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Concluso il Centenario della nascita della Serva di Dio Vera Grita, Salesiana Cooperatrice

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Pietra Ligure) – Dopo un anno ricco di iniziative organizzate dalla Fondazione “Vera Grita e don Gabriello Zucconi – Opera dei Tabernacoli Viventi”, insieme alla Diocesi di Savona-Noli e alla parrocchia “Maria Ausiliatrice” di Savona, si è concluso ieri, 28 gennaio, il Centenario della nascita della Serva di Dio Vera Grita, Salesiana Cooperatrice, nata a Roma il 28 gennaio 1923.

Vera Grita nasceva a Roma il 28 gennaio del 1923. La sua vita è segnata da diversi tipi di sofferenza: le difficoltà economiche della famiglia, che da Roma la costringono a trasferirsi prima in Sicilia poi a Savona; la Seconda guerra mondiale; la malattia degenerativa che dovette affrontare per molti anni.

Figlia di Amleto Grita, fotografo di professione e di Zacco Marianna della Pirrera, di nobile famiglia, Vera era la secondogenita di quattro sorelle. Per motivi economici, undicenne deve lasciare la famiglia insieme alla sorella minore Liliana, per raggiungere a Modica le zie paterne. A diciassette anni si riunisce alla famiglia che si è trasferita a Savona e qui ottiene il diploma presso l’Istituto Magistrale. Deve però rinunciare agli studi universitari, per aiutare economicamente la famiglia dopo la morte prematura del padre.

Durante il bombardamento su Savona del 1944, Vera viene travolta e calpestata dalla folla che, in fuga, cerca riparo in una galleria-rifugio: le viene diagnosticata la sindrome da schiacciamento con un danno a livello muscolare che si ripercuote su tutto l’organismo, danneggiando soprattutto i reni. Per i successivi 25 anni, Vera dovrà affrontare lunghi ricoveri ospedalieri. Le sue precarie condizioni fisiche non le impediranno di vincere un concorso come insegnante nelle scuole elementari. Andò a lavorare a Rialto, Erli, Casanova di Varazze, Deserto di Varazze e altri paesi dell’entroterra ligure, tra cui Alpicella, frazione del Comune di Varazze, che ha commemorato la Serva di Dio nel giugno del 2023.

Fu assegnata a quella sede scolastica nell’ottobre del 1959 per insegnare ai bambini della prima e seconda elementare: “Abbiamo inteso così formare una sola famiglia – scrive Vera sul registro di classe – il bambino di prima (classe), sull’esempio di Santa Teresa del Bambino Gesù, sceglie una sorellina nelle compagne della seconda classe affinché le maggiori proteggano e guidino i più piccoli e perché imparino ad amarsi scambievolmente. Ho chiesto a loro quale nome potremmo mettere sulla porta dell’aula ed Emilia, un’alunna di II classe ha suggerito così: ‘la famiglia della scuola’”. E quella scuola incominciò anche a essere chiamata dai bambini “la casa della gioia”.

Tra gli alunni di Vera vi fu don Lorenzo Caviglia, parroco molto amato da tutta la Comunità di Alpicella, prematuramente scomparso nel 2007. “Ho avuto la gioia di incontrarlo personalmente 21 anni fa nel 2002 – dice Maria Rita Scrimieri, Salesiana Cooperatrice – mentre andavo alla ricerca degli alunni di Vera per raccogliere testimonianze in vista della causa di beatificazione … Ricordava molto bene la sua maestra Vera, e ci confidò che non l’aveva dimenticata soprattutto per un particolare che da bambino aveva attirato la sua attenzione e suscitato in lui stupore: durante la via Crucis che tutti i bambini facevano con la maestra, Vera a volte si commuoveva fino a piangere”.

Ad Alpicella, il 6 ottobre 1959, Vera ebbe la sua prima esperienza mistica: “C’è una chiamata dal Cielo: il Cielo che si china su una sua creatura per donarle nella tristezza la più grande Grazia” inizia così il primo messaggio che Vera ricevette, scrisse su un foglio e custodì nel segreto del suo cuore. Vera scrisse in 13 quaderni quanto Gesù le comunicava, quaderni che sono custoditi presso la Curia di Savona e che sono stati pubblicati nel libro “Portami con te!” (Elledici, 2017).

Metà del 10° quaderno, metà del 12° e tutto il 13° sono stati scritti all’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove Vera trascorse diversi periodi di ricovero e dove morì nel 1969.

La vita di Vera evidenzia come ella abbia attraversato questi eventi negativi affrontandoli con la forza della fede in Gesù Cristo, testimoniando così, nella sua breve e sofferta vita, una fedeltà eroica all’Amore crocifisso e risorto. Fedeltà che, al termine della sua vita terrena, il Signore ripagherà donandole il nome nuovo: Vera di Gesù. “Ti ho donato il mio Nome santo, e d’ora in poi ti chiamerai e sarai ‘Vera di Gesù’” (3.12.1968).

Il 14 dicembre 2022 la Congregazione delle Cause dei Santi ha riconosciuto la validità del Processo Diocesano della Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Vera Grita, chiusosi a Savona il 15 maggio 2022.

Alessio Roggero

Sui passi della Serva di Dio Vera Grita: terza edizione del seminario di approfondimento sulla centralità dell’Eucaristia nel carisma salesiano

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Alassio) – Dal 23 al 26 luglio 2023, presso l’opera salesiana di Alassio, in Provincia di Savona, 21 salesiani (18 sacerdoti e 3 coadiutori) e un sacerdote della Confederazione dell’Oratorio di San Filippo Neri si sono incontrati per la terza edizione del seminario di approfondimento sulla centralità dell’Eucaristia nel carisma salesiano, a partire dagli scritti e dalla testimonianza della Serva di Dio Vera Grita, Salesiana Cooperatrice, di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita (Roma 28 gennaio 1923). L’incontro, coordinato da don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha concluso l’iniziativa online di approfondimento del Capitolo Generale 28° della Congregazione “sull’urgenza di fare del ‘Da mihi animas, cetera tolle’ una realtà nell’annuncio del Vangelo”, organizzata dal Centro Studi “Opera dei Tabernacoli Viventi” e dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) settore Formazione.

Nella giornata di lunedì 24 luglio, due relazioni di profondo livello teologico e spirituale hanno stimolato ad approfondire il messaggio di Vera Grita in chiave formativa. Don Roberto Carelli, docente di Teologia Sistematica e di Antropologia Teologica presso la Facoltà di Teologia UPS – sezione di Torino Crocetta, ha presentato il tema “Eucarestia ed educazione: per una pedagogia della grazia”, dove partendo dal desiderio come punto d’accesso, ha illustrato la pedagogia cristiana come pedagogia della grazia e pedagogia pasquale, concludendo con alcuni punti di attenzione presenti nella spiritualità dei Tabernacoli Viventi. Il Sig. Paolo Zini, docente di filosofia, ha parlato invece della Formazione dei Salesiani alla luce del ‘Portami con te’: aspetti teologici, antropologici e pedagogici”.

La giornata di martedì 25 si è caratterizzata per il pellegrinaggio suoi luoghi dove Vera Grita ha vissuto, accompagnati dalla dott.ssa Lodovica Maria Zanet, collaboratrice della Postulazione Salesiana, che ha presentato il legame di questi luoghi con la vita e la missione di Vera Grita. Nella parrocchia di Maria Ausiliatrice a Savona, dove maturò la sua vocazione come Salesiana Cooperatrice ed ebbe inizio la sua esperienza mistica, il 19 settembre 1967, c’è stata la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo di Savona-Noli, Mons. Calogero Marino. Nell’omelia, ispirandosi alle letture del giorno, il vescovo ha presentato la vita di Vera Grita come quella di una donna che nella sua fragilità si è lasciata modellare dall’azione dello Spirito, diventando strumento di grazia e di benedizione.

È seguita una visita alla Fondazione “Vera Grita e don Gabriello Zucconi sdb Opera dei Tabernacoli Viventi”, costituita dal Movimento dei Tabernacoli Viventi nel centenario della nascita della Serva di Dio Vera Grita. Terza tappa è stata la sosta presso la Galleria in via Paleocapa, dove la Serva di Dio venne travolta e calpestata dalla folla in fuga durante il bombardamento aereo sulla città di Savona, il 4 luglio 1944. Quindi presso l’Archivio diocesano di Savona si sono potuti vedere i 13 quaderni manoscritti che riportano l’Opera dei Tabernacoli Viventi, così come Vera la ricevette da Gesù.

Dopo una sosta presso il cimitero di Zinola, dove si trova la tomba della Serva di Dio, il gruppo si è trasferito presso l’oratorio salesiano di Varazze dove si è conosciuta un’interessante esperienza oratoriana guidata da Ivano e Claudia Perata, Salesiani Cooperatori, che con un gruppo di collaboratori animano la presenza salesiana sul territorio. La giornata si è conclusa presso il Deserto di Varazze, un eremo dei Carmelitani, dove Vera Grita passò l’ultimo anno della sua vita come insegnante e dove ricevette alcuni dei messaggi più significativi.

Nella giornata conclusiva don Francesco Marcoccio, Vicario della Circoscrizione dell’Italia Centrale (ICC), ha presentato “La chiamata dei Salesiani di Don Bosco a rinnovare lo spirito del fondatore” attingendo all’Opera dei Tabernacoli Viventi, evidenziandone le implicazioni spirituali, educative e pastorali. Nella condivisione che ne è seguita è stata manifestata la volontà di vivere come salesiani un’esperienza di comunione fraterna che metta al centro l’Eucaristia, nella convinzione che l’approfondimento teologico e spirituale dell’Eucarestia attraverso la meditazione dei messaggi di Gesù a Vera Grita aiuti ad interiorizzare la spiritualità eucaristica vissuta da Don Bosco.

Il seminario è terminato con la celebrazione eucaristica presso il santuario di Nostra Signora delle Penne, situato sulla punta di Capo Mele, tra Laigueglia e Andora, dove Don Bosco celebrò la Messa il 25 agosto 1881 e dove l’anno seguente, nel mese di agosto, trascorse un periodo in ritiro spirituale.

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La centralità eucaristica nell’evangelizzazione dei giovani: il carisma alla ricerca del nuovo

Sabato 25 febbraio sulla pagina Facebook dei Salesiani Italia e sul canale YouTube dell’Ispettoria meridionale è stata trasmessa l’intervista a don Flaviano D’Ercoli, direttore della casa salesiana di Roma Gerini.

L’incontro, che fa parte del ciclo “Quali salesiani per i giovani di oggi?”, ha approfondito le linee del Rettor Maggiore dopo il CG28. Tali incontri sono promossi dalla Conferenza delle Ispettoria d’Italia – settore formazione e dal Centro Studio dell’Opera dei Tabernacoli Viventi.

Il tema di approfondimento sulla passione del da mihi animas ha affrontato “La centralità eucaristica nell’evangelizzazione dei giovani: il carisma alla ricerca del nuovo”, i nuclei centrali della riflessione sono stati:

  • “Cercare il Nuovo”: cosa significa?;
  • Il timbro vocazionale della PG è il vero lievito della novità;
  • Come far crescere i giovani in questa prospettiva?;
  • Il centro di tutto ciò è la vita Eucaristica.

Rivivi l’incontro nel video a cura dei Salesiani dell’IME:

 

“La centralità eucaristica nell’evangelizzazione dei giovani”: intervista a don Flaviano D’Ercoli per il ciclo “Quali salesiani per i giovani di oggi?”

Sabato 25 febbraio dalle 9 alle 10,15 sul pagina Facebook dei Salesiani Italia e sul canale YouTube dell’Ispettoria meridionale sarà trasmessa l’intervista a don Flaviano D’Ercoli, direttore della casa salesiana di Roma Gerini. L’incontro, che fa parte del ciclo “Quali salesiani per i giovani di oggi?”, approfondisce le linee del Rettor Maggiore dopo il CG28. Tali incontri sono promossi dalla Conferenza delle Ispettoria d’Italia – settore formazione e dal Centro Studio dell’Opera dei Tabernacoli Viventi. Il tema di approfondimento sulla passione del da mihi animas affronterà “La centralità eucaristica nell’evangelizzazione dei giovani: il carisma alla ricerca del nuovo”.

Nell’andare alla radice del “da mihi animas, cetera tolle” di don Bosco incontriamo la passione per i giovani che si genera dalla passione di Gesù per le anime. L’offerta di Gesù nel suo sacrificio sulla croce, culmine della passione, ha la sua anticipazione nella cena pasquale, nel dono dell’Eucaristia ai suoi discepoli e a tutta la Chiesa. Senza Eucaristia non ci sarebbe la Chiesa, non ci sarebbe la presenza reale di Gesù, sarebbe impossibile evangelizzare i giovani, trasformare i lupi in agnelli. I nuclei centrali della riflessione verteranno su: “Cercare il Nuovo”: cosa significa?; Il timbro vocazionale della PG è il vero lievito della novità; Come far crescere i giovani in questa prospettiva?; Il centro di tutto ciò è la vita Eucaristica.