Giornata Missionaria Salesiana 2023: Ecologia Ambientale

Dal sito InfoANS.

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All’interno degli approfondimenti mensili per la Giornata Missionaria Salesiana 2023Cura del creato: la nostra missione”, il professor Luca Fiorani offre una prospettiva scientifica del cambiamento climatico, inserendola in un’ottica di ecologia integrale.

Il dato meteorologico e climatico più importante è la temperatura. Spesso i climatologi, per dare evidenza del riscaldamento globale, mostrano il grafico dell’anomalia della media annuale globale della temperatura superficiale o, brevemente, anomalia della temperatura globale.

Perché è così importante questo aumento di temperatura? In primo luogo, ricorda che stiamo parlando di aumento medio. Sui continenti, è quasi 2 °C, sugli oceani è meno di 1 °C, a causa della proprietà dell’acqua di assorbire molto calore a parità di aumento di temperatura. In secondo luogo, bisogna ricordare tutti gli effetti negativi diretti e indiretti dell’aumento di temperatura. Tra quelli diretti ricordiamo: desertificazione, inondazioni, sprofondamento di zone abitate… tra quelli indiretti: guerre, migrazioni, tensioni sociali

Che fare? Cadere in depressione? No. L’umanità si sta muovendo nella giusta direzione, cominciando dal Protocollo di Montreal del 1987 che ha messo al bando i clorofluorocarburi. Come forse ricorderai, negli anni ‘80 del secolo scorso gli scienziati avevano scoperto che quei gas provocavano il buco dell’ozono. Oggi, il buco si sta chiudendo. Nel 2015, è stato adottato l’Accordo di Parigi che prevede una riduzione delle emissioni di gas serra, in modo da non far aumentare la temperatura del pianeta più di 2 °C. Il 2 marzo 2022, l’Assemblea ONU per l’ambiente ha istituito un Comitato intergovernativo di negoziazione (INC) per elaborare entro il 2024 un trattato per la riduzione della plastica.

E tu? Puoi fare molto con gli stili di vita, le opzioni di consumo, la scelta dei governanti e le campagne di opinione. Per convincerti che le tue azioni sono importanti, ti racconto una storia (vera) scientifica. 2.5 miliardi di anni fa, l’ossigeno non era presente nell’atmosfera e la vita umana non sarebbe stata possibile. Poi, grazie al piccolo contributo di innumerevoli e (apparentemente) insignificanti organismi unicellulari – i cianobatteri – l’aria si è arricchita di ossigeno fino ad assumere la sua composizione attuale. Grandi tra uno e dieci milionesimi di metro, sono talmente semplici da non avere organelli e da riprodursi per mera scissione ma… contengono clorofilla e producono ossigeno grazie alla fotosintesi.

L’articolo integrale è disponibile sul libretto della GMS 2023, in italianoinglesespagnolofrancese e portoghese.

Animazione Missionaria, tutte le esperienze di volontariato proposte dall’Italia Salesiana

Anche quest’anno, sono numerose le iniziative missionarie che partiranno dalle Ispettorie italiane e dalle associazioni. Sedici destinazioni per offrire ai giovani un’esperienza di volontariato e di servizio.

Questa mappa le raccoglie permettendoci di conoscerle e di accompagnare con la preghiera le case salesiane e i giovani coinvolti.

Giornata Missionaria Salesiana 2023: Povertà Evangelica

Dal sito InfoANS.

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Continuiamo con gli approfondimenti della Giornata Missionaria Salesiana 2023Cura del creato – la nostra missione”. Oggi pubblichiamo un estratto dell’articolo scritto da don Damian Taiwo Akintemi SDB, Maestro dei Novizi nell’Ispettoria Africa Occidentale Sud (AOS), in Ghana. Il tema di riflessione stavolta è: “Cos’è la povertà secondo il Vangelo?

Spesso si parla di povertà come mancanza di denaro, cibo, alloggio o altri bisogni primari. Tuttavia, parlando di povertà evangelica ci si riferisce al dono gratuito di sé: donarsi e condividere, superando la continua tentazione del profitto, del calcolo egoistico, dello sfruttamento e della manipolazione degli altri, di se stessi o delle cose.

La povertà, possiamo dire, è una carriera a sé stante e, a dire il vero, è una delle più complicate. Richiede un duro allenamento pratico, così duro ed esigente che il Signore Gesù decise di tenere direttamente per sé l’insegnamento di questa disciplina. Il significato evangelico della povertà salesiana si vede in Gesù di Nazaret che, pur essendo ricco, si fece povero.

Abbracciare la povertà volontaria diventa un valore per chi è chiamato da Dio ad essere religioso. Perché scegliamo una vita di povertà? Guardiamo alla semplicità della vita di Cristo, perché Gesù ha voluto essere povero, ha scelto la povertà come compagna costante della sua vita e ha usato uno stile di vita semplice per svolgere la missione che Gli era stata affidata.

Questo stile di vita semplice è visibile tra gli africani che vivono con il sudore della fronte; esprimono gioia e soddisfazione per il poco che hanno per vivere. I Salesiani testimoniano il valore evangelico della povertà con uno stile di vita semplice ereditato da Don Bosco. Una delle cose più interessanti è la sensibilità per l’ambiente in cui vivono e per le persone che li circondano.

La nostra povertà evangelica diventa qualcosa di positivo quando è frutto e manifestazione dell’amore per gli altri e per tutto il Creato: appare come un carisma di umiltà, semplicità, distacco, solidarietà e fraternità con tutti, a partire dai più bisognosi, ospitalità, “opzione per i poveri” e “promozione della giustizia”, superamento di ogni forma di sfruttamento, di imborghesimento (di tipo capitalista) e di consumismo.

Accogliamo quindi l’invito del Santo Padre a prenderci cura della nostra Casa Comune per vivere nella gioia, nella pace e nell’armonia.

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Missioni Don Bosco: lettera aperta del presidente Antúnez per i 10 anni dall’elezione di Papa Francesco

Si pubblica di seguito il comunicato stampa di Missioni Don Bosco con la lettera aperta del suo Presidente, don Daniel Antúnez, inviata a Papa Francesco per i 10 anni dalla sua elezione.

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9 marzo 2023

Nella ricorrenza dei 10 anni dall’elezione a Papa del cardinale Bergoglio il presidente di Missioni Don Bosco don Daniel Antúnez, anch’egli argentino, invia a Francesco una lettera aperta.

 

Caro Francesco,

celebro con te e con tutti i battezzati la tua missione, e soprattutto il servizio, di guida della nostra Chiesa in cammino. Incredibilmente sono passati già 10 anni da quella sera dell’uscita sul balcone della basilica di San Pietro, quando si annunciò il tuo nome come Padre-Fratello-Pastore di tutti noi credenti.

Mentre aspettavamo l’annuncio, l’ansia e il cuore acceleravano, per vedere il nuovo vescovo di Roma. Sentire pronunciare il tuo nome: “Jorge Mario Bergoglio”, è stata una cosa inaspettata. Tutti i fedeli in piazza e nel mondo si chiedevano: di dove è? chi è? chi lo conosce? qual è la sua origine? La risposta cominciò a risuonare: è un Argentino.

La scelta del nome Francesco è stato il primo segnale di una volontà che con il tempo è diventata segno di identità. Vederti apparire quella sera non fu soltanto una gioia. Quando si aprì la finestra avvertii come l’aria cominciava a circolare. Ho sentito una grande speranza e una profonda, intima fiducia quando hai fatto gli auguri di buona notte e di buon riposo: quanta umanità in quelle poche parole!

In questi anni ci hai tramesso ciò che è fondamentale: l’amore per i poveri, i bisognosi, i peccatori, soprattutto lo stimolo a vedere in loro un Dio misericordioso, tenero e vicino. E sei andato oltre, promuovendo una Chiesa povera e al servizio, che non deve seguire le strade del potere e dei beni materiali, ma deve essere una Chiesa capace di mostrare al mondo il volto di un Dio che invita ad andare incontro all’altro.

Come hai detto, tu arrivi dalla fine del mondo dove il vento ti spinge ad andare avanti; così è il vento in Patagonia: non ti lascia stare in piedi, fermo. È un’aria che rinnova, rimuove e, soprattutto, ti muove. In questo mi sento di dire che tu sei così, un vento che soffia e che vuole che la Chiesa, con ognuno di noi, possa sentire questo vento come una nuova Pentecoste. Non dobbiamo avere paura, lasciamo operare lo Spirito che rinnova tutte le cose!

Che la Madonna sia per tutta la Chiesa e per la tua vita ragione di speranza.

Prego per te.

Grazie, Francesco.
Don Daniel Antúnez, salesiano di Don Bosco

Il nostro presidente, don Daniel Antúnez, la sera dell’elezione a Papa di Jorge Mario Bergoglio si trovava insieme con mons. Joaquín Mariano Sucunza, vescovo vicario di Buenos Aires, a seguire la diretta televisiva da piazza San Pietro.

Ricorda che il cardinale argentino era dato fra gli eleggibili al soglio pontificio, ma l’attesa dei suoi diocesani rimase sotterranea fino a che il 13 marzo 2013 non fu pronunciato l’Habemus Papam da mons. Jean-Louis Pierre Tauran.

Mentre i fedeli presenti in Vaticano nella loro gran maggioranza si interrogavano sull’identità del nuovo successore di Pietro, in tutta l’Argentina e l’America Latina fu un’esplosione di gioia e fu subito colto il senso della scelta del Sacro Collegio.

Il ricordo – ma soprattutto il messaggio ancora vivo di quel momento – viene espresso da don Antúnez, allora membro dell’Ispettoria salesiana dell’Argentina oggi alla guida di Missioni Don Bosco, nella lettera aperta a papa Francesco.

Grazie per l’attenzione.

Cordiali saluti,
Antonio R. Labanca, Ufficio Stampa Missioni Don Bosco

Scarica il comunicato stampa

Giornata Missionaria Salesiana 2023: disponibili i video

Il Settore per le Missioni Salesiane ha lanciato il video della Giornata Missionaria Salesiana 2023Cura del creato, la nostra missione”, in due versioni: la prima per gli adulti, gli educatori e i salesiani, e una più breve “YOUNG EDITION” per i giovani. Di seguito la notizia a cura di InfoANS.

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Nella vigilia della memoria dei Santi martiri salesiani Luigi Versiglia e Callisto Caravario, il 24 febbraio 2023, il Settore per le Missioni Salesiane ha lanciato il video della Giornata Missionaria Salesiana 2023Cura del creato, la nostra missione”, in due versioni: la prima per gli adulti, gli educatori e i salesiani, e una più breve “YOUNG EDITION” per i giovani.

Nel video vengono presentati i temi sviscerati nel libretto della Giornata Missionaria Salesiana (GMS) di quest’anno, sull’ecologia integrale, con le esortazioni del Rettor Maggiore e di Papa Francesco a prendersi cura della Casa Comune.

La GMS propone un mandato coinvolgente, un itinerario comune che coinvolga tutte le Comunità Educativo-Pastorali con lo stesso entusiasmo che Don Bosco infondeva nei suoi ragazzi.

“Tutti noi possiamo agire per essere una parte attiva, responsabile, che guarda, ama e si occupa del Creato in ogni suo aspetto, non per una tendenza new age, ma conducendo una vita alla luce del Vangelo – spiegano dal Settore per le Missioni –.

Imparando da Gesù e da Don Bosco possiamo pregare, osservare e progettare, aiutare i giovani ad avere un cuore e una mente missionari e, infine, verifichiamo quanto i nostri progetti missionario abbiano fatto crescere i singoli e la comunità”.

Per questo, l’invito rivolto dal Settore per le Missioni è: “Dio ci chiama: rispondiamogli con prontezza insieme”.

I video della GMS 2023 sono disponibili, nelle due versioni, in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese:

ITA – ITA YOUNG EDITION

ENG – ENG YOUNG EDITION

ESP – ESP YOUNG EDITION

FRA – FRA YOUNG EDITION

POR – POR YOUNG EDITION

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L’Animazione Missionaria delle Ispettorie Salesiane d’Italia al fianco dei Salesiani di Siria e Turchia

Pubblichiamo il comunicato dell’Animazione Missionaria sull’emergenza Turchia/Siria.

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In queste ore il nostro cuore, i nostri pensieri e le nostre preghiere, insieme a tutti quelli di tanti confratelli, amici e giovani, sono rivolti alla Siria ed alla Turchia: in modo particolare alle case salesiane di Aleppo, Kafrun e Damasco, ai tanti confratelli, ai giovani e a tutte le persone che frequentano le nostre opere in quelle zone martoriate dal terremoto.

Fin dalle prime ore successive ai drammatici eventi alcune famiglie hanno lasciato le loro case e si sono rifugiate presso la casa salesiana che si trova al centro di Aleppo, città che maggiormente è stata colpita dal sisma. Qui sono state accolte numerose persone che hanno ricevuto una prima assistenza con vestiti, cibo, beni di prima necessità e conforto.

“In questa drammatica situazione, noi salesiani abbiamo aperto le nostre porte – scrive don Pier Jabloyan, Delegato Ispettoriale di MOR per la Comunicazione Sociale –. Abbiamo prontamente accolto tutti coloro che ne hanno bisogno. Sono già più di 300 le persone accolte e aiutate dai Salesiani, dai collaboratori e da tutta la Famiglia Salesiana di Aleppo. Stiamo cercando di fare il possibile, nonostante le sfide e le difficoltà. Questo, in Siria, è un periodo particolarmente freddo e l’inverno è rigido. Nevica, manca la corrente e mancano i combustibili. La popolazione sta vivendo davvero un momento difficile”.

I Salesiani d’Italia, attraverso l’impegno dell’Animazione Missionaria, si sono attivati fin da subito, con diverse iniziative, nel sostegno dei salesiani di quelle terre e delle famiglie colpite. Le diverse iniziative sono promosse dalle singole Ispettorie e nei canali ufficiali di ciascuna è possibile rintracciare le modalità con cui contribuire. 

Per supportare il lavoro dei salesiani in Siria a favore delle famiglie più colpite dal terremoto, è possibile donare attraverso trasferimento e bonifico bancario sul seguente conto corrente:

                 Direzione Generale Opere Don Bosco
                    Via Marsala 42 00185 Roma
                    Banca: Banca Popolare di Sondrio
                    AGENZIA N. 2 – ROMA Via Gherardi Silvestro 45 00146 Roma          
    IBAN: IT54O0569603202000004655X77
                    BIC/SWIFT: POSOIT22
                    Causale: Emergenza Terremoto Siria

 

Riferimenti Ispettorie Salesiane d’Italia: 

Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle D’Aosta – www.salesianipiemonte.info
Ispettoria Lombardo-Emiliana – www.salesiani.it
Ispettoria Italia NordEst – www.salesianinordest.it
Circoscrizione Salesiana Italia Centrale – www.donbosco.it
Ispettoria Italia Meridionale – www.donboscoalsud.it
Ispettoria Sicula – www.sdbsicilia.org

Bosembo, il nuovo podcast del VIS sulla poesia della resistenza per i ragazzi e le ragazze che hanno subito violenza nel Nord Kivu

Dal sito del VIS.

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Un Paese enorme, ricco di materie prime e con una popolazione molto giovane (il 48% ha meno di 18 anni). Malgrado ciò, in Repubblica Democratica del Congo 8 persone su 10 vivono al sotto della soglia di povertà, la condizione femminile è drammatica (si stima che in tutto il Paese vengano violentate più di mille donne al giorno). La regione del Nord Kivu, al confine con Uganda e Ruanda, è spesso teatro di drammatici avvenimenti: dall’eruzione del vulcano Nyiragongo ai conflitti armati del gruppo M23 e agli altri gruppi ribelli che continuano a mietere vittime tra i civili, fino all’uccisione dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, avvenuta esattamente due anni fa, nel febbraio del 2021.

Sono Monica Corna, capo missione del VIS in Repubblica Democratica del Congo – dove vive da oltre vent’anni – e Ben Kamuntu, giovane artista e attivista per i diritti umani, i protagonisti della nuova mini serie podcast del VIS “Bosembo”, che in lingua Lingala significa “giustizia”.

In tre puntate Bosembo, scritto e scritto e realizzato da Stefano Leszczynski, esplora le sfide che il mondo della cooperazione allo sviluppo è chiamato ad affrontare, evidenziandone luci ed ombre, ma soprattutto racconta la situazione dei bambini che vivono per le strade di Goma e delle ragazze, spesso costrette a subire violenze e abusi. Proprio insieme a loro gli operatori del VIS praticano la Slamtherapy, una particolare forma espressiva che insegna ai ragazzi e alle ragazze a comunicare il proprio vissuto e spezzare il circolo della violenza con l’aiuto della poesia.

“Là dove si fanno molti discorsi politici – afferma Ben Kamuntu, che è parte del movimento giovanile congolese “Lucha” – avremmo invece bisogno un po’ più di discorsi poetici. Bisogna portare poesia nella politica, perché la poesia va dritta al cuore, è qualcosa che tocca il cuore, ci coinvolge, ci riconnette, ci interroga. Io credo ancora nella forza dell’arte. Credo nella forza della condivisione e uso la poesia slam come un mezzo, strumento di resistenza, ma anche un percorso per sognare”.

Ascolta il podcast

Italia – Incontro della Consulta del Settore per le Missioni

Dalla notizia ANS – Torino:

 

Dal 27 al 30 Gennaio, finalmente in presenza, si è svolta la Consulta del Settore Missioni, con il Consigliere per le Missioni, don Alfred Maravilla, la sua equipe e i coordinatori regionali per l’animazione missionaria (CORAM).

L’incontro è stato un momento fraterno di formazione, condivisione e sguardo verso il futuro. Don Václav Klement, Consigliere per le Missioni dal 2008 al 2014, di recente nominato superiore della Visitatoria dell’Africa Meridionale (AFM), ha presentato la storia della Consulta, la sua nascita, il suo sviluppo e i frutti che sono nati da questi incontri negli anni.

Don Maravilla, da parte sua, ha sottolineato alcuni elementi importanti per capire il ruolo e l’identità dei CORAM per l’animazione missionaria salesiana. L’accento non è tanto sul “fare”, sulla quantità di attività da portare avanti, quanto sul ripensamento dell’essere missionari oggi, sulla rivitalizzazione dello spirito missionario di ogni salesiano.

Ciascuno dei partecipanti ha presentato la situazione dell’animazione missionaria nella propria Regione: don Sunny Palamthattel per l’Asia Sud, don Arun Charles per l’Asia Est-Oceania, don Štefan Kormančik per l’Europa Centro e Nord, don Sergio Ramos per l’America Cono Sud, don Hernán Carmona per l’Interamerica e don Privat Fouda per l’Africa-Madagascar. Era collegato dal Portogallo don Silvio Faria, nuovo CORAM per la Regione Mediterranea.

Tra i punti emersi spicca l’importanza del lavoro in rete e la collaborazione con gli altri Settori e con i laici.

Una parte dell’incontro è stata dedicata alla condivisione dei progetti in corso e delle idee in vista del 150° anniversario della Prima Spedizione Missionaria Salesiana, che ricorrerà nel 2025.

Aver vissuto queste giornate nei luoghi di Don Bosco, presentati in maniera profonda da don Mike Pace, proprio alla vigilia della festa del Padre, Maestro ed Amico dei giovani ha dato nuova linfa per proseguire con convinzione il cammino di animazione missionaria in tutto il mondo.

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Intervista a don Daniel Antunez, Presidente di Missioni Don Bosco – L’Osservatore Romano

Il quotidiano L’Osservatore Romano, ha intervistato don Daniel Antunez, Presidente di Missioni Don Bosco, sulla missione dei salesiani nella Repubblica Democratica del Congo.

 

Dall’articolo di Igor Traboni:

Condividere la vita con i poveri, giorno per giorno, nei villaggi dove spesso non c’è acqua né luce, lontano dalle grandi città: è questa la scelta precisa — all’interno della quale si innesta ovviamente l’educazione dei bambini e dei ragazzi — fatta dai circa 100 salesiani che vivono in una dozzina di comunità nella Repubblica Democratica del Congo.

«E ci aspettiamo di essere rinforzati nella mostra missione e nella nostra vocazione dalla visita di Papa Francesco. Rinforzati da un Papa che ha i piedi per terra e il cuore in cielo. Rinforzati dalla testimonianza di un uomo che porta il bene, che ha una sensibilità per i poveri che è evangelica, è il Vangelo!. Andare in Congo e incontrare quella povertà nuda, guardare ai tanti bisognosi, farà bene anche a noi. E inoltre farà conoscere al mondo quella situazione, che neppure io conoscevo prima del mio viaggio in Africa dell’estate scorsa che per me ha significato anche dire un grazie alla vita che mi ha donato tanto»

afferma subito, simpaticamente perentorio, don Daniel Antunez, 63 anni e presidente di Missioni Don Bosco dal settembre 2021, che il termine “rinforzati” lo usa ancora diverse volte, con quel tipico accento che è poi lo stesso di Papa Francesco: «Sì, anche io sono dell’Argentina, a dicembre sono stato anche in Vaticano per incontrare il Papa, sa che cosa portiamo avanti nel Congo».

Una presenza, quella dei salesiani nella Repubblica Democratica del Congo, che risale al 1911, quando i figli di don Bosco fondarono la prima missione, dedicandosi subito all’istruzione dei bambini, mentre oggi, racconta don Antunez «abbiamo una varietà di impegni missionari, dagli oratori alle parrocchie, dai gruppi sociali alla coltivazione degli orti. E sempre, ci tengo a sottolinearlo, nei villaggi dove vive la gente più povera. Per noi sono questi i destinatari delle missioni, sempre nello spirito di don Bosco. I miei confratelli potevano anche fare un’altra scelta, andare altrove, ma hanno scelto i più bisognosi, la povertà estrema. E io quando sono andato in Congo ho avuto modo di toccarla con mano quella povertà che non si riesce neppure a descrivere».

E se proviamo a chiedere un episodio particolare che lo ha colpito, don Daniel sceglie quello che per tanti congolesi è la vita-non vita di ogni giorno. E di ogni notte:

«Noi aspettiamo il giorno per le tante cose che abbiamo da fare, per organizzarci, per pensare a questo o a quell’altro. Loro invece non hanno sogni, non possono sognare. È come se non avessero una vita e non riescono neppure ad immaginare come potrà essere. Non riescono a pensare al domani, ad un domani, a sognare».

Ecco perché, rimarca il presidente di Missioni Don Bosco, è urgente dare una risposta a tante necessità, a cominciare da quelle dei bambini:

«Adesso per esempio stiamo costruendo un’altra scuola perché in tanti non hanno un’istruzione. Certo, dovranno fare molti chilometri a piedi per raggiungerla, ma almeno avranno una possibilità. Perché noi possiamo dar loro cibo, vestiti e medicine come in effetti facciamo, però noi siamo educatori, con la scelta precisa, come dicevo prima, di vivere in mezzo a loro».

Nel suo viaggio in Africa, accompagnato dalla fotoreporter Ester Negro, una delle realtà di estrema povertà toccata con mano da don Antunez è stata quella di Mbuji Mayi:

«Lì ci sono 4 milioni di persone povere e solo il 20 percento ha l’acqua e la luce. Ho visto gente camminare sempre al buio. E allora lì non serve stare a pensare a chissà che cosa: bisogna dar da mangiare a quei bambini, portare loro l’acqua».

In quella missione don Daniel ha incontrato don Mario Perez, venezuelano, nella Repubblica Democratica del Congo da oltre 40 anni per occuparsi di violazione dei diritti dei bambini, in particolare del fenomeno dei bambini stregoni. «Bambini di età compresa tra gli 8 ed i 14 anni — ha poi scritto don Antunez nel suo diario di viaggio in Congo messo online sul sito di Missioni Don Bosco — spesso orfani, disabili, albini che vengono accusati di stregoneria, spesso dai loro genitori, che individuano in loro la causa di ogni male, vengono additati come demoni, capaci di portare malattie, maledizioni, povertà. Bambini costretti a lasciare le proprie case e a vivere per strada. I missionari salesiani frequentano quotidianamente le strade per poter entrare in contatto con loro e cercare di convincerli ad accompagnarli nel centro di protezione e accoglienza dove possono garantire loro cure mediche e cibo in totale sicurezza. In un secondo momento, cercano di integrarli in un percorso di istruzione, che si aggiunge a giornate dedicate alla condivisione e al gioco con gli altri bambini accolti. Padre Mario Perez è il “papà” di tantissimi bambini e bambine accusati di stregoneria, un missionario che ogni giorno si spende per garantire vita e speranza ai più piccoli».

E poi ci sono le donne, le mamme:

«La loro situazione è disastrosa — riprende il racconto il religioso argentino — e le aiutiamo dando loro la possibilità di coltivare degli orti, così danno da mangiare ai figli e possono vendere qualcosa al mercato».

Per ragazze e madri in difficoltà i salesiani portano avanti anche dei programmi di formazione professionale e nei mesi scorsi ben 166 giovani si sono diplomate in taglio e cucito, parrucchiere, cucina. Ma la situazione generale resta a dir poco disastrosa, anche e soprattutto dal punto di vista sanitario: il covid, l’ebola che periodicamente torna a riaffacciarsi e quella malaria che in Congo fa ancora più morti delle altre malattie.

Un quadro rispetto al quale i salesiani non arretrano di un millimetro, anzi, intensificando ad esempio lo sforzo missionario nei territori dove esiste ancora lo sfruttamento dei minori nelle miniere, secondo quello spirito che sta contrassegnando anche l’anno pastorale in corso, assieme alle suore Figlie di Maria Ausiliatrice e che ha come modello la vita e l’operato di sant’Artemide Zatti e quel suo prendere la bicicletta e andare verso i poveri e i bisognosi, come ha ricordato di recente don Guillermo Basañes, superiore dell’ispettoria africana

«I nostri missionari — riprende il concetto a lui caro don Daniel Antunez — sono convinti di quello che fanno e di come lo fanno. Certo, c’è anche una sensazione di impotenza e una grande preoccupazione per la sopravvivenza di tanti bambini, di tanti poveri. Però guardiamo al futuro. E il nostro futuro è rinforzato da tanti benefattori in tutto il mondo. Ma adesso lo sarà soprattutto dalla vista di Papa Francesco, un grane pontefice missionario, che cammina lungo lo stesso nostro binario».

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L’appello missionario del Rettor Maggiore

Domenica 18 dicembre 2022 il Rettor MaggioreDon Ángel Fernández Artime, ha lanciato il suo appello missionario a tutti i suoi confratelli nel giorno in cui la Congregazione Salesiana ricorda quando, 163 anni faDon Bosco fondò la “Pia Società di San Francesco di Sales” a ValdoccoTorino. Di seguito la notizia a cura del sito ANS.

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Domenica 18 dicembre 2022 tutta la Congregazione Salesiana ricorda quando, 163 anni fa, il 18 dicembre 1859, Don Bosco fondò la “Pia Società di San Francesco di Sales” a ValdoccoTorino, con 17 membri oltre al fondatore.

Ed è proprio in questa ricorrenza che il Rettor MaggioreDon Ángel Fernández Artime, lancia il suo appello missionario a tutti i suoi confratelli, per sottolineare che fin dalla sua fondazione lo spirito e l’impegno missionario sono elementi essenziali della Congregazione Salesiana.

“Grazie allo spirito missionario nella nostra Congregazione, ci sono ancora confratelli che partono per donare la propria vita a Dio come missionari,”

scrive Don Á.F. Artime nel suo messaggio. Il Rettor maggiore vede tutto questo come un compimento di ciò che Don Bosco stesso disse nella sua omelia durante il primo Invio Missionario, l’11 novembre 1875:

“… Chi sa, che non sia questa partenza e questo poco come un seme da cui abbia a sorgere una grande pianta? … Chi sa che questa partenza non abbia svegliato nel cuore di molti il desiderio di consacrarsi a Dio nelle Missioni, facendo corpo con noi e rinforzando le nostre file? Io lo spero. …”

(MB XI, 385)

Nella sua lettera il Rettor Maggiore sottolinea che oggi “le missioni” non possono essere comprese solo come movimento verso “le terre di missione”, come una volta. Oggi i missionari salesiani provengono dai cinque continenti e sono inviati ai cinque continenti, non solo per rispondere al bisogno di personale ma, soprattutto, per testimoniare che per i Figli di Don Bosco non esistono frontiere, per contribuire al dialogo interculturale, all’inculturazione della fede e del carisma, e per innescare processi che possano generare nuove vocazioni locali.

Con questa lettera il X Successore di Don Bosco invita i salesiani, a pregare e a fare un attento discernimento per scoprire se il Signore li chiama, dentro la comune vocazione salesiana, ad essere missionari per tutta la vita (ad vitam).

Invita pure gli Ispettori, con i loro Delegati per l’animazione missionaria (DIAM), ad essere i primi ad aiutare i loro confratelli a coltivare il desiderio missionario e a facilitare il loro discernimento.

Il testo completo dell’appello missionario del Rettor Maggiore 2022 è disponibile CLICCANDO QUI.

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