Spagna – “I giovani cercano persone appassionate di Gesù Cristo”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Il 26 e 27 dicembre scorsi, il Consiglio dell’Ispettoria Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM) si è riunito a Salamanca con don Fabio Attard, Delegato dal Rettor Maggiore a compiere la Visita Straordinaria all’Ispettoria, nell’ambito dell’ultima riunione del Consiglio del 2023. Nel corso dell’incontro don Attard ha presentato le prime impressioni della sua Visita e nell’intervista che segue l’Ispettore di SSM, don Fernando García, illustra i passi compiuti da agosto fino ad ora, e i punti di forza e le sfide indicate dal Visitatore.

Alla fine dell’anno don Attard vi ha dato la sua prima visione dell’Ispettoria…

Sì, la visita straordinaria è un momento importante nella vita della nostra Ispettoria e per questo l’abbiamo preparata con grande cura. Ad agosto, don Attard ha potuto partecipare alle giornate di presentazione dell’anno pastorale, che si sono svolte a Deusto, Madrid, Valladolid e Ourense e questo lo ha aiutato a cogliere la vita che si svolge in SSM.

L’impegnativo piano di lavoro, che lo ha portato a visitare la metà delle case durante questo trimestre, è stato completato dalla sua presenza in alcuni forum strategici, come le riunioni dei Presidi scolastici e dei Direttori delle case, che si sono tenute in ottobre, o ancora il Congresso dei Centri Giovanili, l’incontro dei parroci e dei direttori dei Centri giovanili che si sono svolti in novembre e, infine, la sessione natalizia del Consiglio Ispettoriale, in cui abbiamo dedicato un momento a riflettere sul cammino futuro che ci attende.

Quali punti di forza ha visto Don Attard?

Durante questi mesi ho potuto condividere varie impressioni con don Fabio, che ha visitato le nostre case in diverse parti dell’Ispettoria.

A questo punto ha presentato a tutto il Consiglio alcune idee che ha percepito in questi mesi: abbiamo un’Ispettoria con molta vitalità e con giovani animatori convinti del loro impegno salesiano; ha sottolineato che l’identità degli educatori è forte e che la sua valutazione dei laici in posizioni di responsabilità è molto elevata.

Ha indicato come punti di forza l’organizzazione, i processi, la coesione generata negli anni grazie agli incontri coordinati dai responsabili dei diversi ambienti pastorali dell’Ispettoria, le équipe pastorali nelle case…

E quali sfide ha posto sul tavolo?

Potrei citarne alcune che ha menzionato e che già conosciamo bene perché riguardano le nostre case: il basso tasso di natalità, la situazione economica o l’alta età media dei salesiani, che ci costringe ad anticipare le situazioni affinché la gestione delle case possa continuare ad andare avanti.

Ma la sfida su cui don Fabio ha posto maggiormente l’accento è quella vocazionale. Ci ha detto che i giovani cercano uomini e donne il cui primo amore sia Gesù, che siano veramente appassionati di Gesù Cristo e lo dimostrano nella loro vita.

La sfida è quella di approfondire le motivazioni per credere alla base della nostra attività, la sfida della spiritualità, dell’accompagnamento e della direzione spirituale, della preghiera che trasforma la vita e viene condivisa nelle comunità e nelle case.

A marzo tornerà per completare la sua Visita: come sarà il lavoro di questi mesi?

Il calendario è impegnativo a causa del gran numero di case dell’Ispettoria e della loro complessità, il che significa che il tempo per i tanti incontri con le persone e le équipe è quasi sempre limitato.

Ed oltre al percorso per le case, don Fabio parteciperà al nostro Capitolo Ispettoriale durante la Settimana Santa e poi a maggio alla Festa Ispettoriale, così come all’Assemblea dei Coordinatori Generali della Pastorale e con i Direttori delle Piattaforme Sociali.

Come Ispettore, sa cosa ha significato questa visita straordinaria per le varie case toccate?

Le case stanno accogliendo questa visita con entusiasmo e spirito di famiglia. Il carisma salesiano è davvero ricco di familiarità e le visite dell’ispettore o della persona incaricata dal Rettor Maggiore non sono una formalità o una verifica, sono un’espressione viva della paternità di Don Bosco, del legame con il Rettor Maggiore e del senso di appartenenza alla Famiglia Salesiana presente nelle nostre Case.

Certamente, il modo in cui la famiglia salesiana, gli educatori e i giovani accolgono una visita come questa è un indicatore del radicamento salesiano in una presenza. E la vicinanza che don Fabio manifesta genera essa stessa un clima di familiarità.

Approfittando della fine dell’anno, con la Strenna per il 2024 appena consegnata, qual è il sogno di don Fernando García come Ispettore di SSM?

Il mio sogno è che sappiamo generare ambienti fecondi in cui gli animali feroci diventino agnelli e, ancor più, in cui gli agnelli diventino pastori.

Sogno che sappiamo trovare le vie giuste per avvicinare Gesù alla vita dei giovani e che da questo incontro nascano impegni di vita vocazionale. Sogno che noi salesiani ci prendiamo cura gli uni degli altri e non smettiamo mai di vivere per gli altri e di occuparci, nella misura delle nostre possibilità, della vita delle persone con cui condividiamo la vita.