Don Maria Arokiam Kanaga è il nuovo superiore della Visitatoria “Maria Sede della Sapienza” dell’UPS

Pubblichiamo l’articolo dell’agenzia salesiana ANS sulla nomina del nuovo superiore della Visitatoria “Maria Sede della Sapienza” dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), don Maria Arokiam Kanaga.

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(ANS – Roma) – Nell’ambito della sessione dei lavori del Consiglio Generale, il Rettore Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, con il consenso del suo Consiglio, ha nominato il nuovo superiore della Visitatoria “Maria Sede della Sapienza” dell’Università Pontificia Salesiana (UPS): don Maria Arokiam Kanaga.

Don Maria Arokiam Kanaga è nato il 4 ottobre 1956 a Varadarajanpet, Trichy, India. Entrato nel noviziato di Yercaud, ha emesso i primi voti religiosi il 24 maggio 1976 e quelli perpetui nello stesso giorno del 1982, a Madras. Ha studiato Teologia e ha conseguito il Dottorato in Filosofia, presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. È stato ordinato sacerdote il 25 maggio 1986 a Roma.

Ha servito come Direttore presso il centro “Don Bosco” di Tirupattur (1992-94), l’Istituto Teologico di Madras-Poonamallee (1994-96), il centro salesiano di Yercaud (2002-03) e l’Istituto “Sacro Cuore” di Tirupattur (2003-2008).

Per l’Ispettoria di Madras è stato Vicario (1996-2002) e Delegato per la Pastorale Giovanile (2006-07).

Ha partecipato agli ultimi cinque Capitoli Generali (dal 24 al 28) ed è stato anche membro della Commissione precapitolare del CG27.

Il Capitolo Generale 26 (2008) lo eletto Consigliere regionale per l’Asia Sud e il Capitolo Generale 27 (2014) lo ha confermato in tale incarico.

Don Joan Lluís Playà è il nuovo Delegato Mondiale per la Famiglia Salesiana

Pubblichiamo l’articolo dell’agenzia salesiana ANS sulla nomina di don Joan Lluís Playà a Nuovo Delegato Mondiale per la Famiglia Salesiana.

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(ANS – Roma) Venerdì 8 maggio, al termine della sessione del Consiglio Generale, durante la buona notte del Rettor Maggiore, Don Angel Fernandez Artime ha annunciato la nomina di don Joan Lluís Playà a Nuovo Delegato Mondiale per la Famiglia Salesiana.

Nato a Terrassa (Barcellona) nel 1947, ex alunno della Casa Salesiana di Terrassa, nel 1966 è entrato a far parte dei Salesiani ed è stato consacrato sacerdote 1977.

Ha studiato pedagogia, formazione per gli adulti, teologia pastorale e teologia spirituale e ha conseguito la Laurea in Teologia morale presso la Facoltà di Teologia di Barcellona.

1969-1972. E’ stato membro del Consiglio delle comunità di Sant Vicenç dels Horts e Girona, formatore degli Aspiranti e professore a Girona.

1975-1981. Incaricato dello studio dei ragazzi nella scuola e nella pastorale, insegnante e formatore degli aspiranti. Animatore di una comunità cristiana in un quartiere marginale di Terrassa (Barcellona).

1981-1982. Assistente dei novizi a Terrassa (Barcellona).

1982-1988 Ha fatto parte del Consiglio ispettoriale (Barcellona).

1988-1994. Direttore della comunità, insegnante e responsabile del lavoro ad Andorra.

1994-2000. Direttore della comunità, professore e responsabile dell’Opera di Barcellona-Sarrià e dal 1997 al 2000 consigliere Ispettoriale (Barcellona).

2000-2006. Consigliere Ispettoriale (Barcellona).

2000-2003 Vicario ispettoriale. Responsabile delle scuole

2003-2006 Delegato alla formazione

Tra il 2006  e il 2014 è stato ad Andorra e Barcellona-Rocafort. Consigliere ispettoriale, delegato della Pastorale giovanile. Inoltre tra il 2007-2010 ha ricoperto i servizi  di Direttore della comunità, insegnante e responsabile del lavoro e delegato ispettoriale della Comunicazione.

2011-2015.  Assistente regionale del VDB

2014-2015 Consiglio ispettoriale (SMX). Consigliere e Delegato della Famiglia Salesiana.

È stato chiamato dal Rettor Maggiore a Roma, sede centrale dal 2015 al 2020, come Assistente Centrale del VDB e del CDB. Segretario della Regione del Mediterraneo.
Insieme alla sua nuova Responsabilità continuerà ad essere l’Assistente centrale della VDB e della CDB. Il Rettor Maggiore ha ringraziato il servizio di Padre Eusebio Muñoz che dal 2014 ad oggi è stato il Delegato mondiale della Famiglia Salesiana nella Congregazione.

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Dal 18 maggio celebrazioni con la presenza dei fedeli

Pubblichiamo l’articolo di Vatican News in cui si riporta la notizia della firma del protocollo per riaprire le celebrazioni alla presenza dei fedeli.

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Gabriella Ceraso – Città del Vaticano

“Ciascuno ha fatto la propria parte con responsabilità”. Così il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha commentato la firma, questa mattina a Palazzo Chigi, del Protocollo che dà il via libera alla ripresa delle celebrazioni con la presenza del popolo a partire dal 18 maggio, ribadendo l’impegno della Chiesa a contribuire al superamento della crisi in atto. Il testo  – fa sapere la Conferenza episcopale italiana – giunge a conclusione di un percorso che ha visto la collaborazione tra i vescovi, il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Interno – nello specifico il Prefetto del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari, e il Capo di Gabinetto, Alessandro Goracci – e il Comitato Tecnico-Scientifico.

Nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2, il Protocollo indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche; l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti; le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche e nei sacramenti; la comunicazione da predisporre per i fedeli, nonché alcuni suggerimenti generali. Queste misure- ha spiegato il premier Conte – esprimono i contenuti e le modalità più idonee per assicurare che la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura.

Nello specifico si parla di accessi ai luoghi di culto ordinati e contingentati con l’aiuto dei volontari, e di presenze di fedeli  ammessi solo con l’uso di mascherine e rispettando le distanze di sicurezza per “almeno un metro laterale e frontale”. A coloro che presentano sintomi influenzali/respiratori, con febbre uguale o superiore ai 37,5 gradi o che sono state in contatto con persone affette da coronavirus, è vietato l’ingresso ai luoghi di culto. Ingressi e uscite dovranno essere quanto più possibile distinti e si dovranno prevedere luoghi appositi per l’accesso dei disabili. Gli ambienti saranno igienizzati al termine di ogni cerimonia così come tutti gli oggetti utilizzati. Vuote le acquasantiere e omesso lo scambio del gesto di pace. Per i riti della Comunione sono richiesti al celebrante l’igienizzazione delle mani e l’uso di guanti e mascherina, vietato venir in contatto con le mani dei fedeli.

Per ragioni di sicurezza sanitaria è ridotta al minimo la presenza di concelebranti e Ministri, è omesso il coro come la presenza di sussidi per il canto o altro, mentre è prevista la possibilità della presenza di un organista.

Le regole valgono per tutti i tipi di celebrazione oltre quella Eucaristica. Nello specifico il Protocollo fa riferimento anche al sacramento della Penitenza da svolgersi solo in luoghi ampi e areati e il rinvio della celebrazione del sacramento della Confermazione.

Ove il luogo non sia idoneo al rispetto di queste norme  – che devono essere affisse all’ingresso delle Chiese insieme al numero dei fedeli ammessi in base alla capienza massima del luogo – l’Ordinario può valutare la possibilità di celebrare all’aperto.

Nel predisporre il testo si è puntato – spia la Cei – a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale. Il Protocollo – firmato dal dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – entrerà in vigore da lunedì 18 maggio 2020. Dal governo il grazie alla Conferenza episcopale  per il sostegno morale e materiale che sta dando all’intera collettività nazionale in questo momento difficile per il Paese”. “Fin dall’inizio – ha affermato il Ministro Lamorgese – abbiamo lavorato per giungere a questo Protocollo : il lavoro fatto insieme ha dato un ottimo risultato. Analogo impegno abbiamo assunto anche con le altre Confessioni religiose”.

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Lettera del Rettor Maggiore: il nostro 28° Capitolo Generale “Speciale”

Il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, ha inviato in questi giorni una lettera ai suoi confratelli, i membri della Famiglia Salesiana, i laici impegnati nella missione salesiana e i tanti giovani animatori, educatori e catechisti con il cuore di Don Bosco: “IL NOSTRO 28° CAPITOLO GENERALE ‘SPECIALE’. Tra il dolore del Coronavirus e l’ESPERIENZA PASQUALE”.

“Di fronte a questa situazione di tribolazione, consapevoli della sua complessità, non possiamo, come credenti, trascurare lo sguardo credente. Il Papa stesso ci ha avvertito di non sprecare questi giorni difficili”.

(Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore)

La prospettiva del Rettor Maggiore raggiunge poi l’immediato futuro, nel quale si profilano “gravi conseguenze, anche economiche, in molte nostre case”. Di fronte a tale scenario l’invito è senza incertezze:

“Dobbiamo pensare a una carità e a una solidarietà molto concrete… Pensiamo quindi a come riadattarci, ma mai al prezzo di lasciare i nostri destinatari più poveri senza la cura e l’attenzione da parte della casa salesiana in cui sono sempre stati”.

La lettera è disponibile, nelle cinque lingue più parlate nella Congregazione, sul sito sdb.org.

Info ANS

sdb.org

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Salesiani Cooperatori, la solidarietà mondiale 2020 a sostegno delle criticità dovute al Covid-19

Pubblichiamo la lettera che il coordinatore mondiale dei Salesiani Cooperatori, Antonio Boccia, ha inviato a tutti i consigli provinciali del mondo. Per sostenere economicamente alcune criticità scaturite a seguito della pandemia, il consiglio mondiale ha indicato che la quota annuale dei consigli provinciali non venga versate bensì utilizzata per esigenze locali.

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Carissimi Consigli Provinciali, ed in particolare Coordinatori ed Amministratori,
la settimana scorsa si è tenuto un incontro del Consiglio Mondiale, in tre sessioni suddivise per Continenti, così da favorire la partecipazione, data la differenza di fuso orario.
Nel corso delle tre Video-Conferenze abbiamo analizzato la situazione delle varie Regioni, secondo quando sta accadendo, a causa della pandemia che ormai ha colpito tutti i Paesi.
Abbiamo condiviso che bisogna intervenire per quello che possiamo nelle nostre realtà con delle forma concrete di solidarietà economica.
Oltre a continuare con le attività tipiche della nostra missione è necessario trovare nuovi modi e nuovi strumenti per intervenire.
Come Consiglio Mondiale si è deciso di destinare il Progetto Rosario Maiorano 2020 per sostenere economicamente interventi in particolari situazioni causate dall’emergenza sanitaria.
Per finanziare il Progetto verranno utilizzati i contributi delle Province per l’anno 2020.
In pratica le Province non dovranno inviare al Consiglio Mondiale il contributo per l’anno 2020, ma lo dovranno utilizzare localmente per interventi che ogni Consiglio Provinciale riterrà opportuno finanziare come forma di aiuto ai bisogni delle popolazioni locali.
Sarà cura degli Amministratori fare una relazione su come questi contributi sono stati utilizzati, inviandola all’Amministratrice Mondiale entro dicembre 2020.
E’ il modo che il Consiglio Mondiale vuole di adottare per essere vicino ai Salesiani Cooperatori in questo momento di difficoltà economica.
Siamo alla viglia del mese di maggio, dedicato alla nostra cara Maria Ausiliatrice, facciamoci suggerire da lei il modo migliore per aiutare i nostri fratelli e sorelle provati dalla pandemia.
Un abbraccio fraterno.
Il Coordinatore Mondiale
Antonio Boccia

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Andrà tutto bene, cara UPS: gli ex studenti dell’università mandano un messaggio di speranza

Pubblichiamo il video e la lettera che 47 ex studenti dell’Università Pontificia Salesiana hanno inviato al rettore, prof. Mauro Mantovani, per testimoniare vicinanza.

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Caro Rettore Mauro Mantovani, siamo un gruppo di ex studenti che vi scrive in questo momento delicato, difficile, forse inaspettato.

Dopo aver letto le notizie dei media sulla nostra cara università, circa una settimana fa, abbiamo deciso (da un’idea di Diana Notari) di dedicarvi un pensiero particolare: un messaggio di solidarietà, gratitudine e speranza.

In questi anni l’UPS è stata per noi molto più che una semplice università o un luogo in cui studiare! UPS per noi è CASA, ci sentiamo parte di una grande famiglia e in questo momento vogliamo stringerci a voi e dirvi che andrà tutto bene. Come l’UPS ci ha aiutato nei momenti più difficili, adesso noi vogliamo esserci per voi.

In questa mail troverete una lettera scritta da più di 47 ex allievi e un video da noi prodotto anche grazie all’aiuto di due professionisti, Francesco Pinto (musiche inedita) e Davide Trulli (montaggio), che sapendo dell’iniziativa in pochi giorni ci hanno aiutato a coordinare questo regalo per voi.

Sperando di aver fatto cosa a voi gradita,

vi abbracciamo forte.

Andrà tutto bene.

Cara università, è da un po’ che non ci si vede e chi avrebbe mai pensato di rivedere il tuo nome sui titoli di un giornale, colpita anche tu da questo virus che in poco tempo ha cambiato le nostre vite.In questi anni che ti abbiamo vissuto ci hai insegnato tanto. Non solo nei mille libri, appunti e dispense che il caro Peppe ci ha passato sempre con il sorriso.Cara Ups, sappiamo che ti stai facendo forza e che ti rialzerai più forte di prima.Come tu sei stata presente con noi nei momenti più difficili, ora saremo noi ad essere presenti per te.Grazie a Francesco Pinto per la musica inedita creata ad hoc e grazie a Davide Trulli per averci aiutato nel montaggio.

Publiée par Marco Diella sur Jeudi 30 avril 2020

Info ANS: due importanti processi in cui coinvolgere tutti i salesiani

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato ieri dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS in merito ai due processi in cui coinvolgere tutti i salesiani: “Animazione e governo della comunità” e “Giovani salesiani e accompagnamento”.

Due importanti processi erano stati affidati dal Capitolo Generale 27° (CG27) al Rettor Maggiore al suo Consiglio. I risultati del lavoro svolto negli ultimi quattro anni del precedente sessennio sono stati presentati all’assemblea del CG28 nella forma di due importanti documenti approvati dal Rettor Maggiore e dal suo Consiglio: “Animazione e governo della comunità. Il servizio del direttore salesiano”; “Giovani salesiani e accompagnamento. Orientamenti e direttive”.

Sono il frutto di un lungo cammino che ha coinvolto tutte le Ispettorie, tanti gruppi di Direttori e migliaia di giovani salesiani. Dopo alcune integrazioni proposte dal CG28 sono ora disponibili per tutti nelle 5 lingue più usate nella Congregazione. Anche la versione in polacco è in fase di pubblicazione.

La lettura consigliata non è quella che si adotterebbe per un articolo di una rivista, anche se questo può essere un primo approccio personale senz’altro interessante e utile. Il suggerimento che don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione – che ha seguito più da vicino i due processi – ha offerto attraverso una lettera inviata la settimana scorsa, è quello di dedicare questo primo anno del sessennio a “Giovani salesiani e accompagnamento…” da parte delle comunità di formazione iniziale. Le altre comunità possono invece focalizzare l’attenzione su “Animazione e governo della comunità…”. Nel secondo anno del sessennio si potrà scambiare il rispettivo centro di interesse, e procedere con il documento non ancora esaminato.

Ognuno dei testi è suddiviso in tre parti:

“Animazione e governo della comunità. Il servizio del direttore salesiano”

  • L’IDENTITÀ CONSACRATA SALESIANA
  • IL DIRETTORE NELLA COMUNITÀ RELIGIOSA SALESIANA
  • IL DIRETTORE E LA MISSIONE SALESIANA CONDIVISA

“Giovani salesiani e accompagnamento. Orientamenti e direttive”

  • RICONOSCERE
  • INTERPRETARE
  • SCEGLIERE

Dal Dicastero per la Formazione verranno offerti dei sussidi per facilitare un approccio graduale da parte delle comunità durante i prossimi 12 mesi, così da favorire la riflessione, il confronto e la contestualizzazione di ciascuna parte per ogni gruppo di salesiani e Ispettoria.

Il primo obiettivo, in questi giorni, è fare in modo che le versioni digitali dei documenti abbiano la massima diffusione. La versione cartacea sarà predisposta e accessibile quando le condizioni esterne lo permetteranno.

Favorire il più possibile la disseminazione di questi importanti documenti è anche un segno di riconoscenza per i tantissimi confratelli che in vario modo sono stati parte di questo processo fino a questo punto, che non è affatto la tappa conclusiva. Si tratta piuttosto di una nuova partenza, anzi della fase principale e più importante, dove la direzione di marcia che è emersa va percorsa, così da produrre la crescita e i cambiamenti desiderati.

È un modo concreto e autorevole di rispondere insieme all’appello-domanda del CG28 “Quali salesiani per i giovani di oggi?”.

Info ANS

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“Quali sono i nostri grandi sogni?”: il commento pedagogico di don Sala al messaggio del Papa ai Capitolari

Pubblichiamo il commento pedagogico scritto da don Rossano Sala al messaggio che Papa Francesco ha rivolto ai partecipanti al 28° Capitolo Generale.

Il Capitolo Generale 28°, un po’ come il Concilio Vaticano I, sarà ricordato come un Capitolo interrotto. Non dalle truppe italiane che entrarono a Roma, ma da un invisibile e aggressivo virus che si è diffuso così velocemente nel mondo tanto da bloccare ogni cosa.
Abbiamo cominciato con grande entusiasmo sabato 16 febbraio e dovevamo terminare, secondo il programma prestabilito, sabato 4 aprile. Invece abbiamo dovuto sospendere questo bel momento di grazia sabato 14 marzo, esattamente dopo 4 settimane di lavori. Abbiamo avuto il tempo di studiare la relazione del Rettor Maggiore sullo stato della Congregazione, di vivere alcuni momenti di spiritualità iniziali e di lavorare al primo e al secondo nucleo del tema capitolare. Abbiamo terminato con le elezioni del nuovo Consiglio Generale per il sessennio 2020-2026.
Siamo tornati a casa alla spicciolata e un po’ furtivamente come l’esercito d’Israele dopo la morte di Assalonne (cfr. 2Sam 19,4) – in verità alcuni non lo hanno ancora fatto, perché sono tuttora bloccati a Valdocco –, senza un Documento finale che possa fare da mappa condivisa per il prossimo sessennio. È stata solo presentata all’assemblea la prima bozza del primo nucleo, che è stata sostanzialmente accolta nel suo insieme, e sono stati fatti i lavori delle commissioni sul secondo nucleo. I membri del CG 28, viste le circostanze, hanno demandato al Consiglio Generale, attraverso una votazione ufficiale, il compito di rielaborare ciò che è stato prodotto.

In attesa di quello che i nostri superiori ci diranno e ci daranno, che cosa ci rimane di questa esperienza? Forse un’unica cosa, il Messaggio al CG 28 di papa Francesco. Ritengo che questo testo sia una preziosa carta di navigazione, perché è un piccolo programma per il nostro rinnovamento carismatico. Leggendolo e meditandolo abbiamo compreso che il Santo Padre non solo ci vuole bene, ma vuole anche il nostro bene ed ha a cuore la nostra Congregazione. Tutti hanno compreso che quello che ci ha scritto non è un discorso di circostanza, ma è la parola di un padre che viene dal cuore e che chiede a tutti di ripartire da don Bosco, invitandoci a realizzare ciò che lui ha ripetutamente chiamato “Opzione Valdocco”.
Per questo ho ritenuto opportuno offrire un breve commento pedagogico-pastorale al Messaggio al CG 28, che dobbiamo considerare prima di tutto un dono di un amico. L’intento di ciò che segue è quindi un invito a non dimenticarci delle parole che il successore di Pietro ha rivolto alla nostra Congregazione.
Una nota tecnica per la lettura. Il testo che segue ha volutamente un andamento “meditativo”. Si sono evitati riferimenti ad altri documenti sia salesiani che ecclesiali – le tante citazioni che si troveranno tra virgolette «» si riferiscono solo ed esclusivamente al Messaggio al CG 28 di papa Francesco – per offrire una riflessione fraterna e semplice che aiuti i singoli salesiani, le comunità religiose e le comunità educativo pastorali a fare propria la ricchezza delle parole che il Santo Padre ci ha donato. In vista di questo obiettivo al termine di ogni punto vengono proposte alcune domande per l’approfondimento personale o comunitario.

Francesco ci invita a tornare sui passi di don Bosco
Il Messaggio inviato da Francesco al CG 28 viene dal suo cuore di pastore. È evidente, leggendolo tutto d’un fiato, che non ha nulla di formale e freddo, ma tutto profuma di quella familiarità tipica del carisma salesiano. Non c’è nulla di generico, ma tutto è calibrato sul nostro carisma. Se lo confrontiamo con altri messaggi scritti a diverse Congregazioni e istituti religiosi nelle circostanze dei loro Capitoli Generali, vediamo che qui si tratta di un messaggio personale, pensato e desiderato proprio per noi in questo momento storico. Sappiamo che molte volte Francesco consegna un testo ufficiale scritto e poi parla a braccio, parla dal cuore. Non sappiamo come sarebbe andato l’incontro previsto nel pomeriggio di venerdì 6 marzo, dove il Santo Padre aveva previsto di essere tra noi a Torino, in un gesto di squisita delicatezza, attenzione e vicinanza. Mi immagino che avrebbe letto e commentato con qualche breve digressione il messaggio preparato. Probabilmente non avrebbe detto molto altro, perché in questo Messaggio al CG 28 egli esprime il suo stile pastorale in pienezza: la sua preoccupazione per i giovani, soprattutto per i più poveri; la sua tensione perché i religiosi ritornino ad essere profeti per la Chiesa e per il mondo; la sua amicizia speciale con i figli di don Bosco.
Mi piace pensare che questo messaggio si è già concretizzato nel Sinodo sui giovani: dall’ottobre 2016, quando fu reso pubblico il tema del Sinodo (“I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”) fino al 25 marzo 2019 (quando è stata firmata l’Esortazione Apostolica postsinodale Christus vivit) la Chiesa universale ha cercato di prendere sul serio il mondo giovanile alla luce del vangelo e del cambiamento d’epoca in cui siamo immersi. È stato un “Sinodo salesiano”, perché la Chiesa tutta si è occupata di ciò che a noi sta a cuore più di ogni altra cosa: i giovani!

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Don Compri: un salesiano in Giappone sulle orme del Venerabile Cimatti

Pubblichiamo l’intervista realizzata dall’agenzia SIR a don Gaetano Compri, missionario salesiano che dal 1955 vive in Giappone.

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Tokyo – Era sabato 2 aprile del 1955, vigilia della domenica delle Palme quando un giovane venticinquenne seminarista salesiano di Torino, dopo un viaggio in nave iniziato a Genova e durato un mese, sbarcò in Giappone a Yokohama, la stessa città portuale a sud di Tokyo, dove solo pochi mesi fa un’altra nave, la Diamond Princess, con 3200 passeggeri a bordo è approdata rimanendo bloccata in quarantena a causa del Covid-19.
Il nome di quel giovane seminarista è don Gaetano Compri ed oggi ha 90 anni di età, 65 di missione, tutti passati in Giappone, e 62 di sacerdozio. Lo abbiamo incontrato a Chofu una città dell’area metropolitana di Tokyo, dove si trovano la parrocchia, il Centro salesiano e la sede del ”Cimatti Museum”, il museo dedicato al venerabile monsignor Vincenzo Cimatti, il “Don Bosco del Giappone” fondatore, nel 1926, della missione e dell’opera salesiana nel Paese del Sol Levante, dove ha vissuto fino alla sua morte avvenuta a Tokyo il 6 ottobre del 1965 e del quale Don Compri è stato allievo per 7 anni. Qui si trova anche la cappella dove è conservato il corpo di mons. Cimatti, ritrovato inspiegabilmente intatto dopo dieci anni dalla sua morte, quando fu disseppellito per iniziare la causa di beatificazione.
“Ho avuto la grazia di conoscere personalmente don Cimatti”, ci dice il sacerdote salesiano al quale abbiamo chiesto di raccontare ad Agensir la sua esperienza missionaria anche alla luce delle vicende attuali. “Avevo solo 25 anni e dovevo terminare gli ultimi due anni di teologia. Allora ancora studiavamo tutto in latino!”, ricorda don Compri sorridendo.
Questo suo legame col Don Bosco del Giappone non si è mai interrotto.
E’ diventato vicepostulatore della sua causa di beatificazione, curatore e direttore fino al mese scorso del museo dedicato al venerabile. Don Compri è anche l’autore di “Vincenzo Cimatti, l’autobiografia da lui non scritta”, un libro frutto di una lunga e minuziosa consultazione di più di diecimila documenti costituiti da lettere, circolari, relazioni e articoli, in gran parte autografi di mons. Cimatti, la cui raccolta può davvero considerarsi una vera e propria “autobiografia” scritta di suo pugno. Don Compri oltre alla edizione italiana ha pubblicato la stessa raccolta anche in due volumi in lingua giapponese.
“Stiamo aspettando che si manifesti un miracolo per la beatificazione” ci dice, e aggiunge: “Era molto umile e credo sia necessario insistere molto con lui per convincerlo a compierlo.”
Nei suoi novanta anni di attività missionaria il novantenne salesiano è stato insegnante e preside di scuole e istituti salesiani, direttore di orfanotrofi, collaboratore della casa editrice salesiana di Tokyo, autore di più di trenta testi in lingua giapponese tra i quali ben sei sulla Sacra Sindone, della quale è esperto e infaticabile divulgatore tra i giapponesi attraverso convegni, seminari e mostre allestite in tutto il Giappone con la replica autentica ricevuta in dono dall’arcivescovo di Torino.
Ha anche curato per più di due anni una rubrica televisiva dove ha presentato in forma semplice Vecchio e Nuovo Testamento:
“Ma quello che più conta – ci dice divertito – è che alla fine la conduttrice della trasmissione, il marito ed i figli si sono tutti battezzati”.
Si percepisce dalle parole di don Compri come il suo spirito missionario non si sia mai spento, portandolo ad una particolare sensibilità verso il modo di sentire e di pensare dei giapponesi. “Ho imparato da don Cimatti che per evangelizzare il Giappone occorre amarlo, viverlo e capirlo”. Sentendolo ci viene in mente un episodio della vita del venerabile: viaggiando su un treno aprì e mangiò il suo “bento”, una sorta di pranzo al sacco nipponico, e un viaggiatore giapponese, vedendolo, gli disse “Da come lei ha mangiato il suo bento ho capito che ama il Giappone”.
In questi giorni è stato dichiarato in 7 Prefetture del Giappone lo stato di emergenza, Chiediamo a don Compri di darci la sua chiave di lettura su questa vicenda del Covid-19.
“Nostro Signore domina e guida la storia, che è storia di salvezza”
afferma, “e anche questa vicenda deve pur avere un significato ed un risvolto per il bene dell’uomo. Questo tempo che ci costringe a rallentare i ritmi e a vivere la quotidianità in modo diverso ci sta in un certo senso invitando a riprendere in mano la nostra vita, a riconoscere i nostri limiti, resi evidenti dalla impotenza di fronte all’insorgere di un piccolo virus, a recuperare la centralità della persona e della famiglia nella coscienza dei singoli e delle classi dirigenti ed infine ad interrogarci, in un modo o in un altro, sul senso ed il fine della nostra esistenza.
Mi sembra un tempo favorevole per tornare a Dio”.
Questi temi sono cari al sacerdote salesiano e hanno costituito il filo conduttore del suo lavoro missionaria tra i giapponesi credenti e non. Ne ha parlato e ne parla costantemente nella sua attività pastorale nella parrocchia e in alcuni dei suoi libri, scritti, ci tiene a precisare, con un linguaggio semplice e immediato, legato alla vita concreta, per cercare di arrivare anche a quei tanti giapponesi che non conoscono la nostra fede. E’ il caso del suo ultimo lavoro intitolato “Ninnghen toshite no testugaku”, filosofia sull’uomo, che per la prima volta è stato scelto da una casa editrice laica che ha come suo target principale i giovani, e che lo ha pubblicato ad ottobre dello scorso anno.
“Ormai mi sembra che tutto il mondo tenda a rimuovere e ad evitare questi argomenti, ma la società giapponese, in particolare, tutta organizzata ed orientata all’efficienza ottenuta attraverso l’applicazione di procedure standardizzate da apprendere ed eseguire, non aiuta la persona a riflettere e a pensare in profondità”. Poi spiega come già nella scuola gli studenti sono iniziati a questo atteggiamento mentale e sono perciò formati ad imparare a memoria risposte o soluzioni piuttosto che a elaborarle e pensarle. “Per questo ho voluto scrivere questo libro che riprende e sviluppa i contenuti di una mia precedente pubblicazione che avevo titolato “Ninghen o kangaeru”, pensare l’uomo. Anche stavolta, come faccio sempre,
descrivo la realtà, pongo delle domande e propongo la risposta cristiana”.
Pochi mesi dopo l’uscita è arrivato il nuovo coronavirus a porre interrogativi anche ai giapponesi, che si sono trovati improvvisamente senza scuola e lavoro che sono, più che per noi occidentali, i luoghi ed i punti di riferimento della loro cultura e della loro vita sostituiti ora da casa e famiglia, con tutti i pro e i contro.
Concludiamo con una domanda: don Compri, come ha passato Pasqua?
“Le comunità religiose non hanno restrizioni particolari e ho potuto celebrare con i confratelli che sono qui i riti della Settimana Santa – spiega -. La parrocchia invece è chiusa,
ma anche quest’anno ho potuto preparare 5 catecumeni adulti giapponesi per ricevere il Battesimo”.
“Nonostante il coronavirus – prosegue il sacerdote salesiano – si è portato a termine il percorso, anche se lo si è dovuto fare in forma privata. Il battesimo è stato qui nella parrocchia di Chofu il pomeriggio del giorno di Pasqua alle 14.00, con la sola partecipazione dei padrini e dei familiari più stretti, rispettando le indicazioni le misure di prevenzione e di sicurezza indicate dal nostro arcivescovo e dal Governo”.

 

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COVID-19, slittano di un anno Incontro mondiale delle Famiglie e GMG

La pandemia da coronavirus fa rimodulare i piani agli organizzatori di due dei prossimi grandi eventi ecclesiali. In una dichiarazione il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, spiega che “a causa dell’attuale situazione sanitaria e delle sue conseguenze sullo spostamento e l’aggregazione di giovani e famiglie, il Santo Padre, insieme al Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha ritenuto di posporre di un anno il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie, in programma a Roma nel giugno del 2021, e la prossima Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Lisbona nell’agosto del 2022, rispettivamente a giugno 2022 e ad agosto 2023.