Ricerche Storiche Salesiane n° 78

È stato pubblicato il numero 78, relativo al semestre gennaio-giugno 2022, di “Ricerche Storiche Salesiane n° 78” (RSS). In questo numero trovano spazio degli studi su Don Paolo Albera, II Successore di Don Bosco, e sulla realtà salesiana di Mogliano Veneto. Non mancano, poi, altri approfondimenti e contributi nei diversi altri settori del volume.

Di seguito la notizia pubblicata su ANS.

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La rivista accoglie, nel settore STUDI di questo numero, due saggi:

L’articolo Il rettorato di don Paolo Albera (1910-1921): al governo per trasmettere il genuino spirito salesiano è il frutto dello studio di Stanisław Zimniak. Il ricercatore fa notare che il rettorato di don Paolo Albera non è stato oggetto di ricerca monografica, scientifica e sistematica, se si eccettuano poche indagini parziali che però illuminano solo qualche aspetto del suo lungo governo, durato oltre undici anni. Con la presente ricerca vengono esposti solo alcuni importanti aspetti del suo operato come Rettor maggiore, cioè elementi di governo che, pur essendo di capitale importanza, non sono stati ancora tematizzati, oppure sono stati trattati senza i dovuti approfondimenti. Oltre che esporre una documentazione su alcune tematiche, qui studiate, ci interessa in questa ricerca indagare sul “filo rosso” del suo essere e agire da Rettore Maggiore della Società salesiana. In tutti i capitoli di questa ricerca si cercherà di mettere in evidenza e documentare la “mens” e lo “spirito” che lo animava, lo muoveva e lo ispirava a fare tutto il possibile per assicurare l’ulteriore sviluppo della preziosa eredità dei suoi stimati predecessori – don Bosco e don Rua – in un periodo segnato da epocali trasformazioni culturali, sociali, politiche e religiose. Un periodo profondamente marcato non solo dal tragico e disumano primo conflitto mondiale, ma anche da altri contrasti molto pericolosi, iniziati già nell’Ottocento, cioè quelli scaturiti da lotte ideologiche, specie quelle esplicitamente avverse alla Chiesa cattolica.

Il secondo articolo Alle origini del collegio salesiano Astori a Mogliano Veneto (1879-1888) è di Vito Maurizio. A nemmeno un anno dall’apertura del collegio a Este, nel 1879 Don Bosco veniva interpellato dall’ingegner Saccardo a nome del movimento cattolico e della diocesi patriarcale per l’istituzione di una colonia agricola a favore della gioventù povera e abbandonata della città di Venezia. Ma poco dopo comunicava la nuova proposta della signora Elisabetta Bellavite Astori, che aveva a disposizione una cospicua somma a beneficio della gioventù del vicino paese di Mogliano Veneto. Don Bosco accettò il legato, per cui dall’inizio del 1881 ebbe inizio la costruzione del nuovo edificio. I primi salesiani vi giunsero il 18 novembre 1882. Il nuovo direttore dovette affrontare il difficile problema dei destinatari. Ma già al termine del primo anno, furono avviate le scuole, imprimendo all’opera uno sviluppo notevole, tanto che don Bosco, poco prima di morire, fu informato che gli alunni erano centocinquanta, quanti ne poteva contenere il collegio stesso.

Nel settore FONTI è presentato un testo originale:

Si tratta di una ricerca comparativa realizzata da José Manuel Prellezo: “La pratica della educazione cristiana” di Antoine Monfat e gli “Appunti di pedagogia” di Giulio Barberis: una selezione di passi corrispondenti. Questo lavoro costituisce una rilevante importanza per la comprensione della genesi della “Pedagogia salesiana”. Si propone, come scopo principale, di documentare l’influsso dell’educatore e pedagogista francese della Società di Maria, padre Antoine Monfat (1820-1898), in don Giulio Barberis (1847-1927), responsabile della “scuola di pedagogia” avviata, nel 1874, da Don Bosco nella sua prima opera benefico-educativa di Torino-Valdocco. Lo studio, che si colloca in linea di continuità con alcuni saggi e ricerche precedenti, focalizza l’attenzione sull’opera pedagogica di A. Monfat: La pratica della educazione cristiana (1879) e gli Appunti di pedagogia (1897) di G. Barberis. La puntuale messa a confronto di un significativo numero di testi, tratti da ciascuna delle opere citate, è preceduta da alcune annotazioni riguardanti il contesto storico in cui le stesse opere esaminate videro la luce, e da un breve profilo biografico degli autori dei medesimi.

Nel settore PROFILI viene presentato un saggio di Pedro Ruz Delgado: Angel Martín González (1924-1994), profesor, investigador e historiador salesiano.

Nel settore NOTA vi sono tre contributi. Il primo è di Carlo Maria Zanotti: Accompagnamento e formazione. Una lettura vocazionale del volume IX dell’Epistolario di don Bosco. Il secondo di Giancarlo Cursi: Tu diventi collaboratore di un’impresa che val la pena di perseguire. Il terzo di Andrea Farina: Don Bosco e le autorità civili ed ecclesiastiche: misurarci con il principio di realtà.

Nel settore Recensioni sono state recensite pubblicazioni sugli argomenti relativi alle personalità ed all’attività salesiane:

Elias MASILELA, Larry – Simply Larry. The Story of Father Laurence McDon­nell SDB and the Selflessness of the Salesians of Manzini. Johannesburg, NLSA 2018; Mujeres de la primera hora. La Crónica del Colegio María Auxiliadora de Río Gallegos, Santa Cruz – Argentina. Período de los orígenes 1901 – 1916. Texto original italiano, traducción al castellano, estudio preliminar y notas por Ana María Fernández. Argentina, Ediciones Don Bosco 2021.

Nel settore Segnalazioni si presenta il seguente volume:

Jesús M. BOTELLA GUERRERO, La Obra Salesiana en Linares (1964-2005). Madrid, CCS 2016.

Don Stanisław Zimniak, SDB

UPS, accordo con l’università LUMSA per una maggiore condivisione tra i due atenei

Dal sito dell’università Salesiana.

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Prosegue l’iniziativa di cooperazione interuniversitaria internazionale arricchendosi di un nuovo importante accordo di formazione.

Il 30 giugno, la nostra Università ha firmato un accordo quadro con la Libera Università Maria Ss. Assunta di Roma (LUMSA), orientato a condividere progetti di ricerca, percorsi didattici e a favorire la mobilità degli studenti.

Per l’atto di firma, il Rettore don Andrea Bozzolo, insieme al Decano della Facoltà di Scienze dell’Educazione, il prof. Antonio Dellagiulia, al Segretario Generale, don Jaroslaw Rochowiak, e alla prof.ssa Francesca Romana Busnelli, hanno accolto con gioia il Rettore della LUMSA Dott. Francesco Bonini, accompagnato dalla dott.ssa Bruna Marro, Responsabile delle Segreterie dell’istituto. L’incontro è stato arricchito da una visita al nostro campus, con un’attenzione particolare alla Biblioteca Don Bosco, e si è concluso con un momento conviviale in cui si è potuto continuare a confrontarsi sulle attività curricolari da sviluppare insieme.

Anche in questo caso, è importante ricordare che i due sistemi universitari fanno entrambi parte a pieno titolo, a seguito del Processo di Bologna, dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore (European Higher Education Area – EHEA), dunque l’impegno preso è mosso anche dal desiderio di contribuire allo sviluppo delle relazioni tra la rete universitaria italiana, con Atenei statali e non statali, e la rete universitaria ecclesiastica, con le Università Pontificie.

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Il Rettor Maggiore e il Consiglio Generale SDB accolgono la Madre Generale e le sue Consigliere

Nel pomeriggio di giovedì 23 giugno, presso i Salesiani di Torino-Valdocco, si è rinnovato il tradizionale incontro tra i Consigli Generali dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA). Il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, affiancato dagli altri membri del suo Consiglio, ha accolto e ospitato con calore Madre Chiara Cazzuola, Madre Generale delle FMA, e le sue Consigliere.

 

Di seguito si riporta l’articolo completo pubblicato su ANS:

Nel pomeriggio di ieri, giovedì 23 giugno, presso la Casa Madre dei Salesiani a Torino-Valdocco, si è rinnovato il tradizionale incontro di dialogo, confronto e fraternità salesiana tra i Consigli Generali dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA). Il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, affiancato dagli altri membri del suo Consiglio, ha accolto e ospitato con calore Madre Chiara Cazzuola, Madre Generale delle FMA, e le sue Consigliere.

L’incontro fraterno, coordinato dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, ha preso il via con un momento di accoglienza e la foto di gruppo.

Successivamente, Madre Chiara Cazzuola e le sorelle del Consiglio Generale delle FMA hanno illustrato al Rettor Maggiore e al suo Consiglio le linee guida elaborate dal loro Capitolo Generale 24°, svoltosi tra settembre e ottobre dello scorso anno sul tema: “«Fate tutto quello che Egli vi dirà» (Gv 2,5). Comunità generative di vita nel cuore della contemporaneità”.

Quindi, l’intero gruppo dei due Consigli Generali SDB ed FMA ha compiuto una visita comune al Museo Casa Don Bosco. Prima di entrare all’interno della struttura, Don Á.F. Artime ha raccontato brevemente la storia, il valore e il significato che riveste per l’intera Famiglia Salesiana e per tutti i devoti di Don Bosco questo nuovo complesso che cura e valorizza il patrimonio storico, culturale, carismatico e spirituale salesiano. Quindi, guidati da don Enrico Lupano, uno dei salesiani di Valdocco impegnato nell’accoglienza dei pellegrini, Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice hanno visitato con attenzione le varie sale.

A questo momento ha fatto poi seguito il tempo della preghiera condivisa, all’interno della Basilica di Maria Ausiliatrice, con la recita dei Primi Vespri, condotti dalle FMA. Al termine della preghiera il Rettor Maggiore ha offerto il pensiero della “Buonanotte” salesiana, durante la quale ha parlato della centralità di Cristo nella vita dei consacrati, dell’importanza della fedeltà al carisma di Don Bosco e alla testimonianza di Madre Mazzarello, e della gioiosa ricorrenza, quest’anno, del 150° anniversario di fondazione dell’Istituto FMA, un tempo per guardare con gratitudine a quanto realizzato finora e per lanciarsi con entusiasmo verso le sfide del futuro.

La giornata di incontro si è poi completata con un momento di agape comune, nel corso del quale il Rettor Maggiore e la Madre Generale FMA hanno avuto parole di ringraziamento reciproco, l’incontro è, infine, terminato con lo scambio di alcuni doni simbolici tra i presenti.

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Un nuovo video con una nuova canzone per la Strenna 2022

A partire dalla Strenna del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, per il 2022, sul tema “Tutto per amore, nulla per forza”, arriva un nuovo brano, “SI TODO ES AMOR”, il cui autore è il sig. Stefan Crescia SDB, dell’Ispettoria dell’Argentina Sud, e che ha per co-autore e compositore il sig. Isaac Aguilera SDB, dell’Ispettoria dell’Argentina Nord.

Di seguito il video della canzone e l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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“Se tutto è amore” (Si todo es amor) esprime il senso profondo delle esperienze vissute da ogni giovane negli spazi salesiani: storie e cammini di fede, lotte, sogni e speranze, gioie e motivazioni che spingono tanti salesiani e persone coinvolte nel carisma salesiano a continuare a donare ciò sono, per servire gli altri con gratuità e sincerità.

La canzone cerca di catturare l’esperienza di “amare” seguendo l’esempio di Gesù. Un amore senza pretese né apparenze, che produce vita e desidera fare del bene a tutti. È anche l’amore che Don Bosco ha condiviso con i suoi prossimi: un amore che riempie la vita! Ogni presenza salesiana vive quando ci sono vite capaci di amare. Sono tante le persone che danno vita al carisma salesiano in ogni angolo del pianeta, cercando giorno per giorno di fare ciò che è meglio per il bene dei giovani.

Con tutta questa vita e questi sentimenti nel cuore è nato questo progetto, frutto di alcune meditazioni di Stefan Crescia e Isaac Aguilera. Il loro lavoro si nutre della Strenna del Rettor Maggiore e del dono di poter accompagnare la vita dei giovani: le loro storie e la loro vita sono l’esempio e lo stimolo migliore a fare “tutto per amore, niente per forza”.

Per la composizione musicale i due salesiani hanno pensato che dovesse essere un progetto di molti, ed è per questo che il brano è finito per essere una costruzione musicale che ha coinvolto laici e consacrati provenienti da Argentina, Messico e Repubblica Dominicana. Lo stesso è accaduto con il video che accompagna il brano, che riflette volti e presenze salesiane provenienti da diversi luoghi e Ispettorie.

Gli autori sono grati per la partecipazione e la collaborazione di Gabriela Ferreira, Cintia Mora, Jorge Martínez, Cristian Mora, Mauricio Ozuna, Karla Mata, Leonel Ramos, Félix Almeida e Iván Rodríguez per questo grande lavoro e per aver messo i loro doni al servizio della missione.

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Nuovo Piano Strategico per gli Exallievi e gli Amici di Don Bosco

Dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS – Ogni anno il 24 giugno è un giorno speciale per tutti gli Exallievi e gli Amici di Don Bosco di tutto il mondo, perché si celebra la giornata di fondazione del movimento. È in questo giorno, nel 1870, che il primo gruppo di exallievi di Valdocco, guidati da Carlo Gastini, si recò in visita da Don Bosco per celebrare la sua festa onomastica – a motivo della festa di San Giovanni Battista – e per ringraziarlo per l’amore e l’educazione ricevuti. Questo momento di grazia è caratterizzato dai valori della gratitudine e dell’amore che da sempre contraddistinguono il movimento degli Exallievi.

In quel giorno memorabile, Don Bosco si rivolge a Carlo e ai suoi amici chiedendo di restare con lui e con i Salesiani. Don Bosco mostrò ai suoi exallievi il bisogno di loro ancor più di quando erano i suoi ragazzi all’Oratorio e gli propose un’idea rivoluzionaria. Don Bosco li invitava a far parte della Famiglia Salesiana, a creare un gruppo di exallievi, un’organizzazione per aiutarsi a vicenda e per aiutare i Salesiani.  Da quel momento iniziò la storia degli Exallievi come gruppo attivo della Famiglia Salesiana, quando Don Bosco chiese loro di restituire un po’ di quello che avevano ricevuto e di condividerlo con gli altri.

“Da oltre 150 anni, il nostro movimento si è diffuso in un’organizzazione mondiale con milioni di exallievi e amici di Don Bosco che abbracciano la visione di Don Bosco e Carlo Gastini, per aiutarsi a vicenda e lavorare nella missione salesiana di lavorare con i giovani”

ha scritto in un messaggio diffuso per questa ricorrenza il Presidente Mondale della Confederazione degli Exallievi, Bryan Magro.

“Siamo chiamati a restituire il dono dell’educazione e della formazione che abbiamo ricevuto vivendo il carisma salesiana nelle nostre famiglie, nel lavoro, e nelle nostre comunità. Siamo chiamati a vivere i valori che abbiamo appreso nella nostra esperienza educativa salesiana abbracciando la spiritualità educativa e pastorale salesiana”

prosegue il signor Magro.

Proprio oggi la Confederazione Mondiale lancia il suo piano strategico per il periodo 2022-2027.

“La nostra visione per i prossimi sei anni – prosegue il Presidente Mondiale – si basa su quattro dimensioni: camminare insieme (sinodalità), spiritualità, missione e solidarietà. Vi invitiamo a leggere e riflettere sul significato del nostro nuovo piano strategico. La Presidenza ha deciso di prolungare il periodo di consultazione di un ulteriore mese per dare alle Federazioni e ai suoi membri più tempo per riflettere su questo piano strategico”.

Conclude infine il signor Magro:

“Il nostro movimento mondiale è vivo e attivo. Negli ultimi sei mesi dalla mia elezione a Presidente Mondiale, mi sono reso conto dell’impegno e del potenziale della nostra organizzazione a livello globale. Come squadra di Presidenza, siamo impegnati ad animare più gruppi di exallievi e amici di Don Bosco per raggiungere la nostra visione, la nostra missione e vivere la spiritualità salesiana. La nostra organizzazione non è fatta di incontri nostalgici e sentimentali, ma di un impegno a raggiungere exallievi e amici e giovani, specialmente quelli poveri ed esclusi. Per raggiungere questo obiettivo, e per rimanere rilevanti e vibranti nel mondo di oggi, dobbiamo intraprendere un viaggio insieme in cui cerchiamo di capire e imparare dalle nostre radici, di discernere il presente e di formare il nostro futuro”.

Il nuovo Piano Strategico degli Exallievi e Amici di Don Bosco è disponibile a fondo pagina in italiano, inglese, spagnolo e francese.

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La festa del Ringraziamento al Rettor Maggiore 2022

Si è rinnovata anche quest’anno, nella cornice che le è più propria – quella di Valdocco – la Festa del Ringraziamento al Rettor Maggiore da parte dei suoi confratelli salesiani e di tutti coloro che amano Don Bosco. Nata esattamente 152 anni fa, il 24 giugno del 1870, con l’omaggio di un servizio da caffè a Don Bosco da parte di Carlo Gastini e altri exallievi dell’Oratorio, oggi la celebrazione costituisce un momento per i Salesiani e i membri della Famiglia Salesiana per ringraziare Don Ángel Fernández Artime, che di Don Bosco è il decimo Successore, per la sua azione di guida e governo della Congregazione, nonché per il suo servizio di animazione e per la sua testimonianza.

Per l’occasione i salesiani della Sede Centrale Salesiana di Roma, insieme con la comunità salesiana di Valdocco, che sta ospitando i lavori del Consiglio Generale, hanno elaborato un ricco programma di festa, iniziato già dai vespri di ieri sera con uno spettacolo di tamburi nel cortile di Don Bosco.

Leggi la notizia completa su ANS.

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Brasile: mons. Bruno Pedron, SDB, riposa in pace

Con dolore il Vicario dell’Ispettoria di Brasile-Campo Grande di BCG, don Elias Roberto, ha comunicato la morte di mons. Bruno Pedron. Vescovo emerito di Ji-Paraná, è scomparso lo scorso 17 giugno a Campo Grande, in Brasile, dove aveva dedicato gran parte della sua vita salesiana. Di seguito la notizia riportata dal sito ANS.

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“È con dolore, ma con lo sguardo fisso e fiducioso su Cristo Risorto, che comunico la morte del nostro caro confratello, mons. Bruno Pedron. Ricoverato dal 1° giugno all’ospedale ‘UniMed’ di Campo Grande, è morto oggi (17 giugno 2022, NdR) alle 11:30. Chiedo a tutti di pregare per il riposo eterno di questo nostro fratello, sacerdote e vescovo missionario, che ha dato tanto di sé alla nostra cara Ispettoria Missionaria Salesiana del Mato Grosso”.

Con questo comunicato il Vicario dell’Ispettoria di Brasile-Campo Grande di BCG, don Elias Roberto, ha diffuso tra i suoi confratelli la notizia della scomparsa del salesiano mons. Pedron, vescovo emerito di Ji-Paraná.

Bruno Pedron aveva compiuto lo scorso 3 giugno 78 anni d’età, e ha vissuto 59 anni da salesiano, 48 anni da sacerdote e 23 vescovo. Il suo motto episcopale era: “Ut Unum Sint” (Perché tutti siano una cosa sola).

Nato il 3 giugno 1944 a Torreglia, in provincia di Padova, Bruno Pedron giunse in Brasile come giovane missionario salesiano. Studiò Filosofia presso l’Istituto Filosofico di São Vicente a Campo Grande (MS) e Teologia presso l’Istituto Pedagogico Salesiano di Verona-Saval, affiliato all’Università Pontificia Salesiana. Venne ordinato sacerdote il 6 aprile 1974 nella sua città natale.

Nella sua vita salesiana è stato Direttore delle Missioni Indigene a Meruri (1979-1982); Direttore dell’Istituto São Vicente a Campo Grande (1987-1993); Direttore del complesso salesiano di Lins (1997-1998), oltre che parroco presso Poxoréu (1998-1999). Per l’Ispettoria BCG è stato anche Consigliere (1988-1991).

Il 24 marzo 1999 Papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo coadiutore di Jardim, il 21 maggio seguente ricevette l’ordinazione episcopale, a Rondonópolis, e divenne titolare della diocesi il 4 agosto del medesimo anno, succedendo a mons. Onofre Cândido Rosa. Nel quadriennio 2003-2007 è stato Presidente del segretariato regionale Oeste 1 del Brasile. L’11 aprile 2007 Papa Benedetto XVI lo nominò vescovo della diocesi di Ji-Paraná, di cui preso possesso canonico il 24 giugno successivo. Il 5 giugno 2019 Papa Francesco ha accolto la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi, presentata, come di consueto, al raggiungimento dei 75 anni di età.

La Presidenza della Conferenza Episcopale Brasiliana (CNBB) ha emesso una nota di cordoglio in cui si unisce all’attuale vescovo della diocesi di Ji-Paraná, Mons. Norberto Foerster,

“nel ringraziare Dio per l’immensa ricchezza di doni offerti alla Chiesa attraverso la vita e la testimonianza di Mons. Bruno”.

Poi, ricordando il motto episcopale del salesiano scomparso, la nota richiama

“la sua lotta in tutti questi anni di dedizione alla Chiesa: che l’unione fa sempre la forza. Felice è il popolo che l’ha avuto come pastore. La sua presenza e il suo incoraggiamento rimarranno senza dubbio impressi nei loro cuori”.

I funerali di mons. Pedron si sono svolti sabato scorso, 18 giugno, nella chiesa parrocchiale “Maria Ausiliatrice” a Campo Grande, e le sue spoglie sono state sepolte presso il cimitero di Parque das Palmeiras.

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Il Cuore di san Francesco di Sales a Moncalieri

Giovedì 16 giugno e venerdì Venerdì 17 il Monastero della Visitazione di Moncalieri ha ospitato la reliquia del cuore di san Francesco di Sales custodita normalmente nel monastero di Treviso, che l’ha ceduta per celebrare il quarto centenario della morte del santo.

In arrivo dal monastero di Pinerolo, la reliquia ha sostato due giorni a Moncalieri dove è stata accolta e venerata da molti cristiani, religiosi e religiose nella serata di giovedì in una celebrazione appositamente organizzata per loro.

Venerdì 17 alle 20.30 la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Rettor Maggiore don Angel Artime e concelebrata da 10 sacerdoti (la gran parte salesiani) tra cui don Ivo Coelho. Un nutrito coro ha animato la preghiera liturgica e la chiesa del Monastero gremita di fedeli, soprattutto appartenenti alla Famiglia Salesiana.

Nell’omelia il Rettor Maggiore ha posto la domanda che fa da sfondo ad una vita cristiana “A che punto è la mia fede?”, per poi rileggerla nei gesti di amore che la esprimono: amore a Dio e al prossimo, esattamente come san Francesco di Sales educava le sue “Visitandine” dicendo loro:

“Nell’amore di Dio e nella carità verso il prossimo questo piccola congregazione non deve essere seconda a nessuno”.

La comunità delle Monache ha partecipato in tutto e per tutto nel modo che la clausura ha loro consentito ma con grande vicinanza di affetto al popolo di Dio convenuto. La preghiera ha lasciato poi il posto alle foto di rito e ai saluti personali alle suore Visitandine che hanno offerto un rinfresco per tutti i partecipanti.

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Volontariato Missionario Salesiano: primo incontro del Comitato Consultivo a Valdocco

Il Comitato Consultivo del Volontariato Missionario Salesiano (VMS) si è riunito a Valdocco dal 31 Maggio al 9 Giugno per redigere il primo Piano Strategico per promuovere il VMS nella Congregazione Salesiana. Di seguito la notizia riportata dal sito ANS.

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Il carisma salesiano è uno solo e, seguendo le ali dello Spirito, si incarna in ogni contesto rispettandolo e arricchendolo. Un’espressione privilegiata di questo dinamismo è il volontariato missionario, ossia quando un giovane decide di spendere del tempo della propria vita in un posto diverso dalla sua casa mettendosi a servizio di un’opera salesiana, guidato dalla comunità che lo accoglie e preparato da un percorso di formazione specifica prima della partenza.

I Salesiani, seguendo l’esempio di Don Bosco, hanno sempre avuto a cuore esperienze del genere e continuano a promuoverle in tutto il mondo salesiano. A seguito della pubblicazione del manuale “Il volontariato nella Missione Salesiana” nel 2019, alcuni laici coordinatori del volontariato nelle proprie Ispettorie hanno iniziato a radunarsi periodicamente condividendo le sfide e le gioie del proprio lavoro e gradualmente i Settori per le Missioni e per la Pastorale Giovanile dei Salesiani si sono uniti per avviare una riflessione più ampia sul volontariato missionario salesiano. Così è nato il Comitato Consultivo del VMS: un esempio molto bello di missione condivisa tra laici e consacrati e di collaborazione piena tra Pastorale Giovanile e Animazione Missionaria.

All’interno dell’equipe al momento ci sono don Pavel Ženíšek e Marco Fulgaro, membri del Settore per le Missioni; don Rafael Bejarano Rivera, membro del Settore per la Pastorale Giovanile; Juan Carlos Montenegro, dall’Ispettoria Stati Uniti-Ovest (SUO), Lauren Hichaaba, dall’Ispettoria Australia – Pacifico (AUL); e Adam Rudin, dall’Ispettoria Stati Uniti-Est e Canada (SUE).

Dopo due anni di incontri online, con orari flessibili per via dei fusi orari (6 di mattina in Australia, 22 in Italia…), il Comitato Consultivo si è incontrato per la prima volta in presenza a Valdocco, dal 31 Maggio al 9 Giugno. Dieci giorni di lavoro molto intenso, da cui è nata la bozza del Piano Strategico per i prossimi anni per rafforzare il VMS a livello di Congregazione. Quattro sono state le aree individuate dopo il confronto con le Ispettorie, attraverso due sondaggi e diversi colloqui personali, e dopo la riflessione dell’équipe: collaborazione e rete, formazione, accompagnamento, sviluppo. Per ciascuna di queste aree sono stati individuati alcuni obiettivi, con attività da mettere in pratica contando sull’aiuto di tanti attori diversi del mondo Salesiano.

Il lavoro è stato accompagnato dai due Consiglieri per la Pastorale Giovanile, don Miguel Ángel García Morcuende, e per le Missioni, don Alfred Maravilla, in linea con la programmazione dei Settori, in cui sono contenute diverse indicazioni sul volontariato.

Inoltre, la riflessione è stata ampliata dalla condivisione con tutti i Consiglieri Regionali, che hanno espresso la loro visione del VMS all’interno dei Paesi appartenenti a ciascuna delle 7 Regioni della Congregazione Salesiana, e dal confronto con l’equipe del Settore per la Formazione.

“Che questo lavoro porti frutti fecondi a beneficio di tanti giovani e delle comunità salesiane in tutto il mondo!”

è l’auspicio dei membri del Comitato Consultivo del VMS dopo questo intenso periodo di impegno.

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Da Leopoli a Torino, e adesso anche ritorno – Famiglia Cristiana

Alcune famiglie Ucraine, accolte a Valdocco da Missioni Don Bosco in seguito all’emergenza della guerra in Ucraina, stanno per tornare a casa nelle zone più calme del Paese, ma la situazione rimane disperata. Di seguito l’articolo di Famiglia Cristiana a cura di Giusi Galimberti.

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Prosegue la nostra serie che accompagna il programma su Canale 5 la domenica mattina: sesta tappa, dall’Ucraina a Valdocco in fuga e accolte da Missioni Don Bosco, alcune famiglie Ucraine ora tornano a casa. “Ma solo nelle zone più calme: la situazione è ancora tragica, siamo pronti a tutto”, spiega il salesiano Don Czaban.

Non si può mai parlare di belle notizie quando si tratta di un Paese invaso e in guerra, ma ciò che ci spiegano i missionari salesiani di don Bosco, che da quando è iniziata l’offensiva russa in Ucraina ospitano nella sede torinese diverse famiglie di profughi, è di un certo sollievo: alcuni di loro cominciano anche a ritornare a casa. Abbiamo approfittato di un brevissimo passaggio dalla Casa di Valdocco di don Michajlo Czaban, missionario ucraino di Leopoli, per conoscere meglio la situazione nel suo Paese e comprendere insieme con l’argentino don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco, come vengono ora organizzate emergenza e accoglienza di chi fugge dai territori invasi.

«Purtroppo, la situazione continua a essere tragica. Dobbiamo prepararci a tempi ancora più duri: non sappiamo quanto a lungo continuerà la guerra e dobbiamo essere pronti a tutto»

dice don Michajlo.

«Ora scappano soprattutto dalle zone calde della guerra, come Kharkiv e il Donbass»,

aggiunge padre Daniel.

«Quelli che prima vivevano in aree che sembrano ora più tranquille, cercano di rientrare. Sanno che se la situazione dovesse aggravarsi anche lì, qui da noi avranno sempre qualcuno ad accoglierli: così ripartono verso l’Ucraina con uno spirito più leggero. In questo momento vivono qui a Valdocco una quarantina di persone, tutte mamme con bambini. Con i vari flussi sono passate da qui circa 80 persone. Sedici ragazzini sono ospiti della scuola. ll primo pensiero di tutti, comunque, è sempre quello di tornare a casa appena possibile. Come li abbiamo aiutati a fuggire dalla guerra, ora aiutiamo alcuni – per ora purtroppo una minoranza – a rientrare in patria. Si sta verificando ai nostri occhi una sorta di controtendenza, ma per molti una casa non c’è più. Chi ce l’ha bombardata o sa che è ancora sotto le bombe, non ha un posto dove tornare. La nostra sfida, ne abbiamo parlato con don Michajlo nella speranza che la pace arrivi pre sto, è pensare proprio al futuro di queste famiglie dopo la guerra».

«Ci sono sei milioni di ucraini fuori dal Paese» , continua don Michajlo con un nodo nella voce.

«A Leopoli abbiamo organizzato un campo che accoglie fino a 300 mila persone in fuga dal fronte. Dalla Polonia sono arrivati centinaia di container, trasformati in case per i profughi: una sorta di cittadella dove il Comune ha fatto arrivare acqua e la luce. L’abbiamo chiamata Piccola Mariupol, in onore di una delle città simbolo di questa guerra».

Nel frattempo anche a Valdocco si è creata una piccola comunità.

«A gestire l’accoglienza nella Casa di Don Bosco siamo solo noi “due Daniel”»,

dice scherzando don Antúnez, riferendosi anche al padre missionario bosniaco don Danijel Vidovic:

«Sono le mamme ucraine che a turno preparano pranzi e cene, riordinano e tengono tutto pulitissimo. Proprio come se fossero a casa loro. E devono sentirsi a casa loro: deve essere così soprattutto per i loro bambini».

 

-Giusi Galimberti

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