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Ispettoria Italia Meridionale – Esperienze missionarie estive

Dal sito dell’ispettoria Italia Meridionale.

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Adrenalina, gioie, paure, aspettative, preoccupazioni, speranze, domande, ansie, divertimento, condivisioni, silenzio, ascolto, preghiera. Queste sono solo alcune delle emozioni e sensazioni vissute durante l’ultimo weekend a Napoli: il weekend partenti per i ragazzi e le ragazze che si preparano a vivere l’esperienza estiva che li attende.

Durante il weekend, il gruppo si è preparato, ha studiato e pregato insieme. Guardandosi negli occhi e condividendo paure e aspettative, si sono interrogati su loro stessi conoscendosi meglio. Alcuni partecipano per la prima volta a queste esperienze estive e avevano molte domande. Altri, alla loro seconda o terza esperienza, ne avevano ancora di più. E poi ci sono quelli che le domande le conservano per il viaggio, con poche aspettative, sapendo che tutto ciò che accadrà sarà interpretato alla luce del Vangelo, attraverso gli occhi delle persone che incontreranno, con il cuore pieno di storie e le mani sporche di polvere.

Le comunità ospitanti sono pronte: quella de Il Cairo “Zeitun”, quella di Scutari e quella del “Don Bosco” a Napoli, che accoglierà chi vivrà l’esperienza a Nisida. I giovani dell’MGS Ime sono pronti, con il cuore aperto, a condividere il loro tempo e i loro sorrisi con chi incontreranno.

Il primo gruppo partirà per l’Egitto, per incontrare famiglie, giovani e bambini immigrati dal Sudan. Avranno l’opportunità di conoscere e giocare con i ragazzi egiziani in un cortile che li farà sentire a casa. Visiteranno nuovi posti e conosceranno culture diverse dalle loro, mettendosi in gioco tra inglese e arabo per conoscere nuove persone. Pregheranno per i paesi vicini in guerra e per la crescita del paese.

Il secondo gruppo partirà subito dopo il rientro del primo, il 23 luglio, per Scutari -in Albania-, e nel villaggio vicino per fare animazione di strada e giochi con i bambini del posto. Conosceranno un nuovo paese e la sua cultura, visiteranno luoghi significativi della storia albanese e pregheranno con la comunità per sentirsi parte di questo angolo di ispettoria IME al di là del mare Adriatico.

L’ultimo gruppo partirà ad agosto per l’I.P.M. di Nisida. Durante tutto l’anno, i “Rise Up” hanno avuto un occhio particolare per i ragazzi reclusi nelle carceri del Sud Italia. Ed ora, per un paio di settimane, questo gruppo entrerà nell’I.P.M. per intrattenere, fare laboratori e dare speranza attraverso il gioco, ai ragazzi che vi risiedono. Avranno, così, la possibilità di condividere il loro tempo con i detenuti, proprio come faceva Don Bosco, proponendo le attività più svariate.

Non capita tutti i giorni di vedere un gruppo di 30 giovani che sceglie di partire durante l’estate per condividere due o tre settimane in luoghi che li metteranno costantemente alla prova, offrendo al contempo un’opportunità di ricerca interiore. Una ricerca di sguardi che rivelino il Dio dell’Amore, il Dio della Vita, il Dio della Gioia.

Sonia Parigi

Italia – I salesiani da 60 anni a Potenza

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Potenza) – Nella città di Potenza, tra i tanti servizi, i quartieri popolari e il cemento, i salesiani hanno fatto fiorire, 60 anni fa, una magnifica casa con il cuore aperto ai giovani e alle famiglie. In questo spazio, è possibile, oggi, crescere sia dal punto di vista cristiano che umano. Ma quanto è rilevante la presenza salesiana per questa città?

“Dal punto di vista ecclesiale, siamo un punto di riferimento fondamentale soprattutto per la Pastorale Giovanile della città e della Diocesi. Siamo l’unico oratorio in città che offre quotidianamente un servizio educativo coinvolgendo animatori, adulti, famiglie e salesiani,” spiega il Direttore e Parroco, don Emidio Laterza. Anche la società civile riconosce la presenza salesiana come un centro pastorale, educativo, culturale e ludico di eccellenza. La parrocchia, l’oratorio, il centro giovanile, il convitto universitario, il cineteatro e i cortili attrezzati formano un polo educativo e pastorale di alta qualità. Il riscontro più efficace di questa opera è la numerosa presenza di famiglie, adulti, ma soprattutto di tanti ragazzi e giovani.

Potenza è il capoluogo di regione della Basilicata nonché il più alto d’Italia, posto geograficamente nel cuore del Meridione.  Era il 1964 quando i Salesiani tornano a Potenza per dar vita ad una parrocchia e all’oratorio, dopo aver retto in passato per un biennio, agli inizi del ’900, il Seminario diocesano.

Da questo momento la storia della presenza salesiana nel capoluogo lucano è una storia di sviluppo e crescita costante. Nel 1966 viene inaugurato l’oratorio e posta la prima pietra della nuova Chiesa, consacrata nel 1973. Tra fine anni ’70 e anni ’80 la casa cresce con la costruzione del complesso dell’oratorio, della cappella di San Domenico Savio, del Cineteatro, dell’ambulatorio e di altri ambienti funzionali. Gli anni ’90 vedono la crescita del gregge della parrocchia con l’ingresso di molte contrade nel nucleo originario del Rione Risorgimento. Sono inoltre anni di un’intensa attività educativa: viene formato il gruppo dei ministranti e vengono seminate esperienze fondamentali per il contatto con la realtà cittadina, come quelle “Savio Estate” e “Festinsieme”.

È proprio in quegli anni che iniziano a fiorire molte vocazioni alla vita consacrata e non, offrendo un contributo importante all’Ispettoria Meridionale, in una scia che si prolunga fino ai giorni nostri. Attualmente l’opera salesiana di Potenza è composta dalla Parrocchia, dall’Oratorio Centro Giovanile e dal convitto universitario.

L’Oratorio Centro Giovanile salesiano di Potenza ha ospitato negli anni migliaia di ragazzi e ragazze, aiutandoli a crescere nella fede e nella vita: circa 800 sono gli iscritti ogni anno. Da giugno a luglio va invece in scena la Savio Estate, che porta nel cortile dell’oratorio 400 bambini e preadolescenti oltre ai 100 animatori, mentre la catechesi riguarda più di 500 ragazzi e ragazze. Si tratta di giovani di tutte le estrazioni sociali, provenienti in maniera abbastanza eterogenea da tutte le zone della città. Nell’orbita della Parrocchia e dell’Oratorio viaggiano le tante associazioni formatesi nel corso degli anni, tra cui i Salesiani Cooperatori, la Caritas parrocchiale, le Famiglie Don Bosco, l’Associazione di Maria Ausiliatrice, i Testimoni del Risorto 2000, gli Exallievi, il laboratorio Mamma Margherita, o – tra le più dinamiche – le Polisportive Giovanili Salesiane (PGS) e i Cinecircoli Giovanili Socioculturali (CGS).

Un’altra esperienza interessante, ormai diventata tradizionale, è quella del “Vangelo in Famiglia”. Durante l’Avvento e la Quaresima, una sera a settimana, un sacerdote, un animatore e una coppia di laici vengono ospitati da alcune famiglie della parrocchia. In queste occasioni si presenta il Vangelo della domenica, si condividono momenti di preghiera e si conclude con attimi di convivialità.

L’attenzione presso la casa salesiana è a tutto l’arco della vita umana ma con un occhio particolare alla vita dei giovani. Per questo motivo è nato da poco, in uno dei locali dell’Opera Salesiana, un nuovo punto d’aggregazione per i giovani: il centro 40° 15’. Esso riprende proprio le coordinate geografiche della città di Potenza e si propone come luogo di incontro e di crescita aperto a tutti.

A Potenza, infine, continuano a fruttificare ancora oggi le testimonianze di alcune persone che hanno dato tanto per l’opera salesiana, ma che hanno lasciato prematuramente questa vita. È il caso di figure come quelle di Domenico Lorusso, Maurizio Ciriello, Linda Catalano, diventati animatori dal Cielo di gruppi che hanno trovato, dopo il dolore, la voglia di continuare a fare il bene. A Domenico Lorusso è stata intitolata la PGS “Don Bosco” mentre è ormai giunta alla decima edizione un’altra iniziativa importante che inaugura l’estate salesiana a Potenza: la “StradonBosco con Domenico”. Poi, grazie al contributo dell’associazione “Con gli Occhi di Maurizio” sono stati donati all’oratorio dei campetti polifunzionali nuovi di zecca, e per far vivere il suo ricordo gli sono stati dedicati gli “Happy Days”, giornate in cui vengono presentate alla città le attività oratoriane svolte durante l’anno. “Semi di girasole” è invece l’associazione che vedrà la vita nei prossimi mesi, uno strumento importante per la crescita della comunità, che verrà dedicato a Linda Catalano, educatrice e animatrice scomparsa da pochi mesi.

“Le vite di questi giovani entrano a far parte dei pilastri della casa di Potenza, per rendere il sogno di don Bosco ancor più tangibile, emozionante, da continuare” conclude don Laterza.

 

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Ispettoria Meridionale, 400 giovani alla festa MGS

Dal sito di Don Bosco al Sud.

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Napoli ci ha fatto vivere due giorni – sabato 1 e domenica 2 giugno – davvero “Tutti nel tuo sogno”!   È tornata così in grande stile la Festa Giovani del Movimento Giovanile Salesiano, che ha riunito circa 400 ragazzi della Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Albania e Kosovo.

Nel logo dell’evento, il numero 9 ci ha ricordato che, ancora oggi, siamo tutti dentro il sogno che Giovannino Bosco fece all’età di 9 anni e che quest’anno compie il suo bicentenario; dall’aeroplano invece impariamo che i sogni, per prendere il volo, devono puntare verso l’alto.
È proprio questo il motivo per cui in questi due giorni abbiamo incontrato, ascoltato, dialogato con personalità che sempre hanno scelto di puntare in alto, dedicando o rilanciando la propria vita al servizio della legalità, della società e del bene comune.

Nel pomeriggio di sabato il Chiostro della Basilica di Santa Chiara è stato letteralmente invaso da quattrocento magliette blu ottanio, che con trepidazione attendevano l’arrivo dei due ospiti protagonisti del momento “Giovani in dialogo”: il dott. Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Napoli, e Mons. Domenico Battaglia, Arcivescovo di Napoli. L’incontro è stato aperto dal discorso di Antonio Gargano, Coordinatore del Movimento Giovanile Salesiano dell’Italia Meridionale e dalla coreografia della Compagnia dei “Furbanti”, dell’Oratorio salesiano di Cerignola.

A seguire, i due ospiti si sono presentati raccontando le loro storie e le loro idee, ripercorrendo i propri sogni e la propria vocazione. Il dott. Gratteri ha rivelato di aver maturato l’idea di impegnarsi nel campo della legalità già quando da bambino, davanti scuola, vedeva i figli dei mafiosi fare i bulli, e grazie ai principi di “onestà, responsabilità, coerenza” di una famiglia che – pur di un contesto ad alta densità mafiosa – gli ha sin da subito insegnato il rispetto delle regole. Don Mimmo ha ricordato, invece, storie di povertà nei suoi primi anni di ministero a Napoli, quelle che hanno riempito di senso ulteriore la sua vocazione perché “solo chi è davvero povero sa sognare anche per gli altri. Non bisogna avere paura di abitare la strada, la fede si rende credibile quando esce dalle sagrestie. È dalla strada che si entra nelle case”.

Il dott. Gratteri e Mons. Battaglia hanno inoltre offerto la loro visione e le loro prospettive sul fenomeno del progressivo allontanamento dei più giovani dalle istituzioni e sulle cause di una eventuale emergenza educativa. Il Procuratore ha sostenuto che “c’è una crisi di sistema che riguarda tutto l’Occidente: i genitori vogliono fare gli amici dei propri figli e i ragazzi crescono sempre più senza regole, figli di Internet. La sfida più grande non è quella di educare i giovani, ma di educare gli educatori dei giovani”. L’Arcivescovo, invece, non ha voluto parlare di “emergenza educativa” ma di sfida “in un tempo di anoressia esistenziale, senza punti di riferimento”, raccontando come l’esperienza con giovani tossicodipendenti abbia rivelato a lui stesso il limite delle nuove generazioni: “il non credere in sé stessi. Tutti iniziano a credere in sé stessi quando vedono che qualcuno crede in loro”.

A conclusione del dibattito, grazie ad alcune domande puntuali dei giovani partecipanti al confronto, i nostri testimoni si sono congedati con due messaggi di speranza concreta, quella che si costruisce con l’impegno e la volontà di mettere i propri sogni al servizio degli altri. Gratteri ha sottolineato l’importanza del “mettersi in ascolto e dedicare tempo alle persone: così noi siamo riusciti a salvare un ragazzo arrestato, che non sapeva né leggere né scrivere, e che voleva imparare a firmare veloce come me. Ora sa leggere, scrivere, ha trovato lavoro e ha costruito una famiglia”. Don Mimmo ha concluso sostenendo, invece, che “nella Chiesa c’è sempre posto per tutti. Io invito sempre, nelle riunioni delle nostre comunità, a lasciare una sedia vuota davanti a tutte, perché guardandola ci ricordiamo che c’è sempre posto per chi ancora deve arrivare, senza pregiudizi. In questa direzione è nato il Patto Educativo per la città di Napoli, passeggiando per le strade e mettendo insieme le municipalità, il Terzo Settore, la scuola”.

Così, con la testa e il cuore colmi di pensieri e riflessioni, tutti i giovani presenti si sono recati per le vie principali del Vomero per costruire i “pozzi di luce”: delle postazioni di legalità in cui hanno conosciuto e trasmesso ai passanti del quartiere le storie di 15 testimoni di impegno sociale e lotta alla criminalità organizzata, dopo aver svolto un momento di riflessione e condivisione in gruppo. Un momento davvero particolare che ha permesso il confronto tra i ragazzi della festa e allo stesso tempo ad altri ragazzi curiosi del Vomero di affacciarsi a questi esempi di Cittadinanza attiva.

Poco dopo una pioggia battente ha cominciato a cadere, ma questo non ha fermato il divertimento della serata nel cortile dell’Istituto salesiano, cominciato con balli e canti con l’accompagnamento musicale di un giovane di Andria, e che ha raggiunto il culmine con il concerto-testimonianza dei Reale, band di musica cristiana nata “dalla droga, dalla strada, dalla notte, dalla ricerca forsennata di senso e di felicità”. Insieme a loro si è vissuto poi l’intenso momento di Adorazione Eucaristica, guidati dal Vangelo delle Beatitudini, bagnati (o benedetti dal cielo) ma felici di poter passare del tempo prezioso con il Signore. La giornata si è poi conclusa con la buonanotte dell’Ispettrice FMA Suor Ivana Milesi.

Il mattino successivo, sul prato di Villa Floridiana, tutti i giovani si sono messi in ascolto di don Tonino Palmese – presidente della Fondazione Polis, già responsabile di Libera in Campania e garante per i diritti dei detenuti – e, in particolare, di Lucia Montanino, assistente sociale e vedova di Gaetano Montanino, guardia giurata uccisa nel 2009. La storia di Lucia è una storia di dolore convertito in perdono, per tenere viva la memoria del marito, per combattere il crimine e l’ingiustizia, per salvare giovani vite. Proprio come è riuscita a fare lei, occupandosi del giovane che assassinò Gaetano “come se fosse addirittura più di un figlio(…) Si può arrivare a riconciliarsi con un enorme dolore, ma una volta fatta questa scelta bisogna avere il coraggio di accompagnare. Dovete avere sempre coraggio e se non ce l’avete fate come me: io non sono coraggiosa, faccio finta di avere coraggio. Fate finta di avere coraggio e ce l’avrete davvero!”. Una testimonianza di misericordia vera che ha colpito nel profondo e coinvolto tutti i ragazzi presenti che sono stati davvero grati a Lucia per l’emozione e la testimonianza donata.

La festa si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica, presieduta dall’Ispettore Gianpaolo Roma, nella chiesa di San Francesco d’Assisi, che ha invitato tutti a “Seguire le persone che ci consegnano acqua viva, acqua fresca, che dà forza e vigore al nostro cammino.” Proprio come le persone ascoltate durante la festa che “ci hanno fatto assaggiare questa acqua fresca e abbiamo visto quanto sia dissetante ed appagante. Un’acqua fresca per salire al piano superiore, al piano dell’Altissimo”. Senza accontentarci di vivere al piano terra, assumendosi la responsabilità e la libertà di compiere quelle scelte che ci fanno volare in alto. “Abitiamo in alto tutte quelle volte che osiamo sperare un po’ di più, quando spingiamo il nostro cuore più lontano dai nostri confini e quando decidiamo di affidarci a quel Dio che ci dona molto più di quello che ci chiede.”
Al termine della Celebrazione è stato consegnato il mandato e la croce missionaria a tutti i partenti per le esperienze estive in contesto povero, a seguito del cammino dei weekend Rise Up intrapreso quest’anno.

Grazie, don Bosco, perché ci fai sentire ancora “Tutti nel tuo sogno” e continui a donarci opportunità, come questa, per dare una direzione al nostro presente puntando in alto, al “piano superiore” – citando l’omelia dell’Ispettore SdB – verso il futuro: l’aeroplano dei nostri sogni e delle nostre vite.

Antonio Ruoti

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Corigliano D’Otranto, un podcast per un futuro presente

Dal sito di Don Bosco Al Sud.

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Negli ultimi anni il podcast, ovvero una “trasmissione radio diffusa via Internet…”, secondo Oxford Languages, è diventata a tutti gli effetti uno dei mezzi più popolari per informarsi sia per il pubblico giovane che per il pubblico adulto. Questo si configura come un genere ibrido, in cui i vecchi codici di comunicazione audio incontrano nuovi tipi di contenuti come dibattiti e analisi, e che è cresciuto costantemente in termini di numero e di pubblico. Basti vedere l’Italia, in cui gli ascoltatori di podcast nel 2023, secondo lo studio eMaketer, sono per il 54% uomini e 46% donne e per la maggior parte giovani. Il 29% degli ascoltatori di podcast, infatti, hanno proprio tra 18 e 29 anni, il 25% tra 30 e 39 anni. Da riferimenti di età così bassa, è molto semplice affermare che la modalità di consumo, che si conferma la più utilizzata dagli ascoltatori, rimane sempre lo smartphone (72%), mentre la restante parte preferisce utilizzare altri dispositivi come computer e tablet.

Dunque la cultura del podcast, proveniente direttamente dalla frontiera anglosassone, ha ispirato anche in Italia, la nascita di veri e propri programmi con tanto di palinsesto, il tutto reso possibile semplicemente grazie ad un’idea, un microfono e ad un copione.

Inoltre, non è poi raro che al podcast come vera e propria traccia audio, si aggiunga anche un canale YouTube parallelo, dove viene caricato simultaneamente il video del podcast stesso. Insomma, in sintesi, dovrebbe essere chiara la versatilità dello strumento e di come lo stesso sia sempre più preso a riferimento da giovani e adolescenti per informarsi e formarsi su tematiche rilevanti. I generi di podcast più popolari, infatti, nelle regioni italiane misurate in base al numero di stream, sono i podcast di cronaca nera e news. E a seguire i temi in merito a cultura, società e storia.

Per queste ragioni, come Opera Salesiana di Corigliano D’Otranto (Le), abbiamo scelto il podcast e l’attività di podcasting, come strumento per permettere ai ragazzi di esprimersi in un linguaggio a loro familiare e riconoscibile, coinvolgendo 14 studenti del terzo anno, dell’Istituto Scientifico “L. Da Vinci” di Maglie (Le), grazie ad un accordo in seno al P.C.T.O., nella costruzione di un podcast che potesse parlare di loro, con loro e per loro.

Così è nato: “Due Parole”, un progetto che ha già visto la registrazione ed il montaggio delle prime cinque puntate, dedicate alla crescita umana ed integrale dei ragazzi coinvolti e di quelli che lo ascolteranno.
Ogni puntata è stata realizzata a partire da un processo partecipativo, attraverso il Design- Thinking/Human Centered Design, mettendo al centro le esigenze degli stessi ragazzi e quelle dei loro coetanei, costruendo da zero, passo dopo passo gli argomenti, sviluppati in modalità differenti: interviste, racconti ed interpretazioni, ecc.

In tutto il processo, ovvero la parte più rilevante dell’esperienza, da giugno 2023 ad ottobre 2023, si è creata e consolidata una redazione attenta e consapevole del risultato che stava realizzando, soprattutto in termini di responsabilità della funzione divulgativa dell’intero progetto.

All’interno del processo di costruzione del podcast, gli animatori e gli educatori dell’Opera Salesiana di Corigliano D’Otranto hanno appreso, e continuano a farlo, assieme agli stessi ragazzi coinvolti, nuovi modi per comunicare all’esterno, ad altri giovani, argomenti rilevanti per l’età evolutiva in special modo tematiche come: la gestione delle aspettative, l’alimentazione (anoressia e bulimia), lo sport inclusivo, la motivazione ed il raggiungimento degli obiettivi, ecc.

Si potrebbe affermare, infine, che “Due Parole”, è un podcast artigianale, ma fatto di “buona stoffa” che ha la presunzione di diventare sempre più riconoscibile ed orientato allo sviluppo umano ed integrale degli ascoltatori, pensato per seminare innovazione -umana, sociale e tecnologica- e raccontare, attraverso l’educazione tra pari (peer education) e secondo il principio della riprova sociale, un mondo fatto di generatività e potenzialità inespresse, focalizzato sulle opportunità del e/o dei territori, da raccontare, illustrare e divulgare ai ragazzi e non solo.

Quei ragazzi, che si apprestano a costruire il loro futuro attraverso scelte concrete, legate agli studi ed al mondo del lavoro. “Due Parole” vuole contribuire a dare coraggio e visione ai giovani che ascolteranno, e alle loro famiglie, perché non scappino via come fuggitivi dalla propria terra, ma da uomini e donne libere, siano consapevoli di poter e saper scegliere come e dove contribuire alla co-costruzione del Creato.

Sarà presto possibile ascoltare “Due Parole” su Spotify, Spreaker e Google Podcast.

Angelo&Zac

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Ispettoria Meridionale, a settembre il convegno di Pastorale Giovanile

Dal sito dell’ispettoria meridionale.

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Anche quest’anno è in fermento l’organizzazione del Convegno di Pastorale Giovanile: il consueto appuntamento ispettoriale di fine estate destinato ai Confratelli e ai laici impegnati nelle nostre CEP per riflettere e avviare le varie programmazioni pastorali a livello ispettoriale e a quelli. Tre saranno per noi gli obiettivi che intendiamo raggiungere attraverso questo incontro che si svolgerà dall’1 al 3 settembre presso la struttura romana del Sacrofano Fraterna Domus:

  • offrire un’occasione di approfondimento del tema pastorale dell’anno;
  • consegnare elementi per la programmazione locale;
  • presentare la programmazione ispettoriale per il 2023-2024.

Due interventi scandiranno i lavori intorno al tema pastorale dell’anno “Tu vedi più lontano di me #sulla strada dei sogni”, a cura del gesuita padre Gaetano Piccolo del salesiano don Roberto Spataro. Le attività di condivisione prevederanno la suddivisione dei convegnisti in tre gruppi pensati come dei veri e propri “Laboratori di Discernimento”, alla luce di quanto i due relatori ci avranno consegnato. Ciascun momento di Laboratorio vedrà i partecipanti impegnati sui passi del discernimento, da svolgere su tre aree di “novità” che la nostra azione pastorale incontra quotidianamente:

  • i “nuovi giovani”;
  • le “nuove sfide” legate alla famiglia;
  • i “nuovi pastori”.

Le iscrizioni dovranno giungere entro e non oltre l’11 agosto 2023 procedendo alla compilazione di questo Google Form cliccando QUI

 

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Trent’anni del Centro don Bosco di Tirana

Dal sito dell’ispettoria Meridionale.

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Era il 30 gennaio del 1993 quando i Salesiani di don Bosco, alla presenza di tante autorità civili, religiose, giovani, ma anche con tante difficoltà, inauguravano il Centro don Bosco di Tirana.
Trent’anni fa, quella che adesso è conosciuta come Via Don bosco era la via che portava alla ‘”fabbrica delle scarpe”; e quello che adesso è il quartiere Don Bosco altro non era che l’immediata periferia di Tirana: solo campagna e nessuna costruzione. Così come lo stesso Centro Don Bosco era solo un grande spazio recintato con all’interno depositati più di 40 bunker.
Con il passare degli anni è nato il quartiere Don Bosco, una delle realtà abitative più conosciute e popolate di Tirana, che conta più di un milione di abitanti. Lì dove c’erano solo bunker ora sorge un grande Centro educativo vivo e vivace: una scuola con quasi 800 alunni, un Oratorio, una Parrocchia e un Centro Diurno per ragazzi di etnia Rom. In trent’anni tanti salesiani di don Bosco, con il loro operare, hanno dato un contributo notevole allo sviluppo della terra albanese.
Per questo motivo, il 31 gennaio, giorno della festa del nostro Santo salesiano, il Centro don Bosco ha vissuto un momento di ringraziamento e riconoscenza per il bene operato e che ancora opera, insieme a autorità civili, religiose e migliaia di ragazzi e giovani. Nella mattinata, durante la cerimonia dell’anniversario erano presenti la Ministra dell’istruzione e dello sport, la signora Evis Kushi, la Ministra dell’economia e della finanza, la sig.ra Delina Ibrahimaj, che è intervenuta sia come figura istituzionale che mamma dei due figli iscritti alla nostra scuola. Sono stati con noi anche il Nunzio apostolico, Mons. Luigi Bonazzi; l’ambasciatore d’Italia in Albania, dott. Fabrizio Bucci; il Vicesindaco di Tirana, il sig. Andi Seferi; l’Arcivescovo della diocesi di Tirana-Durazzo, Mons. Arjan Dodaj; l’ex allievo e artista Landi Hysi; il rappresentante dell’Ufficio scolastico dell’ambasciata italiana, la sig.ra Lucia Cucciarelli; la Presidente delle scuole cattoliche, suor Teuta Buka; il referente della Renovabis, il sig. Julian Priska; e don Michele Gentile, sacerdote che nel 1993 vide la posa delle prime pietre dell’Opera salesiana.
Dopo le parole di accoglienza del direttore del Centro, don Gino Martucci, in tutti gli interventi dei convenuti sono state espresse parole di ringraziamento, apprezzamento e incoraggiamento per il lavoro che i salesiani svolgono.
Particolarmente incoraggianti sono state le dichiarazioni della Ministra Evis Kushi:
«Qui al Don Bosco non c’è soltanto un’istituzione scolastica ma un centro sociale dove si educano i ragazzi e i giovani con i migliori valori: il valore della solidarietà, della pace, del dialogo, della collaborazione. Sono esattamente questi valori che ogni giorno, e sempre di più, sono importanti e necessari, per le nuove generazioni e per tutta la società. Il vostro logo racconta una casa, un rifugio che offre protezione, cure, amore e calore. Il direttore del centro, appena entrati, mi ha detto che qui non ci sono mai state così tante personalità importanti in un unico momento. No. Le persone più importanti qui siete voi, non noi. Lei, direttore, ha trent’anni di esperienza, come tutti i suoi collaboratori. Sono convinta che sarete qui per altri 100 anni e altri anni ancora. Questo le auguro con tutto il cuore. La festa di oggi è una festa comunitaria. Lo è per lei, per gli studenti, per i genitori, per gli insegnanti, e sicuramente anche per l’intera comunità. Ed io come Ministro della pubblica istruzione e dello sport, non solo vi ringrazio e mi congratulo per il lavoro che avete fatto in tutti questi anni, ma vi assicuro anche tutto il mio sostegno, il mio e di tutta l’Istituzione che dirigo. Auguri a tutti e godiamoci il 30º anniversario del centro Don bosco che è per tutti un modello di ispirazione». 
La giornata è proseguita all’insegna della gioia comunitaria, fatta di tanti momenti espressivi dei giovani della scuola e dalle attività ricreative in Oratorio, per concludersi con la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Tirana-Durazzo, il Monsignor Arjan Dodaj.

 

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Con don Bosco un’estate al sud

La proposta estiva dell’Ispettoria Meridionale, dal sito Don Bosco al Sud.

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Un lungo cartellone di appuntamenti scandisce l’estate della Pastorale Giovanile da giugno a settembre con campi, feste, esperienze e convegni per fasce d’età e destinatari diversi della Famiglia Salesiana dell’Ispettoria Meridionale. Proposte variegate che consentiranno di trascorrere questa stagione non solo all’insegna del divertimento ma anche della formazione, condivisione, rigenerazione per il corpo e lo spirito nello stile salesiano.
A giugno Grumento Nova sarà la location del Campo Lavoro (dal 9 al 14) e del Campo Savio (dal 15 al 19 per ragazzi e ragazze della scuola media) con attività ricreative, laboratoriali e momenti di preghiera che guideranno i destinatari a costruire una relazione più solida e personale tra loro e con Dio.
Durante la prima settimana di luglio, con gli oratori attivi nei campi estivi, per regione saranno radunati centinaia di bambini, ragazzi e animatori delle case salesiane per la consueta Festa dell’Estate Ragazzi.
Dal 17 al 24 luglio, al culmine del percorso formativo della Scuola di Mondialità, i giovani coinvolti vivranno un’Esperienza missionaria di fede, comunità e di servizio nei contesti di povertà e disagio di Taranto.
A cavallo tra luglio e agosto ritornano i Campi formativi del Movimento Giovanile Salesiano a Santeramo in Colle: dal 26 al 29 luglio per la fascia adolescenti (1°-2° superiore), dal 29 al 3 agosto per gli animatori (3°-5° superiore).
Ad agosto, dall’8 al 16, una trentina di giovani pellegrini in compagnia dei delegati di PG Sdb e FMA partiranno per la penisola iberica, per un cammino personale e naturalistico che li condurrà a Santiago di Compostela.
Durante l’ultimo fine settimana, a Roma, l’annuale Convegno di PG riunirà salesiani e laici delle Comunità Educativo-Pastorali per la presentazione della proposta pastorale 2022-23 e degli obiettivi dei settori di animazione ispettoriale.
Il Campo Biblico, dal 29 al 2 settembre, proporrà a ragazzi e ragazze dai 18 anni ai 30 anni, un’esperienza comunitaria alla luce della Parola di Dio nella suggestiva scenografia paesaggistica di Righio (Calabria).
A settembre i delegati locali del Movimento Giovanile Salesiano, con il nuovo coordinatore dell’Italia Meridionale, durante l’Assemblea Territoriale (2-4 settembre) programmeranno gli obiettivi e le azioni da condurre per il nuovo anno di animazione, sia a livello ispettoriale che regionale.
L’estate si concluderà, infine, con il Campo vocazionale itinerante che farà tappa a Roma, a Genova e a Torino. Sarà un’esperienza dedicata a giovani dai 18 ai 29 anni che vorranno sperimentare il discernimento spirituale.

Consulta la locandina con tutti gli appuntamenti, cliccando QUI, e dedicati del tempo prezioso scegliendo la proposta più adatta a te per vivere con don Bosco un’estate al sud.

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Italia Meridionale, al via il secondo anno della formazione per Salesiani e laici

Dal sito dell’ispettoria Meridionale.

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Studia di farti amare: è don Bosco a chiedercelo in ogni momento della nostra azione educativa, sempre più al passo con le esigenze del tempo. Ciò da fondamento alla formazione biennale per Salesiani e Laici che è ripartita nel suo secondo anno il 19 febbraio, con un importante partecipazione da tutte le case dell’Ispettoria. La peculiarità di questo percorso formativo è la presenza congiunta di consacrati e persone coinvolte nell’animazione delle Case salesiane al sud Italia: un modo per concretizzare la corresponsabilità alla missione in ambito pastorale, educativo e salesiano. La chiamata ad essere volto vivo di don Bosco per i giovani meridionali diventa, per ognuno di noi partecipanti, una scelta vocazionale dal valore inestimabile. I confratelli salesiani scelgono di aggiornarsi con un atteggiamento di formazione permanente e i laici si impegnano a supportare le proprie Opere di appartenenza nel coordinamento e nella condivisione di settori e attività.

A seguito di riscontri positivi del primo anno, per questa annualità sono previsti 3 weekend formativi online e 2 weekend in presenza. Al termine dei quali, i partecipanti sono chiamati a produrre elaborati personali o per gruppi di provenienza. I contenuti della formazione si sviluppano su tre aree principali: ecclesiale, pedagogica e salesiana. Il filo rosso che le lega parte da una riflessione sull’amorevolezza, legata all’educazione alle emozioni e al desiderio, e una rilettura della Lettera da Roma con un focus sulla relazione educativa. Prosegue con laboratori di gestione comunionale della leadership e delle dinamiche di gruppo. Ai weekend in presenza, sono riservati temi legati alla Pastorale Giovanile Salesiana, alla dottrina sociopolitica della Chiesa e all’Evangelii Gaudium, sia in termini laboratoriali che prettamente contenutistici. Il cammino di questo secondo anno termina con una riflessione condivisa e partecipata del processo sinodale sui giovani.

Il tema pastorale 2021-2022 racchiude perfettamente quello che i nostri cuori stanno vivendo all’inizio di questo secondo anno: Fate tutto per amore, nulla per forza. San Francesco di Sales ci ricorda di quanto sia importante mettere cuore, passione e amorevolezza nelle nostre azioni, senza sentirci costretti, ma chiamati. Questa formazione biennale ci ha reso profondamente consapevoli del nostro servizio, donandoci ulteriori strumenti, per essere in comunione e in clima di corresponsabilità e familiarità con la comunità salesiana. C’è un momento, nel cammino all’interno dei nostri ambienti, settori, gruppi e associazioni, in cui bisogna dare valore concreto all’esperienza salesiana nella propria vita, sporcandosi le mani e mettendosi in gioco: per noi, impegnarci con costanza in questo cammino significa dire si all’essere parte del progetto di Dio della realtà salesiana, inserendosi armoniosamente con la nostra vita familiare.

Marco e Francesca

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Ispettoria Meridionale, l’ufficio di comunicazione sociale offre la formazione sulla infosfera

L’ufficio di comunicazione sociale della Ispettoria Meridionale, nel mese di ottobre offre la possibilità di riflettere sui temi attuali del mondo digitale in relazione agli approcci educativi e pastorali salesiani con le nuove generazioni. Il tema centrale della formazione è l’Infosfera e verrà sviluppato in quattro incontri formativi online, ciascuno destinato e mirato ai profili specifici

– delle CEP/CATECHISTI (“L’Infosfera: una risorsa”, martedì 19 ottobre, ore 19:00-20:30);

– dei GIOVANI (“L’Infosfera, che sballo!”, giovedì 21 ottobre, ore 19:00-20:30);

– dei PARROCI (“La Chiesa digitale”, martedì 26 ottobre, ore 11:00-12:30);

– dei salesiani DIRETTORI e INCARICATI DI ORATORIO ( “Il mondo digitale”, giovedì 28 ottobre, ore 11:00-12:30).

Le suddette opportunità formative possono rappresentare per ciascun destinatario importanti occasioni di aggiornamento e confronto su TEMATICHE MOLTO ATTUALI ormai necessarie alla MISSIONE cristiana e salesiana!

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“Avvento Giovane – wait and live the dream”: il cammino proposto dall’Ispettoria Meridionale

Pubblichiamo l’articolo che presenta l’iniziativa per l’Avvento 2020 dell’Ispettoria Meridionale.

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Siamo finalmente giunti all’Avvento 2020!

Quest’anno ad accogliere i giovani dell’Ispettoria Meridionale non ci saranno i soliti monti lucani o la piccola casetta gialla di Grumento, bensì la piattaforma di Google Meet, che di stanze virtuali ne ha in abbondanza! Il 28 novembre, infatti, ha avuto inizio il percorso proposto dalla Pastorale Giovanile Salesiana delle Ispettorie Meridionali dal titolo: “Avvento Giovane – wait and live the dream”. Dopo le belle esperienze, di QuaresimaViva 2020 e del GioCat svoltesi online durante il lockdown, il Movimento Giovanile Salesiano non si ferma! E al contrario, si è deciso di riproporre il cammino d’avvento, tanto atteso dai giovani, in una nuova versione che ci vedrà ancora tutti “connessi” da casa.

Il primo incontro di presentazione, tenuto da Don Gianpaolo Roma e Suor Giuliana Luongo, ha visto circa quaranta giovani collegati sulla piattaforma. Una bella adesione! Nell’incontro è stato presentato il progetto che si svilupperà nelle quattro domeniche di Avvento. Un percorso originale, tutto nuovo, diverso da tutti gli altri, architettato con cura e pensato affinché ogni giovane possa compiere il proprio cammino in base alle sue esigenze e ai suoi impegni. Un format elastico a misura di pandemia!

Il tema delle quattro settimane non sarà quello evergreen delle quattro domeniche di avvento, ma ad accompagnarci sarà la figura di Giuseppe di Nazareth, personaggio biblico a volte poco considerato e spesso messo in secondo piano. Sarà proprio lui a guidarci nell’intero cammino preparatorio al Natale, un compagno tutto da scoprire in questo “viaggio online”.

Il punto focale, nonché quello più innovativo, di questo Avvento Giovani è proprio la sua struttura e la modalità in cui si espliciterà. Ogni settimana, infatti, sarà inviato un link (agli iscritti) contente un video sul tema settimanale, che si fonderà su quattro parole-chiave relative a Giuseppe: Desiderio, Speranza, Chiamata e Risposta. Ma cosa rende speciale e diverso questo nuovo percorso? Senza dubbio il ventaglio di possibilità date ad ogni partecipante, che potrà scegliere come vivere il tema proposto all’interno della “sua settimana”. Le opzioni sono diversificate ed ampie: letture, canzoni, domande di riflessione, ma le sorprese non si fermano qui! Ci sarà persino modo di richiedere un incontro “face to face” con salesiani e salesiane che hanno generosamente dato la loro disponibilità. Esiste infine, anche l’opportunità di prenotarsi per i gruppi di condivisione che si terranno il sabato mattina o la domenica pomeriggio, il tutto nella piena libertà di ognuno, che come si diceva prima, potrà adattare a sé il percorso d’Avvento da vivere.

Bene, non resta che affidare il tutto nelle mani di Maria, donna dell’Attesa e augurare a tutti buon Avvento Giovani! Come diceva il nostro caro don Bosco: “vicini o lontani io penso sempre a voi. Uno solo è il mio desiderio, quello di vedervi felici nel tempo e nell’eternità”. Vi aspettiamo al prossimo incontro, su piattaforma online, il giorno 23 dicembre per concludere insieme questo tempo di Avvento.

A tutti, buon lavoro!

Marica Dezio e Nico Paolangelo

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