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Sondrio, festa per i 125 anni di presenza salesiana

Dal Il Settimanale della Diocesi di Como.

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Era un venerdì il 24 settembre 1897 e, come racconta Giulio Spino nel libro I Salesiani in Valtellina , alla stazione ferroviaria di Sondrio «un anziano signore e alcuni sacerdoti, uno dei quali con le insegne ordinarie di “cameriere segreto soprannumerario”, aspettavano il treno partito alle 9.10 da Milano, il primo della giornata in arrivo; l’altro era previsto solo per la sera. Si trattava del  sindaco Toccalli, dell’arciprete Stoppani, di don Miotti e di un altro canonico della collegiata». Una volta arrivato il treno, dalle carrozze scesero, tra gli altri – come racconta sempre Giulio Spini -, «il gruppo di viaggiatori attesi dalle personalità locali che si mossero loro incontro: erano don Federico Moratti, nominato direttore, don Luigi Rocca, allora economo generale della Congregazione salesiana, il chierico Pastorino Paolo e il coadiutore Rodda Francesco, mandati da don Rua perché su richiesta dei sacerdoti della città “raccogliessero i figli abbandonati del popolo, onde fossero educati cristianamente e istruiti  nelle scuole elementari per apprendere in seguito un mestiere nell’Istituto stesso” e seguissero anche gli altri giovani».

Il giorno dopo l’arrivo in città, i Salesiani di don Bosco  celebrarono la prima Messa nella chiesetta di San Rocco, la cui rettoria fu loro affidata. A 125 anni da quel giorno, domenica 25 settembre, alle 10.30, nella collegiata dei Santi Gervasio e Protasio l’attuale Comunità salesiana festeggerà la ricorrenza con una Messa che sarà presieduta dal vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni . «A 125 anni di distanza – riflette don Giacinto Ghioni , attuale direttore dell’Istituto salesiano di Sondrio -, siamo ancora qui oggi a cercare di interpretare i bisogni, a raccogliere le sollecitazioni, ad intuire le speranze della gioventù sempre più bisognosa di essere tutelata e aiutata. Lo testimonieremo nella solenne celebrazione eucaristica che sarà presieduta dal cardinale Oscar Cantoni».

Secondo don Ghioni, «i campi di azione sono mutati, gli stili educativi si sono evoluti, sempre più altre “agenzie” educative hanno affiancato, se non addirittura sostituito i genitori come figure di riferimento, si sono aperti spazi d’azione nell’ambito del volontariato, i cristiani stanno prendendo coscienza della dimensione missionaria del loro battesimo, c’è stata una riscoperta della dimensione vocazionale insita in ogni progetto di vita». In questo contesto, i Salesiani – afferma don Ghioni – «hanno cercato di rimanere al passo con i tempi e di lasciarsi permeare da questa mutata sensibilità. Ma nonostante tutto, la Valle continua ad essere lunga e larga, i tempi di percorrenza alti, le strutture scolastiche concentrate nel capoluogo, il servizio di trasporto pubblico limitato, la dispersione abitativa sul territorio altissima, la denatalità impoversice le famiglie, all’emigrazione dalla povertà si sostituisce l’emigrazione verso nuove opportunità lavorative e culturali, ai ragazzi per strada quelli lasciati in compagnia dello smartphone…». In questo contesto, i Salesiani sono rimasti fedeli al loro carisma e questo consente – sottolinea don Ghioni – «di guardare al futuro con rinnovato slancio, pur sapendo che la sfida educativa si farà sempre più difficile e complessa. è presuntuoso crederci? Le tante persone buone cresciute all’ombra di San Rocco ci incoraggiano a credere a questo sogno, se sapremo adottare il cuore e la coraggiosa inventiva della carità di don Bosco».

 

Visita a Sondrio del Rettor Maggiore, in occasione del centenario della nascita di Don Viganò

Pubblichiamo da ANS il resoconto della visita del Rettor Maggiore a Sondrio, in occasione dei centenario della nascita di don Egidio Viganò.

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(ANS – Sondrio) – A motivo dei 100 anni dalla nascita di Don Egidio Viganò, (1920 – 26 luglio – 2020) VII Successore di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, attuale Rettor Maggiore, si è recato a Sondrio, città natale di Don Viganò, per rendergli omaggio.

La visita è iniziata ufficialmente nella giornata di sabato 25, con un saluto alla comunità salesiana sondriese. Nel fraterno incontro, alla presenza anche di don Giuliano Giacomazzi, Superiore dell’Ispettoria Italia Lombardo-Emiliana (ILE), il direttore della comunità salesiana di Sondrio, don Giacinto Panfilo, ha omaggiato Don Á.F. Artime con un calice commemorativo della visita.

Successivamente il Rettor Maggiore e i suoi accompagnatori – don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Vanoli, Segretario del Consiglio Generale, e il sig. Hilario Seo, in rappresentanza del Dicastero per la Comunicazione Sociale – hanno visitato la chiesa salesiana, dove per l’occasione è stata esposta una foto che ritrae un giovanissimo Egidio Viganò con Don Filippo Rinaldi, II Successore di Don Bosco.

La giornata si è conclusa con una visita familiare alla comunità locale delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Gli atti centrali della visita, tuttavia, hanno avuto luogo ieri, domenica 26 luglio, giorno esatto del centenario.

Dopo una visita privata al cimitero di Sondrio, con soste e preghiere sulla tomba dei salesiani della comunità locale e su quella della famiglia Viganò, nel pomeriggio ha avuto luogo un ricordo pubblico del VII Successore di Don Bosco, presso Piazza Egidio Viganò. A quest’atto commemorativo civile hanno preso parte il vicesindaco di Sondrio, Lorenzo Grillo della Berta, il Prefetto, Salvatore Rosario Pasquariello, altri rappresentanti delle istituzioni locali, membri della Famiglia Salesiana e simpatizzanti dell’opera di Don Bosco.

Nella circostanza, oltre a deporre una corona di fiori ai piedi del busto che ritrae Don Viganò, è stato sottolineato soprattutto il legame che questi sempre mantenne con la sua terra, con le sue amate montagne, “con quelle radici che non vanno perse” come ha sottolineato Don Á.F. Artime.

Mons. Oscar Cantoni, vescovo di Como – la cui diocesi comprende anche tutta la provincia di Sondrio – ha infatti inviato un messaggio nel quale ha scritto: “Don Egidio ha portato nel suo ministero quelli che sono i tratti tipici della gente di Valtellina: fede profonda, generosità e grande laboriosità. Qui a Sondrio, nell’oratorio, ha mosso i primi passi ed ha ricevuto quegli insegnamenti che lo hanno accompagnato per tutta la vita”.

Mentre il vicesindaco Grillo della Berta ha messo in luce il legame di Sondrio con i salesiani, così come la gratitudine della città verso il carisma di Don Bosco. “I salesiani, Don Egidio Viganò e tutti coloro che proseguono la sua opera concorrono a rendere migliore questo nostro mondo così pieno di problemi e spesso così sordo alle esigenze più vere dell’essenza della vita” ha affermato.

A seguire, nel cortile dell’opera salesiana e nel rispetto delle misure di sicurezza imposte per contenere Covid-19, il Rettor Maggiore ha presieduto l’Eucaristia domenicale. Nell’omelia, traendo spunto dal Vangelo e dall’esempio della rete piena di ogni genere di pesci, il X Successore di Don Bosco ha osservato come Don Viganò, nel suo lungo servizio alla guida della Congregazione (dal 1977 al 1995) abbia saputo vagliare bene, nei difficili anni del post-concilio, le cose che erano da tenere e quelle che erano da lasciare; ha ricordato la grande intuizione del Progetto Africa; e ha sottolineato l’impegno di don Viganò perché i salesiani fossero uomini autentici https://www.infoans.org/sezioni-eventi/item/10897-italia-visita-a-sondrio-del-rettor-maggiore-in-occasione-del-centenario-della-nascita-di-don-viganonel rapporto con Dio e gli altri.

Oggi, lunedì 27 luglio, il Rettor Maggiore è impegnato nella visita al grande complesso dell’opera salesiana di Sesto San Giovanni, sempre nell’Ispettoria ILE.

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