Salesiani Olbia, a settembre erezione canonica della comunità salesiana
dal sito dell’Ispettoria dell’Italia Centrale.
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Sarà eretta canonicamente a settembre 2025, la comunità salesiana di Olbia, dedicata a San Domenico Savio, giovane santo, frutto maturo del Sistema Preventivo di don Bosco. La sua breve ma intensa vita è un esempio luminoso di dedizione a Dio, impegno nella vita cristiana e passione per il bene dei giovani. Un passo importante per la crescita della comunità, una testimonianza concreta dei valori che San Domenico Savio ha incarnato durante la sua vita.
“San Domenico Savio è la testimonianza di una vita spesa per gli altri, soprattutto per i suoi coetanei. L’impegno del darsi e del volontariato. Nella città di Olbia, soprattutto tra i giovani il volontariato non è molto conosciuto purtroppo”, ci racconta don Alessandro Fadda sulle sfide che la città deve affrontare quotidianamente.
La Casa Salesiana di Olbia: un nuovo capitolo della missione educativa
L’erezione canonica della Casa Salesiana di Olbia rappresenta un momento significativo nella storia della presenza salesiana in Sardegna. Questa nuova casa non è solo un luogo fisico dove si svolgono attività educative, ma è soprattutto un luogo di crescita spirituale e umana per i giovani. “Olbia è una città in continua espansione, con tante problematiche che spaziano dalla criminalità alla dispersione scolastica. È una città che ha bisogno di interventi da parte sia delle istituzioni civili che ecclesiastiche…” Riguardo queste problematiche i salesiani di Olbia, continuando l’opera iniziata da don Bosco, si impegnano a portare avanti la missione di educare i giovani alla fede, al rispetto reciproco e al servizio alla comunità. Attraverso la collaborazione con scuole, oratori, attività pastorali e progetti di animazione, la casa salesiana diventa un punto di riferimento per molti giovani e famiglie, offrendo un cammino di formazione che risponde alle esigenze del nostro tempo. Tuttavia, ribadisce don Sandro, “il progetto più importante che possiamo attuare è quello di esserci, non di fare, ma soprattutto di essere. I giovani qui hanno molte opportunità, siamo nella città della Costa Smeralda, un luogo dove però spesso domina l’apparenza, senza che ci sia una vera e propria profondità morale”.
“Il riconoscimento di una comunità è un avvenimento che è sempre molto apprezzato, poiché rappresenta la certezza che si rimanga saldi”, aggiunge don Alessandro, commentando l’impatto che la notizia ha avuto nella Diocesi e nel territorio.