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CNOS-FAP, seminario sullo sviluppo della filiera professionale al Senato, il ministro Valditara: : “La formazione professionale è centrale per il futuro dell’Italia”

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto al Convegno “Lo sviluppo della Filiera professionale e il modello 4+2”, organizzato il 14 novembre 2024 presso il Senato della Repubblica, dalla Fondazione CNOS-FAP ETS Impresa Sociale e la società di consulenza PTS, delineando la sua visione per il futuro dell’istruzione tecnica e professionale in Italia.
“Dobbiamo partire dalla considerazione della centralità della persona, della bellezza delle differenze, della necessità di dare ad ogni giovane un’opportunità”, ha esordito il Ministro, sottolineando come la Costituzione attribuisca pari dignità ad ogni persona e come la psicologia abbia definitivamente chiarito la pluralità delle intelligenze.

Nel suo intervento, il Ministro ha posto l’accento sulla necessità di superare la concezione dell’istruzione tecnico-professionale come percorso di “serie B”, sottolineando come questa  visione sia ormai anacronistica e dannosa per il Paese. “Dobbiamo avere il coraggio di rompere con una mentalità radicata in certi ambienti della nostra società”, ha affermato Valditara, “per cui l’impresa è vista come qualcosa di distante o di oppositivo nei confronti del mondo della cultura e quindi della scuola”. “Quando io vado nelle scuole tecnico professionali”, ha raccontato il Ministro, “ho trovato delle eccellenze, ho trovato l’utilizzo della intelligenza artificiale, della robotica, dei macchinari a controllo numerico, ho trovato un’istruzione, una formazione di grande qualità, anche di grande complessità”.

In particolare, Valditara ha evidenziato come questa concezione dell’istruzione tecnicoprofessionale sia solo tipicamente italiana, è come ad esempio in Svizzera il 69% delle famiglie scelga l’istruzione tecnico-professionale per i propri figli, senza percepirla come una scelta di minor valore. Il Ministro ha evidenziato un dato allarmante: secondo le previsioni di Unioncamere, nel 2027 il 47% delle domande di lavoro rimarrà insoddisfatto per mancanza di competenze adeguate, con un potenziale danno al PIL italiano stimato in 35 miliardi di euro. Per contrastare questo scenario, la riforma del “4+2” si propone come soluzione strategica, puntando su una didattica innovativa e un rapporto più stretto con il mondo dell’impresa. “La scuola ha due grandi finalità”, ha specificato Valditara, “insegnare la libertà con la cultura e quindi essere cittadini maturi, liberi, veramente autonomi rispetto a qualsiasi condizionamento e dall’altra parte anche la cultura del lavoro, cioè la scuola deve anche servire a creare quelle premesse perché un giovane possa realizzare i suoi talenti concretamente nel mondo lavorativo.”

Un elemento chiave della riforma è il modello del Campus, che rappresenta una visione innovativa di cooperazione tra diversi attori del sistema formativo. “Il Campus è destinato a raccogliere le varie esperienze, le varie competenze”, ha spiegato il Ministro, “a mettere insieme la formazione professionale regionale, l’istruzione tecnico professionale statale, e perché no anche il sistema dei licei, gli ITS, l’università e il mondo delle imprese”. La riforma, che per la prima volta integra pienamente la formazione professionale nel sistema educativo repubblicano, permette l’accesso diretto alla maturità e quindi all’università, nonché al sistema degli ITS. Il Ministro ha evidenziato con soddisfazione la crescita delle iscrizioni agli ITS, pur sottolineando che “siamo ancora dei nani rispetto al modello tedesco con 900 mila iscritti”.

Un aspetto significativo della riforma riguarda il rafforzamento delle competenze di base: italiano, matematica e inglese saranno potenziati per garantire una solida formazione culturale. Inoltre, è prevista la possibilità per imprenditori, tecnici e manager di insegnare al pari dei docenti tradizionali, in particolare nelle materie specialistiche. Il Convegno, che ha visto la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle istituzioni, del mondo della formazione e del settore produttivo, ha permesso di portare una pluralità di voci e di creare un importante momento di confronto sulle nuove direzioni dell’istruzione tecnica e professionale in Italia, confermando la centralità di questi percorsi formativi per lo sviluppo economico e sociale del Paese.

Avvenire – Scuole paritarie, prosegue il confronto tra Cei e ministro

Prosegue con profitto l’interlocuzione tra la Cei e il Ministero dell’Istruzione sulle scuole paritarie. Nei giorni scorsi, i membri della giunta del Consiglio nazionale della scuola cattolica (Cnsc), guidati dal segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi e da monsignor Claudio Giuliodori, presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università e del Cnsc, hanno incontrato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per approfondire la situazione delle scuole paritarie cattoliche e di ispirazione cristiana, anche in vista dell’imminente varo della legge di bilancio 2025. L’incontro al Ministero fa seguito a una lettera che, lo scorso mese di agosto, il vescovo Giuliodori aveva inviato alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti e al ministro Valditara. Che, anche nelle scorse settimane, ha riconosciuto l’importanza della scuola paritaria all’interno dell’unico
sistema nazionale d’istruzione, così come stabilito dalla legge 62 del 2000.

In particolare, durante l’incontro con la giunta del Cnsc, Valditara, ribadendo la responsabilità e il diritto delle famiglie a compiere liberamente le proprie scelte educative, valore sancito anche dalla Costituzione, ha manifestato l’impegno personale e del Governo per fare significativi passi avanti su diversi versanti, pur a fronte di una non facile situazione economica: incremento dei La giunta del Consiglio nazionale della scuola cattolica con il ministro Valditara Scuole paritarie, prosegue il confronto tra Cei e ministro fondi per il sostegno degli alunni con disabilità; introduzione graduale di un buono scuola nazionale per le famiglie, sul modello di quello già riconosciuto dalla regione Lombardia; possibilità di partecipare ai bandi dei fondi Pnrr e Pon anche per le scuole paritarie dell’infanzia; incremento dei fondi dedicati a sostenere l’indispensabile servizio fornito dalle scuole paritarie dell’infanzia, unica presenza in molti comuni italiani.

«Da parte del ministro Valditara abbiamo ricevuto la conferma dell’attenzione per le scuole paritarie», sottolinea don Elio Cesari, presidente del Centro nazionale opere salesiane (Cnos) e rappresentante di Cism e Usmi nella giunta del Cnsc. «Abbiamo verificato con soddisfazione la disponibilità a riconoscere il valore della scuola paritaria – aggiunge don Cesari –. Si tratta di mettere in campo gli strumenti idonei a permettere alla famiglia di esercitare liberamente il diritto di scelta educativa». Così come, tra l’altro, sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 30. «Il ministro – conclude il presidente del Cnos – ha ascoltato con attenzione le nostre proposte e si è dichiarato disponibile a prendere in considerazione le nostre richieste. In particolare quelle relative alla Dote scuola, un valido elemento di aiuto concreto alle famiglie».

Tema su cui insiste anche il presidente di Cdo Opere educative-Foe, Massimiliano Tonarini: «L’incremento dei costi registrato negli ultimi tempi, sta mettendo in difficoltà le nostre scuole, che vogliono continuare a essere popolari, secondo la loro missione originaria e non vogliono diventare scuole di élite». Dal canto loro, i membri della giunta hanno evidenziato che, a quasi 25 anni dalla legge di parità 62/2000, rimane ancora aperta la questione della parità economica. Sebbene alcuni passi siano stati fatti, in particolare dal Ministero e dal Governo in carica, in termini di risorse e di riconoscimento del valore della presenza della scuola paritaria per il Paese, purtroppo i contributi ricevuti dalle scuole paritarie sono ancora residuali rispetto ai costi da sostenere ed è un dato di fatto che sono le famiglie a farsi carico economicamente, con sempre maggiori difficoltà, del percorso educativo per i loro figli. In conclusione dell’incontro, che si è svolto in un clima di grande cordialità, tutti hanno condiviso il principio che il sistema scolastico del Paese è costituito da scuole statali e scuole paritarie che insieme offrono un servizio pubblico e quindi meritevole dello stesso trattamento, anche in termini di sostegno economico.

Lavoro, Vacchina presidente ‘Forma’: Appoggio a proposta del Ministro Valditara su filiera tecnologica – professionale

Pubblichiamo il comunicato stampa di Confap, diffuso dopo la Presentazione del Seminario Europa.

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Continua a raccogliere consenso la decisione del ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara per la proposta di istituire una filiera formativa tecnologico-professionale che comprenda, fin dal suo nascere con pari dignità degli altri percorsi, la IeFP regionale. “Siamo assolutamente disponibili a partecipare alla sperimentazione pensata da Valditara”, dichiara Paola Vacchina presidente di Forma: associazione voluta, nel 1999, dalla Cei e promossa da Acli, Cisl, Cif, Coldiretti, Confap, Compagnia delle Opere, Confcooperative e dal Mcl.

“Porteremo  il nostro contributo di competenze e professionalità, di reti territoriali e relazioni intense con il mondo del lavoro, in stretta sinergia con le Regioni presso cui le nostre istituzioni formative sono accreditate e con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – spiega  Vacchina –  e ci pare significativo che nell’ambito della sperimentazione i giovani diplomati IeFP possano accedere sia all’ITS che all’esame di Stato, ampliando così le loro possibilità di crescita personale e sviluppo professionale: l’accesso alla formazione terziaria valorizza pienamente le qualità della IeFP regionale”. “Ci sembra opportuno – chiosa ancora Vacchina – che il sistema INVALSI sia applicato alla IeFP delle Istituzioni formative accreditate in modo analogo a quanto avviene per i percorsi dell’Istruzione. I lusinghieri risultati delle prove realizzate – Progetto VALEFP – dimostrano che la IeFP e’ pronta”.

“Nell’ambito della sperimentazione Valditara – conclude la presidente – si aprano per l’ leFP regionale le opportunità di accedere ai finanziamenti del PNRR per le scuole (azione 4), del Programma Operativo Nazionale (PON Scuola), e al PIANO per il SUD (Agenda Sud) annunciato dal Ministro. Non solo. Ma che questa sperimentazione sia occasione di ampio sviluppo della IeFP regionale al Centro-Sud del Paese, per poter disporre in tutto il territorio nazionale di un completo e ricco Sistema di Istruzione e Formazione”.