Spagna – Portare speranza dove serve e costruire la pace: gli obiettivi missionari per il nuovo anno

Dal sito infoANS.

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È iniziato da pochi giorni un nuovo anno, che si apre con il mese di Don Bosco, la celebrazione del bicentenario del suo sogno profetico all’età di nove anni e il numero 24 a ricordare la presenza costante di Maria Ausiliatrice.

Con tutti questi stimoli, “Misiones Salesianas”, la Procura Missionaria salesiana con sede a Madrid, lancia un invito a tenere vivo il sogno di Don Bosco e in particolare a non smettere mai di sognare due obiettivi per il nuovo anno: portare speranza e accompagnare coloro che soffrono di più; e costruire una cultura di pace nel mondo.

Il mondo è sempre più convulso: aumentano le violenze, le guerre, il numero di bambini che non vanno a scuola, la povertà, la fame, i minori costretti a lavorare, i migranti e i rifugiati che fuggono dalle loro case, le violazioni ai diritti dei bambini, i disastri naturali, i cambiamenti climatici che hanno sempre più conseguenze sulle nostre vite e il divario sociale tra ricchi e poveri.

Nonostante tutto questo, i salesiani non si lasciano scoraggiare e continuano ad essere al fianco di chi ha più bisogno in oltre 130 Paesi del mondo. Tutte queste situazioni sono più che sufficienti per fissare due obiettivi per quest’anno da parte di “Misiones Salesianas”. Da un lato, fare in modo che i bambini e i giovani del mondo si sentano protetti e accompagnati, attraverso la speranza che i salesiani sono chiamati a trasmettere loro. Dall’altro, continuare a costruire una cultura di pace con il miglior strumento a disposizione: un’educazione di qualità, con la quale i minori possano diventare protagonisti della propria vita e padroni dei loro sogni.

Quasi due anni fa il conflitto in Ucraina ha fatto riflettere sulle difficoltà della popolazione ad affrontare l’inverno e sulla crisi economica che si stava profilando a causa dell’escalation dei prezzi. Oggi i salesiani continuano ad aiutare la popolazione ucraina, così come i rifugiati, distribuendo cibo, curando i feriti, riparando case e scuole, sostenendo gli insegnanti…

A distanza di quasi due anni, la guerra in Ucraina continua, ma nel mondo sono emersi nuovi episodi di violenza che hanno quasi fatto dimenticare i precedenti: colpi di stato in vari Paesi africani, l’uso della fame come arma di guerra in altri, la disperata situazione umanitaria causata dagli attacchi nella Striscia di Gaza…

La Siria è un grande esempio di lavoro salesiano nel mondo in questi tempi difficili. A marzo, il Paese avrà completato 13 anni dall’inizio di una guerra che non è ancora terminata. E a febbraio ricorrerà anche il primo, triste anniversario del terremoto nel sud della Turchia che ha colpito duramente Aleppo.

I giovani pensano solo a lasciare il Paese a causa della mancanza di opportunità e del servizio militare obbligatorio che li condanna a combattere, mentre la disoccupazione, l’inflazione e la difficoltà di trovare beni di prima necessità hanno moltiplicato la povertà. Nonostante tanti bisogni e tanto dolore, le presenze salesiane in Siria (Aleppo, Damasco e Kafroun) sono note da molti anni come “oasi di pace”, dove regnano gioia e familiarità e tutto è condiviso.

Per questo si può affermare senza tema di smentita che anche per il nuovo anno tutte le opere salesiane continueranno ad accogliere i bisognosi, a educare e a evangelizzare.

È un’ulteriore dimostrazione che la pedagogia salesiana, attraverso il Sistema Preventivo di Don Bosco, funziona e dà risultati, perché le opere salesiane sono case che accolgono, scuole che educano, cortili in cui crescere e chiese che evangelizzano. Decine di migliaia di giovani che ogni anno passano per una delle quasi 6.500 opere della Famiglia Salesiana in più di 130 Paesi del mondo testimoniano la loro formazione accademica e umana.

Per questo motivo, anche quest’anno salesiani, membri della Famiglia Salesiana e collaboratori laici continueranno a curare e proteggere i minori in situazioni di strada o vittime di prostituzione, a combattere il traffico e il lavoro minorile, ad accogliere i minori orfani, ad offrire aiuto e protezione ai bambini separati dai conflitti armati, ai minori che scontano pene nelle carceri degli adulti, ad accompagnare le popolazioni migranti e rifugiate, alle vittime della guerra…

Un lavoro, però, che non si realizza da solo. “I missionari salesiani sono i nostri occhi, ma la provvidenza che rende possibile il miracolo di poter assistere, curare ed educare chi ne ha più bisogno è la generosità di migliaia di persone che ci accompagnano ogni giorno – affermano da Madrid –. Da parte di ‘Misiones Salesianas’ vi ringraziamo per il vostro impegno a continuare al nostro fianco per mantenere durante tutto l’anno la sfida di continuare ad aiutare chi ha avuto di meno”.