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Italia – “Osare Condividere”: alla “Fraterna Domus” di Sacrofano, l’incontro delle Procure Missionarie ispettoriali salesiane 2023

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Sacrofano) – “Osare Condividere” è stato il tema dell’incontro tenutosi presso il centro per ritiri “Fraterna Domus” di Sacrofano, alle porte di Roma, dal 19 al 23 ottobre scorsi. All’evento hanno partecipato salesiani e laici che sono impegnati nelle proprie Ispettorie a reperire risorse per i programmi di animazione missionaria ed evangelizzazione. Un totale di ottanta partecipanti, provenienti da 42 Ispettorie che servono la popolazione di 69 diversi Paesi, hanno preso parte all’incontro, per discutere su come concentrarsi sulla mobilitazione di risorse locali, riducendo la dipendenza dalle donazioni estere.

In apertura, don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni, ha chiarito l’identità della Procura Missionaria, il suo ruolo all’interno delle Ispettorie e le sue relazioni con tutti gli altri organismi e strutture dell’Ispettoria. “Lavoriamo in sinergia con loro – ha spiegato il Consigliere – evitando qualsiasi confusione o duplicazione del lavoro a livello ispettoriale”.

Don Eric Mairura, del Kenya, nominato nuovo Coordinatore Generale delle Procure ha presentato una riflessione sul concetto salesiano di sviluppo, risultato di un processo in corso da alcuni anni. “Tutti i nostri sforzi devono essere strettamente allineati alla missione e al carisma di Don Bosco e della Congregazione”, ha affermato.

Nel suo intervento, invece, il sig. Filip Lammens, del Belgio, ha proposto modi e mezzi per contribuire all’evangelizzazione, attraverso l’educazione. Ha sottolineato quindi come una rete più stretta, l’apprendimento reciproco, la valorizzazione delle risorse specifiche di ogni nazione e Ispettoria potrebbero favorire il lavoro di mobilitazione delle risorse.

Successivamente è intervenuto Jan Rešutík, della Slovacchia, primo laico responsabile delle missioni dei salesiani operanti nei Paesi in via di sviluppo. Rešutík ha spiegato la necessità e i vantaggi della gestione delle relazioni con i clienti (CRM – Customer Relationship Management) e ha proposto di adattare questo sistema anche alle Ispettorie che sono disposte ad adottarlo.

I partecipanti hanno poi avuto l’opportunità di prendere parte a dei brevi corsi, che hanno suscitato un vivo interesse. Ognuno ha scelto un argomento che desiderava approfondire, spaziando dai livelli di base a quelli avanzati. Hanno avuto a disposizione un totale di sei ore, due ore al giorno per tre giorni, e hanno trovato i corsi concreti, pratici e realizzabili.

Don Joy Nedumparampil (India) e don Gunter Mayer (Austria) hanno tenuto un corso su come avviare una Procura Missionaria da zero e come costruirla passo dopo passo. Angel Gudiña (Spagna) e don Victor Mora (Cile), hanno invece concentrato il loro intervento sul reperimento delle risorse attraverso aziende e società locali, nazionali e internazionali. Sulla mobilitazione delle risorse online e sul crowdfunding si è concentrato invece il corso tenuto da Maria Pearson, dell’Argentina. Infine, Markus Burri ha aiutato i partecipanti a capire l’importanza di misurare i risultati raggiunti, di raccogliere dati concreti e ad utilizzarli per fidelizzare i donatori; mentre il dottor Nelson Penedo ha evidenziato quanto sia fondamentale mantenere standard alti in tutto ciò che si fa, indipendentemente dalle dimensioni delle operazioni.

Si è poi tenuta una conferenza sulle “Best Practice”, le migliori pratiche, di alcune Ispettorie, che possono essere replicate, con le necessarie modifiche, da chiunque.

L’incontro ha anche offerto l’occasione di evidenziare l’importanza della responsabilizzazione dei collaboratori laici, grazie all’intervento di don Krzysztof Nizniak, del Ghana. Sono stati forniti, poi, esempi pratici di come organizzare un evento di raccolta fondi. Per questo, don Boedirahardjo, dell’Indonesia, ha raccontato tutto il processo messo in atto per dar vita a un torneo di golf nella sua Ispettoria, al fine di raccogliere fondi.

Dal Myanmar è intervenuto don Bosco Nyi Nyi, Superiore della Visitatoria MYM, che ha mostrato gli eccellenti esempi “del modo in cui i più poveri tra i poveri possono offrirci e ci offrono risorse”. Dall’India, invece, ha parlato don Angel Kuldeep Nayak, che ha messo in luce la bella e proficua collaborazione con la “State Bank of India Foundation”.

Sono stati, in conclusione, giorni di riflessione, condivisione e apprendimento, la cui preparazione e organizzazione sono state guidate da don George Menamparampil, sotto la guida del Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla, con il supporto di tutta l’équipe del Settore Missioni a Roma.

RMG – Una nuova presenza salesiana in Africa: in Botswana

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – “Lo scorso 18 luglio il Rettore Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, con il consenso del suo Consiglio, ha approvato l’apertura di una nuova presenza in Botswana”, ha annunciato don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni.

Tutto è iniziato quando Mons. Anthony Pascal Rebello, SVD, vescovo di Francistown, in Botswana, ha invitato don Eustace Siame, salesiano dello Zambia, a predicare un ritiro per i cattolici della sua diocesi, nel 2022. Successivamente ha invitato il Superiore della Visitatoria ZMB ad avviare una presenza nella sua diocesi.

L’8-9 febbraio 2023, appena dopo il suo insediamento come Superiore della Visitatoria ZMB, Don Michael Mbandama, ha effettuato la prima visita nel Paese, accompagnato da due salesiani.

Durante la sua visita in Italia, il 19 giugno 2023, Mons. Rebello ha incontrato il Rettor Maggiore, Don Á.F. Artime, nella Casa Madre salesiana di Valdocco, a Torino. “Siamo disposti ad accettare il suo invito a lavorare con i giovani poveri del Botswana”, ha assicurato il Rettore Maggiore a Mons. Rebello.

“Il Botswana è un paese benestante dell’Africa. E la richiesta di Mons. Rebello ai salesiani è soprattutto prendersi cura dei giovani marginalizzati, avviando un centro giovanile, perché anche in Botswana ci sono ragazzi poveri e marginalizzati. Ci chiede anche di lavorare con gli immigrati clandestini detenuti nel centro di detenzione di Gerald e di prenderci cura del centro per le Messe (Mass Centre) a Monarch ed eventualmente trasformarlo in una parrocchia” ha spiegato don Maravilla.

“La nuova presenza in Botswana ci aiuterà come salesiani, perché saremo costretti a ripensare a ciò che abbiamo sempre fatto in Africa” aggiunge da parte sua don Alphonse Owoudou, Consigliere per la Regione Africa e Madagascar. “Il Botswana ci costringerà a chiederci cosa possiamo offrire ai giovani che ancora non hanno o che non gli è assicurato dallo Stato. Quindi ci farà lanciare delle belle iniziative nuove”.

A novembre don Maravilla visiterà il Bostwana insieme al Superiore di ZMB, e l’arrivo del primo gruppo di salesiani è previsto per il 2024. “Il Rettore Maggiore ha chiesto alla Visitatoria ZMB di preparare e inviare il primo gruppo di salesiani. Altre riorganizzazioni giuridiche potrebbero essere fatte in futuro, perché cinque Paesi in una Visitatoria la renderebbero una circoscrizione troppo grande”, ha concluso, infine, don Maravilla.

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Una Croce del Volontario Salesiano per tutta la Congregazione: il Comitato Consultivo VMS lancia la sfida

Dal sito dell’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – Il Programma di Volontariato Salesiano è vivo nella Congregazione fin dai tempi di Don Bosco. Mamma Margherita è stata la prima volontaria salesiana a prestare servizio all’Oratorio. Senza di lei, Don Bosco avrebbe fatto ancora più fatica. A livello di Congregazione Salesiana, oggi, c’è un gruppo di esperti che è stato chiamato a formare il Comitato Consultivo del Volontariato Missionario Salesiano (VMS), un organismo che ha il compito di aiutare la Congregazione Salesiana a rafforzare i suoi programmi di volontariato salesiano a livello mondiale.

Con questo obiettivo ben chiaro in mente, il Comitato Consultivo VMS si è riunito nello scorso mese di giugno per sviluppare un piano strategico. E come parte di questo piano, il Comitato Consultivo ha deciso di lanciare a tutta la Congregazione la proposta di partecipare e contribuire alla progettazione di una nuova Croce del Volontariato Salesiano. L’idea fondamentale è quella di utilizzare poi questa Croce per tutti i volontari dei progetti di volontariato salesiano nel mondo.

“Se volete essere parte di questa sfida, ideate e disegnate la vostra croce e inviatene una foto a SalesianVol@sdb.org entro il 30 novembre 2022. I Consiglieri per la Pastorale Giovanile, don Miguel Angel García Morcuende, e per le Missioni, don Alfred Maravilla, insieme ad altri esperti, sceglieranno la croce che poi porteranno tutti i nostri volontari porteranno” affermano i membri del Comitato Consultivo VMS.

I quali poi concludono: “Si tratta di una fantastica opportunità per far parte di una tappa fondamentale della nostra Congregazione e per lasciare la propria eredità alle generazioni future”.

Per ulteriori informazioni, scrivere a: SalesianVol@sdb.org

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Preparativi per la 153ª Spedizione Missionaria Salesiana

Sono in corso i preparativi per la 153ª Spedizione Missionaria Salesiana. In risposta all’appello missionario lanciato nello scorso 18 dicembre 2021 dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, 37 salesiani hanno presentato la loro disponibilità ad essere inviati come missionari. L’invio missionario sarà preceduto dal “Corso di orientamento per nuovi missionari” che si terrà al Colle Don Bosco a partire dal 1° settembre. I nuovi missionari sono ora impegnati negli ultimi preparativi per il viaggio in Italia.

Leggi la notizia sul sito InfoANS

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In risposta all’appello missionario lanciato nello scorso 18 dicembre 2021 dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, 37 salesiani hanno presentato la loro disponibilità ad essere inviati come missionari. Seguendo l’iter ormai consolidato, il Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla, è passato al livello successivo di discernimento, conferendo con i rispettivi Ispettore e Consiglio, come pure con i rispettivi Direttore e Consiglio della casa locale, in merito all’idoneità missionaria dei candidati, e si è anche assicurato che questi fossero stati precedentemente accompagnati spiritualmente.

“È una parte importante del discernimento, perché conoscono molto bene il candidato. Vogliamo anche assicurare che il candidato sia stato accompagnato per discernere la propria vocazione missionaria

ha spiegato Don Maravilla.

Sebbene sia un requisito essenziale che ogni candidato sia sempre aperto a essere inviato dove il Rettor Maggiore lo mandi, in realtà c’è sempre un buon dialogo con ogni candidato riguardo alla sua possibile destinazione missionaria”

ha aggiunto.

La destinazione di ogni missionario viene poi presentata al Rettor Maggiore e al Consiglio Generale per l’approvazione. Il prossimo invio missionario, che si terrà il 25 settembre nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco, sarà composto da 25 missionari, provenienti dalle regioni Africa-Madagascar, Asia Sud, Asia Est – Oceania e Interamerica della Congregazione, e che saranno inviati in Africa, Asia Est, America-Cono Sud e Europa Centro Nord.

L’invio missionario sarà preceduto dal “Corso di orientamento per nuovi missionari” che si terrà al Colle Don Bosco a partire dal 1° settembre. I nuovi missionari, membri della 153ª spedizione missionaria, sono ora impegnati negli ultimi preparativi per il viaggio in Italia.

Volontariato Missionario Salesiano: primo incontro del Comitato Consultivo a Valdocco

Il Comitato Consultivo del Volontariato Missionario Salesiano (VMS) si è riunito a Valdocco dal 31 Maggio al 9 Giugno per redigere il primo Piano Strategico per promuovere il VMS nella Congregazione Salesiana. Di seguito la notizia riportata dal sito ANS.

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Il carisma salesiano è uno solo e, seguendo le ali dello Spirito, si incarna in ogni contesto rispettandolo e arricchendolo. Un’espressione privilegiata di questo dinamismo è il volontariato missionario, ossia quando un giovane decide di spendere del tempo della propria vita in un posto diverso dalla sua casa mettendosi a servizio di un’opera salesiana, guidato dalla comunità che lo accoglie e preparato da un percorso di formazione specifica prima della partenza.

I Salesiani, seguendo l’esempio di Don Bosco, hanno sempre avuto a cuore esperienze del genere e continuano a promuoverle in tutto il mondo salesiano. A seguito della pubblicazione del manuale “Il volontariato nella Missione Salesiana” nel 2019, alcuni laici coordinatori del volontariato nelle proprie Ispettorie hanno iniziato a radunarsi periodicamente condividendo le sfide e le gioie del proprio lavoro e gradualmente i Settori per le Missioni e per la Pastorale Giovanile dei Salesiani si sono uniti per avviare una riflessione più ampia sul volontariato missionario salesiano. Così è nato il Comitato Consultivo del VMS: un esempio molto bello di missione condivisa tra laici e consacrati e di collaborazione piena tra Pastorale Giovanile e Animazione Missionaria.

All’interno dell’equipe al momento ci sono don Pavel Ženíšek e Marco Fulgaro, membri del Settore per le Missioni; don Rafael Bejarano Rivera, membro del Settore per la Pastorale Giovanile; Juan Carlos Montenegro, dall’Ispettoria Stati Uniti-Ovest (SUO), Lauren Hichaaba, dall’Ispettoria Australia – Pacifico (AUL); e Adam Rudin, dall’Ispettoria Stati Uniti-Est e Canada (SUE).

Dopo due anni di incontri online, con orari flessibili per via dei fusi orari (6 di mattina in Australia, 22 in Italia…), il Comitato Consultivo si è incontrato per la prima volta in presenza a Valdocco, dal 31 Maggio al 9 Giugno. Dieci giorni di lavoro molto intenso, da cui è nata la bozza del Piano Strategico per i prossimi anni per rafforzare il VMS a livello di Congregazione. Quattro sono state le aree individuate dopo il confronto con le Ispettorie, attraverso due sondaggi e diversi colloqui personali, e dopo la riflessione dell’équipe: collaborazione e rete, formazione, accompagnamento, sviluppo. Per ciascuna di queste aree sono stati individuati alcuni obiettivi, con attività da mettere in pratica contando sull’aiuto di tanti attori diversi del mondo Salesiano.

Il lavoro è stato accompagnato dai due Consiglieri per la Pastorale Giovanile, don Miguel Ángel García Morcuende, e per le Missioni, don Alfred Maravilla, in linea con la programmazione dei Settori, in cui sono contenute diverse indicazioni sul volontariato.

Inoltre, la riflessione è stata ampliata dalla condivisione con tutti i Consiglieri Regionali, che hanno espresso la loro visione del VMS all’interno dei Paesi appartenenti a ciascuna delle 7 Regioni della Congregazione Salesiana, e dal confronto con l’equipe del Settore per la Formazione.

“Che questo lavoro porti frutti fecondi a beneficio di tanti giovani e delle comunità salesiane in tutto il mondo!”

è l’auspicio dei membri del Comitato Consultivo del VMS dopo questo intenso periodo di impegno.

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Incontro incaricati Animazione Missionaria della Regione Mediterranea: il “Primo annuncio” al centro della riflessione

Si è svolto ieri, 13 gennaio, l’incontro degli incaricati di Animazione Missionaria della Regione Mediterranea.

Dopo la preghiera iniziale, c’è stata la condivisione  delle notizie dai diversi territori e organizzazioni, con una “notizia missionaria”.

Il tema dell’incontro era il “Primo annuncio”, con il libro di don Alfred Maravilla, consigliere mondiale delle Missioni. Don Alfred, dopo una lettura insieme, ha commentato e risposto alle domande suscitate dalla condivisione.

Quello che è emerso dalla discussione, rispetto anche al “Primo annuncio” presente nelle linee programmatiche del Rettor Maggiore per il sessennio, è che il settore delle missioni ha il compito di promozione della riflessione e dell’iniziativa nel sensibilizzare.

Il “Primo Annuncio” è presentato con l’immagine di due giovani innamorati (cfr. pag.29) ed è definito come la testimonianza e l’attività che favoriscono un’esperienza travolgente ed esaltante di Gesù e suscitano un interesse per la sua Persona (cfr. pag.32). I destinatari sono: i non cristiani, le persone che si dicono cristiane ma la loro fede è debole (questo è uno dei maggiori focus per questa regione), coloro che cercano qualcuno o qualcosa che percepiscono, coloro che vivono una vita quotidiana senza senso (cfr. pag.34).

La nuova evangelizzazione si fonda proprio sul “Primo Annuncio” (cfr. pag. 41), tramite lo sforzo per aiutare le persone a fare una scelta personale per Gesù Cristo. È importante l’attenzione ai contesti urbani: i social media come luogo dove evangelizzare e parlare di Gesù (cfr. Giornata Missionaria Salesiana 2022), la mobilità umana come possibilità offertaci per testimoniare Gesù Cristo, il secolarismo soft/aggressivo (cfr. da pag. 43).

L’Europa è un contesto missionario, viviamo in un contesto multiculturale, multireligioso, globalizzato e digitale (cfr. pag. 46). Il Sistema Preventivo è un modo per promuovere l’annuncio iniziale in modo salesiano (cfr. pag. 74), non dobbiamo inventare cose nuove ma tradurre e attualizzare nel contesto in cui viviamo la nostra testimonianza. Anche i nostri benefattori hanno bisogno del “Primo Annuncio”.

L’incontro si è poi concluso con la preghiera finale e la pianificazione del prossimo incontro del 26 maggio.

 

RMG – Riunione delle équipe di Comunicazione Sociale e di Animazione Missionaria della Regione Mediterranea

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – Nei giorni di mercoledì 27 e giovedì 28 ottobre, in modalità digitale, si è svolto l’incontro tra le équipe di Comunicazione Sociale e di Animazione Missionaria della Regione Mediterranea – comprendente le Ispettorie salesiane di Italia, Spagna, Portogallo e Medio Oriente –, alla presenza dei Consiglieri Generali dei due Settori, rispettivamente don Gildasio Mendes e don Alfred Maravilla.

All’incontro hanno partecipato tutti gli incaricati di Comunicazione Sociale e Animazione Missionaria delle Ispettorie della Regione, con i Coordinatori Nazionali.

Il primo giorno è stato un momento di conoscenza reciproca, rafforzata dal lavoro in gruppi misti sui documenti presentati dai due Consiglieri: da parte di don Gildasio Mendes, la relazione è stata incentrata sul comunicare Cristo oggi, in una società complessa e cercando di andare oltre gli schemi imposti. Mettere l’accento sull’arte, sulla pittura, sul teatro e non solo sul mondo digitale è stato uno tra i tanti spunti significati offerti. Da parte di don Alfred Maravilla, invece, l’intervento ha avuto come punto centrale la connessione alla mentalità dei millennials e della “Generazione Z”.

Il secondo giorno, poi, si è lasciato molto spazio al lavoro per gruppi e per Ispettorie di provenienza. Ciascun gruppo di lavoro – Comunicazione Sociale e Animazione Missionaria – ha dapprima potuto condividere ciò che più li aveva colpiti dei documenti presentati il giorno prima e le buone pratiche che sono già sviluppate nelle rispettive realtà.

La seconda parte del lavoro di gruppo, invece, ha visto l’incrocio dei responsabili di Comunicazione Sociale e Animazione Missionaria, divisi questa volta per ispettorie di provenienza: i temi del confronto, in questi casi, sono stati come dare seguito al lavoro comune iniziato in questo incontro, quali sono i punti di condivisione e quali gli ostacoli da superare per pensare un possibile cammino da percorrere insieme.

Con i saluti e i ringraziamenti dei due Consiglieri Generali e la benedizione del Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, don Michele Viviano, collegato da Torino, si è concluso il primo incontro che ha impostato un cammino comune tra i due settori nella Regione.

Sito ANS

Il Consigliere Generale per le Missioni lancia un sondaggio sui Musei Missionari Salesiani

Venerdì 1 ottobre 2021, don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni, in visita al Museo Etnologico Missionario del Colle Don Bosco, ha lanciato ufficialmente il sondaggio organizzato dal Settore Missioni sui Musei Missionari Salesiani. Tale indagine ha lo scopo di tracciare un quadro chiaro delle tipologie di musei missionari esistenti, al fine di favorire l’interscambio ed eventualmente elaborare delle linee guida sulla loro identità e finalità. Don George Menamparampil è stato incaricato come coordinatore del lavoro di ricerca.

Nella giornata, don Alfred Maravilla accompagnato da don George Menamparampil del Settore per le Missioni ha potuto incontrare don Gianni Rolandi, Direttore dell’opera del Colle Don Bosco, e la sig.ra Letizia Pecetto, responsabile del Museo Etnologico Missionario Don Bosco.

Il Museo Etnologico Missionario “Don Bosco” trova le sue origini nell’Esposizione Missionaria Vaticana del 1925 e nella Mostra sul Cinquantenario delle Missioni Salesiane nel 1926, a Torino. Nel gennaio 2000, in occasione del Grande Giubileo, venne inaugurato l’attuale allestimento, arricchito nel 2016 di nuovi contenuti multimediali.

Museo Etnologico Missionario
Info ANS

L’invio Missionario Straordinario

Lunedì 1° febbraio si è tenuto “l’invio Missionario Straordinario” presso la Cappella della Sede Centrale Salesiana alla presenza del Rettor Maggiore dei Salesiani don Ángel Fernández Artime, la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Yvonne Reungoat, il Consigliere per le Missioni SDB, don Alfred Maravilla, la Consigliera per le Missioni FMA, Suor Alaide Deretti, le loro équipe e un piccolo gruppo rappresentativo di salesiani e FMA. Di seguito l’articolo oggi pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

L’invio missionario si fa tradizionalmente nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino alla fine di settembre. A causa di Covid-19 l’invio missionario della 151° Spedizione Missionaria è stato posticipato dopo Pasqua. Siccome la situazione sanitaria continua ad essere precaria, si è pensato ad un “Invio Missionario Straordinario”. È straordinario perché è stato celebrato nella Cappella della Sede Centrale Salesiana e perché non tutti i membri della spedizione erano fisicamente presenti, ma lo spirito missionario è stato lo stesso che ha animato tutte le spedizioni missionarie.

Così, nella serata di ieri, lunedì 1° febbraio il Rettor Maggiore dei Salesiani (SDB), Don Ángel Fernández Artime, ha presieduto l’Eucaristia, cui hanno partecipato anche con la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Yvonne Reungoat, il Consigliere per le Missioni SDB, don Alfred Maravilla, la Consigliera per le Missioni FMA, suor Alaide Deretti, le loro équipe e un piccolo gruppo rappresentativo di salesiani e FMA, in conformità con il protocollo sanitario vigente.

Durante l’Eucaristia, in una semplice ed evocativa cerimonia, il Rettor Maggiore ha benedetto le croci missionarie e le ha consegnate ai 2 missionari salesiani presenti, mentre altri 22 si trovano nelle loro rispettive nazioni, aspettando la croce e il visto per partire per le loro terre di missione. A questa 151ª spedizione, infatti, sono 24 i nuovi missionari salesiani.

Madre Reungoat, da parte sua, ha consegnato le croci anche alle 7 FMA di questa spedizione missionaria – e altre due missionarie sono già partite. “Come tutti gli anni questa realtà dei neo-missionari e missionarie è un grande dono” ha sottolineato don Maravilla.

Nell’omelia il Rettor Maggiore ha raccontato la sua esperienza personale di Ispettore in Argentina, dove toccò con mano i luoghi che testimoniano le sfide che i primi missionari hanno dovuto affrontare nella Patagonia, luoghi che oggi invitano all’umiltà e alla fedeltà. “Sono profondamente convinto che se Don Bosco non avesse avuto lo spirito missionario, oggi la nostra Congregazione sarebbe probabilmente solo una piccola Congregazione con pochi e vecchi membri”. Ha anche sottolineato che “è la missionarietà che ha reso universale e vivo il carisma di Don Bosco.” Prima della benedizione finale la Madre si è rivolta all’assemblea sottolineando “la missionarietà come una dimensione importante del carisma salesiano”.

Le croci saranno ora inviate alle Ispettorie dei missionari, dove gli Ispettori e le Ispettrici, a nome del Rettor Maggiore e della Madre Generale, le consegneranno ai missionari nel corso di semplici celebrazioni. Quindi essi dalle proprie Ispettorie partiranno per le loro destinazioni missionarie, secondo le possibilità e in base ai protocolli sanitari dei diversi Paesi.

Nel frattempo, è iniziato il processo preparatorio per la scelta dei membri della 152a spedizione missionaria salesiana, a settembre 2021.

Info ANS

Con l’ardore di Don Bosco

Sull’Osservatore Romano (edizione cartacea ed edizione online) è uscito un articolo sul 145° anniversario della prima spedizione missionaria salesiana.

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Una giornata d’autunno del 1875 (14 novembre) al porto di Genova. I motori accesi del piroscafo francese Savoie pronto per la partenza con destinazione Sud America. È l’avvio missionario in America Latina dei salesiani. «Don Bosco abbraccia uno a uno i dieci missionari e a ciascuno consegna una copia dei Ricordi ai primi missionari, che lui stesso aveva tracciato a matita sul taccuino di ritorno da un viaggio», spiega don Alfred Maravilla, consigliere generale dei salesiani per le missioni. E si narra da sempre tra i salesiani che don Bosco in quella occasione fu visto da un testimone tutto rosso per lo sforzo di contenere le lacrime. Il programma della prima missione che prevedeva l’evangelizzazione degli emigrati italiani e della Patagonia fu tracciato dallo stesso don Bosco tre giorni prima della partenza da Torino, nella chiesa di Maria Ausiliatrice a Valdocco. «Nella cerimonia di addio ai missionari dell’11 novembre — spiega don Francesco Motto, dell’Istituto storico salesiano — don Bosco si soffermò sulla missione universale di salvezza data dal Signore agli apostoli e dunque alla Chiesa. Parlò della carenza di sacerdoti in Argentina, delle famiglie di emigranti e del lavoro missionario fra le “grandi orde di selvaggi” della Pampa e nella Patagonia, regioni “che circondano la parte civilizzata” dove “non penetrò ancora né la religione di Gesù Cristo, né la civiltà, né il commercio, dove piede europeo non poté finora lasciare alcun vestigio”».

Centoquarantacinque anni fa i dieci salesiani guidati da don Giovanni Cagliero (poi cardinale) approdarono in Argentina. E oggi gli instancabili e generosi salesiani seguendo “le orme” di don Bosco, a distanza di anni sono diventati tra i religiosi una presenza importante in tutto il Sud America. Secondo i dati aggiornati al 2019 sono poco più di 2.700 suddivisi tra America Cono sud (Argentina, Brasile, Cile, Paraguay e Uruguay) e Interamerica (Antille, Bolivia, Colombia, Ecuador, Messico, Perú, Venezuela e Haiti). Le Figlie di Maria Ausiliatrice, chiamate in Sud America nel 1877, oggi sono invece circa 3.200. «Don Bosco — aggiunge don Maravilla — ha trasmesso questo ardore missionario alla sua famiglia religiosa aprendo una pagina completamente nuova nella vita della sua giovane congregazione, inviando i missionari salesiani. Impegno poi ribadito nel 19° e nel 20° capitolo generale della congregazione salesiana, dove l’esempio di don Bosco indica che l’impegno missionario fa parte della natura e della finalità della nostra congregazione». Un compito declinato nei vari Paesi di missione in attività educative, a partire dalle numerose scuole di diverso grado e indirizzo frequentate da migliaia di allievi, e in aiuto alle famiglie, spesso alle prese con difficoltà economiche e logistiche. Ed ecco allora le famose Case Don Bosco, luoghi di accoglienza di ragazzi che arrivano dai lontani villaggi. A tutto questo si aggiungono le numerose opere strutturali-essenziali che danno dignità agli abitanti, come centrali elettriche, attraverso lo sfruttamento dei torrenti.

«Il missionario salesiano è un confratello che risponde alla sua vocazione missionaria dentro la sua vocazione salesiana. Infatti, il nostro invio missionario ogni anno è l’espressione concreta della fedeltà allo spirito e all’impegno missionario di don Bosco», ribadisce don Maravilla. E il rettore maggiore dei salesiani don Ángel Fernández Artime — in un discorso tenuto nel 2014 al palazzo della Camera dei deputati in Roma — con uno sguardo aperto su tutto il vastissimo scenario argentino da lui percorso più volte a proposito diceva: «Oggi siamo in grado di raccontare una storia che ha reso possibile la nascita e lo sviluppo di una parte preziosa della popolazione della Repubblica argentina, perché la storia salesiana va di pari passo col popolo argentino e la nazione argentina non può essere spiegata con onestà intellettuale, soprattutto in Patagonia, se non va di pari passo con la presenza dei “figli e figlie” di don Bosco; un gigante che lo Stato e la Chiesa riconoscono come patrono della Patagonia».

di Roberto Cutaia

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