Spagna – Il contributo salesiano alla storia di Salamanca

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Salamanca) – Nei giorni scorsi, ad aprile, nell’ambito delle celebrazioni per i 125 anni di presenza salesiana a Salamanca, si è svolto un interessante convegno sul tema: “L’eredità salesiana a Salamanca: un contributo per i 125 anni della loro presenza”, condotto da don Joaquín Torres e Miguel Ángel Fernández, entrambi membri della Delegazione Salesiana dei Beni Culturali dell’Ispettoria di “Spagna-San Giacomo Maggiore” (SSM).

Il convegno ha offerto una visione della storia della città di Salamanca, a partire dai beni culturali che custodiscono un ricco carisma salesiano, per valorizzarne e salvaguardarne la memoria.

“Salamanca è stata una fucina di numerose vocazioni salesiane che, insieme ad Exallievi, Salesiani Cooperatori e membri della Famiglia Salesiana, si diffusero nel mondo”. Così ha iniziato il suo intervento don Torres, affermando che Salamanca non può essere compresa senza i salesiani, così come non si possono intendere i salesiani senza Salamanca.

L’obiettivo del convegno è stato dunque far conoscere parte del ricco patrimonio salesiano di Salamanca e risvegliare un interesse ad essere trasmettitori di quel patrimonio.

Durante il convegno non poteva non essere menzionata la ricchezza architettonica dei centri “San José” di Pizarrales e di “Maria Ausiliatrice”, che sorge accanto alla scuola salesiana “Don Bosco”. Sono state mostrate immagini e cronache contenute nel ricco archivio delle case e che permettono di compiere un percorso nella storia salesiana della città.

Storia che inizia il 30 dicembre 1898 con l’arrivo dei primi salesiani, che mossero i loro primi passi nella parrocchia di San Benito dove venivano impartiti gli insegnamenti elementari di disegno, modellismo, muratura e musica.

Con la proiezione di alcune fotografie sono state poi descritte le fasi successive del lavoro: l’acquisto di un terreno per costruire la scuola “Maria Ausiliatrice”, l’11 luglio 1900; l’inizio dei lavori nel 1902; l’inaugurazione e la benedizione della nuova scuola il 9 ottobre 1909; l’inizio della costruzione della nuova chiesa di Maria Ausiliatrice e la sua inaugurazione il 14 giugno 1945.

La scuola “San Benito” fu ufficialmente chiusa il 1° luglio 1955, data in cui il centro fu ceduto alla diocesi. Sempre in quella data, poi, la comunità salesiana si spostò alla scuola “Maria Ausiliatrice”, insieme ad un gruppo di 160 alunni che frequentavano i corsi estivi. Nel mese di settembre dello stesso anno, nel quartiere Pizarrales, aprì i battenti la nuova scuola “San José”. Si trattava della nuova presenza salesiana in città, che da quel momento in poi offrirà i corsi di Formazione Professionale e accoglierà gli studenti della scuola “San Benito”.

Nel corso di quei primi anni andarono ad accumularsi diverse immagini e opere artistiche che oggi compongono un ricco catalogo, che viene conservato ed è a disposizione di chi è interessato a studiarne il valore artistico o scientifico.

Insieme al patrimonio materiale, la città di Salamanca può vantare un prezioso patrimonio culturale e religioso. Il contributo del sistema educativo salesiano al mondo dell’istruzione della città ha prodotto generazioni di “buoni cristiani e onesti cittadini”, che si sono diffuse in tutta la Castiglia e oltre.

I diversi gruppi della Famiglia Salesiana, con il loro particolare carisma, sono un altro dei contributi di cui gode la città. E non si può non menzionare la grande devozione a Maria Ausiliatrice, visibile nelle strade e nelle case, con la presenza delle cappelle domestiche.

La presenza salesiana a Salamanca si apre ora al futuro, con rinnovato slancio. La memoria storica diventa, per ciascuno dei suoi destinatari, educatori, animatori, famiglie e membri della Famiglia Salesiana, una sfida fatta profezia: continuare a rispondere ai bisogni di educazione e di evangelizzazione cristiana delle nuove generazioni che saranno il futuro della Chiesa e della società, nella città di Salamanca e nel mondo intero.

Spagna – La “Fundación Don Bosco” celebra il suo 25° anniversario con un grande evento al “CaixaForum” di Siviglia

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Siviglia) – Lo scorso 9 aprile, presso il “CaixaForum” di Siviglia, si è svolta la cerimonia per il 25° anniversario della “Fundación Don Bosco”, alla quale hanno partecipato il Presidente del Parlamento andaluso, Jesús Aguirre, il Sindaco di Siviglia, José Luis Sanz, la Consigliera per lo Sviluppo Educativo, Patricia del Pozo, la Consigliera per l’Occupazione, Rocío Blanco, e il Vicedirettore Generale della Fondazione bancaria “la Caixa”, Marc Simón.

Più di 300 persone si sono riunite in questo festoso evento, caratterizzato da una grande atmosfera familiare, insieme ad un’ampia rappresentanza dell’amministrazione pubblica andalusa, del settore imprenditoriale e del terzo settore dell’Andalusia. In questo modo è stato dato un riconoscimento al lavoro che questa fondazione salesiana ha svolto nei suoi 25 anni di esistenza, ovvero da quando è stata creata nel 1998.

La serata di gala, che ha avuto come filo conduttore la forza trasformatrice dei sogni, è stata presentata dalla cantante Virginia Carmona, mentre l’intrattenimento musicale è stato curato dalla cantante Laura Gómez. L’evento ha visto la testimonianza di giovani in situazioni di vulnerabilità, che sono o sono stati assistiti nelle diverse località in cui la Fondazione è presente, attraverso i suoi 28 centri sociali e le sue oltre 90 presenze, tra cui centri per la tutela dei minori, appartamenti per giovani rifugiati, Scuole della Seconda Opportunità e molteplici progetti di inserimento lavorativo.

Ignacio Vázquez de la Torre, Direttore Generale della “Fundación Don Bosco”, nelle sue parole di benvenuto ha voluto sottolineare “quanto bene è stato fatto dagli inizi della Fondazione, quante persone hanno incontrato Don Bosco in questi 25 anni… Dio solo sa quante persone hanno beneficiato di quell’intuizione della Congregazione Salesiana di avvicinarsi alle persone in situazioni di vulnerabilità”. Vázquez ha poi voluto ricordare che nella “Fondazione portiamo il carisma di Don Bosco in tutti i luoghi in cui siamo; ogni progetto, ogni strategia, ogni opzione ha sempre cercato di avere lo stesso carattere che Don Bosco aveva a Valdocco, un segno di fedeltà e autenticità”.

Da parte sua, Marc Simón, ha evidenziato che “il legame con l’occupazione unisce la Fundación Don Bosco con la Fondazione ‘la Caixa’, offrendo opportunità per creare una società più giusta, con una reale uguaglianza”. Ha inoltre sottolineato che per “la Caixa”, coinvolgere i giovani in iniziative per il loro futuro è essenziale e non potrebbe essere fatto senza la collaborazione di tutti. Pertanto, è questo il momento di continuare ad affrontare sfide importanti. Simón ha poi concluso insistendo sul fatto che dobbiamo “aiutare ad incorporare la tecnologia, in modo che le persone abbiano maggiori opportunità”.

Don Fernando Miranda, Superiore dell’Ispettoria di Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX) e promotore della “Fundación Don Bosco”, ha sottolineato che “la Fondazione ha sempre una visione provvidenziale di questi giovani che si trovano in situazioni di vulnerabilità e se alcuni settori vedono i giovani come una storia finita, per la Fondazione rappresenteranno sempre una storia da scrivere”. Don Miranda ha dunque insistito sul fatto che si deve compiere ogni sforzo per accogliere la persona, con l’affetto e la fiducia che caratterizzano lo stile educativo salesiano.

Il momento principale dell’evento è stato incentrato su una tavola rotonda a cui hanno partecipato tre giovani rappresentanti di diverse località e progetti dell’ente, che hanno portato le proprie testimonianze. Attraverso le loro storie, hanno condiviso il loro percorso verso l’autonomia e l’inserimento lavorativo. Sono stati accompagnati nel dialogo da Rocío Blanco, la quale ha sottolineato che “noi, come Amministrazione, siamo piccoli rispetto al lavoro della ‘Fundación Don Bosco’. E il fatto è che, come fondazione, aiutate molti giovani a trovare la loro strada. I giovani sono una grande risorsa per l’Andalusia e per questo, come assessore, vorrei sottolineare l’enorme impegno e la collaborazione tra pubblico e privato che ci rende tutti grandi”.

All’evento ha partecipato anche don Rafael Bejarano, SDB, Coordinatore delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani nel mondo. “Una parte fondamentale della nostra opera sono gli educatori – ha osservato – in tutti i Paesi in cui lavoriamo; loro sono persone appassionate, perché fare l’educatore è un compito complesso, ma fare l’educatore nel campo sociale è ancora più complicato. Un compito così bello che offre ai giovani un sostegno per crescere e progredire”, ha aggiunto don Bejarano.

Da parte sua, Patricia del Pozo, Exallieva dei Salesiani dell’opera “Santissima Trinità” di Siviglia, si è commossa per le parole di affetto nei confronti dell’istituzione e per i ricordi che hanno evocato i momenti vissuti all’evento. Ha evidenziato inoltre il ruolo dell’amministrazione, sottolineando che “ogni giorno ci impegniamo per continuare ad ampliare gli orizzonti e raggiungere nuovi traguardi, confermando, ad esempio, che le Scuole della Seconda Opportunità sono una macchina per generare un futuro ricco di possibilità”.

Il sindaco di Siviglia, José Luis Sanz, ha affermato che “oggi abbiamo capito questa non è solo una fondazione, ma una grande famiglia, che si trova dove c’è più bisogno”.

Jesús Aguirre, Presidente del Parlamento dell’Andalusia, ha poi chiuso l’evento con le sue parole colme di vicinanza a coloro che attualmente compongono l’organizzazione e a coloro che l’hanno promossa ai suoi inizi. Ha commosso la platea quando ha ricordato il recentemente scomparso don Paco Ruiz, che fu Superiore dei Salesiani di Sivilia e fondatore della “Fundación Don Bosco”. “Scommettere sui giovani è scommettere sul futuro, riorientare il loro cammino e cercare il beneficio dei giovani. È, di conseguenza, il beneficio di tutta la società”, ha concluso Aguirre.

L’evento commemorativo tenutosi al “CaixaForum” di Siviglia è stato l’occasione per la Fondazione per riflettere sui risultati raggiunti e riconoscere il lavoro di coloro che hanno reso possibile questo percorso, guardando al futuro con rinnovato ottimismo e determinazione.

Nel corso del 2023, la “Fundación Don Bosco” ha gestito 10 centri per la tutela dei minori, 20 appartamenti per l’autonomia, tre appartamenti di accoglienza per giovani richiedenti protezione internazionale e ha accompagnato l’integrazione nel mercato del lavoro di oltre 4.400 persone attraverso i 172 progetti che sviluppa.

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Spagna – La Facoltà di Teologia di Siviglia ospita il II Convegno su Sport e Fede

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Siviglia) – La Facoltà di Teologia “San Isidoro” di Siviglia ha ospitato, nei giorni 4 e 5 aprile, il II Convegno su Sport e Fede, organizzato dall’Arcidiocesi di Siviglia, in collaborazione con la Congregazione Salesiana. Un centinaio di partecipanti, di cui 30 provenienti da ambienti salesiani, hanno preso parte a questo evento, rivolto in particolare agli operatori legati alla Pastorale dello Sport, ovvero insegnanti, allenatori, catechisti, sacerdoti, sportivi e chiunque sia coinvolto nell’ambito educativo-sportivo. Vi hanno partecipato anche dirigenti, allenatori e sportivi di riconosciuto prestigio.

Nelle giornate si sono susseguiti diversi interventi e tavole rotonde, come quella tenuta dagli ex calciatori Javi Varas e Juan Carlos Unzué, nonché dall’arbitro di Prima Divisione Jorge Figueroa Vázquez, quest’ultimo exallievo della scuola salesiana di Nervión, denominata “Come vivere la fede nello sport professionistico”. Nel corso dell’intervento, Unzué ha spiegato il processo della SLA, malattia di cui soffre e che lo costringe su una sedia a rotelle, e ha colto l’occasione per lanciare un appello alle autorità pubbliche: “Non possiamo permettere che persone che vogliono vivere si sentano obbligate a morire per un problema economico, perché sentono che stanno gravando sulle loro famiglie”. Juan Carlos Unzué da quando ha scoperto di essere affetto da SLA vive con la missione di migliorare le condizioni delle persone che ne soffrono.

Da parte sua, Jorge Figueroa Vázquez ha espresso il desiderio di “umanizzare maggiormente la figura dell’arbitro, per mettere in evidenza il nostro lato personale”. Raccontando alcuni episodi personali e familiari derivati dalla sua attività di arbitro, ha affermato che i gesti che mostrano l’identità e la pratica religiosa degli sportivi non sono così rari. Cosa che ha confermato anche Javi Varas con alcuni dei suoi interventi.

La successiva tavola rotonda si è concentrata sul superamento di sé e dei limiti nello sport, e ha visto gli interventi del maratoneta José M. Roas, del nuotatore paralimpico Paco Salinas e dei membri della squadra del “Nastic de Tarragona”, Rubén Cano e Álvaro Almazán. Roas, che corre le maratone con suo figlio Pablo, affetto da paralisi cerebrale, ha detto che “Pablo è una benedizione in sé, perché è la prova che Dio esiste e ci sostiene”.

Da parte loro, Cano e Almazán hanno delineato il percorso che li ha portati a dedicare il loro tempo a questa nuova esperienza, in cui sono già coinvolte mille persone. Paco Salinas, invece, ha raccontato le esigenze di allenarsi ai massimi livelli con le modalità paralimpiche e ha riconosciuto che la fede gli dà la forza di andare avanti.

Javier Tebas, Presidente della Liga Calcio, ha chiuso la giornata inaugurale con un discorso in cui ha messo in relazione la pratica sportiva e le esigenze che comporta, con gli impegni che derivano da una vita di fede. Per farlo, ha utilizzato la prima lettera di San Paolo ai Corinzi: “La vita è una corsa spirituale, e dobbiamo fare ogni sforzo possibile”. Su questa linea, ha poi spiegato perché lo sport è paragonabile al cammino di fede: “Anche la fede si allena, con l’adempimento dei comandamenti”.

Alla sessione inaugurale hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti delle due squadre di calcio della città, il presidente del “Sevilla FC”, José María del Nido Carrasco; e il Direttore delle Relazioni istituzionali del “Real Betis”, Rafael Gordillo; insieme anche a Minerva Salinas, Consigliera del Comune di Siviglia con delega allo Sport.

Venerdì 5 aprile sono state organizzate altre due tavole rotonde e una presentazione finale. La giornata è iniziata con un intervento su come educare alla fede attraverso lo sport, con la partecipazione di suor Guadalupe Escudero, Consacrata nell’Ordine delle Vergini, responsabile della casa di spiritualità del Monastero di Zamartze in Navarra; il coordinatore sportivo delle “Escuelas Católicas Sevilla”, Manuel García; e Gema Saez, docente di pallacanestro presso l’Università “Francisco de Vitoria” di Madrid e Direttrice del gruppo di ricerca “Sport e fatti religiosi” della stessa università. L’intervento, rivolto principalmente ad allenatori e insegnanti di sport, è stato moderato da Gabino Carmona, allenatore sportivo e direttore di “Talent Executive Coaching”, un programma di processi di coaching per allenatori, squadre e giocatori di sport professionistici e di base.

La giornata si è quindi conclusa con l’intervento dell’atleta paralimpico di nuoto Enhamed Enhamed, che ha raccontato brevemente la storia di come ha superato la perdita della vista. A questo proposito, ha invitato a vivere con gratitudine, a chiedere aiuto agli altri quando ce n’è bisogno e a confidare in Dio. Al tempo stesso, ha mostrato al pubblico quanto non sia stato facile raggiungere queste convinzioni; tuttavia, nel momento in cui ha toccato il fondo nella sua carriera sportiva, ha cercato e trovato aiuto e un accompagnamento.

Durante la giornata, inoltre, Javier Trigo ha presentato il libro “Dio è uno sportivo”, con 20 storie che illustrano questa affermazione. Successivamente, lo stesso Trigo e Carlos Balbé hanno presentato l’embrione della “Fondazione Defe”, che ha l’obiettivo di creare un forum di discussione e riflessione in cui emergano formule e strategie per lavorare con lo sport in ambito educativo.

Per concludere la giornata di sabato 6 aprile, si è svolto il I Torneo “Sport e Fede” sul campo di “Sevilla 3000”.  La competizione era rivolta ai più giovani dell’Arcidiocesi di Siviglia, bambini di età compresa tra gli 8 e i 12 anni, e ha evidenziato l’importanza dell’integrazione anche tra i più giovani.

Grande soddisfazione è stata espressa, infine, da Diego Pérez Ordóñez, Responsabile dello Sport educativo per i Salesiani di Siviglia e membro del comitato organizzatore della Giornata di Sport e Fede, definita come “un magnifico incontro di integrazione ed evangelizzazione attraverso lo sport nell’Arcidiocesi di Siviglia”.

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Il Cardinale Ángel Fernández Artime alla prima di “Sueños, el musical”: “Un bellissimo musical sul sogno di Don Bosco”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Nella serata di giovedì 4 aprile, nel teatro dell’opera “Paseo” dei salesiani di Madrid, ha avuto luogo la prima di “Sueños, el musical”, opera del sacerdote Toño Casado, già autore e compositore di altri musical di successo, come “33 el musical” e “Viacrucis”. L’opera racconta la storia di San Giovanni Bosco e dei suoi sogni, o meglio, del sogno premonitore che ebbe all’età di nove anni e che segnò per sempre la sua vita. Alla prima del musical erano presenti anche il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana, il Cardinale José Cobo Cano, Arcivescovo di Madrid, e il Cardinale Carlos Osoro Sierra, Arcivescovo Emerito di Madrid.

“Congratulazioni a questi artisti per le loro voci e coreografie e per aver trasformato in realtà questa bellissima opera. Mi congratulo anche con tutti coloro che sono dietro le quinte”, ha detto il Card. Ángel Fernández Artime al termine dello spettacolo. “Si dirà che noi salesiani siamo folcloristici. Eppure, in un’ora e mezza di spettacolo, si riassume l’affascinante vita di San Giovanni Bosco”, ha sottolineato il cardinale salesiano.

Il progetto di “Sueños” è stato presentato dallo stesso Toño Casado anche a Papa Francesco, in Vaticano. Come in altre occasioni, il Pontefice in quell’occasione si è mostrato interessato e ha applaudito il progetto, incoraggiando il sacerdote a continuare la sua opera di evangelizzazione attraverso il suo talento artistico.

Come ha sottolineato l’autore, “Sueños” è un musical per tutta la famiglia: divertente, emozionante e sorprendente, per credenti e non credenti (…) un’impresa artistica di prim’ordine, per avvicinare quel sogno programmatico ai nostri tempi, aiutandoci a (ri)scoprirlo con un linguaggio fresco e giovanile”.

E il musical vuole cantare e raccontare la forza di un sogno: il sogno che ebbe un umile bambino delle campagne piemontesi, che però cambiò per sempre la sua vita e quella di migliaia di persone, soprattutto quella di altri bambini e adolescenti e giovani di tutto il mondo.

Nei 90 minuti della durata del musical, “Sueños” riesce davvero ad emozionare il pubblico. Certamente, è uno spettacolo rivolto soprattutto a chi già conosce e apprezza la storia, la vita e la missione di Don Bosco e dei salesiani. Ma è anche un’opera artistica importante, con musiche che coinvolgono, voci che emozionano, e un richiamo entusiasta ad impegnarsi e ad andare sempre oltre, un atteggiamento dal valore universale.

Una divertente compagnia circense è, in questa occasione, la confezione perfetta che il compositore utilizza per sognare e proporre idee folli intorno a un episodio fondamentale della storia di Don Bosco. Nel musical spiccano così i personaggi Don Bosco (ben interpretato da Adrián Salzedo), la Signora del Trapezio, cioè Maria, (la sempre brava María Virumbrales), Mamma Margarita e il doppio personaggio Max/Gesù, che fa da cerimoniere. Sono loro gli artefici principali di una messinscena che diverte ed appassiona. Al contempo, nello spettacolo c’è anche molta danza, con una compagnia di personaggi che si lasciano emozionare ed emozionano. Perché, come ha sottolineato Toño Casado alla fine, “tutti voi avete un sogno nel cuore”. E perché, forse oggi più che mai, in mezzo a polarizzazioni, guerre, odio, stress e nervosismo, “abbiamo bisogno di sognare, di sperare, di andare avanti”, e perché “i sogni sono costruiti da tutti noi”.

Lo spettacolo andrà in scena fino a metà maggio al teatro dell’opera salesiana “Paseo” di Madrid; e tra gli scopi di questo progetto artistico, come ha spiegato don Javier Valiente, Delegato Nazionale di Comunicazione Sociale salesiana per la Spagna, c’è anche quello “che tutti i ragazzi e le ragazze che fanno parte degli oltre trenta gruppi teatrali che esistono nelle diverse scuole salesiane di tutta la Spagna abbiano un riferimento e una guida per poi mettere in scena il musical nelle loro rispettive scuole”.

I salesiani sperano anche che “Sueños, el musical” diventi uno strumento prezioso per approfondire il sogno vocazionale di Don Bosco, incoraggiando il lavoro educativo e pastorale di tante persone che vivono e lavorano al servizio di centinaia di bambini e ragazzi che Dio ha loro affidato. Anche il materiale didattico che verrà offerto sarà una risorsa importante in questo senso”, hanno sottolineano gli organizzatori.

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Spagna – Il Cardinale Ángel Fernández Artime chiude il 24° Capitolo Ispettoriale di “Spagna – San Giacomo Maggiore”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Salamanca) – Dopo aver studiato i documenti finali preparati dalle cinque commissioni, il Capitolo Ispettoriale 2024 dell’Ispettoria “Spagna-San Giacomo Maggiore” (SSM), svoltosi dal 31 marzo al 3 aprile 2024 a Santa Marta de Tormes, presso Salamanca, ha concluso i suoi lavori.

I Capitolari hanno studiato le due bozze di ciascuno dei temi preparati, fino ad arrivare ai testi definitivi che sono stati votati nella mattinata di mercoledì 3 aprile. Al termine dei lavori è stata celebrata l’Eucaristia conclusiva, presieduta dal Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco.

Tra i temi affrontati, ve ne sono alcuni che rispondono alle richieste del Capitolo Generale 29°, come “Animazione e cura della vera vita di ogni salesiano”; “Insieme, salesiani, Famiglia Salesiana e laici, ‘con’ e ‘per’ i giovani”; e “Una coraggiosa revisione e riprogettazione del governo della Congregazione a tutti i livelli”. A questi tre nuclei di riflessione si sono aggiunte due tematiche specifiche proprie dell’Ispettoria: la “Riorganizzazione delle presenze dell’Ispettoria” e una “Riflessione sulle Case della Salute”.

Al di là dei lavori assembleari o del lavoro nelle Commissioni, il pomeriggio del 2 aprile ha previsto nel finale anche un momento di fraternità in cui i salesiani in formazione iniziale, invitati al Capitolo Ispettoriale 24, hanno condiviso la loro storia vocazionale e la loro visione dell’orizzonte della vita e della missione salesiana. E durante l’Eucaristia della giornata, anche don Fabio Attard, Delegato del Rettor Maggiore a compiere la Visita Straordinaria all’Ispettoria SSM, ha condiviso una riflessione sull’esperienza del Signore Risorto.

La giornata si è conclusa con il discorso di chiusura dell’Ispettore SSM, don Fernando García che, in qualità di Presidente del Capitolo, ha ringraziato i partecipanti per il lavoro svolto, soprattutto quello del Regolatore, don Javier Valiente. Per l’Ispettore, quest’esperienza “è stata una pietra miliare molto importante nella vita dell’Ispettoria”, in quanto sta definendo la presenza e il ruolo dei Salesiani nel futuro. Ha inoltre elogiato la “generosità dei confratelli” in questo periodo del suo servizio come Superiore Ispettoriale e ha invitato l’assemblea a guardare alle sfide del futuro senza trascurare le situazioni del presente. Infine, ha esortato tutti a “raccontare ciò che si è vissuto qui”.

Dopo la chiusura ufficiale dei lavori, il Capitolo ha ricevuto la visita del Rettor Maggiore, Cardinale Ángel Fernández Artime, che ha presieduto l’Eucaristia conclusiva. In questa celebrazione, il Cardinale ha sottolineato il significato pasquale della festa e ha invitato tutti a vivere il presente nella speranza, evitando la tentazione del pessimismo e “la mancanza di fede dei credenti”. Per questo motivo, ha invitato a creare comunità formate realmente da “credenti” nel tempo attuale. E nell’occasione il Rettor Maggiore ha confessato che è la prima volta, nei suoi dieci anni di Rettorato, che presiede la chiusura di un Capitolo Ispettoriale.

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Spagna – “FISAT Salesianos Social”: un nuovo nome per la medesima entità

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Valencia) – Dalla fine di marzo 2024, la Fondazione “Iniziativa di Solidarietà Ángel Tomás” è stata rinominataFISAT Salesianos Social”, un cambio di nome che non influisce sull’essenza dell’organizzazione.

Il nuovo nome comporta un cambiamento di identità aziendale con l’obiettivo di unificare il marchio delle entità sociali salesiane dell’Ispettoria salesiana di Spagna – Maria Ausiliatrice (SMX).

“In questo modo, ci uniamo al percorso già avviato dalla ‘Fondazione Sociale Don Bosco Salesianos’ e che presto sarà avviato dai Salesiani ‘Sant Jordi’ – spiegano dalla Fondazione, in un comunicato che incoraggia la diffusione di questo nuovo marchio – Con il cambio di nome, abbiamo voluto rafforzare l’identità salesiana, aggiungendo il ‘cognome’, ovvero Salesiani Sociali, al nome originale di ogni entità. Un valore aggiunto al marchio che speriamo contribuisca a posizionarci come organizzazioni sociali di riferimento, così come avviene per altri ambienti salesiani (scuole, parrocchie, centri giovanili)”

Nel comunicato, poi, aggiungono che Ángel Tomás, il salesiano illustre a cui hanno voluto rendere omaggio in questi 15 anni dalla creazione della Fondazione, non sarà mai dimenticato,

“perché è stato e continuerà ad essere un esempio di dedizione e vocazione per i giovani più svantaggiati”.

Dalla Fondazione, inoltre, aggiungono:

“Il suo nome sarà sempre legato alla Fondazione attraverso l’acronimo FISAT, che tanto ci identifica, e attraverso i numerosi progetti che sono nati con il suo nome, come Piso Ángel Tomás o PAE Ángel Tomás, entrambi a Villena, sua città natale. Così come negli spazi ATÈS (Ángel Tomás Espai Social, in spagnolo) dove si trovano i progetti di sviluppo comunitario, di inserimento socio-lavorativo e di assistenza psicosociale specializzata”.

La figura di Ángel Tomás, infatti, definisce lo stile d’azione dell’entità.

Infine, viene reso noto che l’entità realizzerà l’incorporazione di questo nuovo marchio mantenendo gli stessi spazi fisici e virtuali, come il sito web e i canali social, con la denominazione @fundacionFISAT.

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Spagna – Visita Straordinaria di don Fabio Attard all’Ispettoria “San Giacomo Maggiore”: una ricarica di energia

Dall’agenzia ANS.

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Valladolid, Spagna – marzo 2024 – Nel mese di marzo è ripresa la Visita Straordinaria di don Fabio Attard all’Ispettoria salesiana di Spagna “San Giacomo Maggiore” (SSM). Dal 2 al 5 marzo si è recato nella casa salesiana di Valladolid, dove con i presenti ha condiviso parte delle sue esperienze personali trasmettendo un messaggio chiaro: la necessità di ascoltare, unirsi e crescere insieme. “Non solo ha portato il saluto del Rettor Maggiore, ma ci ha anche ricordato l’importanza della carità pastorale e dell’intelligenza pedagogica come fondamenti essenziali dell’opera salesiana” raccontano dalla casa salesiana. Nei suoi incontri nei diversi ambienti, don Attard ha invitato a riflettere sulle sfide di questa società liquida e così mutevole. Una società in cui le persone impegnate continuano ad essere così necessarie. Persone che danno il meglio di sé nella vita quotidiana basandosi sull’accoglienza, sul rispetto e sulla vicinanza. Durante le quattro giornate don Attard ha partecipato attivamente ai vari settori salesiani, creando legami con la comunità. Ha presieduto anche l’Eucaristia parrocchiale della domenica e ha partecipato agli incontri dei diversi gruppi. “Con il suo carattere ottimista, don Attard ci ha dato una ricarica di energie, facendo risaltare che quello che facciamo qui ha un peso enorme e che il nostro lavoro quotidiano e il nostro impegno a favore dei giovani e della società è fondamentale”, affermano dalla casa salesiana.

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Spagna – “Don Bosco Tech Europe” al Congresso Nazionale promosso dalla Conferenza Episcopale Spagnola

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Lo scorso 24 febbraio 2024, presso l’Istituto Fieristico di Madrid (IFEMA), il Direttore esecutivo di Don Bosco Tech Europe, Piero Fabris, ha avuto l’onore di rappresentare la Congregazione Salesiana come relatore al Congresso Nazionale spagnolo “La Iglesia en la Educacion”, promosso dalla Conferenza Episcopale Spagnola.

L’intervento, mirato a dare una panoramica sugli andamenti della formazione professionale in Europa e nel bacino del Mediterraneo e ad evidenziare quelle che appaiono come le maggiori sfide del prossimo futuro, si può riassumere in tre punti:

– Come riuscire a rendere i Centri di Formazione Professionali più snelli nei processi per aumentare la velocità generale di reazione/iterazione con il mercato del lavoro, oltre all’importanza delle progettazioni europee per accrescere il know-how interno di formatori e centri grazie alla cooperazione fra enti di Formazione Professionale (VET, in inglese) ed aziende.

– Come riuscire a supportare e sostenere, come sperimentatori sul campo, le politiche europee che mirano a fornire quadri di riferimento internazionali e strumenti atti a gestire in maniera standard i processi di riconoscimento delle competenze formali ed informali. È questo un punto fondamentale in vista degli inserimenti lavorativi nascenti da flussi migratori e delle sempre maggiori mobilità professionali dei giovani diplomati e laureati.

– Come fare tutto questo ed anche di più, senza perdere di vista la dimensione umana dell’educazione e della formazione.  Come continuare ad essere per i giovani “una casa che accoglie” e che, oltre a fornire competenze tecnico-professionali elevate, sia sempre il luogo in cui si cura il cuore delle persone. Anche questa è un’altra grande sfida, alla luce di un mondo sempre più veloce e per certi versi violento e complesso verso i più fragili.

In questo senso, il dott. Fabris ha sottolineato la necessità di mantenere sempre la missione di Don Bosco ed il carisma salesiano come elemento centrale di tutta l’opera educativa. Citando le conclusioni del Vescovo di Bilbao, Mons. Joseba Segura: “L’educazione e la formazione evolvono in continuazione. Sono certo che la meccanica di cinque anni fa era diversa da quella odierna e sarà diversa rispetto a quella che insegneremo nel 2040, ma c’è un tratto comune e senza tempo. Sicuramente nel 1900, oggi e nel 2100 ci saranno uomini e donne che dietro le proprie competenze potranno decidere di essere cittadini onesti oppure no. Ciò che accomuna i formatori di ieri, oggi e domani è la missione educativa di dare valori ed esempi, al fine che i nostri giovani in qualsiasi contesto professionale operino, siano prima di ogni cosa: persone oneste, corrette con il prossimo, di valore e con passione per il lavoro”.

Da parte del personale del Don Bosco Tech Europe è stato espresso un ringraziamento particolare a “Tech Don Bosco”, punto di riferimento a Madrid per tutta la rete salesiana europea, e all’Ispettoria di Spagna – San Giacomo Maggiore (SSM) per il supporto e la fraternità mostrati.

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I Coordinatori Generali di Pastorale dell’Ispettoria “Spagna – San Giacomo Maggiore” nella terra di Don Bosco

Dall’agenzia ANS.

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Torino, Italia – febbraio 2024 – “Ritorno a Don Bosco” è stato il motto scelto per gli esercizi spirituali dei Coordinatori Generali della Pastorale Giovanile dei Salesiani dell’Ispettoria della “Spagna – San Giacomo Maggiore” (SSM), svoltisi dal 16 al 23 febbraio. I 46 partecipanti, tra cui quattro laici, accompagnati dal Rettor Maggiore Emerito, Don Pascual Chávez, si sono recati a Torino-Valdocco, luogo dove è nata l’opera salesiana. Don Xabier Camino, Delegato per la Pastorale Giovanile dell’Ispettoria SSM, ha organizzato l’incontro, sottolineando che “quest’anno, segnato dal bicentenario del sogno dei 9 anni di Giovannino Bosco, abbiamo voluto realizzare questa esperienza a Valdocco (…) per illuminare il presente e proiettare il futuro a partire dalle origini, dalla fedeltà al carisma salesiano”. Dopo la prima giornata di riflessione al Colle Don Bosco e a Chieri, il resto delle giornate si è svolto presso la Casa Madre Salesiana di Valdocco. Ogni giorno Don Chávez ha condotto una riflessione, al mattino e al pomeriggio, seguita da un momento di riflessione. Momenti di preghiera, l’Eucaristia e alcune significative visite alla casa di Valdocco, hanno completato il programma. Gli esercizi Spirituali si son conclusi il 23 febbraio con la Messa presieduta da don Camino nella cappella allestita in quelle che erano le stanze in cui abitava Don Bosco, oggi parte del Museo Casa Don Bosco. Il giorno successivo Don Chávez ha presieduto la Messa nella Basilica di Maria Ausiliatrice.

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Spagna – Verso la 10ª Giornata di Comunicazione Salesiana

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Nei giorni 29 febbraio e 1° marzo 2024 si svolgerà a Madrid un evento molto speciale per chi sente e vive il mondo dell’informazione da una prospettiva salesiana: la Delegazione Nazionale spagnola per la Comunicazione organizza la decima edizione di un forum che, anno dopo anno, riunisce più di cento partecipanti per condividere, riflettere e pianificare il cammino salesiano in questo asse strategico della Congregazione.

La 10ª Giornata di Comunicazione Salesiana, promossa dai Salesiani di Spagna, affronterà il tema dell’Intelligenza Artificiale “a partire dalle chiavi e dalle sfide di questa nuova frontiera” in un evento rivolto ai Delegati locali e ai responsabili di comunicazione dei centri ed enti educativi, primi destinatari dell’iniziativa, ma che, come negli anni precedenti, è aperto anche ai Direttori, ai Coordinatori Pastorali, ai responsabili dei centri giovanili o delle parrocchie, o a qualsiasi persona di diversi gruppi e ambienti con una sensibilità per la comunicazione.

L’appuntamento, che si svolge ininterrottamente dal 2014 in forma presenziale – ad eccezione delle edizioni 2021 e 2022 che si sono tenute in modalità digitale a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia – riunirà personalità di spicco del settore per discutere di questioni fondamentali per il presente e il futuro della comunicazione, e permetterà di lavorare insieme all’ideazione di progetti per migliorare la comunicazione salesiana di oggi e di domani.

Il programma della due giorni di formazione e dibattito prevede diverse conferenze e laboratori di alto livello. Si inizierà la mattina di giovedì 29 con il benvenuto e la presentazione dello scopo della giornata da parte del Delegato Nazionale per le Comunicazioni Sociali dei Salesiani in Spagna, don Javier Valiente, che terrà anche la prima conferenza dell’evento, dal titolo “Dall’intelligenza collettiva all’intelligenza artificiale. La visione salesiana tra educazione, comunicazione e giovani”.

Seguirà, sempre in mattinata, l’intervento di Charo Fernández Aguirre, insegnante legata alla formazione presso la rete “Escuelas Católicas” e coinvolta in numerose attività legate all’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione per la formazione dei docenti già dal 2005 – attraverso la fondazione dell’associazione “Aulablog”, il cui obiettivo principale è promuovere il miglioramento significativo della qualità dell’educazione in classe e la creazione di reti di insegnanti.

Nel pomeriggio si terranno due serie successive di laboratori, condotti da esperti dei rispettivi settori, nello stile dei cosiddetti “TEDx talks”, con l’obiettivo di fornire ai partecipanti indicazioni su come utilizzare gli strumenti dell’Intelligenza Artificiale per la comunicazione, la creatività e l’educazione; oltre al punto di vista di insegnanti come Javier Monteagudo, che collabora con diversi istituti scolastici nella formazione dei docenti in aree legate al cambiamento educativo; e Francisco García Donate, docente universitario e membro della Comunicazione Digitale presso la società di consulenza “LLYC Global”.

La mattina di venerdì 1° marzo, i lavori riprenderanno con la presentazione di Idoia Salazar, esperta e consulente in materia di regolamentazione digitale, avvocato del Consiglio di Stato e docente di Diritto digitale, che interverrà su alcuni aspetti legali ed etici in relazione all’Intelligenza Artificiale.

Infine, ci sarà tempo per i lavori di gruppo, la condivisione e il dibattito su quanto ascoltato e sperimentato durante la giornata.

Per chi fosse interessato, è ancora possibile iscriversi in lista d’attesa per i posti che dovessero eventualmente liberarsi all’ultimo momento tra gli oltre 100 iscritti che hanno esaurito i posti disponibili per questo evento già nello scorso novembre.

Per la diffusione dell’iniziativa, i Salesiani di Spagna hanno realizzato il sito https://salesianos.info/jornadadecomunicacion, dove verranno caricate tutte le informazioni, i relatori e i dettagli dell’ultimo minuto fino allo svolgimento dell’evento.

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