Caserta, Rise Up contro la violenza di genere, impegno condiviso alla cogestione dei Salesiani

Da AppiaPolis.

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CASERTA – Nei giorni 22 e 23 febbraio, l’Istituto Salesiani Don Bosco di Caserta ha ospitato un evento di grande rilievo, che ha visto la partecipazione delle associazioni Rise Up, VOCE, dei rappresentanti del Forum dei Giovani della Città di Caserta, il Comando di Caserta della Guardia di Finanza e della TCE Terapy Center di Elpidio Cecere. L’evento della Cogestione è, da anni per il Don Bosco, un momento di riflessione su cultura, sport, formazione e divertimento, ha offerto a Rise Up, rappresentata da Maria Corvino e Valeria Ambrosanio il primo giorno, e da Lucia Cerullo e Alessandra Vigliotti il secondo, l’opportunità di interagire direttamente con gli studenti su temi di stretta attualità e grande impatto sociale, come la lotta contro la violenza di genere.

L’iniziativa ha evidenziato l’importanza di un lavoro congiunto per contrastare un fenomeno tanto diffuso quanto dannoso. La scuola è stata riconosciuta come ambiente privilegiato per promuovere il cambiamento, educando le giovani generazioni al rispetto reciproco e all’uguaglianza di genere.

Durante l’evento, sono stati presentati esempi concreti tratti dall’esperienza professionale dei relatori, supportati da dati statistici e ricerche che hanno sottolineato l’urgenza di agire. Sono stati inoltre suggeriti approcci per l’implementazione di attività di sensibilizzazione e prevenzione nelle istituzioni scolastiche.

Una particolare attenzione è stata data a come gli studenti possano diventare attori attivi nella lotta contro la violenza di genere, sottolineando l’importanza della collaborazione tra istituzioni, docenti, famiglie, associazioni e studenti stessi.

Un ringraziamento speciale è stato rivolto al Direttore Don Antonio D’Angelo, ai Vicepresidi Prof. Piergiorgio Carusone e Prof. Costanza Signorelli per aver reso possibile l’evento. Un plauso va anche ai rappresentanti di istituto Gaetano Montuori, Giorgia Maddaloni e Giovanni Maiello per l’organizzazione impeccabile, che ha riflettuto lo spirito imprenditoriale, considerato una delle competenze chiave europee.

L’iniziativa ha riscontrato un grande interesse e partecipazione, confermando come l’educazione e il dialogo siano strumenti fondamentali per costruire una società più giusta e sicura per tutti. La lotta contro la violenza di genere, attraverso momenti come questi, diventa un impegno condiviso che rafforza la comunità e ne guida i passi verso un futuro libero dalla discriminazione e dalla violenza.

XIX Marcia della Pace sui passi di don Francesco Convertini, SDB

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Cisternino) – Diverse sono state le manifestazioni organizzate per la ricorrenza della morte del Venerabile don Francesco Convertini, SDB, avvenuta a Krishnagar, in India, l’11 febbraio 1976, e che ogni anno vede la partecipazione e la collaborazione delle comunità civili ed ecclesiali di Locorotondo e Cisternino, con l’associazione “Pro-Marinelli” animata da Giuseppe Convertini.

Venerdì 9 febbraio presso l’auditorium del Liceo Polivalente di Cisternino circa 200 giovani hanno “raccontato la pace” attraverso canti, letture e rappresentazioni, frutto di un lavoro condiviso nelle varie classi. Don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha sottolineato come don Convertini attraverso le circostanze della vita segnate spesso da prove come la guerra, le malattie, la fatica nel discernimento vocazionale e nello studio e con l’aiuto di figure significative, sia diventato un uomo di pace e di riconciliazione anche in contesti segnati da forti contrapposizioni etniche e religiose.

Sempre nella mattinata di venerdì 9 presso il santuario “Santa Maria Madre della Chiesa” a Jaddico il Postulatore ha presentato la figura e il profilo del Venerabile ai sacerdoti della Diocesi di Brindisi-Ostuni riuniti per il ritiro mensile con il Vescovo diocesano, Mons. Giovanni Intini.

In serata, presso l’auditorium dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo, è andato in scena il musical “Da Ciccillo a Padre Francesco”, sulla vita del venerabile don Convertini, nato a Locorotondo e cresciuto fra la cittadina barese e la vicina Cisternino prima di partire per l’India, dove fu un missionario fra i più amati e ricordati. Un copione scritto e messo in scena da Miriam Palmisano e tratto dal libro scritto da don Lino Palmisano, “Anche il fragno fiorisce”. La rappresentazione è stata organizzata dalla “Pro Loco Locorotondo” e dalla parrocchia “San Giorgio Martire”.

Sabato 10 febbraio don Cameroni, accompagnato da don Gabriel Cruz, SDB, ha incontrato il Consiglio Pastorale di Locorotondo offrendo spunti e suggerimenti per promuovere la Causa di don Convertini, sottolineando il valore della preghiera e spiegando la necessità e il senso dei miracoli nelle Cause di Beatificazione e Canonizzazione.

Domenica 11 febbraio si è svolta la XIX “Marcia della Pace – sui passi del Venerabile Francesco Convertini”. Le comunità di Locorotondo e di Cisternino, si sono incontrate intorno alla grande quercia di contrada Marinelli, per vivere insieme un momento di riflessione e condivisione, ispirando questo evento al messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace 2024: “Intelligenza artificiale e pace” e che, di conseguenza, ha costituito il tema del concorso “Metti Amore”, giunto alla sua IX edizione.

I partecipanti hanno realizzato striscioni e cartelloni, elaborando secondo la propria creatività il messaggio della pace, unito a quello della vita del Venerabile Padre Francesco Convertini. Erano presenti i vescovi di Conversano-Monopoli, Mons. Giuseppe Favale, e di Brindisi-Ostuni, Mons. Intini, che hanno invitato i partecipanti a lasciarsi ispirare dalla testimonianza di don Convertini nel suo impegno come missionario della misericordia, come costruttore di pace e di riconciliazione, e come portatore della compassione verso i piccoli e i poveri.

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GiòNa – Festa don Bosco a Napoli, l’evento che unisce le anime educative della città

Dal sito di Don Bosco Napoli.

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Nel giorno della Festa di don Bosco, i cortili dell’istituto Salesiano Napoli Don Bosco, si sono riempiti di più di 600 ragazzi e 100 educatori provenienti da tutte le educative territoriali e da tutti i centri diurni di Napoli per vivere la festa evento in ricordo di Don Bosco dal titolo: “GiòNa” – Giovanni Bosco e Napoli, giunta alla V edizione.

Tutti i bambini e ragazzi presenti hanno potuto dedicare un pomeriggio intero a giochi sul tema del rispetto delle regole, perché non ci può essere educazione senza legalità.  La fanfara dell’arma dei carabinieri, ha accolto con la musica i ragazzi, creando un clima di festa richiamando, allo stesso tempo, il tema della giornata.

Nel corso del pomeriggio, i bambini sono stati coinvolti in una serie di giochi a stand, tutti rigorosamente incentrati sul tema della legalità e del rispetto delle regole. Tra i giochi proposti figuravano: “C’entra la pace”, “Abbatti l’illegalità”, “La pesca fortunata”, “Forma la legalità”, “Rispetta le diversità”, e tante altre attività. Queste hanno permesso a tutti di divertirsi e al contempo, riflettere sul tema principale, attraverso dinamiche ludiche coinvolgenti, collaborando in squadre e vivendo i giochi con reciproco supporto. I punteggi, attribuiti attraverso codici QR, erano collegati a una piattaforma che generava la classifica in tempo reale.

Un pomeriggio, quindi, ricco di emozioni, in cui i bambini hanno potuto non solo divertirsi, ma anche imparare e condividere esperienze significative sul valore della legalità e della collaborazione.

A seguire, dopo le premiazioni dei giochi in teatro, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli Luca Trapaneseil presidente della III municipalità Fabio Greco e il Superiore dell’Ispettoria Salesiana Meridionale don Gianpaolo Roma, hanno sottolineato l’importanza della presenza e del fare rete delle diverse educative e centri diurni, risorse fondamentali per i giovani del territorio, ringraziando educatori e formatori per tutta la passione e la dedizione nel proprio servizio quotidiano.

L’evento, mirato a coinvolgere il maggior numero possibile di centri ed istituzioni educative del territorio, ha evidenziato quanto, Don Bosco irradia con il suo carisma tutte le realtà educative. Un’opportunità unica per celebrare e condividere il patrimonio educativo di Don Bosco non solo con i salesiani e la Chiesa, ma anche con la società civile nel suo complesso. Un patrimonio non solo religioso, ma anche culturale ed educativo, da condividere e valorizzare insieme alle altre realtà presenti nella città.

Questa straordinaria manifestazione ha sottolineato il ruolo fondamentale del Don Bosco di Napoli, come connettore tra le diverse anime educative della città. Anche le istituzioni presenti hanno ribadito l’importanza di questo ruolo, evidenziando la capacità unificante e ispiratrice di Don Bosco nell’ambito dell’educazione.

Un’occasione, quindi, di riflessione e condivisione, durante la quale istituzioni e comunità educative hanno avuto l’opportunità di unirsi per celebrare e rinnovare il loro impegno nel perseguire ideali condivisi, che rispecchiano quelli di Don Bosco. La sua visione inclusiva e orientata al servizio continua, oggi, a ispirare generazioni di educatori e giovani, creando legami che superano le barriere culturali e sociali.

In un momento in cui l’educazione assume un ruolo sempre più cruciale nella costruzione di una società inclusiva e solidale, l’esempio di Don Bosco risplende come un faro di speranza e di impegno per il futuro. L’evento del Don Bosco di Napoli è stato un tributo vivo alla sua eredità, un invito a collaborare, a fare rete e a costruire insieme un mondo migliore per per le generazioni future.

 

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“Tutti nel tuo Sogno”: l’inno per il bicentenario del Sogno dei 9 anni del MGS Italia Meridionale

Dal sito di Don Bosco al Sud.

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Nella solennità di San Giovanni Bosco, il Movimento Giovanile Salesiano dell’Italia meridionale pubblica la canzone inedita “TUTTI NEL TUO SOGNO”: un inno per festeggiare il bicentenario del sogno dei 9 anni del santo torinese.

Il brano è stato elaborato dai giovani delegati degli oratori SDB e FMA del Sud, in un percorso compositivo cominciato a Novembre del 2023 con un laboratorio di scrittura creativa, tenuto dall’ufficio di Comunicazioni Sociali, durante l’Assemblea territoriale MGS. In questa occasione, ispirazioni, riferimenti musicali, pensieri in rima, sono stati preziosi spunti che hanno avviato il componimento vero e proprio e il progetto di arrangiamento musicale.
Agli inizi di Gennaio, il lancio sui social di un contest per gli interpreti ha visto la candidatura di 40 voci maschili e femminili, dai 12 ai 26 anni, e la selezione finale di 4 giovani che hanno vissuto l’esperienza emozionante dell’incisione negli studi discografici della “Zeus Record” di Napoli.

“Tutti nel tuo sogno” è un manifesto energico e moderno della capacità creativa-educativa, tutta salesiana, di saper trasformare i lupi “che il mondo non riesce a capire” in agnelli, attraverso “un incontro Vero che faccia (…) rivoluzione”. Il testo intende mettere in risalto quel senso di appartenenza dei giovani al sogno profetico di don Bosco e la loro dichiarata volontà di perpetuare la sua proposta, non solo come memoria da celebrare ma bensì come impegno positivo e propositivo al cambiamento. In un mondo in continua trasformazione è chiaro il messaggio finale del brano: “hai scommesso su di me prima che ci credessi io, oggi il tuo sogno non è perso, è diventato anche il mio”.

La canzone è online su YouTube, i canali social con un video lyric e disponibile a breve anche sulle piattaforme digitali di fruizione musicale. Sarà la colonna sonora delle feste MGS di quest’anno e farà da traino per l’avvio a un nuovo grande coro del Movimento dei giovani del sud. Inoltre, accordi, spartiti, basi musicali saranno messi a disposizione di tutti, perché la canzone possa giungere tra le corde di ogni strumento e il suo messaggio risuonare nei cortili delle case salesiane del mondo.

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Al via il processo capitolare dell’Ispettoria Salesiana Meridionale

Dall’agenzia ANS.

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Italia – gennaio 2024 – Sabato 13 gennaio è iniziato ufficialmente il processo capitolare dell’Ispettoria salesiana Italia-Meridionale (IME): un percorso di ascolto e di coinvolgimento di tutta la comunità salesiana, consacrata e laica, del sud Italia, Albania e Kosovo. Le case di Salerno (in Campania), di Brindisi e Andria (in Puglia), di Soverato (in Calabria) e di Tirana (Albania) sono state gli “avamposti” del primo appuntamento, scelti per far convergere tutti i salesiani in una mattinata di intenso lavoro intorno al primo dei nuclei del Capitolo Generale, quello dell’“Animazione e cura della vita vera di ciascun salesiano”, e per eleggere i delegati delle comunità che parteciperanno al Capitolo Ispettoriale 28. La metodologia adottata è quella dei “tavoli sinodali”, proposta dalla Chiesa per facilitare la condivisione delle opinioni di ognuno e un discernimento spirituale comunitario; metodo gia sperimentato dai convenuti durante il Convegno di Pastorale Giovanile a settembre.

“Il processo capitolare è occasione privilegiata – afferma il superiore don Gianpaolo Roma –  per vivere un ascolto comunitario, in cui confratelli e laici impegnati hanno la possibilità di dialogare tra di loro. Ma ancor di più è l’occasione per mettersi in ascolto della voce dello Spirito per vivere la missione salesiana con maggiore determinazione al servizio dei giovani più poveri del nostro sud Italia, dell’Albania e del Kosovo”. Nei prossimi mesi il processo pre-capitolare continuerà: a febbraio vedrà il coinvolgimento diretto di tutte le Comunità Educative Pastorali intorno al tema della corresponsabilità della missione tra la Famiglia Salesiana e i laici. Nel mese di marzo, invece, focalizzerà l’attenzione sul governo della Congregazione, dell’Ispettoria e il ridisegno di quest’ultima. Si giungerà così, con le evidenze acquisite e la più ampia platea coinvolta, alla celebrazione del Capitolo Ispettoriale ventottesimo, dal 26 al 30 di aprile a Bova Marina.

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Salerno: mettiamo l’accento sui giovani

Dal sito dell’Italia Meridionale.

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Fare squadra per arrivare a tracciare un percorso che porti alla consegna della città “nelle mani di giovani” che sapranno essere consapevoli e desiderosi di fare delle proprie radici una opportunità.
L’opera Salesiana di Salerno, da sempre punto di riferimento per i giovani del quartiere Carmine e non solo, ha un nuovo sogno: mettersi in gioco facendo rete insieme ai quattro settori chiave dell’educazione giovanile. Politiche sociali, scuola, università e diocesi che si legano a doppio filo in una rete fitta e in movimento che ha un solo obiettivo: rendere questa città un luogo per i giovani.
Il progetto si svilupperà nel 2024, anno dei 70 anni di presenza sul territorio dell’opera Salesiana: un’occasione questa per ridare nuova linfa alla missione di don Bosco. Tante le iniziative in cantiere, che si fondano sull’ascoltare prima di agire. E si partirà proprio dalle voci di chi, come Paolo Romano, è cresciuto e si è formato grazie alla Famiglia Salesiana e ha deciso di raccontare il suo punto di vista in un breve scritto; passando poi per il terzo settore e tutte le realtà cittadine in una tavola rotonda durante la quale interverranno l’assessore alle politiche sociali del Comune di Salerno Paola De Roberto, un rappresentante dell’Università degli Studi di Salerno, il delegato di pastorale giovanile diocesana don Roberto e a Francesco Piemonte, rappresentante di Informagiovani Salerno; si ascolteranno le voci della comunità dell’opera Salesiana di Salerno che contribuisce a porre le basi affinché quel sogno diventi realtà. E dopo l’ascolto si metteranno in campo le iniziative per i giovani della città.
Un processo che partirà a gennaio e si concluderà a maggio, nel consueto evento di “Festinsieme”, con la presentazione di quanto emerso e l’identificazione di scelte operative e sistematiche da attuare.

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Presentato il progetto: “Redentore. Lo sport che ri-genera sorrisi e vita” : due anni di attività sportive gratuite per oltre 500 ragazzi del quartiere Libertà di Bari

Due anni di attività sportive, ricreative, formative e gratuite per circa cinquecento tra bambini, giovani, anziani e operatori: il progetto “Redentore. Lo sport che ri-genera sorrisi e vita”, vincitore del bando “Sport di tutti – Quartieri”, è stato presentato ieri nella sala Giunta del Comune di Bari. Nell’ambito del bando “Sport di tutti – quartieri” di Sport e Salute, sono stati approvati due progetti nel solo comune di Bari, uno dei quali all’ASD Redentore.  

L’opera Salesiana del Redentore, sede di attuazione del progetto, si trova nel quartiere Libertà di Bari, nella periferia Est della città. Il quartiere, con circa sessantamila abitanti, presenta tre caratteristiche: la più bassa età anagrafica della città, la maggiore realtà multietnica e la percentuale più alta di minori sottoposti a procedimenti penali di tutta la Puglia.

“Don Bosco diceva che i Salesiani devono trasformare i lupi in agnelli e gli agnelli in pastori: questo percorso educativo spesso inizia dallo sport – ha spiegato don Giuseppe Ieva, salesiano e presidente dell’ASD Redentore, capofila del progetto -. Siamo il “braccio armato” che ogni giorno, anche grazie al progetto “Redentore. Lo sport che ri-genera sorrisi e vita”, ha a che fare con i giovani e al Redentore raduniamo i ragazzi e anche i volontari. I Salesiani sono nel quartiere Libertà da oltre cento anni: se passi davanti al Redentore vedi i ragazzi attorno a un pallone, ecco allora che lo sport diventa uno strumento educativo per far crescere buoni cristiani e onesti cittadini”

Il progetto prevede corsi sportivi per bambini e giovani, attività specifiche per “over 65”, inclusive della disabilità. Le attività collaterali, invece, saranno di supporto allo studio, centri estivi multisportivi outdoor, educazione alimentare e cineforum, coinvolgendo anche i volontari del Servizio Civile Universale.

Per l’assessore allo Sport del Comune di Bari Pietro Petruzzelli, il progetto di Sport e Salute favorisce la pratica sportiva, “«dall’attività motoria di base, fino all’agonismo – spiega-. Tutti quelli che passano dall’oratorio imparano a praticare uno sport, ma non solo, lo fanno attraverso la costruzione di una comunità”».  Sport e Salute è una società del ministero dell’Economia nata quattro anni fa con l’obiettivo di finanziare progetti sullo sport di base, sui corretti stili di vita, lo sport nelle scuole e lo sport sociale – ha concluso Francesco Toscano, dirigente di Sport e Salute Puglia -. In Puglia abbiamo investito oltre cinque milioni di euro in progetti su quartieri ad alto rischio. Presto partiranno altri sei progetti nelle carceri, uno dei quali riguarderà il carcere minorile di Bari. Molto successo hanno avuto i bandi Sport a Scuola che hanno interessato quest’anno 530 plessi scolastici e tremila classi che faranno le attività previste”.

«Oggi presentiamo un progetto in continuità con i tempi, visto che da poco la Costituzione ha recepito il valore sociale dello sport – ha detto invece Ciro Bisogno, presidente della PGS Italia -. Attraverso il progetto di Sport e Salute, il coinvolgimento delle associazioni del territorio diventa indispensabile per dare corpo alle attività. Due progetti vinti in un territorio come Bari sono rilevanti: l’ASD Redentore affiliata al nostro ente PGS risponde a una emergenza educativa che non va sottovalutata e che attraverso lo sport può essere arginata. Portare i ragazzi in oratorio, in un centro sportivo può sottrarli alla strada e alle sue conseguenze. Grazie a chi ha avuto la sensibilità di tradurre in parole ciò che era stato finanziato e che contribuirà a rigenerare il tessuto della società”.

Renato Cursi, direttore esecutivo di Salesiani per il Sociale, che nel progetto cura il piano di comunicazione, ha sottolineato come “il lavoro in rete, che nasce dall’esperienza importante del Redentore di Bari, costruisce ponti e relazioni sul territorio a beneficio di tutti”. “Insieme si lavora meglio”, aggiunge Ruggiero Russo, progettista della PGS Italia che ha scritto il progetto. “Voglio parlare del sogno perché siamo partiti da qui – dice – dal cuore che rigenera sorrisi e vita. Il quartiere Libertà è un quartiere importante nella città con un tessuto sociale difficile e allora lì bisognava fare sport. Attraverso il nostro progetto, vinto nel bando “Sport di tutti – quartieri” ci proponiamo di utilizzare lo strumento sport per la creazione di ponti educativi con una rete di partnership molto importante. Bari è l’unica città che ha vinto due progetti di Sport e salute perché c’è stata una forte sensibilizzazione sul lavoro in rete: insieme si lavora meglio”.

 

La Gazzetta del Mezzogiorno: Cattolici, salesiani , intellettuali due giorni di studio al «Redentore»

Da La Gazzetta del Mezzogiorno.

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Cattolici, salesiani, intellettuali. Soprattutto, formatori che hanno fatto «scuola» nell’Università di Bari costruendo un ancoraggio sociale e culturale capace di costruire futuro. È il filo rosso che lega il ricordo di Gino Corallo, Vincenzo Recchia e Pietro Stella al centro della due giorni di studi (oggi e domani) dal titolo «Docenti salesiani nell’università di Bari», organizzato su iniziativa del Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione diretto da Loredana Perla, in collaborazione col Centro salesiani Don Bosco del Redentore di Bari e con il patrocinio di Sird (Società italiana di ricerca didattica), «Laboratorio Don Bosco oggi» e centro studi DidasSco.

Tre le sessioni, la prima delle quali è un focus su «Gino Corallo, educazione e libertà» in programma oggi, giovedì 16 novembre, dalle 16 alle 19 al Redentore (via Martiri d ‘ Otranto 65) nella sala San Giuseppe. Dopo i saluti istituzionali
di Stefano Bronzini (rettore dell ‘ Università di Bari), Mihai Tomë (vicario ispettore Salesiani Italia meridionale), Pasquale Martino (direttore Istituto salesiano Redentore di Bari), Pietro Lucisano, presidente Sird, si entra nel vivo per un’analisi su Gino Corallo e la prima scuola pedagogica barese fiorita attorno a lui negli Anni Settanta. Ne parlano Cosimo Laneve («Gino Corallo, il metodo di lavoro»); Loredana Perla («Gino Corallo e la valorizzazione come principio del metodo»); Giuseppe Zanniello («Il determinante contributo di Gino Corallo alla pedagogia del Novecento») e Carmela Di Agresti. Il pomeriggio è introdotto da Andrea Bozzolo (università pontificia salesiana di Roma) e presieduto da Giuseppe Ruppi (Laboratorio Don Bosco Oggi).

Ha per tema «Vincenzo Recchia, letteratura e storia» la seconda sessione di domattina (9-13) nella sala Aldo Moro di Giurisprudenza (Palazzo Del Prete), presieduta da Luigi Piacente. I relatori: Mariella Campanale («L ‘ esegesi biblica di Vincenzo Recchia: le omelie in Ezechiele di Gregorio Magno»); Domenico Lassandro («L ‘ esegesi storica dei testi patristici negli studi di Vincenzo Recchia: Gregorio Magno e la società agricola»); Aldo Luisi («Vincenzo Recchia latinista). Non cambia il luogo della terza e ultima sessione, pomeridiana (16-19) dedicata a «Pietro Stella, la lezione di uno storico». Presiede: Francesco Preite, presidente dei «Salesiani per il sociale». I relatori: Giovanna dà Molin («Il ricordo di Pietro Stella  dell’Università di Bari»); Leopoldo Gamberale («Appunti su Pietro Stella, biografo minore»); Grazia Loparco («Don Bosco nella storia. Apporto di Pietro Stella al rinnovamento storiografico»). Le conclusioni sono affidate ad Antonio Felice Uricchio (presidente Anvur) e a Gianpaolo Roma, ispettore Salesiani Italia Meridionale).

La copia della Sindone al Redentore di Bari

Pubblichiamo il comunicato del Redentore di Bari.

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In occasione della Festa di Cristo Re e Redentore la comunità parrocchiale ospiterà per una settimana una copia in grandezza naturale della Sindone custodita  nella Cattedrale di Torino.

La presenza di questa “l’icona del Sabato Santo” come ebbe a definirla il S. Padre Benedetto XVI, sarà di stimolo nella contemplazione del mistero della Redenzione che trova il suo vertice proprio nella Passione, Morte, Risurrezione e Ascensione del Signore Gesù.

Da domenica 19 a domenica 26 novembre dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e dalle ore 17:00 alle ore 19:00  per i fedeli del quartiere Libertà ci sarà la possibilità di sostare davanti ad una preziosa immagine il cui originale, a causa della distanza,   non tutti potranno ammirare con comodità.

La comunità è grata alla Comanderia di Bari dell’Associazione Templari Cattolici d’Italia che ha benignamente accolto la sua richiesta.

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Corigliano D’Otranto, un podcast per un futuro presente

Dal sito di Don Bosco Al Sud.

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Negli ultimi anni il podcast, ovvero una “trasmissione radio diffusa via Internet…”, secondo Oxford Languages, è diventata a tutti gli effetti uno dei mezzi più popolari per informarsi sia per il pubblico giovane che per il pubblico adulto. Questo si configura come un genere ibrido, in cui i vecchi codici di comunicazione audio incontrano nuovi tipi di contenuti come dibattiti e analisi, e che è cresciuto costantemente in termini di numero e di pubblico. Basti vedere l’Italia, in cui gli ascoltatori di podcast nel 2023, secondo lo studio eMaketer, sono per il 54% uomini e 46% donne e per la maggior parte giovani. Il 29% degli ascoltatori di podcast, infatti, hanno proprio tra 18 e 29 anni, il 25% tra 30 e 39 anni. Da riferimenti di età così bassa, è molto semplice affermare che la modalità di consumo, che si conferma la più utilizzata dagli ascoltatori, rimane sempre lo smartphone (72%), mentre la restante parte preferisce utilizzare altri dispositivi come computer e tablet.

Dunque la cultura del podcast, proveniente direttamente dalla frontiera anglosassone, ha ispirato anche in Italia, la nascita di veri e propri programmi con tanto di palinsesto, il tutto reso possibile semplicemente grazie ad un’idea, un microfono e ad un copione.

Inoltre, non è poi raro che al podcast come vera e propria traccia audio, si aggiunga anche un canale YouTube parallelo, dove viene caricato simultaneamente il video del podcast stesso. Insomma, in sintesi, dovrebbe essere chiara la versatilità dello strumento e di come lo stesso sia sempre più preso a riferimento da giovani e adolescenti per informarsi e formarsi su tematiche rilevanti. I generi di podcast più popolari, infatti, nelle regioni italiane misurate in base al numero di stream, sono i podcast di cronaca nera e news. E a seguire i temi in merito a cultura, società e storia.

Per queste ragioni, come Opera Salesiana di Corigliano D’Otranto (Le), abbiamo scelto il podcast e l’attività di podcasting, come strumento per permettere ai ragazzi di esprimersi in un linguaggio a loro familiare e riconoscibile, coinvolgendo 14 studenti del terzo anno, dell’Istituto Scientifico “L. Da Vinci” di Maglie (Le), grazie ad un accordo in seno al P.C.T.O., nella costruzione di un podcast che potesse parlare di loro, con loro e per loro.

Così è nato: “Due Parole”, un progetto che ha già visto la registrazione ed il montaggio delle prime cinque puntate, dedicate alla crescita umana ed integrale dei ragazzi coinvolti e di quelli che lo ascolteranno.
Ogni puntata è stata realizzata a partire da un processo partecipativo, attraverso il Design- Thinking/Human Centered Design, mettendo al centro le esigenze degli stessi ragazzi e quelle dei loro coetanei, costruendo da zero, passo dopo passo gli argomenti, sviluppati in modalità differenti: interviste, racconti ed interpretazioni, ecc.

In tutto il processo, ovvero la parte più rilevante dell’esperienza, da giugno 2023 ad ottobre 2023, si è creata e consolidata una redazione attenta e consapevole del risultato che stava realizzando, soprattutto in termini di responsabilità della funzione divulgativa dell’intero progetto.

All’interno del processo di costruzione del podcast, gli animatori e gli educatori dell’Opera Salesiana di Corigliano D’Otranto hanno appreso, e continuano a farlo, assieme agli stessi ragazzi coinvolti, nuovi modi per comunicare all’esterno, ad altri giovani, argomenti rilevanti per l’età evolutiva in special modo tematiche come: la gestione delle aspettative, l’alimentazione (anoressia e bulimia), lo sport inclusivo, la motivazione ed il raggiungimento degli obiettivi, ecc.

Si potrebbe affermare, infine, che “Due Parole”, è un podcast artigianale, ma fatto di “buona stoffa” che ha la presunzione di diventare sempre più riconoscibile ed orientato allo sviluppo umano ed integrale degli ascoltatori, pensato per seminare innovazione -umana, sociale e tecnologica- e raccontare, attraverso l’educazione tra pari (peer education) e secondo il principio della riprova sociale, un mondo fatto di generatività e potenzialità inespresse, focalizzato sulle opportunità del e/o dei territori, da raccontare, illustrare e divulgare ai ragazzi e non solo.

Quei ragazzi, che si apprestano a costruire il loro futuro attraverso scelte concrete, legate agli studi ed al mondo del lavoro. “Due Parole” vuole contribuire a dare coraggio e visione ai giovani che ascolteranno, e alle loro famiglie, perché non scappino via come fuggitivi dalla propria terra, ma da uomini e donne libere, siano consapevoli di poter e saper scegliere come e dove contribuire alla co-costruzione del Creato.

Sarà presto possibile ascoltare “Due Parole” su Spotify, Spreaker e Google Podcast.

Angelo&Zac

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