Le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana approfondiscono l’attualità del Sogno dei Nove Anni

Dall’agenzia ANS.

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Venerdì 19 gennaio le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2024 sono state dedicate ad un confronto stringente sull’attualità del Sogno dei Nove Anni. Dopo l’inquadramento generale offerto dal Rettor Maggiore nella prima giornata, i quasi 400 partecipanti in presenza a Valdocco (insieme con i 4.000 collegati online) hanno ascoltato testimonianze scelte per comprendere come tradurre nei fatti il contenuto della Strenna. Oltre all’ascolto, anche l’esperienza tangibile delle origini mediante le visite, nel pomeriggio, ai luoghi dove è sorta l’opera di Don Bosco, è stata parte costitutiva di questa giornata.

La mattina si è aperta con una presentazione video della vita di Mons. Giuseppe Cognata, SDB, fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù (SOSC): un doveroso omaggio alla ricorrenza di un anno dalla dichiarazione di validità giuridica, da parte del Dicastero per le Cause dei Santi, del processo per la beatificazione del vescovo di Bova (11 gennaio 2023), ma anche l’ esempio di come la risposta ai bisogni di una popolazione abbandonata a sé dal punto di vista spirituale abbia trovato risposta generosa secondo Don Bosco, affidandosi al sogno della creazione, nel periodo fra le due guerre, di una comunità di religiose dedicata ai più poveri nella Calabria.

Tulio Lucca, dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, (ADMA) ha poi presentato i quattro protagonisti della tavola rotonda: don Bruno Ferrero, Emilde Cuda (Argentina), don Rafael Bejarano (Colombia) e Blažka Nerkac (Slovenia). A loro il compito di presentare considerazioni ad ampio raggio sul tema del Sogno dei Nove Anni e in seguito di rispondere a una domanda mirata da parte del moderatore.

Molto commossa e coinvolgente la riflessione del Direttore del Bollettino Salesiano d’Italia, don Ferrero. “La vocazione è la cosa più importante che esiste” ha premesso, e quella di Don Bosco deve essere considerata nel contesto in cui si manifestò. “La sua famiglia era povera, la casa dove abitavano era poco più che una tettoia per ripararsi la notte”. Mamma Margherita era pressata dalle difficoltà economiche ed era stata chiamata anche davanti al giudice per qualche debito in corso. Giovannino venne raggiunto da una chiamata che sembra estrarlo da quel contesto per aprirgli una prospettiva assolutamente diversa. Non è una chiamata con possibilità di sottrarsi. Come racconta don Giovanni Battista Lemoyne, primo biografo di Don Bosco, l’avverbio usato per descrivere il tono con cui nel sogno Gesù si esprime è “imperiosamente”: e il ragazzino si mette in movimento, obbedisce al comando “seguimi” senza la certezza del dove. Con il metodo di Maria, tenerezza e mansuetudine, si avvia nel deserto dei giovani del suo tempo. Un deserto che oggi è fatto di aridità dei sentimenti.

Il cammino è faticoso, a volte delude, ma il giovane prete non disarma: come per pagare le spese per i suoi studi andava chiedendo la carità di cibo da portare alla dispensa del seminario, così ha continuato a elemosinare le risorse per servire i suoi ragazzi. Con la stessa modalità di stendere la mano, per loro ha costruito l’oratorio di Valdocco e la Casa di Maria Ausiliatrice. Per questo volgendosi ai presenti, don Ferrero ha raccomandato:

“Ricordiamoci che tutte le volte che entriamo nella basilica dell’Ausiliatrice entriamo nel sogno di Don Bosco. Sappiate che in quel sogno c’eravate anche voi. Quel che ha scritto per descriverlo lo ha fatto per noi”.

Dal passato dal presente, dalla dimensione educativa a quella sociale. Emilde Cuda, docente di scienze politiche e teologa, capo ufficio della Pontificia Commissione per l’America Latina, ha insistito sullo stretto rapporto fra il “sogno” per ciascuno di divenire “immagine di Dio”, all’impegno collettivo di costruire la speranza. È in corso un vasto processo di dialogo fra i giovani universitari di tutti i continenti, voluto dal Papa, proprio per far emergere i loro sogni. Ma ci sono situazioni – come quella espressa da uno studente di Haiti che in un’assemblea ripeteva “non posso sognare” – in cui manca il fondamento della dignità umana. “Non si può vivere senza sognare” ha ribadito la professoressa Cuda, “mentre osserviamo che tecnologie, mondi virtuali e consumismo propongono di andare in direzione di quella che è – come bene descrive lo stesso Francesco con un ossimoro – una comunità individualista”.

Don Bejarano, del Settore per la Pastorale Giovanile, ha sviluppato la sua riflessione sugli aspetti del diventare “umili, forti e robusti”: è un vero e proprio “piano programmatico” per l’intera Famiglia Salesiana. Alla luce del magistero di papa Francesco, esso si rende capace di andare anche oltre l’ambito del carisma di Don Bosco per diventare stile e strategia dell’intera Chiesa contemporanea. Laddove si manifestano delle “crepe”, il richiamo a “Giovannino del sogno” consente di provvedere alla saldatura: personalismo, genericismo, attivismo, disintegrazione, improvvisazione sono fenditure del servizio ai giovani che si curano con la comunità, il confronto, lo studio, la condivisione. Progettare insieme e non assemblare risposte diverse, per non trovarsi con un modello che unisce artificiosamente intenzioni divergenti, è la sfida di questo momento.

Blažka Merkac, collaboratrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice con compiti educativi con i giovani in maggiore difficoltà, ha presentato la sua esperienza come esemplificazione del cammino che possono compiere anche i laici avvolti dal carisma salesiano. A lei è accaduto che tutto sia nato da un campo estivo ispirato alla vita di Laura Vicuña: un semplice invito è diventato vocazione, passando attraverso l’intervento di più di un “pastore” che “mi ha guidato lasciandomi comunque la libertà di scegliere, alla fine, quale strada seguire”. Una suora ha riconosciuto in lei un cuore salesiano. Il difficile equilibrio fra rispetto della persona e il suo bisogno di essere aiutata ad orientarsi nella vita è la qualità dell’educatore, che i ragazzi sanno cogliere: “Apprezzano l’onestà, l’autenticità, il non essere falsi. Riconoscono immediatamente chi è con e per loro” ha sottolineato.

Le Figlie di Maria Ausiliatrice sono state al centro anche della successiva testimonianza video del gruppo degli Exallievi FMA. “Mani nel mondo, radici nel cuore” la frase (e il gesto) che rappresentano lo spirito di Madre Mazzarello declinato anche nel presente. Quando don Filippo Rinaldi pose la pietra fondante di questa associazione, si individuò il terreno di azione nell’attività formativa, nella cura sanitaria, in tutto ciò che oggi è considerato attuazione dei diritti umani. Sull’esempio di Mamma Margherita, colei che non solo riconobbe nel sogno di Giovanni la vocazione, ma che aiutò anche ad accoglierla.

I cento modi di tradurre il “sogno” nella realtà educativa, con la Famiglia Salesiana protagonista in tutto il mondo

Dal sito infoANS.

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Il fermento del lavoro fra gli oltre 350 partecipanti alle Giornate di spiritualità salesiana (ai quali si aggiungono ogni giorno “visitatori”, appartenenti e amici delle comunità di Valdocco) si è espresso bene nella terza giornata in programma, sabato 20 gennaio. Si sono infatti formati i gruppi che a rotazione hanno ascoltato, in presenza o via web, le testimonianze di giovani provenienti da tutto il mondo, al mattino; mentre il pomeriggio è stato dedicato alla visita ai luoghi salesiani delle origini.

I momenti di gruppo sono un elemento fondamentale delle Giornate di Spiritualità” ha sottolineato don Joan Lluis Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, “sono un’occasione per incontrarsi, conoscersi, scambiarsi esperienze e soprattutto arricchirsi carismaticamente”.

Destinatari del sogno di Don Bosco sono i giovani, e la riflessione è finalizzata a impostare e a monitorare il servizio ad essi dedicato. Con una marcia in più: quella che gli stessi giovani diventino creativi e propositivi. Non a caso l’immagine che il Santo ha lasciato ai suoi figli prevede “agnelli” che diventano “pastori”, ed è questa la dinamica costante dell’esperienza dell’oratorio: i “lupi” radunati e accolti con amorevolezza diventano coloro che incarnano la vita nuova in Gesù, se ne fanno “testimonial” agli occhi degli altri giovani e affrontano – con una competenza che deriva dalla loro esperienza – le frontiere dell’azione educativa.

È il caso, ad esempio dell’Ecuador, dove in quarant’anni più di 2.500 giovani sono stati inviati a svolgere la missione in diverse comunità salesiane e in quelle di altre congregazioni del Paese. Il ruolo dei volontari è di aiutare le realtà in cui si inseriscono, come ad esempio le piccole comunità sparse sulle montagne o nella foresta: qui la condizione giovanile è particolarmente delicata per la tensione costante fra la permanenza nei villaggi e l’attrazione delle grandi città, nel confronto costante fra la salvaguardia dei loro ambienti e delle loro etnie di fronte alla modernizzazione e l’espandersi delle altre culture. Il programma del “Volontariato Missionario Salesiano” ecuadoriano è espressione congiunta di tre gruppi: i Salesiani di Don Bosco, le Figlie di Maria Ausiliatrice e le Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. È affidato alle competenze personali, alle capacità fisiche e intellettuali dei giovani partecipanti. Non si tratta solo di compiti di “animazione” ma di vero accompagnamento nella cura e nella formazione di bambini e giovani in situazioni di rischio e vulnerabilità, e di annuncio della Parola di Dio attraverso la catechesi.

Dalla Spagna è stata offerta l’esperienza della “Fondazione Progetto Don Bosco”, che ha dato vita al “Progetto Buzzetti” per giovani fra i 18 e i 29 anni, che si trovano in una situazione di svantaggio e di rischio sociale. Una situazione ricorrente è quella dei ragazzi, affidati ai Centri di Protezione e di Giustizia Minorile, i quali, alla loro uscita al compimento della maggiore età si ritrovano senza una casa che li accolga e risorse per vivere. L’attività compie 15 anni nel 2024 ed è arrivata dare ospitalità e presenza educativa a un centinaio di giovani; dispone di 22 appartamenti protetti e ha ricevuto riconoscimenti importanti come quello della “Asociación Pro Derechos Humanos de Andalucía”. Il progetto è sorto in una città del sud della Spagna, a Jaén, e da lì si è esteso nella regione e anche nelle sole Canarie, godendo in alcune case di una protezione internazionale a tutela degli ospiti.

Chean è un nome frequente in Cambogia, e il cognome Samnang è anche piuttosto diffuso in quel Paese. Un importante giocatore di calcio e un attore, ad esempio, si chiamano proprio così: come un giovane che ha portato la sua testimonianza alle Giornate.

“Da ragazzo non avevo speranze, ma da quello sono diventato chi sono oggi, una persona che ha le capacità giuste per lavorar nella società”.

Chean Samnang, uno fra i tanti, ragazzo che aveva difficoltà a trovare la sua strada, ha incrociato il sogno di Don Bosco. Grazie alla fondazione che porta il nome del Santo, sono migliaia i ragazzi e le ragazze della Cambogia che possono intravedere un futuro che non sia di anonimato. Quasi 4.000 sono coloro che frequentano i precorsi formativi di base, che per primo punto stabilisce l’assicurazione di un pasto ordinario completo. Il “riso fortificato” è forse dapprima un’attrattiva per i bambini di famiglie povere, ma poi a fortificarsi sono lo spirito e la volontà di questi. La scuola di formazione propone specializzazioni compatibili con la realtà di Phon Phen, la capitale, e delle altre città in cui gli allievi potranno presentarsi ai datori di lavoro con un titolo appetibile. Chean ha trovato il suo spazio in una importante Casa automobilistica.

Con la carrellata della Famiglia Salesiana sulle esperienze di punta, i partecipanti alle Giornate di spiritualità 2024 sono tornati in America latina, a El Salvador. Qui l’intervento si gioca nella realtà e nel web, con un’opera digitale ed una famiglia che si chiamano “Essales”.

L’esperienza cammina nella sinodalità, impregnando la vita quotidiana delle persone con la forza del carisma salesiano. Il programma di Don Bosco fu strettamente condiviso da Maria Mazzarello, e le Figli spirituali della Madre hanno ideato – per un Paese fra i più carichi di violenza armata e percorso da grandi fenomeni migratori – uno spazio che va dal “sogno” costituito dal mondo virtuale alla concretezza di una formazione spirituale diffusa, diretta a coloro che si prendono cura dei bambini e dei giovani. “L’obiettivo è rafforzare lo spirito di questi attori dell’azione educativa e spirituale”, come ha spiegato suor Ana Beatriz Solito.

Un tuffo nella giocosità di Valdocco delle origini è il richiamo al Giovannino funambolo e giocoliere nella campagna di Castelnuovo e poi prete nella periferia di Torino. A Trapani, in Sicilia, è attiva una giovane prestigiatrice che sul palco porta il nome di fantasia “Gascar”. Si tratta di Rita Sofia, una consacrata del movimento Testimoni del Risorto. Da più di quindici anni porta il messaggio dell’uguaglianza e dei diritti umani, alle platee non solo italiane, guardando al Madagascar, dove sono attive le missioni salesiane a favore di una popolazione poverissima.

Laggiù la magia non esiste, ciò che sembra inspiegabile è solo un gioco” spiega la performer, allieva di “Mago Sales”. “Con i miei spettacoli intendo arrivare a dire che solo il dono è magia”.

Mostra giochi di prestigio che incantano e fanno “sognare”, mentre portano concreta solidarietà a migliaia di chilometri di distanza.

Quasi evocato da questa testimonianza, infine, c’è stato in teatro, alla sera, un ricco spettacolo costruito con le esibizioni di molti dei gruppi di provenienza.

-Antonio R. Labanca

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Card. Fernández Artime: “Il carisma salesiano oggi è necessario più che mai”. Aperte le XLII Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana

Dall’agenzia ANS.

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ANS – Torino) – Una partecipazione che è tornata ai tempi pre-Covid è già un buon viatico per la 42a edizione delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2024, apertesi il 18 gennaio a Torino. 345 iscritti da 45 Paesi, 22 gruppi della Famiglia salesiana rappresentati nel teatro Don Bosco all’apertura pomeridiana dei lavori. “Siamo nella casa di tutti noi – ha detto il Card. Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani e Centro di Unità della Famiglia Salesiana, nel saluto inaugurale – . La Madonna ci accoglie, Dio ci benedice. Siamo qui per mostrare un carisma molto vivo”.

Ad aprire le porte di Valdocco è l’Ispettore di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, don Leonardo Mancini, che entra direttamente nel tema della Strenna sottolineando che “se lo spirito salesiano abita in noi, non potremo fare a meno di interessarci ai giovani nella scoperta sorprendente e incoraggiante del sogno che Dio ha per loro”.

Don Joan Lluis Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana e dunque Coordinatore di queste Giornate, ha invitato a “vivere con intensità ed entusiasmo l’evento, nel quale le parole chiave degli anni precedenti – lievito, cuore, amore, cristiani e cittadini, speranza, santità – confluiscono tutte nella parola sogno poiché questa comprende l’intero Don Bosco, la sua vita, la sua visione”.

Molto significativo l’arrivo sul palco di 32 persone, rappresentative dei cinque continenti, che hanno portato ciascuna un cubo con il quale è stata costruita una parete di cartone che mostrava i simboli dei gruppi della famiglia salesiana. Ognuno di questi tasselli ha dato una forte impressione visiva della consistenza della varietà e della diffusione del carisma salesiano. Creatosi così un clima di gioia, si è passati alla visione del video che presenta la Strenna 2024. L’ha introdotta il Rettor Maggiore, rivelando il percorso della scelta del tema: “A 200 anni dal Sogno dei Nove Anni, non poteva che essere questo il filo rosso. È stato approvato subito all’unanimità!”.

La relazione tenuta poi sulle linee seguite nella stesura di questo tradizionale documento che incoraggia il cammino dell’anno, è stata per il Card. Á.F. Artime lo spazio per condividere una “impressione bellissima ricavata dalle sue visite in 10 anni di rettorato in 120 nazioni diverse: l’aver visto quante persone nel mondo facciano il bene tutti i giorni: è straordinario!”. Le ha riassunte in quattro punti essenziali:

– il sogno che Don Bosco ebbe intorno ai 9 anni ha le caratteristiche di una visione profetica. Fu questa a condurre l‘intera vita di lui, uomo e sacerdote. A 72 anni, solo a conclusione della sua faticosa e dolorosa esperienza, ne comprese il valore pieno – e la mirabile presenza di Maria Ausiliatrice al suo fianco! – quando celebrò l’ultima Messa al Sacro Cuore di Roma all’altare a Lei dedicato;

– l’importanza di recuperare il pensiero salesiano intorno a quel sogno, scaturito dalla memoria trasmessa ai suoi figli, ad iniziare da Don Rinaldi (il Rettor Maggiore del primo centenario del sogno) per consolidarsi e approfondirsi ad ogni cambio di guida, fino a Don Pascual Chávez;

–  i protagonisti del sogno sono i ragazzi e le ragazze, e questi devono essere il soggetto principale dell’azione salesiana anche oggi. Comprimaria ne è Maria di Nazareth. Su questo punto il Rettor Maggiore si è soffermato per una fondamentale sottolineatura: “Se un salesiano non porta nel cuore un vero amore all’Ausiliatrice, formalmente appartiene alla famiglia salesiana ma di fatto, e lo diciamo cordialmente, appartiene ad un’altra organizzazione”.

La spiegazione di questo carattere è “la dimensione femminile e materna che ha accompagnato la missione di Don Bosco. Lo dico con il cuore: gli orfani che accoglieva avevano bisogno di sentirsi a casa, in una famiglia, voluti bene”. Consacrate o laiche, le figure femminili nella Famiglia Salesiana non devono essere pensate come “cooperatici” per la gestione di qualche aspetto operativo, ma come espressione della volontà del Santo di avere non solamente una mamma dal Cielo ma donne al suo fianco, con le loro specificità;

– l’immagine dei lupi e degli agnelli può sembrare d’altri tempi. Ma se i ragazzi dei quartieri malfamati di Torino portavano con sé un coltello, oggi li troviamo in molti contesti con delle armi da fuoco. “Nella società odierna siamo di fronte ad una violenza molto maggiore che vent’anni fa. E questo dà motivo di pensare quanto sia più che mai necessario oggi il carisma salesiano”.

Nella Strenna 2024 il X Successore di Don Bosco ha espresso dodici desideri, dodici “piccoli sogni” che vorrebbe veder realizzati: “La nostra famiglia ha una buona salute, ma sempre possiamo dare di più. Il mondo d’oggi avrà una realtà migliore se manifesteremo la speranza e la freschezza del nostro agire. Diamo il meglio che possiamo, mostriamo di non aver perso i sogni”. Se sono come il sogno di Don Bosco, anch’essi faranno sognare. Soprattutto i più poveri: “Siamo nati per i più bisognosi. Non è cambiata neanche una virgola delle prime costituzioni della Congregazione, non possiamo pensare altre formulazioni. Lo Spirito Santo continua a sostenerci se garantiamo che la fedeltà carismatica è attiva”.

Maria Ausiliatrice continua a fare da maestra come nel sogno dei Nove Anni: per questo, al termine dell’assemblea, la prima Giornata ha proposto la video-testimonianza dei membri dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), che hanno rimarcato la forza che sostiene la famiglia cristiana.

 

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Italia – Il Consiglio di amministrazione di Don Bosco Network inizia i preparativi per il 20° anniversario di fondazione

Dall’agenzia ANS.

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Torino, Italia – gennaio 2024 – Don Bosco Network (DBN), la rete salesiana di ONG e organizzazioni no-profit che operano nel campo della cooperazione allo sviluppo, ha tenuto il suo Consiglio di amministrazione dal 15 al 17 gennaio a Valdocco, per iniziare a preparare la celebrazione del 20° anniversario di questa rete, creata nel 2004. Il Consiglio di amministrazione ha potuto contare sulla presenza di don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni, durante l’intera riunione, ed ha avuto anche diversi incontri di lavoro con i membri del Consiglio Generale, come don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile; il sig. Jean Paul Muller, Economo Generale, e don Alphonse Owoudou, Consigliere per la Regione Africa e Madagascar. Tra i vari argomenti trattati: la ridefinizione dei criteri di membership, la revisione del piano strategico, la preparazione delle attività del 2024, con particolare attenzione alle celebrazioni dell’anniversario che si terranno a giugno a Roma. È stata anche l’occasione per un incontro con il Comitato Esecutivo della ONG “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS), riunito a Valdocco negli stessi giorni, per fare il punto sul supporto tecnico che il VIS fornisce al DBN e per conoscersi, dato che alcuni membri di entrambe le istituzioni sono nuovi ai loro incarichi.

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Vivere nel 2060: al via per le scuole il percorso educativo immersivo sui cambiamenti climatici con scenari e possibili soluzioni

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Toccherà 7 Regioni italiane, coinvolgerà attivamente 12 Comuni – tra cui Genova, Padova e Salerno – più di 140 scuole medie e superiori e 5.600 studenti, il percorso “2060” che da gennaio a giugno farà vivere alle ragazze e ai ragazzi le condizioni di disagio causate dalla crisi climatica e dal nuovo contesto ambientale.

Con l’ausilio di attori e facilitatori a fare da guida, il viaggio partirà da una sala immersiva con diversi scenari distopici sul futuro del nostro pianeta: camminare sulla terra arida, dormire in una discarica di plastica e contendersi l’ultima goccia d’acqua. Sono alcuni degli scenari che il percorso sensoriale sulla migrazione climatica farà sperimentare ai partecipanti.

Poi i partecipanti prenderanno parte a un gioco teatrale in cui saranno nelle mani dei trafficanti di esseri umani nel lungo percorso a tappe per raggiungere le zone del Nord Europa, le uniche dove sarà ancora possibile vivere.

Nell’ultimo passaggio, ci sarà infine una stanza di ristrutturazione cognitiva e assunzione di responsabilità che guiderà nella rielaborazione e riflessione su quanto vissuto. Ogni ragazzo e ragazza stipulerà un “patto”: si impegnerà, cioè, dando la sua parola davanti alla classe, a mettere in atto un’azione quotidiana per contribuire alla mitigazione della propria impronta ecologica e quindi del cambiamento climatico.

Il percorso educativo immersivo “2060” è realizzato nell’ambito del progetto “TESTiamoCI per il futuro: TErritori e STudenti per una nuova CIttadinanza ecologica” cofinanziato dall’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che si pone l’obiettivo di promuovere comportamenti e forme di partecipazione volti alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici.

Capofila del progetto è l’ong salesiana “VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo”, affiancata dai partner “CBM”, “Cefa”, “Cies”, “No One out”, “Osvic” e “Vides”. Sono partner del progetto anche i 7 Comuni in cui si realizzeranno i percorsi (Genazzano – da cui partirà la prima tappa il 15 gennaio – Gardone Val Trompia, Casalecchio di Reno, Genova, Padova, Salerno e Arborea) insieme a quelli di Palestrina, Borgosatollo, Valsamoggia, Conegliano, Terralba.

Nel pomeriggio e nei fine settimana il percorso sarà aperto gratuitamente anche alla cittadinanza.

Per ulteriori informazioni: testiamoci@volint.it

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Primo incontro dei Musei Missionari Salesiani

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Dal 18 al 22 gennaio 2024 si terrà presso il Colle Don Bosco, a Castelnuovo Don Bosco, l’Incontro Internazionale dei Musei Missionari Salesiani. È la prima volta nella Congregazione che viene realizzata una simile iniziativa, che servirà a generare un arricchente scambio di esperienze, conoscenze e, soprattutto, di dialoghi e confronti sull’eredità lasciata da San Giovanni Bosco. Il tema generale del raduno sarà “L’identità del Museo Missionario Salesiano”.

Tra gli altri argomenti che verranno discussi, ci sono: evangelizzare educando attraverso il Museo Missionario; il ruolo del Museo nella registrazione, conservazione, promozione e valorizzazione della cultura indigena; la creazione di meccanismi o processi per una collaborazione continua e una crescita reciproca; e la condivisione delle migliori pratiche di ciascun museo per un apprendimento reciproco.

L’incontro è un’iniziativa del Settore per le Missioni, e avviene sotto la supervisione di don George Menamparampil, al suo ultimo incarico nel Settore, il quale spiega: “Quest’incontro ci aiuterà ad approfondire l’identità educativa e la natura evangelizzatrice di tutti i nostri musei e promette di essere una pietra miliare nel percorso dei musei salesiani nel mondo”.

Ancora secondo don Menamparampil, è importante integrare i musei nell’identità educativa e missionaria salesiana, sottolineando la necessità di aggiornarsi sulle ultime tendenze della museologia e della tecnologia.

Secondo Dirceu Lonkhuijzen, Coordinatore del Museo delle Culture “Don Bosco” (MCDB) di Campo Grande, in Brasile, le aspettative per l’incontro sono alte: “Daremo proseguimento alle attività avviate già da tempo, che sono iniziate digitalmente e che ora riprendiamo di persona”.

Il prof. Lonkhuijzen, che sarà accompagnato dal Brasile anche da Marcos Lima, Coordinatore del Museo dell’Opera Salesiana in Brasile (MOSB), sostiene che l’incontro sarà anche un’opportunità per conoscere altre persone, professionisti del settore e le loro istituzioni museali: “Sarà un’esperienza incredibile, dei giorni di grande apprendimento per tutti coloro che parteciperanno all’incontro”.

L’incontro promette di essere uno spazio per lo scambio di idee, il rafforzamento delle collaborazioni e la reciproca ispirazione tra i rappresentanti dei musei salesiani. Le attività previste comprendono conferenze, visite tecniche ai musei e alle mostre della “Casa Don Bosco”, tavole rotonde e momenti di convivialità, tutti finalizzati a promuovere la missione salesiana di educare ed evangelizzare.

Per la direttrice del Museo “Abya-Yala” di Quito, in Ecuador, Nataly del Pilar, l’evento sarà estremamente importante per le istituzioni culturali salesiane e riporta che le sue aspettative sono positive: “La mia speranza è quella di poter formare la Rete dei Musei Missionari Salesiani che ci permetterà di lavorare sulla museologia, sulla museografia, sulla curatela, sulla divulgazione e su altri temi museografici del nostro carisma, che ci rende diversi dagli altri musei. È un passo estremamente importante e ci permetterà di imparare gli uni dagli altri”, conclude.

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RMG – Pubblicata l’edizione n° 81 della rivista Ricerche Storiche Salesiane

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – È stato pubblicato il n° 81, relativo al semestre luglio-dicembre 2023, di “Ricerche Storiche Salesiane” (RSS), la rivista semestrale di storia religiosa e civile, pubblicata dall’Istituto Storico Salesiano (ISS). La rivista RSS copre una vasta gamma di argomenti, dalla storia missionaria ed educativa alle pubblicazioni periodiche salesiane, offrendo una prospettiva approfondita sulla ricchezza e la diversità dell’eredità salesiana.

La rivista accoglie, nel settore STUDI di questo numero, quattro saggi:

Il primo contributo è di Giovanni Caputa che presenta Don Alfredo Sacchetti e la “Catholic Near East Welfare Association” per gli orfani armeni accolti a Betgamāl. Negli anni 1896-1936 i Salesiani della Palestina diedero rifugio nelle case di Betlemme, Betgamāl, Nazaret, a un centinaio di ragazzi Armeni, scampati ai noti massacri. Dal 1913 al 1938, don Alfredo Sacchetti fu il coordinatore di questa complessa operazione, prima assecondando le iniziative di Papa Benedetto XV, poi in stretta collaborazione con la neonata “Catholic Near East Welfare Association”, con Papa Pio XI e il suo Segretario di Stato Pietro Gasparri. Come loro uomo di fiducia, don Sacchetti, mise in moto un progetto a lungo termine, comprendente avviamento al lavoro professionale o agricolo, e formazione cristiana, anche in prospettiva vocazionale. Infatti, animato da una visione utopica, intravedeva cambiamenti rapidi nella situazione politica e un promettente avvenire per l’opera di don Bosco in un’Armenia liberata. L’articolo espone i risultati di uno studio condotto su documenti coevi di archivio, finora inediti, confrontati con pubblicazioni contemporanee di storiografia sui massacri di cui fu vittima il popolo armeno.

Segue il saggio di Nestor Impelido: Don Antonio Cavoli e le Suore della Carità di Gesù. Alcune note sul ruolo di don Antonio Cavoli. Don Cavoli ebbe certamente un ruolo cruciale nella nascita e nello sviluppo delle Suore della Carità di Gesù, che saranno di fatto la sua principale preoccupazione nel suo lavoro missionario. L’analisi racconta la formazione di questa congregazione autoctona e parla della creazione dell’Ospizio sorto quando invitò i membri del Circolo Immacolata a prendersi cura dei poveri e degli ammalati. Ciò contribuì all’incremento e alla diffusione della Caritas tra i suoi membri e li rese storicamente coinvolti nell’opera missionaria salesiana.

Il terzo contributo, di José Luiz Lima de Mendonça Jr, indaga su: I programmi d’insegnamento di lingua latina per le scuole ginnasiali e liceali salesiane (1887-1908) nel contesto didattico-pedagogico italiano. In questo articolo si cerca di analizzare e interpretare i Programmi d’Insegnamento della lingua latina delle scuole ginnasiali e liceali salesiane pubblicati tra il 1887 e il 1908. L’indagine si sviluppa a partire da una riflessione sulle proposte di letture, di autori e di libri di testo contenute nei Programmi di latino dei collegi salesiani del periodo preso in considerazione, cercando in questo modo di scorgere l’impostazione didattico-pedagogica e programmatica della scuola classica salesiana. Lo studio è diviso in tre parti: la prima offre una panoramica generale sulla scuola classica di fine ottocento; la seconda, invece, analizza la prassi metodologica e didattica del latino nei Ginnasi e nei Licei salesiani del periodo; la terza cerca di mostrare l’importanza dei Programmi d’Insegnamento (1887-1908) per l’uniformità didattico-pedagogica nelle scuole salesiane.

Questo settore si chiude con l’articolo di Kamil Pozorski dedicato a: La nascita e l’evoluzione della rivista Compagnie 1949-1966. La rivista Compagnie, promossa dalla Congregazione salesiana, aveva come scopo principale l’animazione delle proprie associazioni giovanili servendo allo stesso tempo come strumento di animazione delle attività educative organizzate dai salesiani negli anni 1949-1966. Diciotto annate della rivista diventano una pagina importante nella storia della pubblicistica periodica salesiana. L’articolo analizza la nascita della rivista e la sua evoluzione in un contesto di continui cambiamenti socio-culturali ed ecclesiali, fino al Concilio Vaticano II e la trasformazione della rivista Compagnie in un nuovo periodico intitolato: Note di Pastorale Giovanile. Dalla lettura della rivista Compagnie emerge un grande impegno dei redattori e la loro preparazione culturale a servizio dei destinatari. La pubblicistica salesiana di quegli anni dimostra inoltre una solida coesione tra il pensiero scientifico, rappresentato dagli autori, di provenienza accademica, e la prassi educativa espressa negli articoli scritti dai salesiani impegnati direttamente sul campo dell’educazione.

Nel settore FONTI è presentato un testo originale:

Lo studioso salesiano don Aldo Giraudo ha elaborato criticamente I manoscritti autografi delle conferenze di don Bosco ai cooperatori salesiani di Roma e Torino (1878-1883). Il regolamento dei Cooperatori apparve in versione definitiva nel 1876. In esso erano previste due conferenze annuali, finalizzate alla sensibilizzazione e all’informazione per promuovere il sostegno morale ed economico dell’opera salesiana. Viene qui riportata l’edizione critica dei manoscritti di don Bosco relativi a quattro conferenze da lui presiedute a Roma (29 gennaio 1878 e 5 aprile 1880) e a Torino (16 maggio 1878 e 25 gennaio 1883). Sono gli unici autografi italiani che ci restano relativi a questi eventi. Nella loro sinteticità documentano l’abilità comunicativa del santo, la sua visione della missione del Cooperatore salesiano e il modo e la cura con cui egli organizzava tali riunioni.

Nel settore PROFILI la ricercatrice Genevieve Khaiñ presenta un personaggio di rilevante valenza per la conoscenza della storia d’espansione missionaria della Congregazione Salesiana in Asia: Venerable Monsignor Stephen Ferrando (1895-1978).

Nel settore NOTA vi sono tre contributi. Il primo di Francesco Casella: Cento anni di presenza salesiana a Taranto (1921-2021). Il secondo di William John Dickson: Note on the BookFrancesco Scaloni (1861-1926). Son rôle fondateur en plusieurs pays et sa pensée pédagogique et sociale. L’ultimo è di Petr Zelinka: Appunti sul volume “Salesiáni Dona Boska v Československu (1924-1939)”.

Nel settore RECENSIONI sono state recensite pubblicazioni sugli argomenti relativi alle personalità ed all’attività salesiane: Francesco Motto – Grazia Loparco (a cura di), Volti di uno stesso carisma. Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice del XX secolo. (= ACSSA – Studi, 10). Roma, LAS 2021; Grazia Loparco – Angela Marzorati, Le Figlie di Maria Ausiliatrice nel mondo (1872-2022). L’educazione per immagini. Pubblicazione nel 150°. The Daughters of Mary Help of Christians in the world (1872-2022). Education through images. Publication in the 150th. Las Hijas de María Auxiliadora en el mundo (1872-2022). Educación por imágenes. Publicación en el 150. Teramo, Edizioni Palumbi 2022; Peter Gonsalves, Don Bosco’s peace culture. A theory-based study of his response to conflicts. (= CSDB – Studi e Strumenti, 6). Roma, LAS 2022; Jarosław Wąsowicz, Defensor Ecclesiae Arcybiskup Antoni Baraniak (1904-1977). Salezjańskie koleje życia i posługi Metropolity Poznańskiego [Defensor Ecclesiae Arcivescovo Antoni Baraniak (1904-1977). Vicissitudini salesiane della vita e del servizio di Metropolita di Poznań]. Warszawa, Instytut Pamięci Narodowej – Komisja Ścigania Zbrodni przeciwko Narodowi Polskiemu. Oddział w Warszawie 2022; Bogdan Kolar, Zgodba «rajske Radne». Ob stoletnici ustanovitve salezijanske inšpektorije sv. Cirila in Metoda. [La storia della “Radna paradisiaca”. In occasione del centenario della fondazione dell’Ispettoria dei SS. Cirillo e Metodio]. Ljubljana, Salve 2022; Jose Varickasseril – Abraham M. Antony (ed.), Being Salesians Today. Shillong, Vendrame Institute Publications 2022; Ana María fernández, Isleñas. La crónica de las Hijas de María Auxiliadora en la Casa de Malvinas 1907-1942. Texto integral. 1a. edición bilingüe. Ciudad Autónoma de Buenos Aires, Ediciones Don Bosco 2023.

Nel settore SEGNALAZIONI si presenta il volume di Jesús Graciliano González Miguel, Los once primeros capítulos generales de la congregación salesiana. Madrid, CCS 2021.

A cura di don Stanislaw Zimniak, caporedattore delle RSS.

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«Mettiamoci alla ricerca dei giovani» Don Bosco e quel sogno ancora attuale – Avvenire

Si riporta di seguito l’articolo apparso su Avvenire a cura di Marina Lomunno.

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Cade quest’anno il 200° anniversario dalla visione onirica che il santo ebbe da bambino, in cui era prefigurata quella che sarebbe stata la missione sua e dei suoi figli spirituali. La mostra e un ciclo di incontri a Torino.

«Il sogno che fa sognare. Un cuore che trasforma i lupi in agnelli» è il titolo dell’ultima strenna firmata come rettor maggiore, e la prima come cardinale, da don Ángel Fernández Artime, 10° successore di don Bosco.

È stata presentata in diretta mondiale sui social lo scorso 27 dicembre. La Famiglia Salesiana, presente con 32 Gruppi religiosi e laicali in 135 nazioni, si è collegata per il tradizionale dono, la strenna, che don Bosco consegnava il 31 dicembre ai suoi ragazzi per indicare l’impegno per l’anno a venire.

Così hanno fatto i suoi successori fino al cardinale Artime, che ha ribadito la missione dei salesiani:

«Andare a cercare i giovani di oggi alla ricerca di senso e risposte».

Il tema della strenna 2024 apre le celebrazioni per i 200 anni del sogno-visione che «Giovannino» fece nel 1824, a 9 anni, nella povera casetta dei Becchi, oggi frazione di Castelnuovo Don Bosco.

In quella notte, che Don Bosco racconta nelle «Memorie dell’oratorio» – come scrive il rettor maggiore – è «nato un pilastro importante, quasi un mito fondativo della spiritualità salesiana, perché tutta la vita di don Bosco è il tentativo di realizzare il sogno».

È l’eredità che il santo lascia alla famiglia salesiana oggi, dal primo oratorio fondato a Torino a Valdocco all’ultima opera aperta dai suoi figli nel 2023 in Botswana:

«Portare a Gesù i giovani più poveri, sia che vivano per strada in Colombia, nei villaggi del Bangladesh o nel nostro ricco Occidente dove le povertà sono altre ma non meno urgenti».

A partire dalla strenna, nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino è stata allestita una mostra in 12 pannelli

«dove è riportata una frase del sogno così come lo racconta il santo» spiega don Michele Viviano, rettore della Basilica torinese, casa madre dei salesiani, «per consentire una lettura nei suoi passaggi fondamentali. Ogni frase poi ha un breve commento attualizzato del rettor maggiore tratto dalla strenna. La mostra è aperta fino al 31 gennaio, festa liturgica di don Bosco».

E sempre in Basilica, dove si venerano le spoglie mortali del santo, sono in programma tre lunedì di riflessione sul sogno: ha aperto il ciclo l’8 gennaio Artime: nella chiesa gremita ha invitato tutti a rileggere il sogno di don Bosco ragazzino quando nella sua visione vede un gruppo di fanciulli «discoli e pericolanti» che giocano e bestemmiano.

«Giovannino all’udire le bestemmie li vuole affrontare con calci e pugni ma un uomo dal volto luminoso lo ammonisce: “Non colle percosse ma colla mansuetudine e colla carità dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti adunque immediatamente a fare loro un’istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù”.

Giovannino è interdetto ma l’uomo lo rassicura: “Io ti darò la Maestra”. E accanto all’uomo appare una donna, Maria.

I discoli scompaiono e al loro posto si materializzano animali selvatici e capretti. La Donna dice a Giovannino: “Ecco il tuo campo” e appare un branco di agnellini… il ragazzino non capisce e piange ma Maria lo rasserena: “A suo tempo tutto comprenderai”».

E don Bosco al termine della sua vita – ha proseguito Artime – tutto ha compreso piangendo all’altare di Maria Ausiliatrice nella Basilica del Sacro Cuore di Gesù a Roma, pochi giorni dopo la consacrazione, quando ormai la famiglia salesiana aveva salde radici.

«I ragazzi di 200 anni fa che bestemmiavano o usavano il coltello sono quelli che oggi spacciano o hanno una pistola: tutti, quelli più poveri – fuori o dentro – sono un gomitolo di contraddizioni. Questo oggi è il nostro campo anche con i nativi digitali: con bontà, rispetto pazienza portare i giovani a Dio, dire loro di non temere, che non sono soli, che ognuno di loro vale».

Al termine della serata sono risuonate le note dell’inno composto da don Maurizio Palazzo, maestro di cappella di Maria Ausiliatrice, eseguito dalla corale della Basilica e dal coro giovanile «Sal.es», un brano che richiama la potenza delle parole scelte dal cardinale Artime per la strenna:

«Un sogno che ci riporti ai primi passi di don Bosco, ma che ci apra al futuro, al coraggio di rinnovare, costruire, un sogno ad occhi aperti ed a passo spedito, lieti nella speranza che Lui è sempre con noi. Il sogno vivrà, farà sognare ancora, noi lo vedremo ancora».

Il testo della Strenna 2024 è disponibile in sei lingue sul sito dei Salesiani di don Bosco www.sdb.org.

Avvenire

 

 

Italia – “Il sogno che fa sognare”: la lettura salesiana del Cardinale Ángel Fernández Artime

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Una condivisione familiare, a cuore aperto, sul Sogno dei Nove Anni di Don Bosco, e una serata in cui approfondire con semplicità, ma sempre con chiarezza, gli spunti offerti dalla strenna di quest’anno: questo è stato, in sintesi, l’evento andato in scena lunedì 8 gennaio 2024 presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, dove l’autore del messaggio della strenna, il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, ne ha offerto una lettura dal punto di vista salesiano.

In apertura della serata il Rettore della Basilica e promotore dell’iniziativa, don Michele Viviano, ha introdotto i lavori, spiegando il senso della proposta dei tre lunedì di gennaio (8-15 e 22) dedicati ad approfondire la strenna del 2024 e ha presto lasciato la parola all’illustre ospite e al conduttore della serata, il prof. Amos Corbini, docente di Filosofia all’Università Statale di Torino.

Dopo la proiezione del video che accompagna la strenna, ha preso il microfono il X Successore di Don Bosco, che con la sua consueta affabilità, a partire dalle immagini del video ha messo al centro del discorso l’educazione salesiana e il suo tratto più caratteristico: quello di saper trasformare, oggi come due secoli fa, “i lupi”, in “agnelli”.

Nella sua dissertazione il X Successore di Don Bosco ha ripercorso i tratti essenziali del testo da lui preparato – raccomandandone la lettura a tutti i presenti che hanno affollato la basilica fin negli ultimi banchi. Così, ha sottolineato come davvero il Sogno dei Nove Anni abbia segnato tutta la vita del Santo dei Giovani, perché ne indirizzò il percorso, motivò ogni suo gesto, e venne ricordato e compreso pienamente dallo stesso Don Bosco solo 63 anni dopo, durante l’emotiva Messa da lui celebrata nella chiesa del Sacro Cuore a Roma, il 16 maggio 1887.

Poi ha fatto riferimento anche ai suoi predecessori alla guida della Congregazione e alle grandi celebrazioni e al primo approfondimento del significato di questo sogno che si ebbe sotto Don Rinaldi, sotto il cui rettorato cadde la ricorrenza del primo centenario, nel 1924.

Con uno sguardo al sogno e uno all’oggi, il Card. Ángel Fernández Artime ha rimarcato che i giovani sono e restano sempre i protagonisti, sia del sogno, sia di ogni iniziativa salesiana.

Un’attenzione particolare è stata poi dedicata ad affrontare la figura di Maria, quella maestra a cui l’affida il signore che compare nel sogno. Il riferimento mariano per Don Bosco fu essenziale, per questo il Rettor Maggiore ha ribadito ancora una volta: “Se un salesiano non ha un profondo amore per l’Ausiliatrice e la ritiene magari solo una devozione di Don Bosco e di qualche vecchietta, allora, mi dispiace, ma non è salesiano! È duro da dire, ma la nostra Congregazione non si capisce senza la Madonna, perché per Don Bosco Maria è stata tutto”.

Con fare enfatico e appassionato, il Rettor Maggiore ha esortato tutti i membri della Famiglia Salesiana ad essere parte di questo sogno ancora oggi, a portarlo avanti al servizio dei giovani più bisognosi. E ha aggiunto anche alcuni dei suoi sogni personali come Rettor Maggiore:

–     “Che ogni casa salesiana sia uno spazio di relazioni sane ed educative”;

–     “Che la Famiglia di Don Bosco sia riconosciuta sempre di più come quella più vicina ai più bisognosi”; “

–     “I nostri ragazzi hanno bisogno di sogni veri, di sfide, di ideali… E noi dobbiamo fare tutto il possibile per far sì che i giovani non abbiano motivi per vivere con entusiasmo”;

–     “Sogno e desidero incontrare ogni giorno, in ogni casa salesiana, salesiani e laici e Famiglia Salesiana che credano nel miracolo che l’educazione salesiana hanno il potere di realizzare”.

–     “Siamo chiamati, come Don Bosco, ad offrire occasioni d’incontro con Gesù, fonte di vita e di gioia”.

–     “E sogno, infine, davvero che nella fedeltà a Don Bosco faremo innamorare i nostri ragazzi, ragazze e giovani di quella Madre senza la quale tutto questo non è possibile”.

Dopo un tempo di dialogo, nel quale il Rettor Maggiore si è messo a disposizione delle domande dei presenti, la serata si è conclusa con l’esecuzione del brano inedito dedicato alla Strenna, opera del Maestro don Maurizio Palazzo, SDB, cantato dai solisti Francesca Incardona, Francesca Rosa e Claudio Poggi, e accompagnato dalla Corale della Basilica di Maria Ausiliatrice.

 

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RMG – “Salesiani 2023”: un video per ricordare e far conoscere la missione salesiana in azione nell’anno appena passato

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Il 2023 è stato ricco di benedizioni, attività intense ed eventi significativi per la Congregazione Salesiana. Con i suoi 13.958 Salesiani presenti in 136 Paesi e le altre migliaia e migliaia di membri consacrati e laici della Famiglia Salesiana, la missione di Don Bosco ha continuato a realizzarsi con successo in innumerevoli iniziative rivolte ai giovani più svantaggiati, attraverso centinaia di programmi e progetti. Per valorizzare questi 365 giorni di attenzione e dedizione secondo il carisma di Don Bosco, il Settore per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana ha realizzato il video “Salesiani 2023”, che fa sintesi e celebra il lavoro svolto nell’anno appena trascorso.

Il video, della durata di circa 21 minuti e composto dalla immagini raccolte durante tutto l’anno, richiama tutti gli avvenimenti di maggior significato avvenuti a livello globale: dai viaggi del Rettor Maggiore alle Visite d’Insieme del Consiglio Generale, dai più importanti incontri della Famiglia Salesiana agli altri appuntamenti mondiali o agli eventi davvero speciali – per non dire eccezionali – che sono avvenuti, come, primo fra tutti, la nomina a cardinale del Rettor Maggiore, Ángel Fernández Artime.

Lo sguardo globale adottato non tralascia le periferie della Congregazione: vi è spazio, infatti, anche per i principali momenti vissuti nelle ispettorie, con inaugurazioni di istituti, e feste locali in diverse parti del mondo. E, naturalmente, non potevano mancare né una sezione dedicati ai diversi raduni, congressi e festival giovanili che hanno saputo mettere la spiritualità e la passione salesiana al centro delle attività; né quelle deputate a commemorare le iniziative a tema di unità, pace, sviluppo integrale e solidarietà realizzate delle comunità salesiane, compresi gli interventi di emergenza in realtà quali Siria, Ucraina, Sudan o nelle situazioni di calamità naturale.

Commentando il video e spiegandone il suo significato, don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto dell’iniziativa di questo video commemorativo di un anno intero di lavoro per la Congregazione e la Famiglia Salesiana. Esso ci permette di avere uno sguardo obiettivo e autentico sul mondo salesiano e rimarrà anche in futuro come una documentazione storico-visiva sul 2023”.

Da parte sua don Harris Pakkam, Direttore dell’Agenzia iNfo Salesiana, che ha curato direttamente la realizzazione del video “Salesiani 2023”, ha completato: “Questo video mette in evidenza il dinamismo salesiano nel mondo e getta un’opportuna luce su quanto viene compiuto, talvolta nel silenzio, a tutte le latitudini del globo, nel nome di Don Bosco. Guardandolo, si ha la vera percezione della vitalità del carisma salesiano, e spero che serva anche a far conoscere all’esterno quanto la missione salesiana sia viva, attiva ed entusiasmante ancora oggi”.

Il video è già disponibile in cinque lingue – italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese – sui rispettivi canali linguistici di ANSChannel. A breve verrà diffusa anche la versione in polacco.

Chi fosse interessato a realizzare una versione tradotta nelle diverse lingue locali del video “Salesiani 2023” potrà richiedere il testo dello script scrivendo a: direttore@infoans.org

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