Ucraina, webinar sulle normative e strategia per l’accoglienza delle famiglie e dei minori

Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa dell’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori e Salesiani per il Sociale APS Comitato Italia Centrale con il quale si lancio il webinar informativo: L’accoglienza delle famiglie e minori ucraini in risposta all’emergenza: aspetti normativi e strategie operative, che si terrà in data 07 aprile 2022 a partire dalle ore 17:30.

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Giovedì 07 aprile 2022, dalle ore 17:30 alle 19:00, si terrà il Webinar dal titolo “L’ACCOGLIENZA DELLE FAMIGLIE E MINORI UCRAINI IN RISPOSTA ALL’EMERGENZA: aspetti normativi e strategie operative”, promosso dall’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori in sinergia con l’Associazione Salesiani per il Sociale – APS.

Alla luce della situazione di crisi in atto tra Russia e Ucraina e del numero sempre più consistente di persone in fuga dall’Ucraina, l’incontro vuole essere un’occasione per proporre una riflessione sul tema molto attuale dell’accoglienza delle famiglie e dei minorenni ucraini giunti sul territorio nazionale, cercando di comprendere, in particolare, lo status quo – seppur ancora in divenire – dell’accoglienza e mettere in luce alcune prassi e strategie operative.

Gli obiettivi dell’incontro sono fondamentalmente due: proporre, da un lato, un focus sugli aspetti normativi legati all’accoglienza, a garanzia della protezione delle famiglie e dei minorenni in fuga dall’Ucraina giunti sul territorio nazionale; dall’altro, offrire una riflessione sul significato e sulle implicazioni dell’accoglienza di famiglie e minori provenienti da situazioni di conflitto, con particolare riguardo ai possibili effetti che l’evento traumatico della guerra può aver prodotto su bambine, bambini e adolescenti.

La partecipazione è libera, gratuita e aperta a tutti. I principali destinatari del webinar sono associazioni, famiglie e professionisti dell’educazione di tutta Italia. All’evento del 7 aprile 2022 interverranno: la Dott.ssa Immacolata Titti Postiglione – Vice Capo Dipartimento della Protezione Civile; il Dott. Luca Pacini – Responsabile area Welfare e Immigrazione di ANCI; Don Francesco Preite – Presidente Salesiani per il Sociale APS; il Dott. Giuseppe Lococo – Rappresentante dell’UNHCR; la Dott.ssa Nicoletta Goso – Progetto AltriLegami.

Sono previsti anche i saluti del Presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS), Don Roberto Dal Molin e della Portavoce del Forum Nazionale Terzo Settore, Dott.ssa Vanessa Pallucchi.

Gli interventi saranno coordinati e in dialogo con il Prof. Andrea Farina – Coordinatore Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori. Il webinar si potrà seguire dalla Pagina Facebook di Minori di Diritto e dal Canale Youtube dell’Ispettoria dell’Italia Centrale.

I giovani di Alassio e Scandicci in dialogo con la senatrice Roberta Pinotti

Un gruppo di giovani della casa salesiana di Scandicci insieme ad alcuni ragazzi della casa salesiana di Alassio che dal 13 al 16 marzo hanno fatto tre giorni di Convivenza – una esperienza di famiglia comune a tante realtà dell’Ispettoria – hanno avuto l’occasione di incontrare online, nella serata di martedì 15, la Senatrice Pinotti, già Ministro della Difesa dal 2014 al 2018 e oggi Presidente della Commissione della Difesa in Senato. Incontro organizzato come tempo di riflessione di Animazione Missionaria.

Un momento intimo, di dialogo, tra una trentina di giovani di diciotto – vent’anni, con qualche educatore adulto e SDB, con una donna così appassionata e competente, in cui abbiamo avuto la possibilità di approfondire la situazione riguardante la guerra in Ucraina.

Abbiamo apprezzato particolarmente la capacità della senatrice Pinotti di presentare in maniera esaustiva e senza mai risultare noiosa, dimostrando una grande conoscenza ed un instancabile entusiasmo, che caratterizzano il suo lavoro. Non è scontato riuscire ad avere un confronto riguardante tematiche impegnative che risulti così coinvolgente e preciso.

Un altro aspetto che ha reso ancora più efficace l’incontro è stata la disponibilità della senatrice a rispondere direttamente alle nostre domande. Come ragazzi in formazione, che potrebbero appartenere alla futura classe dirigente è importante confrontarsi con persone che hanno fatto della loro vita una missione per migliorare il mondo in cui vivono, per poterne trarre esempio.

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Borgo Ragazzi Don Bosco Roma, da 74 anni il presidio di Don Bosco voluto da Pio XII

di Alfonso Tesoro, Vice Presidente della Unione Exallievi del Borgo Don Bosco  – dal sito Abitare a Roma.

Ci vorrebbe Don Bosco!

E il Vicario di Cristo volse ai Figli di Don Bosco il proprio sguardo di predilezione, manifestando con accorate espressioni questo Suo desiderio: “Dite ai Salesiani che desideriamo che essi si prendano cura di questi ragazzi abbandonati o traviati e facciano quanto Don Bosco ispirerà loro – Pio XII”.  L’appello a Don Bosco otteneva, così, la più alta sanzione che si fosse potuta desiderare. Esso suonava umano e divino insieme: non si doveva soltanto nutrire, vestire e alloggiare i piccoli infelici, ma si doveva cercare di rieducarne lo spirito con una nuova formazione religiosa, morale, culturale e sociale. Questo appello è raccolto e ufficialmente e autorevolmente diramato ai Salesiani da una circolare del 25 gennaio 1945, dal Vicario del Rettor Maggiore, a Roma.

I salesiani, a Roma, intrapresero ad accogliere i ragazzi più fragili a partire dal 1945, anno in cui termina il secondo conflitto mondiale e l’Italia si ritrova in una situazione di notevole degrado economico e sociale. Non più, quindi sciuscià, non più ragazzi della strada… essi diventano i ragazzi di Don Bosco. I primi ragazzi furono accolti in via Marsala, ma ben preso lo spazio divenne insufficiente e si rese necessaria la ricerca di un posto più capiente. Era la matrice del futuro “Borgo ragazzi di Don Bosco”.

Un giorno alcuni giovani salesiani, tra i quali Don Cadmo Biavati divenuto poi primo direttore del Borgo Don Bosco, furono avvinti da uno spettacolo: a due passi dal Quarticciolo, a pochi passi dal Tiburtino III, dalla Borgata Gordiani, da Centocelle, da Tor Sapienza. Sulla via Prenestina, sorgeva una distesa di capannoni in fila come vecchie sentinelle, come soldati in attesa. Luogo ideale per costruire la nuova casa dei ragazzi accolti. Così, il 20 marzo 1947, si diede il via ufficiale ai lavori. L’opera venne terminata esattamente l’anno seguente, il 22 marzo 1948: il sogno diventa realtà.

La mattina del 22 marzo 1948 un enorme furgone dell’ E.N.D.S.I. (Ente Nazionale per la Distribuzione dei Soccorsi in Italia) scaricò al Borgo tutte le masserizie e verso sera arrivarono i salesiani: il Direttore Don Biavati, Don Pace, Don Roberti, quattro chierici, tre confratelli ucraini inviati dai Superiori di Torino, e altri Sacerdoti salesiani del S. Cuore di Via Marsala.

Da quel giorno i Salesiani cominciarono allora un lavoro paziente e faticoso: 150 ragazzi interni, 200 semiconvittori, 500 esterni. Un piccolo esercito bisognoso di tutto: cibo, vestiti, libri, giocattoli, attrezzi di lavoro, educazione morale e religiosa.

Qui i ragazzi trovarono una casa, una chiesa, campi di pallone, scuole e soprattutto luoghi dove creare relazioni significative. Contemporaneamente, partì l’attività della formazione professionale che continua oggi, anche se mutata nei settori, con il Centro di Formazione Professionale.

Nel 2008, cinquantesimo compleanno del Borgo Don Bosco, fu scoperta la targa marmorea che sanciva la nuova denominazione del parco ex Forte Prenestino: “Parco Don Cadmo Biavati, primo Direttore del Borgo Don Bosco”. Naturalmente fu possibile anche grazie alla sensibilità delle Amministrazioni locali del momento.

Purtroppo, durante un forte temporale verificatosi nel dicembre 2019, un grosso pino adiacente l’insegna, rovinò su di essa mandandola in frantumi. A nulla valsero le segnalazioni inviate il 6 marzo 2020 all’allora Assessore con delega al Verde Pubblico affinché la targa marmorea potesse nuovamente ritrovare la sua degna collocazione.

Mi sono permesso di inoltrare lo scorso dicembre 2021, la stessa richiesta, all’attuale Assessore con delega al Verde Pubblico, Edoardo Annucci, mostrando subito sensibilità al problema e mi ha assicurato il suo interessamento presso il Dipartimento della Toponomastica. Siamo fiduciosi.

 

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Nel mezzo del cammin di “nostra” vita: a Scandicci i Salesiani raccontano Dante ai giovani

Dal sito dell’Ispettoria Italia Centrale.

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La Comunità dei salesiani di Scandicci ha programmato tre incontri per raccontare ai giovani, ma anche agli adulti, il poema dantesco nel suo insieme. Presso la Chiesa della Parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa in via di Torregalli, luogo ampio che permette un giusto distanziamento, sono stati organizzati tre incontri corrispondenti alle tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso per ripercorrere il poema incentrato sulla vicenda individuale di Dante, personaggio e autore, che va in parallelo con l’esperienza di vita dei giovani e degli uomini di ogni tempo. Con un approccio diretto e coinvolgente al testo il poema viene presentato in forma di monologo attraverso la lettura di passi scelti con il supporto di proiezioni, luci e musiche di sottofondo appositamente composte per l’occasione. La proposta è quella di letture che siano al tempo stesso incontri, narrazioni, monologhi teatrali. Al centro di tutto, il gusto del raccontare; raccontare storie, raccontare vite, alternando il semplice dialogo a momenti in cui luci, musica e parole si fondono, creando suggestioni e suscitando emozioni. Il commento sarà guidato dal prof. Riccardo Moratti ideatore del progetto Letterevive (www.letterevive.it), docente di Lettere dal 2001 nella scuola dei salesiani di Treviglio. Con il progetto Letterevive, dal 2014 porta i classici della letteratura nelle scuole e nei teatri in forma di letture-monologo. Le letture-monologo sono state rappresentate in numerosi teatri e anche in sale prestigiose come l’Auditorium Fondazione Cariplo/LaVerdi di Milano. Attualmente le repliche all’attivo sono circa 300 (più di cento solo nella stagione 2018-19).

L’educazione dei giovani non è solo un fatto ludico ma è un progetto integrale, tutte le dimensioni dei giovani devono essere curate e intercettate, la dimensione culturale e spirituale è strettamente collegata e non può essere dimenticata. Con questa proposta i salesiani vogliono continuare ad aprirsi al territorio non solo con le molteplici attività caritative, ricordiamo l’apertura della Comunità Semiresidenziale per minori che a Scandicci mancava, ed educative, con l’Oratorio Centro Giovanile punto di riferimento quotidiano ma anche promuovendo un dialogo con tutti i cittadini dal punto di vista culturale. Per questo motivo è stato concesso il patrocinio dal Comune di Scandicci. Gli incontri saranno aperti alle scuole e a tutti coloro che vorranno parteciparvi e si terranno presso la Chiesa in via di Torregalli

Venerdì 11 Marzo 2022 – Ore 21.00 Inferno;

Venerdì 8 Aprile 2022 – Ore 21.00 Purgatorio;

Venerdì 29 Aprile 2022 – Ore 21.00 Paradiso;

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Italia Centrale: famiglie afgane nelle case salesiane

Dal sito dell’Ispettoria Italia Centrale.

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Da circa due mesi nelle Case Salesiane di Frascati e Macerata e all’Oratorio di Prato sono iniziate delle esperienza di accoglienza di famiglie afgane, in collaborazione con Salesiani per il Sociale.

Il loro arrivo, pochi giorni prima del Natale, è stato come ricevere un bel dono improvviso perché nessuno si sarebbe aspettato degli arrivi così rapidi.

In tutte le comunità gli adulti, famiglie e i giovani si sono subito messi all’opera per preparare le accoglienze, pulendo e riordinando i vari ambienti, rintracciando i beni di prima necessità che sarebbero serviti per i primi giorni.

Le prime azioni messe in campo, dopo il periodo di quarantena, sono state l’avvio di tutte le pratiche nelle varie Questure e negli Uffici Immigrazioni per ottenere dei documenti provvisori dei permessi di soggiorno per rifugiati e i codici fiscali, quest’ultimi importanti per le cure sanitarie e i vaccini.

A Macerata altra azione che sono riusciti ad iniziare è l’avvio del corso di Italiano. Grazie all’aiuto di qualche mamma e dei ragazzi di casa Pinardi, tutti hanno finalmente e ufficialmente intrapreso lo studio della nostra lingua con interesse e coinvolgimento.  A Prato i bambini piccoli di 4 e 8 anni sono stati inseriti a scuola don Bosco nelle rispettive classi. Sia le maestre che i compagni si sono dimostrati subito curiosi e accoglienti nei loro confronti, aiutandoli nei primi passi di questa avventura.  Vederli camminare con zainetto, tuta della scuola o grembiule ha creato una certa emozione sia in noi che nei genitori.

Intorno alle famiglie accolte si sta creando una rete di famiglie e di giovani che sostengono le loro quotidianità con tutte le bellezze e fatiche che si possono incontrare. Oltre a Salesiani per il Sociale che accompagna e coordina i vari gruppi, nelle realtà è significativa sia la presenza di tante persone che con le proprie competenze si mettono a disposizione per dare aiuti e consigli utili sia la rete con associazioni esterne che a vario titolo danno il proprio contributo.

Chi accoglie sta comprendendo quanto sia importante la ri-organizzazione della vita di queste persone in un contesto a loro sconosciuto lasciando tuttavia la libertà di vivere la propria vita familiare.

In alcune Opere, la famiglia accolta è stata già presentata alla Comunità Educativa Pastorale in modo ufficiale, in altre ancora non è stato compiuto questo passaggio ma piano pianino si stanno facendo conoscere superando le difficoltà della lingua.

Casa che Accoglie si traduce oggi in molti modi nel contesto educativo pastorale. Una famiglia accolta da famiglie è un segno di una Comunità che scommettendo su una pastorale giovanile che coinvolge la famiglia capisce che accoglierle vuol dire accogliere i giovani e dare loro una prospettiva di crescita. L’accoglienza delle famiglie afghane si può tradurre nello stesso modo. Non sappiamo per quanto tempo rimarranno nei nostri ambienti, ma sappiamo che tutte le Case stanno cercando di renderli più autonomi e indipendenti per il domani, con la speranza che possano vivere anche loro l’esperienza di crescere come famiglia tra altre famiglie, e di vedere i loro figli crescere con la speranza di un mondo a misura di uomo e di ogni uomo.

Elisa Merlini

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L’Ispettoria dell’Italia Centrale e Intesa San Paolo sottoscrivono un accordo per le famiglie con figli che frequentano le scuole salesiane

Comunicato stampa di Intesa San Paolo e Circoscrizione Salesiani Italia Centrale.

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Intesa Sanpaolo e la Circoscrizione dei Salesiani dell’Italia Centrale hanno sottoscritto un accordo rivolto alle famiglie con figli in età scolare che frequentano le scuole e i centri di formazione professionale in Abruzzo, Lazio, Liguria, Marche, Sardegna, Toscana e Umbria, all’interno della grande famiglia salesiana che ha mosso i suoi passi a partire dal 1841, da quando il Santo educatore don Giovanni Bosco incontrò il primo giovane. Il prestito impact “per Crescere”, iniziativa ESG del Gruppo bancario, può integrare il reddito delle famiglie con figli che frequentano la scuola primaria e secondaria, con una linea di credito di 2.000 o 3.000 euro l’anno per un periodo che va da 1 a 5 anni. Si rende così più sostenibile l’economia familiare in un periodo decisivo per la crescita e l’istruzione dei giovani.

Il prestito Intesa Sanpaolo risponde a esigenze essenziali come: acquisto di prodotti e servizi legati all’istruzione (rette scolastiche, libri, mobilità, corsi di lingua, Pc e connessione internet); copertura di bisogni educativi speciali (psicomotricità, logopedia, ecc.); altre attività funzionali alla crescita personale (sport, campus estivi, esperienze formative all’estero).

Siamo felici di avviare questa nuova collaborazione con una delle Congregazioni che ha dato di più nell’educazione e nella formazione professionale dei giovani. Dopo il successo di “per Merito”, il prestito d’onore per tutti gli studenti universitari, incontriamo oggi i valori educativi salesiani; è un motivo di grande orgoglio ma anche l’occasione per un investimento sulla prima parte del percorso scolastico, quando è massimo il potenziale di crescita e apprendimento” commenta Marco Morganti, Responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo.

«Sono molte le famiglie che scelgono la scuola di don Bosco, come luogo di formazione e di crescita per i propri figli. Molte più quelle che vorrebbero essere parte di tale proposta educativa, ma che sono scoraggiate dal pagamento di una retta. Ecco perché come scuole paritarie salesiane siamo molto contenti di presentare alle famiglie dei nostri ragazzi questa opportunità: un sostegno concreto all’esercizio del diritto alla libertà di scelta educativa, che purtroppo in Italia rappresenta un costo, a differenza di tanti altri Paesi europei. Sono convinto che varie famiglie, comprese quelle a reddito medio basso, possano scorgere in questo prodotto finanziario un valido aiuto ad investire sulla formazione dei propri figli, garantendo loro un’istruzione di qualità e un percorso educativo di formazione integrale nel sogno e nel segno di don Bosco» dichiara don Marco Aspettati, Delegato CNOS Scuola Circoscrizione Salesiana Sacro Cuore Italia Centrale.

Una ricerca 2021 di Eumetra per Intesa Sanpaolo ha rilevato che oltre il 60% delle famiglie italiane pensano che spendere per la formazione dei figli sia il migliore investimento, in particolare per lo studio di una lingua straniera e per servizi di orientamento per il futuro. “per Crescere” si inserisce all’interno del percorso Impact di formazione della persona, avviato con “per Merito” rivolto agli studenti universitari, proseguito con “mamma@work” per le mamme con figli nella fascia 0-6 anni e con “XME Studio Station” specificamente dedicato all’acquisto di strumenti informatici e connessioni anche per la didattica a distanza. Con questo nuovo progetto Intesa Sanpaolo consolida la propria attività di inclusione finanziaria dedicata ai giovani e alle loro famiglie, nell’ambito delle proprie attività ESG, sempre secondo criteri Impact: tassi contenuti, lungo periodo di restituzione, nessuna garanzia richiesta. Le iniziative sono realizzate grazie al Fund for Impact, lo strumento di Intesa Sanpaolo, che oggi consente innovative campagne di inclusione creditizia verso persone e famiglie generando un impatto sociale concreto e misurabile

Avvenire – Olbia, le risposte all’abbandono

Da Avvenire.

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“Isola ma non isolati” è il titolo di un progetto formativo messo a punto dalla parrocchia di “San Ponziano Papa” a Olbia, per dare una speranza e una possibilità concreta di formazione e di lavoro a 80 tra bambini, ragazzi e giovani. Niente di rivoluzionario: alla  missione pastorale, catechetica e liturgica, la chiesa di via Monza ne aggiunge un’altra in favore della città e del suo territorio. Una “conversione” che ha un nome e un marchio: don Giovanni Bosco. La parrocchia, da sei anni gestita dai salesiani, lavora sul territorio e ha interesse prevalente alla formazione e alla riduzione del disagio sociale giovanile: ora l’obiettivo è diventato dare un futuro agli  under 25 della Gallura. Il capitale umano non manca: il 23 per cento della popolazione olbiese, circa 13mila persone, rientra infatti in
questa fascia d’età. Mancano, invece, i soldi – 191mila euro – che i salesiani chiedono ad alcune delle oltre 23mila imprese operanti nel nord-est dell’isola. Anche la Gallura contribuisce a quel mondo sardo dove una ragazza su quattro non studia, non lavora e non segue nessun percorso formativo e un giovane su cinque lascia la scuola prima del tempo. La situazione giovanile di abbandono scolastico e di disoccupazione è tra le peggiori d’Italia, ma c’è anche un potenziale economico-lavorativo per il territorio. «Nasce da qui – dice don Alessandro Fadda, dallo scorso settembre parroco di San Ponziano, per una decina d’anni direttore dell’oratorio “San Paolo” di Cagliari, e dal 2015 al 2021 responsabile del “Gerini” di Roma, tra le cittadelle formative più importanti d’Italia – la necessità di persone preparate per il mondo del lavoro, di insegnanti all’avanguardia nelle tecnologie, e di recupero dei ragazzi in difficoltà. Nello stesso tempo si vuole lavorare nel campo della prevenzione preparando le nuove generazioni, a partire dai bambini, per affrontare la società del futuro». Il progetto si articola su quattro assi. Il primo prevede laboratori di coding e computer creativo rivolto a 34 tra bambini e ragazzi; il secondo, propedeutico al proseguimento del progetto, è la formazione di 10 futuri tecnici-docenti in collaborazione con Amazon Web Services ; il terzo una preparazione tecnologica, digitale e informatica di 12 settimane per un numero massimo di 16 ragazzi/e per la fascia d’età 18-25 anni e il quarto si riferisce alla formazione di 30 ragazzi/e a rischio di dispersione per la fascia dai 14 ai 16 anni. D’alto livello la squadra dei partner e collaboratori. Lettere di sostegno al progetto sono arrivate da Caritas Italiana, dal vescovo di Tempio-Ampurias, dai servizi sociali del Comune di Olbia e dalla Cisl. «Il nostro lavoro in stile salesiano – sottolinea don Fadda – sta prendendo consistenza attraverso una rete educativa tessuta tra le realtà ecclesiali, scolastiche e sociali che condividono tempi ed energie in un processo educativo rivolto al mondo giovanile olbiese. Noi crediamo che quest’opera possa contribuire a costruire uno di quei “ponti” capaci di unire adulti e giovani e coinvolgere l’intera diocesi e in particolare la città di Olbia».

100 anni di presenza salesiana a Perugia, il card. Bassetti presiede l’Eucaristia di apertura del centenario

Dall’agenzia AGENSIR:

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“È molto bello, cari giovani, vedere la cattedrale piena della vostra significativa speranza. Don Bosco vi sorride dal Cielo, come in questo momento sorride a voi, alla vostra vita, al vostro impegno, alle vostre gare sportive il vostro vescovo”. A sottolinearlo è stato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell’introdurre la solenne celebrazione eucaristica di apertura del centenario della presenza salesiana a Perugia (1922-2022), nella cattedrale di San Lorenzo, ieri pomeriggio, nella memoria liturgica di san Giovanni Bosco.
“Vogliamo celebrare i cento anni della presenza dei Salesiani a Perugia – ha proseguito il cardinale –. Cento anni sono tanti ed è stata una presenza bella e significativa quella di centinaia e centinaia di giovani che sono passati dai Salesiani per la scuola, per lo sport e per la formazione. E a tante persone è rimasta impressa la cara immagine di Don Bosco. Vi auguro, cari figli, che sia così anche per la vostra vita”. Nell’omelia il porporato ha evidenziato: “Celebrare cento anni della vostra presenza nella nostra arcidiocesi è un dono e, insieme, una responsabilità. Con grande rispetto, ammirazione e gratitudine, cari figli di Don Bosco, i nostri occhi non possono non guardare indietro a coloro che vi hanno preceduto, sopportando con dignità le non poche fatiche e sofferenze del loro tempo. È grazie a loro se noi oggi possiamo celebrare questa giornata e questa ricorrenza. La presenza salesiana, qui a Perugia, risale al 1922 quando fu aperto nella parte vecchia della città un orfanotrofio con annesso convitto per ragazzi indigenti che venivano a studiare in città. Nel piccolo ambiente fiorì anche un oratorio molto stimato. Era l’amato ‘Penna Ricci’, nel popolare rione di Porta Sant’Angelo. Sono sicuramente migliaia i giovani che in questi decenni sono passati e, direi, sono cresciuti grazie alle opere salesiane: le scuole, anzitutto, ma anche gli oratori, il Convitto, il Centro di formazione professionale. Tutto ciò testimonia quanto abbia inciso nel nostro tessuto sociale l’opera educativa e formativa offerta lungo un secolo”.
Il card. Bassetti ha osservato che i Salesiani sono  il frutto dell’invito di Gesù “ad accogliere i piccoli. Sappiamo quanto sia ancor più necessario in questo nostro tempo. Se pensavamo che nella nostra società e nel nostro continente non vi fossero più emergenze a riguardo dell’educazione delle nuove generazioni, purtroppo abbiamo appreso invece che proprio la pandemia di Covid-19 ha causato – solo per fare un esempio – un enorme incremento dei casi di depressione tra gli adolescenti”. Ma “è nei giovani la nostra speranza, e don Bosco questo l’aveva capito bene, e voi, carissimi Salesiani, siete coloro che, in prima linea, continuate a lavorare con loro, a credere in loro, a investire in loro”.

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Don Bosco Roma, gli auguri del presidente del Lazio Zingaretti per la festa del 31 gennaio

Dal sito della Parrocchia San Giovanni Bosco di Roma.

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Nel triduo in preparazione della festa di San Giovanni Bosco la comunità parrocchiale ha ricevuto gli auguri da parte del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Nel ricordare la figura del nostro Santo, Zingaretti scrive che “in un momento di fragilità sociale come quello che attraversiamo, è necessario fare una grande scommessa sui giovani, garantendo a tutti strumenti adeguati per l’educazione e la formazione”. “In questo senso, la figura di Don Bosco è per noi tutti un punto di riferimento fondamentale”. “Sapere di poter contare, per questa fondamentale missione, su una parrocchia aperta ai giovani come la vostra e sulle strutture per la formazione legate all’insegnamento di Don Bosco è per me motivo di grande fiducia”, ha aggiunto.

Buona festa!

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Italia – I 150 anni dell’opera “Don Bosco” di Genova-Sampierdarena

Dal sito dell’agenzia ANS.
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(ANS – Genova) – In questo 2022 ricco di anniversari per la Congregazione Salesiana, a partire dal 400° della morte dell’ispiratore di Don Bosco, San Francesco di Sales, merita di essere ricordato anche il 150° della presenza salesiana a Genova-Sampierdarena. Per l’occasione l’opera salesiana, una delle opere simbolo dei Figli di Don Bosco, profondamente radicata nel territorio e molto impegnata anche nel servizio ai più bisognosi, ha preparato un ricco programma di iniziative, che verranno articolate durante tutto l’anno, e che si apre già questo fine-settimana, con alcuni importanti appuntamenti presieduti da ospiti illustri.

Don Bosco inviò a Genova, Don Paolo Albera – che poi sarà il suo II Successore alla guida della Congregazione – con due giovani salesiani, tre capi laboratorio e un cuoco per fondare l’opera. Al momento di partire Don Bosco raccomandò a Don Albera di non darsi pensiero di niente e di riporre tutta la fiducia nel Signore. Gli chiese poi se avesse bisogno di qualcosa. “No, signor Don Bosco – rispose – La ringrazio, ho con me 500 Lire”. E Don Bosco. “Non è necessario tanto denaro. Non ci sarà la Provvidenza a Genova? Va’ tranquillo, la Provvidenza penserà anche a te”. Ritirò le 500 lire e gli lasciò una somma molto inferiore. E la Provvidenza non mancò.

Era il 26 ottobre del 1871 quando il primo gruppo di Salesiani prese posto nella villa Oneto nella zona di Marassi, a Genova. Ma una villa in campagna, lo affermò lo stesso Don Bosco, non era adatta per un Ospizio di Arti e Mestieri per giovani in difficoltà. Per questo nel novembre del 1872 – un anno dopo – dunque, i Salesiani presero possesso del convento e della chiesa dei teatini in Sampierdarena, in verità all’epoca malridotti, ma che, come spesso avvenuto nella tradizione salesiana, tornarono ben presto a nuova vita.

Difatti, in questo secolo e mezzo, la casa di Sampierdarena è sempre riuscita ad essere un’opera autenticamente salesiana. “Sullo stile improntato da Don Bosco stesso, si è sempre voluto creare una casa aperta ed accogliente in un clima di familiarità ed amicizia, un luogo propizio per incontrarsi, una scuola che avviasse alla vita, ambiente che fosse evangelizzatore in modalità semplice ma attiva e profonda, intriso di gioia, di rispetto, di affetto che accompagna sempre tutti nel cammino della vita” afferma don Sergio Pellini, Direttore dell’opera.

“Le attestazioni di numerosissimi exallievi, benefattori e collaboratori dell’opera – conclude il salesiano – permettono di apprezzare il sacrificato e generoso servizio reso, continuando la realizzazione di un sogno che ancora oggi continua destando gratitudine ed apprezzamento, sia in ambito ecclesiale che civile. I tempi, le generazioni, le attività formative sono sì cambiate adattandosi alle nuove esigenze ma la passione educativa, fedele allo spirito di don Bosco, è sempre forte ed efficace”.

Per ricordare, riflettere e seminare speranza con Don Bosco, nello spirito di gratitudine proprio di questo 150°, le celebrazioni della comunità salesiana di Sampierdarena iniziano già questo fine-settimana:

–      Sabato 29 gennaio, alle ore 15:30 (UTC+1), il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, presenterà in collegamento via Zoom (password: 9nAYwX) la Strenna del Rettor Maggiore per il 2022, sul tema: “Fate tutto per amore, nulla per forza”.

–      Domenica 30 gennaio, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova, presiederà l’Eucaristia domenicale che segnerà anche l’avvio della festa parrocchiale per Don Bosco.

–      Lunedì 31 gennaio, festa di Don Bosco, alle ore 8:30 è in programma la Messa con i giovani presieduta da mons. Nicolò Anselmi, che verrà seguita da un tempo per il gioco; nel pomeriggio, alle 18:30, ci sarà invece la Messa presieduta da don Pellini.

Del lungo programma di attività previsto per l’anniversario, si segnala anche il progetto sociale promosso dalla comunità salesiana per avviare al lavoro, in questo 150° anniversario, 150 giovani, grazie alla collaborazione di exallievi e imprese del territorio.

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