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Salesiani Treviglio, festa per i 130 anni della presenza salesiana

Da L’Eco di Bergamo

Una mostra di fotografie e articoli sulla lunga storia della presenza salesiana a Treviglio. E una serie di iniziative pensate per gli studenti di oggi. In occasione della festa di San Giovanni Bosco di quest’anno – la cui ricorrenza liturgica cade martedì prossimo, 31 gennaio, data della morte del santo patrono dei giovani, avvenuta nel 1888 – i Salesiani di Treviglio hanno organizzato una serie di eventi anche per ricordare la presenza a Treviglio da ben 130 anni di un istituto che è ormai un’istituzione. Sembra infatti molto lontana la data del 14 ottobre 1892, quando i primi tre sacerdoti salesiani arrivarono in treno a Treviglio per concretizzare una volontà espressa poco prima della sua morte da don Bosco in persona: aprire un istituto salesiano anche a Treviglio. Lo avrebbe confidato in una lettera andata perduta e datata 28 febbraio 1887 (giorno della Madonna delle Lacrime) all’allora prevosto trevigliese, don
Francesco Rainoni. A finanziare la nuova struttura ci avrebbe pensato il conte Melzi d’Eril, anche per contrastare l’anticlericalismo che si stava diffondendo all’epoca in città.

La prima sede venne ricavata al civico 6 di via Zanda, in centro a Treviglio: primo direttore è don Francesco Cottrino, che coordina le elementari, l’allora ginnasio e l’oratorio. Ma già nel 1894 i salesiani si trasferirono dove oggi sorge il centro salesiano, realizzato al posto di un cascinale che venne demolito, accanto alla chiesa di San Carlo ai morti (ora gestita proprio dalla congregazione di don Bosco). Lì, lungo la circonvallazione interna, venne prima costruito l’edificio principale a forma di «L» (che poi verrà alzato di un piano negli Anni Sessanta), al quale venne affiancato, nel 1906, il secondo palazzo, quello che si affaccia su via Portaluppi e che ospita storicamente la sede delle scuole medie (a pianterreno si trova invece la chiesa interna): con il passare dei decenni, infatti, la necessità di nuovi spazi è andata via via crescendo, anche con l’aumento del numero di studenti (a lungo anche «interni», che si fermavano anche a dormire per tutta la settimana: oggi invece tutti tornano a casa la sera, visto che l’ultimo interno si è diplomato nel 2001) provenienti da un bacino sempre più vastoe che oggi abbraccia l’intera pianura bergamasca, la vicina Martesana e le parti settentrionali del Cremasco e del Lodigiano, per circa 1.200 studenti attuali. Nel 1919 nasce l’Unione degli ex allevi, che quattro anni fa ha tagliato il traguardo dei primi cento anni di attività. Dal 1934 l’istituto venne di nuovo ampliato, con la costruzione di un edificio sul retro degli altri due e che ospita la mensa (inizialmente era la sede delle Figlie di Maria Ausiliatrice, l’ordine femminile fondato sempre da don Bosco), con confinante nuova sede per il liceo classico.

Sede che è poi stata demolita e sostituita da una più ampia nel 2012, di fronte al campo da calcio. Nel 1975 l’altra grande costruzione all’interno delle mura dell’istituto: il palazzetto dello sport dedicato al «Maestro Zanovello», ovvero lo storico insegnante delle elementari Giovanni Zanovello. Elementari che hanno riaperto a partire dal 2000, dopo alcuni decenni in cui l’istituto ospitava solo medie e superiori (con vari indirizzi, dal liceo al professionale, passando per i geometri: alla fine degli Anni Ottanta l’allora direttore don Emilio Bruni avviò una sperimentazione liceale che sarebbe poi stata adottata a livello nazionale anche dalle scuole statali, ovvero un quinquennio unitario per il classico e lo scientifico, con indirizzi letterario- umanistico e matematico-naturalistico).

Dai Salesiani è passato anche lo sport, in particolare il calcio, con la storica società «Orsa», attiva dal 1962 e ora cessata. L’altra chiusura dolorosa arriva nel 2000, quando cessa l’attività lo storico oratorio. Oggi il centro salesiano, diretto da don Renato Previtali, ospita la primaria e la secondaria di primo grado (le ex elementari e medie), i licei classico, scientifico e delle scienze applicate, un centro di formazione professionale per operatori dei servizi logistici e un istituto tecnico tecnologico con specializzazioni in logistica e informatica. Tutto l’istituto si sta ora preparando per la festa di don Bosco, che sarà anticipata (come da tradizione) a venerdì pomeriggio: alle 18, nella palestra Zanovello, sarà celebrata la Messa, quest’anno presieduta da monsignor Andrea Turazzi, vescovo di San Marino-Montefeltro. La cerimonia è storicamente aperta alla cittadinanza: in epoca precovid alla Messa partecipavano anche più di duemila persone, tra allievi, ex allievi, docenti, genitori e amici dei Salesiani. Chissà che anche quest’anno, per festeggiare i 130 anni a Treviglio, non si torni a quei numeri.