Caserta, l’oratorio resta aperto: la mobilitazione ha funzionato

Dal quotidiano Avvenire.

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Ha funzionato la protesta per non far chiudere completamente l’oratorio salesiano di Caserta, accusato da alcuni vicini di fare rumore. Per difenderlo sono scesi in piazza «tutti gli uomini dell’oratorio»: attori, musicisti, sportivi e rappresentanti delle istituzioni. E così, nell’ultima decisione prima dell’estate, il giudice civile del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha respinto tutte le richieste incidentali di abbattimento del palatenda o di stop delle attività oratoriane nei cortili interni; restano validi solo i blocchi già stabiliti negli anni passati. Una vittoria momentanea, perché il giudice ha rinviato tutto alla chiusura del processo (la prossima udienza si terrà a fine anno); ma intanto le attività andranno avanti – se non fosse per il covid che ne ha bloccata una parte, momentaneamente, per alcuni contagi. Nello stesso tempo il Coordinamento civico per l’oratorio non si ferma, organizzando per l’autunno nuove clamorose iniziative. «Ci stiamo preparando – conferma Mauro Giaquinto, responsabile del Coordinamento – per spiegare l’importanza dell’oratorio a tutti i casertani». Si è mobilitato addirittura l’attore Toni Servillo, principe del teatro e del cinema italiano nonché ex allievo dei salesiani di Caserta: «In questo oratorio – ha spiegato Servillo in un video – ho visto i primi film importanti della mia vita: da Tarkovskij a Rossellini, Bergman, Pasolini. E grazie a chi favoriva la musica, il teatro e il cinema ho avuto le mie prime esperienze in palcoscenico». Anche Franco Marcelletti, l’unico allenatore di basket italiano ad aver vinto uno scudetto con una squadra del Sud (la JuveCaserta, allora Phonola) viene da qui: «Gran parte della mia adolescenza – racconta – l’ho trascorsa ai salesiani da convittore. È stato il periodo più impegnativo della mia vita, segnato da sacerdoti fondamentali per la mia crescita e la mia educazione. Lo studio era molto selettivo, ma non abbiamo fatto mai assenze a scuola, proprio perché ci sentivamo parte di un progetto». E poi il questore di Roma, Carmine Esposito, è stato un ragazzo dell’oratorio di Caserta: «Nell’istituto Sacro Cuore di Maria ho trascorso un tempo felice tra entusiasmo e interminabili tornei di calcio. Quanta serenità c’era tra noi, con sentimenti di cristiana fraternità. Il campetto di sola terra battuta ha lasciato spazio ad altre importanti strutture, ma con lo stesso valore. L’oratorio è anche luogo di studio e preghiera: un presidio contro l’illegalità». A spendere la voce per i ragazzi che vogliono continuare a giocare e crescere nell’oratorio anche Peppe Servillo, fratello di Toni e vincitore con gli Avion Travel del Festival di Sanremo 2000: «Lo ricordo come un’esperienza importante e complessa per me. Intorno a don Alfonso Alfano si raccolse la migliore gioventù casertana di quel tempo e con lui diede vita a un’intensa attività sportiva, musicale e culturale. Ci è stato insegnato soprattutto un valore in particolare: l’arte della condivisione e del saper ascoltare gli altri». Sulla pagina Fb del Coordinamento civico altri interventi di uomini delle istituzioni come Gerardo Bianco, ex ministro dell’Istruzione, e di tante altre
“normali”. «Abbiamo ricevuto tanto affetto. E tanto ne restituiremo», assicura don Antonio D’Angelo, direttore dell’Istituto.