“I Care 54”: al liceo Don Bosco di Brescia nasce un indirizzo di studi medicale
Dal quotidiano BresciaOggi la notizia della presentazione del nuovo indirizzo del liceo scientifico salesiano di Brescia chiamato “I care54”.
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«Non un liceo biomedicale ma un modello a 360 gradi di liceo scientifico indirizzato a un percorso sanitario a largo spettro che verrà imitato da altre realtà italiane»: sarà questo, come spiegato ieri ufficialmente dal preside don Marco Begato e dal direttore dell’Opera salesiana don Emanuele Cucchi, il liceo Don Bosco dei salesiani bresciani realizzato in collaborazione con un’ampia rete di partner.
Prima di tutto l’annesso Ifts, un corso annuale post diploma in «Tecniche di manutenzione, riparazione, collaudo degli apparecchi dispositivi diagnostici», «con il quale formare un polo biomedicale di formazione per il territorio, con un corpo docenti specializzato, un comparto di strumentazioni sempre aggiornato e fruibile» secondo quanto espresso anche dal coordinatore del corso Floriano Crotti. Importante è il quadro dei partner, cui si somma il patrocinio del Comune e dell’Università statale, per il quinquennio offerto agli studenti: Spedali Civili, Poliambulanza, Domus Salutis, Fatebenefratelli, Gruppo San Donato, Poliambulatorio Oberdan, Poliortopedia, Gilead Sciences. Ci sono l’Ordine dei Medici e le associazioni del volontariato, Avis, Ail, Admo, Croce Rossa, Croce Bianca, Essere Bambino, Nuova Genesi. Main sponsor Pharmaline. Dal primo all’ultimo anno parteciperanno con tre, quattro progetti annui, spaziando dalle strumentazioni al pronto soccorso, all’infermieristica, alle più varie tecniche mediche, al benessere, all’assistenza, fino ad arrivare con i più grandi a contenuti di spessore come Ematologia, Staminali, Bioetica, Virologia, e tanto ancora. Un’esperienza è già stata effettuata l’anno scorso con le limitazioni della pandemia che non permettevano presenze e spostamenti.
Adesso si parte. Titolo dell’innovativo indirizzo è «I care 54», in omaggio a quando nel 1854, di fronte all’epidemia di colera che colpì Torino, don Bosco andò con i ragazzi dell’oratorio a curare i malati, nel lazzaretto e nelle strade. E in riferimento al noto movimento solidale americano: «Obiettivi del quinquennio sono l’accedere a competenze e conoscenze che potranno avere sbocchi futuri, la crescita e l’arricchimento personale di tutti, dai professori ai ragazzi, (un centinaio gli iscritti al liceo) e insieme l’obiettivo di offrire un servizio inedito alla città», ha sottolineato ieri don Begato. «Abbiano trovato nel nostro sogno ambizioso ampia disponibilità, una rete eccezionale nella città» ha affermato don Cucchi. Di eccezionalità e di stimolo alla ricerca ha parlato Cristina Cipani, direttore amministrativo del Civile. Di approccio emotivamente forte al mondo del disagio psichico, nell’aspetto umano e professionale, ha parlato Giovan Battista Tura, primario di psichiatria all’Irccs, di esperienza di vita e di attenzione alla sofferenza ha parlato madre Mariolina della Domus Salutis, di incontro determinante con il volontariato ha parlato il comandante Francesco della Croce Bianca. Erano solo alcuni dei partner presenti ieri a dare il via tutti assieme all’esperimento scolastico bresciano.