, racconta Franco. Nel 2001 viene inaugurata la seconda sala, nel 2018 il salto di qualità con quattro sale, una delle quali – unica ai Castelli Romani –  con il Dolby Atmos. Un “sogno” che è diventato una storia concreta, un luogo che rimane educativo, punto di riferimento per chi abita a Genzano e nei paesi vicini.