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Visita del Vicario del Rettor Maggiore ad Ancona per i 125 anni dell’opera

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Ancona) – Nella prima settimana di ottobre 2024 i salesiani dell’opera “San Luigi” di Ancona, appartenente alla Circoscrizione Italia Centrale (ICC), hanno celebrato i 125 anni dalla posa della prima pietra. Si è trattato di un evento che ha riempito di energia tutta la comunità educativo-pastorale e l’intera cittadinanza anconetana, che è stato preparato da una tre giorni di festeggiamenti, e che ha trovato il suo apice nella visita, nella giornata di domenica 6 ottobre, del Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio.

La festa è iniziata con tutta una serie di attività avviate già durante la settimana, all’insegna di giochi, delle olimpiadi salesiane, della presenza di tante associazioni sportive e non del territorio che hanno desiderato essere parte della rete di vita allestita dai Figli di Don Bosco. Per l’occasione anche l’arcidiocesi di Ancona-Osimo ha deciso di omaggiare significativamente l’azione sociale dei salesiani eleggendo il cortile salesiano, frequentato da ragazzi provenienti da più di 101 nazioni, come sede per la veglia diocesana dei migranti.

Il programma generale ha previsto mercoledì 2 ottobre la cerimonia d’apertura dei festeggiamenti, con poi giochi in cortile, sport di varie discipline e tipologie (anche per diversamente abili), laboratori d’arte, la cena giovanile e l’adorazione eucaristica.

Giovedì 3, oltre ai laboratori ludico-ricreativi, cui è prevista la partecipazione di Polizia di Stato e Vigili del Fuoco, nel pomeriggio ha avuto luogo una tavola rotonda condotta dal Cinecircolo Giovanile Socio-culturale “Dorico”, sul tema “125: le radici e i nuovi semi”, con la proiezione di un cortometraggio di Davide Vassallo il cui protagonista è Tarik, un ragazzo che ha svolto il Servizio Civile in Oratorio. All’evento hanno preso parte varie autorità civili e del Terzo Settore.

Venerdì 4 ottobre, invece, dopo i giochi in oratorio e l’esibizione della squadra di calcio cittadina, l’SSC Ancona, ha avuto luogo la Veglia Diocesana per i Migranti, con la presenza dell’Arcivescovo Mons. Angelo Spina, e un tempo di riflessione e preghiera sulle sfide legate alla migrazione. La serata è stata accompagnata da una cena etnica, per assaporare piatti provenienti da diverse culture, e lo spettacolo giovanile a tema “Il Sogno dei Nove Anni”, ispirato alla visione di Don Bosco del 1824.

“Il nostro oratorio si è fatto casa che accoglie e abbraccia i giovani al di là della cultura o religione di origine e ha offerto a tutti un’esperienza di famiglia – ha affermato da parte sua don Giampiero De Nardi, Direttore della comunità salesiana di Ancona –. Abbiamo voluto condividere queste tre giornate di festa e bellezza e riaprire le porte dell’oratorio al cuore della nostra comunità, offrendo ai ragazzi la possibilità di scoprire nuovi orizzonti, di vivere esperienze che altrimenti non avrebbero incontrato, e di crescere insieme, tra sport, amicizia e impegno”.

L’ultimo atto della festa è stato vissuto domenica 6 ottobre, con la Celebrazione Eucaristica presieduta da don Martoglio, che nel corso della celebrazione ha anche consegnato il mandato a tutti gli operatori pastorali. Nel corso della celebrazione, anche con riferimento alla liturgia del giorno, è stato sottolineato il valore della famiglia, e del ruolo che la comunità cristiana può svolgere per essere “famiglia per chi non ha famiglia”. “Nell’oratorio c’è l’amore di Dio che attende, accoglie, ascolta e abbraccia. Lì i giovani sono attesi dal suo amore. Lì ritrovano vita e speranza” è stato ricordato.

Per questo l’invito del Vicario del Rettor Maggiore a tutti i presenti è stato quello di vivere “un anno di servizio, per far prendere coscienza a tanti giovani di essere amati”.

La prima pietra dell’opera salesiana fu posta ad Ancona nel 1899, quando la città iniziava ad estendersi verso la stazione ferroviaria. Allora posta in aperta campagna, ora si trova al centro di uno dei quartieri più multietnici della città. L’oratorio accoglie oggi più di 600 bambini e ragazzi, seguiti da 120 volontari, che si alternano nelle attività didattiche e formative, da cinque sacerdoti e un coadiutore.

Sondrio, festa per i 125 anni di presenza salesiana

Dal Il Settimanale della Diocesi di Como.

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Era un venerdì il 24 settembre 1897 e, come racconta Giulio Spino nel libro I Salesiani in Valtellina , alla stazione ferroviaria di Sondrio «un anziano signore e alcuni sacerdoti, uno dei quali con le insegne ordinarie di “cameriere segreto soprannumerario”, aspettavano il treno partito alle 9.10 da Milano, il primo della giornata in arrivo; l’altro era previsto solo per la sera. Si trattava del  sindaco Toccalli, dell’arciprete Stoppani, di don Miotti e di un altro canonico della collegiata». Una volta arrivato il treno, dalle carrozze scesero, tra gli altri – come racconta sempre Giulio Spini -, «il gruppo di viaggiatori attesi dalle personalità locali che si mossero loro incontro: erano don Federico Moratti, nominato direttore, don Luigi Rocca, allora economo generale della Congregazione salesiana, il chierico Pastorino Paolo e il coadiutore Rodda Francesco, mandati da don Rua perché su richiesta dei sacerdoti della città “raccogliessero i figli abbandonati del popolo, onde fossero educati cristianamente e istruiti  nelle scuole elementari per apprendere in seguito un mestiere nell’Istituto stesso” e seguissero anche gli altri giovani».

Il giorno dopo l’arrivo in città, i Salesiani di don Bosco  celebrarono la prima Messa nella chiesetta di San Rocco, la cui rettoria fu loro affidata. A 125 anni da quel giorno, domenica 25 settembre, alle 10.30, nella collegiata dei Santi Gervasio e Protasio l’attuale Comunità salesiana festeggerà la ricorrenza con una Messa che sarà presieduta dal vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni . «A 125 anni di distanza – riflette don Giacinto Ghioni , attuale direttore dell’Istituto salesiano di Sondrio -, siamo ancora qui oggi a cercare di interpretare i bisogni, a raccogliere le sollecitazioni, ad intuire le speranze della gioventù sempre più bisognosa di essere tutelata e aiutata. Lo testimonieremo nella solenne celebrazione eucaristica che sarà presieduta dal cardinale Oscar Cantoni».

Secondo don Ghioni, «i campi di azione sono mutati, gli stili educativi si sono evoluti, sempre più altre “agenzie” educative hanno affiancato, se non addirittura sostituito i genitori come figure di riferimento, si sono aperti spazi d’azione nell’ambito del volontariato, i cristiani stanno prendendo coscienza della dimensione missionaria del loro battesimo, c’è stata una riscoperta della dimensione vocazionale insita in ogni progetto di vita». In questo contesto, i Salesiani – afferma don Ghioni – «hanno cercato di rimanere al passo con i tempi e di lasciarsi permeare da questa mutata sensibilità. Ma nonostante tutto, la Valle continua ad essere lunga e larga, i tempi di percorrenza alti, le strutture scolastiche concentrate nel capoluogo, il servizio di trasporto pubblico limitato, la dispersione abitativa sul territorio altissima, la denatalità impoversice le famiglie, all’emigrazione dalla povertà si sostituisce l’emigrazione verso nuove opportunità lavorative e culturali, ai ragazzi per strada quelli lasciati in compagnia dello smartphone…». In questo contesto, i Salesiani sono rimasti fedeli al loro carisma e questo consente – sottolinea don Ghioni – «di guardare al futuro con rinnovato slancio, pur sapendo che la sfida educativa si farà sempre più difficile e complessa. è presuntuoso crederci? Le tante persone buone cresciute all’ombra di San Rocco ci incoraggiano a credere a questo sogno, se sapremo adottare il cuore e la coraggiosa inventiva della carità di don Bosco».

 

Iniziano i 125 anni di presenza salesiana a Sondrio

Dal sito dell’Ispettoria Lombardia ed Emilia Romagna.

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Mancano 12 mesi al giorno in cui Sondrio festeggerà 125 anni di presenza salesiana. Era, infatti, il 24 settembre 1987, quando – inviati dal primo successore di don Bosco, il beato Michele Rua – giunsero in città i primi salesiani. Da quel momento sono diventati un punto di riferimento per quanto riguarda la vita liturgica della chiesa di San Rocco e la pastorale giovanile dell’omonimo oratorio.
Per commemorare questa importante ricorrenza e per prepararsi all’anno dei festeggiamenti speciali, i ragazzi del convitto salesiano di Sondrio hanno compiuto un pellegrinaggio al santuario di Santa Maria della Sassella, Porta della Misericordia. «Per ringraziare delle molte grazie sin d’ora ricevute e per affidare l’anno che viene al Signore, abbiamo voluto compiere un pellegrinaggio» spiega l’incaricato del convitto Alessandro Piccoli, da poche settimane inseritosi a guida dell’equipe formativa del convitto.

Non è la prima volta che i convittori si recano in pellegrinaggio alla Sassella, «dopo un meravigliosa camminata tra i vigneti» come aggiunge Piccoli. Quest’anno, per la prima volta, ha presieduto l’Eucaristia il nuovo direttore don Giacinto Ghioni.
«Un ringraziamento particolare – prosegue l’incaricato del convitto – a don Christian Bricola, arciprete di Sondrio, che ha reso possibile tutto questo, mettendoci a disposizione questo bellissimo luogo di culto mariano». Continuano ad essere numerosi i pellegrini alla Sassella. Il tutto concluso con una buona pizza insieme, senza dimenticare «la preghiera vicendevole, certi che il Signore non farà mancare il suo aiuto», conclude Alessandro Piccoli.

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