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Il saluto commosso a don Sandro Mambrini

Don Cesare Orfini, parroco della Sacra Famiglia di Civitavecchia, ha scritto su Avvenire un saluto a don Sandro Mambrini, salesiano di 66 anni, venuto a mancare il 13 novembre scorso. Il salesiano era cappellano del carcere di Civitavecchia.

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Nella notte del 13 novembre è stato chiamato alla Casa del Padre all’età di 66 anni Don Sandro Mambrini, salesiano e cappellano della Casa di Reclusione “Passerini” di Civitavecchia. Un dolore profondo per la nostra comunità e per questa Chiesa che lo aveva accolto e per la quale il sacerdote si era molto speso anche negli ultimi tempi della malattia. Il funerale è
stato celebrato nella chiesa Cattedrale sabato scorso dal vescovo Gianrico Ruzza, mentre la sera precedente è stato ricordato nella parrocchia della Sacra Famiglia con una veglia di preghiera. Prima di arrivare a Civitavecchia don Sandro è stato per molti anni direttore dei centri professionali salesiani, in particolare quelli di Roma “Gerini” e “Borgo Ragazzi”. Ha avuto in passato incarichi che lo hanno avvicinato ai ragazzi più indifesi culturalmente e poveri economicamente, ha avuto anche esperienze di oratorio nella periferia romana. Una testimonianza che è stata dai collaboratori laici che in quei periodi lavoravano con lui: «Abbiamo notato in Sandro la sua disponibilità verso gli ultimi del Vangelo. I poveri, gli emarginati, gli handicappati. Aveva una grande carica umana che lo avvicinava ai sofferenti». Come cappellano del carcere sia i detenuti, sia gli agenti di polizia penitenziaria hanno potuto apprezzare le sue doti umane, il suo non far pesare la sua cultura, il suo prendersi cura delle esigenze più spicciole di tutti. Nell’Istituto carcerario è stato un punto di riferimento anche per i volontari di numerose associazioni, cristiane e di altre religioni. Due anni fa la scoperta del tumore alla laringe. Dopo lunghe sedute di chemio e radio è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico al Gemelli di Roma, che lo ha privato della voce, certamente il suo dono più prezioso che gli permetteva di comunicare con una padronanza di linguaggio e una profondità culturale che arrivavano al cuore. Sono stati mesi di vero calvario, che don Sandro ha saputo affrontare con grande serenità e soprattutto grande fede. Purtroppo le cure non hanno sconfitto il male. Pochi giorni fa nell’Hospice di Civitavecchia è finito il lungo calvario. Per tutti quelli che lo hanno accompagnato negli ultimi mesi, tra cui i sanitari dell’Hospice “Carlo Chenis”, è stato una testimonianza di amore e di accettazione serena della volontà di Dio.

Salesiani Civitavecchia, “Cinemarena estate” aperto alla città

Pubblichiamo l’articolo di Civonline sul cinema all’aperto messo a disposizione della città di Civitavecchia dei salesiani.

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Il cortile dell’oratorio salesiano che si apre ancora di più alla città. La programmazione affidata all’esperienza e alla competenza di Claudio Storani, che già cura la stagione invernale del cinema Buonarroti. Al centro l’associazione CgsXXI, rinnovata e desiderosa di porsi al centro di un progetto culturale che rientra a pieno diritto, ed anzi è parte integrante, di quello pastorale. Perché il “Cinemarena estate” non è solo e semplicemente una proiezione di film all’aperto, ma vuole essere qualcosa di più, come ha spiegato il parroco della parrocchia Sacra Famiglia don Cesare Orfini che già da qualche anno aveva in mente un progetto simile, accelerato poi con l’emergenza Covid.

Tante le sale che non hanno riaperto dopo il lockdown: troppe le spese ed i problemi di carattere organizzativo. I salesiani, insieme a Storani, hanno deciso di fornire una risposta concreta, in termini culturali, non solo ai parrocchiani ma alla città. «D’altronde la storia e le strutture che abbiamo a disposizione – ha spiegato don Cesare – fanno sì che la nostra possa essere una voce significativa nel dialogo con le altre forze culturali della città e con le istituzioni». È nata così l’idea dell’arena ospitata nel cortile di via Buonarroti, con il patrocinio del Comune che ha messo a disposizione le sedie. La programmazione arriva fino a settembre, con spettacoli dal giovedì alla domenica, adatti a tutti i gusti, proprio per rappresentare un servizio culturale per la città. «Il teatro, così come il cinema – ha ricordato don Cesare – è uno strumento educativo cardine per i salesiani e vogliamo continuare su quella strada indicata da don Bosco. Puntiamo al cinema di qualità, con film che permettono un confronto, che lasciano un segno negli spettatori. Aver aperto il cortile, di sera, a tutti i cittadini è anche un “sacrificio” per la nostra comunità che mette a disposizione uno spazio di casa proprio per rispondere ad una esigenza culturale di tutta la città. Lo facciamo volentieri, garantendo ben 199 posti in piena sicurezza».

L’organizzazione degli spazi, creando una arena dal sapore familiare, è stata ripensata proprio per rispettare le normative imposte dall’emergenza Covid: e così si entra dall’ingresso del cinema Buonarroti e, attraverso un percorso obbligato, si arriva al botteghino e al proprio posto, con le sedie distanziate di 1,30 metri l’una dall’altra. L’uscita è invece dal cancello dall’oratorio. «Siamo soddisfatti della risposta finora avuta – ha concluso don Cesare – e soprattutto di aver contribuito ad animare le serate cittadine investendo in cultura, con lo stile e le modalità proprie dei salesiani». Il programma del weekend prevede giovedì alle 21,30 “La famiglia Addams”, venerdì “L’inganno perfetto”, sabato “Hammamet” e domenica “Figli”.

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