Ispettoria Meridionale, a Caserta si ricorda il sacrificio di Falcone e la giornata della legalità

Dal sito dell’ispettoria Meridionale, il racconto della giornata della legalità organizzata dall’Istituto Salesiano “Sacro Cuore di Maria” di Caserta, dal comitato “Amici di Don Bosco” e dai ragazzi della comunità alloggio “Casa Pinardi” in ricordo del sacrificio del giudice Falcone.

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Il 23 Maggio del 1992 è stata una giornata che ha cambiato la storia politica, giuridica e sociale del nostro Paese. Da quel giorno, nonostante il dolore e la distruzione causati da una criminalità organizzata senza coscienza, il sentimento di rabbia della brava gente Italiana si è trasformato in energia per alimentare un cambiamento che non si è mai più fermato. Noi Salesiani, sui quattro pilastri della Legalità (uguaglianza, pace, giustizia e libertà) abbiamo consolidato il percorso tracciato da Don Bosco: anche quest’anno non potevamo sottrarci dal commemorare il sacrificio del Giudice Borsellino e degli uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita per il bene dello Stato.

L’ Istituto Salesiano “Sacro Cuore di Maria” di Caserta, il comitato “Amici di Don Bosco” e i ragazzi della comunità alloggio “Casa Pinardi” in occasione di questa data hanno organizzato un bellissimo evento commemorativo dal titolo “SeminiAmo legalità: Palermo chiama, l’oratorio Salesiano di Caserta risponde”. La partecipazione di molti ragazzi, dai bambini delle elementari a quelli più grandi delle superiori, e il coordinamento degli animatori ha permesso di creare un momento unico sia di ricordo che di motivazione: Caserta e i suoi giovani non si piegano all’illegalità. L’obiettivo della Giornata, riprendendo il pensiero del Direttore dell’Oratorio don Giancarlo D’Ercole, è stato quello di “fare memoria”, non intendendola come semplice ricorrenza annuale, ma come fiamma accesa da quasi trent’anni che fa luce verso un nuovo futuro più giusto.

Sono stati tanti gli ospiti d’eccezione intervenuti nel corso della giornata. Il Comandante della Squadra Mobile di Caserta Angelo Barbato, in rappresentanza del Questore di Caserta, ha presentato alla manifestazione una volante per “scortare” simbolicamente i ragazzi e ragazze dell’Oratorio che per un giorno sono stati gli uomini e donne di legge e dello Stato uccisi dalla criminalità organizzata. Al termine di questo percorso a piedi, momento di grandissima umanità è stato l’arrivo all’Oratorio e l’incontro con Don Bosco personificato da un ragazzo dell’Istituto Salesiano. La giornata è proseguita con gli allievi della scuola secondaria che hanno esposto numerosi striscioni colorati preparati nei giorni precedenti con l’aiuto degli animatori: la frase “Non li avete uccisi perché le loro idee cammineranno sulle nostre gambe” ha saputo rendere pienamente il sentimento che si respirava durante il corso della manifestazione. Gli studenti delle classi superiori hanno dedicato “Siamo Capaci”, brano scritto da Roy Paci e Giuseppe Anastasi, cantando e suonando al folto pubblico di ospiti e personalità dello Stato. Il testo racchiude tutta la voglia di rivalsa e riscatto per dire no al sistema criminale, ovunque si trovi. Successivamente agli interventi del Comandante della Squadra Mobile, del Magistrato Raffaello Magi e del Giudice Giuseppe Zullo, c’è stata l’inaugurazione dell’“Angolo della Legalità” dove i bambini delle scuole elementari hanno piantato quattro arbusti a significato dei quattro pilastri della legalità: uguaglianza, pace, giustizia e libertà.

Il grande impegno di tutti gli operatori e degli animatori, la dedizione dei giovani dell’oratorio non ha lasciato indifferenti i presenti. Infatti il Magistrato dott. Raffaello Magi ha donato, come ricordo della giornata, una copia dell’interrogatorio al primo “pentito” della storia, Tommaso Buscetta ritornato dagli Stati Uniti: il documento scritto da Giovanni Falcone, all’epoca Giudice Istruttore, ha rappresentato l’inizio al nuovo corso intrapreso dai due Giudici. Il documento sarà permanentemente esposto in Oratorio affinché le giovani generazioni possano sempre fare memoria e riflettere sulle parole di Giovanni Falcone: «si può sempre fare qualcosa».

Fulvio Mastroianni