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Spagna – Il contributo salesiano alla storia di Salamanca

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Salamanca) – Nei giorni scorsi, ad aprile, nell’ambito delle celebrazioni per i 125 anni di presenza salesiana a Salamanca, si è svolto un interessante convegno sul tema: “L’eredità salesiana a Salamanca: un contributo per i 125 anni della loro presenza”, condotto da don Joaquín Torres e Miguel Ángel Fernández, entrambi membri della Delegazione Salesiana dei Beni Culturali dell’Ispettoria di “Spagna-San Giacomo Maggiore” (SSM).

Il convegno ha offerto una visione della storia della città di Salamanca, a partire dai beni culturali che custodiscono un ricco carisma salesiano, per valorizzarne e salvaguardarne la memoria.

“Salamanca è stata una fucina di numerose vocazioni salesiane che, insieme ad Exallievi, Salesiani Cooperatori e membri della Famiglia Salesiana, si diffusero nel mondo”. Così ha iniziato il suo intervento don Torres, affermando che Salamanca non può essere compresa senza i salesiani, così come non si possono intendere i salesiani senza Salamanca.

L’obiettivo del convegno è stato dunque far conoscere parte del ricco patrimonio salesiano di Salamanca e risvegliare un interesse ad essere trasmettitori di quel patrimonio.

Durante il convegno non poteva non essere menzionata la ricchezza architettonica dei centri “San José” di Pizarrales e di “Maria Ausiliatrice”, che sorge accanto alla scuola salesiana “Don Bosco”. Sono state mostrate immagini e cronache contenute nel ricco archivio delle case e che permettono di compiere un percorso nella storia salesiana della città.

Storia che inizia il 30 dicembre 1898 con l’arrivo dei primi salesiani, che mossero i loro primi passi nella parrocchia di San Benito dove venivano impartiti gli insegnamenti elementari di disegno, modellismo, muratura e musica.

Con la proiezione di alcune fotografie sono state poi descritte le fasi successive del lavoro: l’acquisto di un terreno per costruire la scuola “Maria Ausiliatrice”, l’11 luglio 1900; l’inizio dei lavori nel 1902; l’inaugurazione e la benedizione della nuova scuola il 9 ottobre 1909; l’inizio della costruzione della nuova chiesa di Maria Ausiliatrice e la sua inaugurazione il 14 giugno 1945.

La scuola “San Benito” fu ufficialmente chiusa il 1° luglio 1955, data in cui il centro fu ceduto alla diocesi. Sempre in quella data, poi, la comunità salesiana si spostò alla scuola “Maria Ausiliatrice”, insieme ad un gruppo di 160 alunni che frequentavano i corsi estivi. Nel mese di settembre dello stesso anno, nel quartiere Pizarrales, aprì i battenti la nuova scuola “San José”. Si trattava della nuova presenza salesiana in città, che da quel momento in poi offrirà i corsi di Formazione Professionale e accoglierà gli studenti della scuola “San Benito”.

Nel corso di quei primi anni andarono ad accumularsi diverse immagini e opere artistiche che oggi compongono un ricco catalogo, che viene conservato ed è a disposizione di chi è interessato a studiarne il valore artistico o scientifico.

Insieme al patrimonio materiale, la città di Salamanca può vantare un prezioso patrimonio culturale e religioso. Il contributo del sistema educativo salesiano al mondo dell’istruzione della città ha prodotto generazioni di “buoni cristiani e onesti cittadini”, che si sono diffuse in tutta la Castiglia e oltre.

I diversi gruppi della Famiglia Salesiana, con il loro particolare carisma, sono un altro dei contributi di cui gode la città. E non si può non menzionare la grande devozione a Maria Ausiliatrice, visibile nelle strade e nelle case, con la presenza delle cappelle domestiche.

La presenza salesiana a Salamanca si apre ora al futuro, con rinnovato slancio. La memoria storica diventa, per ciascuno dei suoi destinatari, educatori, animatori, famiglie e membri della Famiglia Salesiana, una sfida fatta profezia: continuare a rispondere ai bisogni di educazione e di evangelizzazione cristiana delle nuove generazioni che saranno il futuro della Chiesa e della società, nella città di Salamanca e nel mondo intero.

Spagna – Il Cardinale Ángel Fernández Artime chiude il 24° Capitolo Ispettoriale di “Spagna – San Giacomo Maggiore”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Salamanca) – Dopo aver studiato i documenti finali preparati dalle cinque commissioni, il Capitolo Ispettoriale 2024 dell’Ispettoria “Spagna-San Giacomo Maggiore” (SSM), svoltosi dal 31 marzo al 3 aprile 2024 a Santa Marta de Tormes, presso Salamanca, ha concluso i suoi lavori.

I Capitolari hanno studiato le due bozze di ciascuno dei temi preparati, fino ad arrivare ai testi definitivi che sono stati votati nella mattinata di mercoledì 3 aprile. Al termine dei lavori è stata celebrata l’Eucaristia conclusiva, presieduta dal Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco.

Tra i temi affrontati, ve ne sono alcuni che rispondono alle richieste del Capitolo Generale 29°, come “Animazione e cura della vera vita di ogni salesiano”; “Insieme, salesiani, Famiglia Salesiana e laici, ‘con’ e ‘per’ i giovani”; e “Una coraggiosa revisione e riprogettazione del governo della Congregazione a tutti i livelli”. A questi tre nuclei di riflessione si sono aggiunte due tematiche specifiche proprie dell’Ispettoria: la “Riorganizzazione delle presenze dell’Ispettoria” e una “Riflessione sulle Case della Salute”.

Al di là dei lavori assembleari o del lavoro nelle Commissioni, il pomeriggio del 2 aprile ha previsto nel finale anche un momento di fraternità in cui i salesiani in formazione iniziale, invitati al Capitolo Ispettoriale 24, hanno condiviso la loro storia vocazionale e la loro visione dell’orizzonte della vita e della missione salesiana. E durante l’Eucaristia della giornata, anche don Fabio Attard, Delegato del Rettor Maggiore a compiere la Visita Straordinaria all’Ispettoria SSM, ha condiviso una riflessione sull’esperienza del Signore Risorto.

La giornata si è conclusa con il discorso di chiusura dell’Ispettore SSM, don Fernando García che, in qualità di Presidente del Capitolo, ha ringraziato i partecipanti per il lavoro svolto, soprattutto quello del Regolatore, don Javier Valiente. Per l’Ispettore, quest’esperienza “è stata una pietra miliare molto importante nella vita dell’Ispettoria”, in quanto sta definendo la presenza e il ruolo dei Salesiani nel futuro. Ha inoltre elogiato la “generosità dei confratelli” in questo periodo del suo servizio come Superiore Ispettoriale e ha invitato l’assemblea a guardare alle sfide del futuro senza trascurare le situazioni del presente. Infine, ha esortato tutti a “raccontare ciò che si è vissuto qui”.

Dopo la chiusura ufficiale dei lavori, il Capitolo ha ricevuto la visita del Rettor Maggiore, Cardinale Ángel Fernández Artime, che ha presieduto l’Eucaristia conclusiva. In questa celebrazione, il Cardinale ha sottolineato il significato pasquale della festa e ha invitato tutti a vivere il presente nella speranza, evitando la tentazione del pessimismo e “la mancanza di fede dei credenti”. Per questo motivo, ha invitato a creare comunità formate realmente da “credenti” nel tempo attuale. E nell’occasione il Rettor Maggiore ha confessato che è la prima volta, nei suoi dieci anni di Rettorato, che presiede la chiusura di un Capitolo Ispettoriale.

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Spagna – “I giovani cercano persone appassionate di Gesù Cristo”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Il 26 e 27 dicembre scorsi, il Consiglio dell’Ispettoria Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM) si è riunito a Salamanca con don Fabio Attard, Delegato dal Rettor Maggiore a compiere la Visita Straordinaria all’Ispettoria, nell’ambito dell’ultima riunione del Consiglio del 2023. Nel corso dell’incontro don Attard ha presentato le prime impressioni della sua Visita e nell’intervista che segue l’Ispettore di SSM, don Fernando García, illustra i passi compiuti da agosto fino ad ora, e i punti di forza e le sfide indicate dal Visitatore.

Alla fine dell’anno don Attard vi ha dato la sua prima visione dell’Ispettoria…

Sì, la visita straordinaria è un momento importante nella vita della nostra Ispettoria e per questo l’abbiamo preparata con grande cura. Ad agosto, don Attard ha potuto partecipare alle giornate di presentazione dell’anno pastorale, che si sono svolte a Deusto, Madrid, Valladolid e Ourense e questo lo ha aiutato a cogliere la vita che si svolge in SSM.

L’impegnativo piano di lavoro, che lo ha portato a visitare la metà delle case durante questo trimestre, è stato completato dalla sua presenza in alcuni forum strategici, come le riunioni dei Presidi scolastici e dei Direttori delle case, che si sono tenute in ottobre, o ancora il Congresso dei Centri Giovanili, l’incontro dei parroci e dei direttori dei Centri giovanili che si sono svolti in novembre e, infine, la sessione natalizia del Consiglio Ispettoriale, in cui abbiamo dedicato un momento a riflettere sul cammino futuro che ci attende.

Quali punti di forza ha visto Don Attard?

Durante questi mesi ho potuto condividere varie impressioni con don Fabio, che ha visitato le nostre case in diverse parti dell’Ispettoria.

A questo punto ha presentato a tutto il Consiglio alcune idee che ha percepito in questi mesi: abbiamo un’Ispettoria con molta vitalità e con giovani animatori convinti del loro impegno salesiano; ha sottolineato che l’identità degli educatori è forte e che la sua valutazione dei laici in posizioni di responsabilità è molto elevata.

Ha indicato come punti di forza l’organizzazione, i processi, la coesione generata negli anni grazie agli incontri coordinati dai responsabili dei diversi ambienti pastorali dell’Ispettoria, le équipe pastorali nelle case…

E quali sfide ha posto sul tavolo?

Potrei citarne alcune che ha menzionato e che già conosciamo bene perché riguardano le nostre case: il basso tasso di natalità, la situazione economica o l’alta età media dei salesiani, che ci costringe ad anticipare le situazioni affinché la gestione delle case possa continuare ad andare avanti.

Ma la sfida su cui don Fabio ha posto maggiormente l’accento è quella vocazionale. Ci ha detto che i giovani cercano uomini e donne il cui primo amore sia Gesù, che siano veramente appassionati di Gesù Cristo e lo dimostrano nella loro vita.

La sfida è quella di approfondire le motivazioni per credere alla base della nostra attività, la sfida della spiritualità, dell’accompagnamento e della direzione spirituale, della preghiera che trasforma la vita e viene condivisa nelle comunità e nelle case.

A marzo tornerà per completare la sua Visita: come sarà il lavoro di questi mesi?

Il calendario è impegnativo a causa del gran numero di case dell’Ispettoria e della loro complessità, il che significa che il tempo per i tanti incontri con le persone e le équipe è quasi sempre limitato.

Ed oltre al percorso per le case, don Fabio parteciperà al nostro Capitolo Ispettoriale durante la Settimana Santa e poi a maggio alla Festa Ispettoriale, così come all’Assemblea dei Coordinatori Generali della Pastorale e con i Direttori delle Piattaforme Sociali.

Come Ispettore, sa cosa ha significato questa visita straordinaria per le varie case toccate?

Le case stanno accogliendo questa visita con entusiasmo e spirito di famiglia. Il carisma salesiano è davvero ricco di familiarità e le visite dell’ispettore o della persona incaricata dal Rettor Maggiore non sono una formalità o una verifica, sono un’espressione viva della paternità di Don Bosco, del legame con il Rettor Maggiore e del senso di appartenenza alla Famiglia Salesiana presente nelle nostre Case.

Certamente, il modo in cui la famiglia salesiana, gli educatori e i giovani accolgono una visita come questa è un indicatore del radicamento salesiano in una presenza. E la vicinanza che don Fabio manifesta genera essa stessa un clima di familiarità.

Approfittando della fine dell’anno, con la Strenna per il 2024 appena consegnata, qual è il sogno di don Fernando García come Ispettore di SSM?

Il mio sogno è che sappiamo generare ambienti fecondi in cui gli animali feroci diventino agnelli e, ancor più, in cui gli agnelli diventino pastori.

Sogno che sappiamo trovare le vie giuste per avvicinare Gesù alla vita dei giovani e che da questo incontro nascano impegni di vita vocazionale. Sogno che noi salesiani ci prendiamo cura gli uni degli altri e non smettiamo mai di vivere per gli altri e di occuparci, nella misura delle nostre possibilità, della vita delle persone con cui condividiamo la vita.

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Iniziate le celebrazioni per il 125° anniversario dei salesiani a Salamanca

(ANS – Salamanca) – Nel giorno solenne dell’Immacolata Concezione, un giorno significativo per tutta la Famiglia Salesiana, sono iniziate le celebrazioni per il 125° anniversario della presenza dei salesiani a Salamanca. Don Fabio Attard, Visitatore Straordinario, a nome del Rettor Maggiore, all’Ispettoria di “Spagna-San Giacomo Maggiore” (SSM), ha presieduto all’una del pomeriggio un’Eucaristia nella chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice.

Era un freddo 30 dicembre 1898 quando il sacerdote salesiano Vincenzo Schiralli e il suo confratello coadiutore Giovanni Bertola arrivarono a Salamanca per occuparsi del “Protettorato dei giovani industriali”, su iniziativa e perseveranza di Francisco de la Concha Alcalde, Presidente delle Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli, con la diocesi di Salamanca allora retta dal Vescovo agostiniano Mons. Tomás Cámara y Castro. Poco dopo, iniziò a funzionare la prima scuola salesiana della città, situata nei locali dell’Università Pontificia: “San Benito”. Le due attuali presenze salesiane a Salamanca, intitolate e Maria Ausiliatrice e a San Giuseppe, nel quartiere di Pizarrales, sono l’eredità di quel periodo.

Quanto alla celebrazione di venerdì 8 dicembre 2023, sono stati centinaia i fedeli e i parrocchiani che hanno riempito la parrocchia santuario per accogliere l’inizio delle celebrazioni del 125° anniversario. “Abbiamo una parrocchia che conta un numero molto alto di parrocchiani, soprattutto grazie al culto e alla devozione a Maria Ausiliatrice, come si può vedere nella processione di maggio”, ha affermato con gratitudine, in apertura della Messa, don Ángel Astorgano, Direttore dell’opera “Maria Ausiliatrice” di Salamanca.

L’apertura delle celebrazioni ha coinciso con la Visita Straordinaria di don Fabio Attard il quale, da parte sua, con riferimento all’anniversario, ha dichiarato: “È un’occasione per celebrare quanto abbiamo vissuto e, soprattutto, per rafforzare la testimonianza di una comunità molto integrata nel tessuto sociale e culturale della città”.

Perché una comunità sia saldamente inserita nella città per oltre un secolo di vita, ci vuole la “vicinanza”, ha osservato ancora. Vicinanza, sia della comunità ai parrocchiani, sia della “gente” ai religiosi. “Questo è qualcosa di molto positivo e, senza dubbio, una bella prospettiva e un’opportunità soprattutto per i giovani che saranno i cittadini di domani”, ha aggiunto.

Le celebrazioni continueranno fino a febbraio. Sabato prossimo, 16 dicembre, sarà don Miguel Ángel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, a recarsi a Salamanca per offrire una conferenza dal titolo “La Famiglia Salesiana e la Pastorale Giovanile”.

Per chiudere l’anno solare, sabato 30 dicembre, invece, a presiedere l’Eucaristia ci sarà Mons. Julio Parrilla, Vescovo emerito di Riobamba, in Ecuador, che attualmente risiede a Salamanca.

A gennaio, in vista della festa di Don Bosco, sabato 20, si terrà l’incontro formativo “Educazione: tempo di patto e di innovazione”. Il 31 gennaio, giorno esatto della festa del Santo dei Giovani, Mons. José Luis Retana, Vescovo della diocesi di Salamanca, presiederà la Messa solenne per la Famiglia Salesiana nella Cattedrale Vecchia della città. Gli eventi si concluderanno con la tradizionale gara di solidarietà “Cross Don Bosco”, organizzata dall’Istituto salesiano “San José” di Pizarrales, domenica 4 febbraio 2024.

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